1) Ente proponente il progetto: AVIS ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA 1) Ente proponente il progetto: AVIS ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE L Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), è un'associazione di volontariato (iscritta nell'apposito Registro Regionale e disciplinata dalla Legge 266/91) costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. È un associazione senza scopo di lucro che persegue un fine di rilevante interesse pubblico: garantire un adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti i cittadini che ne abbiano necessità. Avis aderisce al regime ONLUS, D.Lgs.460/97 e partecipa, in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, alla raccolta del sangue anche con proprie strutture e personale. Organizza la promozione del dono, la chiamata dei donatori e la raccolta di sangue. AVIS viene fondata nel 1927 a Milano dal Dott. Vittorio Formentano con un appello cui risposero 17 persone. Oggi, dopo 90 anni, è la più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana, con più di un milione e trecentomila associati 1 di cui sono donatori volontari e periodici, che costituiscono i tre quarti 2 di tutti i donatori italiani 3. Nel 2015 i donatori AVIS hanno effettuato più di due milioni di donazioni 4. Oggi è presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben articolata, suddivisa in sedi comunali o equiparate, 121 sedi provinciali o equiparate, 21 sedi regionali o equiparate, 6 sedi speciali, 1 sede nazionale, per un totale di sedi 5. AVIS da anni collabora con il Servizio Civile Nazionale (ex lege 64/01) con giovani volontari che condividono le finalità di solidarietà dell associazione. Le sedi di progetto di Servizio Civile sono situate presso le sezioni regionali, provinciali o comunali di AVIS e lavorano in rete rivolgendosi a tutto il territorio regionale. Sono presenti in 16 regioni italiane: in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trentino, Umbria e Veneto, con progetti che condividono le finalità e l impostazione ma sono articolate a seconda delle esigenze del territorio. Nel sito nazionale dell associazione è presente un area dedicata al Servizio Civile: Vi si possono trovare un introduzione alla storia e al significato del Servizio Civile Nazionale, informazioni utili ai volontari e agli enti, notizie aggiornate sulle attività di Servizio Civile in AVIS e tutti i riferimenti necessari alla presentazione della domanda di partecipazione al bando e allo svolgimento del servizio presso una delle sedi di attuazione dei progetti. L Ufficio Servizio Civile di AVIS Nazionale è a disposizione di tutti gli interessati al numero 02/ interno 4 e all indirizzo serviziocivile@avis.it. 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: ALBO NAZIONALE, 1 CLASSE DI ISCRIZIONE , Dati Avis Nazionale I dati associativi fanno riferimento ai dati del bilancio al 31 dicembre 2015, vedi anche I dati sulle donazioni nazionali hanno come fonte il Centro Nazionale Sangue, presso l Istituto Nazionale di Salute, pubblicati nella Programmazione 2015, Sono gli ultimi dati disponibili, perciò per avere una valutazione coerente dei due sistemi (pubblico e associativo) nella presente progettazione si fa riferimento ai dati del I donatori Avis sono il 75,17% del totale dei donatori; cui si aggiungono 14,66% di donatori di altre associazioni e 10,17% di donatori non associati. Dati Sistra, In tutta Italia sono oltre i donatori di sangue; nel 2015 sono stati prodotti unità di globuli rossi, unità di piastrine e unità di plasma. Sono stati trasfusi emocomponenti al giorno e curati pazienti (1.741 pazienti al giorno). L 83% dei donatori italiani dona in maniera periodica, non occasionale, elemento fondamentale ai fini della sicurezza Dati Avis Nazionale A queste si aggiungono 19 sedi in Svizzera per un totale complessivo di sedi. Dati associativi al 31 dicembre 2015, confermati dalla Commissione Verifica Poteri Nazionale nell ambito della 80^ Assemblea Generale AVIS. Per approfondimenti vedi GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 1

2 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE È un progetto finalizzato al sostegno della principale mission di AVIS in Piemonte, ovvero della promozione della cultura e della pratica della donazione del sangue e della solidarietà. Ai volontari di Servizio Civile Nazionale viene affidato il compito di contribuire, con le proprie risorse personali e la propria originalità ad incrementare a livello locale - l opera di promozione e di raccolta di sangue, rivolgendosi in particolar modo alla popolazione giovanile. Giovani che si rivolgono a giovani: AVIS propone, pertanto, ai giovani un anno di Servizio Civile Nazionale come esperienza diretta di cittadinanza attiva e di partecipazione responsabile alla collettività, nell intento di disseminare, proprio attraverso i volontari, spinte e stimoli partecipativi soprattutto nei confronti della coetanea popolazione giovanile. 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Assistenza Area Principale: Salute Relativa codifica: A 15 Il progetto in presentazione si attua nell ambito dell assistenza alla salute e, più precisamente, nel settore della promozione e della raccolta del sangue a beneficio di tutti i cittadini per rispondere ad un bisogno essenziale di salute. Il sangue umano infatti è un prodotto indispensabile alla vita, non è riproducibile artificialmente e può essere solo donato da un individuo a un altro. Mediante una trasfusione al ricevente rappresenta un fattore di sopravvivenza in molte situazioni: primo soccorso e emergenza, interventi chirurgici, trapianti, cura di malattie oncologiche e di varie forme di anemia cronica. Raramente un paziente necessita la trasfusione del sangue intero 6, più comunemente l organismo richiede solo uno degli elementi di cui è composto. Questi si possono ottenere mediante la lavorazione del sangue intero prelevato al donatore, oppure mediante apposito prelievo di una sola delle componenti 7. Tra queste il plasma è elemento vitale per ottenere, mediante lavorazione farmaceutica, numerosi farmaci comunemente salvavita. Il sangue è, dunque, un bene di interesse pubblico, di cui potenzialmente ogni cittadino può avere necessità. Avere un servizio trasfusionale efficiente e sicuro è un diritto per tutti i cittadini. In Italia il sistema trasfusionale è regolamentato dalla Legge n. 219 del 27 ottobre 2005, Nuova Disciplina delle attività trasfusionali e della produzione degli emoderivati e da numerosi decreti di attuazione. La Legge stabilisce che le attività trasfusionali sono parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale e si fondano sulla donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti. La risorsa sangue viene garantita in un regime di sussidiarietà tra Sistema Sanitario Nazionale e associazioni di volontariato del sangue cui è affidato il compito della promozione del dono, della raccolta di sangue e della tutela dei donatori. Lo Stato riconosce la funzione civica e sociale ed i valori solidaristici che si esprimono nella donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue. Il volontariato di AVIS è un volontariato senza il quale il sistema sanitario non potrebbe garantire la salute a tutti i cittadini. In consonanza con le finalità e motivazioni del Servizio Civile Nazionale, la partecipazione dei giovani volontari al progetto è un occasione per contribuire a produrre un bene comune alla collettività e per sensibilizzare l opinione pubblica ai valori della solidarietà e partecipazione. 6 Il sangue donato dunque lavorato per ottenere e conservare i componenti necessari. Ad ogni donazione vengono prelevati 450 ml +/- 10% e da una sacca così ottenuta si può ricavare, mediante semplice centrifugazione: - un concentrato di globuli rossi (detti anche emazie) di circa 180 ml; - un concentrato di piastrine di circa ml contenente 60 miliardi di trombociti; - una sacca di plasma di circa ml. 7 Mediante procedure in aferesi, che richiedono più tempo ma sono meno invadenti per il donatore GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 2

