Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2013

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1 Indice Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2013 Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione Presentazione 1 Resoconto CRT 2013

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3 Indice Presentazione 5 Procurement 11 Donatori 12 Indici qualità, Opposizioni 17 Attività di trapianto 21 Numero di trapianti Rapporto tra numero di pazienti iscritti per anno e pazienti trapiantati 26 Prelievo e scambio - Rene 27 Prelievo e scambio - Rene/Pancreas 28 Prelievo e scambio - Pancreas isolato 28 Prelievo e scambio - Cuore 29 Prelievo e scambio - Fegato 30 Prelievo e scambio - Polmone 31 Esito trapianti d organo 33 Rene 34 Cuore 38 Fegato 40 Polmone 43 Pancreas 45 Liste di attesa 47 Servizio di psicologia medica per i trapianti 55 Tessuti 57 Banca delle cornee 58 Banca delle membrane amniotiche 66 Banca della cute 68 Banca dei tessuti muscolo-scheletrici 74 Banca delle valvole cardiache e dei tessuti vascolari 78 Laboratorio tessuto paratiroideo 80 Cellule 81 Cellule staminali emopoietiche 82 Cellule staminali emopoietiche - Registro 94 Banca del sangue placentare 102 Attività di immunogenetica 108 Appendice 113 Appendice 1 - CNT Attività Nazionale 114 Appendice 2 - Indici qualità 118 Appendice 3 - il sito internet 138 Indirizzario 140 Pubblicazioni scientifiche 152 Trapianto di rene 50 Trapianto di fegato 51 Trapianto di cuore 52 Trapianto di polmone 53 Trapianto di pancreas e combinati 54 3 Resoconto CRT 2013

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5 Presentazione

6 Presentazione Prof. Antonio Amoroso L anno 2013, così come quello precedente, ha rappresentato un anno difficile per la nostra Regione: l economia, che ha subito un importante arresto, ha imposto tagli al mondo sanitario. Con soddisfazione si può affermare che quanto sta accadendo non ha minato la generosità dei cittadini e la volontà dei nostri professionisti, che hanno reso possibile portare ai vertici della Nazione la Regione Piemonte, sia come numeri di donazione e trapianto e sia come qualità degli interventi. E spontaneo ed indispensabile ringraziare i donatori e le loro famiglie che, in un periodo così complesso, mantengono alto il livello di fiducia nella Sanità, e i colleghi degli ospedali di prelievo e di trapianto che, nonostante la gran fatica, non perdono passione e professionalità. Il dato del numero di donatori riflette quanto detto (nel 2013 ci sono stati segnalati ben 213 potenziali donatori e per 134 di questi si è utilizzato almeno un organo). Entrando nel dettaglio, nel 2013 sono stati eseguiti 392 trapianti di cui 11 da donatore vivente. La maggior parte dell attività di trapianto ha riguardato gli organi addominali: 210 trapianti di rene (di cui 11 da vivente) e 139 trapianti di fegato. Importante è stata anche l attività dei trapianti di organi toracici, quali il cuore (19 trapianti) e polmone (19 trapianti). Rimane ancora limitato l utilizzo di pancreas a scopo di trapianto (5 trapianti di cui 4 combinati rene/pancreas). Il numero complessivo di trapianti eseguiti dai centri del Piemonte dall inizio della loro attività è al 31 dicembre 2013 pari a I volumi di attività pongono i centri di trapianto della nostra regione in posizioni leader in Italia. Se andiamo poi a considerare la qualità dei nostri centri si può senza dubbio affermare che anche quest anno l efficacia (misurata in termini di sopravvivenza dal trapianto e di miglioramento della qualità della vita) è pari o superiore a quella dei migliori centri europei. La sfida è sempre quella di riuscire a ridurre i tempi di attesa per i nostri pazienti che ancora hanno una grande mortalità in lista. Le liste di attesa non sono sostanzialmente aumentate: al 31 dicembre 2013 erano 402 i pazienti in lista attiva in attesa di un trapianto di rene; 65 pazienti erano in attesa di un trapianto di fegato; 23 in attesa di un cuore; 24 di un polmone; 1 di pancreas. Da diversi anni, inoltre, l attività di trapianto della nostra Regione Resoconto CRT

7 consente anche a cittadini di altre regioni di poter trovare risposta al loro bisogno di salute: i pazienti non residenti in Piemonte sono il 33% dei candidati in attesa di trapianto renale, il 52% circa di quelli in attesa di trapianto epatico, il 13% di coloro in attesa di trapianto di cuore e 42% di polmone. Quest ultimo dato riflette l eccellenza dei programmi di trapianto organi raggiunta in questi anni, visibile anche alle altre regioni. Per quanto riguarda i trapianti di tessuto, per tutte le banche istituite in Regione la lettura dei dati dà interessanti informazioni. Il numero dei trapianti di cornea è stabile (460 trapianti, 3% in meno rispetto al 2012). L attività della banca della cute è diminuita rispetto all anno precedente sul versante dei prelievi (41 nel 2013 verso i 44 nel 2012), ma sono aumentati i trapianti eseguiti (163 nel 2013 rispetto ai 144 nel 2012). La banca delle valvole e dei segmenti vascolari ha raccolto 39 valvole, come l anno precedente, (7 sono stati i trapianti eseguiti in regione), con la distribuzione di 1 segmento vascolare. La banca del tessuto muscoloscheletrico governa con attenzione l attività di prelievo di osso da vivente (183 prelievi nel 2013 rispetto ai 197 prelievi nel 2012), con un attività di prelievo da donatore cadavere (4 prelievi nel 2013) ridotta rispetto al Nel 2013 sono stati 339 gli interventi di innesto d osso e la quantità di tessuti utilizzati. La banca delle membrane amniotiche riesce a soddisfare le richieste di questo tessuto, con 100 patch distribuiti nel E nuovamente partita inoltre l attività di raccolta delle stesse e continua quella di conservazione e distribuzione di tessuto paratiroideo per uso autologo. Si è consolidata pure l attività di trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE): nel 2013 sono stati eseguiti in 5 centri piemontesi 147 trapianti allogenici. Il numero di cittadini piemontesi che si rendono disponibili alla donazione di CSE è in costante aumento ed è oggi pari a Anche quest anno è stato in aumento il numero dei donatori reclutati. Dall inizio dell attività sono state effettuate 325 donazioni a favore di pazienti di tutte le parti del mondo (35% a favore di centri trapianto situati all estero). A queste vanno aggiunte le unità di sangue placentare che la banca regionale ha rilasciato dall inizio della sua attività. Nel 2013 le unità raccolte sono state 1.214, il 10% in meno rispetto all anno precedente, ma il numero di quelle idonee per la conservazione in banca (105 unità) ha confermato i dati dell anno precedente, portando la resa della raccolta all 8%. Una sola unità è stata consegnata per trapianto, portando il numero totale ad 83. Concludendo, il 2013 ha confermato che la rete di donazione e trapianto di organi tessuti e cellule è una delle attività di eccellenza della nostra Regione. Per volumi di attività e qualità dei programmi la nostra Regione occupa un ottima posizione nazionale, come documentabile dal sito del Centro Nazionale Trapianti - CNT- trapianti.net/ o da quello del Centro Regionale Trapianti - CRT - della Regione Piemonte Certo ogni anno gli operatori vivono lo stesso disagio nel rendersi conto che potremmo non garantire più, e comunque non a breve, ai nostri pazienti questi stessi risultati. Inutile ricordare la difficoltà di conciliare il contenimento della spesa con le risorse che sono indispensabili al nostro settore, ricco di novità di continua introduzione; e ancora la difficoltà economica impone la necessità di taglio di tutti i contratti dei molti professionisti che operano nel settore. Molto dovrà ancora lavorare la Regione nel valorizzare l attività. 7 Resoconto CRT 2013

8 Coordinamento Regionale Donazioni e Prelievi Dr. Pier Paolo Donadio Il 2013 è stato un anno particolarmente buono per il procurement di organi e tessuti in Piemonte. Le segnalazioni di potenziali donatori sono state 47,4 per milione di abitanti per anno, in flessione rispetto alle 50,3 p.m.p. dell anno precedente; l epidemiologia dei decessi nelle terapie intensive della Regione evidenzia una identica riduzione dei pazienti deceduti con neurolesione. Nonostante la riduzione della casistica eligibile per il prelievo di organi, i donatori utilizzati sono invece aumentati in modo significativo, passando da 26,1 a 29,8 p.m.p. con un incremento del 14%. Ciò è stato dovuto ad un aumento generale dell efficienza della rete, che ha trasformato il 62% dei donatori segnalati in donatori utilizzati. I principali elementi che hanno contribuito a questo miglioramento sono stati la diminuzione delle opposizioni, scese al 26% dal 31%, che ha portato a poter utilizzare 15 donatori in più dell anno precedente, e la diminuzione dei donatori considerati non idonei, passati dal 13% al 9%, che ha consentito di utilizzarne altri 10 più dell anno precedente. Il dato della riduzione dei non consensi alla donazione fluttua ormai da anni intorno al 30%, ed è mia personale opinione che le piccole oscillazioni percentuali alle quali assistiamo non abbiano alcun significato particolare. E ovvio che recuperare 15 donatori in un anno sul versante del consenso fa piacere, ma i numeri sono comunque troppo piccoli per parlare di una tendenza vera e propria, e come non ci si doveva allarmare per la percentuale più elevata di opposizioni dello scorso anno, non ci si deve rallegrare più di tanto per quella più bassa di quest anno; solo se il dato resterà costante ancora per un paio di anni potremo ragionevolmente presumere che la favorevolezza sociale verso la donazione sia davvero aumentata. La non idoneità si è ridotta nonostante un aumento dell età media dei donatori, e Resoconto CRT

9 ciò significa che i criteri di idoneità degli organi applicati dai nostri trapiantatori sono sempre più permissivi; poiché a ciò non si associa un peggioramento dei risultati clinici, questo testimonia l eccellente qualità delle nostre equipe di trapianto. Vale tuttavia anche per questo dato il fatto che le oscillazioni di anno in anno possono essere casuali, e che quindi è possibile affermare con certezza che il sistema è stabile, mentre per certificarne un miglioramento occorre avere una conferma pluriennale dei dati. Gli arresti cardiaci in corso di osservazione sono stati pochissimi (2) ed una sola l opposizione della Procura, dovuta peraltro ad un disguido. Dalla lettura di questi dati emergono con chiarezza alcuni elementi che caratterizzano la situazione del procurement in Piemonte Valle d Aosta. Le segnalazioni di morte encefalica restano alte, il loro numero è congruente con l epidemiologia delle rianimazioni, ed ancora un volta occorre sottolineare che quello dei potenziali donatori segnalati è l indicatore più veritiero dell attività della rete del procurement; la segnalazione di morte encefalica in oltre la metà dei deceduti con patologia compatibile è un indice di buon funzionamento della rete. Alla luce degli elementi appena descritti non possiamo non essere soddisfatti della performance della rete di procurement del Piemonte, soprattutto se si considerano tutte le difficoltà che la crisi economica nazionale e quella della nostra regione (che è sottoposta a un piano di rientro) portano con sé: blocco del turn over, carenza di personale nelle rianimazioni, blocco delle prestazioni aggiuntive, abolizione dei fondi finalizzati. Concludiamo ringraziando i nostri collaboratori: i coordinatori locali e i gruppi di coordinamento, il Centro Regionale Trapianti e il funzionario regionale che si occupa di noi; un ringraziamento particolare va allo staff del C.R.P., i dottori Anna Guermani e Raffaele Potenza, e le collaboratrici amministrative Azzurra Casciola e Michela Peluso. Come sempre, chiudiamo questa presentazione esprimendo, a nome nostro e dei pazienti trapiantati, la nostra gratitudine ai donatori ed alle loro famiglie. 9 Resoconto CRT 2013

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11 Procurement

12 Procurement Donatori DONATORI SEGNALATI 47,4 DONATORI EFFETTIVI 30,1 DONATORI UTILIZZATI 29,8 Nel corso del 2013 in Piemonte Valle d Aosta i donatori effettivi e quelli utilizzati hanno registrato un significativo incremento rispetto a quelli dell anno precedente. Il dato dei segnalati mostra variazioni mensili sensibili ed è in lieve flessione rispetto al 2012: è necessario continuare a monitorare con attenzione le rianimazioni di tutta la regione dal momento che la letteratura pone il numero teorico delle morti encefaliche intorno ai 60 p.m.p.. DONATORI SEGNALATI (213) DONATORI UTILIZZATI (134) La percentuale di donatori utilizzati rispetto ai segnalati viene indicata in letteratura intorno al 50%. Nel 2013 in Piemonte Valle d Aosta è stata del 62%, dimostrando un significativo aumento rispetto al 2012 dove era del 52%: essa è dovuta principalmente alla diminuzione delle opposizioni (dal 31% al 26%) e alla riduzione dei non idonei ( dal 13% al 9%). ANNO 2012 ARRESTO CARDIACO 2% (4) NON CONSENSO 31% (71) PRELEVATI NON UTILIZZATI 2% (5) NON IDONEI 13% (29) UTILIZZATI 52% (117) Resoconto CRT

13 ANNO 2013 ARRESTO CARDIACO 1% (2) NON IDONEI 9% (19) NON CONSENSO 26% (56) PRELEVATI NON UTILIZZATI 1% (1) UTILIZZATI 62% (134) DONATORI UTILIZZATI IN PIEMONTE E IN ITALIA (p.m.p.) ITALIA PIEMONTE VALLE D AOSTA 23,6 25,8 22,2 26,8 28,4 33,5 30,5 29,3 30,7 25,6 29,4 25,6 26,1 29,8 14,2 15,7 16,8 16,8 19,7 19, ,3 19,2 19,6 18,2 18,4 18,9 18, Nel 2013 il Piemonte Valle d Aosta mostra un significativo rialzo rispetto agli ultimi due anni, attestandosi su livelli ben superiori rispetto alla media nazionale e confermandosi ai primi posti tra le grandi regioni. I donatori effettivi sono la somma de donatori utilizzati e di quelli ai quali gli organi sono stati prelevati ma non trapiantati per sopravvenuta constatazione di non idoneità dopo il prelievo. La loro esistenza testimonia il tentativo del sistema di giungere al prelievo in tutti i casi in cui ciò sia minimamente possibile. Il numero esiguo dimostra una buona capacità di individuare la non idoneità durante il periodo di osservazione e mantenimento del donatore. DONATORI EFFETTIVI IN PIEMONTE E IN ITALIA (p.m.p.) ITALIA PIEMONTE VALLE D AOSTA 24 15,3 34,1 30,9 26,8 27,8 29,3 30,0 31,4 26,7 29,4 26,0 27,2 30,1 22,6 17,1 18,1 18,5 21, ,6 20,9 21,1 21,3 19,8 19,7 20,2 20, Resoconto CRT 2013

14 Procurement Donatori Nel 2013 in Piemonte Valle d Aosta viene confermato l aumento dell età dei donatori: il 60% dei donatori ha più di 60 anni ed un donatore su cinque ha più di 75 anni. < 15 anni anni anni anni anni > 75 anni 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% (95) 2003 (115) 2004 (123) 2005 (145) 2006 (132) 2007 (127) 2008 (133) 2009 (116) 2010 (134) 2011 (117) 2012 (117) 2013 (134) L epidemiologia delle cause di morte dei donatori del 2013 è sovrapponibile a quella del 2012, rimanendo le cause vascolari il gruppo più rappresentato. Vascolare Trauma Postanossico Altro 100% 90% 80% 70% % 50% 40% 30% % 10% 0% 2002 (95) 2003 (115) 2004 (123) 2005 (145) 2006 (132) 2007 (127) 2008 (133) 2009 (116) 2010 (134) 2011 (117) 2012 (117) 2013 (134) Il programma di qualità del procurement parte dall analisi di tutti i decessi che avvengono in rianimazione, qualunque ne sia la causa, indipendentemente dal fatto che si tratti di morti cardiache o di morti encefaliche. I pazienti deceduti vengono suddivisi in otto categorie a seconda della diagnosi di ingresso in rianimazione, quattro delle quali sono compatibili con l exitus in morte encefalica (postoperatorio neurochirurgico, trauma cranico, accidente cerebrovascolare e coma postanossico). Resoconto CRT

15 DECESSI CON PATOLOGIA NON COMPATIBILE 79% (1732) PATOLOGIA COMPATIBILE 21% (448) 100% 80% 60% 40% COMA POSTANOSSICO 20% (91) TRAUMA CRANICO 15% (67) POSTOPERATORIO NEUROCHIRURGICO 5% (20) 20% ACCIDENTE CEREBROVASCOLARE 60% (270) 0% PATOLOGIA COMPATIBILE Grazie al programma di qualità, per il nono anno vengono presentati nella tavola sinottica dell attività delle rianimazioni, non soltanto il numero di morti encefaliche segnalate, di donatori utilizzati e le ragioni di mancato utilizzo, ma anche il numero di deceduti con diagnosi compatibile con la morte encefalica. Viene inoltre calcolato il rapporto tra il numero di morti encefaliche effettivamente segnalate ed il numero di deceduti con diagnosi compatibile (BDI - brain death index). Il numero di deceduti con diagnosi compatibile con la morte encefalica consente di pesare la reale potenzialità donativa di ogni singola rianimazione, evitando le stime generiche basate sul numero di posti letto o di decessi che non tengono conto del case mix specifico di ogni singolo reparto. Il rapporto morti encefaliche segnalate versus decessi con diagnosi compatibili, per reparti con una quantità simile di deceduti con diagnosi compatibile (là dove questa non sia troppo esigua in numero assoluto), consente di pesare la reale capacità di non perdere potenziali donatori per sopravvenuta morte cardiaca in soggetti con primitiva lesione encefalica. E cruciale ribadire che questo indice acquisisce significato a mano a mano che i numeri diventano consistenti, e che è del tutto arbitraria qualsiasi valutazione su numeri piccoli. Tuttavia questo dato, già in qualche misura eloquente per il confronto tra le rianimazioni più grandi, permette da subito di rendersi conto delle differenze di case mix tra i vari ospedali, e di avvicinarsi ad un quadro più veritiero delle singole realtà. I dati delle rianimazioni con casistica più esigua possono essere facilmente accorpati per periodi più lunghi di un anno, assumendo così con l andare del tempo una effettiva significatività. 15 Resoconto CRT 2013

16 Procurement AZIENDA SANITARIA OSPEDALIERA CITTA SEGNALATI NON IDONEI A PRIORI NON IDONEI DURANTE OSSER- VAZIONE ARRESTI CARDIACI OPPOSIZIONI FAMIGLIA/VITA DONATORI PRO- CURATI OPPOSIZIONI PROCURA DONATORI SENZA RICEVENTI DI- SPONIBILI NON IDONEI AL PRELIEVO DONATORI EF- FETTIVI DONATORI EFFETTIVI NON UTILIZZATI DONATORI EFFET- TIVI UTILIZZATI DONATORI EF- FETTIVI CON PIU DI UN ORGANO UTILIZZATO BDI TO1 MARTINI - TORINO % TO2 M. VITTORIA - TORINO % G. BOSCO - TORINO % TO3 RIVOLI % PINEROLO % TO4 CIRIE % CHIVASSO % TO5 CHIERI % MONCALIERI % VC VERCELLI % BI BIELLA % NO BORGOMA- NERO % VERBANIA % VCO DOMODOS- SOLA % CN1 MONDOVI % CN2 ALBA % AT ASTI % TORTONA % ACQUI TERME % AL CASALE MON- FERRATO % NOVI LIGURE % A.O. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRI- GO Osp. Civile ALESSANDRIA % A.O. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRI- GO Osp. Infantile ALESSANDRIA % A.O. S. CROCE E CARLE CUNEO % A.O.U. MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA % A.O.U. S. LUIGI ORBASSANO % A.O. MAURIZIANO TORINO % Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino TORINO % P.O. CTO/CRF/M. ADELAIDE Az. Osp. Città della Salute e della TORINO Scienza di Torino % P.O. MOLINETTE Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino TORINO % P.O. OIRM REG. MARGHERITA A.S.R. AOSTA % TOTALE % Resoconto CRT

