Analisi della mortalità differenziale a Roma 1

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1 Analisi della mortalità differenziale a Roma 1 Introduzione L Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia ; un diritto fondamentale da garantire all individuo e alla collettività. Nel secolo scorso si è assistito nel nostro Paese a notevoli miglioramenti delle condizioni di salute della popolazione, con conseguenti guadagni nella speranza di vita. Per il 2008 la stima dell Istat della speranza di vita alla nascita è pari a 78,8 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne. Tuttavia oggi, malgrado le scoperte in campo medico-scientifico che hanno contribuito al miglioramento delle condizioni di vita e di salute della popolazione, esistono ancora delle differenze di mortalità dovute alla condizione socio-economica degli individui. E comprovato, infatti, che nelle moderne società lo svantaggio sociale di un individuo si lega ancora a minori aspettative di vita o a precarie condizioni di salute e che le politiche socio-sanitarie e educative non portino al superamento di tali iniquità, eliminando o contrastando i fattori di rischio e le condizioni di vita nocive per l individuo stesso. Obiettivo di questo studio è quello di analizzare l entità del contributo delle cause di morte, dell età e del sesso ai valori delle differenti speranze di vita osservate nel quinquennio in diversi contesti socio-economici nei quali vive la popolazione romana. Analogamente al precedente studio sulla fecondità 2 è stata utilizzata la cosiddetta popolazione virtuale. Si ricorda che la popolazione virtuale è frutto di un analisi sulla qualità dei dati di popolazione di fonte anagrafica che l Ufficio di Statistica ha effettuato per il Progetto di previsioni demografiche realizzato nel corso dell anno Tale analisi di qualità si è avvalsa del lavoro di revisione dell Anagrafe sviluppato e portato avanti dall Ufficio di Statistica a partire dai dati del Censimento e proseguito autonomamente per sole finalità di studio. La mortalità a Roma nel periodo Il tasso di mortalità generico 4 (o grezzo) nel periodo è pari per Roma a 9,2 morti per mille individui. La tendenza che emerge è quella di una maggiore sopravvivenza delle donne rispetto agli uomini; infatti queste presentano un tasso di mortalità del 9,1 contro il 9,3 maschile (grafico 1). Per eliminare l effetto della diversa struttura per età esistente tra i due sessi sui tassi grezzi e quindi procedere ad un confronto meno distorto della mortalità per sesso si sono calcolati i tassi di mortalità standardizzati 5, prendendo come popolazione tipo la popolazione media romana residente nel quinquennio considerato. 1 Cfr. Analisi della mortalità differenziale a Roma nel : il caso della popolazione dell azienda USL RME di Roma tesi di Claudia Dionigi A.A Facoltà di Scienze Statistiche - Università La Sapienza di Roma 2 Cfr. n. 1 anno Cfr. Previsioni demografiche per Roma. Città e Municipi. Roma 14 luglio Rapporto tra i morti in dato periodo di tempo e la popolazione di riferimento. 5 Il calcolo dei tassi di mortalità standardizzati o normalizzati con il metodo della popolazione tipo neutralizza gli effetti della diversa composizione per età nel calcolo dei tassi generici. In pratica si sostituisce ai due pesi dati dai totali per età delle due diverse popolazioni a confronto un unica serie di pesi standard tratti da una popolazione presa come modello, detta popolazione tipo. 31

2 Il confronto tra i tassi standardizzati mostra che, qualora la popolazione maschile e quella femminile avessero distribuzioni per età identiche e uguali a quella romana totale, la mortalità dei maschi sarebbe più alta del 29% 6 rispetto a quella delle femmine, anziché di solo 2,3 7 punti percentuali. Il confronto tra i tassi di mortalità grezzi effettivi e quelli standardizzati ci mostra invece che se i due contingenti avessero avuto una struttura per età come quella romana totale la mortalità dei maschi sarebbe aumentata del 13,4% 8 e quella delle femmine diminuita del 10,1% 9. Grafico 1 - Tasso di mortalità generico e standardizzato per sesso. Periodo ,0 10,5 10,0 8,0 9,3 9,1 8,1 6,0 4,0 2,0 0,0 M tasso mortalità tasso mortalità standardizzato (SMR) F I tassi specifici di mortalità per età e sesso evidenziano ancora la maggiore sopravvivenza delle donne a tutte le età, in particolare nelle età adulte e anziane; si osservano infatti dei tassi di mortalità maschile per la classe di età pari al 5 contro il 2,9 delle femmine e per gli ultra65enni pari rispettivamente al 43,4 e al 35,5% (grafico 2). 6 Rapporto tra tasso di mortalità standardizzato maschile e quello femminile moltiplicato per Rapporto tra tasso di mortalità grezzo maschile e quello femminile moltiplicato per Rapporto tra tasso di mortalità standardizzato e tasso grezzo o generico moltiplicato per Cfr. nota 7. 32

3 Grafico 2 - Tassi di mortalità specifici per età. Periodo ,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 < >65 M F ROMA I tassi di mortalità per causa negli anni hanno subito un notevole mutamento. Se nel secolo scorso si moriva di più per di tipo infettivo, oggi la maggioranza dei decessi è causata da di tipo degenerativo quali i e le cardiovascolari, sia per gli uomini che per le donne. Per l analisi sulla mortalità per causa si sono presi in considerazione i seguenti 11 grandi gruppi di causa di morte: 1. infettive e parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche 4. disturbi psichici/ del nervoso e degli organi di senso 5. del circolatorio 6. del respiratorio 7. del digerente 8. del osteomuscolare/tessuto 9. del genito-urinario 10. da traumatismo/avvelenamento 11. altre. Il principale gruppo di cause di morte per la popolazione romana è costituito dalle del cardio-circolatorio con 3,7 morti per 1000 individui; a seguire i, con un tasso di mortalità generico del 3. Se si analizzano i tassi di mortalità grezzi per gruppi di cause e per sesso si osserva come la mortalità per del circolatorio sia più alta per le donne che per gli uomini (rispettivamente 3,9 e 3,4 ) mentre la morte per è più frequente tra gli uomini (3,4 contro il 2,6 delle donne); tuttavia se si eliminano gli effetti della differente distribuzione per età dei due contingenti le cose cambiano (grafici 3-4). A parità di distribuzione per età come quella romana totale, la mortalità per del cardiocircolatorio degli uomini sarebbe stata del 41,5% più alta di quella delle donne, anziché più bassa del 13,5%. Inoltre se i due contingenti assumessero un identica distribuzione per età la mortalità per del circolatorio degli uomini sarebbe superiore del 30,8% e quella delle donne inferiore del 20,1%. 33

