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1 Settore Education AICQ (Associazione Italiana Cultura Qualità) Istituto di Istruzione Superiore Pascal di Cambio di Perugia QUALITY: A SUCCESS FACTOR Innovazione dei sistemi di gestione sicurezza e salute sul lavoro Ing. Fabio Maccarelli fmaccarelli@integra.go.it Perugia, 9 aprile ing. Fabio Maccarelli Pagina 1 di 10

2 Sintesi degli argomenti Innovazione dei sistemi di gestione sicurezza e salute sul lavoro [Ver ] Le strategie delle organizzazioni innovative, non importa se grandi o piccole, fanno del risk management uno strumento per affrontare i fattori interni ed esterni che creano incertezza sul fatto che saranno in grado di raggiungere i loro obiettivi. L'effetto di questa incertezza è il rischio ed è insito in tutte le attività. La norma ISO del 2009 fornisce i principi e le linee guida per la gestione dei rischi. La tutela della sicurezza e della salute sul lavoro rientra a pieno titolo in questa gestione; essa va fatta coinvolgendo tutta la struttura aziendale e rispettando gli obblighi del decreto legislativo 81/2008. L azione di prevenzione può essere utilmente sostenuta con un sistema di gestione sviluppato in base allo standard BS OHSAS 18001: 2007, anche in vista di esimere l organizzazione dalla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, disciplinata dal decreto 231/2001. Occorre analizzare i processi aziendali e correlare questi con le potenzialità di generazione di reati-presupposto di questa particolare responsabilità, reati che vanno contrastati e repressi. Il modello di sistema di gestione che presentiamo è improntato al principio di sostenibilità, concentrandosi sulle cose da fare per minimizzare i rischi e limitando al minimo indispensabile gli aspetti formali ing. Fabio Maccarelli Pagina 2 di 10

3 La norma ISO 31000: 2009 (Risk management Principles and guidelines) è il risultato di un lavoro coordinato da Kevin W. Knight, australiano; essa delinea un approccio generale e fornisce i principi e le linee guida per la gestione di qualsiasi forma di rischio in modo sistematico, trasparente e credibile e in qualsiasi ambito e contesto ing. Fabio Maccarelli Pagina 3 di 10

4 A oggi, comunque, i sistemi di gestione (SG) della sicurezza e salute sul lavoro (SSL) più applicati, richiamati anche dal decreto legislativo 81/2008, sono: le Linee Guida UNI-INAIL- Parti Sociali del 2001 la norma BS OHSAS 18001: 2007 in attesa che la Commisione Consultiva ex art 6 (d. lgs.81/2008) dia nuovi riferimenti o definisca uno schema semplificato per le aziende piccole o piccolissime. Tutti i sistemi di gestione si basano sul ciclo PDCA (plan do check act) che, come si vede, è stato ampiamente accolto nel testo e nello spirto normativo e in particolare nell articolo 30 del decreto 81/ ing. Fabio Maccarelli Pagina 4 di 10

5 Perché un sistema di gestione sostenibile? Sostenibile è un qualcosa "che può essere sostenuto, convalidato, oppure che può essere mantenuto, sopportato" (De Mauro, dizionario della lingua italiana). Il concetto di sostenibilità può aiutare a declinare il sistema di gestione in modo che: risponda efficacemente ai requisiti normativi limitando al minimo indispensabile le procedure formali, rendendo il sistema di facile utilizzo anche per micro attività, coinvolga pienamente il maggior numero possibile di ruoli e soggetti che operano nell'organizzazione, in modo da suddividere il più possibile il carico di lavoro e le responsabilità per l'attuazione delle misure previste, integri in maniera coerente la gestione della sicurezza e della salute con le altre politiche aziendali, in modo da orientare i programmi secondo il principio della massima sicurezza tecnicamente possibile, trasformando ogni vincolo in opportunità di miglioramento in un quadro tecnico-economico globale di pianificazione, attuazione e controllo. In altre parole, un sistema di gestione dovrebbe essere leggero e robusto, allo stesso tempo ing. Fabio Maccarelli Pagina 5 di 10

6 Il modello di organizzazione e gestione dovrebbe essere integrato in tutti i processi aziendali per costituire un unico sistema di gestione, tenendo conto di alcune specifiche esigenze (art. 5 c.2 d. lgs. 231/2001), quali quelle di: individuare le attività nel cui ambito esiste la possibilità che siano commessi i Reati; prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni della società in relazione ai Reati da prevenire; individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee a impedire la commissione dei Reati; prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli; introdurre un sistema disciplinare privato idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. I modelli 231 trovano ampia trattazione in una molteplicità di linee guida, in primis quelle di Confindustria; è ormai prassi che siano strutturati in una Parte Generale e in varie Parti Speciali ing. Fabio Maccarelli Pagina 6 di 10

7 in pratica Innovazione dei sistemi di gestione sicurezza e salute sul lavoro [Ver ] I reati contemplati dagli artt. 589 e 590 del codice penale: omicidio colposo e lesioni personali colpose, commessi in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, costituiscono presupposto della responsabilità amministrativa ex d. lgs. 231/2001. Il lavoro avviato dal gruppo 231 e sistemi integrati del Comitato Sicurezza di Aicq, è quello di disegnare uno schema di modello di organizzazione e gestione che recuperi, senza inutili ripetizioni formali, quanto fatto per gli adempimenti connessi con la legislazione in materia di tutela della sicurezza e della salute sul lavoro. Il Modello, alla pagina successiva, risulta dalla stratificazione di tre livelli tecnici e documentali, ciascuno definibile in tempi diversi e ragionevolmente successivi: 1. il primo livello ( DVR 81 ) è costituito dalla documentazione di valutazione dei rischi; 2. il secondo ( SGSSL ), dal sistema di gestione per la sicurezza e la salute sul lavoro, sviluppato con riferimento alla BS OHSAS 18001: 2007 e/o alle Linee Guida Uni-Inail Parti Sociali del 2001; 3. il terzo ( MOG ), infine, aggiunge e integra quanto necessario per di conformarsi compiutamente all art. 30 del d. lgs. 81/2008 e alle Linee Guida applicative del d. lgs. 231/ ing. Fabio Maccarelli Pagina 7 di 10

8 2011 ing. Fabio Maccarelli Pagina 8 di 10

9 Specifica dei documenti nei quali è articolato il modello I documenti elencati, coordinati dal MOG, costituiscono la parte normativa e sostanziale del modello: Politica aziendale / Codice Etico; Mappa processi-reati; CO.NORMA (Conformità normativa); DVR (Documentazione di valutazione dei rischi); OPERA (Programma operativo e stato di avanzamento); DOC (Documentazione e archivio); ORG (Organizzazione); COM.IN.FORMA (Comunicazione e in/formazione); I.N.ACT (Gestione dei quasi incidenti, infortuni, non conformità, azioni correttive e preventive); AUDIT (Procedure e rapporti di verifiche, audit e vigilanza); Procedure disciplinari; RAPP (Rapporto periodico di prevenzione e protezione); FLUSSO OdV (Flusso informativo verso l OdV) ing. Fabio Maccarelli Pagina 9 di 10

10 2011 ing. Fabio Maccarelli Pagina 10 di 10

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