17 Indici di Qualità Opposizioni alla donazione I diversi indici di qualità, riportati in dettaglio per ogni singola terapia intensiva nell appendice 2, sono riassunti nel grafico sottostante. Per ognuno di essi viene indicato il valore di tutti i centri, con il valore medio rappresentato dalla barra rossa. Si nota come vi sia una notevole dispersione per alcuni di essi. E questo il caso del BDI, che, come già detto, è molto influenzato dal case mix del centro. Altri parametri, invece, dipendono maggiormente dai modelli organizzativi di ciascun ospedale. E questo il caso, ed esempio, dell indice donatori cornea/totale decessi , , , , ,5 0 BDI 0 don. cornea decessi tot H 0 dec. encefalici dec. totali in ria. 0 dec. encefalici dec. totali H 0 tot donatori dec. in ria. 0 dec. encefalici letti in ria. Le opposizioni alla donazione sono state nel 2013 del 26%, in rilevante calo rispetto all anno precedente (31%). Questo dato ha comunque significato la perdita di 56 potenziali donatori. N. Segnalazioni 39% 25% 34% 23% 28% 34% 29% 34% 29% 32% 31% 26% N. Opposizioni Resoconto CRT 2013

18 Procurement AZIENDA SANITARIA OSPEDALIERA CITTA DONATORI EFFETTIVI RENE CUORE FEGATO SPLIT POLMONI PANCREAS PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRFELEVATI TRAPIANTATI PRFELEVATI TRAPIANTATI PRFELEVATI TRAPIANTATI TO1 MARTINI - TORINO M. VITTORIA TO2 TORINO G. BOSCO TORINO TO3 RIVOLI PINEROLO TO4 CIRIE TO5 MONCALIERI CHIERI VC VERCELLI BI BIELLA NO BORGOMANERO VCO VERBANIA DOMODOSSOLA CN1 MONDOVI CN2 ALBA AT ASTI TORTONA AL CASALE MONFER- RATO NOVI LIGURE A.O. ALESSANDRIA A.O. CUNEO A.O.U. NOVARA A.O.U. ORBASSANO A.O. MAURIZIANO A.O. A.O. A.O. Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. CTO/ CRF/M. ADELAIDE Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. OIRM REG. MARGHERITA / S. ANNA Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. MOLINETTE A.S.R. AOSTA TOTALE Resoconto CRT

19 Nella tabella a fianco è riportato il numero di organi prelevati e il numero di quelli successivamente trapiantati. Le cause del mancato utilizzo degli organi prelevati sono le seguenti: 2 cuori non sono stati trapiantati per non idoneità dell organo e di 1 sono state utilizzate le sole valvole cardiache; 1 fegato è stato prelevato da donatore effettivo e non utilizzato (malattia linfoproliferativa); non sono stati trapiantati 29 reni: 11 per anomalie anatomiche, 6 per mancanza di riceventi, 3 per lesioni iatrogene da prelievo, 4 non idonei dopo biopsia, 2 per livello di rischio, 1 per lesioni da trauma e 2 prelevati da donatore effettivo e non utilizzati (malattia linfoproliferativa). 19 Resoconto CRT 2013

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21 Attività di trapianto

22 Attività di trapianto Numero di trapianti 2013 Nel corso del 2013 i trapianti eseguiti in Piemonte hanno registrato un buon risultato. I Centri Trapianto della nostra regione hanno effettuato 392 trapianti di organi, il 16% in più rispetto all anno precedente. Ancora una volta i Centri Trapianto di rene e di fegato dell A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino presidio Molinette - si sono collocati al primo posto per volumi di attività in Italia. A questi due primati si è aggiunto quest anno il Centro Trapianti di polmone di Torino che, con 19 trapianti eseguiti nell anno, si è posto al secondo posto della graduatoria nazionale. Il numero dei Centri di Trapianto che sono operativi appare adeguato, operando a favore di un bacino di utenza che per i trapianti salvavita è pari alla popolazione della nostra regione: tutti i Centri di Trapianto dell adulto hanno effettuato un numero sufficiente di interventi, come previsto dalle linee guida nazionali. Solo i Centri di Trapianto pediatrico, per i quali non sono stati ancora definiti standard di attività a livello nazionale, mantengono volumi ridotti di trapianti effettuati. Continua ad essere variegata l offerta trapiantologica, con possibilità di trapianti combinati di vari organi (4 trapianti di rene-pancreas, 4 trapianti di rene-fegato, 1 trapianto fegato-polmone doppio, 1 trapianto cuore-polmone doppio). Inoltre, tipologie innovative di trapianto (come quello di parti del fegato split o di trapianto di entrambi i reni o i polmoni in blocco) rimangono opzioni importanti offerte dai nostri centri di trapianto. Limitata è ancora l attività di trapianto da donatore vivente, che ha segnalato 11 trapianti di rene eseguiti nel *inclusi i trapianti da donatore vivente Resoconto CRT

23 Numero di trapianti 2013 CENTRO TRAPIANTI RICEVENTE ADULTO RICEVENTE PEDIATRICO A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o. Molinette RENE RENE DOPPIO RENE +PANCREAS RENE+FEGATO DON. VIVENTE RENE RENE + FEGATO DON. VIVENTE TOTALE A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o. O.I.R.M. S. ANNA A.O.U. Maggiore della Carità Novara TOTALE RICEVENTE ADULTO RICEVENTE PEDIATRICO A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o. Molinette FEGATO SPLIT FEGATO + RENE FEGATO + POLMONE DOPPIO DON. VIVENTE FEGATO SPLIT FEGATO + RENE DON. VIVENTE TOTALE RICEVENTE ADULTO RICEVENTE PEDIATRICO RICEVENTE ADULTO CUORE CUORE + POLMONE DOPPIO CUORE POLMONE UNITERALE POLMONE BILATERALE FEGATO + POLMONE DOPPIO CUORE + POLMONE DOPPIO PANCREAS RENE + PANCREAS A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o. Molinette A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino p.o. O.I.R.M. - S. ANNA Resoconto CRT 2013

24 Attività di trapianto Numero di trapianti 2013 Se si valuta nel tempo l attività di trapianto dei centri del Piemonte, si nota che il trapianto di polmone ha avuto un aumento notevole nell ultimo triennio (19 trapianti di polmone sia nel 2012 sia nel 2013), mentre il numero di trapianti di cuore è notevolmente diminuito per una serie di fattori, non in ultimo la non idoneità dell organo riscontrata in fase di prelievo con l età sempre più avanzata dei donatori utilizzati comunque in ripresa nell ultimo anno. Al di là delle variazioni casuali, collegate ai piccoli numeri di questa attività, occorre però monitorare questo programma, innovandolo soprattutto nella possibilità di utilizzo di organi provenienti da donatori non convenzionali. Se i numeri complessivi dei trapianti effettuati in Piemonte assumono valori di tutto rilievo nel caso del rene, fegato e cuore, rimane ancora limitata l esperienza del trapianto di pancreas da solo o in combinazione con il rene. Occorre dare maggiore stabilità a questi programmi, valutando attentamente sia le potenzialità donative della nostra regione, sia la popolazione di pazienti attesi in Piemonte che potrebbero beneficiare di questi trapianti. 250 TOTALE TRAPIANTI = RENE* 2549 FEGATO* CUORE* 222 POLMONE* * inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente NUMERO DI TRAPIANTI DA INIZIO ATTIVITA TORINO TORINO NOVARA TOTALE A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino p.o. Molinette A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino p.o. O.I.R.M. S. ANNA A.O.U. Maggiore della Carità - Novara RENE* FEGATO* CUORE* POLMONE* PANCREAS* * Inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente Resoconto CRT

25 Numero di trapianti 2013 TRAPIANTI DI RENE* numeri 23,3 26,3 27,7 29,1 31,8 40,1 35,8 39,2 39,5 51,2 48,7 42,5 42,5 38,9 46,7 38,9 38,8 46,8 p.m.p TRAPIANTI DI FEGATO* numeri 19,2 21,2 23,3 26,8 34,1 30,7 28,4 27,7 33,9 38,3 33,7 31,8 31,4 29,6 31,1 30,0 28,5 31,0 p.m.p ** ** 2008** 2009** 2010** ** ** + 1 TRAPIANTO DI PANCREAS TRAPIANTI DI CUORE* ,2 7,4 5,8 4,8 5,8 5,1 3,7 3,0 3,7 6,9 6,5 6,9 6,2 6,6 5,7 6, ,2 2,2 numeri p.m.p TRAPIANTI DI POLMONE* numeri ,7 3,0 1,8 2, ,6 1,8 1,6 1, ,1 1,4 2,1 3,0 7 1, ,9 3,3 4,6 4,2 4,2 p.m.p * Inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente 25 Resoconto CRT 2013

26 Attività di trapianto Rapporto tra numero di pazienti iscritti per anno e pazienti trapiantati Se si analizza la capacità dei nostri centri di utilizzare al meglio gli organi reperiti nel 2013 in Piemonte, si nota come sia il programma di trapianto di rene, sia quello di fegato, hanno mostrato indici di prelievo e di utilizzo apprezzabili, raggiungendo oltre il 90% di indice di utilizzo per il rene. Nel 2013 solo un fegato su 125 prelevati non è stato poi trapiantato. Nel caso dei programmi di trapianto di cuore, polmone e pancreas, sono stati prelevati nel 2013 solo una minima parte degli organi disponibili dai donatori segnalati aventi età inferiore a 65 anni: solo il 5% dei potenziali donatori hanno donato un cuore trapiantabile e l 8% il polmone. Questo è giustificato dai criteri di idoneità alla donazione di questi organi, più restrittiva rispetto a rene e fegato. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% TRAPIANTI ISCRIZIONI IN LISTA La quota di pazienti che ogni anno ricevono un trapianto in Piemonte si è assestato, negli ultimi anni, ad un valore pari a 26% rispetto a coloro in attesa. Resoconto CRT

27 Attività di prelievo e scambio Rene Infine, i flussi di organi piemontesi verso altre regioni (e viceversa dalle altre regioni al Piemonte) assumono valori consistenti, segno dell efficacia dei programmi di scambio tra le regioni e le associazioni, sia per i casi di urgenza che per l utilizzo di organi eventualmente eccedenti. Percentualmente, nel caso dei trapianti salvavita, il 21% fegati trapiantati in regione proviene da fuori Piemonte, mentre il 15% degli organi disponibili in Piemonte è stato trapiantato fuori regione. Per quanto riguarda il cuore, il 37% degli organi trapiantati in Piemonte proveniva da fuori regione. Il 42% dei cuori prelevati in regione è stato utilizzato in Centri Trapianto extra-regionali. Oltre il 50% dei polmoni trapiantati proveniva dalle altre regioni, mentre 9 polmoni (33%) sono stati trapiantati fuori Piemonte. Prelevati in Piemonte - Val d Aosta Prelevati ma non Trapiantati Prelevati in Puglia 2 Toscana 4 NITp 5 OCST 2 Trapiantati in Piemonte * reni su 199 pazienti Trapiantati Fuori Regione 3 Em. Romagna 1 Toscana 1 Puglia 7 NITp 3 OCST * Compresi 4 tx combinati con fegato e 4 tx combinati con il pancreas INDICE DI PRELIEVO INDICE DI UTILIZZO organi prelevati in regione e trapiantati organi disponibili in regione organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati 78% 93% 27 Resoconto CRT 2013

28 Attività di prelievo e scambio Rene/Pancreas Trapiantati in Piemonte 8* (4 trapianti combinati) Prelevati in Piemonte - Val d Aosta 8 8 (4 trapianti combinati) Pancreas isolato Trapiantati in Piemonte 1 1 Prelevati in Piemonte - Val d/aosta 1 Resoconto CRT

29 Cuore Prelevati in Trapiantati in Piemonte 7 Em. Romagna 1 Estero 1 NITp 2 OCST 2 19* Prelevati in Piemonte - Val d Aosta Prelevati ma non trapiantati Trapiantati Fuori Regione 3 Em. Romagna 2 Puglia 5 NITp * Compreso 1 tx combinato con polmone doppio INDICE DI PRELIEVO organi prelevati in regione e trapiantati 16% 36%# organi disponibili in regione INDICE DI UTILIZZO organi prelevati e trapiantati in regione 55% organi prelevati in regione e ovunque trapiantati # Calcolato sui donatori utilizzati di eta <65 anni 29 Resoconto CRT 2013

30 Attività di prelievo e scambio Fegato Prelevati in Em. Romagna 3 Puglia 7 Toscana 4 NITp 10 OCST 2 Estero 1 Trapiantati in Piemonte * Prelevati in Piemonte - Val d Aosta Prelevati ma non trapiantati Trapiantati Fuori Regione 5 Em. Romagna 2 Toscana 6 NITp 3 OCST * Compresi 4 tx combinati con rene ed 1 tx combinato con polmone doppio Prelevati In NITp 2 [2] Trapiantati in Piemonte 4 [4] 2 [2] Prelevati in Piemonte- Val d Aosta 6 [6] 2[2] 4[4] Em. Romagna 1 [1] OCST 3 [3] [Fegati che hanno generato lo split] INDICE DI PRELIEVO* INDICE DI UTILIZZO* * Inclusi gli split di fegato organi prelevati in regione e trapiantati organi disponibili in regione organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati 97% 85% Resoconto CRT

31 Polmone Prelevati in Piemonte - Val d Aosta 27 Prelevati in Em. Romagna 2 Puglia 4 Toscana 6 NITp 6 OCST 2 Trapiantati in Piemonte 20 38* Polmoni su 19 pazienti 18 9 Trapiantati Fuori Regione 1 Em. Romagna 2 Toscana 2 NITp 4 OCST * Compresi 2 tx combinati con 1 fegato e con 1 cuore INDICE DI PRELIEVO organi prelevati in regione e trapiantati 10% 22%# organi disponibili in regione INDICE DI UTILIZZO organi prelevati e trapiantati in regione 7% organi prelevati in regione e ovunque trapiantati # Calcolato sui donatori utilizzati di eta <65 anni 31 Resoconto CRT 2013

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33 Esito trapianti d organo

34 Esito trapianti d organo Rene I Centri piemontesi di Trapianto di Rene non solo hanno eseguito un buon numero di trapianti, ma anche la loro riuscita è risultata più che soddisfacente e tra le migliori in Italia. Nel 2013 il Centro Trapianti dell Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino, presidio S. Giovanni Battista, ha eseguito il maggior numero di trapianti in Italia. Nei trapianti, la valutazione dei risultati viene effettuata valutando la sopravvivenza dei riceventi nel tempo. Al momento dell intervento il 100% di essi è vivo, passando il tempo, si valuta quale sia la percentuale dei trapiantati che sopravvive o nel caso del trapianto di rene non necessita di dialisi. Nel caso del trapianto di rene si calcolano in genere 2 sopravvivenze: una per il paziente (nel caso di primo trapianto 97% a 1 anno e 91% a 5 anni) ed una per l organo (sempre per la stessa tipologia di trapianto, 92% a 1 anno e 80% a 5 anni). Nel caso del rene infatti la possibilità della terapia sostitutiva consente al paziente, in caso di fallimento del trapianto, di tornare in dialisi. E da sottolineare che se si valuta la prospettiva di successo dei trapianti di rene eseguiti in periodi differenti, si nota come i trapianti eseguiti in periodi più recenti mostrino una continua migliore probabilità di funzionare nel tempo: per i trapianti eseguiti a partire dal 2000, la probabilità di successo è di circa 91% a 3 anni, con notevole miglioramento rispetto a quelli eseguiti in periodi precedenti. Se si usano come confronto i risultati di studi multicentrici europei (come il CTS - Collaborative Transplant Study) si nota come il programma regionale di trapianto renale sia di ottima qualità. Nell analisi si è evidenziata anche la differenza tra il successo (per quanto riguarda l organo) di un trapianto eseguito con donatore vivente rispetto a un organo prelevato da cadavere. Seppure di dimensioni limitata (151 primi trapianti da donatore vivente circa 4%) a 5 anni dall intervento, la differenza di sopravvivenza è del 9%. Anche la prospettiva di successo di un secondo (o di un successivo) trapianto è più che soddisfacente. Pur trattandosi di interventi a maggior rischio, la probabilità di successo dei ritrapianti (che ormai rappresentano circa il 12% di tutti i trapianti) è solo di poco inferiore a quello di un primo trapianto, circa l 8% a distanza di 5 anni. I Centri Trapianto della Regione, in definitiva, prospettano in maniera analoga un programma di successo: se si paragonano le loro attività in un analogo periodo di tempo, non si notano differenze significative. Una migliore compatibilità tessutale HLA, soprattutto di classe II, conferma una prospettiva di successo migliore, anche a grande distanza dal trapianto. CENTRO TRAPIANTI PERIODO ATTIVITA TRAPIANTI DI RENE DA DONATORE VIVENTE TRAPIANTI DI RENE DA DONATORE CADAVERE TORINO S. GIOVANNI BATTISTA NOVARA MAGGIORE DELLA CARITA TORINO O.I.R.M. S. ANNA TOTALE TOTALE Resoconto CRT

35 Qui di seguito si riportano alcune delle caratteristiche dei trapianti di rene eseguiti in Piemonte. Anni Anno 2013 Totale Tipo trapianto Rene singolo Rene doppio Rene-pancreas Rene-fegato Rene split-fegato 1-1 Rene-cuore 2-2 Età ricevente Adulto Pediatrico Primi trapianti Ritrapianti Età media paziente trapiantato (anno 2013) 52.1 ±14.0 aa Tempo attesa mediano pretrapianto (anno 2013) 8.2 mesi ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE PRIMI TRAPIANTI ( ) Cumulative Proportion Surviving PAZIENTE ORGANO tempo dal trapianto (anni) Resoconto CRT 2013

36 Esito trapianti d organo Rene ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE PRIMI TRAPIANTI ( ) SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving p= tempo dal trapianto (anni) DONATORE VIVENTE (151) DONATORE CADAVERE (3272) ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE TRAPIANTI ( ) SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving PRIMI TRAPIANTI (3423) 0.1 p= RITRAPIANTI (468) tempo dal trapianto (anni) Resoconto CRT

37 ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE PRIMI TRAPIANTI ( ) SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving TRAPIANTI (2267) 0.1 TRAPIANTI (794) p< TRAPIANTI (362) tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE PRIMI TRAPIANTI ( ) SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving p= tempo dal trapianto (anni) RICEVENTE ADULTO (3319) RICEVENTE PEDIATRICO (104) Resoconto CRT 2013

38 Esito trapianti d organo Cuore Dal primo trapianto di cuore, eseguito il 3/4/1990, sono stati eseguiti in Piemonte 559 trapianti di cuore presso l Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino, 533 nel presidio Molinette e 26 presso il Centro Trapianti Pediatrico del presidio Regina Margherita, che ha iniziato la sua attività nel In totale, 9 sono stati i ritrapianti eseguiti, di cui 1 su un paziente pediatrico. L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (549). Globalmente, l esito del trapianto di cuore in Piemonte si discosta di poco dai dati del CTS Europa (Collaborative Transplant Study), a cui il Centro di Torino partecipa dall inizio della sua attività. Pur se riferito ad un numero di casi limitato (31), il programma di trapianto pediatrico si dimostra particolarmente efficace, con una sopravvivenza a 5 anni maggiore di circa il 10% a quella del trapianto su paziente adulto. Anche nel caso del trapianto di cuore, una buona compatibilità tessutale si dimostra efficace nel migliorarne l esito. Anni Anno 2013 Totale Tipo trapianto Cuore Cuore-rene 2-2 Cuore-polmone bilaterale Età ricevente Adulto Pediatrico Primi trapianti Ritrapianti 9-9 Età media paziente trapiantato (anno 2013) 49.2±14.3 aa Tempo attesa mediano pre-trapianto (anno 2013) 3.1 mesi ESITO DEL TRAPIANTO DI CUORE - SOPRAVVIVENZA D ORGANO 549 PRIMI TRAPIANTI ( ) Cumulative Proportion Surviving tempo dal trapianto (anni) 0.0 Resoconto CRT