3 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: 6.1 DESCRIZIONE DELL AREA DI INTERVENTO L ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA TRASFUSIONALE. In Italia il Sistema Trasfusionale è pubblico e fa parte del Sistema Sanitario Nazionale. Il modello italiano, una organizzazione in rete in cui il Ministero indica i principi e gli obiettivi fondamentali che le Regioni sono chiamate a perseguire nel rispetto delle autonomie, prevede il coinvolgimento delle Associazioni di Volontariato. Il Centro Nazionale Sangue (CNS), presso l Istituto Superiore di Sanità, è l organo di coordinamento nazionale e di supporto alla programmazione. La rete dei Servizi Trasfusionali, in cui viene effettuata la raccolta, la trasformazione, la conservazione e l utilizzo mediante trasfusione ai pazienti che lo necessitano, è delocalizzata su base territoriale; i Servizi Trasfusionali sono affiliati agli ospedali. La raccolta di sangue può essere affidata ad associazioni accreditate di donatori sotto la loro direzione tecnica. Una delle finalità del sistema è raggiungere l autosufficienza del sangue e delle sue componenti, mediante un sistema di compensazione tra le regioni più produttive e altre meno. A livello nazionale l autosufficienza è ormai raggiunta, a parte alcune criticità stagionali (nel periodo estivo) o di emergenza, mentre a livello regionale esistono ancora alcune situazioni di grave insufficienza. Ogni anno, il CNS definisce il programma di autosufficienza nazionale e regionale 8, che assegna ad ogni regione i quantitativi che deve soddisfare in base alla sua programmazione. La domanda cui il presente progetto contribuisce a rispondere è la raccolta di sangue e emocomponenti necessaria alla regione Piemonte. Il fabbisogno regionale è definito nella programmazione annuale dal Centro Nazionale Sangue. LA DOMANDA DEL PROGETTO: IL FABBISOGNO DI SANGUE IN PIEMONTE E LA PROBLEMATICA REGIONALE. Il fabbisogno regionale è indicato dal CNS e dai suoi organi regionali. Le associazioni di donatori che curano la raccolta ricevono periodicamente indicazioni sulla quantità di sangue che devono soddisfare, a seconda delle indicazioni dei diversi Servizi Trasfusionali coordinati dal Centro Regionale Sangue 9. Le comunicazioni tra servizio pubblico e Associazioni dei donatori sono in via di informatizzazione mediante il sistema informatizzato SISTRA, che permette un aggiornamento puntuale sui consumi e sui bisogni. Secondo il CNS ecco le attività affidate alle Associazione dei Donatori per il 2016: contribuire a garantire l autosufficienza rispetto ai consumi; garantire una stabilità di donazioni a fronte della variabilità mensile; garantire la gestione della chiamata dei donatori secondo le necessità reali, attraverso l utilizzo di adeguati supporti informatici. I dati relativi alla programmazione regionale e ai risultati ottenuti sono visibili nella tabella seguente. Per ogni voce sono descritte le quote di unità di sangue di cui è programmata la raccolta e quelle realmente raccolte mediante le donazioni, così come i consumi previsti e quelli effettivamente realizzati. La programmazione del CNS 2017 con i dati relativi al 2016 non è ancora pubblicata, perciò nel presente progetto si fa riferimento ai dati del 2015 di cui si ha bilancio consolidato, comparandoli con i dati associativi e della popolazione dello stesso anno. 8 detto anche Piano Nazionale e Regionale Sangue 9 Le programmazioni regionali sono inoltre coordinate a livello nazionale dal Centro Nazionale Sangue. GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 3

