Formazione, informazione, addestramento: le caratteristiche dei percorsi formativi previste per le diverse figure

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1 Formazione, informazione, addestramento: le caratteristiche dei percorsi formativi previste per le diverse figure 30 ottobre Como Nicoletta Cornaggia

2 Art. 2 comma 1 - Definizioni aa) «formazione formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi; bb) «informazione informazione»: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro; cc) «addestramento addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;

3 Titolo I Capo III Sez. IV - Principi L informazione e la formazione non devono più essere attuate in modo generico ed indifferenziato ma devono invece essere diversificate ed adattate ad ogni singolo destinatario, il quale deve essere posto in condizione, alla stregua delle proprie capacità di apprendimento e del suo livello di cultura ed istruzione, di acquisire conoscenze ed esperienze che possano portarlo, in consapevolezza del proprio ruolo, a saper essere e saper agire in ottemperanza ai requisiti del sistema salute e sicurezza.

4 TITOLO I Capo III Sez. I Art. 15 Misure generali di tutela n) l informazione e formazione adeguate per i lavoratori; o) l informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti; p) l informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; q) le istruzioni adeguate ai lavoratori;

5 Art. 36 Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale; b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l evacuazione dei luoghi di lavoro; c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46; d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente.

6 Art. 36 Informazione ai lavoratori 2. Il datore di lavoro provvede altresì affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all attivit attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia; b) sui pericoli connessi all uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; c) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.

7 Ratio della disposizione L informazione deve essere completata con l indicazione delle normative di sicurezza e le relative determinazioni aziendali adottate in materia, al pari delle misure e le attività di protezione e prevenzione intraprese. L informazione non deve essere generica ed indifferenziata ma indirizzata a ciascun lavoratore

8 Art. 36 Informazione ai lavoratori 4. Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo. Novità rispetto all art. 21 DLgs 626/94 Il contenuto deve : essere facilmente comprensibile; consentire di acquisire le relative conoscenze. Per i lavoratori immigrati l informazione avviene previa verifica della comprensione della lingua utilizzata.

9 Art. 37 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti La formazione è lo strumento attraverso il quale ottenere la massima efficacia dell intero sistema. Non è infatti svolgendo le valutazioni dei rischi che i lavoratori sono coinvolti nel processo di sicurezza, ma è attraverso la loro formazione che si costruisce all interno dell azienda un modello organizzativo in grado di conservare la propria efficacia nel corso del tempo.

10 Art. 30- Modelli di organizzazione e di gestione 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;

11 Art. 37 Formazione dei lavoratori 1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a: a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza; b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell azienda.

12 Art. 37 Formazione dei lavoratori Ogni lavoratore è titolare del diritto a ricevere una formazione sufficiente ed adeguata relativamente ai concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti, organi di vigilanza, controllo, assistenza ed in particolare per i rischi riferiti alle mansioni ed ai possibili danni, alle misure e procedure di prevenzione e protezione specifiche per il proprio settore o comparto.

13 Art. 37 Formazione dei lavoratori 2. La durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione di cui al comma 1 sono definiti mediante accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottato, previa consultazione delle parti sociali, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo. Entro il 15 maggio 2009 Fino all entrata in vigore dell Accordo Stato Regioni si applicano le disposizioni già in vigore in materia.

14 Art. 37 Formazione dei lavoratori Dei percorsi definiti dall Accordo possono avvalersi anche i componenti dell impresa familiare di cui all articolo 230-bis del codice civile, i lavoratori autonomi che compiono opere o servizi ai sensi dell articolo 2222 del codice civile, i piccoli imprenditori di cui all articolo 2083 del codice civile e i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo (Art. 37, comma 8)

15 Art. 37 Formazione dei lavoratori 3. Il datore di lavoro assicura, altresì, che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in merito ai rischi specifici di cui ai titoli del presente decreto successivi al I. Questa formazione sarà definita all interno dell Accordo Stato Regioni, entro il 15 maggio 2009.

16 Art. 37 Formazione dei lavoratori 4. La formazione e, ove previsto, l addestramento specifico devono avvenire in occasione: a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell inizio dell utilizzazione qualora si tratti di somministrazione di lavoro; b) del trasferimento o cambiamento di mansioni; c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.

17 Art. 37 Formazione dei lavoratori La formazione e, ove previsto, l addestramento specifico per quanto riguarda la somministrazione di lavoro deve avvenire: da parte dell utilizzatore o dell inizio dell utilizzazione all atto della costituzione del rapporto di lavoro

18 Art. 37 Formazione dei lavoratori 5. L addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro. si intende quella pratica di training on the job effettuata da un altro lavoratore esperto: alla costituzione del rapporto di lavoro (compreso il caso di lavoro somministrato); in occasione di eventuale trasferimento o di cambiamento di mansione; in occasione dell introduzione di nuove attrezzature o strumenti di lavoro, nuove tecnologie o di sostanze e preparati pericolosi.

