Il racconto della creazione con il

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1 6 Dio è il creatore del cielo e della terra La narrazione della creazione presentata all inizio del libro della Genesi è un grande poema, sereno e maestoso. Un canto che i naviganti coraggiosi intonano per il loro viaggio: canto della fiducia nella bontà, nonostante tutto, del viaggio intrapreso. Il racconto della creazione con il quale si apre il libro della Genesi (1, 1-2,4a) è attribuito alla fonte sacerdotale, più astratto e teologico del seguente (2, 4b-25). In esso l autore sacro vuole dare una classificazione logica ed esauriente degli esseri, creati nel quadro di una settimana che si conclude con il riposo sabbatico. Gli esseri vengono all esistenza per l appello di Dio, secondo un ordine crescente di dignità, fino all uomo, immagine di Dio e re della creazione. Naturalmente il testo utilizza una scienza ancora in fasce. Non bisogna ingegnarsi quindi a stabilire concordanze tra questo quadro e la nostra scienza moderna, ma piuttosto leggervi, sotto una forma che porta l impronta della sua epoca, un insegnamento rivelato, con valore permanente su Dio, unico, trascendente, anteriore al mondo, creatore. Quando è stato scritto? Il racconto della creazione nasce nel momento più buio e difficile della storia d Israele. Tutto sembrava perduto. Avevano perso tutto. Il paese era stato devastato, tutto sembrava perduto. La grande potenza del momento aveva distrutto Gerusalemme e il tempio, la capitale era un mucchio di rovine, le strutture politiche e amministrative erano state cancellate. I campi dati a gente straniera. Innumerevoli uomini uccisi, famiglie spezzate e decimate; la violenza dilagante. La maggior parte delle persone abili e valide deportate a Babilonia come schiave di un padrone crudele. Come non essere sfiduciati e disperati? Tutto ciò avveniva nel VI secolo a.c. I potenti babilonesi erano venuti a prendere con le armi il piccolo regno di Giuda: il cuore di quello che alcuni secoli prima era stato lo splendido regno di Davide. Cosa restava al popolo d Israele lontano da casa e schiacciato dai ricordi se non le sue lacrime? Sui fiumi di Babilonia sedeva piangendo e pensava con nostalgia e con rabbia alle speranze deluse. Ma qualcuno conservava la fede. Per ridare coraggio a sé e ai loro compagni deportati in campo di concentramento un gruppo di sacerdoti, pregando e rimeditando gli antichi racconti della fede, composero questo il racconto della creazione che canta la nascita, la bellezza e la bontà del mondo. Esso dunque non narra ciò che è avvenuto: i preti a Babilonia nel 500 a.c. non erano là agli inizi del mondo per farne la descrizione. Essi narrano ciò che credono. Il mondo, pur visto in una terra d esilio e di disgrazia, esce buono dalle mani di Dio. E Dio chiama questo nostro mondo alla felicità. Anche le situazioni più infelici e tragiche non devono far disperare, non devono far dimenticare che Dio ama il mondo e chiama gli uomini alla felicità. E il mondo, questo mondo in cui viviamo fortuna e sfortuna, tenerezza e violenza parla di Dio. Di un Dio immenso che crea con la Parola, il Dio di tutto e di tutti e non il Dio che gli uomini si ostinano a fabbricarsi per i loro bisogni. Tutto nasce dalla sua generosità, dalla sua voglia di comunicare vita e felicità, di moltiplicare amici e di fare qualcuno che gli sia simile, con cui dialogare. Il canto della creazione, che apre il libro della Genesi, nasce come riflessione sulla bontà del mondo creato da Dio. LA BIBBIA - 27

2 Dal libro della Genesi capitolo 1 1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. 6 Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». 7 Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che sono sopra il firmamento. E così avvenne. 8 Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. 9 Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l asciutto». E così avvenne. 10 Dio chiamò l asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. 11 E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: 12 la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. 13 E fu sera e fu mattina: terzo giorno. 14 Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni 15 e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: 16 Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. 17 Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra 18 e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. 19 E fu sera e fu mattina: quarto giorno. 20 Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». IN PRINCIPIO Quando? Non ha importanza. Ciò che la fede afferma è che in qualsiasi momento si collochi questo «principio», Dio era già esistente. Giovanni dirà: «In principio era il Verbo» (Gv 1,1). Non discute, non lotta, mette ordine nel caos. Illumina, getta le fondamenta della vita. CREARE Creare vuol dire: fare dal nulla, chiamare all esistenza, cioè formare un essere dal nulla. Il linguaggio biblico lascia intravedere tale significato già nella prima parola del Libro della Genesi: In principio Dio creò il cielo e la terra. Il termine creò traduce l ebraico bara, che esprime un azione di straordinaria potenza, il cui unico soggetto è Dio. Con la riflessione postesilica viene compresa sempre meglio la portata dell intervento divino iniziale, che nel Secondo Libro dei Maccabei (2 Mac 7, 28) è finalmente presentato come un produrre non da cose preesistenti. I Padri della Chiesa e i teologi chiariranno ulteriormente il significato dell azione divina parlando di creazione dal nulla ( creatio ex nihilo ). Nell atto della creazione Dio è principio esclusivo e diretto del nuovo essere, con esclusione di qualsiasi materia preesistente. «SIA» Nella descrizione dei singoli giorni ritorna sempre l espressione: Dio disse: Sia..., oppure un espressione analoga. Per la potenza di questa parola del Creatore: fiat, sia, sorge gradatamente il mondo visibile: la terra è all inizio, informe e deserta (caos); in seguito, sotto l azione della parola creatrice di Dio, essa diviene idonea alla vita e si riempie di esseri viventi, le piante e gli animali, in mezzo ai quali, alla fine, Dio crea l uomo a sua immagine (Gen 1, 27). LA LUCE Dio è luce (1Gv 1,5). Il Cristo è luce (Gv 8,12) e anche il cristiano è luce (Ef 5,8). Dio crea la luce e sarà il Dio eterno di coloro che sconfiggono le tenebre. Perché la luce è vita LA BIBBIA

