CREARE SVILUPPO RISPETTANDO I DIRITTI: IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NON GOVERNATIVA
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1 CREARE SVILUPPO RISPETTANDO I DIRITTI: IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NON GOVERNATIVA Ada Civitani Presidente CoLomba Cooperazione Lombardia Milano, 18 Novembre 2016
2 CoLomba Cooperazione Lombardia CoLomba COoperazione LOMBArdia è l Associazione delle Organizzazioni di Cooperazione e Solidarietà Internazionale della Lombardia che riunisce più di 100 organizzazioni di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario con sede in Lombardia. Nata nel 2007, l Associazione eredita l esperienza di collaborazione nell Assemblea della Lombardia che già riuniva, dal 1989, le ONG riconosciute dal Ministero Affari Esteri sulla base della Legge 49/87. Con il nuovo Statuto e la costituzione dell Associazione, possono far parte dell Organizzazione tutte le ONG ed ONLUS con sede legale in Lombardia che, prevalentemente, svolgano attività di cooperazione internazionale e/o aiuto allo sviluppo e/o educazione allo sviluppo. CoLomba fa parte dell Associazione delle ONG Italiane
3 La storia della Cooperazione Internazionale in Italia Nascita cooperazione non governativa (ONG): culmine intorno agli anni 80 (Legge 49/1987). Nuova enfasi sui Diritti Umani. 1950: nascita cooperazione internazionale governativa: - Bilaterale (Piano Marshall) - Intergovernativa (Nazioni Unite) 2014: Legge 125. Una «Rivoluzione» della cooperazione internazionale? 1990: crisi della cooperazione. Contrazione dei fondi e nascita della Cooperazione Decentrata
4 La cooperazione internazionale in Italia oggi (1) SCOPI (fonte: L.125/2014 art. 1): 1. La cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e la pace, di seguito denominata «cooperazione allo sviluppo», è parte integrante e qualificante della politica estera dell Italia. Essa si ispira ai princìpi della Carta delle Nazioni Unite ed alla Carta dei diritti fondamentali dell Unione europea. La sua azione, conformemente al principio di cui all articolo 11 della Costituzione, contribuisce alla promozione della pace e della giustizia e mira a promuovere relazioni solidali e paritarie tra i popoli fondate sui princìpi di interdipendenza e partenariato.
5 La cooperazione internazionale in Italia oggi (2) OBIETTIVI/1 (fonte: L.125/2014 art. 1): 1. Cooperazione allo sviluppo: a) sradicare la povertà e ridurre le disuguaglianze, migliorare le condizioni di vita delle popolazioni e promuovere uno sviluppo sostenibile; b) tutelare e affermare i diritti umani, la dignità dell individuo, l uguaglianza di genere, le pari opportunità e i princìpi di democrazia e dello Stato di diritto; c) prevenire i conflitti, sostenere i processi di pacificazione, di riconciliazione, di stabilizzazione post-conflitto, di consolidamento e rafforzamento delle istituzioni democratiche;
6 La cooperazione internazionale in Italia oggi (3) OBIETTIVI/2-3 (fonte: L.125/2014 art. 1): 2. Aiuto umanitario: secondo i princìpi del diritto internazionale in materia, in particolare quelli di imparzialità, neutralità e non discriminazione, mira a fornire assistenza, soccorso e protezione alle popolazioni di Paesi in via di sviluppo, vittime di catastrofi 3. Educazione alla cittadinanza globale: l Italia promuove l educazione, la sensibilizzazione e la partecipazione di tutti i cittadini alla solidarietà internazionale, alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile
7 AMBITI DI APPLICAZIONE (fonte: L.125 del 2014) a) iniziative in ambito multilaterale; b) partecipazione ai programmi di cooperazione dell Unione europea; c) iniziative a dono nell ambito di relazioni bilaterali; d) iniziative finanziate con crediti concessionali; e) iniziative di partenariato territoriale; f) interventi internazionali di emergenza umanitaria; g) contributi ad iniziative della società civile
8 GLI ORGANI ISTITUZIONALI (fonte: L.125 del 2014) Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale (con Min. Economia e Finanze propone il Piano Triennale per la C.I.) Comitato Interministeriale (CICS): MAECI, Min. dell interno, della difesa, dell economia, dello sviluppo economico, delle politiche agricole alimentari e forestali, dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e delle politiche sociali, della salute e dell istruzione, dell università e della ricerca). Consiglio Nazionale della Cooperazione Internazionale: principali soggetti pubblici e privati, profit e non, della cooperazione internazionale allo sviluppo, ivi inclusi rappresentanti dei Ministeri coinvolti, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, degli enti locali, dell Agenzia di cui all articolo 17, delle principali reti di organizzazioni della società civile di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario, delle università e del volontariato. DGCS + Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale (AICS) livello attuativo e gestionale
9 I SOGGETTI (fonte: L.125 del 2014 art. ) a) le amministrazioni dello Stato, le università e gli enti pubblici; b) le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali; c) le organizzazioni della società civile e gli altri soggetti senza finalità di lucro di cui all articolo 26; d) i soggetti con finalità di lucro, qualora agiscano con modalità conformi ai princìpi della presente legge, aderiscano agli standard comunemente adottati sulla responsabilità sociale e alle clausole ambientali, nonché rispettino le norme sui diritti umani per gli investimentiinternazionali.
10 L. 125 Art. 28: Organizzazioni della società civile ed altri soggetti senza finalità di lucro a) organizzazioni non governative (ONG) specializzate nella cooperazione allo sviluppo e nell aiuto umanitario; b) organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) statutariamente fi nalizzate alla cooperazione allo sviluppo e alla solidarietà internazionale; c) organizzazioni di commercio equo e solidale, della finanza etica e del microcredito (statuto); d) le organizzazioni e le associazioni delle comunità di immigrati che mantengano con le comunità dei Paesi di origine rapporti di cooperazione e sostegno allo sviluppo; e) le imprese cooperative e sociali, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli imprenditori, le fondazioni, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale (statuto); le organizzazioni con sede legale in Italia che godono da almeno quattro anni dello status consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).
11 LE PRINCIPALI SFIDE della L. 125 IMPATTO e SOSTENIBILITA. Fare SISTEMA (armonizzare il contributo di attori diversi, sinergie PROFIT/NON PROFIT) VALORIZZARE RUOLO DEI TERRITORI Includere NUOVI ATTORI ATTORI NON ACCREDITATI (MA PORTATORI DI UN POTENZIALE) IMPRESE DIASPORE DAI «PVS»: CO-SVILUPPO
12 E L EMERGENZA DEL MOMENTO GESTIONE FLUSSI MIGRATORI: IMPLICAZIONI NELL AMBITO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PRIORITA : STABILIZZAZIONE (POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE) NEI PAESI DI PROVENIENZA DEI FLUSSI GESTIONE DEI FLUSSI SICUREZZA RINNOVATA ATTENZIONE AGLI AFFARI INTERNI necessità di ri-lancio di un CONSENSO alla cooperazione educazione alla cittadinanza globale + interazione con SISTEMA ACCOGLIENZA e INTEGRAZIONE
13 Grazie per l attezione e BUON LAVORO! Ada Civitani (Presidente CoLomba Cooperazione Lombardia) colomba@onglombardia.org
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