LA RESPIRAZIONE YOGICA. Massimo Gatto -Cel

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1 LA RESPIRAZIONE YOGICA Massimo Gatto -Cel

2 Tipi di respirazione Esistono tre principali modalità di respirazione e a questo si rifà la respirazione Yogica detta anche respirazione completa che si divide in tre fasi consecutive legate da un unico e armonico atto: La respirazione addominale, toracica e clavicolare. 2

3 La respirazione addominale Detta anche diaframmatica facilita l espansione dei polmoni. Il diaframma è un muscolo che ha una forma che ricorda quella di una cupola. 3

4 Il Diaframma è situato tra il torace e l addome, durante l inspirazione, si contrae ed è spinto in basso, mentre durante l'espirazione, il diaframma si decontrae sollevandosi, le coste e lo sterno ritornano nella posizione iniziale. Anche i polmoni si retraggono e l'aria viene spinta verso l'esterno. Massimo Gatto -Cel

5 Questo tipo di respirazione, da un buon massaggio agli organi intra-addominali. Abbassandosi il diaframma, permette ai polmoni di espandersi, aumentando molto la quantità di aria che possiamo prendere a ogni respiro, quindi diminuendo la frequenza dei respiri. 5

6 La frequenza e l'ampiezza respiratorie sono legate a condizioni emozionali come l ansia e lo stress: Una respirazione veloce e irregolare causa sudorazione, tachicardia e tensioni muscolari. Ristabilire il ritmo e la profondità della respirazione, è un ottimo mezzo per riportare sotto controllo le emozioni e combattere l'ansia. 6

7 La respirazione toracica Avviene per mezzo del movimento delle costole, data la scarsa mobilità delle costole l assunzione d aria è minore, questo determina anche una maggior frequenza del ritmo respiratorio. 7

8 La respirazione clavicolare Assicura solo una ventilazione superficiale delle parti superiori dei polmoni, spesso non tenuta in considerazione, anche se molto utile. 8

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10 Per eseguire la respirazione yogica completa è necessario essere in uno stato di calma e non deve essere praticata a scatti o forzatamente. 10

11 Sdraiatevi. Nell'espirare esercitate una contrazione della parete addominalesvuotando la cassa toracica, per percepire meglio l effetto dell espirazione. Inizialmente aiutatevi con una leggera pressione delle mani ai due lati della cassa toracica. 11

12 Il diaframma tende a salire verso il torace. Dopo l'espirazione, cercate di resistere a polmoni vuoti il più a lungo possibile, fino alla comparsa dello stimolo fisiologico dell inspirazione. Quindi inspiratecominciando sempre dall'addome, gonfiandolo leggermente, per passare poi alla cassa toracica e agli apici. 12

13 La stessa pratica possiamo poi farla da seduti 13

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15 Se i muscoli dell addome sono contratti, la massa viscerale non può essere spostata dal diaframma che, di conseguenza, è frenato nei suoi movimenti. In questo caso i muscoli dell addome contrastano l attività del diaframma e si comportano come antagonisti dell inspirazione. Quest attività antagonistica da parte degli addominali causa una grande fatica e senso di disagio. 15

16 Al contrario, i muscoli dell addome possono avere una funzione di aiuto all espirazione. Infatti, il diaframma, per varie ragioni, non risale facilmente in alto causando un espirazione incompleta. 16

17 Massimo Gatto -Cel

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