Il libro degli Atti note a cura di Valerio Mungai. Pag 0

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2 Analisi del libro 1 LE ORIGINI DELLA CHIESA 1:1-2:47 Date (*) a. Prologo 1: d.c. b. L ascensione di Gesù 1:6-11 c. I discepoli nell alto solaio 1:12-14 d. Mattia dodicesimo apostolo 1:15-26 e. L effusione dello Spirito Santo 2:1-13 f. Pietro predica il Vangelo 2:14-42 g. La vita della chiesa di Gerusalemme 1 2: LA CHIESA E LE AUTORITA GIUDAICHE 3:1-5:42 a. La guarigione dello zoppo 3: d.c. b. L arresto di Pietro e Giovanni 4:1-22 c. La preghiera dei discepoli 4:23-31 d. La vita della chiesa di Gerusalemme 2 4:32-37 e. Il peccato di Anania e Saffira 5:1-11 f. La continua crescita della chiesa 5:12-16 g. Il secondo arresto degli apostoli 5: LA CHIESA INIZIA AD ESPANDERSI 6:1 9:31 a. L elezione dei 7 diaconi 6: dc b. La testimonianza e il martirio di Stefano 6:8-7-8:2 c. Inizio delle persecuzioni 8:1-3 d. Filippo predica a Samaria 8:4-25 e. La conversione di un etiope 8:26-40 f. La conversione di Saulo e la sua chiamata 9: d.c. i. Paolo inizia a predicare 9: INIZIO DELLA MISSIONE TRA I GENTILI 9:32-12:25 a. Pietro opera con potenza 9: d.c. b. La conversione di Cornelio 10:1-11:18 c. La chiesa di Antiochia 11:19-30 d. Pietro imprigionato e liberato 12: PRIMO VIAGGIO MISSIONARIO DI PAOLO 13:1-15:35 a. La chiamata alla missione 3: d.c. b. Cipro 13:4-12 c. Antiochia di Pisidia 13:13-52 d. Iconio 14:1-7 e. Listra 14:8-20 f. Ritorno ad Antiochia 14:21-28 g. Il concilio di Gerusalemme 15: d.c. Pag 1

3 6. SECONDO VIAGGIO MISSIONARIO DI PAOLO 15:36-18:17 a. Paolo, Barnaba, Marco e Sila 15: d.c. b. Ritorno di Paolo a Derba e a Listra 16:1-5 c. La chiamata per la Macedonia 16:6-10 d. Filippi la prima chiesa in Europa 16:11-40 e. Tessalonica e Berea 17:1-15 f. Atene discorso nell Areopago 17:16-34 g. Corinto 18: TERZO VIAGGIO MISSIONARIO DI PAOLO 18:18-20:38 a. Partenza da Corinto 18: d.c. b. Viaggio di Paolo a Cesarea e Antiochia 18:22-23 c. L arrivo di Apollo 18:24-28 d. I dodici discepoli di Efeso 19:1-7 e. L opera di Paolo a Efeso 19:8-41 f. Da Efeso a Mileto 20:1-16 g. Discorso d addio di Paolo a Mileto 20: ARRESTO DI PAOLO E SUO IMPRIGIONAMENTO 21:1-28:31 a. Viaggio di Paolo a Gerusalemme 21: d.c. b. Arresto di Paolo a Gerusalemme 21:17-36 c. Paolo si difende di fronte alla folla 21:37-22:29 d. Paolo si presenta al sinedrio 22:30-23:10 e. Trasferimento di Paolo a Cesarea 23: d.c. f. Paolo si presenta a Felice 24:1-27 g. Paolo si presenta a Festo 25:1-12 h. Paolo si presenta a Festo e Agrippa 25:13-26:32 i. Il viaggio verso Roma 27:1-28: d.c. l. Paolo e gli Ebrei di Roma 28: d.c. (*) Le date sono approssimative Pag 2

4 Introduzione Il titolo del libro Nei secoli conosciuto come il libro degli Atti degli Apostoli (soprattutto di Pietro e di Paolo) o dei Fatti degli Apostoli o semplicemente Atti ; il titolo stesso preannuncia un libro di azione.in realtà sono soprattutto gli Atti del Signore glorificato o gli Atti dello Spirito Santo. Non a caso Atti è considerato un libro aperto poiché gli atti dello Spirito Santo non sono conclusi. Qualcuno ha sottotitolato questo libro Come portarono la Buona Notizia da Gerusalemme a Roma E l avventura della Chiesa che parte dalla sala di sopra di Atti 1:13 (l alto solaio della versione Diodati) e raggiunge con l Evangelo la capitale e simbolo dell Impero Romano fin dentro le stanze stesse del potere la casa di Cesare Filippesi 4:22 Il tema degli Atti Atti 1:1 Nel mio primo libro, o Teofilo, ho parlato di tutto quello che Gesù cominciò a fare e a insegnare Il libro degli Atti è in origine un tutt uno con il Vangelo di Luca (il primo libro ); gli Atti sono la descrizione di quello che Gesù continuò a fare ed insegnare per mezzo della Spirito Santo sparso sulla sua chiesa. Atti 1:8. Queste istruzioni del Signore rappresentano in estrema sintesi la risorsa, lo scopo e il programma evangelistico per i credenti di tutte le epoche, il verso centrale del libro degli Atti: Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi Atti cap. 2 Mi sarete testimoni cfr Isaia 43:10 in Gerusalemme Atti cap. 2-7 in tutta la Giudea e Samaria Atti cap fino alle estremità della terra Atti cap prima di andare dovevano ricevere potenza prima di conquistare dovevano attendere il capo il condottiero, l aiuto promesso, il paracleto, Colui che convince: Giosuè 5:13-14 Giovanni 16:7-8 L enfasi di Atti. La buona notizia della salvezza di Dio per mezzo di Gesù è sia per i Giudei che per i Gentili, e quindi è il compimento delle attese dell Antico Testamento; lo Spirito Santo guida la chiesa nel diffondere la Buona Notizia; la chiesa ha il buon senso di collaborare con Dio riguardo la salvezza e l inclusione dei Gentili; la salvezza per tutti gli uomini è il programma di Dio che nessuno può impedire; la Buona Notizia viene accettata con gioia da alcuni e rigettata con rabbia da altri. (1) La dedica a Teofilo come per il terzo Evangelo, e secondo l uso classico, il libro inizia con una dedica; probabilmente Teofilo ( amante Dio ) era un governatore od un importante personalità interessata alla storia di Cristo. Interessante che l eccellentissimo viene ora sostituito da un più fraterno o Teofilo. Teofilo, è nel nome, il rappresentante di tutti quelli che amano Dio. Pag 3

5 Lo scrittore Luca è senza dubbio lo scrittore ispirato, ma non sappiamo molto di lui. A favore di questa identificazione si possono fare due osservazioni: 1 L evidenza interna degli Atti. Alcuni brani sono scritti nella prima persona plurale e la loro interpretazione più plausibile è il considerarli provenienti dalla penna di un compagno di Paolo (Atti 16:11-13, 20:13) ; 2 Le evidenze esterne fornite dagli scrittori della chiesa primitiva come Ireneo (180 d.c.) il quale menziona Luca come l autore del terzo Vangelo e degli Atti (2). Forse Luca era nativo di Antiochia (come sostiene Eusebio) forse era greco e forse con cittadinanza romana. Il suo nome è probabilmente una abbreviazione di Luciano o Lucillo (es: Silvanus= Sila). Solo per tre volte è citato esplicitamente come membro della squadra missionaria di Paolo Colossesi 4:14, Filemone 24, 2 Timoteo 4:11 Da queste poche informazioni cerchiamo di tracciare un sintetico profilo di Luca: Era un gentile, caso unico tra gli scrittori ispirati; Era istruito, un medico, era colto e accurato (Luca 1:1-3) utilizzava la traduzione greca dell AT la Septuaginta ; Era il diletto amato e caro dottore del gruppo e fedele compagno d opera dell apostolo Paolo che sebbene vivesse in tempi di prodigiosi miracoli non disdegnava la professione medica. Luca partecipò in prima persona ai viaggi missionari dell apostolo Paolo: a Troas Luca si unisce al gruppo ed inizia a descrivere gli avvenimenti in prima persona Atti 16:6-10,12,16; si trattiene a Filippi e riparte con Paolo da Troas per Gerusalemme Atti 20:1-5 ; 21:15-18; accompagna e assiste Paolo prigioniero nel pericoloso viaggio verso Roma Atti 27; è con l apostolo a Roma compagno d opera e amico fino alla fine Atti 28 solo Luca è con me Il contesto storico Gli Atti abbracciano un periodo di circa 33 anni. Dal 30 dc. Al 63 d.c. (le date sono approssimative). Non si trova accenno né della distruzione di Gerusalemme (70 d.c.) né dell incendio di Roma (64 d.c). La Chiesa si muove ancora al di fuori delle più grandi e generalizzate persecuzioni che sarebbero esplose verso la fine del primo secolo; i rapporti con le autorità dell Impero Romano sono il più delle volte caratterizzate da rispetto e giustizia ed alcuni alti funzionari romani diventarono credenti; la fede cristiana era considerata ancora una religione lecita : Il proconsole Sergio Paolo a Cipro Atti 13:12 Il proconsole Gallione a Corinto Atti 18:12-16 Il ricco Publio a Malta Atti 28:7 Il libro finisce improvvisamente con la descrizione di Paolo prigioniero a Roma (60-62 d.c.) Pag 4