19 Art. 37 Formazione dei lavoratori 6. La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere periodicamente ripetuta in relazione all evoluzione dei rischi o all insorgenza di nuovi rischi.

20 Art. 28 Formazione dei lavoratori 1. Il documento di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), deve contenere: f) l individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. Definizione dell adeguatezza della formazione e dell addestramento dei lavoratori le cui mansioni espongono a rischi specifici.

21 Art. 73 Formazione dei lavoratori 4. Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori incaricati dell uso delle attrezzature che richiedono conoscenze e responsabilità particolari di cui all articolo 71, comma 7, ricevano una formazione adeguata e specifica, tale da consentirne l utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone. Definizione di percorsi formativi relativi alle attrezzature di lavoro che richiedono conoscenze e responsabilità particolari, per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione una volta definite. In attesa dell Accordo Stato Regioni.

22 Art. 37 Formazione dei preposti I preposti ricevono, in azienda a cura del datore di lavoro, un adeguata e specifica formazione ed un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. Contenuti della formazione: Principali soggetti coinvolti e loro obblighi Definizione ed individuazione dei fattori di rischio Valutazione dei rischi Individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione

23 Art. 37 Formazione dei preposti Il percorso formativo ottimale è quello che declina gli ambiti a partire dagli obblighi imposti al ruolo ex Art Obblighi del preposto a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti; b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; c) richiedere l osservanza l delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

24 Art. 37 Formazione dei preposti d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato; f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta; g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall articolo 37.

25 Art. 15 Formazione dei dirigenti? Il percorso formativo ottimale è ancora certamente quello che declina gli ambiti a partire dagli obblighi imposti al ruolo ex Art Obblighi del dirigente a partire dalle attribuzioni e dalle competenze che gli sono state attribuite

26 Art. 37 Formazione degli addetti a compiti speciali 9. I lavoratori incaricati dell attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell emergenza devono ricevere un adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico; I lavoratori incaricati dell attività di : prevenzione incendi e lotta antincendio evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato salvataggio, primo soccorso e gestione dell emergenza devono ricevere adeguata e specifica formazione e aggiornamento periodico

27 Art. 37 Formazione degli addetti a compiti speciali In attesa della definizione tramite decreti dei criteri, contenuti, misure precauzionali, requisiti del personale addetto e sua formazione da parte dei Ministri dell interno, del lavoro e della previdenza sociale, continuano a trovare applicazione le disposizioni di cui al Decreto del Ministero dell Interno in data 10 marzo 1998.

28 Art. 37 Formazione dei rappresentanti dei lavoratori Ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, tale da assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi. La durata ed i contenuti sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, nel rispetto dei contenuti minimi stabiliti dal comma 11 articolo 37.

29 Art. 37 Formazione dei rappresentanti dei lavoratori 11. nel rispetto dei seguenti contenuti minimi: a) principi giuridici comunitari e nazionali; b) legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro; c) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; d) definizione e individuazione dei fattori di rischio; e) valutazione dei rischi; f) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione; g) aspetti normativi dell attività di rappresentanza dei lavoratori; h) nozioni di tecnica della comunicazione.

30 Art. 37 Formazione dei rappresentanti dei lavoratori Durata minima corsi 32 ore iniziali di cui 12 sui rischi specifici di azienda e misure di prevenzione e protezione. E prevista verifica di apprendimento. L aggiornamento periodico non può essere inferiore a: 4 ore annue per imprese che occupano da 15 a 50 lavoratori 8 ore annue per imprese con più di 50 lavoratori.

31 Art. 37 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti 12. La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici di cui all articolo 50 ove presenti, durante l orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori. Durante l orario di lavoro Non può comportare oneri a carico dei lavoratori Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile, in presenza di lavoratori stranieri deve essere verificata la comprensione della lingua.

32 Art. 37 Libretto formativo 14. Le competenze acquisite a seguito dello svolgimento delle attività di formazione di cui al presente decreto sono registrate nel libretto formativo del cittadino di cui all articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni. Il contenuto del libretto formativo è considerato dal datore di lavoro ai fini della programmazione della formazione e di esso gli organi di vigilanza tengono conto ai fini della verifica degli obblighi di cui al presente decreto. luoghi normativi che assegnano al libretto formativo del cittadino compiti e funzioni non esattamente propri dello strumento ribadendo il carattere di sperimentalità che ad oggi caratterizza il dispositivo

33 Art. 48 Formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale Esercita la propria attività in rif. all articolo 50 per tutte le aziende od unità produttive del territorio o del comparto si competenza nel quale non sia stato eletto o designato il RLS. Ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la rappresentanza, tale da assicurare adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi. Modalità e durata della formazione stabiliti dalla contrattazione collettiva con minimo: 64 ore iniziali da effettuare entro 3 mesi dalla elezione o designazione 8 ore di aggiornamento annuale.

