Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
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- Leonzia Ferro
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1 Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Condizioni di sicurezza - Piano D.M. 10 marzo 1998 Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010
2 Cosa è un piano Scopo Lo scopo dei piani è quello di consentire la migliore gestione degli scenari incidentali ipotizzabili, determinando le azioni più idonee per controllare le conseguenze di un incidente. Obbiettivi I principali obbiettivi di un piano sono: Raccogliere in un documento organico e ben strutturato le informazioni che non è possibile ottenere facilmente durante l emergenza; Fornire una serie di linee guida comportamentali e procedurali che siano frutto dell esperienza di tutti i componenti dell azienda (Impianto) e rappresentano pertanto le migliori azioni da intraprendere; Disporre di uno strumento per sperimentare e simulare situazioni di emergenza e promuovere organicamente l attività di addestramento aziendale
3 Struttura di un piano La struttura di un piano varia in funzione : - del tipo di attività - del tipo di Impianto - della distribuzione planimetrica - del numero dei dipendenti - del numero di utenti e spettatori - di una serie di parametri talmente diversificati che impediscono la creazione di un unico modello standard E pero possibile definire il metodo per la strutturazione dei piani emergenza ed elencare, quindi, i contenuti di base comuni a tutti i piani.
4 Parte I - Informazioni generali 1) Notizie sull attività (Ragione sociale,ubicazione, Mappe della zona e planimetrie, informazioni metereologiche, tipo di attività, capacità produttiva e di stoccaggio, struttura organizzative, numero di dipendenti) 2) Impianti e mezzi antincendio e di pronto intervento (Impianto idrico, Impianti antincendio fissi e mobili, Altre dotazioni di pronto intervento, Materiali e mezzi di riserva, Infermeria, Ambulanza)
5 3) Avvisatori di incendio (tipi di avvisatori esistenti e loro ubicazione) 4) Struttura organizzativa e sistemi di comunicazione ( schema organizzativo della gestione dell emergenza, mezzi di comunicazione, flussi informativi, centro di controllo emergenze) 5) Squadre (tipo, numero, compiti, composizione delle squadre si emergenza)
6 Parte II Procedure in caso 1) Scoperta di un pericolo in atto (Istruzione su cosa fare quando si scopre una situazione di pericolo) 2) Tipi e relativi allarmi (descrizione delle emergenze ipotizzabili e dei corrispondenti allarmi) 3) Attivazione del piano e fine dello stato (procedure per : - le chiamate del personale delle squadre interne, e per chiamare i vigili del fuoco - segnalare lo stato di allarme e impartire istruzioni via sistemi di diffusione o telefono - le operazioni di fine emergenza - comunicare al personale lo stato di fine emergenza)
7 4) Ruoli (descrizione dei compiti assegnati alle varie posizioni in organico in casi di emergenza) 5) Interventi pianificati (Procedure di intervento per specifici tipi di incendio e, studiate e provate con esercitazioni)
8 Parte III Allegati 1) Indirizzi e numeri telefonici delle persone chiave da informare dell emergenza 2) Numeri telefonici e fax dei VVf. E delle autorità da informare 3) Numeri telefonici degli ospedali vicini e del medico aziendale 4) Elenco indirizzi telefonici di fornitori ai quali può essere richiesto supporto tecnico 5) Raccolta schede di sicurezza delle sostanze trattate, stoccate o che possono prodursi, anche per reazioni anomale.
9 Procedure Le procedure sono la rappresentazione, in genere schematica delle linee guida comportamentali ed operative che scandiscono i vari momenti dell emergenza Le procedure operative standard sono un insieme di direttive tramite le quali il personale può operare efficacemente e con maggiore sicurezza. In mancanza di appropriate procedure un incidente diventa caotico, causando confusione ed incomprensione ed aumentando il rischio di infortuni
10 Il Piano di Emergenza in caso di incendio Il peggiore piano è non avere nessun piano Il secondo peggiore piano è averne due Grande impatto sull evoluzione dell evento emergenza ha il modo in cui vengono affrontati i primi momenti, nell attesa dell arrivo delle squadre dei Vigili del Fuoco Uno strumento basilare per la corretta gestione degli incidenti (siano essi incendi, infortuni, fughe di gas o spillamenti di sostanze pericolose) è il cosi detto piano In tale documento sono contenute quelle informazioni chiave che servono per mettere in atto i primi comportamenti e le prime manovre, permettendo di ottenere nel più breve tempo possibile i seguenti obiettivi principali: Salvaguardia e evacuazione delle persone Messa in sicurezza degli impianti Compartimentazione e confinamento dell incendio Protezione dei beni e delle attrezzature Estinzione completa dell incendio
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