6 Schema del libro Se consideriamo Atti 1:8 come verso chiave del libro potremo suddividere la narrazione in 6 sezioni o periodi: SEZIONI DEL LIBRO Rif. La Buona Notizia in Gerusalemme 1:1 6:7 La Buona Notizia in Giudea e Samaria 6:8 9:31 La Buona Notizia annunciata ai Gentili 9:32 12:24 La Buona Notizia in Asia (romana) 12:25 16:5 La Buona Notizia in Europa 16:6 19:20 La Buona Notizia raggiunge Roma 19:21 28:30 Data e luogo di composizione Relazionando Atti agli altri documenti del NT (es Marco), considerando la data del martirio di Paolo, non riportato, e l assenza di un minimo accenno alla caduta di Gerusalemme gli studiosi tendono a porre la data della redazione antecedente al 70 d.c. Per il luogo di redazione non ci sono certezze, alcuni pensano a Roma, città dove gli Atti si concludono, altri Antiochia altri ancora Efeso. Pag 5

7 Le origini della Chiesa (1:1-2:47) Il prologo degli Atti (1:1-1:13) I primi due versi del libro sembrano un riassunto molto sintetico dell ultima parte del terzo Vangelo. I Vangeli descrivono le prime apparizioni del Signore risorto ma per altri 40 giorni (numero che nell Bibbia è espressione di un cambiamento Genesi 8:6, Numeri 13:25, 1 Re 19:8) Gesù continuò a presentarsi agli apostoli vivente con molte prove parlando e dimorando con loro. Oltre i primi discepoli altri ebbero il privilegio di vedere il Signore risorto e Paolo ne darà un breve resoconto in 1 Corinzi 15:5-8: Apparve a Cefa e ai 12 Apparve a più di 500 fratelli in una volta Apparve a Giacomo e agli altri apostoli (non i 12) Apparve a Paolo Luca sintetizza quei giorni di preparazione riportandone gli argomenti più importanti: le cose inerenti il Regno di Dio e soprattutto la promessa del Padre Gioele 2:28-29, Luca 24:49 Luca aveva già accennato all ascensione di Gesù nel suo primo libro (Luca 24:50-53); ora ne riparla con dovizia di particolari indicando il luogo, le ultime parole, la testimonianza angelica. Il Monte degli Ulivi nella vita di Cristo è un luogo particolare: è il luogo della sua comunione con il Padre Luca 21:37 è il luogo della sua agonia spirituale Luca 22:39-44 è il luogo della sua ascensione in gloria Atti 1:9-12 è il luogo del suo glorioso ritorno Zaccaria 14:4 La Chiesa riunita in attesa dello Spirito Santo (1:14-26) Dopo l ascensione di Gesù la Chiesa si ritrova spontaneamente riunita in preghiera. Luca riporta con precisione l elenco dei presenti : gli 11 discepoli le donne (il termine originale gunh, guné, può essere tradotto anche mogli ) Matteo 27:55-56, 1 Corinzi 9:5 Maria la madre di Gesù i fratelli di Gesù tra i quali Giacomo e Giuda, ora credenti 1 Corinzi 15:7 non si fa menzione delle sorelle di Gesù ma potrebbero essere annoverate nel gruppo delle donne e a questo gruppo vanno aggiunti altri fratelli e sorelle che porteranno il numero a circa 120. Il Signore aveva sperimentato un tipo di afflizione che molti suoi discepoli in tutte le epoche avrebbero dovuto sopportare: l opposizione dei propri familiari Marco 3:20-22 ; Giovanni 7:2-5 ma ora, anche tutta la sua famiglia terrena è concorde e raccolta in umile preghiera. Pag 6

8 I dissapori tra discepoli erano superati, le loro cadute perdonate, i loro sentimenti rinnovati Concordia (comune accordo pari consentimento) e preghiera sono elementi indissolubili e laddove non si ritrovano le nostre preghiere risultano impedite 1 Pietro 3:7 Marco 11:25. La sorte di Giuda Prima della Pentecoste la piccola chiesa di Gerusalemme doveva superare il grande turbamento che portava nell anima riguardo a Giuda (Giovanni 13:21) figlio di Simone Iscariota Giovanni 6:71 L AT parla del tradimento di Giuda dettagliatamente: Zaccaria 11: Gesù aveva a sua volta citato per lui il Salmo 49:1 Giovanni 13:18. Anche Pietro (per la prima volta nel NT) cita le Scritture dell AT che preannunciavano il tradimento di Giuda: "La sua dimora diventi deserta " Salmo 69:25 "Il suo incarico lo prenda un altro" Salmo 109:8. Giuda Iscariota così come lo presentano i Vangeli: Era un ipocrita Matteo 26:49 Giovanni 12:4-5 Era un ladro Giovanni 12:6 Era un traditore Matteo 26:24-25, Salmo 41:9, Giovanni 13:18 Era stato onorato aveva l incarico della borsa Giovanni 13:29 Era stato amato Giovanni 13:21 Matteo 27:1-5 Gesù gli lava i piedi, gli assegna il posto d onore, gli offre il boccone in segno di amicizia come ultima occasione. Giuda chiudendo il suo cuore all amore di Cristo lo aprì al nemico Luca 22:3 Giovanni 13:27 Giuda tormentato dal suo peccato si pente ma non si ravvede e si suicida Matteo 27:3-8 Come un tragico epitaffio sulla vita di Giuda risuonano le parole del Signore: Matteo 26:24 Luca aggiunge per bocca di Pietro altri drammatici dettagli sulla fine di Giuda e sul campo comprato con il prezzo del suo tradimento. Un campo che gli abitanti del luogo chiamarono Alchedama ovvero campo di sangue. La sorte di Mattia Barsabba e Mattia erano nel numero di quei discepoli sconosciuti che fin dall inizio seguirono Gesù. Mattia diviene apostolo con la monetina. Sembra strano che un ufficio di tale rilievo e un posto di tale assoluto prestigio si sia assegnato a sorte ma la sorte era un uso sacro presso gli Ebrei che in essa ricercavano un segno della volontà di Dio. Numeri 26:55, 1 Cronache 24:5. Proverbi 16:33 Essere annoverato tra i dodici equivale al massimo onore che un mortale riceverà nella gloria eterna. Matteo 19:28 - Apocalisse 21:14 Fu indicato Mattia (ignoriamo in quale maniera si svolse il sorteggio) il secondo e meno titolato. Da notare che Giuseppe detto Barsabba soprannominato Giusto e Mattia rimasero concordi. Fu l ultima volta che utilizzarono quel metodo poiché dopo la Pentecoste lo Spirito Santo e non la sorte guiderà le scelte della Chiesa con carismi (Atti 13:2 ), con sogni (Atti 27:22) e con visioni (Atti 16:6) Giovanni 16:13 Pag 7

9 L effusione dello Spirito Santo a Pentecoste (2:1-13) 2:1 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo Erano le nove del mattino di un giorno di maggio del 30 dc La Pentecoste per Israele: La Festa della Pentecoste (il cinquantesimo giorno) era celebrata in Israele 50 giorni dopo la Pasqua; era la festa delle Settimane Deuteronomio 16:9-11 chiamata anche festa o giorno delle primizie Esodo 34:22, Numeri28:26. Secondo una tradizione ebraica quel giorno veniva festeggiato come il giorno in cui la Legge era stata data ad Israele; gli Ebrei chiamavano Pentecoste La gioia della Legge. per la Chiesa: E la prima visitazione dello Spirito Santo, la realizzazione della promessa del Padre. E il giorno della completezza, il giorno della pienezza, il giorno del tutto esaurito; tutti, tutta, tutto è la parola che ritorna insistentemente in questo capitolo. E il giorno della benedizione collettiva è il giorno in cui tutti si sarebbero rallegrati. Non è legata a una data particolare ma ad un particolare sentimento: Tutti perseveravano concordi John Wesley diceva non potremmo essere tutti di un cuore unico anche se non tutti della stessa opinione? Senza dubbio lo potremmo In quale luogo erano radunati i circa 120 discepoli? Alcuni pensano ad una abitazione privata, altri dato il numero dei presenti ad una delle stanze disponibili nei cortili del tempio (e questo considerando la folla notevole che subito si raccolse incuriosita). La manifestazione dello Spirito Il Battesimo nello Spirito Santo è un esperienza spirituale, intangibile, che il Signore nella sua infinita sapienza ha reso riconoscibile. Probabilmente i discepoli stavano pregando in ubbidiente attesa di un esperienza sconosciuta, pensando alle Scritture in loro possesso ed alle esperienze di altri uomini e donne che li avevano preceduti. Nell AT quando lo Spirito investiva qualcuno era sempre evidente una manifestazione tangibile dell evento: parlare profetico 2 Cronache 20:14-15 forza soprannaturale Giudici 14:6 coraggio 1 Samuele 11:6 2 Cronache 24:20 cambiamento 1 Samuele 10:6 altri passi parlano di come lo Spirito Santo si posava Numeri 11:26, cadeva su Ezechiele 11:5, veniva sopra Giudici 11:29 e sempre in ogni circostanza qualcosa inevitabilmente sarebbe accaduta. Anche la Pentecoste si manifestò con segni tangibili ed inequivocabili: un suono come di vento impetuoso le parole ebraica ruah e greca pneuma vengono tradotte nelle Scritture con spirito - vento soffio respiro ; il vento è uno dei simboli dello Spirito Santo nell AT e nel NT Ezechiele 37:9-10, Giovanni 3:8, Giovanni 20:22; Pag 8

