CANTIERI DI GRATUITA Chi è il Volontario? Mi dono? Diritti e doveri dell operatore volontario. Pescara, 7-14 novembre 2013 a cura di Massimo Marcucci

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1 CANTIERI DI GRATUITA Chi è il Volontario? Mi dono? Diritti e doveri dell operatore volontario Pescara, 7-14 novembre 2013 a cura di Massimo Marcucci

2 Normativa Legge 266 del 1991 Volontariato Legge Regionale n. 37 del 1993 Legge 225 del 1992 Legge Regionale n. 58 del 1989 Legge Regionale n. 72 del 1993 Protezione Civile Legge 383 del 2000 Legge 460 del 1997 Promozione Sociale ONLUS 2

3 Alcune parole chiave Ø Volontario Ø Bisogno Ø Esigenza Ø Valore Ø Dovere 3

4 Volontario Il volontario per sua natura è qualcuno che mette liberamente a disposizione le sue energie e il suo tempo. Quindi non è un dipendente, è libero se partecipare o no, decide cosa vuole fare e dove lo vuole fare, ma. dentro un organizzazione. Sarà una decisione che, io (volontario), prendo di dedicare il mio tempo a una certa causa; devo decidere di farlo; devo decidere di impegnarmi in quello scopo, per quelle persone, e devo servire l amicizia di quella organizzazione, altrimenti non funziona. 4

5 Bisogno Il concetto di bisogno è legato alla mancanza, se hai bisogno manchi di qualcosa. Attraverso il bisogno l uomo è spinto al suo d e s t i n o, c i o è c e r c a (il suo futuro, il suo sviluppo, la sua realizzazione), attraverso il bisogno impara che gli manca qualche cosa, che l uomo è manchevole, e lo cerca. Condividere il bisogno di un altro vuol dire sorprendersi presenza amorosa, cioè mi interessa il destino dell altro come di me stesso. Quindi ci mettiamo insieme, ci facciamo compagnia nel cercare. 5

6 Esigenza La natura ci dà l'esigenza di interessarci degli altri. Quando c'è qualcosa di bello in noi, noi ci sentiamo spinti a comunicarlo agli altri. Quando si vedono altri che stanno peggio di noi, ci sentiamo spinti ad aiutarli in qualcosa di nostro. Tale esigenza è talmente originale, talmente naturale, che è in noi prima ancora che ne siamo coscienti. Questa esigenza è vera in Africa o in America, per l uomo del rinascimento o all età della pietra. Per questo noi la chiameremo giustamente legge dell'esistenza. 6

7 Valore Valore vuol dire che vale la pena, vale la pena ciò che non passa, che non è inutile, perciò che rimane, cioè che ti mette in connessione col tuo destino, con qualcosa che è eterno. Valore è ciò per cui vale la pena, la parola valore è quella che mette in rapporto l effimero, il precario, il passeggero - il tempo effimero, la circostanza effimera con il suo destino, perciò non è più effimera, non passa più: il val la pena. Ci si lega a qualcosa che resista nel tempo, e che faccia resistere anche te. 7

8 e allora la prima riflessione Non c eravamo e adesso ci siamo, perciò l esserci cioè il vivere, l esistere, il muoversi è partecipare a qualcosa d altro, che già c è. Non c è nessuna verità più evidente di questa: che in ogni istante della mia vita non ci facciamo da noi stessi. La prima sfida per la nostra ragione è accorgersi di questo dato, di questo fatto originale. 8

9 Dovere Quanto più noi viviamo l esigenza di interessarci degli altri e questo dovere (sentirci spinti ad aiutare), tanto più realizziamo noi stessi. Comunicare agli altri ci dà proprio l'esperienza di completare noi stessi. Tanto è vero che, se non riusciamo a dare, ci sentiamo diminuiti. Interessarci degli altri, comunicarci agli altri, ci fa compiere il supremo, anzi unico, dovere della vita, che è realizzare noi stessi, compiere noi stessi. 9

10 e allora seconda riflessione Se quello che io faccio, se quello che vivo non serve a me, il mio fare sarà una forma terribile di alienazione, quello che faccio non mi appartiene. Affinché il mio fare serva a me, deve essere incremento alla mia umanità, anzitutto nell uso appassionato della ragione, nel sottomettere la ragione all esperienza (la teoria è sempre più piccola della realtà che incontri). Se faccio così, questa è anche per me un occasione di crescita nuova e anche professionale, se queste due cose (ragione ed esperienza) non sono bilanciate è come se non fossimo. 10

11 Qual è il bisogno altrui? Il bisogno altrui lo decidiamo noi? Dipende da cosa noi crediamo che sia il bisogno degli altri. E se ciò che io porto non è veramente quello di cui essi hanno bisogno? Ciò di cui hanno veramente bisogno non lo so io, non lo misuro io, non ce l'ho io. È una misura che non possiedo io: è una misura che sta in qualcun altro che non è l uomo, ma è Dio, l Assoluto, l Eterno. Perciò le «leggi», la «giustizia» possono schiacciare, se dimenticassero o pretendessero sostituirsi all'unico «concreto» che ci sia: cioè la persona, e l'amore alla persona. 11

12 La legge suprema del nostro essere è condividere l'essere degli altri, è mettere in comune se stessi. Noi cresciamo per quello che diamo, non per quello che pensiamo o facciamo, e questa dimensione va recuperata perché la nostra società va contro questo. Gran parte della beneficenza, della solidarietà, della generosità ha questa caratteristica terribilmente adolescenziale. È una proiezione sull altro, di un io che si concepisce autonomo ; un volere esasperato che l altro sia come me, l opposto della gratuità e della carità. 12

13 e allora un altra riflessione L uomo va servito con tutti i dettagli, con tutta la maggiore dedizione possibile, anche sugli aspetti che potrebbero essere marginali! Si può fare un secondo approccio che è quello di partire da te. Se tu fossi in ospedale, tu come vorresti essere servito? Più che cominciare a dire bisogna fare così e così, che è anche giusto, la cosa migliore sarebbe cominciare ad affrontare il problema da quello che desideri tu. Voi! immedesimatevi nella situazione, voi come vorreste essere trattati? 13

14 Io devo prendere sul serio la persona che servo, io non posso servire come mi pare e piace. Approfondisco partendo da lì, perché bisogna mettere sempre al centro l esperienza, non la teoria (sottomettere la ragione all esperienza). L immedesimazione con chi hai davanti ti costringe a partire dalla tua esperienza. L esperienza, che é qualcosa fuori di te, ti costringe al confronto con ciò che desideri tu. 14