SFIDE APERTE E TEMPO DI SCELTE. 12 Novembre 2010
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- Fabiana Massari
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1 AMBIENTE E SVILUPPO SFIDE APERTE E TEMPO DI SCELTE 12 Novembre 2010
2 LO STATO DEL PIANETA: I FONDAMENTALI Living Planet Report : documento base Viene pubblicato dal 1998 e, a partire dal 2000, ogni due anni. Ad Ottobre 2010 ultima edizione. i Vengono forniti 2 indicatori i aggregati: l Impronta Ecologica, l analisi della domanda di risorse naturali derivante dall attività attività umana, e l Indice del Pianeta Vivente, la misurazione dello stato di salute dei sistemi naturali.
3 LO STATO DEL PIANETA: I FONDAMENTALI Living Planet Report: alcuni dati L Indice del Pianeta Vivente, mostra come dal 1970 si sia verificato il declino complessivo della biodiversità (della ricchezza della vita sul pianeta) di circa il 30% Nelle aree tropicali la riduzione è più drammatica che altrove, essendo al 50%, e le cause principali sono costituite dalla deforestazione e dalle modificazioni dell uso del suolo; Per le specie di acqua dolce le cause principali sono l impatto delle dighe, la deviazione dei corsi fluviali e i cambiamenti climatici (per un declino del 35%). Gli ambienti costieri e marini invece soffrono soprattutto di inquinamento e di pesca eccessiva o distruttiva. L'umanità è in debito ecologico nei confronti del Pianeta, c'è un terzo di pianeta sottoforma di acqua, suolo fertile, foreste, risorse ittiche che l umanità consuma freneticamente ma che in realtà non esiste perché ancora non si è potuto rigenerare. Quello che nel 1961 era ancora un credito rispetto al nostro utilizzo di risorse si è trasformato in un debito crescente. Negli ultimi 45 anni la domanda dell umanità sul pianeta è più che raddoppiata in conseguenza dell incremento demografico e dei crescenti consumi individuali.
4 LO STATO DEL PIANETA: I FONDAMENTALI Living Planet Report : altri dati Le emissioni di anidride carbonica da fonti di energia fossili e il consumo del suolo costituiscono tra le attività umane, quelle che più pesano nel calcolo dell Impronta Ecologica e che si legano ad una delle maggiori cause di pericolo attuale, ovvero, i cambiamenti climatici la biocapacità globale ovvero, l area necessaria a produrre le risorse primarie per i nostri consumi e a catturare le nostre emissioni di gas serra è di circa 2.1 ettari globali pro-capite mentre l Impronta ecologica e cioè il nostro utilizzo delle capacità produttive dei sistemi naturali sale a 2.7 ettari globali pro-capite. Abbiamo quindi un deficit di 0,6 ettari globali pro-capite. il nostro deficit ecologico avrà ripercussioni gravi anche in economia. Il limite della disponibilità delle risorse e il collasso dei sistemi naturali possono far scattare una potente stagflazione (l incrocio tra stagnazione ed inflazione) con un crollo del valore degli investimenti mentre i costi di cibo ed energia salgono alle stelle". Stati Uniti e Cina hanno le Impronte Ecologiche nazionali maggiori, con circa il 21% ciascuna di consumo della biocapacità globale, ma nei valori pro-capite egli sau statunitensi s mantengono oil primato aoassouod assoluto di ga grandi divoratori oao del pianeta, richiedendo una media di 9.4 ettari globali (come dire, che ciascun americano vive con le risorse di circa 4.5 pianeti) mentre i cittadini cinesi sono su una media di 2.1 ettari pro-capite (un solo Pianeta). L Italia è al 24 posto.
5 IL CONTESTO: aree naturali in costante riduzione
6 IL CONTESTO: l impatto umano
7 Il contesto: l emergenza climatica e le sue conseguenze Based on IPCC 2007
8 Il contesto: l emergenza climatica e le sue conseguenze Based on IPCC 2007
9 IL CONTESTO: L EMERGENZA CLIMATICA E LE CONSEGUENZE
10 UNA QUESTIONE COMPLESSA, EPPURE, SPESSO QUESTA E LA RISPOSTA WIRED MAGAZINE, GIUGNO 08
11 IL MONDO REALE: IL MERCATO
12 IL GIOCO DELLE RISORSE
13 APPROFONDIMENTO: LA QUESTIONE ENERGETICA E tecnicamente plausibile soddisfare la crescente domanda di energia, utilizzando solamente fonti pulite e rinnovabili che non impattino negativamente sul clima? La concentrazione degli sforzi e delle risorse sulle fonti e tecnologie di energia rinnovabili attualmente disponibili possono soddisfare la domanda di energia, che si prevede raddoppi entro il 2050?