10 lingue come di fuoco il fuoco purificatore, simbolo dello Spirito Santo. Esodo 3:2, 1 Re 18:38,Matteo 3:11.E Il battesimo nello Spirito Santo che ci rende ardenti testimoni di Cristo Giovanni 5:35 al pari degli antichi profeti Geremia 20:9, Ebrei 1:7; la pienezza dello Spirito Tutti furono riempiti di Spirito Santo Furono riempiti Luca utilizza un altra simbologia biblica dello Spirito: l acqua. Giovanni 7:38, Proverbi 1:23, Isaia 33:21, Ezechiele 47 il parlare in altre lingue, evidenza iniziale del battesimo nello Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi ( linguaggi strani, Diodati): le altre lingue profetizzate nell AT : Isaia 28:11, 1 Corinzi 14:21 le altre lingue annunciate dal Signore tra i segni che accompagneranno i credenti Marco 16:17 le altre lingue evidenza del battesimo nello Spirito Santo nella Chiesa degli Atti Atti 10:46 le altre lingue come segno per i non credenti 1 Corinzi 14:22 (lingue degli uomini) le altre lingue come aiuto per il credente 1 Corinzi 14:4, 13:1 (lingue degli uomini e degli angeli) Romani 8:26 le altre lingue carisma dello Spirito per l utile comune se interpretate 1 Corinzi 14:27-28 Paolo le definisce un bel ringraziamento 1 Corinzi 14:17 e tutti coloro che sono stati battezzati nello Spirito Santo dovrebbero regolarmente utilizzare il dono che Dio ha loro fatto La folla 5 Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo Molti di quella folla presenta alla festa furono le primizie della raccolta erano Ebrei e Gentili proseliti di almeno 15 nazioni diverse. Due diverse reazioni, due diversi atteggiamenti divisero quella folla stupita: gli stupiti che volevano capire «Che cosa significa questo?» gli stupiti superficiali Ma altri li deridevano e dicevano: «Son pieni di vino dolce». Se per la maledizione di Babele le lingue furono confuse e gli uomini dispersi (Genesi 11:5-9) a Pentecoste tutti poterono comprendere le grandi cose di Dio e le diverse nazioni furono riunite dal messaggio di Cristo. Pietro predica il Vangelo (2:14-42) 2:14 Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così: Pietro è il portavoce ma gli undici lo appoggiano in una manifestazione di silenziosa compattezza Le lingue miracolose si interrompono per lasciare spazio alla predicazione 1 Corinzi 14:32-33 Pietro è una persona diversa, il pescatore è ora un predicatore autorevole Lo stesso Pietro che 50 giorni prima per la paura aveva rinnegato il maestro Luca 22:54-57 Lo stesso Pietro che se ne stava con gli altri chiuso in casa Giovanni 20:19 ripieno dello Spirito appare trasformato in un altra persona 1 Samuele 10:6 questi non sono ubriachi le prime parole sono in difesa dei suoi fratelli Pietro manifesta il cuore del buon pastore che pensa prima alle pecore, Giovanni 10:11-13 Pag 9

11 Una predicazione autorevole non dipende: dal grado dei cultura del predicatore Atti 4:13 (es. i primi missionari pentecostali in Italia ) dalla lunghezza o dalla complessità del sermone o dall arte oratoria del predicatore 1 Corinzi 2:4 Una predicazione autorevole è caratterizzata : dall unzione del predicatore dai forti contenuti biblici Atti 2:16 il messaggio di Pietro è sostenuto, imperniato, confermato dalle Scritture dell Antico Testamento che il popolo riconosceva come ispirate da Dio: Gioele 2:28-29, Salmo 16:8-11, Salmo 110:11; dal messaggio centrale : Gesù Cristo crocifisso e risorto! Atti 2:24; solo Cristo è l argomento della predicazione apostolica 1 Corinzi 1: Pietro presenta Gesù come: Il Nazareno : La sua umanità v.22; il nome Gesù era molto comune in Israele (Giosuè) ma Pietro ne specifica la provenienza sostenuta dalle profezie Matteo 2:23. I profeti (Isaia 11:1 e Zaccaria) definirono il Messia Nazer = colui che è il RAMO. Vedi anche : Atti 3:6, Atti 4:10, Atti 22:8; Il Crocifisso : la sua morte espiatoria v.23; la prescienza di Dio era stata rivelata ad Israele dalle parole dei profeti che videro anticipatamente le sofferenze e la gloria del Cristo 1 Pietro 1:11. Isaia 53:5, Salmo 22:16-18, 1 Corinzi 1:23; Il Risorto : la sua gloria v.32; la resurrezione di Gesù è il tema principale della predicazione della Chiesa degli Atti Romani 1:4 Apocalisse 1:17-18 Atti 4:2 Atti 4:33 Atti 17:18; Il Signore e Messia v.36; Egli è il Signore, Il Santo d Israele, Il Messia promesso che voi afferma coraggiosamente Pietro avete crocifisso Daniele 9:26. Pietro cita nel suo breve discorso tre testimonianze: la testimonianza profetica di Davide 25 Infatti Davide dice di lui:"io ho avuto il Signore continuamente davanti agli occhi, la testimonianza degli apostoli 32 Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò, noi tutti siamo testimoni la testimonianza della Spirito Santo sparso sulla Chiesa 33 Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite. La convinzione dello Spirito Atti 2:37 Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore Ci troviamo di fronte al miracolo della convinzione dei cuori predetto dal Signore ai suoi prima della sua morte: Quando sarà venuto, convincerà il mondo Giovanni 16:8-11 di peccato = perché non credono in me senza questa convinzione non c è salvezza; di giustizia = perché vado al Padre che Cristo è il Giusto, convince su ciò che è giusto fare; di giudizio = il nemico è stato giudicato il nemico è sconfitto, giudicato e condannato. Lo Spirito Santo rese convincente e penetrante il breve discorso di Pietro Pag 10

12 La domanda del cuore toccato dallo Spirito Santo «Fratelli, che dobbiamo fare?» Quando Paolo si rivolse al carceriere di Filippi non gli fece un discorsetto convincente tra le differenze che correvano tra il suo culto pagano e il Vangelo la sua predica l aveva già fatta lodando Dio nelle afflizioni bastò un credi in Gesù perché lo Spirito Santo stava già convincendo quel cuore. Atti 16:29-31 Quando un cuore è sinceramente toccato dalla predicazione dell Evangelo non si perderà in altre domande ma avvertirà l urgenza di una personale salvezza. La risposta di Pietro sarà chiara e sintetica: Ravvedetevi 38 E Pietro a loro: «Ravvedetevi Non basta la compunzione. Molti sono compunti ma non tutti si ravvedono - Luca 10:25 Il Ravvedimento è un imperativo della Bibbia. la richiesta di Dio all uomo Matteo 3:2 Giovanni Battista lo ha annunciato Marco 1:15 Luca 13:1-5 Gesù lo ha predicato perire o ravvedersi (due opzioni) Significato del termine: A.T. shub = tornare indietro, ritornare sulla strada giusta (conversione), tornare a Dio Oggetto della predicazione profetica Isaia 55:7-8 Geremia 3:12 N.T. metanoia = cambiamento di pensiero, cambiare modo di pensare, ripensare Rimettere in discussione quanto si è precedentemente creduto o pensato Efesini 4:22-23 Le tre fasi del ravvedimento esemplificate nella parabola del figlio prodigo: Intellettuale Luca 15:17 Apprendere di non essere a posto Emotivo Luca 15:18-19 Dolore per il peccato (non basta dirlo Esodo 9:27) Pratico Luca 15:20 Coinvolge il nostro agire; è ritornare. Battezzatevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo Il grande mandato del Signore comprende il battesimo in acqua di quanti avrebbero creduto in Lui. Matteo 28: Gli Ebrei praticavano il battesimo dei proseliti da pagani al giudaesimo - il convertito stava in piedi nell acqua che gli arrivava al collo mentre gli veniva letta la Legge - dopo lo si immergeva nell acqua indicando che era stato purificato da ogni contaminazione e cominciava a vivere una nuova vita come membro del popolo di Dio Il Battesimo cristiano ha un significato simbolico (Colossessi 2:12) perché rappresenta l inizio della vita spirituale, mentre la Cena del Signore è il rito di comunione e simboleggia la continuazione della vita spirituale, la comunione con Cristo. Il battesimo non salva - è la fede in Cristo che salva Marco 16:16 Le persone non vengono battezzate per essere salvate ma poiché sono salvate E per chi ha creduto - Atti 10:47 Atti 18:8 Il Battesimo, secondo la Parola di Dio, è: un atto di ubbidienza al comandamento del Maestro una pubblica confessione di fede in Cristo 1 Timoteo 6:12 l adesione ufficiale alla Chiesa Atti 2:41 un patto che il credente fa con Dio, 1 Pietro 3:21, la richiesta (domanda, impegno, patto, promessa, contratto) Pag 11