39 ESITO DEL TRAPIANTO DI CUORE - SOPRAVVIVENZA D ORGANO 549 PRIMI TRAPIANTI ( ) Cumulative Proportion Surviving RICEVENTE PEDIATRICO (31) RICEVENTE ADULTO (518) p= tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI CUORE - SOPRAVVIVENZA D ORGANO 549 PRIMI TRAPIANTI ( ) Cumulative Proportion Surviving TRAPIANTI (192) 0.1 TRAPIANTI (119) p=0.566 TRAPIANTI (238) tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI CUORE - SOPRAVVIVENZA D ORGANO 537 PRIMI TRAPIANTI ( ) Cumulative Proportion Surviving p= tempo dal trapianto (anni) 2-5 HLA MATCHES (198) 0-1 HLA MATCHES (339) Resoconto CRT 2013

40 Esito trapianti d organo Dal 1990 al 31/12/2013 sono stati eseguiti nella Regione Piemonte 2549 trapianti di fegato: 2529 da donatore cadavere, 14 da donatore vivente e 6 trapianti domino, tutti presso il Centro Trapianti dell Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino, presidio Molinette. Dall inizio dell attività 209 sono stati i ritrapianti (8,2%), il cui numero cresce di anno in anno. L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (2340), comprendendo l intera attività. Nessuna differenza in termini di probabilità di sopravvivenza è stata rilevata tra i trapianti di fegato intero e quelli eseguiti con tecnica split. Vengono, come nel caso del trapianto renale, proposte 2 curve di sopravvivenza, una relativa al trapianto ed una al paziente, che in alcuni casi ha potuto beneficiare di un successivo trapianto. Complessivamente, l 80% dei pazienti trapiantati sopravvive a distanza di 5 anni. La prospettiva di successo di un secondo trapianto è senz altro meno buona, pur rimanendo più accettabile se si considera la condizione di urgenza nella quale viene eseguito: più della metà dei ritrapianti mostra ancora una buona funzione a 5 anni dall intervento (60%). Anni Anno 2013 Totale Tipo trapianto Fegato intero Fegato split Fegato-rene Fegato split-rene 1-1 Fegato-pancreas 2-2 Fegato-polmone Età ricevente Adulto Pediatrico (5.5%) Primi trapianti Ritrapianti Età media paziente trapiantato (anno 2013) 51.2±13.8 aa Tempo attesa mediano pre-trapianto (anno 2013) 1.6 mesi L evoluzione della tecnica chirurgica, insieme al perfezionamento delle terapie immunosoppressive e dell esperienza maturata dall equipe di trapianto e da quanti collaborano con essa, contribuiscano ad un miglioramento della sopravvivenza, che registra un 5% di differenza a 5 anni dal trapianto se si paragonano, ad esempio, i risultati degli ultimi 13 anni rispetto al periodo precedente. Globalmente, l esito del trapianto di fegato si dimostra decisamente superiore se confrontato con i dati del CTS (Collaborative Transplant Study), a cui il Centro di Torino partecipa. Questo rende l attività del Centro Trapianti di Torino un punto di eccellenza e di riferimento per il mondo trapiantologico. Interessante è stata l esperienza maturata nel trapianto pediatrico, che pur rappresentando poco più del 5% dell intera attività del centro, costituisce un punto di attrazione nazionale. La qualità di questo programma è analoga a quella del trapianto nell adulto: analogamente al trapianto renale, anche in questo caso un maggior rischio di fallimento precoce è controbilanciato da una migliore tolleranza del trapianto nel tempo. Resoconto CRT

41 Fegato ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO PRIMI TRAPIANTI ( ) Cumulative Proportion Surviving PAZIENTE ORGANO tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO PRIMI TRAPIANTI ( ) - SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving TRAPIANTI (1648) 0.1 TRAPIANTI (692) p= tempo dal trapianto (anni) Resoconto CRT 2013

42 Esito trapianti d organo ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO PRIMI TRAPIANTI ( ) - SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving RICEVENTE PEDIATRICO (131) 0.1 RICEVENTE ADULTO (2209) p= tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO PRIMI TRAPIANTI ( ) - SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving p= tempo dal trapianto (anni) PRIMI TRAPIANTI (2340) RITRAPIANTI (209) Resoconto CRT

43 Polmone Dal 1993 al 31/12/2013 sono stati eseguiti 222 trapianti di polmone nella Regione Piemonte, presso l Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino, presidio Molinette. Di seguito una tabella che riporta le principali caratteristiche dei trapianti eseguiti. Anni Anno 2013 Totale Tipo trapianto Polmone intero singolo Polmone intero bilaterale Polmone bilaterale +fegato Polmone bilaterale+cuore Età ricevente Adulto Pediatrico Primi trapianti Ritrapianti (5%) Età media paziente trapiantato (anno 2013) 47.9±13.9 anni Tempo attesa mediano pre-trapianto (anno 2013) 4.3 mesi L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (212), sia comprendendo l intera attività che suddividendo le curve per periodo. Anche nel caso del trapianto polmonare, si nota comunque un miglioramento della qualità del programma, con un aumento della prospettiva di successo in caso di trapianti eseguiti in epoca più recente, rispetto a quelli eseguiti nel primo periodo di attività del Centro. Si rileva una differenza di sopravvivenza tra i trapianti di entrambi i polmoni rispetto a quelli in cui è stato trapiantato un solo polmone (a 5 anni: 54% per i trapianti di polmone intero bilaterale, 38% per quelli monolaterale; p= ) dovuta soprattutto alla differenza di età dei pazienti nei due gruppi legata alla patologia di ingresso (42±15 aa per i bilaterali, 53±11 aa per i trapianti singoli; p=0.041). ESITO DEL TRAPIANTO DI POLMONE PRIMI TRAPIANTI ( ) - SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving tempo dal trapianto (anni) Resoconto CRT 2013

44 Esito trapianti d organo Polmone ESITO DEL TRAPIANTO DI POLMONE PRIMI TRAPIANTI ( ) - SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving TRAPIANTI (150) p=0.017 TRAPIANTI (62) tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI POLMONE PRIMI TRAPIANTI ( ) - SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving FIBROSI CISTICA (43) 0.1 ENFISEMA (74) FIBROSI POLMONARE IDIOPATICA (72) p=0.023 ALTRE PNEUMOPATIE (23) tempo dal trapianto (anni) Resoconto CRT

45 ESITO DEL TRAPIANTO DI POLMONE PRIMI TRAPIANTI ( ) - SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving POLMONE BILATERALE (98) p=0.041 POLMONE SINGOLO (114) tempo dal trapianto (anni) Pancreas e combinati Il trapianto di pancreas e combinati è un attività ancora molto limitata: sono stati infatti eseguiti dal 18/08/1999 al 31/12/2013 solo 46 trapianti di pancreas nella Regione Piemonte, presso l Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino, presidio Molinette. Di questi, 39 sono stati trapianti in combinazione con il rene, 2 con il fegato e 6 come organi isolati. Un paziente ha subito un ritrapianto nel corso degli anni di attività. L analisi di sopravvivenza mostra la buona qualità di questo programma: più dell 93% dei pancreas trapiantati è ancora funzionante a 5 anni, permettendo alla maggioranza dei riceventi la sospensione della terapia insulinica. Solo in 3 casi, il trapianto da solo non è stato in grado di ripristinare in maniera completa il corretto controllo glicemico, rendendo necessaria l introduzione di terapia insulinica, anche se a dosaggi inferiori rispetto alle necessità prima del trapianto. ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE-PANCREAS - 39 PRIMI TRAPIANTI ( ) - SOPRAVVIVENZA D ORGANO Cumulative Proportion Surviving tempo dal trapianto (anni) Resoconto CRT 2013

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47 Liste di attesa

48 Liste di attesa Le liste di attesa della regione Piemonte -Valle d Aosta sono custodite presso il Centro Regionale Trapianti (CRT). L aggiornamento delle liste viene effettuato in tempo reale da parte degli Ambulatori e Centri Trapianto della Regione. Il paziente può essere iscritto nella lista di attesa con lo status di attivo (potenziale candidato al trapianto) oppure temporaneamente sospeso. Le motivazioni per la sospensione sono indicate dagli Ambulatori di afferenza del paziente. In ottemperanza ad un progetto regionale, dal 2007 il CRT ha provveduto a fornire tutti i Centri Dialisi della regione di un computer connesso all archivio della lista di attesa del CRT, in modo da permettere ai Medici dei Centri Dialisi di seguire i propri assistiti nella massima trasparenza. Inoltre, dal 2009, i Centri Dialisi piemontesi possono inserire nel sistema informatico direttamente i dati dei pazienti che vogliono inviare ai Centri Trapianto per una valutazione per l immissione in lista di attesa al trapianto. L intero archivio viene trasmesso in tempo reale al Centro Nazionale Trapianti, tramite il Sistema Informativo Trapianti (SIT), per il monitoraggio dell andamento e delle iscrizioni a livello nazionale. La situazione delle liste di attesa regionali al 31/12/2013 è riportata nel grafico seguente. LISTE DI ATTESA AL 31/12/ TEMP. SOSPESI ATTIVI RENE FEGATO CUORE POLMONE PANCREAS Nella pagina seguente sono riportate le principali caratteristiche dei pazienti in lista attiva in attesa di trapianto al 31/12/2013. Resoconto CRT

49 LISTA ATTIVA AL 31/12/2013 RENE FEGATO CUORE POLMONE PANCREAS E PANCREAS COMBINATI TOTALE PAZIENTI RESIDENZA SESSO ETA FUORI REGIONE DIAGNOSI DI INGRESSO TEMPO DI ATTESA MEDIANO* TEMPO DI ATTESA MEDIO* MORTALITA IN LISTA DI ATTESA - ANNO (33%) 34 (52%) 3 (13%) 10 (42%) 1 (100%) MASCHI FEMMINE <30 AA AA AA >65 AA % Nefropatie glomerulari 14% Nefropatie cistiche 11% Nefropatie tubolari ed interstiziali 10% Nefrosclerosi ipertensiva 3% Nefropatia diabetica 3% Nefro ed uropatie congenite 1% Sindromi nefrovasculopatiche 16% Altre patologie renali 63% Cirrosi non colestatiche 9% Cirrosi colestatiche 28% Altre epatopatie/ rigetto 56% Cardiomiopatie 9% Cardiopatie congenite 35% Coronaropatie 21% Fibrosi cistica 46% Fibrosi polmonare idiopatica 16.5 % Enfisema/ broncopneumopatia 16.5% Altre pneumopatie / rigetto 100% Nefropatia diabetica - Diabete mellito di tipo I 1,6 anni 3.6 mesi 8 mesi 16 mesi n.v. 2.0±1.7 anni 8±10 mesi 15±14mesi 19±16 mesi n.v. 3% 2% 8% 7.9% 10% * Tempo di attesa in lista attiva calcolato sui pazienti in lista attiva al 31/12/2013 in attesa di un primo trapianto Nel grafico seguente è riportato l andamento delle liste di attesa dal 1990 al Per quanto riguarda il trapianto di rene, si nota come dal 2001 si è iniziata una fase di sensibile diminuzione del numero di pazienti in lista, che, dopo un paio d anni di stabilizzazione, ha ripreso ad aumentare dal Su numeri molto inferiori, invece, da anni si sono stabilizzate le liste di attesa degli organi salvavita, cuore, fegato e polmone. ANDAMENTO DELLE LISTE DI ATTESA Rene Fegato Cuore 50 Polmone 0 49 Resoconto CRT 2013

50 Liste di attesa Trapianto di rene Al 1 gennaio 2013 la lista di attesa era composta da 800 pazienti, di cui 436 (55%) in lista attiva. Nel corso del 2013 si sono aggiunte 292 nuove iscrizioni, sia di pazienti che si affacciavano in lista per la prima volta, che di pazienti iscritti nuovamente per un ritrapianto. Due pazienti, entrati in lista nel corso del 2013, sono stati trapiantati nello stesso anno e rientrati in lista nuovamente nel In totale quindi, nel corso del 2013 sono stati 1094 i pazienti potenziali riceventi di trapianto di rene o combinato con il rene. Di questi, il 22% è stato trapiantato (199 trapianti da donatore cadavere e 11 da donatore vivente in Piemonte, altri 37 trapianti sono stati eseguiti fuori regione). Di questi, 6 trapianti di rene sono stati eseguiti presso il Centro Trapianti dell Az. Osp. Città della Salute e della Scienza p.o. O.I.R.M. S. Anna di Torino su riceventi pediatrici. Il risultato è eccellente se si considera che il tempo di attesa mediano per un trapianto è di 2.0 anni. Il 72% dei pazienti risulta ancora in lista al 31/12/2013. Dei 786 pazienti in lista alla fine del 2013, 11 (1%) sono in età pediatrica. Il 3% (31 pazienti) è stato escluso dalla lista per motivi clinici o cancellato per volontà del paziente. 30 casi di decesso (3%) in lista di attesa sono stati registrati nel corso del 2013, avvenuti quasi esclusivamente per pazienti già temporaneamente sospesi per problemi clinici. 294* INGRESSI % 3% 22% 30 DECESSI 31 ESCLUSI 247 TX 800 LISTA AL 01/01/ % 786 LISTA AL 31/12/2013 ANNO /01/ /12/2013 * 2 pazienti trapiantati nel 2013 e rientrati in lista nello stesso anno Resoconto CRT

51 Trapianto di fegato Al 1 gennaio la lista di attesa era composta da 62 pazienti, a cui si sono aggiunte nel corso del nuove iscrizioni, per un totale di 221 potenziali riceventi di trapianto nel corso dell anno (4 pazienti sono stati iscritti 2 volte nel 2013). Il 63% dei pazienti è stato trapiantato nel 2013: 138 trapianti in totale (più uno eseguito a cavallo dell anno 2014), tutti fegati trapiantati da donatore cadavere, 4 trapianti eseguiti con tecnica split, 4 trapianti combinati fegato-rene e 1 trapianto combinato fegatopolmone doppio. Ancora, 8 trapianti sono stati eseguiti su riceventi pediatrici. 65 pazienti sono ancora iscritti al 31/12/2013 (29%), mentre 4 pazienti sono deceduti in lista (2%) e altri 14 (6%) sono stati esclusi nel corso dello stesso anno. Il tempo mediano di attesa dei pazienti in lista attiva alla fine dell anno è di 3.6 mesi. 2% 6% 4 DECESSI 14 ESCLUSI 159* INGRESSI % 138 TX 62 LISTA AL 01/01/2013 ANNO % 65 LISTA AL 31/12/ /01/ /12/2013 * 4 pazienti trapiantati 2 volte nel Resoconto CRT 2013

52 Liste di attesa Trapianto di cuore Nel corso del 2013, 26 pazienti si sono iscritti in lista di attesa per il trapianto di cuore, andandosi ad aggiungere ai 60 pazienti già presenti in lista al 1 gennaio. Su un totale di 86 pazienti potenziali riceventi nel 2013, il 22% è stato effettivamente trapiantato (19 trapianti). 49 pazienti (57%) sono ancora in lista al 31 dicembre Il tempo di attesa mediano è diminuito rispetto all anno precedente: 8 mesi. 11 pazienti (13%) sono stati esclusi dalla lista nel corso dell anno, mentre 7 pazienti (8%) sono deceduti in lista nell anno. Nel 2013 sono stati eseguiti 3 trapianti pediatrici presso il Centro Trapianti dell Az. Osp. Univ. Città della Salute e della Scienza di Torino p.o. O.I.R.M. S. Anna di Torino. 26 INGRESSI % 13% 22% 7 DECESSI 11 ESCLUSI 19 TX 60 LISTA AL 01/01/2013 ANNO % 49 LISTA AL 31/12/ /01/ /12/2013 Resoconto CRT

53 Trapianto di polmone La lista di attesa per il trapianto di polmone era composta di 40 pazienti al 1 gennaio A questi si sono aggiunte 22 iscrizioni nel corso dell anno. Su un totale di 62 pazienti, dunque, il 32% ha ricevuto un trapianto (20 trapianti in totale, uno eseguito fuori regione), mentre 34 pazienti (55%) sono ancora in attesa al 31 dicembre La mortalità registrata per il 2013 è dell 8%, con 5 pazienti deceduti in lista attiva. 3 pazienti sono stati esclusi nel corso dell anno (5%). 22 INGRESSI % 5% 32% 5 DECESSI 3 ESCLUSI 20 TX 40 LISTA AL 01/01/2013 ANNO % 34 LISTA AL 31/12/ /01/ /12/ Resoconto CRT 2013

54 Liste di attesa Trapianto di pancreas e combinati 15 pazienti erano iscritti nelle liste per trapianto di pancreas e combinati al 1 gennaio 2013, di cui 12 in attesa di rene-pancreas e 3 per pancreas isolato. A questi si sono aggiunti 4 nuovi pazienti nel corso dell anno, mentre 7 trapianti sono stati eseguiti nel corso del 2013: 4 rene-pancreas e 1 pancreas isolato in Piemonte, 2 trapianti eseguiti fuori regione. 10 pazienti (53%) sono ancora in attesa di trapianto al 31 dicembre 2013, di cui 1 solo in attesa di pancreas isolato. 2 pazienti deceduti durante l anno (10%). 4 INGRESSI % 2 DECEDUTI 37% 7 TX 15 LISTA AL 01/01/2013 ANNO % 10 LISTA AL 31/12/ /01/ /12/2013 Resoconto CRT

