L'incontro del Cristo con i discepoli parte da una notizia di cronaca:

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1 Luca 24: Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; 14 e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. 16 Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. 17 Egli domandò loro: «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti tristi. 18 Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?» 19 Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. 22 È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al sepolcro, 23 non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto». 25 Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! 26 Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» 27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. 28 Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. 29 Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» L'incontro del Cristo con i discepoli parte da una notizia di cronaca: l'esecuzione di un tale Gesù che aveva portato idee blasfeme e che per rispetto di Dio era stato giustiziato. Certo qualcuno diceva che fosse un profeta però resta molto discutibile cosa veramente sia accaduto dopo l'esecuzione della condanna. Questo Gesù profeta che aveva suscitato tante speranze sulla liberazione di Israele dal giogo romano era morto e le aspettative di un riscatto del popolo santo erano sfumate. Il contesto che abbiamo di fronte è quello di un'attesa che non ha avuto il riscontro sperato e che ci lascia amareggiati per il mancato riconoscimento del Cristo.

2 La riflessione che accompagna i discepoli è quella di un fatto ormai diventato storia o memoria che si comprende tutto in questa portata dalle parole ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose, quasi come se il Cristo passasse da una speranza di fede ad una più modesta constatazione di un evento naturale: la morte che chiude tutto. Secoli di storia umana ci hanno testimoniato che la morte di Gesù, il Cristo, per noi e per liberarci dal peso del peccato ha cambiato il mondo, e questo non lo capiamo soltanto perchè leggendo la data sul quotidiano di oggi vediamo che anche quella si calcola sull'anno di nascita (presunto) del Messia, ma anche perchè occhi attenti si accorgono delle continue e costanti opere di Dio nei nostri confronti. I due discepoli sulla strada di Emmaus si sono resi conto, ad un certo punto che quello sconosciuto era persona ben nota ed in quel momento il loro cuore aveva cominciato nuovamente ad ardere. Una riflessione al nostro oggi è sicuramente necessaria, molte generazioni di credenti si sono poste l'interrogativo se avrebbero potuto riconoscere Gesù oppure se la tentazione di leggerlo come una bella storia del passato era diventata la loro realtà. Il confine tra la fede e la consuetudine, tra la tensione della fede e l'abbandonarsi ad un desolato ricordo... ad una tradizione di un Cristo che non suscita più l'ardore nel cuore passa per la secolarizzazione. Quando il fatto di fede si allontana da noi e non infiamma più i nostri

3 cuori, allora Gesù viene chiusi dentro gli steccati della storia e delle convenzioni. Come uscirne? Come agire per non portare l'incarnazione del Cristo nel piattume del mercato e delle convenzioni umane? Sicuramente non è facile farlo, ma molto dipende dalla nostra consapevolezza di essere cristiani e di trovare il modo di confessare la signoria del Cristo in ogni tempo ed in ogni modo. Sono molti i modi di farlo e non sono solamente le parole, tuttavia il nostro scopo è quello di grattare sotto alla crosta dell'indifferenza trasferendo qualcosa della nostra fede agli altri Quanti guardando questo bastoncino possono pensare che ci sia qualcosa di questo genere? Nel 1847 il dolciaio August Imgard ha pensato di utilizzare uno strumento apparentemente poco biblico per ricordare quello che Gesù ha fatto per noi. Attraverso gesti che hanno sapore pagano, come la decorazione di un albero di Natale, ecco che ha realizzato un messaggio di Cristo attraverso un bastoncino di zucchero con molti significati biblici e teologici: il caramello solido = Gesù è la solida roccia su cui edificare la nostra vita (Matteo 7:24 «Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia)

4 la forma J che significa tanto Jesus (Atti 4:12 In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati».) quanto rappresenta il bastone che Gesù, quale buon pastore utilizza (Giovanni 10:11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore.) il bianco è la purezza che possiamo conoscere solo perchè Cristo stesso ha sconfitto il peccato (Ebrei 4:15 Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato.) la striscia rossa più intensa ricorda il sangue che è stato versato quale sacrificio per il nostro peccato (Giovanni 19:34 ma uno dei soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua. Giovanni 19:35 Colui che lo ha visto, ne ha reso testimonianza, e la sua testimonianza è vera; ed egli sa che dice il vero, affinché anche voi crediate. ) le tre sottili strisce rosse sono rammentano le frustate che Gesù ha subito da parte del soldato romano ( Isaia 53:5 Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.) il sapore di menta piperita richiama quello dell'issopo, una pianta aromatica utilizzata nei riti di purificazione e di sacrificio ( Levitico 14,

5 49 Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e dell'issopo;)