13 Alcuni sono compunti si ravvedono ma stranamente indugiano ad identificarsi con la Chiesa 41 Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati e in quel giorno furono aggiunte a loro la parola accettarono rivela la completa volontarietà che deve contraddistinguere la scelta di essere battezzati. Riceverete il dono dello Spirito Santo e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà. In Cristo la promessa del Padre è estesa a tutti gli uomini e a tutte le future generazioni. Un primo quadro della vita della Chiesa di Gerusalemme (2:43-47) 42 Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. 2:43 Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli. 44 Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune;45 vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.46 E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati. Luca tratteggia le caratteristiche della neonata chiesa di Gerusalemme: Perseverante nell essere istruita erano desiderosi di conoscere la Parola di Dio Perseverante nella comunione fraterna nella koinonia Salmo 133 ; erano uno Perseverante nel rompere il pane la Cena del Signore era celebrata regolarmente Perseverante nelle preghiere dove il Signore è all opera c è una chiesa che prega Ognuno era preso da timore Il rispetto per Dio Atti 9:31, Eccl.12:15 Segni e prodigi erano manifesti tra di loro la presenza di Dio era tangibile Vivevano insieme e si aiutavano ogni forma di egoismo era sparita Partecipavano assidui alle riunioni non c era bisogno di spingerli al culto I sentimenti evidenti in questo popolo di neo-salvati erano: la gioia 2 Corinzi 8_2, Filippesi 1:25 la semplicità Matteo 10:16, Salmo 116:6 la lode a Dio Atti 3:8 ogni anima sinceramente convertita manifesta tali sentimenti. Le caratteristiche della prima chiesa di Gerusalemme sono quelle di una Chiesa che cresce. Il Signore ad una chiesa con tali caratteristiche poteva aggiungere ogni giorno nuove anime. Pag 12

14 La Chiesa e le autorità giudaiche (3:1-5:2) Il tema principale di Atti cap. da 3 a 5 è la situazione di conflitto in cui vennero a trovarsi, a causa della loro testimonianza, i primi cristiani nei confronti dei capi del giudaismo, i quali tentavano senza riuscirvi di porre fine alla loro predicazione. 1 La guarigione dello zoppo (3:1-26) Atti 3:1 Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell'ora nona 2 2 mentre si portava un uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano presso la porta del tempio detta «Bella», per chiedere l'elemosina a quelli che entravano nel tempio. salivano al Tempio Inizialmente la comunità cristiana di Gerusalemme era ancora assidua sia alle preghiere rituali stabilite dalla liturgia ebraica che al culto privato (Atti 2:46); in seguito alle prime persecuzioni il culto cristiano si trasferì nelle case. (Atti 8:3-1 Corinzi 16:19) Luca in poche parole dipinge davanti ai nostri occhi la scena. Esistono tre ipotesi sulla identificazione della porta del Tempio detta Bella : La porta Shushan dal lato orientale delle mura che circondavano tutto il complesso del Tempio e per la quale dall esterno del Tempio si accedeva al Cortile dei Gentili La porta Nicanor in bronzo (descritta dallo storico Giuseppe Flavio e conosciuta anche come Porta Corinzia) che dal Cortile dei Gentili permetteva l accesso al Cortile delle donne (un passaggio riservato esclusivamente agli Ebrei uomini e donne) La porta Nicanor delle fonti rabbiniche che è quella che divideva il Cortile delle donne dal Cortile di Israele riservato solo agli uomini giudei Lo zoppo era invalido dalla nascita ed aveva più di quarant anni (Atti 4:22); qualcuno lo deponeva quotidianamente presso quella porta confidando in un posto di passaggio particolarmente propizio per ricevere una elemosina. La sua condizione fisica era ritenuta dalla maggior parte come una forma di giudizio (Giovanni 9:2) e sicuramente le sue sofferenze morali non erano state inferiori a quelle fisiche. Forse aveva visto passare Gesù senza poter essere guarito; forse qualcuno gli aveva parlato del paralitico di Betesda o di quello di Capernaum ma lui pensava che la buona sorte non lo avesse considerato. Gli Ebrei ritenevano giusto far precedere la preghiera dall elemosina (Atti 10:2, Matteo 6:2-4). Per la maggior parte dei malati invalidi dell epoca l elemosina era l unica risorsa per sopravvivere e Dio aveva stabilito che Israele dovesse prendersi cura dei questi bisognosi (Deuteronomio 15:11). Pietro e Giovanni incrociano il pover uomo, non tirano avanti con gli altri ma si fermano e gli fanno un invito: Guarda noi! richiamando la sua attenzione ; la chiesa degli inizi era sensibile non solo ai bisogni spirituali ma anche a quelli materiali ( Atti 4:34, 6:1). Un Nome potente 6 Ma Pietro disse: «Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». 7 Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante le piante dei piedi e le caviglie gli si rafforzarono. 1 Gli Atti degli Apostoli H.Marshall pag Le tre pomeridiane Pag 13

15 Lo zoppo aspettava una monetina ma ebbe ciò che nessun uomo poteva ridargli: la salute del corpo e dell anima. Meglio essere dei poveri ricchi che dei ricchi poveri: Proverbi 13:7, Apocalisse 2:9. Nel NT le guarigioni miracolose sono un elemento ricorrente sia nel ministerio del Signore Gesù che nella Chiesa degli Atti ed ebbero un ruolo determinante nella propagazione della fede cristiana (Giovanni 6:2); le guarigioni erano esplicitamente richieste in preghiera dagli apostoli come i segni che accompagnavano e confermavano la predicazione. (Atti 4 :29) Quello che ho Pietro era consapevole di avere un dono da parte di Dio, un dono da trasmettere: Un segno per tutti ma senza precipitazione. Marco 16 :17, 1 Timoteo 5:22 Un carisma secondo la volontà e l opera dello Spirito Santo. 1 Corinzi 12:9,28,30 Gesù poteva sanare ogni malattia Matteo 4 :23, Matteo 8 :16, Matteo 9 :35, Matteo 10 :1. Imponendo le mani Luca 13 :13 Con la sola parola Giovanni.4:50 Facendosi toccare Marco 6 :56 Metodi particolari Marco 8 :23 sputatogli negli occhi e impostegli le mani Pietro ricalca quanto aveva visto fare dal Signore e incoraggia la fede del cieco prendendolo per mano. La fede nel Nome di Gesù era la vera ricchezza della Chiesa Pietro stesso darà in seguito la spiegazione: Atti 3:16 nel nome di era un espressione che può essere parafrasata in con l autorità di Pietro ripieno di Spirito Santo rappresentava il Signore e agiva per conto del Signore. 8 E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. 9 Tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Dio;10 e lo riconoscevano per colui che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta «Bella» del tempio; e furono pieni di meraviglia e di stupore per quello che gli era accaduto.11 Mentre quell'uomo teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, stupito, accorse a loro al portico detto di Salomone. Agli occhi dei presenti era ora rappresentato l adempimento di Isaia 35:6 Il portico di Salomone Pietro predica nel Tempio e indica Gesù come il Messia annunciato Atti 3:12 Pietro, visto ciò, parlò al popolo, dicendo: «Uomini d'israele, perché vi meravigliate di questo? Perché fissate gli occhi su di noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare quest'uomo? 13 Il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù Di fronte alla folla sbalordita Pietro, con grande franchezza riporta l attenzione di tutti sulla persona di Cristo, che il Dio d Israele ha glorificato. cfr. Esodo 3:15-16 La predicazione apostolica consisteva nell annuncio di Cristo Atti 8:5 La tendenza della folla dei Giudei è simile a quella dei Gentili Atti 14:9-12 L uomo tende sempre a glorificare la creatura Romani 1:25 che voi metteste nelle mani di Pilato e rinnegaste davanti a lui, mentre egli aveva giudicato di liberarlo. 14 Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; 15 e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti. Di questo noi siamo testimoni. E da notare la grande franchezza di Pietro che accusa gli astanti in quanto Giudei di avere rinnegato e ucciso il Messia, mentre Pilato, autorità romana, appare quasi giustificato nelle parole dell apostolo. Pag 14