4 Grafico 3 - Tassi di mortalità per gruppi di cause di morte. Periodo MASCHI infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso e organi di senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre M ASCHI 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 tasso mortalità tasso mortalità standardizzato (SMR) Il terzo gruppo di cause di morte è differente per uomini e donne; per i primi il tasso più alto dopo cardiache e si riscontra per le morti dovute a traumatismi o avvelenamenti; basti pensare alla più alta mortalità maschile per gli incidenti stradali o per gli incidenti sul lavoro. Per le donne invece la terza causa più frequente è data dalle del respiratorio. Grafico 4 - Tassi di mortalità per gruppi di cause di morte e sesso. Periodo FEMMINE infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso e organi di senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre FEM M INE 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 tasso mortalità tasso mortalità standardizzato (SMR) I contesti socio-economici: individuazione e analisi Come anticipato nell introduzione questo studio si propone di analizzare la mortalità differenziale tra diversi contesti territoriali della città e i contributi a questa dei differenti gruppi di cause di morte. Nella scelta del riferimento territoriale per l individuazione di tali contesti da un lato non si riteneva di poter prescindere dall articolazione municipale, dall altro la suddivisione municipale non risultava funzionale all analisi che ci si era proposti di fare. Infatti, i 34

5 municipi di Roma non presentano al loro interno condizioni di omogeneità delle caratteristiche socio-demografiche, economiche e abitative della popolazione residente, perché spesso sono costituiti da aggregazioni di zone centrali, semi-centrali, periferiche e in alcuni casi agricole, tanto da presentare spesso al loro interno importanti ineguaglianze tra diverse fasce di popolazione. Si è scelto pertanto di utilizzare come unità territoriale di riferimento la zona urbanistica. Le 155 zone urbanistiche, istituite nel luglio del 1977, rappresentano zone omogenee dal punto di vista urbanistico e hanno la caratteristiche di essere incluse perfettamente all interno di un unico municipio. Per esse è disponibile una base informativa relativa a caratteristiche sociali, demografiche, economiche e abitative attendibile rappresentata dal Censimento del Sebbene si possa presumere che alcune variabili abbiano subito delle modifiche più o meno importanti dal 2001 ad oggi, si può ipotizzare comunque che i profili socio-economici delle zone urbanistiche non siano mutati, perché legati a fattori strutturali più stabili, che in genere mutano nel lungo periodo. A partire quindi da queste si arriverà all individuazione di macroaree, omogenee da un punto di vista socio-economico, attraverso la tecnica di cluster analysis 10. Le zone urbanistiche con meno di 500 abitanti sono state accorpate alle zone urbanistiche più contigue, per eliminare l effetto sugli indicatori della bassa numerosità; pertanto la cluster analysis è stata applicata a 146 nuove zone urbanistiche. Per la creazione di macroaree omogenee sono state utilizzate le seguenti 16 variabili: percentuale di laureati sulla popolazione anni (livello di istruzione) tasso di non conseguimento della scuola dell obbligo: popolazione di anni senza diploma di scuola media inferiore sul totale della popolazione della stessa classe di età (livello di istruzione) tasso di disoccupazione tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) percentuale di lavoratori con occupazione di bassa condizione (operaio, conducente di veicoli agricoltore o allevatore) percentuale di lavoratori con occupazione di alta condizione (gestore di impresa, dirigente, attività di elevata specializzazione) percentuale di lavoratori precari (tempo determinato) rapporto tra casalinghe e donne attive percentuale di famiglie in casa di proprietà percentuale di famiglie in casa in affitto indice di affollamento abitativo (abitanti/stanze) famiglie monocomponenti famiglie con almeno 5 componenti indice di vecchiaia percentuale di giovani (14-29 anni) numero medio di bagni I valori sono stati standardizzati per poter apprezzare meglio da un punto comparativo le differenze tra le medie di ciascun gruppo, indipendentemente dall ordine di grandezza delle scale di misura di ciascuna variabile. La cluster adottata ha portato all individuazione di 7 macroaree omogenee dal punto di vista socio-economico (cartogramma 1). Le macroaree sono risultate le seguenti: 10 Si è utilizzata una cluster analysis di tipo gerarchico servendosi dei punteggi fattoriali di una precedente analisi in componenti principali applicata ad una serie di variabili socio-demografiche, economiche ed abitative ritenute maggiormente discriminanti. Tale tecnica permette il raggruppamento delle unità statistiche in gruppi omogenei, minimizzando la distanza interna a ciascun gruppo e massimizzando quella tra i gruppi. La distanza viene quantificata in base alla scelta di misure di dissimilarità/associazione più adatte ai dati che si devono analizzare. 35