55 Servizio di psicologia medica per i trapianti Attività 2013 L attività del Servizio di Psicologia Medica riguarda i pazienti di tutti i Centri di Trapianto operanti presso l A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino. Tipologia degli interventi: a) Valutazione psicosociale per l immissione in Lista Attiva Trapianto di rene, fegato, cuore, polmone e pancreas; b) Valutazione psicosociale della coppia donante/ricevente nella donazione da vivente di rene, di parte del fegato e di midollo; c) Visite di follow-up di pazienti trapiantati e gestione di situazioni di difficoltà psichiche di pazienti/familiari (su richiesta dei Centri); d) Valutazione psicologica di donatori di sangue midollare per trapianto di midollo osseo; e) Colloqui psicoterapici con familiari di donatori deceduti, che lo richiedano. Nel 2013 sono stati trattati 836 pazienti per un totale di 1689 visite (+20%). Si sono inviate 135 lettere ai familiari di donatori, si sono effettuati 30 colloqui psicoterapici presso gli Ambulatori di Psicologia Medica con i familiari dei donatori e 27 colloqui telefonici. Infine, gli operatori del Servizio partecipano, con funzioni di coordinamento e portavoce, alle attività del gruppo di lavoro regionale PSI-Nefro Piemonte e del gruppo di lavoro inter-regionale PSI-AIRT aderendo, quest anno a 13 eventi formativi tra seminari e convegni. Ulteriormente all attività di colloqui con i pazienti e di formazione sopra descritti, nell anno 2013 il Servizio di Psicologia Medica e Psicoterapia per i Trapianti ha proseguito la collaborazione con l A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o. O.I.R.M. nell ambito della valutazione e del sostegno psicoterapico dei pazienti minori, candidati al trapianto di polmone e dei loro familiari. La gestione dei casi è stata discussa e condivisa con la Prof.ssa Bignamini, Direttore della Pneumologia dell A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o. O.I.R.M. e con la D.ssa Rizzo Psicoterapeuta del reparto. E inoltre proseguita la partecipazione al Gruppo di Staff del trapianto cuore e trapianto polmone, e sono state effettuate riunioni con i medici dell Ambulatorio pre-trapianto di fegato (Dr. Ottobrelli) sui temi inerenti la salute psicologica dei pazienti candidati al trapianto dei pazienti trapiantati e dei familiari. E stato incrementato il pool dei pazienti arruolati nella ricerca Dal pre al post tx fegato attivata nel 2011 in collaborazione con il Coordinamento del Centro Trapianto Fegato (Prof. Salizzoni). Il Servizio ha inoltre intrapreso nuovi progetti di collaborazione con diversi reparti della A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino e con le Associazioni di Volontariato. Rispondendo alla richiesta dei volontari dell ACTI e della TPA il Servizio ha inaugurato una attività di supervisione di gruppo per i volontari. A partire da giugno scorso sono stati effettuati due incontri al mese nel corso dei quali i Volontari hanno potuto approfondire e riflettere sui propri vissuti emotivi esperiti nell attività di volontariato con i pazienti trapiantati e i familiari. Lo scopo del lavoro è quello di facilitare l attività di volontariato fornendo uno spazio di protezione dallo stress connesso all esposizione a situazioni sempre emotivamente coinvolgenti. Dall incontro con il Dr. L. Lupo e con la Coordinatrice infermieristica Sig.ra Marengo (Reparto Semintensiva Prof. Salizzoni) è nata l idea di svolgere degli incontri seminariali interattivi per medici e infermieri sul dolore e sull emotività nel post chirurgico. Il dolore e la sofferenza emotiva del paziente possono infatti avere una ricaduta sull equilibrio psicologico dell operatore sanitario, oltre che influenzare la qualità della vita del paziente stesso nel post trapianto. L intento dei seminari è stato quello di proporre uno spazio di ascolto e riflessione sulla complessità psicologica ed i vissuti emotivi dei pazienti nel post- trapianto. Si sono svolti quattro seminari con il progetto di approfondire i temi trattati in successivi incontri. Su richiesta del medico curante o del paziente stesso, nel caso in cui i pazienti non siano già seguiti da altro Servizio di Psicologia, vengono effettuati colloqui psicoterapici nel corso di tutto il percorso trapiantologico. E stata attivata una collaborazione con l associazione FARO, nello specifico con gli operatori del progetto Protezione Famiglia. Lo scopo di tale collaborazione è fornire una forte rete di supporto psico sociale per le famiglie più svantaggiate che si trovano ad affrontare la gestione della malattia oncologica sviluppata dopo il trapianto d organo. 55 Resoconto CRT 2013

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57 Tessuti

58 La Banca delle Cornee della Regione Piemonte è stata istituita con D.G.R. n del 21 maggio 2001 con sede presso l A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o. Molinette. L attività è stata avviata nell ottobre 2001 e la piena operatività è cominciata dal luglio E la Banca delle Cornee di riferimento anche per la Regione Valle d Aosta. La Banca delle Cornee della Regione Piemonte è stata certificata dal Centro Nazionale Trapianti per la prima volta nel 2005, e la certificazione nazionale è stata riconfermata con i tre audit successivi di dicembre 2007, marzo 2010 e novembre Gli obiettivi che la Banca delle Cornee si pone rispetto all attività di raccolta, selezione e distribuzione dei tessuti sono: - riduzione dei tempi d attesa del trapianto, legati alla disponibilità dei tessuti; - garanzia della sicurezza dei tessuti, per assicurare il minor rischio possibile di trasmissione di patologie dal donatore al ricevente; - garanzia della qualità dei tessuti, per assicurare che il trapianto sia ottimale e duraturo. E presente un programma di follow-up dei trapianti, indispensabile per migliorare costantemente il livello di sicurezza e di efficacia di tutto il processo. Per tutti i tessuti distribuiti, la Banca raccoglie dai chirurghi le informazioni relative ai riceventi: questo, oltre ad assicurare la rintracciabilità del tessuto distribuito, consente al chirurgo di monitorare la condizione clinica del paziente sottoposto al trapianto. Attività di prelievo e distribuzione Nel 2013, in Piemonte e in Valle d Aosta, sono state prelevate 826 cornee da 426 donatori. L incremento rispetto all anno precedente è pari al 17%. L introduzione di un limite di età non più indicativo a partire dal 1 luglio 2009 ha portato ad una diminuzione significativa del numero di cornee prelevate. Tale limite è compreso tra i 5 e i 75 anni, con deroga in caso di forte volontà donativa dei familiari con il consenso del responsabile della Banca delle Cornee. Il limite è stato concordato con tutte le Strutture (prelievo, coordinamento, valutazione e trapianto) coinvolte nella rete prelievo e trapianto di cornea in Piemonte. Il dato del 2013 denota, per la prima volta dopo tre anni, un incremento significativo. Incremento che avviene in un momento non fortunato per il sistema sanitario in generale, e che quindi rende ancor più positiva l attività di individuazione e selezione dei donatori di cornea. Di queste ne sono risultate idonee 440, pari al 53% del totale delle cornee prelevate: questo risultato è di poco inferiore a quello del 2012, ed è spiegabile con l aumento dei donatori, che porta inevitabilmente ad un aumento anche della percentuale di non idoneità. Si denota che il numero assoluto di cornee idonee per trapianto è aumentato di 23 unità. Si conferma anche il rilievo del buon allineamento dell età tra donatori e riceventi, soprattutto nelle classi di età superiori ai 40 anni. L attività di trapianto ha invece continuato a mostrare stabilità, con una lieve diminuzione (-3%) dei trapianti, trend analogo a quello dell anno precedente. La continuità nella richiesta di cornee per trapianto, e la tipologia dei trapianti, ha reso necessario ricorrere all acquisizione di cornee da banche di altre regioni, minore in numerosità (-35%) rispetto al 2012 per l aumento delle cornee disponibili prelevate. Sono state acquisite in totale 50 cornee da altre banche (Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, Banca delle Cornee della Regione Toscana, Banca degli Occhi di Monza, Banca degli Occhi di Pavia). Su un totale di 460 trapianti eseguiti nel 2013 in Piemonte: 435 cornee per trapianto sono state assegnate e distribuite direttamente dalla Banca delle Cornee a 14 Strutture di Trapianto di ospedali della regione Piemonte, e sono stati Resoconto CRT

59 eseguiti 435 trapianti nelle Strutture di Trapianto degli Ospedale della Regione Piemonte (di cui 25 con cornee da banche di altre regioni) 25 trapianti sono stati eseguiti in Case di Cura accreditate della regione Piemonte o in un Ospedale in attività privata, dei quali 20 con cornee da banche di altre regioni e 5 con cornee di questa Banca Di questi, 419 sono stati trattamenti elettivi, 38 sono gli interventi d urgenza registrati e 3 eseguiti su pazienti ad elevato rischio di rigetto, iscritti in lista d attesa per cornee HLA compatibili. Ancora, tra i trattamenti elettivi sono stati eseguiti 192 interventi perforanti tradizionale (PKP), 60 interventi lamellari anteriori (ALTK e DALK) e 208 lamellari endoteliali (DS-AEK). Nell ambito di programmi di trapianto interregionali, è stata acquisita 1 cornea da un altra regione (Puglia) per il programma cornee HLA compatibili siglato tra la Banca delle Cornee della Regione Piemonte e quelle delle altre regioni AIRT. 6 cornee non sono state utilizzate dopo l assegnazione per cause legate principalmente a problemi tecnici insorti durante l intervento di trapianto. Le richieste per intervento d urgenza assoluta hanno avuto tempi di risposta inferiori alle 24 ore dalla comunicazione. Infine, nel 2013 sono stati distribuiti 3 anelli corneo-sclerali. Sono state processate dalla Banca delle Cornee della Regione Piemonte in totale 860 cornee, incluse le 34 presenti in banca al 1 gennaio 2013 ed escluse le 70 cornee conservate al 31 dicembre sono state eliminate per non idoneità del donatore. Liste di attesa L andamento delle iscrizioni in lista di attesa è stato sostanzialmente stabile. La disponibilità di cornee idonee prelevate in regione e il ricorso al reperimento da banche di altre regioni ha consentito di mantenere costante il numero dei pazienti e il tempo di permanenza in lista per trapianto. L introduzione di nuove tecniche di trapianto, per le quali è stata creata una sottolista, e una gestione attenta della Lista di Attesa per Trapianto hanno consentito di razionalizzare l utilizzo delle cornee in funzione della tipologia di iscrizione dei pazienti, permettendo di migliorare l organizzazione e consentendo la programmazione di oltre il 95% dei trapianti in elezione. Attività di organizzazione. Nel 2013 la banca, congiuntamente al CRT e al CRP, ha edito la consueta revisione annuale del Protocollo Regionale Prelievo e Innesto Cornee, condiviso con le Strutture di Prelievo e di Innesto della Regione e tenuto un edizione del corso regionale per medici prelevatori di cornee. La Banca ha partecipato all organizzazione dei corsi di formazione regionale per coordinatori locali, nonché del corso di formazione regionale al prelievo di cornea. Attività di innovazione. L attività di innovazione e ricerca della Banca delle Cornee della Regione Piemonte si sviluppa nel 2013 con: la continuazione del progetto clinico-organizzativo Cornee HLA compatibili in AIRT, con il quale si vuole giungere a distribuire cornee geneticamente compatibili in pazienti ad elevato rischio di rigetto in tutte le regioni dell AIRT, e nel contempo conseguire una migliore compatibilità HLA tra donatore e ricevente; il progetto di distribuzione di cornee preparate per interventi di trapianto lamellare endoteliale alle Strutture di Trapianto. 59 Resoconto CRT 2013

60 Donatori di cornea 2013 P.M.P. DONATORI DI CORNEA DEL 2013 > < 150 p.m.p p.m.p. < 100 p.m.p. 94,9 p.m.p. regionale Resoconto CRT

61 AZIENDA SANITARIA OSPEDALIERA OSPEDALE SEDE PRELIEVO DONATORI CUORE BATTENTE CORNEE CUORE BATTENTE DONATORI CUORE FERMO CORNEE CUORE FERMO TOTALE DONATORI TOTALE CORNEE MARTINI - TORINO TO1 SAN VITO Hospice S. Sugliano TO2 M. VITTORIA TORINO G. BOSCO TORINO TO3 RIVOLI PINEROLO CIRIE TO4 CHIVASSO IVREA TO5 CHIERI VC VERCELLI BI BIELLA NO BORGOMANERO ARONA VCO VERBANIA DOMODOSSOLA MONDOVI CN1 CEVA SALUZZO SAVIGLIANO CN2 ALBA AT ASTI CASALE MONFERRATO CASALE MONFERRATO Hospice Monsignor AL Germano ACQUI TERME NOVI LIGURE TORTONA A.O. ALESSANDRIA A.O. CUNEO A.O.U. NOVARA A.O.U. ORBASSANO Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o C.T.O. A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - O.I.R.M Città della Salute e della Scienza di Torino p.o. Molinette A.O. MAURIZIANO TORINO A.S.R. AOSTA TOTALE Resoconto CRT 2013

62 Cornee prelevate nel 2013 TIPOLOGIA DI DONATORI IN PIEMONTE VALLE D AOSTA Cuore Fermo Cuore Battente CAUSE DI DECESSO DEI DONATORI Cardiovascolare Cerebrovascolare Neoplasia Trauma Altro BILANCIO CORNEE Idonee non utilizzate Idonee trapiantate Eliminate % Cornee Resoconto CRT

63 Cornee trapiantate nel 2013 N. TRAPIANTI DI CORNEE 2013 CENTRO TRAPIANTI NUMERO TRAPIANTI ALBA 1 ALESSANDRIA 18 ARONA 1 BIELLA 1 BORGOMANERO 23 CASALE M.TO 31 OSPEDALI IN REGIONE CUNEO 104 IVREA 57 NOVARA 6 SAVIGLIANO 4 TORINO OFTALMICO* 185* VERCELLI 4 TOTALE 435 CASE DI CURA E ATTIVITA PRIVATA CITTA DI BRA BRA 4 SAN CROCE E CARLE 8 CUNEO PINNA PINTOR TORINO 1 SEDES SAPIENTIAE - 12 TORINO TOTALE 25 TOTALE TRAPIANTI 460 DIVISIONE OCULISTICA NUMERO TRAPIANTI CLINICA UNIVERSITARIA 100 *OSPEDALE OFTALMICO TORINO PEDIATRIA 35 TRAUMATOLOGIA 50 TOTALE 185 N. TRAPIANTI DI ANELLI CORNEO-SCLERALI 2013 CENTRO TRAPIANTI NUMERO TRAPIANTI OSPEDALI CUNEO 2 TORINO - OFTALMICO 1 DIV. TRAUMATOLOGIA TOTALE 3 63 Resoconto CRT 2013

64 Bilancio Cornee CORNEE PRELEVATE TRAPIANTI DI CORNEE Trapianti in ospedali Trapianti in Case di Cura PAZIENTI IN LISTA DI ATTESA Pazienti in lista ordinaria ed HLA compatibile LK EK HLA COMP. :10 Resoconto CRT

65 CORNEE INNESTATE IN PIEMONTE VALLE D AOSTA 2013 TRATTAMENTI ELETTIVI URGENZE ISTOCOMPATIBILI TRATTAMENTI ELETTIVI URGENZE ISTOCOMPATIBILI % Cornee DONATORI/PAZIENTI CLASSI D ETA 2013 DONATORI PAZIENTI > Resoconto CRT 2013

66 La Banca delle Membrane Amniotiche della Regione Piemonte è stata istituita con D.G.R.n del 17 marzo 2003, e ha sede presso l A.O. S. Croce e Carle di Cuneo. L attività di prelievo di placenta è iniziata nel febbraio 2004 e da marzo 2004 è iniziata l attività di distribuzione delle membrane amniotiche alle strutture di Oculistica. Dal 2005 il personale della Banca ha partecipato alle riunioni nazionali per la stesura delle Linee guida nazionali per il prelievo, la processazione e la distribuzione di tessuti a scopo di trapianto, edito il , ed alla revisione delle linee guida edite a luglio La Banca ha partecipato alla stesura di tesi di laurea in diversi ambiti: Impiego terapeutico della membrana amniotica in patologia clinica tesi di specializzazione in Patologia Clinica, La membrana amniotica di Banca in chirurgia orale: studio sperimentale con tests in vitro ed utilizzo clinico tesi di specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica, Valutazione isto-morfologica della membrana amniotica e impiego terapeutico nella patologia della superficie oculare tesi di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, Impiego della membrana amniotica in chirurgia plastica tesi di laurea in Medicina e Chirurgia. Nel 2013 è stato realizzato il nuovo laboratorio per la processazione delle membrane amniotiche in classe D. Nel 2013 sono state processate dalla Banca delle Membrane Amniotiche 7 placente, da cui sono stati ricavati 315 patch di membrana amniotica. Nel 2013 sono stati distribuiti 110 pezzi di membrana amniotica in Regione Piemonte di cui 97 innesti sono stati eseguiti in ospedali della regione Piemonte e 10 fuori Regione. 3 innesti sono stati eseguiti in Case di Cura accreditate della regione Piemonte. Al 31 dicembre 2013 risultavano conservate in Banca 162 pezzi di membrana amniotica. I Centri di innesto che richiedono la membrana amniotica si trovano in Piemonte, Liguria, Valle d Aosta. Nel 2009 è stata istituita una convenzione per la distribuzione delle membrane amniotiche ad un centro della Lombardia. La Banca delle Membrane Amniotiche della Regione Piemonte è stata certificata dal Centro Nazionale Trapianti nel PLACENTE PRELEVATE PLACENTE PROCESSATE 7 7 IN BANCA DAL 01/01/ PATCH PRODOTTI 315 PATCH IMPORTATI 30 ELIMINATI 116 PATCH DISPONIBILI 388 IN BANCA AL 31/12/ IN REGIONE PATCH INNESTATI FUORI REGIONE Resoconto CRT

67 Attività N. TRAPIANTI 2013 CENTRO TRAPIANTI NUMERO TRAPIANTI SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo - 3 ALESSANDRIA Civile - ASTI 1 Degli Infermi - BIELLA 6 SS. Trinità - BORGOMANERO 3 S. Spirito - CASALE M.TO 10 Civile - CIRIE 3 OSPEDALI IN REGIONE S. Croce e Carle - CUNEO 7 Civile - IVREA 23 Maggiore della Carità - NOVARA 3 E. Agnelli - PINEROLO 1 Oftalmico - TORINO 36 CASE DI CURA E ATTIVITA PRIVATA OSPEDALI FUORI REGIONE Sant Andrea - VERCELLI 1 TOTALE 97 Maria Pia Hospital - CdC - TORINO 1 Santa Caterina da Siena - CdC 2 TORINO TOTALE 3 TOTALE TRAPIANTI 100 San Martino - GENOVA 4 Osp. Vizzolo Predabissi - MELEGNANO 6 TOTALE 10 TOTALE 110 ATTIVITA NEGLI ANNI Patch innestati Placente prelevate Resoconto CRT 2013

68 La Banca della Cute di Torino è una Struttura Semplice Dipartimentale dell Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o.c.t.o.. Dall anno 2000 è Centro di Riferimento Regionale per la conservazione della cute, autorizzata dal CNT ogni due anni, e opera in sinergia col Centro Grandi Ustionati. E in corso un radicale rinnovo strutturale, imposto dalle normative, che la configura come una Cell and Tissue Factory della Rete Regionale di Medicina Rigenerativa (DGR ) in grado di realizzare anche nuovi prodotti da tessuto tegumentario, finalizzati alle esigenze cliniche di utilizzo di cellule staminali cutanee e mesenchimali e relativi prodotti ingegnerizzati in chirurgia ricostruttiva. La nuova Tissue e Cell Factory dovrebbe essere operativa da giugno L attività della Banca comprende, fin dall istituzione, il prelievo, il trattamento e la conservazione dei lembi cutanei alloplastici prelevati da donatori multiorgano e multitessuto, inoltre provvede a condurre i controlli di qualità dei tessuti, la produzione di ricerca applicata e la supervisione sulle applicazioni cliniche. Nata per fare fronte alle richieste del Centro Grandi Ustionati di fatto l attività clinica basata sull utilizzo della cute di banca si è grandemente sviluppata in tutto il decennio di attività, conseguendo importanti successi terapeutici. Il personale è rappresentato da un biologo Responsabile dei Laboratori e da biologi e tecnici borsisti che, oltre a cooperare alle attività di produzione conducono anche progetti di ricerca. La distribuzione di lembi di cute è dedicata principalmente a pazienti ustionati in cui la discrepanza tra superfici illese utilizzabili per prelievo di trapianti cutanei e le aree lese diviene fattore prognosticamente rilevante. Il trapianto di cute alloplastica è da 20 anni il gold standard per ovviare a tale situazione, rappresentando una terapia salva-vita. Inoltre la cute alloplastica può favorire la guarigione di ulcere croniche. In Regione molteplici strutture utilizzano i prodotti di banca per curare pazienti portatori di ulcere croniche. In totale la Banca ha distribuito, nel corso del 2013, cm 2 di cute alloplastica per 167 trapianti. Attualmente Banca Cute gestisce forniture dirette a 4 strutture accreditate regionali (Casa di Cura San Luca di Torino, Ospedale di Bra, Ospedale di Avigliana, Ospedale di Ciriè) presso cui sono stati effettuati nel corso del interventi chirurgici con innesti cutanei alloplastici pari a cm , mentre presso il Centro Grandi Ustionati in 61 interventi sono stati trapiantati cm di cute. E da notare peraltro che la nostra Banca ha rapporti di fornitura con la Regione Liguria e saltuariamente la Regione Puglia. I pazienti a cui vengono dedicate tali forniture sono pazienti ustionati gravi. Complessivamente le distribuzioni extraregionali sono state, nel corso del 2013, in numero di 4, pari a cm Il Sistema Documentale della Banca, elemento fondamentale nella gestione, viene costantemente revisionato ed aggiornato: nell ultimo biennio sono state riviste e pubblicate 162 procedure ed istruzioni operative. La formazione del personale sanitario è continua: 40 riunioni di aggiornamento sono state tenute nel Parte integrante dell attività della banca è la ricerca sperimentale e clinica, soprattutto dedicata al miglioramento del trattamento del paziente gravemente ustionato con cute alloplastica di Banca. Alcuni studi sono stati indirizzati al miglioramento delle tipologie di conservazione, in particolare ai procedimenti di decontaminazione del tessuto per diminuire le quantità di scarto. Inoltre è stato ideato, sulla base dei risultati delle ricerche da noi condotte, un nuovo biosostituto cutaneo composto da cute alloplastica disepitelizzata e cheratinociti autologhi; Resoconto CRT