16 Pietro, come gli altri apostoli, legava la sua testimonianza alle profezie dell AT ed al loro adempimento in Cristo Gesù. (cfr 24). La Chiesa del primo secolo dava molta importanza alle profezie messianiche ed il loro adempimento rappresentava una credenziale autorevole presso il popolo giudeo: Atti 18:28. Gesù stesso fece spesso riferimento a tali profezie per dimostrare di essere il Messia atteso: Luca 7:22 I titoli del Messia Pietro associa a Gesù il Nazareno i titoli che le Scritture dell Antico Testamento attribuivano al Messia: Principe della vita è invece un titolo nuovo, ben applicabile a Colui al quale non poteva essere tolta la vita (Giovanni 10:17): Il Servo v.13 Isaia 42:1-3 Il Santo v.14 Isaia 54:5 Il Giusto v.14 Isaia 53:11 Il Principe v.15 Isaia 9:5 Il Profeta v.22 Deuteronomio 18:15 Le profezie sul Cristo sofferente 18 Ma ciò che Dio aveva preannunziato per bocca di tutti i profeti, cioè, che il suo Cristo avrebbe sofferto, egli lo ha adempiuto in questa maniera Le profezie sul Messia trionfante riguardano ancora l avvenire, mentre quelle sul Messia sofferente hanno già avuto nel passato il loro pieno adempimento. Si tratta al riguardo, di più di 330 profezie assai esatte, letteralmente adempiute in Gesù di Nazaret. Capitoli interi descrivono le sofferenze del Messia e il suo rigetto da parte d Israele. I capitoli di Isaia da 52:13 a 53:12 ( a.c.) possono essere definiti a ragione l Evangelo secondo Isaia e per lungo tempo anche la letteratura rabbinica ha interpretato in maniera messianica questi passi. Nel Salmo 22 (1000 a.c.), fu descritta fin nei minimi ed incomprensibili (almeno in quel tempo) particolari la crocifissione del Messia. (presso gli Ebrei del tempo la crocifissione era un supplizio sconosciuto). Di seguito le più significative: profezia adempimento Fu venduto per 30 monete d argento Zaccaria 11:12 Matteo 26:14-15 Fu tradito da un amico Salmo 41:9 / Salmo 55:12-14 Matteo 26:47-50 /Giov.13:21-30 Con i 30 sicli si acquistò un campo Zaccaria 11:13 Matteo 27:3-10 I suoi discepoli lo abbandonarono Zaccaria 13:7 Matteo 26:56 / Marco 14:27 Fu accusato da falsi testimoni Salmo 35:11-12 Matteo 26:59-62 Fu maltrattato ed insultato Isaia 50:6 Matteo 26:67-68 / 27:30 Restò muto davanti ai suoi accusatori Isaia 53:7 / Sal 38:14 Mat.27:12 / 1 Pietro 2:23 Fu flagellato Salmo 129:3 Giovanni 19:1 Fu sfigurato dalle sofferenze Isaia 52:14 Giovanni 19:2 Furono forati le sue mani ed i suoi piedi Salmo 22:16 Luca 23:33 - Giov.20:25 Fu crocifisso tra due malfattori Isaia 53:12 Luca 23:32 Intercedette per i suoi persecutori Isaia 53:12 Luca Il popolo scuoteva la testa davanti a Lui Salmo 22:7 Matteo 27:39 Si beffarono di Lui Salmo 22:8 Matteo 27:41-43 Le sue vesti furono divise e sorteggiate Salmo 22:18 Giovanni 19:23-24 Gridò a Dio Perchè mi hai abbandonato? Salmo 22:1 Matteo 27:46 Gli offrirono fiele ed aceto Salmo 69:21 Matteo 27:33-34 / Giov.19:29 Le sue ossa non furono spezzate Salmo 34:19-20/ Es.12:46 Giovanni 19:31-33 Il suo costato fu trafitto Zaccaria 12:10 Giovanni 19:34 Fu sepolto nel sepolcro di un ricco Isaia 53:9 Matteo 27:57-60 Pag 15

17 Le profezie sul Cristo che deve ritornare 19 Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati 20 e affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro e che egli mandi il Cristo che vi è stato predestinato, cioè Gesù, 21 che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti il ravvedimento e la conversione sono indispensabili per essere redenti, riabilitati, perdonati (Atti 2:38) tempi di refrigerio Pietro accenna al tempo della restaurazione di tutte le cose legato al ritorno di Cristo. Il ravvedimento di Israele come nazione precederà il ritorno del Signore (Zaccaria 12:10,14:5 Matteo 23:39). Al di là delle profezie future c è un tempo di ristoro spirituale, attuale e presente, che riguarda tutti quelli che ravvedendosi ottengono il perdono e la cancellazione dei loro peccati. L arresto di Pietro e Giovanni (4:1-22) Atti 4:1 Mentre essi parlavano al popolo, giunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, 2 indignati perché essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti. 3 Misero loro le mani addosso, e li gettarono in prigione fino al giorno seguente, perché era già sera. 4 Ma molti di coloro che avevano udito la Parola credettero; e il numero degli uomini salì a circa cinquemila. 5 Il giorno seguente, i loro capi, con gli anziani e gli scribi, si riunirono a Gerusalemme, 6 con Anna, il sommo sacerdote, Caiafa, Giovanni, Alessandro e tutti quelli che appartenevano alla famiglia dei sommi sacerdoti. 7 E, fatti condurre in mezzo a loro Pietro e Giovanni, domandarono: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?» Le prime opposizioni (4:1-7) Più volte il Signore aveva avvisato i suoi discepoli delle persecuzioni e delle opposizioni che avrebbero incontrato nell annunciare l Evangelo. Marco 13:9 Matteo 10:17 Giovanni 15:20 2 Timoteo 3:12 Ad interrompere l opera di evangelizzazione è l intervento dei Sacerdoti che officiavano nell area del Tempio, del capitano e della polizia militare distaccata sul luogo e dei Sadducei. Le principali sette ebraiche del tempo citate dal Nuovo Testamento: Farisei Sadducei Zeloti Erodiani (santi-separati) erano la setta più influente, controllavano il culto delle sinagoghe ed erano gli interpreti ufficiali della Legge, che nel tempo avevano arricchito con la loro tradizione orale. L intero cap.23 di Matteo è dedicato al giudizio di Gesù sui Farisei formalisti e ipocriti riassunto in ben 8 Guai a voi ; dicevano ma non facevano, rendevano pesante l esistenza al prossimo, cercavano solo l approvazione degli uomini. Matteo 23:24, 2 Timoteo 3:5. (discendenti di Sadoc) erano il partito delle ricche e influenti famiglie sacerdotali; oppositori dei farisei, non credevano all immortalità dell anima e alla risurrezione dei morti; erano razionalisti e materialisti seguaci dall ellenismo Matteo 22:23-29, Atti 23:6-8, Atti 5:17 erano indignati e disturbati dalla predicazione degli apostoli. erano il braccio armato e rivoluzionario delle sette ebraiche, ala estremista dei Farisei per loro patriottismo fanatico e religione erano inseparabili Luca 6:15. Erano probabilmente giudei che occupavano posti importanti appoggiando i vari re Erode e di riflesso anche gli occupanti romani. Marco 12:13, Matteo 22:16. Pag 16

18 Esseni non sono citati nel NT. Conducevano una esistenza di tipo monastico e a loro dobbiamo la redazione e la conservazione dei rotoli di Qumram. L opera di Dio riscuote da sempre l opposizione delle forze delle tenebre ma ricordiamo le 3 leggi delle "porte aperte": Il Signore apre una porta a chi è disposto a muoversi per fede 2 Corinzi 2:12 Quando Dio apre una porta aspettiamoci delle opposizioni! 1 Corinzi 16:9 Quando è Dio ad aprire la porta nessuno potrà chiuderla! Apocalisse 3:8 L opposizione dei capi dei giudei non frena la sorprendente crescita della giovane chiesa che dopo l episodio fa un balzo numerico di 2000 nuovi credenti (in Atti 2:41 erano 3000) Pietro e Giovanni davanti al Sinedrio (4:8-22) Atti 4:8 Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, Pietro trascinato con Giovanni davanti al sinedrio manifesta coraggio e determinazione nella difesa della verità. La pienezza dello Spirito era alla base e all inizio della sua replica (di non + di 30 secondi) al sinedrio. E significativo che prima delle parole disse loro vengono le parole pieno di Spirito a dimostrazione che un discorso spiritualmente convincente ha questa caratteristica di base 1 Tessalonicesi 1:5. E la forza della convinzione che viene dallo Spirito Santo (Giovanni 16:8). Quel giorno, per la prima volta, i discepoli realizzavano la promessa del Signore di Marco 13:9-11. Se oggi siamo esaminati a proposito di un beneficio fatto a un uomo infermo ironicamente Pietro sottolinea l assurdità di quel tribunale umano; altre volte i farisei avevano cercato di accusare il Signore stesso per i miracoli compiuti: Marco 3: Egli è "la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare". Pietro continua a citare le Scritture a sostegno del suo discorso (Salmo 118:22) Il breve discorso di Pietro ci conferma l importanza condire le nostre parole con il sale della Scrittura Colossesi 4:4-6 poche istruzioni bibliche sul tema come devo rispondere? 12 In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati» Pietro sottolinea che non c è salvezza al di fuori da Cristo ; non tutte le strade portano a al vero Dio. Il relativismo e il sincretismo religioso, pericolosamente accarezzati, da alcune parti della cristianità è in netto contrasto con le affermazioni categoriche della Scrittura. Giovanni 14:6 Isaia 43:11 13 Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesù e,14 vedendo l'uomo che era stato guarito, lì presente con loro, non potevano dir niente in contrario. La franchezza (sicurezza, schiettezza, certezza, sincerità) spirituale è il risultato della pienezza dello Spirito Santo, (Atti 4:31) che dà autorità alle nostre parole ed anche il mondo la riconosce. 15 Ma, dopo aver ordinato loro di uscire dal sinedrio, si consultarono gli uni gli altri dicendo:16 «Che faremo a questi uomini? Che un evidente miracolo sia stato fatto per mezzo di loro, è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non possiamo negarlo. Pag 17

