Richiesta di disattivazione o non istallazione di reti wireless nelle scuole o su edifici scolastici. Premessa

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1 (DocumentoComuneLecceWIFINov2015) Richiesta di disattivazione o non istallazione di reti wireless nelle scuole o su edifici scolastici. Premessa Numerosi e attendibili studi scientifici condotti da ricercatori di fama internazionale (D. Carpenter, Dir. Ist. Salute e Ambiente, State Univ. New York; F. Belpoggi, Dir. Centro Ricerca sul Cancro Maltoni, Ist.Ramazzini Bologna; D. Belpomme, Dir. Ist. Europeo Ricerca Cancro e Ambiente, Bruxelles; Y.Grigoriev, pres. Comitato Russo Protezione Radiazioni Non-Ionizzanti (RNCNIRP) Mosca; M. Soffritti, Dir. scientificoist. Ramazzini, Bologna; S. Grimaldi, Dir. Ist. Farmacologia Traslazionale CNR; J.M.Moskowitz, Dir. Centro Salute familiare e di comunità, Univ. California, e molti altri) evidenziano gli effetti nocivi per la salute umana, animale e vegetale, delle RF-CEM (RadioFrequenze- Campi ElettroMagnetici) emessi dai dispositivi per la telecomunicazione (wifi, smartmeter, antenne per la telefonia, ripetitori, cellulari, tablet, smartphoneecc). Si tratta di effetti biologici che si verificano per esposizioni notevolmente inferiori ai valori limite di legge. I sintomi più comuni sono: mal di testa, insonnia, difficoltà di concentrazione, stanchezza, perdita di memoria, ritardi nell apprendimentoed iperattività (bambini), depressione, tinnito, nausea e vomito, aumento della pressione arteriosa. Tutti sintomi che, per la loro aspecificità, spesso non vengono riconosciuti come probabilmente derivanti dall esposizione alle RF-CEM. Poiché gli effetti nocivi si accumulano nel tempo, con il perdurare dell esposizione alle RF i danni alla salute possono diventare più gravi. Essi comprendono: danni neurologici permanenti (demenza precoce, Alzheimer); danni al sistema immunitario; danni al sistema endocrino; danni al patrimonio genetico; tumori.

2 L esposizione prolungata alle RF-CEM aumenta il rischio di sviluppare sintomi cronici gravi (Elettrosensibilità - EHS), come evidenziato da D. Carpenter (documento firmato da oltre 50 ricercatori, giugno 2012). Dal 3% al 5% della popolazione europea ( milioni di persone) potrebbe essere affetta da EHS e questa percentuale è in costante aumento (I. Jamieson, intervento all EuropeanEconomic and Social Committee, nov. 2014). Bambini, adolescenti, donne incinte, anziani e soggetti con preesistenti problemi di salute sono particolarmente vulnerabili. La capacità di assorbimento delle RF-CEM dei bambini è maggiore di quella degli adulti: i loro corpi sono relativamente più piccoli, le ossa del cranio sono più sottili, il tessuto cerebrale è maggiormente assorbente. È stata evidenziata una correlazione tra l esposizione ai CEM e l insorgenza di autismo nei bambini. Inoltre, la precoce esposizione alle RF- CEM comporta un aumentato rischio di sviluppo di cancro per effetto dell accumulazione. Numerose lettere aperte sono state scritte da medici ed esperti del settore per evidenziare i gravi danni alla salute soprattutto nei bambini per l esposizione al wifi nelle scuole (International Scientists Declaration, 2014; BioInitiative ) Già nel 2012, alcune associazioni internazionali di medici (Società Internazionale Medici per l Ambiente, Società Interdisciplinare Medicina Ambientale, Medici Svizzeri per la protezione dell Ambienteed altre), insieme a ricercatori ed esperti del settore hanno redatto il rapporto Safe School, evidenziando la necessità di non esporre i bambini alle RF-CEM emesse dai dispositivi wireless nelle scuole, e chiedendo l uso di tecnologie alternative, in particolare reti cablate. L allarme lanciato dalla comunità scientifica sull inadeguatezza degli attuali standard di esposizione alle RF-CEM, basati solo sugli effetti termici e non su quelli biologici, è stato recepito da diversi organismi internazionali, tra i quali citiamo: Commissione Internazionale per la Sicurezza Elettromagnetica (2008); Comitato Nazionale Russo Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (2008 e 2011); Unione Europea (2 aprile 2009); Consenso di Seletum (2009); Risoluzione di Porto Alegre (2009); 2

