Transcript

1 Come studiare un capitolo della Bibbia

2 Un capitolo vigente

3 Geremia capitolo 7 ovvero il rimprovero di Dio sulla nostra esistenza spirituale

4 Geremia: Profeta vissuto alla fine del regno di Giuda. Denunciò il peccato e la ribellione dei Giudei Gr 2:25, 27, 35; 6:16-17; 17; inoltre, predisse i 70 anni di cattività a Babilonia Gr 25:9-11; 32:28-29; 29; Da 9:1-2, e il ritorno di Giuda nel proprio paese Gr 29: Geremia ebbe un servizio difficile: fu sovente perseguitato Gr 1:18-19; 37:11-38:6; 38:6; e fu condotto con la forza in Egitto Gr 43:1-7.

5 V V 2 Ascoltare la parola praticare, ringraziare e obbedire Esdra 7.10 Atti 17.11

6 V V 3,11 Le esortazioni del Signore Fedeltà: Salmo Comunione: Atti 2.42 Cammino: 1 Giovanni 2.6;3.3;4.11

7 V V 12 Il passato d Israele Isaia 46.9 Salmo 77.5

8 V V 13,15 La conseguenza della disubbidienza Lontani dal Signore Colossesi Samuele 15.22

9 V V 16,19 La confusione della nostra Vita Responsabilità Conduzione 2 2 Timoteo 4.1,5

10 V V 20,22 L ira del Signore Idolatria Orgoglio Salmo Corinzi 10.4

11 V V 23 I I comandamenti del Signore Trascurati e contestati Giovanni Salmo

12 V V 24,26 Un popolo dal collo duro Atti Giovanni 6.60 Marco 16.14

13 V V 27,34 Le conseguenze delle contaminazioni 1 1 Tessalonicesi Corinzi 7.1

14 Due versetti eloquenti..ma questo comandai loro: "Ascoltate la mia voce, e sarò il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie ch'io vi prescrivo affinché siate felici". Geremia 7.23

15 Perciò dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce dell'eterno, del suo Dio, e che non vuol accettare correzione; la fedeltà è perita, è venuta meno nella loro bocca. Geremia 7.28

16 Un capitolo descrittivo

17 1 Corinzi Capitolo 1 versetti da 1 a 16 A Corinto si era formata un assemblea numerosa grazie al ministerio di Paolo (Atti 18:10). E lui, fedele pastore e zelante evangelista, continua a vegliare su di essa con sollecitudine (confr. 2 Corinzi 11:28). Egli scrive da Efeso questa prima lettera che si rivolge anche a «tuttiquelli che in ogni luogoinvocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo» (v. 2). È dunque scritta anche per noi, se ne facciamo parte.

18 Paolo ha ricevuto da Corinto spiacevoli notizie. Vari disordini erano apparsi in quell assemblea. Ma, prima di affrontare questi penosi argomenti, l apostolo ricorda a quei credenti le loro ricchezze spirituali, attribuendole alla grazia di Dio (v. 4,5). Per misurare la nostra responsabilità e prendere più sul serio la nostra vita cristiana, cerchiamo qualche volta di valutare i nostri inestimabili privilegi. E ringraziamo il Signore come l apostolo fa in questa occasione.

19 Il primo rimprovero rivolto all assemblea di Corinto riguarda le loro discordie. Seguivano l uomo (Paolo, Apollo, Cefa, in quanto dottori più eminenti di altri: Giovanni 3:2), invece di essere uniti nella comunionedi «Gesù Cristo, nostro Signore», il Figlio di Dio (v. 9). Che questa sia sempre la nostra parte (1 Giovanni 1:3).

20 1 Corinzi Capitolo 1, versetti da 17 a 31 Per «noi che siamo sulla via della salvazione», la parola della croceè la potenza di Dio. Ma per gli altri uomini non è che pazzia. Tutto ciò che la croce significa: la morte d un Giusto necessaria alla giustizia di Dio, il perdono gratuito dei peccatori, la condanna definitiva dell uomo naturale, sono verità che urtano la ragione umana.

