Lezione 2. I terremoti: cause ed effetti. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)
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- Alessia Papi
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1 Lezione 2 I terremoti: cause ed effetti Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)
2 Perché avvengono i terremoti?
3 La struttura della terra
4 L evoluzione della terra
5 La tettonica a zolle
6 Le principali zolle crostali
7 Il meccanismo che scatena un terremoto: scorrimento lungo una faglia blocchi di crosta in riposo scorrimento impedito: accumulo di energia rottura: rilascio dell energia scorrimento verso un nuovo equilibrio
8 Zone di subduzione Epicentro Zolle in movimento, l una verso l altra: la più leggera affonda scorrendo sotto l altra Ipocentro
9 Zolle in collisione Zolle in movimento, l una verso l altra: se sono entrambe molto spesse, nessuna affonda
10 Faglie trasformi Zolle che scorrono orizzontalmente, l una rispetto all altra Ipocentro
11 Movimento delle zolle A B B C A Zone di subduzione Limiti convergenti C
12 Epicentri dei terremoti Epicentri dei terremoti eventi ( )
13 Effetti dei terremoti
14 1999 Turchia Movimenti della faglia
15 Movimenti della faglia 1999 Turchia
16 Movimenti della faglia 1948 Giappone 1999 Turchia
17 Movimenti della faglia 12/4/1998 Slovenia 1999 Turchia
18 1997 Umbria Cedimenti del terreno
19 Liquefazione di strati sotterranei 1964 Alaska
20 1999 Turchia Liquefazione del terreno
21 1999 Turchia Liquefazione del terreno
22 Liquefazione del terreno Niigata, Japan 1964
23 Maremoti, tsunami Dove l acqua è profonda le onde viaggiano a velocità elevatissime (es. oltre 800 km/ora) Al ridursi della profondità la velocità si riduce ma aumenta enormemente l altezza dell onda
24 Maremoti, tsunami 1957 Aleutian Tsunami
25 Maremoti, tsunami Indonesia, Banda Aceh 12 Aprile Gennaio 2005 Indonesia, Gleebruk 12 Aprile Gennaio 2005 Sri Lanka, Kalutara Beach 1 Gennaio Dicembre 2004 Sri Lanka, Kalutara 1 Gennaio Dicembre 2004
26 Frane Turnnagin Heights, Alaska,1964
27 Incendi Loma Prieta, CA 1989
28 Sismologia: studio del moto del terreno
29 Registrazione del moto del terreno Sismogramma Sismografo: misura gli spostamenti del terreno
30 Onde sismiche L energia liberata dal sisma si propaga in onde Esistono più tipi di onda, che si propagano con differente velocità ed hanno un diverso contenuto energetico: onde di volume, che si propagano per tutto il volume terrestre (più veloci) onde di superficie, che si propagano solo nello strato superficiale (maggior contenuto energetico)
31 Onde di volume Onde primarie (P) sono onde longitudinali, di compressione e dilatazione sono le più veloci v P 1.1 E ρ per roccia, v P 5 6 km/h P
32 Onde di volume Onde secondarie (S) sono onde trasversali, di taglio v S = v P 3 non si propagano nei liquidi S
33 Onde di superficie Onde di Rayleigh (R) con moto secondo un ellisse nel piano verticale
34 Onde di superficie Onde di Love (L) con moto tipo onde di taglio nel piano orizzontale L
35 Accelerogramma Più interessante ai fini ingegneristici è rappresentare l accelerazione in funzione del tempo accelerazione di picco (PGA) t = 70 s Accelerogramma Primo parametro di interesse: accelerazione massima Ma sono importanti anche: durata, contenuto energetico
36 Accelerogrammi relativi a sismi di forte intensità in America Notare: valori del PGA (Peak Ground Acceleration = accelerazione massima) molto alti, da 0.3 a 0.7 g forti differenze nel contenuto in frequenza e nella durata
37 Durata e lunghezza della faglia 1000 Kilometers Seconds Magnitude Magnitude
38 Classificazione dei terremoti Scale di intensità empiriche, basate sugli effetti: MM = Mercalli modificata MCS = Mercalli-Cancani-Sieberg MSK = Medvedev-Sponheur-Karnik Scale basate su misurazioni di grandezze (energia, ecc.): M = Magnitudo Richter
39 Scala Mercalli dell intensit intensità sismica (1902, modificata nel 1931 e 1956)
40 Magnitudo (Richter( Richter,, 1935) È il logaritmo dell ampiezza massima di oscillazione (in micron), misurata a 100 km dall epicentro Energia rilasciata da un sisma: è legata alla magnitudo dalla relazione log E M = (E in joule) Frequenza annua N di terremoti con intensità M: log N = a b M (a 5.5, b 1.1 nel Mediterraneo)
41 Classificazione sismica del territorio Nel passato: classificazione in base ai danni provocati dai terremoti avvenuti Oggi: valutazione statistica della pericolosità sismica
42 Classificazione sismica, nel passato Terremoto: Messina, 1908 RD n. 193/1909 Terremoto: Avezzano, 1915 RD n. 573/1915
43 Classificazione sismica, nel passato RD n. 431/1927 RD n. 640/ a categoria 2 a categoria 1 a categoria 2 a categoria
44 Classificazione sismica, anni 80 Dopo il terremoto del Friuli (1976) parte il Progetto Finalizzato Geodinamica (CNR) Zona 1 a categoria 2 a categoria 3 a categoria non classificato
45 Classificazione sismica, oggi Valutazione probabilistica dell intensità dei terremoti Periodo di ritorno T r = tempo medio che intercorre tra due eventi sismici di assegnata intensità Relazione tra probabilità p 1 di superamento nel tempo T 1 e periodo di ritorno T r : T r T1 = ln(1 p 1 ) T p Terremoto di riferimento per il progetto: probabilità di superamento del 10% in 50 anni ovvero periodo di ritorno di 475 anni 1 1
46 Classificazione del territorio in base alla probabilità di superamento di PGA del 10% in 50 anni (T r = 475 anni) Analisi di pericolosità
47 Classificazione sismica, oggi (ordinanza 3274) Zona a g 0,35 g 0,25 g 0,15 g 0,05 g
48 Influenza del terreno e microzonazione CESI VILLA I VII MCS Minor damages Accelerometric station SOFT SOIL Recent sand-clay deposits 0-10 m: VS = m/s 10 m valley floor: VS = m/s Accelerometric station CESI BASSA I IX MCS Severe damages Collapses ~ 60 m ~ 35 m Bedrock VS = m/s ~ 350 m
49 FINE
I terremoti: cause ed effetti
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