6 MACROAREA 1 11 (25 zone urbanistiche - 17,1%): da un punto di vista demografico è caratterizzata da una forte presenza di popolazione anziana (alto indice di vecchiaia) e da nuclei familiari molto ridotti (alta presenza di famiglie monocomponenti); il livello socio-economico dei cittadini è alto; infatti è evidente la prevalenza di alti livelli di istruzione e professionalità e la scarsa presenza di un orientamento tradizionale (bassa percentuale di casalinghe sulla popolazione femminile attiva) nonché un basso indice di disoccupazione totale e giovanile; MACROAREA 2 12 (13 zone urbanistiche - 8,9%): la composizione demografica di questa zona è molto simile alla precedente con alta percentuale di popolazione anziana e famiglie mononucleari; il livello socio-economico della popolazione è alto con alte professionalità e alto livello di istruzione; si osservano inoltre un alto indice di affollamento abitativo e una bassa percentuale di precariato lavorativo con conseguente stabilità economica per gli individui; MACROAREA 3 13 (26 zone urbanistiche - 17,8%): anche questa area da un punto di vista demografico presenta un alta percentuale di popolazione anziana, ma in tale contesto è diffusa un basso livello di scolarizzazione e una situazione abitativa modesta con un basso numero medio di bagni a testa; MACROAREA 4 14 (28 zone urbanistiche - 19,2%): la struttura per età di questa macrozona è abbastanza giovane (basso indice di vecchiaia) e media la composizione familiare; il livello di istruzione appare medio e la condiziona abitativa stabile e comoda; infatti alto si presenta il numero medio di bagni a testa e forte è la prevalenza di famiglie con case di proprietà; MACROAREA 5 15 (3 zone urbanistiche - 2,1%): questa aggregazione territoriale è caratterizzata da un punto di vista demografico da una popolazione in prevalenza giovane e da una percentuale consistente di famiglie numerose; la condizione abitativa non appare delle migliori poiché bassa è la percentuale di famiglie con case di proprietà; inoltre si osservano fenomeni socio-economici preoccupanti quali un elevato indice di disoccupazione totale e giovanile e una forte presenza di precariato lavorativo; 11 Centro Storico, Trastevere, Aventino, Esquilino, XX Settembre, Celio, Villaggio Olimpico, Flaminio, Università, Monte Sacro, Monte Sacro Alto, Conca d Oro, Sacco Pastore, Tuscolano Nord, Appio, Latino, Tormarancia, Colli Portuensi, Gianicolense/Villa Pamphili, Prati, Della Vittoria, Eroi, Aurelio Sud, Aurelio Nord, Pineto, Foro Italico. 12 Zona Archeologica, Parioli, Salario/Villa Borghese, Trieste, Fomentano, Navigatori, Eur, Villaggio Giuliano, Medaglie d Oro, Tor di Quinto, Acquatraversa, Farnesina. 13 Testaccio, San Lorenzo/Verano, Val Melaina, Casal Bertone, Pietralata, Torpignattara, Gordiani, Centocelle, Torrespaccata, Tuscolano Sud, Don Bosco, Appio Claudio, Pignatelli, Ostiense, Valco San Paolo, Garbatella, Ostia Sud, Marconi, Portuense, Buon Pastore, Val Cannuta, Primavalle, Trionfale, Grotta Rossa Est. 14 Villa Ada, Settebagni, Tiburtino Sud, Casal de Pazzi, S. Alessandro, Casilino, Quarto Miglio, Lucrezia Romana, Barcaccia, Morena/Ciampino, Tre Fontane, Grottaperfetta, Appia Antica, Torrino/Tor di Valle, Laurentino, Cecchignola, Mezzocamino, Spinaceto, Vallerano Castel di Leva, Decima/Castel Romano, Malafede, Palocco, Castel Fusano, Infernetto/Castel Porziano, Pisana, Tomba di Nerone, Grotta Rossa Ovest, La Giustiniana, La Storta. 15 Tor Cervara, Acqua Vergine, Magliana. 36

7 MACROAREA 6 16 (34 zone urbanistiche - 23,3%): anche questa macrozona è abitata in prevalenza da popolazione giovane; la condizione abitativa è simile alla precedente area con forte presenza di famiglie con appartamenti in affitto; inoltre si osservano dei bassi livelli di istruzione e di professionalità; MACROAREA 7 17 (17 zone urbanistiche - 11,6%): abbastanza giovane si presenta anche la popolazione che risiede in questa macrozona; la distribuzione familiare vede la presenza prevalente di famiglie numerose; da un punto di vista socio-economico si osservano una certa stabilità abitativa, bassi livelli di professionalità e una forte presenza di una mentalità tradizionalista; infatti è alta la percentuale di donne casalinghe sulla popolazione attiva femminile. Nel complesso si possono identificare dei nuclei omogenei. Un primo nucleo corrisponde principalmente alla zone centrali della città, di vecchio insediamento quindi con alta percentuale di popolazione anziana, forte presenza di famiglie monocomponenti e alte professionalità; si tratta di macroaree (1-2) con un livello socio-economico alto. Infatti come si può osservare dal grafico 5 la struttura per età della popolazione residente in queste due macroaree si approssima abbastanza bene a popolazioni mature stazionarie, con poco ricambio generazionale e forte presenza di fasce di popolazione in età adulta. Un secondo nucleo corrisponde a zone periferiche della città e zone di nuovissimo insediamento quindi abitate da popolazione giovane, ma anche straniera, da persone con una bassa professionalità e forte orientamento tradizionale cioè con poco orientamento femminile verso il mondo del lavoro, alto precariato, famiglie numerose e bassi livelli di istruzione (5-6-7). Queste tre zone pur avendo alcune caratteristiche simili si differenziano abbastanza nella loro struttura per età, in particolare la macroarea 5. Infatti mentre le due macroaree 6 e 7 presentano una struttura per età più giovane rispetto alle prime due macroaree analizzate, la macroarea 5 si discosta ulteriormente con una struttura ancora più giovane, con ampie fasce di popolazione in età infantile e giovane-adulta. Gli altri due nuclei si mantengono a se stanti: uno comprende le zone più popolari della città, con alto indice di vecchiaia e bassa scolarità; l altro caratterizzato dalla presenza di un ceto medio-alto, con case di proprietà, ampie, professionalità medie (3-4). La piramide delle età della macroarea 3 si approssima molto alla struttura delle macroarea più vecchie ed esclusive della città mente la macroarea 4 si approssima a quelle più periferiche, in particolare le zone 6 e 7 (grafico 5). Grafico 5 - Piramidi delle età delle sette macroaree 16 Fidene, Serpentara, Casal Boccone, Tufello, Aeroporto dell Urbe, Bufalotta, Tor S. Giovanni, Casal Bruciato, Tiburtino Nord, S. Basilio, Settecamini, Quadraro, Alessandrina, Tor Sapienza, La Rustica, Tor Tre Teste, Centro Direzionale Centocelle, Omo, Torre Maura, Giardinetti-Tor Vergata, Torre Angela, Osteria del Curato, Romanina, Acilia Nord, Acilia Sud, Ostia Nord, Pian Due Torri, Trullo, Corviale, Fogaccia, Ottavia, Labaro. 17 Casetta Mistica, Lunghezza, Borghesiana, S. Vittorino, Tor Fiscale, Gregna, Porta Medaglia, Santa Palomba, Ostia Antica, Ponte Galeria, Massimina, Pantano di Grano, Boccea, Casalotti di Boccea, S. Maria della Pietà, Castelluccia, S. Maria di Galeria, S. Cornelia, Prima Porta, Cesano/Martignano. 37

