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1 Banche credito tassi - imprese: un nuovo scenario Le imprese in questo nuovo scenario. 1 Mercoledì 26 ottobre 2011, ore Palazzo Bonin - Corso Palladio 13 Vicenza

2 Aspetti fondamentali del nuovo scenario: Economia e sviluppo economico Banche Imprese Considerazioni 2

3 La fase ciclica Dall estate sono peggiorate le prospettive dell economia globale. Gli organismi internazionali hanno rivisto al ribasso le previsioni per la crescita mondiale nell anno in corso e nel prossimo. Il brusco ridimensionamento delle prospettive di crescita ha determinato una marcata instabilità sui mercati finanziari. La revisione al ribasso delle prospettive di crescita dell economia mondiale e l estendersi delle tensioni finanziarie hanno fiaccato l attività economica dell area dell euro. La crescita è diminuita nel secondo trimestre del 2011 e si prospetta un ulteriore indebolimento nel terzo. I differenziali di rendimento rispetto al Bund tedesco dei titoli di Stato di molti Paesi dell aerea dell Euro, tra i quali l Italia e la Spagna, dopo una flessione in agosto hanno nuovamente raggiunto livelli molto elevati in settembre. L Italia risente delle tensioni dell economia globale e delle turbolenze sui mercati. 3

4 I prezzi Dallo scorso maggio 2011 le pressioni sui prezzi lungo la filiera produttiva si stanno attenuando. L inflazione alla produzione è scesa gradualmente di pari passo con l allentamento delle tensioni sui costi degli input. Le materie prime di base hanno registrato un calo rispetto agli elevati valori toccati nei primi mesi dell anno. Euro: in settembre c è stato un rialzo, ma i valori si stanno assestando. Inflazione prevista: 2,6% per il 2011 e 1,9% per il

5 Italia nel contesto internazionale Punti di forza in Italia: 1) sostanziale solidità del sistema bancario; 2) ridotto livello di indebitamento delle famiglie; 3) assenza di squilibri sul mercato immobiliare Punti di debolezza in Italia: 1) elevato livello del debito pubblico; 2) forte dipendenza dell attività economica dall andamento del commercio internazionale; 3) deboli prospettive di crescita nel medio termine. 5

6 Banche: la raccolta Le tensioni sul mercato del debito sovrano hanno avuto ricadute sulla capacità di raccolta degli intermediari, in particolare per la componente all ingrosso. conseguenze sulle condizioni di offerta del credito. Le difficoltà di raccolta all ingrosso spingono le banche italiane ad operazioni di rifinanziamento presso l Eurosistema. Le mutate condizioni monetarie e le recenti tensioni sul debito sovrano si sono riflesse sul costo della raccolta bancaria. Per la fine del 2011 si prevede un peggioramento nelle condizioni di accesso a tutte le fonti di raccolta all ingrosso. 6

7 Banche: gli impieghi I finanziamenti alle imprese hanno subito una decelerazione. Cause: 1) domanda: il ridimensionamento dei piani di investimento e le minori esigenze di finanziamento per scorte e capitale circolante; 2) offerta: i criteri di erogazione dei prestiti alle imprese hanno registrato un irrigidimento riconducibile alle crescenti difficoltà di raccolta sui mercati e al rischio percepito sulle prospettive di specifici settori o imprese. La restrizione ha riguardato i finanziamenti alle grandi imprese e quelli a medio e lungo termine e si è tradotta in un aumento dei margini, in particolare sui prestiti più rischiosi. Le previsioni per la fine del 2011 sono quelle di un ulteriore irrigidimento delle condizioni di offerta e un lieve rallentamento della domanda. 7

8 Prestiti bancari al settore privato 8

9 Costo dei finanziamenti bancari L aumento del costo della raccolta ha iniziato a trasmettersi anche ai tassi sui prestiti. I tassi medi sui nuovi finanziamenti sono in salita, riflettendo il rialzo di quelli del mercato monetario. Gli attuali livelli dei rendimenti sui titoli di Stato, se protratti nel tempo, si traduranno in un ulteriore aumento del costo dei finanziamenti bancari. 9