19 I membri del sinedrio sono la palese dimostrazione che un cuore incredulo non si piega neppure di fronte all evidenza dei fatti (come avevano fatto con Gesù) ma la loro malafede sarà la loro condanna. 17 Ma, affinché ciò non si diffonda maggiormente tra il popolo, ordiniamo loro con minacce di non parlar più a nessuno nel nome di costui».18 E, avendoli chiamati, imposero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù. 19 Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio. 20 Quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite». 21 Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando assolutamente come poterli punire, a causa del popolo; perché tutti glorificavano Dio per quello che era accaduto. 22 Infatti l'uomo in cui questo miracolo della guarigione era stato compiuto aveva più di quarant'anni. Il grande mandato e comandamento del Signore alla sua Chiesa è: predicate il vangelo! Marco 16:15 Le parole del sinedrio potrebbero ben rappresentare il pensiero di tutte quelle forze spirituali della malvagità che vorrebbero chiudere la bocca che testimonia di Cristo ma in ogni dove i veri discepoli del Signore continuano a fare la medesima coraggiosa scelta: ubbidire a Dio. La Parola richiede la nostra sottomissione e ubbidienza alle autorità umane: Alle autorità civili Tito 3:1, 1 Pietro 2:13 Ai datori di lavoro 1 Pietro 2:18, Colossesi 3:22 Ai responsabili della chiesa Ebrei 13:17 Tale nostra ubbidienza è dovuta fino al momento nel quale la volontà dell uomo entra in contrasto con la volontà di Dio : Daniele 3:1-6 /18, Daniele 6:10, Esodo 1:15-17 La preghiera dei discepoli (4:23-31) Atti 4:23 Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette. 24 Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio, e dissero: «Signore, tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; 25 colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo Davide, nostro padre: "Perché questo tumulto fra le nazioni, e i popoli meditano cose vane? 26 I re della terra si sono sollevati, i principi si sono riuniti insieme contro il Signore e contro il suo Cristo". 27 Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d'israele, 28 per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. 29 Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua Parola in tutta franchezza, 30 stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù» 31 Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti, tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la Parola di Dio con franchezza. Reazioni spirituali 23 Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette. 24 Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio Come reagiva la Chiesa degli Atti alle minacce e alle ingiustizie? Molto spesso le nostre reazioni non sono quelle della Chiesa degli Atti. Ci inquietiamo, ci offendiamo, ci adiriamo o preghiamo? alcune reazioni bibliche: Pag 18

20 Ezechia alle minacce di Rabsake Isaia 37:14 Daniele alle minacce del decreto di Dario Daniele 6:10 Davide alle minacce di Saul Salmo 57:1 Una preghiera del primo secolo (4:24-30) 24 Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio dissero: «Signore, tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi E molto interessante considerare come la Chiesa degli Atti pregava; non ci è detto chi nel frangente fu il portavoce, forse Pietro ma la caratteristica è la concordia o il pari consentimento che rende quella preghiera presentata da un solo uomo come elevata da tutti i presenti. una preghiera che glorifica Dio v.24 Luca 11:2 una preghiera spontanea sincera, che parte dal cuore Marco 7:6 una preghiera udibile 1 Corinzi 14:15-16 per poter dire Amen una preghiera breve dura meno di un minuto 25 colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo Davide, nostro padre:" anche nella preghiera Pietro (?) cita la Scrittura (Salmo 2) viene ribadita l ispirazione divina della Scrittura 2 Pietro 1:21 27 Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d'israele, 28 per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. davanti al rifiuto del Messia tutti sono colpevoli anche gli astenuti e i neutrali (Pilato) Giacomo 4:17 29 Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua Parola in tutta franchezza, 30 stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù» La chiesa implora Dio non di essere liberata dalle minacce ma di poter annunciare la Parola con franchezza e con potenza. Dio conferma l annuncio della sua Parola aggiungendo la sua testimonianza alla nostra. Marco 16:20, Atti 14:3, Ebrei 2:4. 31 Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti, tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la Parola di Dio con franchezza. Quella breve preghiera raggiunge l immediata risposta del cielo. La sala di culto trema per la presenza di Dio e di nuovo i discepoli ricevono un nuovo riempimento dello Spirito. Non si può vivere sulle esperienze del passato. La pienezza dello Spirito Santo è una esperienza che si deve rinnovare continuamente in preghiera. I discepoli ricevono una nuova unzione e la desiderata franchezza (parrhesia : franchezza, audacia, sicurezza di sé ; Atti 19:8, Efesini 6:19, Ebrei 3:6) in risposta al loro desiderio di annunciare il Vangelo. Un secondo quadro della vita della Chiesa di Gerusalemme (4:32-37) Una chiesa generosa 32 La moltitudine di quelli che avevano creduto era d'un sol cuore e di un'anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro. La Chiesa di Gerusalemme era ormai divenuta un grande popolo di almeno anime. L opera dello Spirito Santo è rendere di un solo cuore quella moltitudine. Giovanni 17:21 Pag 19

21 tutto era in comune tra di loro. La vera benedizione spirituale, il vero riempimento dello Spirito fa di noi delle persone generose; dove c è egoismo, dove c è cupidigia non c è la presenza dell Iddio della generosità. Giovanni 3:16, Giacomo 1:5. L attuazione del comandamento divino era presa alla lettera tanto che non c'era nessun bisognoso tra di loro Deuteronomio La Chiesa suppliva ai bisogni dei credenti. Il pensiero di quella moltitudine era: ciò che è mio è anche tuo e tutto appartiene a Dio. Ogni forma di egoismo era stata eliminata e abrogata in mezzo a loro e l amore non era solo predicato ma praticato in maniera evidente per tutti. Anche la fede in un imminente ritorno del Signore era concretamente vissuta e visibile in quella condivisione di beni. Una chiesa stimata dalla gente 33 Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro Una chiesa spiritualmente unita e praticamente generosa gode del favore di Dio. Esiste un tremendo contrasto tra quello che è sopra i credenti e quello che è sopra gli increduli Giovanni 3:36. Ma il verso può essere anche tradotto: e grande era la stima o grande era la simpatia per tutti loro La Chiesa era stimata dalla gente; non dovrebbe forse il nostro comportamento renderci stimati nel mondo? Una chiesa gioiosa di dare 34 Infatti non c'era nessun bisognoso tra di loro; perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l'importo delle cose vendute, 35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi, veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno. 36 Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che tradotto vuol dire: Figlio di consolazione), Levita, cipriota di nascita, 37 avendo un campo, lo vendette, e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli. Il dare non era imposto ai credenti ma il frutto spontaneo dello Spirito. Era molto di più della decima dell AT, quei cristiani erano disposti a privarsi non del superfluo ma del necessario per venire incontro ai bisogni degli altri. Marco 12:42-44 e nessuno di quelli che offrono generosamente per l opera di Dio impoverirà mai: 2 Corinzi 9:6, Malachia 3:10-12, Proverbi 19:17. Il credente sente il bisogno di «dare» per compiere, attraverso quest azione, un atto di gratitudine e di adorazione davanti a Colui che ha dato. 3 ai piedi degli apostoli. Notiamo che il danaro veniva portato ai piedi degli apostoli e non dati direttamente ai bisognosi. Lo stesso principio deve valere anche oggi. Il danaro va messo nella cassa comune e i fratelli preposti hanno la responsabilità di gestirlo secondo i bisogni. Da quest introduzione nasce il racconto di Anania e Saffira. Barnaba viene preso in esame per contrastare il suo comportamento con quello della coppia infausta. 4 Sebbene la chiesa degli Atti, rimanga la chiesa modello, non poteva albergare la perfezione. Poiché la perfezione non è ancora venuta 1Corinzi 13:10 Il Regno dei cieli delle parabole del Signore è un insieme dove possono convivere e confondersi: il buon seme e la zizzania Matteo 13:26 la farina e il lievito Luca 13:21 pesce buono e pesce da scartare Matteo 13:47 3 Roberto Bracco 4 Studi sugli Atti. Antonio Rozzini Pag 20

22 In tal modo la Chiesa di Gerusalemme poteva annoverare contemporaneamente tra i propri membri Barnaba, Anania e Saffira. Fino ad allora i problemi erano pervenuti unicamente dall ambiente esterno, ma dal capitolo 5 Luca testimonia delle prime crisi che la giovane chiesa dovette affrontare per motivi interni ad essa. Barnaba l incoraggiatore Giuseppe detto Barnaba è segnalato come esempio dello spirito di generosità che permeava la chiesa: Era un Levita e quindi ebreo che poteva partecipare ad alcune delle cerimonie del tempio. Era cipriota, e l isola di Cipro fu la prima tappa dei viaggi missionari di Paolo Atti 13:4 Aveva parenti a Gerusalemme Colossesi 4:10, Atti 12:12. E emblematico il soprannome datogli dagli apostoli: figlio di consolazione o di incoraggiamento. Evidentemente la sua caratteristica principale era quella di saper consolare e incoraggiare i credenti. (fu l incoraggiatore di Paolo Atti 9:26-27 e del cugino Marco Atti 15:36-39, cfr 2 Timoteo 4:11) Possiamo chiederci quale soprannome sarebbe dato a noi dagli apostoli. Quale caratteristica spicca in noi? Facciamo in maniera che anche noi veniamo conosciuti per le qualità positive, come l incoraggiamento e la generosità, e non negativa come la critica o l egoismo o altro. 5 Il peccato di Anania e Saffira (5:1-11) 5:1 Ma un uomo di nome Anania, con Saffira sua moglie, vendette una proprietà, 2 e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie; e, un'altra parte, la consegnò, deponendola ai piedi degli apostoli. Non sappiamo nulla di loro. Quando si erano convertiti? Il giorno di Pentecoste? in seguito? Erano con gli altri testimoni della grazia e della potenza che era sopra quella Chiesa; di sicuro erano conosciuti ed entravano nei luoghi d incontro liberamente. cfr. vs. 3, 7. Se giudicassimo Anania per quello che ha dato (forse il 50%?) dovremmo elogiarne il comportamento. La decima rappresenta un riferimento dell A.T. (Malachia 3:10) che in Cristo viene ampiamente superato (Romani 12:1) sebbene per molti di noi rappresenti ancora il parametro di riferimento. Dare in proporzione delle proprie possibilità 1 Corinzi 16:2-2 Corinzi 8:11 Dare il necessario e non il superfluo Luca 21:4 1 Cronache 21:24 Dare con gioia e spontaneità 2 Corinzi 9:7 Dare gratuitamente Matteo 10:8 3 Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo del podere? 4 Se questo non si vendeva, non restava tuo? E una volta venduto, il ricavato non era a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio». 5 Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E un gran timore prese tutti quelli che udirono queste cose.6 I giovani, alzatisi, ne avvolsero il corpo e, portatolo fuori, lo seppellirono. 7 Circa tre ore dopo, sua moglie, non sapendo ciò che era accaduto, entrò. 8 E Pietro, rivolgendosi a lei: «Dimmi», le disse, «avete venduto il podere per tanto?» Ed ella rispose: «Sì, per tanto». 9 Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di quelli che hanno seppellito tuo marito sono alla porta e porteranno via anche te». 10 Ed ella 5 Studi sugli Atti. Antonio Rozzini Pag 21