21 Si presentino miracoli e opere spettacolari, un nobile idealeaccompagnato da una moraleche richiede degli sforzi... ecco il genere di religione che non urta nessuno. Ebbene! tutti i sapienti, i teologi, i polemisti, insomma i grandi di questo secolo e di tutti i secoli, il v. 18 li classifica sotto una comune e spaventosa designazione: «quelli che periscono».

22 È un dato di fatto che tra i riscattati del Signore ci sono pochi sapienti, potenti, nobili... (v. 26); infatti è più difficile per costoro diventare «come i piccoli fanciulli» (Matteo 18:3; 11:25). Per glorificarsi Dio sceglie ciò che è debole, vile, disprezzato, e tali sono i credenti in Cristo secondo la stima del mondo. Ma cosa importa il loro valore personale, dal momento che sono in Cristoe che Lui è, per loro, potenza, sapienza, giustizia, santificazione, redenzione (v. 24,30)?

23 Un capitolo commentato

24 Genesi 22 -Il sacrificio di Isacco Questo è un brano particolarmente significativo e studiandolo possiamo fare delle considerazioni: A) nella storia della vita di Abraamo B) in senso profetico

25 A) Nella storia della vita di Abraamo Vediamo che nella vita di Abraamo per tre volte Dio gli chiede di separarsi da qualcuno: 1)andandosene: Genesi 12:1 Dio chiede ad Abraamo di lasciare il suo paese (cosa che lui fa) ma anche la sua famiglia e i suoi parenti. Abramo invece porta con sé (oltre alla moglie Sara) anche il padre e Lot, suo nipote. Si separerà dal padre solo quando questi morirà e da Lot, di fatto, solo dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra.

26 2) mandando via: Genesi 21:10-13 Dio gli chiede di mandare via Ismaele. 3) sacrificando: Genesi 22:2 Dio gli chiede di uccidere Isacco come si fa con un animale che si sacrifica.

27 La richiesta di Dio ad Abraamo ci lascia sconcertati: come è possibile pensare che Dio chieda ad Abramo di offrirgli suo figlio in sacrificio? Sappiamo che i cananei offrivano sacrifici umani ai loro idoli ma Dio non vuole questi sacrifici e, in seguito, la legge li vieterà espressamente (Levitico 18:21; 20:2-5; Deuteronomio 12:31; 18:10). Già il primo versetto ci da una indicazione riguardo al motivo della richiesta di Dio Dio mise alla prova Abraamo. Si tratta quindi di un modo attraverso cui Dio chiede ad Abraamo di dimostrare la sua fede in termini pratici.

28 Uno dei temi della lettera di Giacomo è il rapporto fra fede ed opere. Al capitolo 2: il tema è proprio quello dell esprimere la propria fede (di fronte agli altri) attraverso le opere Giacomo 2:18 Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede»

29 Nel portare avanti il suo discorso Giacomo cita come esempio il sacrificio di Isacco: Giacomo 2: Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrí suo figlio Isacco sull altare? Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; cosí fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia»; e fu chiamato amico di Dio.

30 Questo sembra in contraddizione con quello che dice Paolo citando lo stesso passo per affermare l opposto Romani 4:2-3 Poiché se Abraamo fosse stato giustificato per le opere, egli avrebbe di che vantarsi; ma non davanti a Dio; infatti, che dice la Scrittura? «Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia».

31 Se noi torniamo a Genesi possiamo capire come non ci sia contraddizione nelle loro affermazioni. Paolo in Romani (citando Genesi 15:6) sottolinea il fatto che Abramo ebbe semplicemente fede nella promessa di Dio di dargli un erede (Genesi 15:1-5). 5). Abramo non fece nessuna opera ma semplicemente credette in Dio. Poi però Abraamo non ha agito in modo coerente con la propria fede, ma ha cercato di ottenere un erede con mezzi umani e questo ha portato alla nascita di Isacco. Quando vediamo che la fede agiva insieme alle sue opere? Come dice Giacomo, proprio in occasione del sacrificio di Isacco.

