Rischio professionale da radiazioni ionizzanti. Nicola Magnavita

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1 Rischio professionale da radiazioni ionizzanti Nicola Magnavita

2 Radiazioni elettromagnetiche Onde radio Onde radar Microonde Raggi infrarossi Luce visibile Raggi ultravioletti Raggi X Raggi gamma

3 Dose La dose è la quantità di energia assorbita per grammo di tessuto e la sua unità di misura è il Gray (Gy). L'unità di misura della dose, relativamente al corpo umano è l'equivalente di Dose che è dato dal prodotto della dose per un fattore che tiene conto della pericolosità della radiazione presa in esame; la sua unità di misura è il Sievert (Sv).

4 Irradiazione esterna Esposizione del corpo intero o di parte di esso alle radiazioni emesse da una sorgente di radiazioni (X, g, b) presente nell'ambiente esterno. radiazione diretta emessa dalla sorgente radiante radiazione diffusa emessa dal corpo colpito dalla radiazione diretta.

5 Fattori che influiscono la distanza dalla sorgente; la dose da radiazioni ricevuta da un individuo è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dell'individuo dalla sorgente; il tempo; la dose di esposizione è direttamente proporzionale al tempo; le schermature; tutti i materiali attenuano l'intensità del fascio di radiazioni assorbendone una parte.

6 Contaminazione Inquinamento dell'organismo con sostanze radioattive non sigillate. contaminazione esterna (cutanea) contaminazione interna (dovuta a inalazione o ingestione). Il tipo di contaminazione più frequente è quella dell'ambiente: aria, acqua, cibo, superfici di banchi di lavoro, ecc. Le macchine radiogene e le sorgenti sigillate non pongono a rischio di contaminazione.

7 Principi fondamentali della radioprotezione Giustificazione: l'esposizione alle radiazioni deve essere giustificata dal beneficio che ne deriva. Ottimizzazione: l'esposizione alle radiazioni deve essere ridotta al livello più basso ragionevolmente possibile (ALARA) (compatibilmente con i costi che ciò comporta). Limitazione: le dosi non debbono superare i limiti previsti dalla normativa.

8 Obblighi del ddl: 1. valutazione Il Ddl prima dell'inizio dell'attività deve acquisire da un Esperto Qualificato una relazione scritta contenente le valutazioni e le indicazioni di radioprotezione inerenti alle attività stesse. La relazione costituisce il documento di cui all'art. 4 comma 2 del D.Lgs. 626/94 per gli aspetti concernenti il rischio da radiazioni ionizzanti.

9 Valutazione Gli ambienti in cui sussiste il rischio da RX devono essere individuati, delimitati, segnalati, classificati in zone e l'accesso deve essere regolamentato. Predisporre norme interne di protezione e sicurezza adeguate al rischio e curare che siano consultabile nei luoghi frequentati dai lavoratori ed in particolare nelle zone controllate.

10 Sorveglianza I lavoratori devono essere classificati dall'esperto Qualificato. Devono ricevere i mezzi di sorveglianza dosimetrica e di protezione in relazione ai rischi cui sono esposti. Devono essere sottoposti a sorveglianza medica da parte del Medico Autorizzato (gruppo A) o del Medico Competente (gruppo B)

11 Informazione Rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici; delle norme di protezione; delle conseguenze derivanti dalla mancata osservazione delle prescrizioni; delle modalità di esecuzione del lavoro e delle norme interne. Fornire ai lavoratori i risultati relativi alla sorveglianza dosimetrica che lo riguardano direttamente

12 Informare i lavoratori dei rischi specifici; delle norme di protezione; delle conseguenze derivanti dalla mancata osservazione delle prescrizioni; delle modalità di esecuzione del lavoro e delle norme interne. Provvedere affinché i singoli lavoratori osservino le norme interne, usino i mezzi di cui sopra ed osservino le modalità di esecuzione del lavoro. Provvedere affinché siano indicate mediante appositi contrassegni, le sorgenti di radiazioni ionizzanti

13 Metodo ASIA L Istituto Italiano di Medicina Sociale (IIMS), e l Istituto di Medicina del Lavoro dell Università Cattolica hanno sviluppato nel 2003 un metodo per la gestione del rischio professionale, che fosse applicabile non solo alle grandi, ma anche alle piccole e medie aziende.

14 Metodo ASIA Il metodo, denominato A.S.I.A. (acronimo di: Assessment, Surveillance, Information, Audit) si basa su un processo ciclico. Si devono stabilire e mantenere procedure per la valutazione del rischio, la sorveglianza sanitaria, l educazione e comunicazione; sono necessari audit specificamente rivolti agli aspetti critici o inefficienze del processo.

15 Metodo ASIA Le fasi sopra descritte (Assessment=valutazione, Sorveglianza, Informazione) devono essere integrate da Audit, cioè verifiche, o da Azioni di bonifica Assessment + Sorveglianza + Informazione + Audit / Azione = ASIA

16 Obblighi del lavoratore osservare le disposizioni impartite dal datore di lavoro o dai suoi incaricati, ai fini della protezione individuale e collettiva e della sicurezza. usare secondo le specifiche istruzioni i dispositivi di sicurezza, i mezzi di protezione usare i mezzi di sorveglianza dosimetrica predisposti o forniti dal datore di lavoro segnalare immediatamente le deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza, di protezione e di sorveglianza dosimetrica, nonché le eventuali condizioni di pericolo cui vengono a conoscenza.

17 Obblighi del lavoratore non rimuovere ne modificare i dispositivi, e gli altri mezzi di sicurezza, di segnalazione, di protezione e di misurazione. non compiere operazioni o manovre che possono compromettere la protezione e la sicurezza; sottoporsi alla sorveglianza medica I lavoratori che svolgono, per più datori di lavoro, attività che li espongono al rischio da radiazioni ionizzanti, devono rendere edotto ciascun datore di lavoro delle attività svolte presso gli altri.

18 Lavoratrici Le donne gestanti non possono svolgere attività in zone classificate o, comunque, ad attività che potrebbero esporre il nascituro ad una dose che ecceda 1 msv durante il periodo della gravidanza. È fatto obbligo alle lavoratrici di notificare al datore di lavoro il proprio stato di gestazione, non appena accertato. È altresì vietato adibire le donne che allattano ad attività comportanti un rischio di contaminazione.

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