23 in quell'istante cadde ai suoi piedi e spirò. I giovani, entrati, la trovarono morta; e, portatala via, la seppellirono accanto a suo marito. 11 Allora un gran timore venne su tutta la chiesa e su tutti quelli che udivano queste cose. Chi ha rivelato a Pietro la menzogna di Anania? Siamo certamente in presenza di un carisma dello Spirito Santo - la parola di conoscenza e il discernimento degli spiriti 1 Corinzi 12:8 Pietro sottolinea inoltre la completa spontaneità delle offerte presentate. Il peccato di Anania non consistette nella misura della percentuale trattenuta ma nel mentire allo Spirito Santo che equivale a mentire a Dio. La pratica della menzogna è duramente condannata dalla Parola Ha nel nemico di Dio il loro padre Giovanni 8:44 Dio odia la menzogna Proverbi 6:16-19, Isaia 58:9, Efesini 4:25 ed ama la sincerità Salmo 15:1-2 Gli ipocriti e i bugiardi riceveranno un severissimo giudizio Matteo 24:51, Apocalisse 21:8 Può sembrare un giudizio eccessivamente severo. Eppure evidenzia la somma serietà di Dio. Dio non può essere ingannato, e chi tenta di ingannarlo non rimarrà impunito. Galati 6:7 L episodio richiama un altra triste storia: quella di Acan (Giosuè 7). Acan mente nascondendo l interdetto nella sua tenda ed è causa di sconfitta per Israele Acan viene smascherato direttamente da Dio Acan viene punito severamente I due episodi avvengono in due inizi differenti: la conquista di Canaan e la prima Chiesa perché il giudizio inizia dalla casa di Dio (1 Pietro 4:17). Sia Israele che la chiesa avevano bisogno di questo solenne avvertimento. Non possiamo scherzare con le cose di Dio. Certo, vi sono stati altri Acan in Israele ed altri Anania nella chiesa. Non sono morti subito come in questi casi ma Acan e Anania restano un solenne ricordo che chi tenta di ingannare Dio ne dovrà subire le conseguenze eterne. Ci saranno sempre Acan ed Anania nelle chiese, e non verranno tutti puniti con la morte fulminante. Da allora in poi solo chi voleva sinceramente convertirsi avrebbe avuto il coraggio di unirsi ai credenti. Pietro dà a Saffira ampia possibilità di ammettere la verità. Purtroppo, in pieno accordo con il marito, anche lei si rende colpevole mentendo a Dio e ne paga le conseguenze. Anche Saffira morì. Fu seppellita accanto al marito. Uniti nella vita e nella morte. Un matrimonio con tutte le premesse per riuscire, ma che ad un certo punto fu preso in mano da Satana e diretto alla morte. Luca propone il risultato salutare dell episodio. Da quel momento nessuno più cercava di ingannare o prendere le cose di Dio alla leggera. (Atti 5:11) 6 6 Studi sugli Atti. Antonio Rozzini Pag 22

24 La continua crescita della chiesa (5:12-16) 12 Molti segni e prodigi erano fatti tra il popolo per le mani degli apostoli; e tutti di comune accordo si ritrovavano sotto il portico di Salomone. 13 Ma nessuno degli altri osava unirsi a loro; il popolo però li esaltava. 14 E sempre di più si aggiungevano uomini e donne in gran numero, che credevano nel Signore; 15 tanto che portavano perfino i malati nelle piazze, e li mettevano su lettucci e giacigli, affinché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra ne coprisse qualcuno. 16 La folla accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi; e tutti erano guariti. Il brano si lega direttamente alla preghiera di Atti 4:30. Il Signore concedeva alla sua chiesa segni e prodigi che non erano amministrati solo da alcuni ma da tutti gli apostoli. In questo troviamo un adempimento delle parole del Signore (Giovanni 14:12). Era ancora il tempio, sotto il grande portico di Salomone, era il luogo di raduno preferito dalla Chiesa. Sicuramente lo spazio lo permetteva ed ancora non erano iniziate le persecuzioni violente che in seguito spinsero la chiesa ad organizzarsi nelle case. 13 Ma nessuno degli altri osava unirsi a loro. Solo chi accettando Cristo, entrava ufficialmente nel numero dei credenti si univa a quella chiesa. Tutti gli altri (i non discepoli i non credenti Luca 8:10) si tenevano alla larga ma non potevano fare a meno di ammirare le opere che la chiesa manifestava. Inevitabilmente la chiesa continuava a crescere; il ministero degli apostoli era circoscritto in Gerusalemme e la gente si spostava dalle città vicine per portare i malati a contatto con la potenza che operava attraverso di loro e tutti erano guariti. Solo nel ministerio di Cristo si era visto un tale successo di liberazioni (Luca 6:19). Ci si chiede come sia stato possibile che le autorità giudaiche e una buona parte degli abitanti della città di fronte a una tale manifestazione di potenza dall alto siano rimasti nella loro incredulità e nella loro indifferenza. L unica risposta è che il cuore dell uomo è insanabilmente maligno e solo quando si arrende, si umilia e invoca il nome del Signore può essere guarito. (Geremia 17:9). Pag 23

25 Il secondo arresto degli apostoli (5:17-42) La predicazione inarrestabile 17 Il sommo sacerdote e tutti quelli che erano con lui, cioè la setta dei sadducei, si alzarono, pieni di invidia, 18 e misero le mani sopra gli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica. 19 Ma un angelo del Signore, nella notte, aprì le porte della prigione e, condottili fuori, disse:20 «Andate, presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita». 21 Essi, udito ciò, entrarono sul far del giorno nel tempio, e insegnavano. Ora il sommo sacerdote e quelli che erano con lui vennero, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani del popolo d'israele, e mandarono alla prigione per far condurre davanti a loro gli apostoli. 22 Ma le guardie che vi andarono non li trovarono nella prigione; e, tornate, fecero il loro rapporto, 23 dicendo: «La prigione l'abbiamo trovata chiusa con ogni diligenza, e le guardie in piedi davanti alle porte; abbiamo aperto, ma non abbiamo trovato nessuno dentro». Pieni di invidia Luca descrive in poche parole il movente che animò l opposizione sempre più violenta di quelle autorità giudaiche, lo stesso evidente motivo che spinse capi sacerdoti a chiedere la crocifissione di Gesù (Marco 15:10) Il miracolo della liberazione dal carcere doveva essere un segno per le autorità un altra manifestazione di grazia a dimostrazione che stavano combattendo contro quel Dio che sostenevano di adorare. Un angelo del Signore (Ebrei 1:14) li libera e li incoraggia a continuare a predicare tutte le parole relative alla vita o alla salvezza. Tale segni non si sarebbero verificati sempre (forse qualche cristiano iniziava a pensare a una sorta di invulnerabilità non prevista (Matteo 24:9) ) anzi la giovane chiesa avrebbe molto presto dovuto affrontare l odio del mondo e tutta la durezza della persecuzione e secondo la tradizione tutti gli apostoli moriranno martirizzati ad eccezione forse del solo Giovanni. Le autorità perplesse 24 Quando il capitano del tempio e i capi dei sacerdoti udirono queste cose, rimasero perplessi sul conto loro, non sapendo cosa ciò potesse significare. 25 Ma sopraggiunse uno che disse loro: «Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione, sono nel tempio, e stanno insegnando al popolo». 26 Allora il capitano, con le guardie, andò e li condusse via, senza far loro violenza, perché temevano di essere lapidati dal popolo. 27 Dopo averli portati via, li presentarono al sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò, 28 dicendo: «Non vi abbiamo forse espressamente vietato di insegnare nel nome di costui? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina, e volete far ricadere su di noi il sangue di quell'uomo». 29 Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. 30 Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù che voi uccideste appendendolo al legno 31 e lo ha innalzato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e perdono dei peccati. 32 Noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono». Di fronte al sinedrio Pietro, con grande fermezza, ribadisce il concetto già espresso durante il suo primo arresto (Atti 4:19): dobbiamo ubbidire a Dio e non agli uomini Dio ha risuscitato Gesù che voi avete ucciso Dio ha innalzato Gesù alla sua destra noi siamo i suoi testimoni lo Spirito Santo (con i segni e prodigi) è testimone Il disprezzo per la persona del Signore Gesù è palpabile nelle parole del sommo sacerdote che evita addirittura di pronunciarne il nome definendolo costui e quell uomo. Pag 24