14 ALCUNE INDICAZIONI Le soluzioni tecnologiche attualmente a disposizione possono contribuire a soddisfare la crescente domanda energetica, a patto che si agisca subito a livello politico, economico e fiscale, a livello globale Il problema è proprio p nell assenza di politiche globali concordate a livello internazionale, con il rischio di rimandare importanti decisioni e non capitalizzare le conoscenze ed applicazioni tecnologiche attualmente disponibili
15 3 IMPERATIVI Urgenza. I ritardi rendono la transizione ad un economia a basso impiego di carbonio sempre più difficile e sempre più cara, con crescenti rischi di fallimento Sforzo globale ed equità. Ogni paese è chiamato a fare la sua parte, in risposta alle sfide e alla dimensione dei problemi che emergono sul proprio territorio 3. Leadership. Necessario stabilire target misurabili e concordati, e su questi coordinare gli investimenti. Necessaria una strategia PAN EUROPEA
16 UN UNICO OBIETTIVO: INTEGRARE LE POLITICHE CLIMATICHE CON QUELLE ENERGETICHE SODDISFARE LA CRESCENTE DOMANDA DI ENERGIA EVITARE IMPATTI NEGATIVI SUL CLIMA IMPIEGARE FONTI ENERGETICHE IMPIEGARE FONTI ENERGETICHE AMBIENTALMENTE E SOCIALMENTE ACCETTABILI
17 UN ENERGIA SICURA, QUINDI Un energia sicura non può quindi non basarsi sulle seguenti principali priorità: Ridurre le emissioni di carbonio e contribuire a frenare i mutamenti climatici Tenere in conto la capacità di carico della terra ed evitare l impatto sui sistemi naturali, sulla loro integrità e capacità di fornire beni e servizi essenziali Evitare di contare su catene di fornitura lunghe e vulnerabili Rifornirsi da molte fonti differenziate Basarsi su accordi equi che abbiano benefici effetti dal punto vista sociale, politico ed economico.
18 LO STATO DEL PIANETA: I FONDAMENTALI Living Planet Report : l'italia L Italia è al 24 posto nella lista delle maggiori impronte ecologiche del mondo. L Italia si trova al 4 posto nella classifica mondiale riguardante l impronta idrica del consumo, che costituisce il volume totale di risorse idriche utilizzate per produrre ibeni e i servizi consumati dagli abitanti della nazione stessa. Davanti a noi abbiamo, nell ordine, USA, Grecia e Malesia, dietro di noi, Spagna, Portogallo, Canada ecc. L Italia è uno dei pochi paesi europei (insieme ad Austria, Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna) che ha registrato un incremento delle emissioni rispetto ai valori del A causa della crescita delle emissioni delle industrie energetiche e dei trasporti, l Italia non sarà prevedibilmente in condizione di raggiungere l obiettivo di Kyoto con sole misure domestiche. Ciclo dei rifiuti. Dal 1997 al 2004 è stato registrato un incremento di quasi il 60% della produzione totale di rifiuti nel nostro paese. Tale produzione è passata da circa 87,5 milioni di tonnellate del 1997 a poco meno di 140 milioni di tonnellate nel Il tasso medio di crescita annua è stato di circa il 7%.
19 LO STATO DEL PIANETA: I FONDAMENTALI Living Planet Report : l'italia / continua Fragilità territoriale Attualmente circa il 10% del nostro Paese è classificato a elevato rischio a causa di alluvioni, frane e valanghe, interessando totalmente o in parte il territorio di oltre comuni italiani. i Il censimento aggiornato nel gennaio 2006 indica che su circa kmq di aree ad alta criticità, il 58% di esse appartiene ad aree in frana, mentre il 42% ad aree esondabili. I risultati evidenziano una situazione aggravata dal fatto che più dei 2/3 delle aree esposte a rischio interessano centri urbani, infrastrutture e aree produttive strettamente connesse con lo sviluppo economico e sociale del Paese. Gli effetti del mutamento climatico, intervengono su ambienti già naturalmente fragili o delicati; diventa quindi per questo sempre più urgente un azione concreta e puntuale di ripristino ecologico del nostro territorio.
20
21 Rome
22 WWF-Canon Grazie della vostra attenzione!
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