MATERIALE DIDATTICO DOCENTE. Christian Corsi ARGOMENTO BREAK EVEN ANALYSIS
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- Federigo Cavallaro
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1 Facoltà di Scienze della Comunicazione Insegnamento di: PUBBLICITÀ E MARKETING a.a. 2010/2011 MATERIALE DIDATTICO DOCENTE Christian Corsi ARGOMENTO BREAK EVEN ANALYSIS info: ccorsi@unite.it
2 Definizione di Costo Il costo rappresenta in generale un valore espressivo dell impiego di date risorse produttive nei processi aziendali 1 I costi variabili I costi variabili: sono costi il cui valore complessivo varia in misura direttamente proporzionale a un qualche livello di attività o di output. 2
3 I costi variabili I costi dei fattori che, a parità di altre condizioni, vengono impiegati in quantità variabili al variare del volume produttivo. Il costo di un fattore si dice variabile quando varia al variare della quantità prodotta. 3 ESEMPIO nr. prodotti Costo unitario Cvt
4 L unità di misura del volume o del livello di attività deve essere specificata Costo Variabile Deve essere chiaro quale attività determina l ammontare del costo Per essere variabile, un costo deve essere tale rispetto a qualcosa 5 Esempi di costo variabile: Forza Motrice Cancelleria Provvigioni agli agenti Costo del carburante 6
5 Costi Variabili Costo totale Variabile Volume Costo variabile unitario = 3 7 Costo I costi variabili ML 800 ML 400 ML Costo provvigioni (10% ricavi) ML 800 ML 400 ML 200 ML Classe A/mese (prodotte e vendute) Deve essere chiara l attività che determina l ammontare del costo Il costo complessivo è variabile perché il costo unitario variabile è costante Ricavi 8
6 I costi fissi I costi fissi: sono costi il cui valore complessivo non varia al modificarsi del livello di output. Possono modificarsi nel tempo, ma non a seguito dei cambiamenti del livello di attività all interno di un determinato periodo di tempo. 9 Costi Fissi Costo totale Fissi Volume Possono modificarsi nel tempo, ma non a seguito di cambiamenti di attività 10
7 Esempi di costo fisso: Canone di locazione immobile Costi di assicurazione Costi di vigilanza 11 Break-Even Analysis Rt Ct Rt Ct Cvt b.e.p. Re Area degli utili Area delle perdite Ru Cvu Ru Cvu Cft 0 q e Q = Q = Q v o 12
8 Punto di Pareggio BEP = Rt = Ct Rt = Cft + Cvt Ru*Qv = Cft + Cvu*Qo Q* = Cft / (Ru Cvu) Q* = Cft / mc 13 Break-Even Analysis Il modello costi volumi può essere oggetto dell analisi che ci permette di individuare un punto di pareggio Questo corrisponde al volume di produzione ottenuta e venduta in corrispondenza del quale si ottiene l uguaglianza tra costi totali e ricavi totali 14
9 La determinazione del punto di pareggio si basa su alcune ipotesi: Linearità delle funzioni di costo e di ricavo Distinzione dei costi totali in funzione di un unico driver (output finale) in fissi e variabili Assenza di rimanenze di prodotti finiti e conseguentemente uguaglianze tra quantità prodotte e vendute 15 segue I costi fissi sono una fonte di rischio dell impresa infatti la presenza delle immobilizzazioni vincola il processo produttivo a causa della mancata capacità di adeguarsi alle variazioni dei rendimenti dei fattori produttivi L incidenza del costo fisso sul costo medio delle singole unità di prodotto diminuisce con il crescere del volume complessivo della produzione ed aumenta col diminuire della stessa 16
10 B.E.A.: punti di forza L analisi consente di costruire scenari per prevedere l impatto che eventuali decisioni di investimento possono provocare sulla economicità aziendale e sul lotto minimotecnico di produzione; Il break-even point esprime il grado di rigidità dell azienda e, quindi, il rischio associato alla dimensione dei costi fissi (struttura produttiva); 17 B.E.A.: limiti informativi la distinzione tra costi fissi e costi variabili presuppone il riferimento ad un dato intervallo del volume produttivo, in quanto al crescere del volume produttivo oltre l attuale capacità produttiva tutti i costi sono variabili; la distinzione tra costi fissi e costi variabili presuppone l ipotesi di riferimento ad un orizzonte temporale di breve periodo, in quanto tutti i costi sono variabili nel lungo periodo; ciò vuol dire che il modello produce informazioni che non possono essere impiegate per supportare decisioni di medio/lungo periodo (decisioni strategiche); il modello considera una sola determinante di costo il volume produttivo mentre numerosi studi dimostrano la rilevanza anche di altre determinanti strutturali (es. tecnologia, esperienza, complessità, ecc.) ed operative (gestione dei rapporti di collaborazione, gestione della qualità, ecc.); si è ipotizzata la linearità delle funzioni di costo e di ricavo, laddove nella realtà si assiste a funzioni non lineari con possibilità di individuazione di più punti di equilibrio. 18
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