69 Attività la sperimentazione clinica, approvata dal Comitato Etico Interaziendale di Torino è in corso. E poi in attuazione una sperimentazione volta a definire le modalità di processazione e conservazione di derma reticolare alloplastico impiegabile in interventi di Chirurgia Ricostruttiva. Infine si stanno conducendo studi su cellule staminali mesenchimali da tessuto adiposo con l intento di esplorare la possibilità di impiego terapeutico delle stesse dopo coltura. E da notare come l utilizzo a fresco di tali cellule sia attualmente consolidato in chirurgia ricostruttiva. In particolare il trattamento dopo lipoaspirato che è necessario per l utilizzo clinico (centrifugazione) viene svolto di routine presso la Banca. E in fase sperimentale la messa a punto di protocolli di crioconservazione di lipoaspirato per l utilizzo autologo. SEDE DI DONAZIONE DONATORI CUORE BATTENTE PRELIEVO cm 2 DONATORI CUORE FERMO PRELIEVO cm 2 TOTALE DONATORI TOTALE cm 2 TO1 - MARTINI TO2 G. BOSCO TO3 - RIVOLI TO3 - PINEROLO TO4 CIRIE TO5 - CHIERI BI - BIELLA VCO - DOMODOSSOLA VCO - VERBANIA CN1 MONDOVI CN2 - ALBA AL - TORTONA A.O. - ALESSANDRIA A.O. - CUNEO A.O.U. - NOVARA A.O. - MAURIZIANO A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - P.O. C.T.O. A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - P.O. Molinette A.S.R. - AOSTA TOTALE Resoconto CRT 2013

70 CUTE PRELEVATA cm 2 CUTE PROCESSATA cm 2 CRIOCONSERVATA 0 cm 2 GLICEROLATA cm 2 GIACENTE AL 31/12/ cm 2 SCARTATA cm 2 DISTRIBUITA CRIOCONSERVATA 4040 cm 2 DISTRIBUITA GLICEROLATA cm 2 CUTE CONSERVATA IN BANCA AL 31/12/ cm 2 (4585 cm2 CRIOCONSERVATA cm2 GLICEROLATA) Resoconto CRT

71 Attività cm Prelevata Distribuita Giacente Eliminata La cute prelevata può essere crioconservata, lasciandone intatta la vitalità, oppure trattata con glicerolo. GLICEROLATA CRIOCONSERVATA NUMERO DONATORI/ANNI CUORE BATTENTE CUORE FERMO Resoconto CRT 2013

72 CUTE PRELEVATA / ANNO GLICEROLATA CRIOCONSERVATA FRESCA cm 2 cm MEDIA PRELIEVO PER DONATORE / ANNO INNESTI DI CUTE PER PATOLOGIA / 2013 cm 2 1% 2% ustioni 12% ulcere 1102 altro 1319 scuoiamenti 85% Resoconto CRT

73 Attività TRAPIANTI EFFETTUATI* 1% 3% 44 ustioni 26% 116 ulcere 2 altro 5 scuoiamenti 70% *Inclusi 4 trapianti fuori regione PAZIENTI TRATTATI 26 ustioni 97 ulcere 2% 3% 20% 2 altro 4 scuoiamenti 75% TECNICHE CHIRURGICHE / PAZIENTI / ANNO ANNO COPERTURA TEMPORANEA *ALEXANDER *CUONO TOTALE * Tecniche chirurgiche utilizzate 73 Resoconto CRT 2013

74 L osso da donatore vivente ed i tessuti muscolo-scheletrici da donatore cadavere sono indispensabili per trattare pazienti affetti da patologie caratterizzate da perdita di massa ossea e di tessuti connettivi in ambito soprattutto ortopedico, neurochirurgico, odontoiatrico e maxillo-facciale. L aumentato utilizzo ha determinato la necessità di disporre di grandi quantitativi di tessuti muscolo-scheletrici che per legge vengono raccolti, conservati e distribuiti da una Banca, che ha il compito di garantirne la qualità e sicurezza dal momento del prelievo fino al momento in cui vengono usati come allotrapianti o innesti. I tessuti prelevati sono conservati congelati a -80 C ed utilizzati come tali oppure sono sottoposti a manipolazione minima, cioè tagliati in apposite dimensioni; processati mediante liofilizzazione; ridotti in stecche o piccoli frammenti (chips di osso spongioso, oppure cunei di osso corticospongioso o spongioso); degrassati (osso morcellizzato); demineralizzati; sterilizzati con raggi gamma o ossido di etilene, ed altri processi ancora. Il principio sia dell utilizzo del trapianto congelato che dell innesto processato è simile: il tessuto di banca, in particolare l osso di banca, serve come trama ( scaffold ) che le cellule del ricevente riconoscono e su cui depositano osteoclasti ed osteoblasti capaci di rimodellarlo (l innesto viene progressivamente riassorbito e rinnovato con osso nuovo: creeping substitution ). L innesto può avere una funzione riempitiva quando colma una perdita di sostanza, oppure una funzione di tenuta meccanica strutturale quando sostituisce un intero segmento (in questo caso è anche denominato innesto o trapianto massivo). La scelta del tipo di innesto (tipo di processazione ed eventuale sterilizzazione, dimensioni, tipo di osso) dipende dalla patologia per cui è usato e dalla funzione che deve sostenere: per esempio, in patologia odontoiatrica spesso sono necessari microchips di osso liofilizzato che, reidratati in sala operatoria, sono in grado di riempire le zone di osteolisi peridentali; in oncologia ortopedica si usano i trapianti massivi osteocondrali che sostituiscono le parti affette da tumore asportate in blocco; nelle revisioni di protesi d anca mobilizzate si riempie l osteolisi periprotesica con osso morcellizzato o liofilizzato e si sostiene il femore con stecche di corticale. La Regione Piemonte con D.G.R. n del 23 ottobre 2000 ha identificato la Banca dell Osso presso l A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino presidio CTO, CRF MA, dove era attiva in via sperimentale dal 1998, e nel 2003 ne ha modificato la denominazione in Banca dei Tessuti Muscoloscheletrici della Regione Piemonte (BTM) per sottolinearne l impegno su tutto l ambito dei trapianti. La BTM della Regione Piemonte è una delle cinque BTM al momento attive in Italia e dal settembre 2004 è accreditata come Banca Europea dal Ministero della Salute Italiano che, a seguito di ispezioni biennali, ne ha periodicamente rinnovato la certificazione. Dal 2000 fino a settembre 2004 l attività della BTM è stata concentrata sul prelievo di osso chirurgico da donatore vivente. L osso chirurgico è l epifisi prossimale del femore asportata durante l intervento chirurgico di protesi d anca in caso di coxartrosi o frattura del collo del femore. Molti Ospedali del Piemonte, il cui personale è stato addestrato con uno specifico corso di formazione la cui V edizione si è svolta nel 2010, collaborano come Centri di Prelievo al reclutamento dei donatori ed inviano alla BTM regionale il tessuto prelevato perché possa essere certificato per qualità e sicurezza. A seguito inoltre dell elaborazione di istruzioni operative specifiche distribuite a tutte le neurochirurgie della regione Piemonte e Valle d Aosta, vengono inviate alla BTM le teche craniche di pazienti sottoposti ad interventi di decompressione cerebrale per la conservazione e la certificazione di idoneità del tessuto in attesa del successivo reimpianto al paziente stesso. Dal settembre 2004 la BTM ha iniziato il prelievo dei tessuti muscolo-scheletrici da donatore cadavere (multiorgano o multitessuto). E stato così possibile prelevare: interi segmenti di osso comprendenti anche la parte articolare con le inserzioni capsulari e Resoconto CRT

75 Attività tendinee (allotrapianto osteocondrale); i tessuti connettivi come la fascia lata, i tendini (per esempio, il tendine rotuleo, il tendine d Achille, il tendine del tibiale anterioreposteriore, i tendini della zampa d oca) ed i menischi del ginocchio. Con l obiettivo di ampliare l attività di prelievo della BTM e migliorare il servizio ai donatori ed ai riceventi, nel 2005 si è svolto il primo corso per la formazione di ortopedici ed infermieri per il prelievo di tessuti da cadavere, che nel 2010 ha raggiunto la sua IV edizione. Dal 2006 la BTM distribuisce il proprio tessuto anche fuori regione, alla Clinica Ortopedica dell ospedale Vittorio Emanuele di Catania. Nel 2010 la BTM ha cambiato la propria sede d attività all interno dell A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino presidio CTO/Maria Adelaide, per consentire la realizzazione di una clean room all interno della quale poter processare i tessuti secondo le norme GMP. In attesa che la clean room venga completata, per meglio soddisfare le molteplici tipologie di tessuto richieste, la BTM è convenzionata con la BTM della Regione Emilia Romagna, con sede presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli (IOR) di Bologna, a cui invia alcuni segmenti di tessuto muscolo-scheletrico da sottoporre a processazione asettica. ATTIVITA PRELIEVO E DISTRIBUZIONE Nel 2013 sono stati esaminati 389 pazienti da sottoporre ad intervento di protesi totale d anca, di cui 122 sono stati considerati idonei alla donazione di tessuto. 389 PAZIENTI ESAMINATI PER DONAZIONE OMOLOGA IDONEI NON IDONEI 31% 69% Sono stati imbancati, con la collaborazione dei centri prelievo, 183 tessuti da donatori viventi di cui 106 provenienti da donatori omologhi e 77 per uso autologo. OSPEDALE SEDE DI PRELIEVO DONATORE VIVENTE OMOLOGO DONATORE VIVENTE AUTOLOGO TOTALE A.O. - ALESSANDRIA A.S.R. - AOSTA TO5 - CHIERI A.O. CUNEO A.O.U. Maggiore della Carità - NOVARA CN1 - SAVIGLIANO Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino - P.O. C.T.O. MARIA ADELAIDE - TORINO TO2 G. BOSCO - TORINO TOTALE Resoconto CRT 2013

76 DONATORE VIVENTE DONATORE CADAVERE DONATORE VIVENTE DONAZIONI OMOLOGHE DONAZIONE AUTOLOGHE 58% 42% 4 DONATORI CADAVERE HB NHB 25% 75% Resoconto CRT

77 Attività A seguito dell attività di prelievo da donatore cadavere sono stati imbancati 60 segmenti. PRELIEVI DONATORE CADAVERE 2013 SEGMENTI FEMORE 6 FEMORE PROSSIMALE 1 FEMORE DISTALE 1 EPIFISI PROSSIMALE FEMORE 1 TIBIA 7 PERONE 1 CRESTA ILIACA 6 OMERO PROSSIMALE OSTEOCONDRALE 2 TENDINE TIBIALE ANTERIORE 5 TENDINE TIBIALE POSTERIORE 5 TENDINE ACHILLE 3 EMITENDINE ACHILLE 4 EMITENDINE ROTULEO 1 APPARATO ESTENSORE 2 EMIAPPARATO ESTENSORE 4 TENDINE PERONIERO LUNGO 5 TENDINE PERONIERO BREVE 1 ESTENSORE ALLUCE 2 NERVO SCIATICO 2 NERVO MEDIANO 1 TOTALE 60 Nel corso dell anno sono inoltre stati imbancati 148 tessuti di diversa tipologia e dimensioni, derivati da segmenti prelevati c/o la BTM Regione Piemonte e processati in clean room presso la BTM IOR di Bologna. L attività della BTM ha consentito di evadere 573 richieste di tessuto per l esecuzione di 349 interventi di varia tipologia. ATTIVITA NEGLI ANNI TESSUTI UTILIZZATI INTERVENTI UTILIZZO TESSUTI CONNETTIVI NEGLI ANNI TESSUTI UTILIZZATI INTERVENTI Resoconto CRT 2013

78 L attività di prelievo, dissezione e criopreservazione di Valvole Cardiache Umane da Donatore Domino e cadavere a Cuore Battente è iniziata nel 1996, vista la necessità di reperire valvole ad uso pediatrico da parte della divisione di Cardiochirurgia del Presidio O.I.R.M. Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino. Nel 2003 la Regione Piemonte ha riconosciuto la Banca delle Valvole Cardiache e Segmenti Vascolari Umani D.G.R. n del 31 marzo 2003, con sede presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Presidio O.I.R.M.. La Banca opera nel rispetto delle Linee Guida nazionali, emesse dal Centro Nazionale Trapianti, alla stesura delle quali ha collaborato insieme alle altre Banche italiane di Valvole Cardiache e Tessuti Vascolari. Nel 2005 la Banca si è dotata di un Comitato Scientifico che ha sviluppato in collaborazione con il CRT (Centro Regionale Trapianti), le linee di indirizzo per il prelievo e l utilizzo delle valvole cardiache umane. A seguito dello sviluppo delle linee di indirizzo sono state formate, in collaborazione con tutte le Cardiochirurgie del Piemonte, le equipe di prelievo locali. Queste ultime sono quindi presenti e attive presso il Presidio O.I.R.M. - Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino, l A.O. Mauriziano di Torino, l A.O. S. Croce e Carle di Cuneo, dell A.O. SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria e l A.O.U. Maggiore della Carità di Novara. Con l attivazione delle equipe locali di prelievo, dal giugno 2005 ha potuto potenziare l attività di prelievo di valvole cardiache umane da donatore cadavere. Nel corso del 2011 la Banca ha inoltre ottenuto la Certificazione ISO 9001:2008 ed è iniziata l attività di dissezione presso la sede della Banca ad opera dei Cardiochirurghi del Presidio O.I.R.M. - Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino in ottemperanza alle vigenti Linee Guida. Da inizio attività (27/05/2005) al 31/12/2013 sono state prelevate 350 valvole, 99 delle quali risultate non conformi (scarto 28%); sono stati eseguiti un totale di 199 innesti, 115 in Piemonte (58% ), solo 13 dei quali effettuati con valvole provenienti da altre Banche in Italia (11%). Nell anno 2013 sono state innestate 28 valvole, 21 delle quali rilasciate fuori Regione (75%). SEDE DI DONAZIONE DONATORI CUORE BATTENTE VALVOLE CUORE BATTENTE DONATORI CUORE FERMO VALVOLE CUORE FERMO DONATORE DOMINO A.O. SS. ANTONIO E BIAGO E C. ARRIGO ALESSANDRIA TO5 OSP. MAGGIORE CHIERI TO4 OSP. CIVICO CHIVASSO TO3 OSP. E. AGNELLI PINEROLO NO SS. TRINITA BORGOMANERO A.O.U. MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA TO1 OSP. MARTINI NUOVO TORINO TO2 OSP. MARIA VITTORIA TORINO TO2 OSP. G. BOSCO TORINO Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di TORINO Torino P.O. O.I.R.M. Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di TORINO Torino P.O. C.T.O. Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. Molinette TORINO VCO OSP. CASTELLI VERBANIA TOTALE Resoconto CRT

79 Attività VALVOLE PROCESSATE NON I DONEE 13 VALVOLE PRELEVATE PIEMONTE-VAL D AOSTA IN BANCA AL 31/12/ IDONEE 26 VALVOLE IMPORTATE DA ALTRE BANCHE 2 VALVOLE DISPONIBILI 61 RILASCIATE 29 ELIMINATE 5 NON UTILIZZATE 1 INNESTATE IN REGIONE 7 INNESTATE FUORI REGIONE 21 ATTIVITA VALVOLE CARDIACHE NON CONFORMI PRELEVATE INNESTATE Resoconto CRT 2013

80 Laboratorio di processazione, conservazione e distribuzione del tessuto paratiroideo Dal 1 gennaio 2008 la Banca delle Cornee della Regione Piemonte è stata individuata quale struttura di processazione, conservazione e distribuzione di tessuto paratiroideo. L esigenza è nata dalla necessità di conservare il tessuto paratiroideo per i pazienti che vengono sottoposti a paratiroidectomia e per i quali vi sia la prospettiva di una insufficienza specifica di produzione di paratormone. Tale evenienza comporta infatti la necessità di reintegrare il tessuto paratiroideo conservato per mezzo di trapianto autologo se, a seguito dell intervento, la capacità del tessuto paratiroideo residuo di produrre paratormone non risulta sufficiente per regolare il metabolismo del calcio. In questo caso, il tessuto paratiroideo conservato viene reinnestato in una tasca muscolare del paziente a cui era stato asportato. Si definisce quindi il processo quale conservazione per innesto di tessuto autologo. Il prelievo e il trapianto di tessuto paratiroideo per innesto autologo sono attualmente eseguiti solo presso la Struttura a Direzione Universitaria di Chirurgia Generale Esofagea 3 dell Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino - p.o. Molinette. Conservazioni Reinnesti Resoconto CRT

81 Cellule

82 Cellule staminali emopoietiche Trapianto Il primo trapianto di midollo osseo sull uomo fu eseguito nel settembre del 1957; da allora, migliaia di pazienti sono stati trattati con questa terapia, che attualmente è eseguita in circa 500 Centri distribuiti in oltre 50 paesi del mondo. Il percorso che ha portato il trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE) ad affermarsi come migliore terapia per pazienti affetti da patologie oncoematologiche ed ematologiche gravi è stato lungo e difficoltoso tanto che, solo negli anni 70 si ottennero i primi successi in termini di miglioramento della sopravvivenza. Inizialmente, il trapianto era limitato solo a quei pazienti (circa 25-30%) che avevano un familiare compatibile; più tardi, risultati promettenti si ottennero trapiantando le cellule di un donatore compatibile non familiare ed intorno alla fine degli anni 80 si delineò la possibilità di usare il sangue cordonale come fonte di CSE a scopo di trapianto. Più recente ancora è l adozione di protocolli di trapianto che prevedono il ricorso ad un donatore familiare aploidentico che condivide con il paziente un solo aplotipo HLA. Questi protocolli consentono ad un maggior numero di pazienti di accedere al trapianto, comprendendo quindi, quelli che non dispongono di un donatore compatibile familiare o non familiare. Il numero di patologie potenzialmente curabili con il trapianto di cellule staminali è cresciuto nel corso degli anni: malattie tumorali del sangue come leucemie, mielomi, linfomi e non tumorali, immunodeficienze, talassemia, anemia aplastica hanno migliorato la loro prognosi con la possibilità del trapianto; più recente è l estensione di questa terapia a malattie del metabolismo, tumori solidi e sindromi ereditarie. L introduzione del trapianto nella pratica clinica ha contribuito a stimolare la ricerca, accrescendo le conoscenze in campo oncologico, immunologico ed ematologico; sono state raggiunte importanti acquisizioni sulla tolleranza immunitaria ed è stato dimostrato il ruolo del sistema immunitario nel controllo del cancro. L osservazione che all eradicazione della malattia tumorale contribuiscono sia i potenti regimi di preparazione al trapianto chemio e radioterapici, definiti mieloablativi o convenzionali, sia gli effetti immunologici delle cellule trapiantate, ha indotto i clinici a trovare nuovi regimi di condizionamento meno aggressivi e quindi meno tossici, ma capaci di conservare la loro attività antitumorale - graft-versus-leukemia/tumor (GVL/GVT) dovuta ai T linfociti e cellule accessorie della risposta immunitaria del donatore - e di garantire l attecchimento del tessuto trapiantato. Risale agli anni più recenti la messa a punto di protocolli clinici in cui regimi di condizionamento definiti non-mieloablativi sono associati a un potente regime immunosoppressivo post-trapianto, con lo scopo di ridurre da un lato la morbilità e mortalità post-trapianto, e dall altro di evitare il rigetto e prevenire la reazione del trapianto contro l ospite, la graft-versus-host-disease (GVHD), complicanza talvolta letale. Il miglioramento delle terapie di supporto e l introduzione di protocolli terapeutici più mirati consente di proporre questa strategia terapeutica ad un maggior numero di pazienti che per età, patologia o condizioni cliniche, fino a qualche anno fa sarebbero stati esclusi. In Piemonte, l attività di trapianto delle CSE è presente in numerosi Centri che aderiscono al Gruppo Italiano di Trapianto di Midollo Osseo (GITMO). Negli Ospedali di Alessandria, IRCC Candiolo, Cuneo, Novara, S.Luigi di Orbassano, Torino Città della Salute e della Scienza presidii Molinette ed O.I.R.M., Mauriziano, Verbania, Vercelli sono attivi programmi di prelievo, crioconservazione, manipolazione ed utilizzo di CSE a scopo di trapianto autologo e nella maggior parte di essi anche di trapianto allogenico. Alcuni di questi Centri Trapianto (CT) sono anche accreditati dal GITMO ad effettuare il trapianto di CSE da donatore non consanguineo (Marrow Unrelated Donor MUD): - CT AL01: S.C. Ematologia - A.O. SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria (Dr. Resoconto CRT