3 21 Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 22 Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». 23 E fu sera e fu mattina: quinto giorno. 24 Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: 25 Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 26 E Dio disse: «Facciamo l uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. 28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. capitolo 2 1 Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. 2 Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 4a Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. IL FIRMAMENTO L autore sacro immagina l universo come se lo immaginavano gli uomini del suo tempo e in particolare i saggi di Babilonia. Il cielo sta in alto; la terra si colloca al centro; in basso è situato un luogo oscuro che gli ebrei chiamano «sheol» (= gli inferi). L autore vede la terra come una piattaforma sostenuta da enormi colonne. Al di sopra di essa colloca la volta celeste, una cupola solida alla quale sono fissati come lampade il sole, la luna e le stelle. Questa cupola, «il firmamento», sostiene le «acque superiori», cioè il mare celeste. È dotata inoltre di aperture (le «cateratte del cielo») attraverso cui Dio fa scendere la pioggia. COSA BUONA La litania della creazione è ritmata dall affermazione: «e Dio vide che era cosa buona». Tutto ciò che esce dalle mani di Dio è buono e bello. Più tardi il male entrerà nel mondo e rovinerà l opera pensata con infinito amore. Il nome stesso di cosmo deriva dal greco kòsmos che significa ordine, ornamento. Quindi il cosmo è ilmondo come complesso di armonia ed eleganza. Dalla stessa radice grega viene anche il cosmetico, cioè: qualcosa che serve per abbellire. IMMAGINE DI DIO Dio sembra sospendere il ritmo vertiginoso della creazione. L autore sacro introduce un misterioso dialogo, facendoci assistere a una deliberazione e ad una solenne decisione: «Facciamo l uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza». Come mai ora c è un plurale «noi» invece del singolare? IL RIPOSO DI DIO Lavoro e riposo nel ritmo creatore di Dio; lavoro e riposo nel ritmo della vita dell uomo. Il settimo giorno anche l uomo riposerà perché Dio per primo si è riposato. Di questo riposo sarà immagine prima il sabato ebraico e poi la domenica cristiana. Ma questo riposo è anche il segno dell ingresso pieno e definitivo nella vita di Dio (Eb 4, 11,1). LA BIBBIA - 29

4 A) La creazione: un messaggio religioso Il brano che abbiamo letto ha una portata soprattutto religiosa e teologica. Vediamone alcuni degli aspetti più importanti. 1. Anzitutto non si possono cercare in esso elementi significativi dal punto di vista delle scienze naturali. Le ricerche sull origine e sullo sviluppo delle singole specie in natura non trovano in questa descrizione alcuna norma vincolante, né apporti positivi di interesse sostanziale. Anzi, con la verità circa la creazione del mondo visibile - così come è presentata nel Libro della Genesi - non contrasta, in linea di principio, la teoria dell evoluzione naturale, quando la si intenda in modo da non escludere la causalità divina. 2. Questa descrizione, insieme con tutto ciò che la Sacra Scrittura dice in diversi luoghi circa l opera della creazione e circa Dio Creatore, ci permette di porre in risalto alcuni elementi: 1) Dio ha creato il mondo da solo. La potenza creatrice non è trasmissibile: incommunicabilis ; 2) Dio ha creato il mondo di propria volontà, senza alcuna costrizione esteriore né obbligo interiore. Poteva creare e non creare; poteva creare questo mondo o un altro; 3) Il mondo è stato creato da Dio nel tempo, quindi esso non è eterno: ha un inizio nel tempo; 4) Il mondo creato da Dio è costantemente mantenuto dal Creatore nell esistenza. Questo mantenere è, in un certo senso, un continuo creare ( Conservatio est continua creatio ). 3. La parola potente di Dio mette ordine nella creazione e introduce in essa pace e armonia, luce e bontà. Fa sorgere gli esseri. Fa vivere. «Chiama all esistenza le cose che ancora non esistono». Questa è la sua vittoria. Questo è il significato dell affermazione che tutto ciò che esiste è stato fatto dalla Parola divina. Dio è il creatore del mondo e il signore della storia. 4. Tutta la creazione è «buona» perché è stata fatta da Dio che è il solo buono. Tutti siamo partecipi della sua bontà. Ed è buona perché Dio ama le sue creature, vuole la vita e non la distruzione. Il Signore ci ha affidato la creazione lasciando a noi il compito di portarla a compimento. 5. «Domina la creazione»: tutto quanto esiste deve essere riferito all uomo come al suo centro e al suo vertice. Quindi lo sviluppo della scienza, la conquista dello spazio, i progressi della tecnica, possono e devono essere una risposta all invito del creatore. 6. Tutta la Sacra Scrittura è segnata da un profondo dinamismo. Le sue pagine ci conducono dalla prima creazione alla nuova creazione nel Cristo. La Chiesa legge solennemente il brano della Genesi che abbiamo letto anche noi stasera, nella solenne Veglia della notte di Pasqua. Alla luce del Cristo risorto si comprende definitivamente il mistero della Parola creatrice: il mondo è stato creato per mezzo di questa Parola (il«verbo») fatta carne in Gesù di Nazaret, perché l universo potesse ritrovare l unità in lui ed essere riconciliato. n n 30 - LA BIBBIA