4 Tabella 1. Dati su produzione e consumo sangue nella regione Piemonte PRODUZION UNITÀ CONSUMO UNITÀ PIEMONTE E ABITANTI N UNITÀ ABITANTI N UNITÀ PROGRAMMAZIONE , , RISULTATI , ,3 PROGRAMMAZIONE , ,1 % ,7% / 1,8% / FONTE Programma di autosufficienza 2015, Centro Nazionale Sangue Programma di autosufficienza 2016, Centro Nazionale Sangue Il Piemonte è una delle regioni di Italia che contribuisce, mediante le proprie donazioni, all autosufficienza nazionale cedendo parte delle unità di sangue donate dai propri residenti. Per l anno 2015 i consumi sono stati inferiori a quanto era stato programmato, e la raccolta di sangue è stata altresì diminuita, ma lasciando comunque un margine ulteriore per garantire l autosufficienza e cedere parte delle quote ad altre regioni, in particolare alla Sardegna e al Lazio. Il piano Sangue Regionale 10 dichiara che si continua ad assistere, specie nel periodo estivo, a impellenti richieste di sangue, anche da aree autosufficienti o in esubero per gran parte dell anno, ma nella Regione Piemonte, grazie alla buona organizzazione e alla sinergia in atto fra le Associazioni dei donatori e la rete dei S.I.M.T. 11, l autosufficienza regionale è garantita mediante un programma di compensazione interaziendale all interno della regione. Questo sistema ha dato ottimi risultati e consentito l approvvigionamento, anche nei mesi estivi, del sangue necessario anche a favore degli ospedali piemontesi con saldo negativo fra raccolta e consumo. Il piano si pone l obiettivo di giungere, in accordo e con l indispensabile contributo delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue, ad una raccolta sempre più mirata alle necessità dei riceventi mediante la programmazione, non solo della quantità di sangue da raccogliere, ma anche della tipologia dell emocomponente più utile, attraverso il prelievo di soli globuli rossi, plasma, o piastrine. Per quanto riguarda il plasma, la parte liquida del sangue utile a produrre medicinali fondamentali per la cura di alcune patologie, nel 2017 è stato pubblicato per la prima volta il Programma nazionale plasma e medicinali plasmaderivati, anni per lo sviluppo della raccolta del plasma, da cui si ricavano i seguenti dati regionali. Tabella 2. Dati su produzione di plasma nella regione Piemonte PRODUZIONE PIEMONTE UNITÀ DI (KG ABITANTI) FONTE PLASMA 13 PROGRAMMAZIONE Programma di autosufficienza , Centro Nazionale Sangue RISULTATI ,4 PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE ,6 % % Programma di autosufficienza 2016, Centro Nazionale Sangue Programma nazionale plasma e medicinali plasmaderivati, anni Centro Nazionale Sangue Il Piemonte è una delle regioni che nel 2015 ha raccolto plasma con indice superiore alla media nazionale di 12,8 chilogrammi per mille abitanti; attendendosi un andamento in linea con il 2015, la regione è chiamata a confermare la propria produzione e incrementarla nel 2010 del 2%. 10 Regione Piemonte BU31 01/08/2013, confermato nel BU44 05/11/ SIMT Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale 12 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, n. 9, Le unità di plasma si misurano in Kg. Nella tabella sono descritti i chilogrammi di plasma inviati alla lavorazione farmaceutica e quelli programmati per l anno seguente. GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 4

5 Il Piemonte raggiunge l autosufficienza rispetto ai propri consumi, e il Piano sangue ogni anno programma una raccolta che tiene conto della compensazione intra regionale e verso altre regioni carenti programmando una produzione maggiore dei consumi. E una delle regioni che maggiormente contribuiscono alla autosufficienza nazionale mediante la cessione di sangue derivato dalle proprie donazioni. Il Piano Regionale dichiara che riveste fondamentale importanza la garanzia di continuità nella raccolta del sangue e conseguente produzione degli emocomponenti, in quanto il fabbisogno è pressoché stabile nel corso dell anno, mentre la disponibilità dei donatori può variare soprattutto in relazione alle festività ed ai periodi di chiusura delle principali imprese del territorio. 14 Una delle necessità è contribuire alla raccolta di plasma, invitando i propri donatori anche a questo tipo di donazioni. Il Piano Sangue si pone come obiettivo un raccordo stretto e informatizzato con le Associazioni e Federazioni di donatori ai fini di programmare una raccolta puntuale rispetto alle esigenze, non solo quantitativa, ma relativa alle tipologie necessarie: gruppi sanguigni, tipi di componenti (globuli rossi, plasma, piastrine). Il Piemonte non ha ancora attuato in modo esteso un sistema di chiamata dei donatori programmata. I SERVIZI SUL TERRITORIO: LE STRUTTURE TRASFUSIONALI IN PIEMONTE. Il servizio sanitario è organizzato mediante una complementarietà tra servizi pubblici e servizi gestiti dalle associazioni dei donatori. Il servizio pubblico di riferimento del sistema trasfusionale è chiamato Servizio Trasfusionale. Nel Servizio Trasfusionale viene effettuato l intero ciclo: il processo di raccolta, la trasformazione, la conservazione e l utilizzo mediante trasfusione ai pazienti che lo necessitano. Nella Regione Piemonte i Servizi Trasfusionali sono distribuiti in 4 Aree funzionali Sovranazionali (7 nell area di Torino, 4 nell area di Cuneo, 4 nell area di Alessandria e 6 in quella di Novara) per un totale di 21 SIMT Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale 15. I SERVIZI SUL TERRITORIO: LE ASSOCIAZIONI DEI DONATORI DI SANGUE IN PIEMONTE. Alle strutture pubbliche si affiancano le associazioni di donatori del sangue. Le associazioni svolgono attività di promozione al dono volontario e gratuito e gestiscono la chiamata dei donatori, secondo una programmazione definita di intesa con la struttura trasfusionale territorialmente competente. Esse inviano i donatori alle strutture pubbliche di riferimento, ma possono anche organizzare e gestire singolarmente unità di raccolta 16. Ci soffermiamo sulle attività di Avis in Piemonte e al termine dell analisi descriveremo poi le altre associazioni presenti sul territorio regionale. L AVIS IN PIEMONTE Le sedi. In Piemonte AVIS è molto diffusa sul territorio: è presente con 292 sezioni Comunali, coordinate a livello provinciale da 8 sedi provinciali e a livello regionale da 1 sede regionale, per un totale di 303 sedi 17 Tabella 3. Sedi di Progetto di sevizio civile. Ogni sede promuove attività sul territorio per fare crescere la cultura 1 Comunale Venaria Reale TO del dono, nel mondo della scuola, dello sport, delle comunità di 2 Intercomunale "Arnaldo Colombo" TO nuovi cittadini. Il servizio civile con il coordinamento di Avis 3 Comunale Nichelino TO Nazionale viene attivato in 4 sedi: 1 sede inter-comunale e 2 4 Sovra comunale Borgomanero NO sedi comunali e in provincia di Torino e 1 sovra- comunale in provincia di Novara. 14 Regione Piemonte BU31 01/08/2013 Codice DB2016 D.D. 15 aprile 2013, n. 285 Piano di raccolta, produzione e compensazione emocomponenti 2013, confermato nel BU44 05/11/ Regione Piemonte BU31 01/08/2013 Codice DB2016 D.D. 15 aprile 2013, n. 285 Piano di raccolta, produzione e compensazione emocomponenti 2013, confermato nel BU44 05/11/ Legge n. 219/ 2005 Art 7, 4.Le associazioni di donatori possono organizzare e gestire singolarmente, o in forma aggregata, unità di raccolta previa autorizzazione della regione competente e in conformità alle esigenze indicate dalla programmazione sanitaria regionale. 17 Dati associativi regionali riferiti al , convalidati dalla Commissione Verifica Poteri Nazionalevedi anche GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 5