83 ssa F. Salvi) - CT CN01: S.C. Ematologia - A.O. S. Croce e Carle di Cuneo (Dr. A. Gallamini) - CT TO01: SSCVD Trapianto Allogenico di CSE - A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino presidio Molinette (Dr. B. Bruno) - CT TO02: S.C. Oncoematologia Pediatrica - A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino presidio OIRM (Dr.ssa F. Fagioli). L attività di trapianto piemontese è integrata con quella italiana tramite una rete collaborativa che ha l obiettivo principale di migliorare il grado di specializzazione delle tecniche trapiantologiche nelle singole unità regionali e, attraverso un costruttivo scambio di dati ed informazioni, la stesura di progetti clinico-scientifici multicentrici, utilizzando in modo razionale le risorse economiche destinate alla ricerca. In conformità alle Direttive Europee 23/2004/CE e 17/2006/CE i Centri di conservazione e di trapianto di CSE hanno intrapreso, già nel 2006, il percorso di accreditamento presso l autorità competente rappresentata dal JACIE (Joint Accreditation Committee of ISCT and EBMT-European Bone Marrow Transplantation Group), sia per il settore clinico (trapianto autologo ed allogenico), sia per il laboratorio (raccolta e processazione delle CSE). Attività L attività di trapianto dei Centri del Piemonte dal 2000, è riportata di seguito. Nel periodo , l attività di trapianto autologo ha avuto significative variazioni annuali, da un minimo di 264 trapianti nel 2001 ad un massimo di 334 nel 2006, collocando il valore medio a 300 trapianti per anno. Nello stesso periodo è invece quasi raddoppiato il numero dei trapianti allogenici arrivando ad un numero massimo di 157 trapianti eseguiti nel 2011 e 2012; si conferma in progressiva crescita il ricorso al donatore MUD mentre è in lenta diminuzione il numero di trapianti da donatore familiare che oscilla da un massimo di 88 trapianti nel 2004 ad un minimo di 52 nel Nel 2013, il numero totale di trapianti autologhi (304) è lievemente aumentato rispetto all anno precedente, mentre si è ridotto a 147 quello dei trapianti allogenici, eseguiti ricorrendo in poco più di 1/3 dei casi ad un donatore consanguineo; in diminuzione rispetto all anno precedente è stato l uso di unità di sangue placentare. Di seguito è anche riportata una valutazione più dettagliata dell attività dei Centri che, per numero e per tipologia dei trapianti eseguiti, risultano i più attivi in Piemonte; di questi Centri, oltre ad una breve scheda, sono proposte le caratteristiche delle patologie trattate con il trapianto allogenico e la valutazione dell esito complessivo del trapianto (suddividendo, quando possibile, i trapianti da donatore consanguineo rispetto a quelli da donatore non consanguineo). Le curve di sopravvivenza e mortalità trapianto-correlata (TRM), presentate dai Centri, si riferiscono a tipologie di pazienti diversi per patologia ed età e pertanto non sono direttamente confrontabili. Si precisa, inoltre, che nelle tabelle di attività del CT sono indicate le segnalazioni di trapianto, mentre i grafici a torta raffigurano il numero di pazienti trapiantati suddiviso per patologia; è possibile quindi che i numeri riportati nelle tabelle e nei grafici non coincidano, poiché un paziente potrebbe essere stato trapiantato più di una volta. Nel computo dell attività globale di trapianto regionale, si devono considerare anche i 28 trapianti autologhi eseguiti presso l Ospedale Civile di Ivrea, che ha concluso l attività nel CT AL01- CIC 825 Il Centro Trapianti di Alessandria ha iniziato ad eseguire trapianti allogenici da familiare 83 Resoconto CRT 2013

84 Cellule staminali emopoietiche nel 2001 e da donatore non familiare nel 2005, nel corso di questi tredici anni sono stati eseguiti in totale 206 trapianti allogenici. Il CT è affiliato GITMO ed EBMT e nel 2012 ha ottenuto la certificazione di eccellenza Jacie. Il numero di trapianti allogenici eseguiti presso il CT di Alessandria nel 2013 è rimasto stabile rispetto al 2012; in totale sono stati eseguiti 22 trapianti allogenici e 38 autologhi. Si conferma la prevalenza dei trapianti allogenici da donatore volontario non familiare (16 trapianti) rispetto alle procedure da donatore familiare (6). Tra questi ultimi, 4 sono stati effettuati da fratelli HLA identici e due da donatori familiari aploidentici. I dati di mortalità trapianto correlata (TRM) a 100 giorni appaiono, complessivamente, soddisfacenti ed inferiori al 10% (2 decessi tra i 16 pazienti valutabili a fine anno) e di poco più elevati rispetto al I dati di TRM complessivi, ad un anno dal trapianto, risultano di 14% (8% nei trapianti da donatore familiare e 23% da donatore volontario) e comunque in linea con i dati della letteratura e i dati GITMO. Nel corso del 2013 sono stati eseguiti 2 trapianti da donatore familiare aploidentico utilizzando come sorgente sangue midollare T depleto con somministrazione di ciclofosfamide post infusione delle cellule midollari, secondo il protocollo proposto dal gruppo della Mayo Clinic di Baltimora. In totale sono stati eseguite, negli ultimi due anni, 6 procedure di trapianto aploidentico con tali modalità operative. Il Centro Trapianti di Alessandria ha aderito, nel corso del 2013, allo studio di fase 2 promosso dal GITMO denominato Gandalf volto a valutare l efficacia del trapianto allogenico nei pazienti affetti da leucosi acuta resistenti o refrattari alla prima linea di terapia. Nel 2013 è stata avviata una più stretta collaborazione con gli altri CT regionali. CT CN01 CIC 606 La Struttura Complessa di Ematologia, istituita nel 1994 è articolata in 3 branche di attività distinte: la degenza con una dotazione di 15 posti letto di cui tre isolati in ambiente a bassa carica batterica, il Day Hospital-Ambulatorio con una dotazione di 6 poltrone/posti letto ed il laboratorio di biologia cellulare e criobiologia. La S.C. ha iniziato l attività di autotrapianto di CSE nel dicembre 1995, di allotrapianto da donatore familiare nel dicembre 1999, da donatore non consanguineo nel 2005, da donatore di cordone ombelicale nel 2006 e da donatore familiare aploidentico dal L unità è accreditata alle Società Italiana ed Europea di trapianto di midollo (GITMO e EBMT). La mission aziendale della S.C. è l erogazione di assistenza ematologica a tutto il quadrante sud-ovest del Piemonte e pertanto svolge attività di consulenza ematologica presso i presidi ospedalieri di tale area: Mondovì, Ceva, Savigliano, Saluzzo, Fossano, Alba, Bra. La S.C. di Ematologia è dotata di un laboratorio dedicato alle attività diagnostiche in campo ematologico e al congelamento e criopreservazione di cellule staminali emopoietiche CSE. La S.C. svolge attività di ricerca clinica nell ambito delle principali emopatie neoplastiche e nell ambito del trapianto di midollo osseo autologo e allogenico, e delle infezioni opportunistiche nei pazienti immunocompromessi. La S.C è certificata UNI EN ISO 9001 dal Nel corso del 2013 è stata sottoposta ad ispezione congiunta JACIE/CNT per l accreditamento di eccellenza con esito positivo. La S.C. consta di 1 Direttore, 8 dirigenti medici, 1 dirigente biologo-patologo clinico, 1 biologo PhD (dottore di ricerca in medicina molecolare), 1 infermiere C.P.S. esperto, 1 Coadiutore Amministrativo-Coordinatore di sperimentazioni cliniche, 1 A.S. C.P.S. Resoconto CRT

85 esperto, 24 infermieri C.P.S., 4 O.S.S. ( personale A.M.O.S.). CT TO01 CIC 231 Presso il Centro Trapianti Dipartimentale TO01 CIC 231, nel 2013, sono stati effettuati 52 trapianti allogenici, di cui 32 da donatore non familiare, e 135 reinfusioni autologhe. Al Centro afferiscono i pazienti delle Ematologie ospedaliera ed universitaria del presidio Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino, e dell Ematologia dell Ospedale Mauriziano Umberto I. L attività clinica dall anno 2000 include oltre 750 trapianti allogenici e 2000 trapianti autologhi. L attività di ricerca clinica è caratterizzata dal coordinamento e dalla partecipazione a numerosi studi multicentrici nell ambito della società scientifica del G.I.T.M.O. (Gruppo Italiano Trapianti di Midollo), dei gruppi di patologia G.I.M.E.M.A., dell E.M.N. (European Myeloma Network) e dell E.B.M.T. (European Bone Marrow Transplantation Group). Inoltre, il Centro fa parte del Seattle Consortium, consorzio internazionale di Centri Trapianto nord-americani ed europei che sviluppa in particolare protocolli con regimi di condizionamento non mieloablativi ed a ridotta intensità. I programmi di ricerca del Centro sono finanziati sia da fondi ministeriali assegnati dal Ministero della Salute (Progetti di Ricerca Finalizzata) e dal Ministero dell Istruzione e della Ricerca Scientifica sia da contributi liberali. Tali fondi permettono di istituire borse di studio per data-manager, biologi, biotecnologici e giovani specialisti che contribuiscono sia all attività clinica sia all attività di ricerca clinica e di laboratorio. I risultati dell attività si sostanziano nella pubblicazione di numerosi manoscritti su riviste di alto profilo scientifico ed in numerose relazioni a congressi nazionali ed internazionali. CT TO02 - CIC 305 Il Centro Trapianti Metropolitano di Torino (CTMT) è stato istituito nell Ottobre 2010 allo scopo di ottimizzare e integrare la gestione delle risorse strutturali, cliniche e di laboratorio disponibili e di implementare la formazione e l aggiornamento delle risorse umane necessarie per l espletamento e lo sviluppo dell attività di Trapianto di CSE nei Centri afferenti (Centro Trapianti Cellule Staminali e Terapia Cellulare presidio ospedaliero O.I.R.M. Torino, Programma clinico pediatrico e Centro coordinatore; FPO-IRCC di Candiolo, Programma clinico adulti; Ospedale San Luigi di Orbassano, Programma clinico adulti). L obiettivo del Programma Metropolitano è assicurare la qualità clinica e di processazione delle procedure trapiantologiche e garantirne l efficienza e l efficacia, nel rispetto delle normative nazionali ed internazionali, adottando le misure necessarie a garantire un elevato livello di tutela della salute relativamente alla donazione, raccolta, lavorazione, conservazione, stoccaggio, distribuzione e infusione delle CSE. Queste misure comprendono l applicazione di processi e procedure comuni all interno di infrastrutture e spazi dedicati ai pazienti, di professionalità formata e qualificata, di programmi di implementazione e revisione, atti a monitorare la conformità agli Standard e le prestazioni delle strutture coinvolte. Il CTMT riconosce il suo valore nell interdisciplinarietà e multidisciplinarietà degli attori coinvolti nelle diverse fasi del percorso trapianto, al fine di garantire, al paziente e al donatore, attività di eccellenza nell ambito di prestazioni sanitarie ad elevata complessità. Inoltre, favorisce lo scambio di conoscenze scientifiche ed esperienze professionali nell ambito di attività cliniche e di ricerca, condividendo le risorse disponibili e attuando le politiche della qualità. Il CTMT effettua procedure trapiantologiche autologhe e allogeniche, da donatori familiari e non correlati, attraverso l utilizzo di CSE midollari, periferiche e da sangue 85 Resoconto CRT 2013

86 Cellule staminali emopoietiche cordonale nell ambito di patologie onco-ematologiche e malattie non maligne acquisite e congenite. L attività del programma comprende un team integrato che attua modalità operative inerenti la raccolta, la manipolazione, la conservazione e l uso clinico delle CSE rispondenti a standards, internazionalmente riconosciuti, indispensabili per una buona pratica clinica, di emaferesi trasfusione e di laboratorio. Il CTMT è stato accreditato dal JACIE in data 11/07/2013; tale accreditamento ha validità di 4 anni, con una ispezione ad interim dopo due anni che interesserà esclusivamente le Unità Cliniche. Nel corso dell anno 2013 sono stati eseguiti 61 trapianti di CSE allogeniche di cui 40 da donatore non consanguineo; i risultati in termine di attività, distribuzione per patologia, sopravvivenza e di tossicità relata al trapianto sono illustrati nelle pagine successive. I trapianti di CSE autologhe sono stati 51. Il Laboratorio del Centro esegue manipolazioni minime su sangue midollare, staminoaferesi e sangue cordonale. Nel corso del 2013 sono stati portati avanti percorsi formativi trasversali, in particolare per il personale infermieristico e di laboratorio. Sono stati inoltre proposti due eventi formativi accreditati ECM, presso il San Luigi di Orbassano: il 7 giugno 2013 Terapia antifungina: confronto tra esperti e il 3 ottobre 2013 Il paziente onco-ematologico: dalla diagnosi al trapianto di midollo, evento che sarà riproposto presso il presidio ospedaliero OIRM nel Gli obiettivi del 2014 consistono nell implementazione e nel miglioramento della attività trapiantologia allogenica, nell avvio di protocolli sperimentali di terapia cellulare, grazie alla messa in funzione della Cell Factory e alla stesura di nuovi lavori scientifici sia di tipo clinico che pre-clinico. CT Novara La Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Ematologia dell A.O.U. Maggiore della Carità di Novara e dell Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro è accreditata GITMO per lo svolgimento di attività di trapianto di CSE allogeniche ed autologhe. La struttura è dotata di un sistema qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 a partire dal febbraio Nel corso del 2013 sono state eseguite la visita ispettiva ISO, che ha confermato per il triennio successivo la suddetta certificazione di qualità, e la visita ispettiva JACIE-CNT/CNS. L attività trapiantologica è orientata al trattamento delle principali patologie oncoematologiche e si svolge nell ambito di una struttura di degenza dedicata a bassa carica microbica (camere singole, pressione positiva e filtri HEPA). Nell ambito del programma trapianti di cellule staminali, viene offerta ai pazienti la partecipazione a protocolli di ricerca clinica e traslazionale. CT Mauriziano - Torino La S.C.D.U. di Ematologia e Terapie Cellulari è stata attivata presso l A.S.O. Ordine Mauriziano di Torino nell Ottobre 2008, per occuparsi della diagnosi e terapia delle malattie del sangue e degli organi emopoietici dell adulto. L attività trapiantologica è progressivamente cresciuta nel corso degli anni con oltre 50 procedure autologhe effettuate; ad esse si aggiungono 22 trapianti autologhi eseguiti prima del 2009, presso l ospedale San Giovanni Antica Sede di Torino, su pazienti che per il follow-up sono seguiti presso il Centro del Mauriziano. Per quanto riguarda le procedure di criopreservazione, l attività si svolge in stretta collaborazione con la Divisione Universitaria di Ematologia del P.O. Molinette; le Resoconto CRT

87 Attività ditrapianto dal 2000 procedure aferetiche sono eseguite presso la Banca del Sangue dello stesso Presidio. La Struttura è stata anche istituita con l obbiettivo di sviluppare le Terapie Cellulari, che si basano sull uso clinico delle cellule staminali. Proprio per questo, è in stretto collegamento con il Centro di Biotecnologie Molecolari (MBC) di via Nizza Torino, ove vi è un laboratorio di ricerca ematologica e dove l unità dell Ospedale Mauriziano avrà accesso al nuovo laboratorio di Cell Factory che permetterà la produzione delle cellule staminali e di altri tipi cellulari utilizzabili in clinica. Al momento sono già in corso alcune sperimentazioni cliniche che potranno essere ampliate appena la Cell Factory sarà attiva. ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004 ANNO 2005 ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 TOTALE CT AL01 A.O. Antonio e Biagio e C. Arrigo Alessandria Direttore: Prof. F. Salvi DONATORE CONSANGUINEO TRAPIANTI DONATORE NON ALLOGENICI CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE TRAPIANTI AUTOLOGHI CT CN01 A.O. S. Croce e Carle - Cuneo Direttore: Prof. A. Gallamini DONATORE CONSANGUINEO TRAPIANTI ALLOGENICI DONATORE NON CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE TRAPIANTI AUTOLOGHI CT TO01 Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. Molinette Direttore: Dott. B. Bruno DONATORE CONSANGUINEO TRAPIANTI ALLOGENICI DONATORE NON CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE TRAPIANTI AUTOLOGHI CT TO02 Centro Metropolitano Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O O.I.R.M. Direttore: Dott.ssa F. Fagioli DONATORE CONSANGUINEO TRAPIANTI ALLOGENICI DONATORE NON CONSANGUINEO SANGUE PLACENTARE TRAPIANTI AUTOLOGHI Resoconto CRT 2013

88 Cellule staminali emopoietiche ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004 ANNO 2005 ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 TOTALE A.O.U. Maggiore della Carità - Novara Direttore: Prof. G. Gaidano TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI DONATORE CONSANGUINEO A.O. Osp. Mauriziano - Torino Direttore: Prof. C. Tarella TRAPIANTI ALLOGENICI TRAPIANTI AUTOLOGHI DONATORE CONSANGUINEO Osp. Castelli - Verbania Direttore: Dott. S. Cozzi TRAPIANTI AUTOLOGHI Osp. S. Andrea - Vercelli Direttore: Dott. Santagostino TRAPIANTI AUTOLOGHI N. TRAPIANTI PER ANNO DI CSE AUTOLOGHI DONATORE ALLOGENICI CONSANGUIN SANGUE PLACENTARE DONATORE NON CONSANGUINEO DONATORE CONSANGUINEO Resoconto CRT

89 CT AL01 TRAPIANTO ALLOGENICO: N. PAZIENTI TRAPIANTATI DAL Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Leucemia linfoblastica acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma multiplo Mielodisplasia Altro SOPRAVVIVENZA GLOBALE MORTALITA TRAPIANTO CORRELATA *Decesso tardivo per malattia 89 Resoconto CRT 2013

90 Cellule staminali emopoietiche CT CN01 TRAPIANTO ALLOGENICO: N. PAZINETI TRAPIANTATI DAL Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica 45 Leucemia linfoblastica acuta 30 Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin 10 2 Linfoma di Hodgkin Mieloma Multiplo Mielodisplasia Altro 20 Anemia Aplastica Severa 20 4 SOPRAVVIVENZA GLOBALE MORTALITA TRAPIANTO CORRELATA Sopravvivenza Mortalita' trapianto correlata 1.0 CB FAM MUD 1.0 CB FAM MUD % Pazienti % Pazienti Mesi dal trapianto Mesi dal trapianto Resoconto CRT