5 B) Teorie sul mondo e fede cristiana 1. Creazionismo Il creazionismo è la credenza che l universo, la Terra, la vita e l uomo siano interamente creazioni di Dio. Fino al XVIII secolo questa credenza era universale: praticamente tutte le civiltà antiche hanno, nella loro mitologia, un racconto che spiega l origine del mondo in questi termini. Oggi il termine creazionista si usa soprattutto in riferimento a quelle posizioni sostenute in particolar modo da esponenti dell interpretazione letterale della Bibbia che rifiutano in particolar modo la teoria dell evoluzione, adducendo a sostegno del loro rifiuto motivi principalmente religiosi. 2. Evoluzionismo Fa riferimento alle teorie di Charles Robert Darwin ( ) secondo i quale, dopo la formazione del pianeta terra alcuni miliardi di anni or sono, si sarebbe avviato il percorso della vita che negli ultimi pochi milioni di anni, dalle prime cellule viventi venute dal mare avrebbe portato, tramite evoluzione e selezione della specie, all Homo sapiens. Questa teoria fu elaborata da Darwin dopo il suo famoso viaggio alle Isole Galapagos sul brigantino Beagle, e pubblicata in L origine delle specie nel Oggi, pur con tutti i miglioramenti e le variazioni, l evoluzionismo non è più soltanto una teoria. 3. Disegno intelligente La teoria del disegno intelligente (dall inglese intelligent design, da intendersi come progetto intelligente ) è anche nota come creazionismo evolutivo o creazionismo scientifico. Una larga parte della comunità scientifica ritiene che sia stato introdotto per motivi che esulano dalla scienza, ma che hanno più a che fare con il sostegno alla fede cristiana e ad una certa politica americana. Si può esemplificare nell esempio dell orologio e del presunto orologiaio. Anche questa teoria è abbastanza marginale. 4. Creazione ed evoluzione Il principio di evoluzione non va contro il principio di creazione. Questa è la posizione ufficiale nei riguardi della teoria dell evoluzione, chiarita durante il discorso di papa Giovanni Paolo II alla Pontificia Accademia delle Scienze del 22 ottobre In quell occasione, Giovanni Paolo II riabilitava Charles Darwin e la sua teoria sull origine delle specie. In uno dei passaggi fondamentali del suo discorso in quell occasione, Giovanni Paolo II precisa «che più della teoria dell evoluzione, conviene parlare di evoluzione. Ma aggiunge: «Se il corpo umano ha la sua origine nella materia vivente che gli pre-esiste, l anima spirituale è creata immediatamente da Dio». Nel senso diuna riconciliazione tra creazione ed evoluzione si muove anche il discorso di Benedetto XVI ai partecipanti alla riunione della Pontificia accademia delle Scienze, lo scorso venerdì 31 ottobre. Egli ha sottolineato anzitutto che non vi è opposizione fra la comprensione di fede della creazione e la prova delle scienze empiriche. Poi ha aggiunto che per svilupparsi ed evolversi il mondo deve prima essere, e quindi essere passato dal nulla all essere. Deve essere creato, in altre parole, dal primo Essere che è tale per essenza. Infine ha chiarito cosa significa evoluzione. Evolvere significa letteralmente srotolare un rotolo di pergamena, cioè, leggere un libro. L immagine della natura come libro ha le sue origini nel cristianesimo ed è rimasta cara a molti scienziati. Galileo vedeva la natura come un libro il cui autore è Dio così come lo è delle Scritture. È un libro la cui storia, la cui evoluzione, la cui scrittura e il cui significato leggiamo secondo i diversi approcci delle scienze, presupponendo per tutto il tempo la presenza fondamentale dell autore che vi si è voluto rivelare. Questa immagine ci aiuta a comprendere che il mondo, lungi dall essere stato originato dal caos, assomiglia a un libro ordinato. È un cosmo. LA BIBBIA - 31

6 32 - LA BIBBIA

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