6 Attività di raccolta. Nelle province di Asti, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola Avis invia i propri donatori ai Servizi Trasfusionali pubblici. In Provincia di Torino Avis gestisce anche 4 grandi Unità di Raccolta e 123 articolazioni sul territorio come Punti di Prelievo. Con il progetto di servizio civile che ha già visto due edizioni, presso le Unità di raccolta viene svolto dai giovani in servizio civile un servizio di accoglienza dei donatori, in modo da fornire loro informazioni, assistenza e sostegno nel delicato momento del prelievo. Un servizio che facilita il donatore al momento della donazione ed è volto a motivarlo per comprendere il valore della donazione e ripeterla nel tempo. Avis in Piemonte utilizza anche 12 autoemoteche, una delle quali interamente dedicata alla plasmaferesi, che si trasferiscono sul territorio per realizzare i prelievi. Vige la modalità della raccolta differita: i donatori effettuano un primo prelievo di idoneità che viene analizzando, ricevendo anche i dati dei propri esami; solo quelli idonei effettuano poi la donazione. Le donazioni. Nel corso del 2015 in Piemonte i donatori hanno effettuato donazioni. Rispetto all anno precedente, le Avis sul territorio piemontese hanno effettuato un numero di donazioni inferiori. Il Piemonte ha contribuito all autosufficienza nazionale, ma per l anno successivo la programmazione richiede un incremento a livello regionale, (+2,7%), che significa anche da parte associativa assumersi l impegno di garantire il quantitativo di sangue raccolto l anno precedente e aumentarne ulteriormente il numero. Anche per il plasma, come si è visto, il Piano regionale prevede un aumento più lieve di plasma del 2% al 2020, che si può ottenere anche aumentandone le donazioni in aferesi della sola componente di plasma oltre che ricavarlo dalle donazioni di sangue intero e poi separarlo successivamente. Distinguendo le donazioni per tipologia (sangue intero, plasma e altre componenti) si hanno i seguenti dati relativi al 2015: Tabella 4. Unità raccolte da Avis nella regione Piemonte anno 2015 Altre Sangue intero Plasma Totale componenti I donatori Nel 2015 i donatori di Avis si contano in persone, con una flessione rispetto all anno precedente, dell 1,5%. Il rapporto tra i donatori che hanno terminato la donazione per motivi diversi (età, non idoneità, trasferimenti, ecc) e i nuovi donatori è negativo: donatori in meno. I donatori hanno effettuato nel corso dell anno donazioni, con una media di 1,65 donazioni annue per ogni donatore. Una frequenza più alta della media italiana di 1,43, che indica un buon grado di fedeltà al dono del sangue da parte di chi vi si è accostato. Circa il 30% sono i giovani tra i 18 e i 35 anni 18, per un valore di , necessari a garantire il ricambio generazionale di quanti a 65 anni escono dall età idonea alla donazione 19. Osserando la distribuzione dei donatori per fasce di età, si osserva che le fasce più giovani sono meno rappresentate. Per garantire il ricambio generazionale risulta necessario un investimento sui giovani, in una maggiore sensibilizzazione alla donazione e in un loro coinvolgimento attivo. 18 Dato stimato sui resoconti provinciali corrispondenti al 75% delle sedi. 19 L attività donazionale 19 di un individuo, regolata dalle attuali norme sanitarie 19, si svolge infatti nella fascia di età anni. D.M. 3 marzo 2005, Ministero della Salute, Caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 del GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 6

7 Gestione della raccolta. Il Piano Sangue Regionale 20 si pone come obiettivo un raccordo stretto e informatizzato con le Associazioni e Federazioni di donatori ai fini di programmare una raccolta puntuale rispetto alle esigenze, non solo quantitativa, ma relativa alle tipologie necessarie: gruppi sanguigni, tipi di componenti (globuli rossi, plasma, piastrine). Questo prevede una organizzazione e una programmazione delle chiamate. Il Piano prevede inoltre l adozione di un sistema informatico unico per tutta la rete delle strutture trasfusionali. Le sezioni Avis raccolgono i dati dei donatori relativi ai riferimenti anagrafici, dei gruppi sanguigni e quelli delle donazioni effettuate (non quelli strettamente sanitari, su cui vige la privacy,) e li raccolgono in archivi informatizzati. Per la provincia di Torino che comprende 3 delle sedi di progetto si utilizza un unico sistema informatizzato di gestione dei donatori, il sistema AvisNet, utile a uniformare i dati, che è stato recentemente esteso a tutte le sedi, anche con l aiuto dei olontari in servizio civile. Diversamente da altre regioni, in Piemonte è stato da poco avviato un sistema di chiamata su prenotazione, e i donatori per lo più si recano presso le Unità di raccolta di loro spontanea volontà (50%). La donazione, come era un tempo, è intesa come un atto volontario e spontaneo del donatore. Questo porta a una mancata programmazione e aderenza tra il sangue donato e le reali esigenze del servizio Trasfusionale. Per evitare accumuli, sprechi, carenze, variabilità mensili, il Sistema Trasfusionale Nazionale chiede di avviare un sistema di chiamata su prenotazione a seconda delle reali esigenze delle Aziende Sanitarie. Questo richiede un cambiamento nella cultura della donazione, da atto spontaneo a disponibilità civile nei confronti del Servizio Pubblico. Nei precedenti programmi di servizio civile i giovani hanno partecipato a un opera di informazione ai donatori e ai volontari Avis per sollecitare l avvio del sistema di prenotazione. Un ottimo lavoro che richiede di essere proseguito. A questo si è accompagnata una formazione dei dirigenti avisini: come si evince dal grafico, nel 2016 è aumentato il numero di sedi che hanno introdotto anche la donazione con appuntamento, oltre a quella ad accesso libero. Tra le azioni atte a guidare le sedi e i donatori a un diverso approccio alla donazione è la recente creazione di una App rivolta ai donatori, utile al singolo donatore per gestire tutte le informazione relative alla propria situazione sanitaria e a ricevere tutte le informazioni dalle sedi Avis di appartenenza. Nel precedente progetto di servizio civile i volontari sono stati impegnati nel monitorare e istruire i donatori sull utilizzo della nuova App. Il lavoro va proseguito con le risorse del presente progetto. A conclusione dell analisi, si riassumono in tabella i dati commentati. Tabella 5. Dati sulle donazioni in Piemonte DATI RELATIVI ALLE DONAZIONI DELL ASSOCIAZIONE AVIS VALORI AL 2015 N di sedi Avis nella Regione 303 N Unità di Raccolta sangue 4 N Punti di prelievo 123 N Unità mobili di raccolta (autoemoteca) 12 N di donazioni totali Regione Piemonte BU31 01/08/2013 Codice DB2016 D.D. 15 aprile 2013, n. 285 Piano di raccolta, produzione e compensazione emocomponenti 2013, confermato nel BU44 05/11/2015. GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 7