91 CT T001 TRAPIANTO ALLOGENICO: N. PAZIENTI TRAPIANTATI DAL Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Leucemia linfoblastica acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma Multiplo Mielodisplasia Altro Tumori Solidi Anemia Aplastica Severa SOPRAVVIVENZA GLOBALE MORTALITA TRAPIANTO CORRELATA Donatori familiari (SIB) e volontari (MUD) Incidenza cumulativa di Non-relapsemortality (NRM) e incidenza cumulativa di relapse 91 Resoconto CRT 2013

92 Cellule staminali emopoietiche CT TO02 - Centro Metropolitano TRAPIANTO ALLOGENICO: N. PAZIENTI TRAPIANTATI DAL Leucemia mieloide acuta Leucemia mieloide cronica Leucemia linfoblastica acuta Leucemia linfatica cronica Linfoma non Hodgkin Linfoma di Hodgkin Mieloma Multiplo 24 Mielodisplasia Altro Tumori Solidi Anemia Aplastica Severa Malattie Ematologiche non tumorali Malattie Immunologiche SOPRAVVIVENZA GLOBALE MORTALITA TRAPIANTO CORRELATA Resoconto CRT

93 93 Resoconto CRT 2013

94 Cellule staminali emopoietiche Donazione Organizzazione L attività di reclutamento dei Donatori Volontari (DV) di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) in Piemonte, è iniziata alla fine degli anni 80, con il coordinamento del Centro Regionale per i Trapianti di organi, tessuti e cellule (CRT), situato presso l attuale Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino presidio Molinette. Il riconoscimento istituzionale di questa attività, è avvenuto nel giugno del 1998 con la delibera della Giunta della Regione Piemonte - D.G.R. n che costituiva la rete regionale per l attività di tipizzazione tessutale ed istituiva il Registro Regionale (RR) dei donatori volontari di midollo osseo. Tale D.G.R. è stata sostituita da D.G.R. n del 28 novembre 2011 che recepisce l A.S.R. del ed oltre a definire requisiti e funzioni del RR e dei CD, riconosce la rete dei Poli di Reclutamento e dà nuove disposizioni per i laboratori di tipizzazione tessutale. L organizzazione attuale prevede il RR che rappresenta sul territorio regionale il Registro nazionale, IBMDR, fondato a fine 1989 presso l Ente Ospedali Galliera di Genova; il RRTO01 situato all interno del CRT ha il compito di coordinare l attività di 8 CD in Piemonte ed 1 CD in Valle D Aosta e 6 Centri Prelievo (CP): 2 per il prelievo di CSE da midollo e 4 per il prelievo da sangue periferico. Fatta eccezione per il CD TO01 che è localizzato all interno del CRT, tutti gli altri CD sono situati all interno di un Servizio Trasfusionale facilitando l adesione al programma di donazione di CSE da parte dei donatori di sangue, anche in considerazione del fatto che l idoneità alla donazione di sangue e quella di CSE è definita dalla stessa normativa di riferimento e cioè dal Decreto Ministeriale del 3 marzo 2005; tale decreto oltre a stabilire le caratteristiche di idoneità clinica, riconosce dal punto di vista giuridico la figura del DV, delineandone con chiarezza diritti e doveri. Dai CD dipendono i Poli di Reclutamento - PR - allocati anch essi presso Servizi Trasfusionali ed Unità di Raccolta AVIS; ad essi sono affidate le funzioni di reclutamento ed identificazione dei DV, valutazione dell idoneità e prelievo di sangue per la tipizzazione. I PR attivi in Regione, censiti e riconosciuti dall IBMDR, sono 19. L impegno e la determinazione del personale dei CD nel perseguire questo progetto e il sostegno costante dell ADMO e dell Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte hanno permesso una costante e progressiva crescita del Registro sia per la quantità, sia per la qualità dei dati genetici che si allinea con quella prevista dagli Standard Internazionali. Attività Il numero complessivo di donatori volontari attivi iscritti nel Registro Regionale, a fine 2013, è pari a corrispondente a circa il 10% del Registro Italiano (IBMDR). Il 65% dei donatori è iscritto presso 3 CD: AL01, CN01 e TO03, mentre il rimanente 35% è gestito dagli altri 6 CD. I donatori iscritti al Registro sono stati distribuiti sulla mappa geografica del Piemonte in base al comune di residenza e sono stati rapportati alla popolazione ivi residente di età compresa tra 18 e 55 anni; le aree rosse sono quelle con il più alto numero di iscritti in rapporto alla popolazione residente, mentre quelle in azzurro e giallo hanno i valori più bassi e potrebbero essere destinatarie di una campagna mirata di informazione e sensibilizzazione alla donazione. Nel corso del 2013 sono state realizzate due importanti iniziative; la prima riguarda il reclutamento degli studenti iscritti ai corsi di Laurea del Politecnico, Medicina e Chirurgia e Professioni Sanitarie dell Università di Torino. La seconda iniziativa si è concretizzata nella III giornata nazionale di sensibilizzazione e reclutamento del 28 settembre 2013 organizzata da ADMO in collaborazione con la onlus VIP Clown in Corsia, nelle principali piazze italiane; il Piemonte si è confermata la prima regione d Italia per numero di donatori iscritti in un solo giorno: oltre 1600 nelle piazze Resoconto CRT

95 di Acqui Terme, Alba, Alessandria, Asti, Casale M.to, Cuneo, Mondovì, Pinerolo, Saluzzo, Savigliano, Settimo T.se, Susa, Torino, Verbania, Vercelli grazie alla collaborazione e disponibilità delle associazioni dei donatori di sangue, AVIS e FIDAS, che hanno messo a disposizione le autoemoteche. Il numero di nuovi donatori arruolati nel 2013 (2702) è ulteriormente aumentato rispetto all anno precedente, imprimendo una crescita significativa al Registro. Nel corso del 2013 sono stati selezionati oltre 400 donatori, iscritti al Registro piemontese, in quanto risultati compatibili con un paziente per HLA-A,-B e DRB1; per 240 di essi è stato richiesto un approfondimento della tipizzazione con tecniche di biologia molecolare ad alta risoluzione, eseguito in 144 di essi; parte di questi donatori ed altri donatori già tipizzati in modo esteso, fino ad arrivare ad un totale di 176, sono stati selezionati per il Test di Conferma; dopo la verifica dell idoneità e disponibilità i campioni di sangue di 128 di essi, sono stati inviati al Centro Trapianti del paziente per eseguire i test finali di conferma della compatibilità ed in base ai risultati, 34 di essi sono stati selezionati per la donazione. Al termine della valutazione e verifica di idoneità, in 20 casi è stata portata a termine la donazione, poiché negli altri 14 casi il percorso di donazione è stato sospeso per fattori riconducibili al donatore o al ricevente; inoltre in 4 casi è stato richiesto un secondo prelievo di CSE, a favore del medesimo paziente. I dati aggiornati al 31 dicembre 2013 indicano che sono state eseguite 325 donazioni di CSE in totale; il 35% delle donazioni è stata effettuata a favore di pazienti esteri. Rapportando il numero delle donazioni totali al numero dei donatori iscritti al Registro, si ottiene un indice dell efficienza di reclutamento: mediamente 1 donatore ogni 137 iscritti arriva alla donazione. Caratteristiche del Registro Piemontese La qualità dei dati contenuti in un Registro di DV consente una più rapida progressione verso il prelievo di CSE. La procedura di selezione e analisi della compatibilità di un DV a favore di un paziente procede infatti per step successivi, perciò quanto meglio il DV è tipizzato e periodicamente controllato per quel che riguarda la sua idoneità, tanto più veloce ed affidabile sarà la sua valutazione, e tanto più tempestivamente si potrà programmare il trapianto di CSE. Circa 89% dei DV afferenti al Registro piemontese è tipizzato estesamente (HLA di Classe I e II), preferibilmente con tecniche di biologia molecolare del DNA (le più precise ed affidabili), e l 11% circa è tipizzato per classe II in alta risoluzione (HR). I dati indicano che una Regione come la nostra, al 6 posto per numero di abitanti, riesce a mantenere un buon tasso di donazione (3 posto dopo Lombardia e Veneto) grazie anche alla riqualificazione costante dell archivio regionale dei donatori. Questi donatori saranno meglio caratterizzati con tecniche molecolari in alta risoluzione, rendendo il Registro Italiano più competitivo con i più grandi registri internazionali, americano e tedesco, i cui donatori sono già tipizzati con queste tecniche. Da luglio 2012 è diventato requisito obbligatorio IBMDR tipizzare in HR per classe I i donatori all iscrizione. Rispetto all età, quasi la metà dei donatori sono nella fascia aa, mentre circa il 30% appartiene alla fascia aa e quindi è destinata ad uscire dal Registro nei prossimi 10 anni per superati limiti di età; da ciò si rende evidente la continua necessità di alimentare il Registro con l iscrizione di soggetti giovani di età aa, che al momento costituiscono circa l 8% della popolazione dei donatori volontari. Rispetto al genere, i DV sono quasi equamente distribuiti tra maschi e femmine con lieve prevalenza di queste ultime. I referenti dei CD e dei Centri Prelievo si riuniscono periodicamente presso il CRT al fine 95 Resoconto CRT 2013

96 Cellule staminali emopoietiche Donazione di analizzare i dati regionali di attività, affrontare e risolvere eventuali criticità, individuare strategie di reclutamento e progetti comuni su cui lavorare. E importante valutare quanti DV abbiano caratteristiche genetiche uniche, ovvero non trovino nel Registro altre combinazioni analoghe. Infatti, obiettivo di un Registro non è solamente l incremento del numero dei DV, ma soprattutto l inserimento di donatori le cui caratteristiche non siano già presenti nel registro stesso. Più del 70% dei DV del registro piemontese possiede una tipizzazione per HLA-A, B e DR che è presente una sola volta nel Registro. Per quel che riguarda aspetti clinici, è stata per esempio presa la decisione di non utilizzare come DV i portatori di tratto talassemico, in quanto presentano generalmente tempi e modalità di recupero, dopo le donazioni (anche di solo sangue), incompatibili con una procedura di donazione volontaria, che ha tra i suoi obiettivi principali la tutela del donatore. Questi ultimi, con i dati di attività del registro piemontese, vengono regolarmente presentati e discussi con l Assessorato alla Sanità e l ADMO per le opportune collaborazioni. Dal punto di vista laboratoristico, i principali obiettivi di questi ultimi anni sono stati la tipizzazione di caratteristiche genetiche generalmente non considerate al momento dell iscrizione ma indispensabili poi in sede di conferma (HLA-C), ricerca di caratteristiche HLA più rare al fine di creare opportunità anche per pazienti di origine etnica geneticamente distante dalla nostra. La nostra esperienza evidenzia che solo la stretta collaborazione tra le varie figure specialistiche (clinici, laboratoristi, trasfusionisti), tra le strutture sanitarie (CD, CP, CRT, IBMDR), e tra queste e gli organi regionali e le associazioni, può garantire ai pazienti il miglior trattamento possibile attraverso una costante attività di aggiornamento scientifico e promozione della donazione. Resoconto CRT

97 COMPOSIZIONE DEL REGISTRO DONATORI DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE RR TO01 A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. Molinette IMMUNOGETICA E BIOLOGIA DEI TRAPIANTI Prof. A. Amoroso CENTRI DONATORI E POLI DI RECLUTAMENTO CD AL 01 A.O. SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo - Alessandria Immuno-Trasfusionale Dr. F. Dallavalle PR AL 01 Ospedale SS. Antonio e Margherita - Tortona Immuno-Trasfusionale Dr.ssa G. Davico PR AL 02 Ospedale di S. Giacomo - Novi Ligure Immuno-Trasfusionale Dr. A. Cartasegna PR AL 03 Ospedale Civile - Acqui Terme Immuno-Trasfusionale Dr. E. Pedrazzi PR AL 04 P.O. Santo Spirito - Casale M.to Immuno-Trasfusionale Dr. F. Vaniglia PR AT 01 Ospedale Cardinal Massaia - Asti Immuno-Trasfusionale Dr. F. Indelicato CD AO01 A.S.R. Ospedale Regionale - Aosta Immuno-Trasfusionale Dr. P.L. Berti CD CN01 A.O. Santa Croce e Carle - Cuneo Immuno-Trasfusionale Dr. M. Peano PR CN 01 P.O. S. Croce - Mondovì Immuno-Trasfusionale Dr.ssa S. Soarino PR CN 02 Ospedale San Lazzaro - Alba Immuno-Trasfusionale Dr. R. Iannini PR CN 03 Ospedale SS. Annunziata - Savigliano Immuno-Trasfusionale Dr. D. Testa CD TO01 CD TO03 A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. Molinette A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. O.I.R.M. Sant Anna Immunogenetica e Biologia dei Trapianti Immuno-Trasfusionale Prof. A. Amoroso Dr. M. Pagliarino PR TO 01 AVIS Intercomunale di Torino - Pianezza Centro Raccolta Dr. V. Scialdone PR TO 02 Ospedale E. Agnelli - Pinerolo Immuno-Trasfusionale Dr.ssa Ferrari PR TO 03 AVIS Intercomunale di Torino - Via Piacenza Centro Raccolta Dr. R. Ravera PR TO 04 Osp. Maria Vittoria - Torino Immuno-Trasfusionale Dr. O. Giachino PR TO 05 Az. Osp. San Luigi - Orbassano Immuno-Trasfusionale Dr. P. Ottone CD TO04 TO4 Ospedale Civile - Ivrea Immuno-Trasfusionale Dr. R. Chianese CD TO05 A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. Molinette Banca del Sangue Dr. AM. Bordiga CD VB01 VCO Ospedale Castelli - Verbania Immuno-Trasfusionale Dr.ssa P. Rosetta PR NO 01 AVIS Unità di Raccolta Fissa - Arona Centro Raccolta Dr. M. Brovelli PR VB 01 Ospedale San Biagio - Domodossola Immuno-Trasfusionale Dr. R. Borsotti CD VC01 VC Ospedale Sant Andrea - Vercelli Immuno-Trasfusionale Dr. R. Mari PR BI 01 Ospedale Civile degli Infermi - Biella Immuno-Trasfusionale Dr. G. Mascaro PR NO 02 Ospedale SS. Trinità - Borgomanero Immuno-Trasfusionale Dr. A. Belardi PR NO 03 A.O.U. Maggiore della Carità - Novara Immuno-Trasfusionale Dr.ssa C. Gigli CENTRI PRELIEVO CP-p AL01 A.O. SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo Alessandria Immuno-Trasfusionale Dr. R. Guaschino CP-p CN01 A.O. Santa Croce e Carle - Cuneo Immuno-Trasfusionale Dr. M. Peano CP-p TO01 A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. Molinette Banca del Sangue Dr. AM. Bordiga CP-p TO02 A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. O.I.R.M. - Sant Anna Immuno-Trasfusionale Dr. M. Pagliarino CP-m TO01 A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. Molinette Centro Trapianti CSE Dr. B. Bruno CP-m TO02 A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. O.I.R.M. - Sant Anna Centro Trapianti CSE Dr.ssa F. Fagioli 97 Resoconto CRT 2013

98 Cellule staminali emopoietiche Registro DONATORI TOTALI ATTIVI: AL 31/12/2013 VB01 10% VC01 7% AL01 22% TO04 4% TO05 6% AO01 3% TO03 22% TO01 5% CN01 21% DISTRIBUZIONE DEI DONATORI (X1.000 ABITANTI) IN PIEMONTE PER COMUNE DI RESIDENZA > I donatori sono stati rapportati a abitanti di età compresa tra 18 e 55 anni. In azzurro sono indicate le aree con basso numero di donatori, in rosso quelle con alto numero, in giallo e rosa i valori intermedi. Resoconto CRT

99 CRESCITA DEL REGISTRO Donatori attivi totali Nuovi ingressi DISTRIBUZIONE DONATORI PER ETA E GENERE M F Donatori % 31% 19% 8% < Età (anni) 99 Resoconto CRT 2013

100 Cellule staminali emopoietiche Registro DISTRIBUZIONE DONATORI ATTIVI PER LIVELLO DI TIPIZZAZIONE NEI CENTRI DONATORI CLASSE II MOL HR CLASSE II MOL LR CLASSE II SIER CLASSE I SIER AL01 AO01 CN01 TO01 TO03 TO04 TO05 VB01 VC01 ATTIVITA DI DONAZIONE n. donazioni % Italia 35% per Estero *46% *59% *81% *50% *80% *54% *65% *62%*73% n. donazionicomplessive * PBSC ATTIVITA DI ISCRIZIONE E DONAZIONE PER CENTRO DONATORI CD Ospedali Donatori totali Ingressi 2013 Donazioni totali Donazioni 2013 ^ Indice Donatori AL01 Ospedale Civile - AL /152 AO01 Ospedale Regionale - AO /194 CN01 S. Croce e Carle - CN /102 TO01 A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino /177 P.O. S. Giovanni Battista TO03 A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino /243 P.O. O.I.R.M. S. Anna TO04 Ospedale Civile - Ivrea /142 TO05 A. O. Città della Salute e della Scienza di Torino /199 P.O. S. Giovanni Battista VB01 Ospedali Riuniti - VB /103 VC01 S. Andrea - VC /76 Totali /137 * Indice donatori: rapporto tra numero di donazioni e numero di donatori totale Resoconto CRT

101 N. DONATORI ATTIVI AL 01/01/ N. DONATORI DISATTIVATI 920 N. DONATORI RECLUTATI NEL TOTALE DONATORI ATTIVI 31/12/ N. DONATORI SELEZIONATI PER COMPATIBILITA A,B,DR 240 ATTIVITA 2013 N. DONATORI TIPIZZATI 144 TEST CONFERMA 128 SOSPENSIONI PER INIDONEITA DEL DONATORE 10 SELEZIONE FINALE PER DONAZIONE 34 SOSPENSIONI PER INIDONEITA DEL RICEVENTE 4 DONAZIONI EFFETTUATE Resoconto CRT 2013

102 La banca di sangue da cordone ombelicale (SCO) piemontese (Torino Cord Blood Bank) è una delle 18 banche attive sul territorio nazionale, afferenti alla rete Italiana delle Banche pubbliche di sangue da cordone ombelicale (Italian Cord Blood Network) coordinata dal Centro Nazionale Sangue in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti. La Banca individuata con DGR n del 31/8/2000, ha sede presso il SIMT del Presidio O.I.R.M. dell A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino, dove l attività di raccolta di sangue da cordone ombelicale era stata avviata fin dal Il sangue da cordone ombelicale è una consolidata fonte di CSE, alternativa al midollo osseo e al sangue periferico per la terapia di tutte le malattie curabili con trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE); infatti negli ultimi anni, essa è stata utilizzata nel 15% dei trapianti. I vantaggi sono prevalentemente la immediata disponibilità e il minor rischio di graft versus host disease; lo svantaggio principale è la cellularità ridotta, dovuta al piccolo volume (media di 80 ml rispetto a oltre 1000 ml). Banca allogenica non familiare Nella regione Piemonte, la raccolta si basa sulla collaborazione di 22 Centri qualificati, localizzati nei 30 punti nascita della regione; di cui 18 attivi ai fini del banking allogenico. Dall inizio dell attività le unità raccolte sono state ; l 82% delle unità crioconservate (2.429 unità) è stato validato ed è quindi disponibile per la ricerca a favore di un paziente, italiano o estero. Sono state rilasciate in totale 83 unità, di cui il 50% dei casi in regime di urgenza (15 giorni dalla richiesta). La maggiore richiesta di unità con sempre un maggior numero di cellule da parte dei Centri Trapianti afferenti a Registri Italiani ed esteri, ha indotto strategicamente il Network delle Banche italiane (ICBN) in accordo con il Centro Nazionale Sangue (CNS) ed il Centro Nazionale Trapianti (CNT), di criopreservare unità con più cellule (>1.200 milioni di cellule nucleate). A partire dal 1 Luglio 2011 anche la Banca Piemontese ha adottato tale strategia, che ha comportato una inevitabile riduzione della percentuale di unità imbancate. Nel 2013 le unità raccolte sono state 1.214, di cui il 8,65% (105 unità) sono risultate idonee al bancaggio; sono state selezionate 36 unità da parte di Centri Trapianto italiani ed esteri, di cui una consegnata per trapianto in Francia. Banca intrafamiliare Accanto all attività di criopreservazione delle unità di sangue da cordonale ombelicale per uso allogenico solidaristico, la Banca svolge un importante attività di raccolta ad uso intrafamiliare: si tratta cioè di cordoni provenienti da neonati nella cui famiglia è presente una patologia, riconosciuta come potenzialmente curabile con le CSE; il beneficiario potrebbe essere il bambino stesso (terapia genica), un fratello o sorella affetti dalla malattia o un altro famigliare (in casi selezionati). Il D.M. del 18 Novembre 2009 Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato, decreta che è consentita (con oneri a carico del SSN) la conservazione di sangue cordonale per uso dedicato al neonato con patologia in atto al momento della nascita o evidenziata in epoca prenatale (uso autologo), o per uso dedicato a consanguineo con patologia in atto al momento della raccolta o pregressa (uso allogenico), per la quale risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l utilizzo di CSE da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria. E altresì consentita la conservazione di sangue cordonale per uso dedicato nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate (uso autologo/allogenico) per le quali risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l utilizzo di CSE da sangue Resoconto CRT