8 MACROAREA 1 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 M F MACROAREA 2 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 M F MACROAREA 3 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 M F MACROAREA 4 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 M F MACROAREA 5 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8, MACROAREA 6 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 M F M F MACROAREA 7 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8, ROMA 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 M F M F 38

9 Cartogramma 1 - Macroaree omogenee per condizioni socio-economiche 39

10 I contesti socio-economici: la probabilità di morte e la speranza di vita L individuazione di aree omogenee da un punto di vista socio-economico all interno della città permette l analisi della mortalità differenziale nei sette macrogruppi territoriali individuati. Per tale analisi si è proceduto alla costruzione delle tavole di mortalità per le sette macroaree per sesso e classi di età. Sono stati utilizzati i dati sui decessi dei residenti a Roma avvenuti tra il 2003 e il 2007 e come popolazione di riferimento la popolazione virtuale media del periodo considerato. La necessità di calcolare la mortalità per aree relativamente piccole ha portato all utilizzo di tavole di mortalità abbreviate (in Appendice), che forniscono i valori delle probabilità di morte e delle altre funzioni biometriche per classi di età. Per il calcolo delle probabilità di morte si è ricorso alla relazione tra queste e i tassi di mortalità m x. L andamento della speranza di vita alla nascita per il contingente femminile è pressoché simile per tutti i gruppi, con una vita media che oscilla dagli 81,1 agli 81,9 anni, fatta eccezione per la macroarea 6, per la quale la vita media è di poco inferiore agli 81 anni (80,8 anni). Per la popolazione maschile invece l andamento della speranza di vita alla nascita è più variabile tra macroaree. Gli scarti tra una zona e l altra arrivano in alcuni casi a più di due anni. Infatti si passa da una vita media di 76,3 anni nella macroarea 5 ad una di 78,7 anni nella macroarea 2. Le macroaree 1,2 e 4 hanno una speranza di vita alla nascita simile, così come le macroaree 3 e 7 e le macroaree 5 e 6 (grafico 6). La macroarea 5 presenta sempre la speranza di vita più bassa per i maschi anche per la fascia di età 20-24; infatti si passa da un valore di 56,8 anni contro i 59,2 della macroarea 2 per la classe di età anni, con uno scarto di 1,4 anni. Tale divario è confermato anche dalla speranza di vita per classe di età anni che registra un valore di 19,1 anni contro i 21,3 della macroarea 2. Se si analizza l andamento della speranza di vita maschile per età si osserva come la macroarea 2 sia quella che presenta la maggiore speranza di vita in tutte le classi considerate e la macroarea 5 quella che presenta invece le più basse speranza di vita. Le due macroaree sono quelle che presentano anche il divario maggiore tra la speranza di vita maschile e femminile, pari rispettivamente a 4,9 e 3,2 anni. Tale differenza tra i due sessi aumenta nella macroarea 5 nella classe di età e (rispettivamente 5,5 e 4,5 anni) mentre diminuisce nella macroarea 2 (rispettivamente 2,9 e 2,2 anni) (grafici 7-8). Grafico 6 - Speranza di vita alla nascita per macroarea e sesso 82,0 81,0 81,4 81,9 81,3 81,7 81,2 80,8 81,1 80,0 79,0 78,0 77,0 78,0 78,7 77,4 78,3 76,3 76,7 77,2 76,0 75, M F 40

11 Grafico 7 - Speranza di vita a anni per macroarea e sesso 63,0 62,0 61,0 61,9 62,2 61,7 62,0 62,2 61,3 61,6 60,0 59,0 58,0 57,0 58,6 59,2 57,9 59,0 56,8 57,3 57,9 56,0 55, M F Grafico 8 - Speranza di vita a anni per macroarea e sesso 25,0 24,0 23,0 22,0 21,0 20,0 19,0 18,0 17,0 16,0 15,0 23,4 23,5 23,2 23,4 23,5 22,9 23,1 20,9 21,3 21,1 20,5 20,1 20,5 19, M F Le probabilità di morte per il contingente femminile sono pressoché simili, fatta eccezione per la macroarea 5, nella quale le probabilità sono leggermente superiori per quanto riguarda le classi di età anziane e importanti per la classe di età <1, che registra un valore pari allo 0,01 (9,8 per mille individui). Inoltre nella stessa macroarea si osservano probabilità di morte basse nella fascia di età anni, quasi la metà di quelle registrate nelle altre macroaree. La popolazione maschile presenta delle probabilità di morte più elevate rispetto a quella femminile ma in questo caso il divario della macroarea 5 dalle altre zone appare più marcato, soprattutto per gli individui dai 60 anni in su. Notevole è il valore della probabilità di morte registrata nella classe di età della stessa macroarea (0,038), doppia rispetto a quella osservata per la stessa fascia d età nella altre macroaree. Nel complesso le divergenze maggiori tra le probabilità di morte nelle sette macroaree si osservano nei primi anni di vita e negli ultimi (grafici 9-10). La macroarea che presenta la minore probabilità di morte nel primo anno di vita è la 2 per le donne (0,02) e la 3 per gli uomini (0,03); tale minima probabilità per le classi di età più anziane si osserva sempre nella macroarea 2 per le donne (0,480) mentre passa alla macroarea 1 per gli uomini (0,560). 41

