WORKSHOP DRAMMATURGIA DELL OGGETTO
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- Annunziata Paolini
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1 WORKSHOP DRAMMATURGIA DELL OGGETTO 1
2 SOMMARIO PREMESSA... 3 CONTENUTI. Drammaturgia dell oggetto... 5 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO... 7 DESTINATARI... 7 OBIETTIVI E FINALITÀ DIDATTICHE
3 PREMESSA Dire qualcosa di preciso riguardo alla questio Nuova Drammaturgia o Drammaturgia Contemporanea, è difficile: perché è difficile definire quella cornice entro la quale una tale aggettivazione può essere attribuita ad un testo teatrale. In epoca post-moderna sembra impossibile che un testo sia completamente originale, e forse non è importante che lo sia. Tutto sembrerebbe già scritto o rappresentato, ma un vecchio e saggio drammaturgo una volta disse una semplice equazione: meglio scrivere in un nuovo modo una vecchia storia che in modo vecchio una nuova storia. Sembra banale ma non lo è, perché sposta efficacemente l attenzione sullo stile, sul linguaggio sempre mutevole, come mutevole è il mondo, per narrare al pubblico di oggi anche il più classico dei temi come, ad esempio, la storia d amore tra un uomo e una donna. Ma cosa spinge a produrre nuova drammaturgia? Questo Workshop tenta di dare una risposta a tale domanda, capita infatti che nel giorno stesso in cui viene annunciata ufficialmente la nascita di una nuova opera, essa brucia le sue carni tenere tra gli applausi ricevuti durante la prima che sarà anche l ultima, nonostante il bel testo e gli apprezzamenti del pubblico d èlite. Scrivere per il teatro, oggi, significa farsi testimoni di un rinnovato patto con gli uomini, sapere che nonostante il tempo cambiato, l uomo nella sua essenza ha ancora il bisogno di com-partecipare e sentirsi parte di una nuova/antica storia che ogni sera sarà da raccontare. L analisi è sul concetto di drammaturgia: quell'elemento di progettazione che lega l evento performativo alla produzione di senso utilizzando il dato visivo, quello scenico e il racconto. È un elemento interno alla produzione complessiva dello spettacolo, costruzione del linguaggio dello spettacolo e non sovrapposizione di un linguaggio altro, la letteratura, a quello specifico del teatro. Vengono quindi analizzati tutti i codici che concorrono alla scrittura scenica dello spettacolo: spazio, oggetti, luci, costumi, attori e testo. La prima fase di questo workshop analizzerà il principio base della drammaturgia contemporanea: la costruzione nella decostruzione. Il "dramma", quindi, risulta essere un ibrido con un interessante contaminazione tra piano dell'evento e piano del racconto, con una drammaturgia in perdita (la decostruzione del testo teatrale classico) e con una drammaturgia scenica che si afferma attraverso altri codici scenici tanto da non poter essere distinta da essi (costumi, luce, spazio, scenografia, voce, corpo). 3
4 Nella seconda fase, il workshop affronterà l analisi di grandi artisti e di compagnie contemporanee che portano avanti il lavoro di ricerca sull OGGETTO come elemento principe della e nella costruzione scenica e quindi drammaturgica dello spettacolo. Nella terza ed ultima fase, gli allievi scenografi si potranno cimentare nella progettazione e realizzazione di un opera a scelta tra quelle proposte dal workshop. 4
5 CONTENUTI Drammaturgia dell oggetto Lo slittamento dell attenzione dalla pagina alla scena, e dallo spazio virtuale della parola a quello reale della scena privilegia la dimensione visiva dello spettacolo, dell'immagine intesa come articolazione dei segni del linguaggio che sono destinati unicamente allo sguardo dello spettatore. Lo spettacolo è dato, anzitutto, come cosa da vedere, e proprio nella visibilità risiede la sua qualità più autentica, sia sul piano della costruzione formale sia sul piano della produzione di senso. Se lo spazio, delimitato dall oggetto, è il primo e più significativo elemento che qualifica l'immagine teatrale, non si può che riconoscerne altri che