8 N di donazioni sangue intero N di donazioni plasma N medio di donazioni per ogni donatore 1,65 N di donatori AVIS nella Regione N di donatori seguiti dalle sedi di progetto N di donatori in calo dall anno precedente N di donatori giovani (18-35 anni) N % di sedi che effettuano donazioni solo con libero accesso 50% N donatori che utilizzano la App associativa Fonte: Dati associativi regionali Avis Piemonte riferiti al 2015 Il calo dei donatori e soprattutto delle donazioni rispetto all anno precedente richiede ad Avis un maggiore impegno per garantire il quantitativo dell anno precedente e aumentarne il volume, intervenendo soprattutto con un aumento dei donatori, e soprattutto dei donatori giovani che possano sostituire quanti per età abbiano perso l idoneità alla donazione. Il plasma necessario alla produzione dei farmaci viene garantito soprattutto dai Servizi Pubblici, meno dai donatori associativi e viene ottenuto in gran parte da un lavoro di scomposizione del sangue intero ottenuto da donazioni generiche. E necessario aumentare la cultura delle donazioni della sola componente di plasma, sensibilizzando i donatori a questa modalità di dono. La richiesta del Sistema Trasfusionale è di una maggiore rispondenza alle tipologie di sangue necessarie e alle variabili quantitative mensili. Occorre quindi una comunicazione puntuale e una precisa rispondenza alle esigenze, che trasforma il tradizionale modalità di donazioni spontanee e non programmate. Nei precedenti programmi di servizio civile i giovani hanno partecipato a un opera di informazione ai donatori e ai volontari Avis per sollecitare l avvio del sistema di prenotazione. Un ottimo lavoro che richiede di essere proseguito. GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 8

9 6.2 IL CONTESTO TERRITORIALE LA POPOLAZIONE REGIONALE DI RIFERIMENTO Il Piemonte è la regione più ampia di Italia dopo la Sicilia, con un alto numero di comuni amministrativi diffusi in tutto il territorio. Al la regione contava persone iscritte all anagrafe. Esaminando nel dettaglio le fasce d età che compongono la popolazione, abbiamo informazioni utili al fine del presente progetto. Osservando le due aree disegnate in 24% 43% 13% 17% 3% Bambini e giovanissimi. Età 0-14 Giovani non ancora donatori. Età Potenziali donatori giovani. Età azzurro si può confrontare la popolazione anziana (sopra i 65 anni) e quella giovane (sotto i 14), il cui rapporto designa l indice di vecchiaia: in Piemonte l indice è di 189,6%, su una media italiana di 157,7% 22. Il dato ha una conseguenza sul servizio trasfusionale: l aumento degli anziani comporta un aumento di popolazione fragile e più esposta a cure che possono richiedere trasfusioni o farmaci emoderivati. Inoltre fa diminuire la percentuale di popolazione in età idonea alla donazione di sangue. L attività donazionale 23 di un individuo, regolata dalle attuali norme sanitarie 24, si svolge infatti nella fascia di età tra i 18 e i 65 anni. La popolazione idonea in Piemonte corrisponde al 61% della popolazione. La popolazione giovanile, tra i 18 e i 35 anni 25, nella regione rappresenta solo il 17%. Ma anche la fascia appena precedente la maggior età risulta di interesse per il presente progetto, del 3%, rappresentando un insieme di giovani che possono essere sensibilizzati ai valori del dono e della solidarietà. Si riassumono in tabella i dati relativi alla popolazione dell Piemonte nel Tabella 6. Popolazione regionale in Piemonte anno 2015 ETÀ VALORE % SUL TOTALE VALORE % SUL TOTALE Età % Età % % Età % Età % % Età oltre % % Totale % % Tabella elaborata da fonte ISTAT, Il graduale aumento di popolazione anziana nella regione ha una duplice conseguenza sul mondo trasfusionale: fa aumentare le richieste di sangue e emocomponenti per via di richieste, più frequenti con l avanzare dell età, e diminuisce il bacino di popolazione idonea alla donazione relativamente all età. La popolazione ideale come target di riferimento risulta la popolazione giovanile, cui si rivolge in particolare il presente progetto. 21 Dati Demo.istat. 22 Fonte: 23 Attività donazionale/donazione del sangue: prelievo di sangue intero, plasma o piastrinoaferesi. 24 D.M. 3 marzo 2005, Ministero della Salute, Caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 del Presso Avis i giovani tra i 18 e 35 anni si riuniscono in Gruppi Giovani e hanno organi rappresentativi nella Consulta Giovani regionale e Nazionale. GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 9