12 1,000 0,900 0,800 0,700 0,600 0,500 0,400 0,300 0,200 0,100 0,000 Grafico 9 - Probabilità di morte per macroarea - MASCHI < qx_m1 qx_m2 qx_m3 qx_m4 qx_m5 qx_m6 qx_m7 Grafico 10 - Probabilità di morte per macroarea - FEMMINE 1,000 0,900 0,800 0,700 0,600 0,500 0,400 0,300 0,200 0,100 0,000 < qx_m1 qx_m2 qx_m3 qx_m4 qx_m5 qx_m6 qx_m7 Nel complesso sembra che la sopravvivenza del contingente maschile sia maggiormente influenzata da fattori esterni e dal contesto socio-economico in cui questo vive. Per le donne invece probabilità di morte e speranza di vita non sono particolarmente legate al contesto ma probabilmente da fattori endogeni e genetici che ne determinano il noto vantaggio sulla popolazione maschile. Mortalità e contesti socio-economici Il calcolo dei tassi di mortalità standardizzati per le sette macroaree considerate consente di fare un primo confronto sulla presenza o meno di differenze di mortalità per zona, eliminando l effetto della differente struttura per età delle zone in esame. I tassi di mortalità standardizzati maschili per tutte le sette macroaree sono al di sopra del tasso totale romano; le macroaree 2 e 4 presentano i più bassi tassi di mortalità maschile standardizzati, pari rispettivamente a 10,5 e 10,9 mentre la macroarea 5 si discosta notevolmente dalle altre presentando una mortalità del 16,9. 42

13 Di contro la mortalità femminile si mostra più omogenea registrando valori nelle sette macroaree che vanno dal 7 della zona 2 all 8,5 della zona 5. Come si può osservare nel complesso zone simili tra loro da un punto di vista socio-economico hanno anche dei tassi di mortalità simili. Grafico 11 - Tassi standardizzati di mortalità per macrozona e Roma. MASCHI 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 16,9 12,9 12,4 11,9 11,0 10,5 10,9 9, tasso mortalità tasso mortalità ROMA Grafico 12 - Tassi standardizzati di mortalità per macrozona e Roma. FEMMINE 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 9,2 8,5 8,1 8,1 7,4 7,5 7,4 7, tasso mortalità tasso mortalità ROMA Le cause di morte che nei gruppi, per ambedue i sessi, influiscono in misura maggiore sulla mortalità, sono: de circolatorio dell apparato respiratorio. Ciò è confermato anche da analisi dello stesso genere condotte a livello nazionale, in particolare dall Istituto Superiore di Sanità. Volendo però esaminare l incidenza di tutti i gruppi di cause di morte in ciascuna macroarea è stato calcolato il peso di ciascuna causa sulla mortalità totale e per entrambe i sessi. 43

14 In tutte le macroaree in esame i incidono di più sulla popolazione maschile che su quella femminile, per la quale sono le del circolatorio ad avere il maggior peso sulla mortalità totale del contingente. Nelle macroaree 1 e 2, che raggruppano in maggioranza le zone centrali della città, i gruppi di cause di morte rilevanti sono le del circolatorio e i, nei maschi con tassi rispettivamente del 4,3 e 3,8 nella macroarea 1 e del 4,1 e 3,7 nella macroarea 2 e nelle femmine del 3 e 2,3 nella prima macroarea e del 2,8 e 2,3 nella seconda. Per i due contingenti maschile e femminile sono le del circolatorio che incidono maggiormente sulla mortalità totale con percentuali di poco superiori al 39% per i maschi e superiori al 40,5% per le femmine. Queste due macroaree sono quelle con insediamenti a più alta concentrazione di popolazione anziana, con un livello socio-economico alto e meno soggetti a dinamiche demografiche determinate da movimenti di popolazione dovuti a nuove edificazioni in aree di sviluppo urbanistico. Inoltre le due macroaree sono quelle che presentano i più alti tassi di mortalità per le cause suddette, dovuto probabilmente alla più alta presenza di popolazione in età anziana (grafici 13-14). Nelle macroaree 3 e 4 aumentano i tassi di mortalità maschili e femminili per del circolatorio (4,5 e 4,3 per i maschi e 3,2 e 3,1 per le femmine), ma rispetto alle macroaree 1 e 2 aumenta solo l incidenza che questa causa di morte ha sulla mortalità totale delle donne nelle due aree (rispettivamente 42,8% e 42,2%). Ricordiamo che le zone 3 e 4 si mantengono come due nuclei a se stanti; il primo caratterizzato dalle zone più popolari della città, con alto indice di vecchiaia e bassa scolarità; il secondo caratterizzato dalla presenza di un ceto medio-alto, con case di proprietà e professionalità medie (grafici 15-16). Tra i sette gruppi analizzati la macroarea 5 presenta i più alti tassi di mortalità maschile per del circolatorio e per, rispettivamente pari al 6,7 e al 5,7. Tuttavia mentre l incidenza delle cardiovascolari è la più alta (39,6%), insieme a quella della macroarea 4, quella dei non è tra le più basse delle aree analizzate (33,7%). Inoltre per la popolazione maschile residente in questa zona si osserva la più alta incidenza, sulla mortalità totale del contingente, delle morti per cause esterne, traumatismo o avvelenamento. Per la popolazione femminile residente in questa area è interessante invece notare come sia molto bassa rispetto alle altre zone di Roma l incidenza delle morti per tumore (19%) e come sia invece importante quella delle endocrine, nutrizionali e metaboliche (14,9%). La macroarea 5 comprende solo tre tra le zone urbanistiche periferiche della città (Tor Cervara, Acqua Vergine, Magliana) ed in essa è presente un alta concentrazione di famiglie numerose, forte disoccupazione totale e giovanile, alta percentuale di precariato e bassa percentuale di appartamenti di proprietà. Sicuramente una zona con forti condizioni di disagio. Infine le macroaree periferiche 6 e 7 presentano dei tassi di mortalità intermedi rispetto alle zone centrali della città e ai valori assunti dalle macroaree 3 e 4. Le cause di mortalità principali sono sempre le stesse e l incidenza delle cardiovascolari per la popolazione femminile è tra le più alte insieme (43,7% per la zona 6 e 43,6% per la zona 7), mentre quella per è più bassa rispetto alla prime quattro macroaree (28,7% e 28,4%). Nelle due macroaree si presenta anche la maggiore incidenza sulla mortalità maschile delle del respiratorio (7% e 7,4%) Queste due aree in esame comprendono le zone urbanistiche periferiche della città e zone di nuovissimo insediamento, abitate da popolazione giovane e straniera, da persone con una bassa professionalità e forte orientamento tradizionale cioè con poco orientamento femminile verso il mondo del lavoro, alto precariato, famiglie numerose e bassi livelli di istruzione 44