34 Art. 34 Svolgimento diretto compiti RSPP da parte del datore di lavoro Il datore di lavoro che intende svolgere i compiti di responsabile del SPP deve frequentare corsi di formazione della durata minima di 16 ore e massima di 48 ore, adeguati alla natura dei rischi presenti sul lavoro e relativi alle attività lavorative Entro il 15 maggio 2009 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome definirà mediante accordo i contenuti e l articolazione dei corsi. Fino alla pubblicazione del nuovo accordo mantiene validità la formazione effettuata ai sensi del decreto ministeriale 16 gennaio 1997

35 Art. 32 Capacità e requisiti degli Addetti e dei Responsabili del SPP Possesso del titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore Attestato di frequenza, con verifica dell apprendimento a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi secondo quanto disciplinato dall accordo del 26 gennaio 2006 in sede di Conferenza Permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano Obbligo di aggiornamento quinquennale

36 Art. 32 comma 5 Esenzioni L articolo prevede l esenzione dalla partecipazione ai corsi A e B dell accordo attuativo del decreto 195/03 per coloro che sono in possesso delle seguenti lauree: Decreto Ministro università e ricerca scientifica del classi L7, L8, L9, L17, L23 Decreto Ministro università e ricerca scientifica del 4 agosto 2000 Decreto Ministro università e ricerca scientifica del 2 aprile 2001 classi 4, 8, 9, 10 rinviando alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ulteriori titoli di studio classe 4

37 Classi delle lauree indicate nel decreto del ministro dell università e della ricerca scientifica del L7 Ingegneria civile e ambientale L8 Ingegneria dell informazione L9 Ingegneria industriale L17 Scienze dell architettura L23 Scienze e tecniche dell edilizia

38 Classi delle lauree indicate nel decreto del ministro dell università e della ricerca scientifica del Classe 8 Ingegneria civile e ambientale Classe 9 Ingegneria dell informazione Classe 10 Ingegneria industriale 10 Classe 4 Scienze dell architettura dell ingegneria edile

39 Classi delle lauree indicate nel decreto del ministro dell università e della ricerca scientifica del Classi delle lauree delle professioni : Tecnico della prevenzione nell ambiente e nei luoghi di lavoro Assistente sanitario

40 COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE E PER L ESECUZIONE DEI LAVORI La figura del coordinatore per la progettazione e l esecuzione lavori era precedentemente disciplinata dal decreto legislativo 494/96 agli articoli 4, 5 e 10. In particolare l articolo 10 ne definiva i requisiti professionali indicando il possesso di attestato di frequenza a specifico corso di formazione in materia di sicurezza organizzato da: - Regioni e Province autonome mediante le strutture tecniche operanti nel settore della prevenzione e della formazione professionale e in via alternativa da: ISPESL, INAIL, istituto Italiano di Medicina Sociale, Ordini o Collegi professionali, Università, Associazioni Sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori,organismi Paritetici istituiti nel settore dell edilizia. Il contenuto e la durata dei corsi dovevano rispettare almeno le prescrizioni previste dall allegato V.

41 Art. 98 comma 2 in possesso di attestato di frequenza, con verifica dell apprendimento finale, a specifico corso in materia di sicurezza organizzato dalle regioni, mediante le strutture tecniche operanti nel settore della prevenzione e della formazione professionale, o, in via alternativa, dall'ispesl, dall'inail, dall'istituto italiano di medicina sociale, dai rispettivi ordini o collegi professionali, dalle università, dalle associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori o dagli organismi paritetici istituiti nel settore dell'edilizia. Stessa dizione par dell Accordo Stato Regioni per la formazione dei RSPP e ASPP mediante le strutture tecniche operanti nel settore della prevenzione e della formazione professionale soggetti formatori accreditati

42 Allegato XIV Contenuti minimi del corso di formazione per i coordinatori per la progettazione e per l esecuzione dei lavori Totale 120 ore Parte teorica Parte pratica 24 h Modulo giuridico 28 h Modulo tecnico 52 h Modulo metodologico/organizzativo 16 h

43 Verifica finale di apprendimento La verifica finale di apprendimento dovrà essere effettuata da una commissione costituita da almeno 3 docenti del corso, tramite: SIMULAZIONE al fine di valutare le competenze tecnico professionale TEST finalizzati a verificare le competenze cognitive

44 Modalità di svolgimento dei corsi Presenza obbligatoria per almeno il 90% dell orario Numero di partecipanti per ogni corso: massimo 30 Obbligo di aggiornamento a cadenza quinquennale della durata complessiva di 40 ore. È inoltre previsto l obbligo di aggiornamento a cadenza quinquennale della durata complessiva di 40 ore.

45 Blended Formazione a distanza FAD Attività formativa erogata utilizzando diverse modalità: in parte attraverso una piattaforma tecnologica e in parte in presenza E.learning Formazione a distanza che utilizza la connessione in rete per la fruizione dei materiali didattici e lo sviluppo di attività formative basate su una tecnologia specifica, detta "piattaforma e-learning" (Learning Management System, LMS); Si caratterizza per la presenza di: una funzione, embedded nella piattaforma, di monitoraggio delle attivita svolte dal discente, una funzione per la comunicazione tra tutor e discente

46 grazie

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