10 LE RISORSE PRESENTI SUL TERRITORIO Nel territorio regionale sono attivi numerosi soggetti che possono essere considerati risorse per l azione di promozione del dono e di raccolta. Avis collabora con istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati al fine di sensibilizzare la popolazione e incrementare le donazioni del sangue. Segnaliamo i soggetti più rilevanti sul territorio regionale con cui Avis ha relazioni di collaborazione, e con cui il giovane in servizio civile entrerà in contatto nello svolgimento del suo servizio. La Regione e gli Assessorati alla Salute, alle Politiche Sociali e all Ambiente; Province e Comuni; Il Centro Regionale Sangue, le Aziende Sanitarie locali; i Servizi Trasfusionali Altre Associazioni di volontariato e con gli organismi del volontariato tra cui il Forum Regionale del terzo settore ed i Centri di Servizio per il Volontariato. AVIS collabora in particolare con ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) e AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti), Università e scuole di ogni ordine e grado; Aziende private, professionisti, mondo della comunicazione e media. Nell ottica del presente progetto, alcuni di questi interlocutori partecipano in qualità di partner come sostegno alla realizzazione delle attività progettuali (vedi voce 24 della scheda) L ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE DELLA POPOLAZIONE REGIONALE DA PARTE DI AVIS Avis regionale promuove numerose attività sul territorio per fare crescere la cultura del dono nel mondo della scuola, dello sport, dei giovani. Le attività svolte dalle Avis nella loro attività di sensibilizzazione all interno della regione sono le attività fondamentali cui i giovani in servizio civile saranno chiamati a inserirsi. Per le attività, in cui non è necessaria la comparazione con i dati del Centro Nazionale Sangue, si fa riferimento ai dati più aggiornati, relativi al Scuole. AVIS in Piemonte svolge incontri informativi nelle scuole per informare e promuovere la cultura del dono. Volontari con esperienza associativa e di comunicazione, a volte accompagnati da medici per dare le informazioni mediche, svolgono incontri nelle scuole superiori. Non c è a oggi una unitaria metodologia e l adozione di materiale didattico unico, ogni sezione utilizza materiale di propria produzione, raccolto e organizzati a seconda della propria creatività libri, filmati, ecc. Il Gruppo dei Giovani di Avis ha ideato alcuni nuovi strumenti di comunicazione che utilizzano il gioco e il fumetto e che si sono dimostrati efficaci come modalità di comunicazione. Nella sede di Borgomanero nel corso delle lezioni vengono esaminati il concetto di dono in generale e di dono del sangue in particolare; il mondo del volontariato; stili di vita sani per una donazione consapevole. Tali concetti vengono introdotti, correlati al programma di studio sul corpo umano, fin dalla scuola primaria, approfonditi nella scuola secondaria di I grado e perfezionati nella scuola secondaria di II grado fino all'accompagnamento alla prima donazione. Tra tutte le sedi di progetto sono state effettuate 42 uscite nelle scuole, 24 nelle primarie, 4 nelle secondarie, 14 in quelle superiori. Dove sono assenti, si intende aprire gli interventi anche alle scuole medie inferiori. Università. Quanto alle Università, Avis ha contatti con diverse facoltà per organizzare presentazioni della donazione del sangue mediante personale medico e giornate di raccolta dedicate, realizzate con le autoemoteche. Vengono svolti numerose giornate dedicate alle donazioni presso il Politecnico di Torino, alcune Facoltà umanistiche e l Istituto Universitario di Tornino, a scadenza trimestrale, per un totale di 20 giornate a trimestre. I volontari in servizio civile nel 2016 non hanno partecipato alle giornate di raccolta, ma si ritiene che una loro presenza sia utile per coinvolgere maggiormente gli studenti loro coetanei. Gruppi di giovani L'AVIS Regionale comprende 1 Consulta Giovani che promuove attività ed iniziative culturali, sportive, ludiche che sono presentate, realizzate e rivolte ai giovani. L Area Giovani regionale aggrega giovani in rappresentanza delle AVIS di tutte le province, spinti dalla volontà di stare assieme, favorendo il confronto tra le singole realtà ed esperienze locali, generando nuove idee GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 10

11 e iniziative e promuovendo quelle realizzate a livello locale perché diventino patrimonio comune. Nell anno in oggetto la Consulta Giovani ha organizzato 1 iniziativa di animazione e sensibilizzazione al dono. Comunicazione con gli strumenti associativi. Siti web. La sede regionale ha un sito web, così come la maggior parte delle sezioni provinciali e comunali. Presso le sedi di progetto il sito web è presente in solo in due sedi su quattro. Social network. Alcune sedi hanno aperto pagine di social network, per promuovere il dono del sangue, aggregare volontari, divulgare eventi e notizie inerenti il mondo della donazione. Presso le sedi di progetto sono presenti 3 pagine facebook, con contatti, che vanno tenuti aggiornati. Eventi di animazione e sensibilizzazione, a carattere ludico e sportivo. Ogni sezione durante l anno partecipa ad eventi di animazione sul territorio intervenendo con banchetti informativi, con la presenza dell autoemoteca per la raccolta del sangue, o organizza direttamente interventi informativi e promozionali. In totale ogni sezione attiva 3 o 4 eventi annuali: se ne posso contare dunque circa all anno. La sede regionale coordina gli interventi delle sedi comunali. Dalla sede regionale si realizzano direttamente eventi di maggior richiamo, gestiti dal Gruppo di Giovani che raccolgono i volontari attivi tra i 18 e i 35 anni. Presso le sedi di progetto nel 2016 sono state realizzate 10 eventi sul territorio, ma nessuno propriamente destinato ai giovani. SINTESI DEI DATI RELATIVI ALLE ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE AL DONO DI AVIS NELLA REGIONE Tabella 7 Attività di sensibilizzazione in Piemonte anno 2016 ATTIVITÀ INDICATORI N INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE SU MEDIA ASSOCIATIVI INIZIATIVE NELLE SCUOLE ATTIVITÀ DI COINVOLGIMENTO N siti associativi 2 N social network 4 N contatti social N interventi nelle scuole coordinate dalla sede regionale 90 N interventi nelle scuole secondarie inferiori nelle sedi di progetto 24 N interventi nelle scuole secondarie superiori nelle sedi di progetto 4 N interventi nelle scuole primarie nelle sedi di progetto 14 N giornate di raccolta in Università 60 N presenze di volontari SCN durante le giornate di raccolta in Università / N di eventi di promozione e animazione coordinate dalla sede regionale N di eventi di promozione e animazione presso le sedi di progetto 23 N di eventi di promozione e animazione organizzate espressamente rivolte ai giovani in servizio civile nelle sedi di progetto / Fonte: dati associativi AVIS Regionale Piemonte La promozione nelle scuole, che ha ancora una attività coordinata, richiede personale giovane e adatto alla comunicazione con gli studenti per essere lanciata in modo più rilevante. Presso le sedi di progetto sono attivi 4 profili e pagine di social network che aiutano a richiamare nuovi contatti e mantenerli vivi per coinvolgerli alle attività e informazioni di promozione del dono e che richiedono aggiornamento costante. GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 11