15 Grafico 13 - Tassi di mortalità standardizzati per gruppi di cause di morte - MACROAREA 1 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0 6,5 7,0 infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso, organi senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre M F Grafico 14 - Tassi di mortalità standardizzati per gruppi di cause di morte - MACROAREA 2 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0 6,5 7,0 infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso, organi senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre M F Grafico 15 - Tassi di mortalità standardizzati per gruppi di cause di morte - MACROAREA 3 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0 6,5 7,0 infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso, organi senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre M F 45

16 Grafico 16 - Tassi di mortalità standardizzati per gruppi di cause di morte - MACROAREA 4 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0 6,5 7,0 infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso, organi senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre M F Grafico 17 - Tassi di mortalità standardizzati per gruppi di cause di morte - MACROAREA 5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0 6,5 7,0 infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso, organi senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre M F Grafico 18 - Tassi di mortalità standardizzati per gruppi di cause di morte - MACROAREA 6 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0 6,5 7,0 infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso, organi senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre M F 46

17 Grafico 19 - Tassi di mortalità standardizzati per gruppi di cause di morte - MACROAREA 7 infettive/parassitarie 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0 6,5 7,0 endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ nervoso, organi senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre M F La tabella 1 mostra per ogni gruppo di cause di morte le macroaree che presentano la maggiore incidenza della stessa per i due sessi. La macroarea 5, che è quella con la maggiore situazione di disagio socioeconomico, presenta per entrambi i sessi la maggiore incidenza delle infettive/parassitarie, di quelle del genito/urinario e di morti per da traumatismo/avvelenamento. Per i gruppi di cause di morte principali quali le del circolatorio e i l incidenza maggiore si osserva nella macrozona 4 e nella 6 per il primo gruppo di cause rispettivamente per uomini e donne (39,6% e 43,7%) e nelle macrozone 3 e 2 per il secondo gruppo e per sesso (36% e 33,5%). Tabella 1 Macroaree con maggiore incidenza dei singoli gruppi di cause di morte per sesso. GRUPPI DI CAUSE DI MORTE infettive/parassitarie endocrine/nutrizionali/metaboliche disturbi psichici/ del nervoso e organi di senso circolatorio respiratorio digerente osteomuscolare/tessuto genito-urinario traumatismo/avvelenamento altre 47 SESSO maschi femmine 5 (2,0%) 3 (36,0%) 7 (4,0%) 7 (1,3%) 4 (39,6%) 7 (7,4%) 4 (4,6%) 3 (0,3%) 5 (4,7%) 5 (7,6%) 2 (4,9%) 5 (1,6%) 2 (33,5%) 5 (14,9%) 5 (2,2%) 6 (43,7%) 2 (5,8%) 7 (4,3%) 4 (0,8%) 5 (1,6%) 5 (6,2%) 5 (10,8%)

18 La mortalità differenziale: confronto tra macroaree Per concludere si propone di analizzare ulteriormente l evento mortalità individuando quali sono i gruppi di cause di morte, le classi di età e il sesso che producono variazioni nella speranza di vita della popolazione di una macroarea rispetto ad un altra. Utilizzeremo pertanto il metodo di Pollard, che permette, attraverso la decomposizione delle differenze della speranza di vita tra due popolazioni, di individuare in che misura i singoli componenti (gruppi di cause di morte, classi di età e sesso) pesano sull indicatore sintetico (in Appendice). Le tabelle 2 e 3 mostrano un quadro riassuntivo del confronto tra le sette macroaree effettuato attraverso il metodo di Pollard in esame. Tabella 2 - Differenziale (in anni o frazioni di anno) tra macroaree per sesso macroaree sesso M F ,760-0, ,711 0, ,324-0, ,925 0, ,472 0, ,834 0, ,472 0, ,437 0, ,686 0, ,232 1, ,594 0, ,036-0, ,214 0, ,761 0, ,123 0, ,252 0, ,797 0, ,158 0, ,451 0, ,091 0, ,638-0,281 Nel complesso si può affermare che risiedere in un area della Capitale piuttosto che in un altra va a vantaggio più degli uomini che delle donne in termini di sopravvivenza. Per il contingente maschile in alcuni casi addirittura il guadagno in speranza di vita supera i due anni di età: è il caso questo della macrozona 2 rispetto alla 5 e alla 6 e alla 4 rispetto alla 5 (tabella 2). Nel confronto totale tra macrozone emerge che le che contribuiscono maggiormente ad aggiungere o diminuire anni o frazioni di anno alla speranza di vita maschile o femminile sono i e le cardiocircolatorie. Tuttavia esistono delle macroaree nelle quali invece i vantaggi o gli svantaggi nella sopravvivenza dei cittadini residenti in tali zone sono dovuti ad altre tipologie di quali quelle endocrine, nutrizionali o metaboliche, in particolare per le donne o quelle dovute a traumatismi e/o avvelenamenti esterni legate soprattutto al sesso maschile. 48

