L educazione per l infanzia come bene comune.
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- Aurora Lelia Santini
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1 L educazione per l infanzia come bene comune. I contributi delle educatrici. Lucia Balduzzi & Arianna Lazzari Dipartimento di Scienze dell Educazione Università di Bologna
2 Il contesto Anni 70 Origini dei nidi (L.1044/71) Istanze sociali ed educative (acceso dibattito politico e pedagogico) Anni 80 Consolidamento dei servizi per l infanzia (0-6) Coordinamento pedagogico come elemento di qualificazione educativa dei servizi (L.R. 19/1979) Anni 90 Sperimentazione di nuove tipologie di servizi in risposta ai nuovi bisogni delle famiglie (L.R. 27/1989) Mutati assetti dello stato sociale
3 Il processo di sviluppo dei servizi per l infanzia in E-R Espansione quantitativa e qualitativa dei servizi per l educazione e cura dell infanzia Differenziazione e flessibilità dell offerta per migliorarne l accessibilità a fronte di nuovi bisogni Gestione mista pubblico privato convenzionato per garantirne la sostenibilità
4 Il sistema integrato dei servizi educativi in E-R Legislazione regionale REGOLAMENTAZIONE e INDIRIZZO: diritti dei bambini e delle loro famiglie definizione tipologie di servizi (nidi,integrativi e sperimentali) requisiti strutturali e qualitativi per l accreditamento interventi di qualificazione e consolidamento Amministrazioni locali GOVERNANCE nel processo di costruzione e promozione di un sistema di qualità flessibile e sostenibile: monitoraggio dei bisogni coordinamento, sostegno e verifica degli interventi educativi a livello territoriale Privato sociale GESTIONE dei servizi all interno di un sistema pubblico: confronto/scambi con i diversi soggetti in rete per la diffusione di buone pratiche sostenere la qualità attraverso la formazione e il coordinamento pedagogico promuovere la partecipazione
5 Iniziative a sostegno della qualità Percorsi partecipati di valutazione della qualità dei servizi in chiave formativa Documentazione e diffusione delle buone pratiche elaborate a livello territoriale Confronto tra diversi gestori per la creazione di un patrimonio culturale comune (Scambi Pedagogici) Conferenze e seminari per coltivare una cultura dell infanzia in dialogo con le comunità locali
6 Darsi un identità a partire da un patrimonio pedagogico comune Attraverso la realizzazione del Manifesto pedagogico le cooperative sociali ferraresi che da anni operano nel settore dei servizi all infanzia, guardano al patrimonio comune che trae origine dal lavoro quotidiano svolto con i bambini e le bambine, con i genitori, con le persone della comunità in cui operano. Guardano a tale patrimonio nella consapevolezza che la loro attività ha carattere di originalità e che il lavoro che svolgono è in grado di dare un valore specifico all azione educativa. Nella consapevolezza, crescente, di un identità comune.
7 Le fasi del progetto I FASE: consultazione con i coordinatori pedagogici delle cooperative e prima stesura del documento (Prof. Caggio) III FASE: stesura finale del manifesto pedagogico (curata dal prof. Caggio) II FASE: consultazione con le educatrici (focus groups e interviste scritte), restituzione e stesura di un documento di sintesi (Dott. Balduzzi & Lazzari)
8 Un percorso che parte dallo scambio
9 per costruire significati condivisi Focus group per identificare, a partire dalle esperienze e dalle storie professionali di ciascuno, gli elementi caratterizzanti del servizio tra memoria, cambiamento e progettualità orientata al futuro Interviste scritte per approfondire la riflessione personale Restituzione per discutere l interpretazione dei dati insieme alle educatrici coinvolti nel progetto ricerca come processo partecipativo che genera conoscenza a partire dalla riflessione sulle pratiche
10 Le molteplici sfaccettature del lavoro educativo e di cura Aiutare il bambino a crescere, a scoprire attraverso le routines quotidiane [ ]. Sapergli infondere fiducia in se stesso e nelle proprie capacità essere un ruolo attivo nel cambiamento sociale [ ] cercando di leggere i bisogni sociali nel presente e dare dove possibile una risposta a questi essere in sintonia con il mondo dei bambini, impegnare tutte le mie risorse affinchè possa comunicare con loro e instaurare una relazione affettiva, ma non solo, che si avvicini ai bisogni individuali e collettivi
11 il lavoro coi bambini: Essere educatrice nel lavoro con il bambino significa sapersi porre in una relazione bidirezionale: cioè in uno scambio di interazione tra educatore e bambino, una collaborazione. dimensione pedagogica (pedagogia dell accoglienza, dell ascolto e della cura) dimensione relazionale (reciprocità, dimensione individuale e collettiva) dimensione didattica (bambino competente, educatrice incoraggiante, regia educativa incentrata su progettualità)
12 il lavoro con le famiglie sostegno della funzione genitoriale attraverso la creazione di contesti di partecipazione che creano reti sociali: Instaurare con i genitori un rapporto che vada oltre le informazioni quotidiane sui bisogni del proprio bambino ma anche di confronto, di dialogo, di collaborazione. Permettere ai genitori di entrare nella realtà in cui vive il loro bambino per buona parte della giornata, renderli participi nelle attività che vengono svolte dare risposta ai bisogni emergenti delle famiglie attraverso un supporto esperto (colloqui individualizzati, incontri tematici con esperti, percorsi di formazione )
13 la realtà sociale sensibilizzare ai temi / politiche che riguardano l infanzia agenzie in/formali sul territorio comunità scolastica servizi per l infanzia come promotori di cambiamento sociale, orientati al futuro Credo che tutto debba concorrere a sostenere una cultura dell infanzia che renda consapevoli gli adulti dell importanza della vita di relazione fin dai primissimi anni e delle opportunità di crescita sotto tutti i punti di vista che il nido può offrire, con relative ricadute positive nella vita delle future generazioni
14 I servizi per l infanzia come bene comune Quale contributo può dare in questo senso la cooperazione sociale? - si propone come snodo importante di una rete di servizi territoriali al servizio della comunità, con il proprio patrimonio culturale e di esperienze - identità progettuale centrata sui bisogni di bambini e famiglie, che si realizza anche attraverso la diversificazione dell offerta in relazione al territorio - catalizzatore di partecipazione a livello locale: fare comunità per essere comunità
15 Arianna Lazzari Dipartimento di Scienze dell Educazione
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