La crisi del liberalismo

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1 La crisi del liberalismo Declino del costituzionalismo liberale a causa della crescente politicizzazione dei cittadini Liberalismo ottocentesco non in grado di gestire i cambiamenti prodotti dalla modernizzazione Contraddizione principale prodotta dalla modernizzazione: 1) ruolo sempre più centrale per scienza, economia e tecnologia 2) tensioni sociali portano allo sviluppo di correnti di pensiero di stampo irrazionalistico

2 La crisi del liberalismo Il nuovo liberalismo: 1) Elaborazione di una democrazia etica in cui l individualismo era bilanciato dall intervento dello Stato 2) Razionalizzare le attività dello Stato e del governo per garantire ai cittadini delle condizioni di partenza quanto più possibile uguali

3 Verso la I guerra mondiale 1) Politica estera della Germania: sempre più aggressiva e imperialista 2) Forte competizione internazionale per le risorse (competizione coloniale) 3) Crisi degli imperi multietnici 4) Guerre balcaniche: I. Lega balcanica (Bulgaria, Grecia, Serbia, Montenegro) contro Impero ottomano; II Bulgaria contro Grecia, Serbia, Romania e Impero ottomano

4 Verso la I guerra mondiale 5) La formazione delle alleanza sovra-nazionali: I. Triplice alleanza (Germania, Austria-Ungheria -Italia, fino al 1914); II. Triplice intesa (Gran Bretagna, Francia, Russia). 6) La mondializzazione del conflitto: Giappone e Stati Uniti a fianco dell Intesa; Impero ottomano con la Triplice alleanza 7) Conflitto fra internazionalismo (II internazionale, 1889, guidata da SPD tedesca) e nazionalismo

5 I guerra mondiale

6 Europa Post I Guerra Mondiale

7 Gli anni post I guerra mondiale ECONOMIA: fine del GOLD STANDARD (convertibilità delle monete su oro e sterlina); ritorno del PROTEZIONISMO STAGNAZIONE DELLE ECONOMIE EUROPEE (Piani Dawes e Young, 1924 e 1929) REVANSCISMO (Germania) NUOVO BARICENTRO: USA e non più GB Cause: 1) bassa disoccupazione, 2) aumento reddito medio, 3) alta innovazione, 4) ricchezza di fonti energetiche, 5) vendita a rate, 6) grande distribuzione, 7) industria del tempo libero, 8) ruolo della radio e dell intrattenimento Il COLONIALISMO americano: controllo sull America latina mediante le politiche economiche e non militari.

8 Crisi del liberalismo e gestione della rappresentanza FATTORI DI CONTROLLO: 1) organizzazione dei collegi elettorali, 2) sistemi elettorali (UNINOMINALE, PROPORZIONALE), 3) permanenza di una CAMERA non eletta o eletta su base ristretta, 4) gruppi di pressione (lobby, mezzi di informazione), 5) suffragio gestito con modello censitario CASI PARTICOLARI: Usa, Brasile, Argentina, criterio dell alfabetismo e della volontarietà dell iscrizione nelle liste elettorali PARTITI DI MASSA: strumenti di raccordo fra la società e lo Stato. Caratterizzati da: statuto, organi elettivi interni, possibilità di iscriversi liberamente (WEIMAR, istituzionalizzazione dei partiti) CRISI DEI PARTITI: crisi della democrazia CRITICHE ALLA DEMOCRAZIA: Max Weber (leader carismatici); Joseph Schumpeter (democrazia è metodo per selezionare classe dirigente).

9 SISTEMA MAGGIORITARIO UNINOMINALE 1 seggio = 1 unico deputato eletto SISTEMA IPOTETICO: 100 SEGGI NAZIONALI 1 SEGGIO = ELETTORI SEGGIO N. 1 PARTITO A: VOTI (32%) PARTITO B: VOTI (30%) PARTITO C: VOTI (20%) PARTITO D: VOTI (12%) PARTITO E: 600 VOTI (6%)

10 SISTEMA MAGGIORITARIO UNINOMINALE SEGGIO N. 1 VINCITORE DEL SEGGIO: PARTITO A (32%) RISULTATO NAZIONALE (immaginando A il partito elettoralmente più forte a livello nazionale): PARTITO A: 52 SEGGI PARTITO B: 48 SEGGI Gli altri partiti, pur avendo percentuali rilevanti, non ottengono seggi perché in nessun collegio riescono ad ottenere una percentuale di voti superiore a quella del PARTITO A e/o PARTITO B

11 SISTEMA PROPORZIONALE SISTEMA IPOTETICO: 100 SEGGI NAZIONALI 1 SEGGIO = ELETTORI TOTALE ELETTORI: I seggi elettorali sono distribuiti percentualmente in base ai risultati ottenuti dai partiti partecipanti alle elezioni MEDIA NAZIONALE PARTITO A: 32% ( voti) PARTITO B: 30% ( voti) PARTITO C: 20% ( voti) PARTITO D: 12% ( voti) PARTITO E: 6% ( voti)