19 Importante per alcune macroaree è il contributo dato dalle legate alla mortalità infantile. Con la tabella 3 si vuole evidenziare più sinteticamente il vantaggio o lo svantaggio complessivo (per maschi e femmine) che ogni macroarea ha rispetto alle altre 6 zone con cui è stata messa a confronto Tabella 3 Confronto tra macroaree macroaree macroaree s v s v v v 2 v v v v v v 3 s s s v v v 4 v s v v v v 5 s s s s s/v s/v 6 s s s s v s 7 s s s s v v s = svantaggio nella speranza v = vantaggio nella speranza di vita La graduatoria finale delle macroaree per percentuale di vantaggio nella sopravvivenza totale è osservabile nel grafico 20. Grafico 20 - Macroaree per percentuale di vantaggio nella speranza di vita I romani residenti nella macroarea 2 possono ritenersi fortunati perché presentano una maggiore guadagno nella speranza di vita rispetto a tutti gli altri cittadini della capitale. A seguire nella graduatoria di vantaggio nella sopravvivenza è l area 4. Come affermato in precedenza la macrozona 2 è caratterizzata da un alto livello socioeconomico e culturale, da popolazione molto anziana e da una bassa diffusione del precariato lavorativo. La macroarea 4, abitata invece da una popolazione più giovane rispetto alla zona 2, è caratterizzata da una maggiore stabilità e livello abitativo dei cittadini, nella maggior parte dei casi proprietari delle loro case dotate di comfort maggiori, pur non possedendo un livello socio-economico particolarmente elevato. Decisamente meno speranze di sopravvivenza hanno i romani residenti nelle macrozone 5 e 6. Le due aree, che accorpano zone urbanistiche della città situate nella periferie estrema della città, sono caratterizzate da livelli socio-economici bassi. In particolare nella macrozona 5 c è la presenza di famiglie numerose, alta disoccupazione totale e giovanile, alta percentuale di precariato e bassa percentuale di appartamenti di 49

20 proprietà; la macrozona 6 invece è caratterizzata da alta percentuale di case in affitto, alta percentuale di non scolarizzazione e di popolazione giovane, bassi livelli di professionalità. Il metodo di Pollard è stato applicato a tutte le macrozone in esame confrontando ognuna di queste con le altre sei per un totale di 21 confronti (in Appendice). Si riportano di seguito i confronti ritenuti più significativi in termini di guadagno nella speranza di vita in differenti contesti socio-economici. MACROAREE 1-2 Dal confronto effettuato attraverso il metodo di Pollard tra le macroaree 1 e 2 emerge che il differenziale totale tra le speranze di vita risulta negativo per entrambe i sessi a favore della zona 2. Per i maschi del gruppo 1 infatti si ha una speranza di vita inferiore di 0,760 anni rispetto al gruppo 2, mentre per la popolazione femminile il divario è di 0,575 anni. I, le del circolatorio e quelle del digerente sono tra le cause che influiscono in misura maggiore nella riduzione nella speranza di vita dei maschi residenti nella macroarea 1. Il contributo maggiore a sfavore della zona 1 è dato dagli uomini tra i 60 e i 64 anni, con uno svantaggio di 0,141 anni, di cui 0,062 attribuibili ai. Nel complesso i differenziali sono nel circa 75% dei casi a sfavore della macrozona 1. Per la popolazione femminile residente nella macroarea 1 invece sono le del circolatorio che hanno un effetto maggiore sulla riduzione delle speranza di vita (-0,219 anni), a cui si aggiungono le altre tipologie di ; il contributo maggiore a sfavore della macroarea 1 è dato dai bambini al di sotto di un anno (-0,180 anni), e quindi sicuramente dalle o cause di morte legate alla prima infanzia (-0,154 anni). MACROAREE 2-5 Il beneficio più consistente in assoluto nella speranza di vita tra tutte le macroaree analizzate è quello che la zona 2 ha nei confronti della zona 5, in particolare per quanto riguarda il sesso maschile. Infatti questo contingente ha un vantaggio di più di due anni e mezzo (2,686 anni) sul gruppo 5. Le cause di morte che contribuiscono a tale aggiunta di anni alla speranza di vita maschile degli uomini residenti nella prima macrozona sono in misura prevalente i e le cardiovascolari, ma un contributo importante viene anche dalle infettive e parassitarie, dalle endocrine, nutrizionali e metaboliche e dalle respiratorie. Per le prime due cause di morte le classi di età che influiscono in maniera positiva sul guadagno nella speranza di vita sono e anni; per le altre tre cause le classi con contributo maggiormente positivo sono 70-74, e La classe di età che dà comunque il contributo maggiore all aumento di anni di speranza di vita è 50-54, in particolare con valori positivi grandi per e cardiache. Per il collettivo femminile invece i principali settori nosologici determinanti nel produrre un aumento della speranza di vita nella zona 1 solo le endocrine, nutrizionali e metaboliche e gli altri tipi di, con contributi positivi alla speranza di vita di 0,994 e 1,057 anni. Nel caso delle altre si fa riferimento soprattutto alle cause di mortalità infantile; infatti la classe di età con il maggiore contributo positivi è quella dei bambini al di sotto di un anno di età. MACROAREE 2-6 Anche il confronto con la macrozona 6 vede in vantaggio nella speranza di vita la macroarea 2 (+2,232 anni per i maschi e +1,198 anni per le femmine). Tumori e cardiache contribuiscono ancora al guadagno in speranza di vita per i maschi rispettivamente di 0,625 e 0,621 anni in più, ma importanti sono anche i contributi apportati dalle di morte per traumatismo o avvelenamento e dalle 50

21 del digerente. Le fasce di età con maggiore apporto positivo sulla speranza di vita sono e per le prime due cause di morte considerate. Invece per le cause esterne di morte le classi di età sono più giovani e vanno dai 30 ai 44 anni. Per la popolazione femminile invece il più grosso contributo al guadagno nella speranza di vita è dato dalle del circolatorio (+0,597 anni) e in particolare la fascia di età anni. MACROAREE 3-4 I residenti nella macroarea 3 hanno minore speranza di vita di chi vive nella macroarea 4 (-1,036 anni per gli uomini e -0,399 anni per le donne). Sono ancora i e la vascolari ad aggiungere anni alla speranza di vite degli uomini che vivono nell area 4 mentre solo le cardiovascolari contribuiscono ad una maggiore speranza di vita per le donne. MACROAREE 4-5 Tra i valori più alti è il differenziale maschile tra la macroarea 4 e la 5; alla speranza di vita della prima area si aggiungono più di due anni (2,252), contro gli 0,585 del contingente femminile. Per gli uomini sono soprattutto i a contribuire a tale vantaggio (+1,198 anni) ed in particolare la classe di età anni. Nel complesso però la classe di età che pesa di più nell aumento della sopravvivenza va dai 50 ai 54 anni e il contributo maggiore per questa classe è dato dalle del circolatorio. Per le donne invece sono gli altri tipi di (+0,980 anni), in particolare legate alla mortalità infantile (+0,565) e le endocrine, nutrizionali e metaboliche a determinare questo vantaggio nella sopravvivenza. 51