12 6.3 DOMANDA REGIONALE E RELATIVA OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI. Si è visto che il bisogno principale cui il seguente progetto vuole dare risposta è il fabbisogno regionale di sangue e plasma indicato dal Piano Regionale, che rappresenta la domanda. Descriviamo gli altri soggetti che si occupano della raccolta del sangue in Piemonte, per poi indicare il contributo proporzionale dei soggetti analoghi attivi nel territorio regionale che contribuiscono a soddisfarlo, indicati come offerta presente sul territorio, comparando i più aggiornati dati di raccolta, quelli del ALTRE ASSOCIAZIONI DI DONATORI DEL SANGUE IN PIEMONTE Oltre all AVIS, si è detto, in Piemonte operano altre associazioni di donatori del sangue. FIDAS. Federazione Italiana Associazioni Donatori di sangue. La FIDAS è una Federazione di Associazioni Donatori di Sangue autonome ed indipendenti, nata per collaborare ai fini di una migliore organizzazione del sistema trasfusionale. La Federazione agisce nell'interesse delle associazioni federate rispettando le singole autonomie amministrative e gestionali e cura il coordinamento a livello nazionale e le iniziative socio-politiche. Sul territorio nazionale nel 2015 si contano 73 Associazioni confederate in FIDAS 27. Le Associazioni confederate in Fidas contribuiscono alla raccolta nazionale con i loro donatori che donano presso Unità di Raccolta accreditate o presso le strutture pubbliche. Particolare impegno viene profuso dalle Associazioni confederate alla donazione giovanile, che dal 2010 al 2015 è aumentata del 27%, con quasi giovani tra i 18 e 28 anni, su circa iscritti. Negli ultimi anni Fidas non ha pubblicato dati regionali né nazionali sulla raccolta effettuata 28. La Fidas Federazione Regionale del Piemonte è costituita dalle sei Associazioni di Donatori volontari di sangue: ADSP Torino, ADOS Ovada, ADSM Michelin, ADAS Saluzzo, ANDVS di Novi Ligure e AVAS di Mondovì, che aderiscono alla Fidas Nazionale. CRI. Croce Rossa Italiana. La Croce Rossa si impegna a promuovere la donazione volontaria come attività solidaristica e invia i donatori presso i Servizi Trasfusionali. Solo in pochi casi organizza Unità di Raccolta convenzionate. I cittadini che vogliano donare mediante la Croce Rossa fanno riferimento ai Comitati locali presenti sul territorio. I dati relativi al numero dei donatori e alle raccolte eseguite mediante la Croce Rossa non sono pubblici. 29 In Piemonte i donatori di sangue della Cri sono coordinati da un rappresentante Regionale e da 5 comitati provinciali a Alessandria, Asti, Cuneo, Tornino e Vercelli. La scelta verso cui si è orientata è di indirizzare i donatori presso i Centri Trasfusionali ospedalieri convenzionati, dove è possibile effettuare sia la donazione di sangue intero che quella di plasma, oltre a piastrine e globuli rossi: i donatori di sangue vengono inviati preso ospedali pubblici in 21 città della Regione. Periodicamente la CRI organizza giornate di raccolta di sangue intero presso le due Unità di Raccolta CRI di Bosco Marengo e Predosa, gestite in collaborazione con il SIMT di Alessandria, e mediante l impiego di una autoemoteca 30. I dati relativi al numero dei donatori e alle raccolte eseguite mediante la Croce Rossa non sono pubblici I dati associativi sono verificati dall Assemblea Nazionale che ha luogo a maggio di ogni anno: i più aggiornati riguardano il bilancio I dati del CNS vengono aggiornati con gazzetta ufficiale nell autunno di ogni anno. I più aggiornati sono pubblicati nella GU N.161- Programma nazionale autosufficienza 2015 e sono relativi al Secondo i dati più aggiornati relativi al Ultimi dati pubblicati del Ultimi dati pubblicati del GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 12

