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Francesca Rocco
6 anni fa
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1 nelle pagine che seguono troverete la storia guida inviata a tutte le classi/sezioni partecipanti al concorso Le immagini di questa pagina sono tratte dal volumetto elaborato dalla classe II sez. C della scuola L: Spallanzani di Scandiano (RE)

2 RINO VA IN CITTÀ di Luigia Acciaroli Rino era un piccolo di rinoceronte che viveva felice nella savana. Aveva un amico di nome Lino, un uccellino che viveva appollaiato sulle sue spalle. Un giorno Rino stava giocando nel fango tutto contento, quando sentì delle voci minacciose e un rumore fortissimo. Subito fuggì via, spaventato, ma inseguito dai cacciatori, fu presto raggiunto e catturato. Si ritrovò solo, al buio, chiuso in una gabbia. Dove mi porteranno? si domandò pieno di sgomento. Cominciò a piangere e si addormentò. Si risvegliò in un luogo strano: c erano luci in movimento, rumori, mostri con gli occhi gialli. Vide un mostro correre verso di lui, fece appena in tempo a rialzarsi per scappare. Cominciò a girare impaurito e sconsolato. Oh, se ci fosse il mio amico Lino! pensava potrebbe aiutarmi a ritrovare la strada di casa! Intanto un mostro piccolo con due ruote gli andò incontro e Rino provò a salutarlo. Ma il mostro invece di rispondergli, fece un verso strano e assordante. Rino fuggì terrorizzato e si nascose. Poco dopo sentì una vocina flebile che diceva: Non aver paura, ci sono qua io!. Che meraviglia, era il suo amico Lino. Come hai fatto a ritrovarmi? gli chiese. In quel momento un bolide tonante passò di corsa e Rino non riuscì a sentire la risposta. Pieno di spavento esclamò: Vorrei tanto essere nel mio stagno! Come faremo a ritornare a casa?. Lino gli rispose: Lo stagno è lontano, qui siamo in città. Ma ora sono qui, non sei più solo! Questo posto io lo conosco, ci sono venuto con il mio papà quando ero piccolo. Vedi quel parco laggiù dove giocano i bambini? Andremo lì. Ma, come faremo disse Rino con tutti quei mostri che corrono?. Sai rispose Lino se camminiamo sul marciapiede, i mostri non ci faranno niente! Sei proprio sicuro? disse Rino un po preoccupato. Si, sì, sono sicuro! Rino e Lino cominciarono a camminare lungo il marciapiede. Rino aveva ancora paura, ma vide che Lino aveva ragione: i mostri correvano nella loro strada. Ad un tratto Rino vide un albero lampeggiante ed esclamò: Lino, guarda che albero strano c è laggiù! Avrà dei frutti buoni da mangiare? No, quello non è un albero, è un semaforo rispose. Un semaforo? Sì, è un personaggio importante e rispettato - spiegò Lino - tutti obbediscono ai suoi comandi. Anche i mostri che corrono? domandò subito Rino. Sì, certo confermò Lino. Quando arrivarono vicino alle strisce pedonali il semaforo accese la luce rossa per i mostri. Tutti si fermarono. Rino e Lino attraversarono la strada tranquillamente. Arrivati sull altro marciapiede Lino disse: Ecco il parco, ora potremo finalmente mangiare e riposarci!. E Rino contento chiese: Dopo il riposino, posso giocare con i bambini? Ma certo! rispose Lino. Come finirà questa storia? Inventa tu il finale che preferisci. pag. 1