22 Appendice Le tavole di mortalità abbreviate La necessità di calcolare la mortalità per aree relativamente piccole ha portato all utilizzo di tavole di mortalità abbreviate, che forniscono i valori delle probabilità di morte e delle altre funzioni biometriche per classi di età. Per il calcolo delle probabilità di morte si è ricorso alla relazione tra queste e i tassi di mortalità m x. La formula utilizzata per il calcolo delle probabilità di morte per classi pluriennali di età è stata la seguente: nq x = (2n * n m x )/(2 + n* n m x ) dove n esprime l intervallo di età in anni, n m x il tasso di mortalità nell intervallo di età x+n e nq x la probabilità di morte nell intervallo di età x+n. L ipotesi sottesa a questa relazione è che le morti siano distribuite linearmente all interno delle classi quinquennali di età. Tale ipotesi è poco aderente alla realtà per quanto riguarda le età infantili e quelle molto avanzata, per le quali la mortalità segue delle curve di distribuzione non lineari. Per tale motivi si sono tenute distinte le età infantili fino a 1 anno dalla classe di età 1-4 e per le classi di età avanzate si è creata un unica classe aperta (85 anni e oltre). Ottenuta le serie delle probabilità di morte si è passati al calcolo dei sopravviventi (l x ) e dei decessi teorici (d x ) utilizzando le seguenti formule: l x+n = (1 - n q x ) * l x nd x = l x - l x+n. Per il calcolo degli anni vissuti e ipotizzando una distribuzione lineare degli l x in ogni intervallo si è utilizzata la seguente formula: L x = n * (l x + l x+n )/2. Per quanto riguarda la mortalità infantile, in particolare nel primo anno di vita, è noto che i decessi si concentrano maggiormente nei primi giorni, settimane o mesi di vita quindi si vive in media meno di sei mesi: pertanto per il calcolo degli anni vissuti nel primo anno di vita si è utilizzata le seguente formula: L 0 = a 0 l 0 + (1 a 0 ) * l 1 assumendo per a 0 il valore anni. Per arrivare al calcolo finale della speranza di vita nelle varie fasce di età si è calcolata poi la serie dei T x, ottenuta per somma retrocumulata degli L x e si è ottenuta la prima con la seguente formula: e x = T x /l x. Alla speranza di vita è stata aggiunta anche la probabilità di sopravvivenza non condizionata p x. 52

23 MACROAREA 1 MASCHI classi di età mx qx qx*1000 lx dx Lx Tx px ex <1 0,005 0,005 4, ,995 78, ,000 0,001 0, ,995 77, ,000 0,001 0, ,994 73, ,000 0,001 0, ,993 68, ,000 0,002 1, ,991 63, ,000 0,002 2, ,989 58, ,001 0,003 2, ,986 53, ,001 0,003 3, ,983 48, ,001 0,005 5, ,978 44, ,001 0,006 6, ,972 39, ,002 0,011 10, ,961 34, ,003 0,017 16, ,945 29, ,005 0,026 26, ,920 25, ,010 0,047 46, ,877 20, ,014 0,069 68, ,817 16, ,025 0, , ,722 12, ,044 0, , ,579 9, ,074 0, , ,399 5, ,156 0, , ,000 2,5 FEMMINE classi di età mx qx qx*1000 lx dx Lx Tx px ex <1 0,005 0,005 4, ,995 81, ,000 0,001 0, ,995 80, ,000 0,000 0, ,995 76, ,000 0,000 0, ,994 71, ,000 0,001 0, ,993 66, ,000 0,001 0, ,993 61, ,000 0,001 1, ,991 56, ,000 0,002 1, ,989 52, ,000 0,002 2, ,987 47, ,001 0,004 4, ,983 42, ,001 0,006 5, ,978 37, ,002 0,010 10, ,967 32, ,004 0,018 18, ,950 27, ,005 0,025 24, ,926 23, ,008 0,037 37, ,892 18, ,013 0,065 65, ,834 14, ,025 0, , ,735 10, ,049 0, , ,575 6, ,132 0, , ,000 2,5 53

24 MACROAREA 2 MASCHI classi di età mx qx qx*1000 lx dx Lx Tx px ex <1 0,004 0,004 3, ,996 78, ,000 0,001 0, ,995 78, ,000 0,000 0, ,995 74, ,000 0,000 0, ,995 69, ,000 0,002 2, ,993 64, ,001 0,003 3, ,990 59, ,001 0,003 2, ,987 54, ,000 0,002 1, ,985 49, ,001 0,004 4, ,981 44, ,001 0,007 6, ,975 39, ,002 0,008 8, ,967 35, ,003 0,013 13, ,954 30, ,005 0,025 25, ,930 25, ,008 0,040 39, ,893 21, ,014 0,066 66, ,834 17, ,023 0, , ,743 13, ,041 0, , ,604 9, ,071 0, , ,423 6, ,158 0, , ,000 2,5 FEMMINE classi di età mx qx qx*1000 lx dx Lx Tx px ex <1 0,002 0,002 2, ,998 81, ,000 0,000 0, ,997 81, ,000 0,000 0, ,997 77, ,000 0,000 0, ,997 72, ,000 0,001 1, ,996 67, ,000 0,001 0, ,995 62, ,000 0,001 0, ,995 57, ,000 0,001 1, ,993 52, ,000 0,002 1, ,992 47, ,001 0,004 4, ,987 42, ,001 0,005 5, ,982 37, ,002 0,010 9, ,973 32, ,003 0,015 15, ,958 28, ,005 0,024 24, ,935 23, ,008 0,038 38, ,899 19, ,013 0,062 62, ,843 14, ,025 0, , ,745 10, ,044 0, , ,596 6, ,126 0, , ,000 2,5 54

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