32 Dio mise alla prova Abraamo mettendolo in una condizione in cui ubbidire significava fidarsi della volontà di Dio e Abraamo, anche volendo, non avrebbe potuto trovare espedienti umani per riportare in vita Isacco. Visto in questa ottica il sacrificio di Isacco può essere considerato l opposto della nascita di Ismaele:

33 Nascita di Ismaele (vita) Abraamo agisce di propria iniziativa Sara propone una soluzione ad Abraamo Ismaele nasce attraverso un espediente umano

34 Sacrificio di Isacco (morte) Abraamo ubbidisce ad un ordine di DIO Sara non viene neanche informata da Abraamo Isacco non muore per il diretto intervento di Dio

35 Per tre volte Abraamo viene chiamato personalmente in questo brano: v. 1 da Dio per chiedergli di sacrificare Isacco v. 7 da Isacco che gli chiede spiegazioni v. 11 dall angelo del Signore per fermarlo prima che uccida Isacco In tutte queste occasioni risponde prontamente eccomi.. Le altre (poche) parole lasciano sempre trapelare le speranze di Abraamo:

36 1) Una volta raggiunto il posto stabilito Abraamo dice ai suoi servi Rimanete qui con l asino; io e il ragazzo andremofin là e adoreremo; poi torneremoda voi (v. 5) Ebrei 11:19 parlando dell atteggiamento di Abraamo dice Abraamo era persuaso che Dio è potente da resuscitare anche i morti, questo ci fa capire che Abramo pensava che Dio forse avrebbe risuscitato Isacco dopo la sua morte. 2) Alla richiesta di chiarimenti di Isacco Abraamo risponde Figlio mio, Dio stesso si provvederà l agnello per l olocausto, Questa frase non è solo qualcosa detto per far star buono Isacco ma lascia intendere che Abraamo poteva pensare che Dio avrebbe cambiato idea.

37 La risposta di Dio Dio impedisce la morte di Isacco fermando Abraamo all ultimo momento. Quando Dio vede Abraamo prendere il coltello lo ferma, ma non rinuncia all olocausto, provvede un montone che verrà ucciso al posto di Isacco. Occorre fermarsi a questo punto e fare delle considerazioni sull uso del verbo vedere/provvedere (in ebraico è lo stesso verbo) che in questo brano ricorre 5 volte:

38 v. 4 Abraamo alzò gli occhi e vide il luogo. [ visione triste, è il luogo in cui deve uccidere Isacco v. 8 Dio stesso si provvederàl agnello per l olocausto». [ speranza di una soluzione da parte di Dio v. 13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone. [ visione felice, Dio ha risposto v. 14 Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». [ nota il parallelo con vedere in Genesi 16: Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto».».[[ certezza della soluzione di Dio

39 B) In senso profetico Molti elementi in questo brano costituiscono un richiamo a quello che sarà il sacrificio di Gesù: - Figlio, unico e amato (tutte espressioni qui riferite ad Isacco) nel Nuovo Testamento si riferiscono al rapporto tra Dio Padre e Gesù Cristo. - Dio non chiede semplicemente ad Abramo di uccidere Isacco ma di offrirlo in olocausto. L olocausto era un offerta per il peccato, l animale che si offriva doveva essere senza difetto.

40 - Abramo spera che Dio provveda un agnello da sacrificare al posto di Isacco (il capostipite del popolo di Israele), Dio sul momento provvede un montone al posto di Isacco ma al momento opportuno farà molto di più dando Cristo, come agnello che prende su di se i peccati del mondo (Giovanni 1:29). - - qui Isacco è una figura di Cristo [ Ubbidiente fino alla morte (Filippesi 2:5-8) qui Abramo è una figura di Dio Padre [ Che non ha risparmiato il proprio figlio (Romani 8:32)

41 - la liberazione di Isacco è una figura della resurrezione di Gesù [ vedi Ebrei 11:19 dove per indicare l accaduto viene usata l espressione e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione mettendo proprio in relazione questo fatto con la morte e risurrezione di Gesù. Nel testo originale l avvenimento viene definito come una parabola profetica infatti è scritto letteralmente e figurativamente parlando (greco: parabolé = parabola, parlare in modo figurato) lo riebbe indietro.

42 Dio chiede ad Abramo di compiere un atto che può essere considerato assurdo, ma non dobbiamo dimenticare che Dio ha impedito che Isacco fosse sacrificato. Al contrario Dio ha dato per noi il suo unigenito Figlio e per amor nostro non è intervenuto a fermare questo sacrificio.