assumono il ruolo di tante e distinte scritture che convergono in quella che è la scrittura scenica complessiva. Nella regia contemporanea l uso dell oggetto non è la rappresentazione fedele e dettagliata della realtà in senso figurativo, (cara al teatro classico), dove scenografia e oggetti sono solo elementi decorativi e marginali, è, al contrario, drammaturgia e scrittura scenica: la presenza di forme e strutture, gli oggetti, assume un rilievo pregnante e semiotico. Il problema dell'oggetto e del suo ruolo scenico è stato argomento di riflessione fin dalle prime battute del teatro moderno, antecedente all affermazione della scrittura scenica e della regia come specifici ambiti linguistici. Fin da allora, nei primi anni del passato secolo, l'oggetto ha un ruolo importante, e sul piano della ricostruzione dell'ambiente scenico e sul piano della recitazione, ruolo limitato ancora alla sola funzione di accompagnamento, ma che anticipa anche se non realizza pienamente le varie potenzialità di scrittura. Perché se ne possa parlare in questi termini, è necessario che l'intervento da parte degli apparati visivi sulla dinamica dell'azione e sulla recitazione acquisisca una pregnanza maggiore, in modo da agire autonomamente sul complesso del linguaggio scenico. È quanto accade nel corso di tutto il teatro del Novecento, anche se con strategie diverse. Questo workhop nasce dalla profonda convinzione professionale che l uso degli oggetti in genere nella regia non è mai superfluo, se qualcosa si muove in scena o è portata in scena, è perché deve essere usata. Ciò premesso, diventa chiara l'attenzione prestata all'articolazione dei segni visivi attraverso l'uso degli oggetti, la loro presenza, la loro posizione e conformazione, il loro significato rispetto ai personaggi e allo spazio proprio e degli altri. La finalità del workshop è creare una nuova chiave di lettura dello spettacolo attraverso l'uso e il ruolo che viene affidato al singolo oggetto o all architettura scenografica costituita dal movimento di oggetti molto più grandi delle loro proporzioni quotidiane. Nella relazione che si crea 5
6 con la figura umana, gli oggetti travalicano la propria matrice scenografica, di arredo, per assumere vita propria così da trasformarsi in veri e propri personaggi. In conclusione, gli oggetti giovano alla dinamica del dramma, gioco scenico di volta in volta diverso, che si fonda sulla manipolazione continua degli oggetti che diventano segni in continua trasformazione. Si otterrà un linguaggio in cui organico e inorganico, animato ed inanimato convergono in una medesima scrittura, che modifica profondamente il concetto stesso di regia e di linguaggio teatrale. Attore, scena, testo, spazio ed oggetti, risultano tutti segni che si utilizzano in maniera indistinta e neutra, sul piano espressivo, al fine di creare spettacolo. 6
7 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO: Il workshop ha la durata complessiva di 100 ore. I fase. 20 ore. Analisi sulla drammaturgia contemporanea: analisi e prospettive. II fase. 50 ore. Analisi della drammaturgia dell oggetto: artisti e compagnie che utilizzano l oggetto come scrittura scenica. III fase. 30 ore. Progettazione e realizzazione di un opera a scelta tra le seguenti prese in esame: 1. Sogno di una notte di mezza estate. William hakespeare. 2. Escurial. Michelle De Ghelderode. 3. Edipo Re. 4. Rumori fuori scena. Michael Frayn. 5. Ubu re. Ubu incatenato. Ubu cornuto. Alfred Jarry. DESTINATARI Gli studenti della Scuola di Scenografia. OBIETTIVI E FINALITÀ DIDATTICHE 1. Leggere il potenziale espressivo dell oggetto secondo tre linee guida: insediamento dell'oggetto; descrizione del suo uso; rapporto con l'attore. 2. Sviluppare una semiotica dell oggetto che travalichi la sua funzione quotidiana. 3. Sviluppare un vocabolario di scrittura scenica con l oggetto. 4. Creare un progetto di spettacolo su uno dei testi proposti partendo da o dagli oggetti che lo rappresentano. 7
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