13 SINTESI DEI SERVIZI PRESENTI SUL TERRITORIO Si riassumono in tabella i dati relativi ai servizi presenti sul territorio piemontese: Tabella 8 Servizi di raccolta e trasfusioni sangue in Piemonte per l anno 2015 SERVIZI SUL TERRITORIO VALORI NUMERICI FONTI PUBBLICAZIONE N SERVIZI TRASFUSIONALI 21 Ministero della Salute N ASSOCIAZIONI E FEDERAZIONI DI DONATORI DI SANGUE 8 Dati Associativi Siti di riferimento citati LA DOMANDA: il fabbisogno regionale Come si è visto nella tabella n.1, per il 2015 il Centro Nazionale sangue assegnava alle strutture e associazioni della regione la raccolta di unità di sangue per rispondere alle necessità del Piemonte e di donazioni di plasma, corrispondenti a da inviare alle industrie farmaceutiche. L OFFERTA: la raccolta di sangue e plasma complessiva nella regione Nel corso dell anno 2015 l intera regione ha raccolto unità di sangue, minori del previsto a causa del contenimento dei consumi ma sufficienti alla domanda regionale e all autosufficienza nazionale e di plasma, con un quantitativo per abitante maggiore della media italiana. La raccolta di sangue effettuata da Avis e da soggetti analoghi Rispetto all intera raccolta, nel 2015 AVIS nella regione ha contribuito con unità di sangue intero e donazioni di plasma, per un quantitativo di chilogrammi, 32 contribuendo dunque con il 69% dell insieme delle donazioni di sangue e il 35 % alle donazioni di plasma. SINTESI DEI DATI SULLA DOMANDA E L OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Si danno in sintesi i dati relativi alla domanda il fabbisogno di sangue regionale e alla offerta - il contributo proporzionale di soggetti analoghi attivi nel territorio regionale. Tabella 9 - Domanda regionale di unità di sangue e plasma DOMANDA REGIONALE UNITÀ DI SANGUE UNITÀ DI PLASMA 33 FONTI Programmazione regionale Centro Nazionale Sangue, Programma di autosufficienza 2015 Programmazione regionale 2016 e Centro Nazionale Sangue, Programma di autosufficienza 2016 Programma nazionale plasma e plasmaderivati, Tabella 10- Offerta di unità di sangue e plasma da parte di AVIS e di servizi analoghi nel 2015 UNITÀ OFFERTA: RACCOLTA % SUL UNITÀ DI % SUL DI REGIONALE TOTALE PLASMA TOTALE SANGUE FONTI Donazioni Avis % % Dati Associativi regionali Donazioni altri soggetti TOTALE % 100% % 100% Centro Nazionale Sangue, Programma di autosufficienza 2015 Contributo Avis alla raccolta di sangue Contributo Avis alla raccolta di plasma 32 Al 2015 le donazioni di plasma erano costituite da sacche del peso di 0,5 chilogrammi. 33 Le unità di plasma sono misurate in KG. GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 13

14 Rispetto alla domanda regionale di sangue e emoderivati, l offerta rappresentata da Avis corrisponde al 69% delle donazioni di sangue e a 35% di quelle di plasma. 6.4 IN CONCLUSIONE: RISORSE E PROBLEMI INDIVIDUATI A conclusione dell analisi, si richiamano alcune criticità evidenziate nel contesto. Come abbiamo visto, il principale problema regionale è dato dalle emergenze e trasformazioni del sistema trasfusionale e del contesto demografico cui l Associazione in Piemonte non ha dato ancora sufficiente risposta. L'associazione non è al passo con le trasformazioni del sistema trasfusionale e del contesto demografico Nell analisi di contesto si sono evidenziati due ambiti in cui la regione ha necessità di trasformazione. Nonostante l ottimo quantitativo di donazioni raccolte sul territorio regionale e il ruolo del Piemonte nel contribuire all autosufficienza nazionale, l Associazione ha necessità di adeguarsi alle richieste di un sistema più aggiornato e al passo con le nuove emergenze e trasformazioni. Uno è più settoriale, legato all ambito trasfusionale, l altro alla trasformazione del tessuto demografico e del patrimonio di donatori. L'associazione non è al passo con le trasformazioni del sistema trasfusionale e del contesto demografico I donatori sono abituati a una donazione spontanea e non programmata L'invecchiamento della popolazione causa una perdita di donatori 1. I donatori sono abituati a una donazione spontanea e non programmata Come si è visto nei grafici, nel 2015 il 50% delle sedi della regione attuava la donazione solo con accesso libero, su spontanea disponibilità del donatore. Un grande lavoro di trasformazione della cultura della donazione ha portato a un miglioramento della situazione, ma l opera è ad proseguire e richiede un notevole impegno per la trasformazione della cultura della donazione. 2. L'invecchiamento della popolazione causa una perdita di donatori Il patrimonio di donatori vede un calo progressivo per la perdita di donatori storici, dovuti per lo più al raggiungimento dell età di 65 anni oltre la quale non si può più donare, non adeguatamente compensata dall inserimento di nuovi donatori, soprattutto giovani. GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 14

15 Tabella 11. Criticità del territorio regionale e loro indicatori numerici PROBLEMI INDICATORI VALORI RIFERIMENTI ALL ANALISI DI CONTESTO 1 I donatori sono abituati a una donazione spontanea e non programmata N % di sedi che effettuano donazioni solo con libero accesso 50% Tabella 5 2 L'invecchiamento della popolazione causa una perdita di donatori Differenza tra donatori uscenti e nuovi donatori Tabella DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO DESTINATARI DIRETTI Alla luce del problema generale della regione e delle diverse problematiche evidenziate, ci si propongono le seguenti fasce di popolazione come target degli obiettivi del progetto. Per ciascun target individuato, si danno indicazione sui destinatari direttamente coinvolti dalle azioni progettuali, su cui esse andranno a impattare. INDICATORI RELATIVI AI DESTINATARI Rimandando la descrizione puntuale dei destinatari di ciascuna azione progettuale alla voce 8.1 della scheda, si indicano i destinatari cui il progetto Tabella 12 Indicatori dei destinatari PROBLEMI EVIDENZIATI DESTINATARI VALORI NUMERICI STIMATI FONTI GEN L'associazione non è al passo con le trasformazioni del sistema trasfusionale e del contesto demografico I donatori della rete Avis in tutto il territorio regionale La popolazione regionale in età idonea alla donazione La popolazione giovane da coinvolgere alla donazione Dati Avis Nazionale Dati Istat Dati Istat 1 I donatori sono abituati a una donazione spontanea e non programmata I donatori gestiti dalle sedi di progetto I donatori di tutta la regione Dati Avis Piemonte Dati Avis Nazionale Popolazione raggiunta dalla comunicazione associativa. n contatti mensili: Avis Regionale Piemonte 2 L invecchiamento della popolazione causa una perdita di donatori Popolazione raggiunta mediante iniziative promozionali e di animazione sul territorio coordinate dalle sedi di progetto Studenti della regione raggiungibili con 45 interventi in tra tutte le sedi di progetto Studenti raggiunti con la partecipazione a 40 giornate di donazioni nelle Università Stima relativa agli interventi programmati Giovani raggiunti mediante iniziative sul territorio dalle sedi di progetto GIOVANI CON AVIS IN PIEMONTE 15

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