3 pag. 2

4 pag. 3

5 pag. 4

6 Ecco alcuni finali inventati dai bambini: PRIMO FINALE (...) Al parco Rino gioca ancora con i bambini. Si fa sera e pian piano tutti tornano a casa, tranne Giulio e Sara. Distratti dal gioco non si accorgono che è tardi e di corsa senza guardare, attraversano la strada nel punto sbagliato, rischiando di essere investiti da un automobile. Ma Rino arriva in aiuto e insegna a Giulio e Sara dove attraversare. Per la città Rino è un eroe che ha salvato due bambini e viene nominato vigile, il vigile dei bambini, con grandi festeggiamenti. Da quel giorno tutti i bambini impararono a rispettare le regole della strada. SECONDO FINALE ( ) Quando Rino si avvicina bambini loro si spaventano e chiamano i carabinieri. I carabinieri decidono di portare Rino allo zoo, ed il suo amico Lino per poter andare con lui si nasconde nel suo orecchio. TERZO FINALE (..) Un giorno Rino il rinoceronte si sveglia e si ritrova in un parco con il suo amico uccellino Lino. Nel parco ci sono ancora tanti bambini che giocano tutti insieme. Rino trova uno stagno, si fa il bagno nel fango. E tanto contento e non ha più paura dei mostri. perché sono delle macchine che devono rispettare il codice della strada! pag. 5

7 QUARTO FINALE (..) Era notte quando Rino e Lino arrivarono al parco. C era molto buio, solo la luna illuminava il parco. Allora Rino che aveva fame, iniziò a mangiare erba e foglie. Invece Lino cercava le bricioline delle merendine lasciate dai bambini nel pomeriggio. Dopo aver mangiato, cercarono un posto riparato dove poter dormire. Trovarono un grande albero con tanti rami vicino ad un ruscello. A Rino e Lino, quel posto faceva pensare tanto alla savana e si addormentarono felici. Al mattino si svegliarono per il troppo sole e si lavarono al ruscello. Dopo iniziarono a passeggiare nel parco, ad un certo punto sentirono da lontano tante vocine e si avvicinarono. Da dietro ad un albero, Rino e Lino videro tanti bambini che giocavano allegri e felici. Un bambino si accorse di Rino e Lino e l invitò a giocare con loro. Dopo un po fecero merenda in cerchio e iniziarono a parlare. Lino e Rino furono sommersi da domande da parte dei bambini che erano molto curiosi di sapere come erano arrivati nel loro parco. Con molta pazienza Rino e Lino raccontarono della loro savana,della cattura di Rino e dell arrivo in città. Rino raccontò ai bambini della paura che aveva avuto, quando aveva incontrato i mostri nella strada e che poi aveva capito che per non avere problemi bisogna camminare sul marciapiede e rispettare il semaforo come gli aveva insegnato Lino. Dopo il racconto di Rino, i bambini capirono che la strada presenta tanti pericoli e che non bisogna giocarvi. Poi chiesero a Rino e Lino di rimanere per sempre nel parco e decisero di nominare Rino maestro della strada. pag. 6

8 QUINTO FINALE (..) C era una volta Rino, un rinoceronte, e Lino, un uccellino. Un giorno entrarono nel parco e si videro attorniati da tanti bambini festosi, che giocavano rincorrendosi nei prati, giocavano sulle altalene e scivoli. Il piccolo rinoceronte e il suo amico si misero a giocare con i bimbi, facendosi cavalcare l uno e l altro facendosi rincorrere svolazzando di qua e di là. Ben presto arrivò la sera, era ora di tornare a casa; i bambini salutarono i loro nuovi amici con la promessa di rincontrarsi il giorno dopo. Rino e Lino si organizzarono per trascorrere la notte, videro un grande cespuglio e decisero di dormirci sotto; stanchi si addormentarono quasi subito. con i suoni della città che giungevano loro. Durante la notte non fecero altro che sognare la loro Africa, la savana dove erano nati e dove avevano lasciato i loro simili; era tanto forte il loro desiderio di casa che i suoni della città diventarono: ruggiti, barriti, stridii, sibili, urla.. Quando si svegliarono, provarono una grande delusione, non erano in Africa, non erano nella savana. Ma ebbero però una piacevole sorpresa. Ad aspettarli c era il papà marinaio, di un bimbo che aveva giocato con loro il giorno precedente, il quale gli chiese se volevano tornare nella loro terra d origine: l Africa. Non gli parve vero. Trovare un passaggio per tornare a casa meraviglioso! Così fu. Nel porto della città trovarono una grande nave pronta a salpare. C erano anche i bimbi loro amici ad attenderli per un gioioso e caloroso saluto. pag. 7

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