10 Tassi di interesse bancari a breve termine

11 Qualità del credito Nel 2011 è consistente il flusso di nuove sofferenze rettificate Le sofferenze bancarie potrebbero crescere a tassi significativi anche nei prossimi mesi. 11

12 Il rischio di credito 12

13 Il patrimonio di vigilanza in Basilea 3 13

14 I coefficienti patrimoniali di Basilea 3 14

15 Confronto tra Basilea 2 e Basilea 3 15

16 La ponderazione dell attivo 16

17 Metodo standard 17

18 Esempio 18

19 La leva finanziaria 19

20 Il rischio di liquidità 20

21 Il rischio di liquidità 21

22 Lo scadenzario 22

23 Le imprese in Italia L indice della produzione industriale manifesta una tendenza pressoché stagnante in atto dalla fine del L attività manifatturiera ha rallentato nell ultimo trimestre Le recenti inchieste della Banca d Italia hanno registrato un peggioramento dei giudizi degli imprenditori sulle condizioni per l investimento. In generale le valutazioni delle imprese sull evoluzione del quadro congiunturale si sono deteriorate. Le prospettive di investimento sono sfavorevoli: vi incidono gli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata e l incertezza sulla domanda, anche per effetto delle tensioni sui mercati finanziari. 23

24 Produzione industriale e clima di fiducia delle imprese 24

25 Le esportazioni Prosegue la crescita delle vendite all estero, pur in rallentamento in un contesto di minore vivacità della domanda mondiale. In Italia nel primo trimestre 2011 le esportazioni di beni e servizi sono aumentate dell 1,1% mentre nel secondo trimestre sono aumentate dello 0,9% e la crescita è da ascrivere ai beni. 25

26 La competitività Misurata sulla base dell indice dei prezzi alla produzione dei manufatti, è in linea con l andamento osservato negli altri paesi dell area. Il rapporto MOL/VA si è ridotto portandosi ai minimi dall introduzione della moneta unica. In seguito all aumento degli oneri finanziari netti anche la capacità di autofinanziamento delle imprese in rapporto al valore aggiunto è diminuita. A fronte di investimenti sostanzialmente stabili ne è conseguito un ampliamento del fabbisogno finanziario. 26

27 27

28 Il debito I debiti delle imprese sono lievemente aumentati, raggiungendo l 82,6% del PIL a giugno Per tutto il 2010 si è avuta una crescita dell indebitamento bancario delle imprese non finanziarie. Nel 2011 la crescita mensile si è attestata al 3% con una discesa nei mesi estivi (2,9% ad agosto e 1,7% per le imprese di piccole dimensioni). La raccolta obbligazionaria non presenta alcuna vivacità, addirittura la raccolta obbligazionaria netta è stata negativa nel secondo trimestre 2011 (non succedeva dal 2008). La raccolta sul mercato azionario è pure in frenata nel anno in corso. 28

29 Debito delle imprese non finanziarie (in percentuale del PIL) 29

30 30

31 Numero di imprese a Vicenza nel 2009, articolate per classi di addetti 31

32 % di aziende per classe di fatturato 32

33 La crescita annuale delle esportazioni 33

34 Confronto sui tassi effettivi 34

35 Impieghi, distribuzione per localizzazione della clientela 35

36 Considerazioni Servono misure politiche importanti che rilancino la crescita dell economia. Le banche sono sottoposte a pressioni pesanti: 1) devono innalzare il patrimonio di vigilanza (raccoglieranno nuovi fondi o restringeranno i loro bilanci, riducendo gli assets a rischio così provocando un restringimento del credito bancario disponibile?); 2) devono spendere di più per finanziarsi trasferendo i maggiori costi sui prenditori. L impresa è una squadra: non può avere un attaccante forte e una difesa (la finanza) scarsa. L impresa pensa di avere una sorta di diritto al finanziamento; invece la banca è un fornitore come gli altri: occorre gestire il rapporto! 36

37 Optimism is the faith that leads to achievement. Nothing can be done without hope or confidence. Helen Keller

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