12 SISTEMA PROPORZIONALE DISTRIBUZIONE DEI VOTI PARTITO A: 32 deputati; PARTITO B: 30 deputati PARTITO C: 20 deputati; PARTITO D: 12 deputati PARTITO E: 6 deputati Maggioranza assoluta: 51 deputati PRIMO CASO: A e B sono partiti alternativi Partito A+ Partito C = 52 deputati Partito A+Partiti C,D,E= 70 deputati Partito A+Partiti C,D= 64 deputati Partito A+ Partiti D,E= 50 deputati (maggioranza relativa) Partito B+ Partito C, D, E= 68 deputati Partito B+Partito C, E = 56 deputati Partito B+ Partito C = 50 deputati (maggioranza relativa)

13 SISTEMA PROPORZIONALE Maggioranza assoluta: 51 deputati Secondo CASO: A e B sono partiti alternativi e partito C non è disponibile ad alleanze Partito A+ Partiti D,E = 50 deputati (maggioranza relativa) Partito A+ Partito D = 44 deputati (governo di minoranza) Partito B+Partiti D,E = 48 deputati (governo di minoranza) Partito B+ Partito D = 42 deputati (governo di minoranza) Si rischia di avere un sistema bloccato per cui è necessario, se A e B riescono a raggiungere un accordo, un governo di grande coalizione A+B = 62 deputati

14 GERMANIA Repubblica: 1)suffragio universale, 2) collaborazione operai/datori, 3) presidente eletto a suf. universale DEBOLEZZA: Crisi economica post bellica (crisi 1923) Fragilità politica: SPD primo partito ma non maggioritario Presidenza Hindenburg: ricorso a art. 48 (sospensione libertà e ricorso forza armata) Fattori di crisi: Partito comunista (1919, Luxemburg) Partito Nazionalsocialista (1920, colpo stato nel 1923)

15 FRANCIA Forte instabilità politica con governi molto deboli Divisioni fra radicali e socialisti Nascita di movimenti di destra: ACTION FRANCAISE (Charles Maurras) CROIX DE FEU (cattolici tradizionalisti)

16 GRAN BRETAGNA : liberali (Lloyd George): 1) suffragio universale maschile, 2) diritto di voto alle donne (30 anni, sposate o possidenti), 3) indipendenza irlandese nel : breve governo laburista : conservatori: 1) austerità economica, 2) repressione degli scioperi, 3) Commonwealth (autonomia e rete commerciale privilegiata)

17 EUROPA ORIENTALE Ungheria: 1919, alleanza comunisti e socialdemocratici e istituzione Repubblica sovietica (Bela Kun); 1920: repressione e ritorno della democrazia Repubblica Cecoslovacca: Unico stato nato dopo il conflitto a impiantare uno stato pienamente democratico

18 TURCHIA KEMAL ATATURK Stato autoritario dominato dal Partito del popolo Laicità, emancipazione femminile unica in tutto il mondo islamico TRASFERIMENTO forzoso degli Armeni (2-3 milioni di morti) Espulsione dei greci 1938: proclamazione della Repubblica

19 MEDIO ORIENTE Tentativo PANISLAMICO. Francia reprime istanze in Siria e Libano GB concede indipendenza a: Transgiordania, Iraq, Arabia Saudita (protettorati inglesi) EGITTO: regno indipendente nel 1922 (donne e contadini esclusi da vita politica) PERSIA: colpo di stato di Reza Khan (Reza Pahlavi). Dittatura illuminata. Nel 1935 riprende antico nome di IRAN. ISRAELE: 1917: Palestina terra di immigrazione ebraica Movimento sionista di Theodor Herzl

20 INDIA GB contraria ad autonomia 1885: Partito del congresso Assemblea legislativa con suffragio ristretto Mohanda Gandhi: metodo di lotta non violenta 1930: marcia del sale 1935: costituzione Federazione Indiana con 11 Province e Parlamento in parte eletto e in parte nominato PROBLEMA: presenza di musulmani nel nord-est. Lotta per il PAKISTAN (stato dei puri)

21 ASIA SIAM: movimento nazionalista, indipendenza nel 1939 (Thailandia) INDONESIA: movimento nazionalista (Akmed Sukarno), Partito nazionalista; forte repressione olandese FILIPPINE: autonomia nel 1907 e costituzione nel 1935 GIAPPONE: ruolo centrale dei nazionalisti e dei militari; messa al bando di socialismo e comunismo; 1925 suffragio universale; leggi contro la libera manifestazione d espressione