3 Consiglio d Europa (2011); American Academy of Environmental Medicine (2012); American Academy of Pediatrics (2012); Risoluzione di Potenza Picena (2013); Agenzia francese per la salute (ANSES 2013), Agenzia Europea dell Ambiente (rapporto 2009 aggiornato 2013); In particolare, il Consiglio d Europa (Risoluzione 1815 del 27/05/2011) raccomanda agli Stati membri di: intervenire urgentemente per diminuire l esposizione umana all inquinamento elettromagnetico prestando particolare attenzione a bambini e ragazzi; evitare l uso di reti wireless nelle scuole, come pure l utilizzo di telefoni cellulari da parte di bambini e ragazzi; applicare il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE quando la valutazione scientifica non consente di stabilire con sufficiente certezza il rischio per la salute, specialmente considerando la crescente esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche e, in particolar modo, l esposizione dei gruppi vulnerabili come bambini e ragazzi. Nel maggio 2011, l Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), facente parte dell OMS, classifica le RF come possibile cancerogeno (gruppo 2B). Da allora sono emerse nuove evidenze scientifiche. Uno studio epidemiologico svedese (Hardell et al, 2014) ed uno francese (Coureau et al, 2013) concludono affermando che le RF dovrebbero essere classificate come cancerogeno certo per l uomo in classe 1 e che gli effetti dell esposizione sono cumulativi. L American Academy of Environmental Medicine(Risoluzione del 3 ottobre 2012) raccomanda di usare tecnologie sicure nelle scuole e di non installare o di disattivare i dispositiviwifi. IN ITALIA INVECE, con la legge 221/2012, correlata all implementazione della tecnologia 4G, i limiti di esposizione della popolazione ai CEM sono passati da 6 V/m come media in 6 minuti di picco giornaliero alle 13 o alle 20, a 6 V/m calcolati come media delle emissioni nell arco delle 24 ore. Così, i picchi massimi sono compensati dai valori minimi delle ore notturne. Con l art.11 del D.L. 104 del 2013 (convertito in legge 8/11/2013 n. 128) si stanziano 5 milioni di euro per il 2013 e 10 milioni per il 2014 per l installazione del wifi nelle scuole, con l obiettivo di 3

4 colmare il cosiddetto digital divide, senza però tener conto né dei rischi sanitari né delle alternative tecnologiche (reti cablate) sicure per la salute. A questo proposito, va segnalata la posizione innovativa della Magistratura italiana sui rischi per la salute da RF-CEM poiché rientra nei poteri del giudice ordinario accertare se, sulla base delle conoscenze acquisite nel momento in cui si tratta di decidere sulla domanda [ ] vi sia pericolo per la conservazione dello stato di salute nella esposizione al fattore inquinante di cui si tratta, ancorché tale esposizione si determini nel rispetto dei limiti massimi stabiliti dalla disciplina di rango secondario vigente al momento della decisione. (Cass del 27/07/2000). La Corte d Appello di Milano afferma: non si può non mettere in rilievo la potenzialità offensiva dell esposizione ai CEM e, a conferma di ciò, la codificata giurisprudenza che evidenzia i connessi profili di responsabilità anche penale nei quali incorrerebbero gli autori di comportamenti non prudenti, a fronte di ipotesi di future insorgenze di patologie neoplastiche (C.A. Milano 2168 del 10/06/2009). In Francia, la legge del 9 febbraio 2015 vieta il wifi negli asili nido e nelle scuole materne e impone che il wifi sia disattivato nelle scuole elementari quando non in uso per le lezioni. Altri Paesi europei hanno assunto importanti provvedimenti cautelativi: - Germania (il governo sconsiglia l uso del wifi dalle scuole); - Belgio (vietata la pubblicità dei cellulari ai giovani; vietata la fabbricazione di cellulari giocattolo; obbligo per i costruttori di cellulari di inserire nella confezione i livelli di CEM emessi dal dispositivo); - Regno Unito (rimozione del wi-fi in diverse scuole); - Canada (rimozione del wi-fi in diverse scuole); - Israele (vietato il wi-fi nelle scuole); - Svizzera (Cantone Turgovia) (vietato il wifi nelle scuole). I sindacati del Regno Unito Teacher s Union e Association of Teachers si oppongono aiwifi nelle scuole. La Swisscom (compagnia telefonica svizzera) installa reti cablate gratuitamente in tutte le scuole. La stessa Swisscom, in un brevetto di dispositivo wireless, dichiara che l esposizione prolungata ai dispositivi wi-fi provoca danni già dimostrati al materiale genetico (effetti non termici) ed aumenta il rischio di cancro. L azienda afferma inoltre che l industria della telefonia conosce il reale pericolo per la salute umana ma non ha mai adottato alcun provvedimento (2004). 4

