Segretariato Europa. LA CONTRATTAZIONE IN EUROPA: Breve Sintesi. Pietro Ruffolo Segretariato Europa FLAI Cgil Roma, 16 Settembre 2015

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1 Segretariato Europa LA CONTRATTAZIONE IN EUROPA: Breve Sintesi Pietro Ruffolo Segretariato Europa FLAI Cgil Roma, 16 Settembre 2015

2 MODELLI DI SINDACALISMO Nei 28 paesi dell UE i modelli di sindacalismo si suddividono principalmente in quattro blocchi: 1. I paesi scandinavi seguono il modello di corporativismo democratico nordico: Danimarca, Finlandia e Svezia; 2. La maggior parte degli Stati del gruppo continentale, più la Slovenia, dei nuovi Stati membri orientali, hanno forme di partenariato sociale: Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovenia; 3. Gli stati membri anglosassoni e i nuovi Stati membri mediterranei seguono il modello di pluralismo liberale: Irlanda, Regno Unito, Cipro, Malta; 4. Il gruppo meridionale ha sistemi centralizzati di stato: Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna; I nuovi Stati membri orientali possono rientrare in diverse categorie, spesso mostrando caratteristiche sia di pluralismo liberale che di centralismo di Stato. 1

3 1. Il modello del corporativismo democratico nordico presenta alti livelli di adesione sindacale e negoziazioni a livello di industria (settoriale). L elevata densità sindacale fa sì che gli accordi collettivi si applichino alla stragrande maggioranza di lavoratori, senza il bisogno di un intervento del governo in tal senso. In generale, le parti sociali, sono più integrate nel sistema rispetto ai paesi con altri modelli. 2. Il partenariato sociale si basa sull appartenenza della maggior parte degli imprenditori alle associazioni di riferimento, e dei sindacati alle Confederazioni. Questo perchè il modello dipende da parti negoziali forti, che possono far valere il rispetto degli accordi. Esistono differenze fra paesi che utilizzano questo modello. In Germania, ad esempio, dove emerge una solida struttura federale, il governo nazionale interviene meno nelle contrattazioni rispetto a quanto accade in Austria o nei Paesi Bassi. Nei settori con grandi aziende, i lavoratori a tempo indeterminato tendono a formare unità di contrattazione più forti. Esiste, di conseguenza, la tendenza per questi settori a conquistare condizioni migliori rispetto ad altri. 2

4 3. Le relazioni industriali in un sistema pluralista liberale, sono basate per lo più a livello aziendale. Il governo non si consulta molto con le parti sociali, limita il proprio campo legislativo e, così facendo, vi sono meno leggi riguardanti il mercato del lavoro, la protezione sociale, etc. La densità sindacale tende ad essere più bassa e, pertanto più ristretta la copertura della contrattazione collettiva, dato che le negoziazioni non sono centralizzate. Non esistono mezzi legali per estendere ad un settore intero gli accordi conclusi a livello aziendale. 4. Nel modello con centralizzazione di Stato, i governi agiscono con maggiore impunità rispetto a quelli impegnati nel partenariato sociale, ma cercano comunque di mettere d accordo sindacati e imprenditori. Se fanno male i loro calcoli, il rischio è spesso quello di un confronto/conflitto sociale, dato che le relazioni industriali sono più simili al processo di confronto dei sistemi liberali che al corporativismo nordico democratico e al partenariato sociale. La densità sindacale è spesso più bassa in questi paesi, ma la copertura della contrattazione collettiva può essere più ampia grazie alla possibilità di estendere gli accordi ai luoghi di lavoro non sindacalizzati, sia per legge che tramite le associazioni degli imprenditori. 3

