IL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia)
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- Tommasa Negri
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2 IL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia) modalità e mezzi per organizzare il lavoro didattico sull intercultura e sulla fiaba con i bambini, i genitori e la comunità del luogo scelte e delle azioni da intraprendere, sempre calibrate sui bisogni reali dei bambini e degli adulti, dei vissuti e delle storie personali. strumenti operativi e strategie didattiche, mettendo in primo piano l uso delle fiabe e del libro per facilitare le relazioni e l apprendimento e per coinvolgere i genitori mediatori e le associazioni locali. 2
3 tutti sono portatori di una storia complessa e dinamica, una storia da conoscere e da accogliere se desideriamo comprendere come aiutarli a muoversi in modo positivo nel proprio percorso di crescita e integrazione. a scuola i bambini sperimentano e accettano nuove relazioni, regole, modi di fare, conquistando gradualmente autonomia, strategie personali d azione e di comunicazione. per tutti e in particolare per i bambini stranieri, il nido e la scuola dell infanzia rappresentano un esperienza molto importante di integrazione e di apprendimento della lingua, per affrontare con fiducia in se stessi e con una buona serie di attrezzi, il successivo percorso scolastico. 3
4 Modalità e strumenti di dialogo e accoglienza iniziative e risorse della scuola (commissione interculturale, protocolli e materiali per l accoglienza delle famiglie e l inserimento al nido o a scuola, proposte e progetti per le relazioni, le comunicazioni, l apprendimento della lingua ); risorse del territorio ( mediatori linguistici e culturali, facilitatori linguistici, enti e istituzioni del territorio, biblioteche pubbliche, centri di documentazione, centri interculturali, associazioni ); risorse documentali e bibliografiche (scaffale interculturale, archivio dei materiali specifici per l accoglienza, tracce dei progetti didattici interculturali, mappe dei links utili, riferimenti normativi ) 4
5 Le parole e gesti accoglienti i modi per conoscersi: il colloquio con i genitori, il tempo per osservare e per ascoltare ( approccio alle situazioni e nel suo stile personale, autonomia personale e nell ambiente, comportamenti e le relazioni nel gioco, comportamenti durante le attività organizzate, il linguaggio verbale e non); la valorizzazione delle diverse etnie e culture presenti a scuola (con cartelloni, segni, musiche, raccolte di proverbi, poesie, ricette libri in più lingue, calendario interculturale ) I modi di comunicare e stare in relazione: i cartelloni con le foto della vita di scuola, i giornalini, le lettere in più lingue, il coinvolgimento in progetti della scuola le feste della scuola e del territorio, i laboratori per adulti 5
6 i rituali quotidiani: tenere il bambino per mano, fargli capire che cosa succede, fargli riconoscere i momenti di routine e di attività che si ripetono, coinvolgere i compagni 6
7 vocabolario dei primi giorni: il le parole per salutare, chiamare, invitare, rassicurare, coccolare e anche richiamare (ciao, bravo, vieni, giochiamo, vuoi ancora, va bene, basta così ) 7
8 da dove siamo arrivati: il nome dei paesi, i saluti, le bandiere, i modi di parlare e di vivere 8
9 accogliere con i libri : e storie aiutano a comprendere cosa succede quando si cambia paese e si incontrano nuovi amici e nuove esperienze; possono offrire esempi di accoglienza e di amicizia ma anche rispecchiare i sentimenti e le emozioni non sempre positive che proviamo e permetterci di comprenderli e superarli. 9
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11 Imparare l italiano a scuola non basta il bagno linguistico; e bisogna preservare la lingua degli affetti inizialmente puntiamo all apprendimento della lingua per comunicare i bisogni e per mettersi in relazione dobbiamo essere consapevoli che la lingua serve al bambino per apprendere e per stare al passo con il percorso formativo che realizziamo a scuola. Altrimenti la deprivazione del linguaggio può diventare un problema di apprendimento. 11
12 Osserviamo se il bambino parla e come parla/comunica per poter intervenire partendo dalle potenzialità e dai bisogni personali. la comunicazione corporea e non verbale: mimica e gestualità, interazioni, comunicazione dei bisogni, affronto dei problemi, come si fa capire le modalità che usa per capire: se osserva gli altri, chiede aiuto, aspetta, rinuncia il suo linguaggio verbale: se ascolta, se parla e come, quando, con chi qual è il contesto che lo spinge ad usare il linguaggio, chi è il suo interlocutore privilegiato... 12
13 Individuiamo i livelli di partenza, focalizziamo quali proposte possiamo organizzare, rispetto al linguaggio verbale ma anche ai diversi campi di esperienza; infatti l apprendimento della lingua avviene in modo molto più motivante se il bambino vive esperienze di tipo corporeo, motorio, manipolativo, espressivo, ludico situazioni nelle quali al fare si accompagna il dire ciò che si fa e si vive; 13
14 Di pari passo all apprendimento della lingua progrediscono ed evolvono anche l identità del bambino, la fiducia e l autostima, la sua capacità di mettersi in relazione, l autonomia nel gioco e nel lavoro, la possibilità di avere idee sulla realtà e di esprimerle portando il proprio contributo. In questi legami tra lingua e autocostruzione affettiva, sociale e cognitiva entrano come protagonisti i libri e le storie e tutti i giochi ad esse collegati che possiamo inventare. 14
15 Le domande dell insegnante Perché il bambino resta in silenzio? Come comunicare con lui? Che tipo di attività proporre? 15
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18 FILASTROCCA DEL BENVENUTO A CHI VIENE DA LONTANO Amico sconosciuto Sappi che qui fra noi sei il benvenuto Tu vieni da lontano Ecco la nostra mano Hai viaggiato e sei stanco C'è posto al nostro fianco Questa è una terra amica E noi ti aspettavamo, e siamo pronti Abbiamo pane per la tua fatica Abbiamo orecchie per i tuoi racconti Bruno Tognolini 18
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