PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE. I.c. Piero della Francesca a.s. 2012/2013

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1 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE I.c. Piero della Francesca a.s. 2012/2013

2 Direttiva ministeriale del 27/12/2012 Circ. Ministeriale n 8 del 06/03/2013 [ ] ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente. Quest area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali. Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

3 [ ] La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003. Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare [ ] le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato [ ] è lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didatticoeducative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didatticostrumentale.

4 Direttiva ministeriale del 27/12/2012 Circ. Ministeriale n 8 del 06/03/2013 descrivono gli strumenti d intervento per alunni con BES e l organizzazione territoriale per l inclusione scolastica. Ridefinisce l approccio all integrazione estendendo il campo di intervento all intera area dei BES: Handicap - Svantaggio sociali DSA - Alunni stranieri definisce le azioni che devono svolgere le istituzioni scolastiche

5 Gruppo di lavoro per l inclusione Costituzione del Gruppo di Lavoro per l Inclusione (GLI): Coordinato dal Dirigente Scolastico, formato da F.S. handicap e DSA, referente per l inclusione, docenti di sostegno, docenti curricolari con esperienza, genitori interessati. Compiti del GLI: rilevazione dei BES Raccolta documentazione degli interventi- didattico educativi attuati Confronto sui casi Rilevazione livello di inclusività; Coordinamento delle proposte dei gruppi di lavoro per l handicap Elaborazione del PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA

6 Per redigere il Piano annuale per l Inclusione il GLI è stato suddiviso in 4 gruppi di lavoro che si sono occupati di: Continuità Revisione dei documenti inerenti i DSA Revisione di documenti inerenti l handicap Revisione progetto di inclusione per alunni stranieri.

7 CONTINUITA La continuità nasce dall esigenza di garantire il diritto dell alunno ad un percorso formativo organico e completo. a livello psicologico, pedagogico e didattico (D.M. 4/3/91)

8 AZIONI Incontri tra gli insegnanti dei diversi ordini di scuola per confrontare obiettivi, contenuti, metodi, criteri di verifica e valutazione e progetti specifici Partecipazione degli alunni delle classi ponte ad attività del nuovo ordine di scuola secondo i tempi stabiliti Passaggio documentazione relative ad alunni con BES e conseguenti incontri tra gli attori (insegnanti, genitori, enti preposti) al fine di esaminare la nuova situazione ambientale e valutare le eventuali difficoltà riferite all integrazione Collaborazione tra gli insegnanti della scuola di provenienza dell alunno per la stesura del nuovo PEI o PDP Affiancamento, se possibile, dei nuovi docenti da parte di quelli uscenti per alcune ore delle attività di classe

9 DSA Elaborazione QUADERNO OPERATIVO DEL DOCENTE che ha lo scopo di: monitorare l'efficacia degli interventi messi in atto per tutti gli alunni in situazione di difficoltà riconoscere i differenti punti di partenza e stili cognitivi per progettare il lavoro in classe. Dovrà essere redatto per ogni alunno per monitorare e documentare le strategie di intervento e i criteri di valutazione. A partire dalla scuola dell'infanzia, ma in particolare nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado vanno attivati sistemi di osservazione che permettano di avviare tempestivamente la segnalazione all ente di riferimento.

10 Quaderno operativo Formato da : Prima sezione: : GRIGLIA DI OSSERVAZIONE riferita alle diverse aree: AREA SENSO-PERCETTIVA E PSICOMOTORIA AREA COMUNICAZIONE AREA COGNITIVA AREA SOCIO-AFFETTIVA Dopo un attenta osservazione si fa richiesta scritta ai genitori di condurre il proprio figlio ai servizi preposti per valutare la situazione. Nella seconda sezione,, si procede quindi all anamnesi conoscitiva dello studente ed alla stesura del PDP

11 ALUNNI CON HANDICAP Elaborazione di nuova documentazione (Profilo Dinamico Funzionale Piano Educativo Individualizzato) utilizzando le categorie ICF come richiesto dalle Linee guida per l integrazione scolastica degli alunni disabili (08/2009) si sottolinea l esigenza fondamentale che il personale scolastico si avvicini e si formi all uso di questo modello, nella prospettiva di una visione sempre più globale e completa dell alunno con Bisogni Educativi Speciali

12 PDF - PEI VANTAGGI: Una nuova visione dell alunno e della complessità dei funzionamenti bio-psico-sociali. Le nuove diagnosi funzionali (o profili di funzionamento) saranno sviluppati anch essi utilizzando questa modalità È presente un glossario ICF, elaborato da insegnanti, che aiutata a tradurre tali categorie in modo pratico nella vita solastica SVANTAGGI È una nuova modalità operativa, e in quanto tale, necessita di una formazione e di un breve periodo di rodaggio.

13 ALUNNI STRANIERI Protocollo di inclusione alunni stranieri Promuove: - Continuità didattico culturale - Comunicazione fra ordine di scuola (condivisione di informazioni, documenti ecc.) - Rispetto dei criteri di formazione delle classi nel rispetto dell inclusione degli alunni stranieri - Attivazione percorsi individualizzati - Promozione del rapporto con le famiglie

14 AZIONI raccolta e analisi dei dati utilizzo di documentazione specifica e di strumenti mirati utilizzo di Mediatori linguistici per facilitare l accoglienza e coinvolgere le famiglie utilizzo di modulistica plurilingue educazione interculturale per le classi che annoverino alunni stranieri elaborazione di percorsi di INCLUSIONE che insegnino a diventare cittadini in contesti di pluralismo culturale somministrazione di parti del Quaderno dell Integrazione (promosso dal Centro di Documentazione di Arezzo) che è in grado di individuare bisogni, priorità e migliorare la qualità dell integrazione nelle singole istituzioni scolastiche

15 ORIENTAMENTO Nel terzo anno della Scuola secondaria di primo grado verrà compilata una scheda di presentazione dell alunno straniero, del percorso scolastico e degli adattamenti da attuare nelle singole aree disciplinari. Sono inoltre previsti: - Collaborazione e passaggio di informazioni tra scuole - elaborazione di schede di accoglienza e di integrazione da parte dei docenti della Scuola secondaria di secondo grado per stabilire il percorso di studio e le strategie utili - incontro con figure professionali, referenti degli Istituti e del mondo del lavoro per accompagnare l alunno nel passaggio tra ordini di scuola - iniziative territoriali attive nella cultura, nello sport ecc.

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