5 CONTRATTAZIONE COLLETTIVA La contrattazione collettiva si differenzia ampiamente per il livello cui si tiene: nazionale (intersettoriale ), industriale (settoriale) o aziendale. Si differenzia anche per le tematiche (retribuzione, orario di lavoro, formazione, ecc.) e per durata dell accordo. Benchè il tipo di relazioni industriali (si vedano i quattro modelli precedenti) influenzino molto gli accordi conclusi, esistono anche variazioni fra paesi dello stesso gruppo e cambiamenti da un anno all altro. Un indicatore importante riguardante l impatto generale della contrattazione collettiva risiede nella nozione di copertura: la percentuale di lavoratori all interno della forza lavoro che è realmente coperta, e che quindi beneficia dei vari accordi collettivi. La copertura da contrattazione collettiva è considerata un buon indicatore della forza dell impatto dei sindacati nel mercato del lavoro. Esistono tuttavia altri motivi: il ruolo delle organizzazioni multisettoriali degli imprenditori e la prontezza dei governi di dichiarare accordi vincolanti più in generale. 4

6 Il livello di contrattazione collettiva varia enormemente da un paese all altro. La contrattazione settoriale nazionale è prevalente nella maggior parte dei paesi d Europa occidentale e in numerosi paesi d Europa centrale e orientale come Belgio, Grecia, Ungheria, Irlanda, Romania, Slovenia e Spagna. Invece in paesi come Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia e Regno Unito è diffusa la contrattazione a livello aziendale. La contrattazione collettiva si orienta sempre più verso la decentralizzazione, a seguito di forti pressioni, soprattutto degli imprenditori, per adottare agende di contrattazione contenente sempre maggiori elementi di flessibilità. 5

7 CONTRATTAZIONE NAZIONALE O CONTRATTAZIONE AZIENDALE L esperienza insegna che il livello nazionale e quello aziendale si rafforzano a vicenda, mentre se manca il primo la capacità di rappresentanza e mobilitazione crolla, come in Usa dove gli iscritti sono passati dal 30 al 12% dei lavoratori. Inoltre la contrattazione nazionale non è mai stata di impedimento al pieno dispiegamento di quella aziendale. Le diverse facce delle difficoltà del sindacato, in questi tempi di crisi, trovano un punto di condensazione nella crisi della contrattazione. Troppi lavoratori e lavoratrici ne sono esclusi o collocati al margine, rimanendo privi di rappresentanza e di voce. Proprio per questo, nella discussione sulla riforma del modello contrattuale, l elemento centrale, dovrebbe essere quello della risposta a questa esigenza di inclusione. In altri termini, con quale rinnovamento del modello contrattuale ci proponiamo di allargare la rappresentanza sindacale e il potere contrattuale di un mondo del lavoro sempre più frammentato, nel quale si indebolisce il controllo della propria condizione di lavoro. 6

8 L ASSETTO DELLA RAPPRESENTANZA Per una analisi dell articolazione della negoziazione collettiva negli stati dell Unione Europea è importante sottolineare che essa non prescinde mai dalla storia sociale e dell evoluzione delle relazioni industriali di ciascun paese. Ad esso si aggiunge ovviamente che determinanti sono il peso e il ruolo giocato dai partner sociali e il modo di organizzarsi dei rispettivi affiliati. Anche se la maggior parte dei sindacati nazionali è collegato alla Confederazione Sindacale Europea che affilia in modo indiretto più di 60 milioni di lavoratori, l assetto della rappresentanza è molto articolato. La situazione degli stati membri presenta una vasta gamma di casi. In alcuni paesi, come la Germania, il quadro è relativamente semplificato dall esistenza di una singola confederazione, è questo il caso anche del Regno Unito, benchè i due modelli sindacali differiscano notevolmente. 7

9 Differenti e molteplici Confederazioni sono sorte su differenze di carattere politico e religioso come Italia, Francia, Belgio e Spagna. Altro tipo di differenzazione sussiste nei sindacati dei paesi scandinavi ed in Belgio, in cui i lavoratori possono essere organizzati per categorie professionali, operai, colletti bianchi e accademici. Per gli Stati divenuti membri con l allargamento dell Unione Europea si può schematizzare tra stati che vedono una Confederazione dominante e piccole organizzazioni concorrenti. E questo il caso dell Estonia. In altri stati la caratteristica del movimento sindacale è la molteplicità di organizzazioni divise anch esse per ragioni politiche o professionali. Il numero delle centrali sindacali è variegato: in paesi come Malta o la Polonia, le confederazioni sono due, in altri molte di più, in Ungheria le confederazioni sono sei. 8

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