103 cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria rilasciata da parte di un medico specialista nel relativo ambito clinico. La conservazione di sangue cordonale, per le finalità di cui sopra, è consentita per le indicazioni cliniche per le quali è consolidato l uso del trapianto di CSE; tali indicazioni sono elencate nella lista formulata dalla Società Scientifica GITMO (Gruppo Italiano Trapianto di Midollo Osseo) e recepita dal suddetto D.M.. L elenco delle indicazioni cliniche viene periodicamente aggiornato sulla base delle indicazioni fornite dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) di concerto con il Centro Nazionale Sangue (CNS). In caso di particolari patologie non comprese nell elenco, il responsabile della Banca autorizza la conservazione dopo aver sentito il parere di un apposito gruppo tecnico multidisciplinare coordinato dal CNT e CNS (Commissione di Esperti della Consulta Nazionale, Commissione Dedico). In caso di terapia sperimentale dovrà essere data evidenza dell approvazione della sperimentazione da parte delle autorità competenti (ISS e/o AIFA) e del parere del Comitato Etico. Nel 2013 la Banca di Torino ha coordinato la redazione delle Linee Guida Raccolta e Conservazione Sangue Cordonale Dedicato nell ambito del NETWORK delle Banche Italiane, al fine di definire strategie comuni per la gestione del Banking intrafamiliare. Le unità dedicate criopreservate al 31/12/2013 sono 356, di cui 292 per ricevente con patologia in atto e 64 (18%) per futuro fratello potenzialmente affetto da emoglobinopatia. Tale programma prosegue dal 1997, sia per la persistente incidenza di tale patologia dovuta alle popolazioni immigrate che per attitudine culturale rifiutano la diagnosi prenatale, sia per la maggiore percentuale di genitori non immigrati che rifiutano l interruzione di gravidanza in caso di feto malato. Le unità dedicate rilasciate per trapianto sono state 16 (5%) e tutte per ricevente fratello/ sorella con patologia in atto. - Banking Autologo - Raccolta per l esportazione La conservazione ad uso personale autologo in assenza di indicazioni cliniche (come assicurazione futura verso patologie che potrebbero insorgere nel corso della vita del neonato), non è consentita in Italia ed in molti Paesi Europei, dove le Banche di SCO gravano sulla Sanità Pubblica. Tale attività non si configura nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), perché non sono stati riconosciuti i criteri di appropriatezza clinica e di efficacia per la salute individuale e collettiva, pertanto è proposta da molte Banche private estere, che operano con fini di lucro. E invece autorizzata l esportazione del sangue da cordone ombelicale per uso personale ai fini della loro conservazione presso banche operanti all estero secondo quanto previsto dall ordinanza ministeriale del 26 febbraio 2009 e dalla DGR n. 16/802 del 15/10/2010 della Regione Piemonte. Tutti i 30 punti nascita della Regione sono attivi per la raccolta di unità di sangue cordonale destinate all esportazione. La prima tabella riporta per ogni punto nascita, il numero dei parti del 2013 e l attività di raccolta del sangue cordone per uso personale e solidaristico, dove emerge la forte adesione per la donazione ad uso solidaristico e la grossa selezione effettuata dalla Banca regionale ai fini della conservazione. Tale selezione è resa necessaria, per ottemperare alla richiesta dei clinici di unità con un numero sufficiente di cellule per un buon attecchimento del sangue cordonale trapiantato. 103 Resoconto CRT 2013

104 ATTIVITA DELLA BANCA ALLOGENICA NON FAMILIARE NEL 2013 UNITA UNITA RACCOLTE BANCA SELEZIONATE UNITA SCARTATE 1109 UNITA CONSEGNATE 1 ATTIVITA COMPLESSIVA DELLA BANCA ALLOGENICA NON FAMILIARE *Corrispondenti a 944 richieste di selezione Consegnate per trapianti (al 31/12/2013) Unità Raccolte Unità Imbancate Unità Validate Unità Selezionate* Unità Rilasciate unità imbancate unità selezionate unità rilasciate Resoconto CRT

105 ATTIVITA DI RACCOLTA CB PER PUNTO NASCITA NEL 2013 CB = Cord Bood PUNTI NASCITA NASCITE CB USO PER- SONALE CB USO ALTRUISTICO RACCOLTE IMBANCATE AL A.S.O. SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo Alessandria AL Ospedale Civile - Acqui Terme AL Ospedale di S. Giacomo - Novi Ligure AL Ospedale Santo Spirito - Casale M.to AL Ospedale SS. Antonio e Margherita - Tortona AT Ospedale Cardinal G. Massaia - Asti BI Ospedale Civile degli Infermi - Biella CN A.O. Santa Croce e Carle - Cuneo CN Ospedale Maggiore SS. Annunziata - Savigliano CN Ospedale San Lazzaro - Alba - Brà CN Ospedale S. Croce - Mondovì NO A.O.U. Maggiore della Carità - Novara NO Ospedale SS. Trinità - Borgomanero TO Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino P.O. O.I.R.M. Sant Anna TO Ospedale Civico - Chivasso TO Ospedale Civile - Cuorgnè - Ivrea TO Ospedale Civile - Susa TO Ospedale E. Agnelli - Pinerolo TO Ospedale degli Infermi - Rivoli TO Ospedale Maggiore - Chieri TO Ospedale Maria Vittoria - Torino TO Ospedale Martini - Torino TO Ospedale Mauriziano Umberto I - Torino TO Ospedale San Lorenzo - Carmagnola TO Ospedale Santa Croce - Moncalieri TO Presidio Ospedaliero Riunito - Ciriè VCO Ospedale San Biagio - Domodossola VCO Ospedale Castelli - Verbania VC Ospedale Sant Andrea - Vercelli VC Ospedale SS. Pietro e Paolo - Borgosesia TO Pinna Pintor - Torino NP TO Sedes Sapientiae - Torino NP AO A.S.R. Ospedale U. Parini - Aosta NP TOTALE UNITA CONSEGNATE PER TRAPIANTO NEL 2013 UNITA NUMERO CENTRO TRAPIANTO 1 1 FRANCIA-Parigi 105 Resoconto CRT 2013

106 ATTIVITA BANCA INTRAFAMILIARE - INDICAZIONI AL TRAPIANTO Futuro fratello malato Ricevente malato ATTIVITA BANCA INTRAFAMILIARE Trapiantate Imbancate Resoconto CRT

107 PAESI DI PROVENIENZA DELLE COPPIE A RISCHIO DI EMOGLOBINOPATIA Albania 1% 7% 1% 6% 4% 1% 1% 1% 4% 5% Algeria Angola Burkina Faso Cameroon 8% Congo Costa d'avorio 49% 1% 4% 1% 1% 5% Ecuador Filippine Ghana Iran Marocco Nigeria Pakistan Senegal Vietnam Zaire DISTRIBUZIONE 83 UNITA PER TRAPIANTO ALLOGENICO NON FAMILIARE RILASCIATE AL 31/12/2013 Sud America 5% Asia 3% Italia 25% USA 24% Resto d Europa 43% 107 Resoconto CRT 2013

108 Attività di immunogenetica L attività di immunogenetica è svolta dalla Struttura Complessa (SC) di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti dell Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino, che si articola in diversi laboratori: Laboratorio di Sierologia, Laboratorio di Biologia Molecolare (BM) in bassa risoluzione (LR), Laboratorio di BM in alta risoluzione (HR). Nel 2008 si è attivato anche il laboratorio per lo studio del microchimerismo dopo trapianto di CSE (Cellule Staminali Emopoietiche) ed il laboratorio di Immunologia Cellulare. Tipologia di esami eseguiti Le indagini di laboratorio si diversificano a secondo dei diversi programmi di trapianto, ed in particolare: - per il programma di trapianto di midollo osseo, l immunogenetica si occupa delle tipizzazioni tessutali (tipizzazioni HLA) di pazienti e familiari allo scopo di ricercare un donatore di midollo osseo completamente o parzialmente compatibile ed idoneo alla donazione. Dopo l esecuzione del trapianto, per determinarne l attecchimento, vengono effettuati, a scadenze predeterminate, test per la valutazione del chimerismo. Questi test si basano sull analisi di short tandem repeat (STR). Nel 2013 sono state eseguite 300 analisi di chimerismo. Per i pazienti per i quali non si trova un donatore idoneo in ambito familiare si provvede, su richiesta dei medici curanti, all attivazione di una ricerca tra i donatori iscritti all Italian Bone Marrow Donor Registry (IBMDR). A questo proposito la SC è sede del Registro Piemontese dei Donatori di Osseo afferenti all IBMDR. Organizza i Controlli di Qualità Regionali della tipizzazione e gestisce la fase finale del work-up di tutti i donatori di sangue midollare piemontesi che arrivano al prelievo. - per il programma di trapianto di organi solidi, l immunogenetica garantisce: - le tipizzazioni HLA dei donatori d organo e dei pazienti in attesa di trapianto solido (cuore, polmoni, fegato, pancreas e reni) - lo studio degli anticorpi anti-hla attraverso lo studio dei sieri dei pazienti iscritti in lista per trapianti di organi e/o tessuti, in cui viene ricercata la presenza di anticorpi linfocitotossici prima e dopo il trapianto. Per una più estesa identificazione degli anticorpi sono state introdotte nuove e più sensibili metodiche (Luminex) - l esecuzione delle prove crociate tra il siero del paziente e le cellule del donatore (crossmatch) al momento del trapianto. - Recentemente è stata pure introdotta la tecnica di crossmatch in citofluorimetria, che risulta più sensibile di quella tradizionale, particolarmente utile in caso di desensibilizzazione o di pazienti che abbiano prodotto anticorpi anti-hla. - l esecuzione del test Immuknow della Cylex per il controllo della reattività immunologica dei pazienti trapiantati. Tale test si è dimostrato efficace nel rivelare stati di eccessiva immunosopppressione con rischi di complicanze infettive per i pazienti in terapia antirigetto. Sono stati eseguite 590 analisi nel per il programma di test per HLA e Malattie: l immunogenetica si occupa di tipizzazione HLA e suscettibilità alle malattie autoimmuni. Il legame tra patologie autoimmunitarie ed il sistema HLA è stato riconosciuto in seguito l osservazione che l incidenza di alcune malattie genetiche è più alta in soggetti che possiedono una caratteristica genetica particolare (quella chiamata allele HLA che determina le cosiddette caratteristiche tessutali) nel proprio genoma rispetto a coloro che non lo possiedono, e trova il suo razionale nel ruolo cruciale che tali molecole svolgono nella maturazione dei linfociti e nell induzione delle risposte immuni verso gli antigeni proteici. Resoconto CRT

109 Nella tabella viene proposto un elenco di malattie, ciascuna delle quali associata ad uno specifico allele HLA, ed il numero di tipizzazioni eseguite nell anno MALATTIA ALLELE/LOCUS HLA N. TIPIZZAZIONI ESEGUITE Spondilite anchilosante, Uveite, Behcet B27, B Uveite A29, B5 sier. 24 Malattia Celiaca DQ2, DQ Diabete, Sclerosi e Narcolessia DRB1*, DQB1* 120 Artrite psoriasica C 7 Artrite reumatoide, artrite reumatoide giovanile HLA completo 56 Volumi di attività di immunogenetica I volumi di attività degli esami di Immunogenetica sono aumentati considerevolmente negli ultimi anni, anche in relazione al progetto di unificazione delle prestazioni nell ambito dell Az. Osp. Città della Salute e della Scienza di Torino. Il laboratorio di Immunogenetica e Biologia per i Trapianti, nel corso del 2013, è rimasto l unico laboratorio dell A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino a eseguire prestazioni di tipizzazione tissutale HLA. Anche i protocolli di indagine sono variati nel corso del tempo, aumentando e diminuendo quindi le diverse tipologie di tipizzazione. Vengono eseguiti ogni anno quasi 8000 test sui sieri dei pazienti per la ricerca di anticorpi antitessuto. Un po meno della metà di essi viene anche esaminato nelle prove crociate di compatibilità (crossmatch). Le indagini di HLA sono quasi 6000 ogni anno. Se si valutano in maggior dettaglio le diverse tipologie di tipizzazioni HLA [sierologica, molecolare a bassa risoluzione (LR) e molecolare ad alta risoluzione (HR)] si notano tuttavia delle interessanti differenze. Stanno infatti aumentando in maniera considerevole le tipizzazioni ad alta risoluzione, che constano ognuna di un certo numero di analisi di sequenze dei geni HLA. Questo fenomeno è da imputarsi essenzialmente all attività sui donatori di midollo osseo (+16%), e trova giustificazione sia dall aumento del numero dei donatori iscritti nei registri, e di conseguenza dal numero di trapianti allogenici da donatori non consanguinei (MUD) che si eseguono in Piemonte, sia dal continuo aumento degli alleli HLA conosciuti (ora sono più di 2000). 109 Resoconto CRT 2013

110 Attività di Immunogenetica N. tipizzazioni HLA N. test sui sieri per anticorpi anti-tessuto N. sieri in crossmatch n. crossmatch n. sieri studiati TIPIZZAZIONI HLA ^ 8344^ METODICA CATEGORIA Pazienti per trapianto d organi Pazienti per trapianto di midollo osseo SIEROLOGIA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR TOTALE SIEROLOGIA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR TOTALE SIEROLOGIA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR Donatori d organo e tessuti Donatori di midollo osseo* Altri studi TOTALE SIEROLOGIA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR TOTALE SIEROLOGIA MOLECOLARE LR MOLECOLARE HR TOTALE *Inclusi i consanguinei e gli estranei ^Un siero studiato con 2 metodiche differenti viene conteggiato 2 volte Resoconto CRT

111 111 Resoconto CRT 2013

112

113 Appendice

114 Appendice 1 CNT - Attività Nazionale SIT Sistema Informativo Trapianti Attività di donazione * PMP Decessi con accertamento neurologico 33,6 35,8 34, ,7 40,4 38,9 38,1 38,1 38,2 38,2 30, Fonte dati: Report CRT * Dati definitivi al 31 Dicembre 2013 SIT Sistema Informativo Trapianti Attività di donazione * PMP Donatori Utilizzati 19,7 19, ,3 19,2 19,6 18,9 18,2 18,2 18,5 16,8 16,8 15,7 14,2 13,7 10, ,3 11,6 7,9 5,8 6, Fonte dati: Report CRT * Dati definitivi al 31 Dicembre 2013 Resoconto CRT

115 SIT Sistema Informativo Trapianti Attività di donazione per regione Anno 2012 vs 2013* PMP Donatori Utilizzati ,0 6,9 14,8 12,1 9,7 9,2 8,2 6,6 25,3 24,4 31,2 27,1 14,0 15,1 15,9 22, ,8 22,7 26,1 29,8 9,9 21,8 19,1 21 6,9 8,6 15,9 18,3 12,4 11, ,2 12,4 24,3 24, ,1 Fonte dati: Report CRT * Dati definitivi al 31 Dicembre 2013 SIT Sistema Informativo Trapianti Trapianto di RENE Attività per centro trapianti Incluse tutte le combinazioni Anno 2013: Torino 125 Verona 80 Padova 74 Novara 68 Milano-Ni 63 Pa Civico 60 Bologna 56 Genova S. Martino 55 Parma 46 Bergamo 44 Milano-Pol 43 Varese 42 Rm Tor Vergata 42 Brescia 40 Catania 39 Rm S. Camillo 37 Siena 37 Bari 37 Treviso 35 Udine 35 Ancona 34 Cagliari 34 Pisa 32 Rm Sapienza 30 Milano-S.Raff 28 Na Federico II 27 Pa ISMETT 27 Rm Gemelli 26 Firenze 26 Pavia 25 Vicenza 25 Modena 25 Salerno-S.Giovan 19 L'Aquila 16 Reggio Calabria 15 Cosenza 13 Rm B. Gesù 13 Perugia 11 Padova pediatrico 10 Torino Pediatrico 6 Fonte dati: Report CRT * Dati definitivi al 31 Dicembre Resoconto CRT 2013

116 Presentazione CNT - Attività Nazionale SIT Sistema Informativo Trapianti Trapianto di FEGATO Attività per centro trapianti Incluse tutte le combinazioni Anno 2013: Torino 139 Pisa 115 Padova 86 Milano-Ni 75 Bologna 72 Bergamo 71 Pa ISMETT 61 Milano-Pol 46 Modena 43 Ancona 39 Milano Tumori 39 Rm Tor Vergata 31 Verona 30 Rm Sapienza 29 Rm S. Camillo 24 Rm Gemelli 21 Cagliari 19 Na Cardarelli 18 Udine 17 Bari 11 Rm B. Gesù 11 Fonte dati: Report CRT * Dati definitivi al 31 Dicembre 2013 SIT Sistema Informativo Trapianti Trapianto di CUORE Attività per centro trapianti Incluse tutte le combinazioni Anno 2013: Na Monaldi 26 Padova 22 Milano-Ni 22 Udine 22 Bologna 20 Torino 16 Verona 16 Pavia 15 Bergamo 14 Siena 13 Pa ISMETT 8 Rm B. Gesù 6 Cagliari 5 Bari 5 Rm S. Camillo 4 Torino Pediatrico 3 Catania 2 Fonte dati: Report CRT * Dati definitivi al 31 Dicembre 2013 Resoconto CRT

117 SIT Sistema Informativo Trapianti Trapianto di POLMONE Attività per centro trapianti Incluse tutte le combinazioni Anno2013:141 Padova 24 Milano-Pol 24 Torino 19 Rm Sapienza 17 Siena 13 Bergamo 11 Bologna 10 Pa ISMETT 10 Pavia 7 Milano-Ni 4 Rm B. Gesù 2 Fonte dati: Report CRT * Dati definitivi al 31 Dicembre 2013 SIT Sistema Informativo Trapianti Trapianto di PANCREAS Attività per centro trapianti Incluse tutte le combinazioni Anno2013: 58 Milano-S.Raff 14 Padova 9 Pisa 9 Bergamo 6 Torino 5 Milano-Ni 4 Cagliari 4 Pa ISMETT 2 Rm S. Camillo 2 Parma 2 Genova S. Martino 1 Fonte dati: Report CRT * Dati definitivi al 31 Dicembre Resoconto CRT 2013

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