5 In Italia si sono costituiti Comitati di genitori, preoccupati per la salute dei propri figli, a Roma, a Udine, in Toscana, a Portici, a Civitanova Marche, a Venezia, a Reggio Calabria, a Lecce e in altre città per richiedere la rimozione o la non installazione del wifi nelle scuole. In alcuni Istituti scolastici italiani è stato rifiutato o rimosso l impianto wifi: Liceo Morgagni di Roma, Materna Sant Andrea a Roma, Scuola elementare di Suzzara, Scuola media di Minerbio, Istituto comprensivo Alighieri-Diaz di Lecce e altri. Nella provincia di Udine è stato costituito un comitato scientifico che realizza uno studio comparativo sui danni alla salute tra scuole con collegamento wifi e senza. Il Consiglio comunale di Romaimpegna il Sindaco e la Giunta(nov. 2014) adintraprendere un azione di tutela della salute degli studenti presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado sui possibili danni da onde elettromagnetiche. Il Consiglio Provinciale di Bolzano impegna la Giunta (giugno 2015) a limitare al minimo indispensabile l esposizione ai CEM della popolazione, con particolare riguardo ai bambini e giovani frequentanti le scuole. La Giunta è impegnata a disinstallare le reti wifi, da sostituire con tecnologie cablate. Un attenzione specifica va prestata ai mezzi di trasporto pubblico, dove l uso di smartphone, tablet e analoghi aumenta notevolmente la potenza dei CEM. Il Consiglio Regionale del Piemonteimpegna la Giunta (gennaio 2016) a sostituire negli ambienti scolastici e in altre strutture pubbliche le reti locali wireless già esistenti con impianti a basse radiazioni che richiedano l attivazione manuale da parte dell utente e l utilizzo limitato nel tempo e nello spazio. Impegna altresì la Giunta a realizzare campagne di informazione e sensibilizzazione su possibili rischi per la salute soprattutto di nascituri, bambini e giovani. Il 26 febbraio 2015 è stato sottoscritto da più di cento firmatari (medici, fisici, ingegneri comitati ed associazioni mediche) un appellorivolto agli organi di governo per la difesa della salute dalle radiazioni a radiofrequenza e microonde in cui si richiede, tra gli altri interventi, il divieto di installare reti wi-fi negli asili e nelle scuole. Tra i sottoscrittori i maggiori esperti italiani in materia. A sostegno dell appello sono state raccolte a Lecce 1250 firme. Considerato che: - ilwi-fi utilizzato all interno degli edifici si comporta in modo simile ad un antenna esterna ma, in termini di esposizione, è potenzialmente più dannoso per la vicinanza alla fonte di emissione; 5

6 - aspettare prove certe sui rischi e i danni per la salute potrebbe comportare gravi conseguenze per tutti, come è successo in passato per l amianto, il fumo di sigaretta ed il piombo tetraetile nella benzina; - esistono tecnologie sicure che consentono di intervenire con dispositivi alternativi al wireless: reti locali su cavo all interno di abitazioni, plessi scolastici, biblioteche; - la popolazione studentesca ha diritto alla massima attenzione nella tutela della salute e all adozione dei migliori strumenti per la prevenzione di possibili patologie; Richiesta Chiediamo al Sindaco del Comune di Lecce, al Presidente della Provincia di Lecce e ai Dirigenti Scolastici che: sia applicato il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE nelle scuole come auspicato dal Consiglio d Europa non implementando o disattivando i dispositivi wireless; siano intraprese tutte le ragionevoli misure per ridurre l esposizione alle RF-CEM prestando particolare attenzione ai bambini ed ai giovani che sembrano maggiormente a rischio per quanto riguardatumori e leucemia; non siano installate antenne per la copertura della rete Lecce wireless né sugli edifici scolastici né in prossimità degli stessi. Per riferimenti bibliografici e ulteriori approfondimenti si consulti il file allegato Danni da tecnologia wireless 6

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