26 Leggendo questo passo identifichiamo gli uomini con gli avversari della fede: i sadducei i Farisei, gli iracondi invidiosi ma in realtà gli uomini sono una categoria più vasta e tra di loro rientrano anche gli amici, i parenti, i coniugi e a volte i fratelli stessi (Galati 2:11); gli uomini in buona o cattiva fede potrebbero trascinarci fuori dal sentiero della volontà di Dio. L ubbidienza non è la strada più facile ma solo chi la pratica riceve il dono dello Spirito Santo. Il consiglio di Gamaliele 33 Ma essi, udendo queste cose fremevano d'ira, e si proponevano di ucciderli. 34 Ma un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della legge, onorato da tutto il popolo, alzatosi in piedi nel sinedrio, comandò che gli apostoli venissero un momento allontanati. 35 Poi disse loro: «Uomini d'israele, badate bene a quello che state per fare circa questi uomini. 36 Poiché, prima d'ora, sorse Teuda, dicendo di essere qualcuno; presso di lui si raccolsero circa quattrocento uomini; egli fu ucciso, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi e ridotti a nulla. 37 Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, ai giorni del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch'egli perì, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi. 38 E ora vi dico: tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini; perché, se questo disegno o quest'opera è dagli uomini, sarà distrutta; 39 ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio». 40 Essi furono da lui convinti; e chiamati gli apostoli, li batterono, ingiunsero loro di non parlare nel nome di Gesù e li lasciarono andare. 41 Essi dunque se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù. 42 E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che Gesù è il Cristo. Il Sinedrio Il Sinedrio era la Corte Suprema della giustizia giudaica; aveva il compito di amministrare la giustizia interpretando e applicando la Torah, tanto orale che scritta. Allo stesso tempo rappresentava il popolo ebreo davanti all autorità romana. Secondo un antica tradizione era composto di settantuno membri, che avevano ereditato, secondo quanto si credeva, i compiti svolti dai settanta anziani che aiutavano Mosè nell amministrazione della giustizia, più lo stesso Mosè. Si sviluppò, integrando rappresentanti della nobiltà sacerdotale e delle famiglie più importanti, forse durante il periodo persiano, vale a dire a partire dal secolo V IV a.c. Viene menzionato per la prima volta, anche se con il nome di gerousía (consiglio degli anziani), al tempo del re Antioco III di Siria ( a.c.). Nel sinedrio erano schierati due partiti: quello dei Sadducei (erano la maggioranza) e quello dei Farisei tra i quali non correva buon sangue. Erano divisi sia dal punto di vista politico che dottrinale. I Farisei Il loro nome significa separati si consideravano i puritani della Legge e delle tradizioni giudaiche Storia: ( a.c.) Quando ebbe inizio la resistenza dei Maccabei vi fu un gruppo, detto degli Asidei, che si distingueva per la difesa della Legge, la sua concezione nazional-religiosa e la sua opposizione ad ogni influenza straniera. Sembra che tale gruppo si confondesse con i Farisei. Però questi ultimi si manifestano apertamente solo sotto gli Asmonei. Dottrina: Erano legalisti e osservavano scrupolosamente i precetti della tradizione ai quali aggiungevano loro stessi pratiche e regole (Matteo 15:5-6, 23:23-24); credevano nell immortalità dell anima, nella resurrezione, negli angeli e nel giudizio di Dio (Atti 23:8). Il Signore li definisce spesso ipocriti. Tra di loro comunque si trovarono uomini sinceri come Nicodemo (Giovanni 3:1) e Saulo stesso era fariseo di farisei (Atti 23:6). Sembra che, dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.c., i Farisei, continuarono ad esistere e divennero i compilatori della Mishnah, e del proseguimento del Giudaismo al di là della distruzione del tempio. Pag 25

27 I Sadducei Il loro nome probabilmente significa difensore della giustizia e si consideravano i discendenti di Sadoc sommo sacerdote ai tempi di Salomone e del primo tempio. Storia: I discendenti di Sadoc esercitarono il sacerdozio sino alla cattività in Babilonia e poi di nuovo dopo l'esilio. Non si sa però determinare in che periodo inizi l'origine dei Sadducei come gruppo. Solo con Giovanni Ircano, il primo degli Asmonei, inizia la distinzione tra il gruppo dei Sadducei e quello dei Farisei. I Sadducei erano politicamente astuti e cercavano di ricavare il maggiore utile possibile da qualunque circostanza politica in cui si trovavano; il loro scopo era quello di conservare la posizione sociale da loro raggiunta e l'importanza del loro partito ma avevano poco credito tra il popolo. Poiché i Sadducei furono più preoccupati della politica che della religione, non diedero molta importanza a Gesù, finchè non iniziarono a temere che Egli potesse provocare la reazione dei Romani (Giovanni 11:48-50). Da quel momento in poi Sadducei e Farisei cospirarono uniti contro Gesù, per farlo morire: (Marco 15:1). Giuseppe Flavio li considera implicati nella morte di Giacomo (Atti 12:1-2). «Anano (ndr il sommo sacerdote) apparteneva alla setta dei sadducei, i quali, come già s è notato in antecedenza, nel giudizio erano più duri e spietati di tutti gli altri Giudei. Per gratificare questa sua durezza di cuore Convocò perciò il sinedrio per il procedimento giudiziario e gli pose dinanzi il fratello di Gesù, che è detto il Cristo, di nome Giacomo, nonché alcuni altri, che egli accusò di trasgressione della legge, e li fece lapidare. 7 I Sadducei cessarono di esistere nel 70 d.c. Siccome questo partito esisteva grazie ai loro legami politici e sacerdotali, quando Roma distrusse Gerusalemme ed il tempio nel 70 d.c., sparirono. Dottrina: ammettevano solo la Legge scritta, le prescrizioni della Torah, che costituivano per loro l'unica regola di fede e di condotta (Gerolamo afferma che, secondo alcuni Padri, i Sadducei accettavano solo il Pentateuco). Secondo G. Flavio, i Sadducei negavano la provvidenza e affermavano un fatalismo assoluto in tutto ciò che accade, poiché nulla dipende da Dio; negavano parimenti l'esistenza di premi o castighi dopo la morte, poiché l'anima scompariva con la decomposizione del corpo. La letteratura rabbinica attribuisce ai Sadducei questa massima: "Come la nube si disfa e scompare, così l'uomo discende nella tomba e più non ritorna". La fede cristiana faceva indignare i Sadducei che negavano la resurrezione del corpo, l immortalità dell anima, gli angeli, gli spiriti e il giudizio (Atti 4:2). Sebbene divisi da molte questioni Sadducei e Farisei erano uniti nel perseguitare la Chiesa così come lo furono per condannare a morte il Signore Gesù. Gamaliele il saggio indeciso Se quest opera è dagli uomini... Se quest opera è da Dio voi non potrete distruggerli.. Gamaliele, era un saggio fariseo molto stimato e sicuramente uomo teologicamente preparato ( fu il maestro di Paolo (Atti 22:3)) frena l ira dei suoi colleghi e salva i discepoli. Sicuramente la sua persona riscuote le nostre simpatie ma non sappiamo se sia mai convertito. Gamaliele è l esempio del religioso agnostico, la sua saggezza lo fa rimanere alla finestra Dio aveva dato a Gamaliele, come a tutti gli altri, non una sola prova ma molte. Gli occhi di Gamaliele avevano visto il Messia, e probabilmente Nicodemo, Giuseppe d Arimatea e altri avevano parlato con lui di Gesù. Gli apostoli vengono rilasciati ma solo dopo una dura battitura (40 colpi meno uno) 2 Corinzi 11:24 e accettano come un privilegio quelle percosse perché ricevute per il nome di Gesù (Matteo 5:11-12). 7 Giuseppe Flavio. Antichità Giudaiche Libro XX 199,200 Pag 26

28 La Chiesa inizia ad espandersi (6:1-9:31) L elezione dei 7 diaconi (6:1-7) Atti 6:1 In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana. 2 I dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: «Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense. 3 Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. 4 Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola». 5 Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia. 6 Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 7 La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede. sorse un mormorio La Chiesa cresceva e con la crescita numerica aumentarono anche i problemi. Furono i mormorii ad escludere un intera generazione di israeliti dalla terra promessa e il NT ci esorta a non mormorare : Numeri 11:1, Salmo 106:25, 1Corinzi 10:10, Filippesi 2:14, 1Pietro 4:9. Le vedove elleniste erano (o si sentivano?) trascurate a favore delle sorelle ebree. Scorgiamo dunque che vi sono due gruppi sociali presenti nella prima chiesa. Gli ebrei erano giudei sempre vissuti in Palestina che parlavano l aramaico ed erano di cultura piuttosto chiusa e ristretta. Gli ellenisti erano giudei che avevano vissuto in altre parti del mediterraneo ed erano influenzati dalla cultura greca e ne parlavano la lingua. Erano quindi di cultura più aperta. Questa tensione sociale fu portata all interno della chiesa. 8 La Chiesa si organizza Fin da quando Dio elesse Israele a suo popolo stabilì delle regole e delle Leggi: spirituali, sociali, morali e sanitarie; Israele era inizialmente una sola assemblea: la Chiesa del deserto (Atti 7:38). Anche la Chiesa di Gerusalemme aveva bisogno di organizzazione interna per permettere un ordinato svolgere delle attività e della vita comunitaria onde evitare spiacevoli situazioni. Nel NT il termine diakonos (uno che esegue gli ordini di un altro, che si affretta a portare un messaggio a fare una commissione, un servo del re) è presente 31 volte nel NT e tradotto con: servitore, ministro, diacono; ai diaconi si attribuiscono solitamente funzioni di tipo pratico-amministrative. In senso generale tutti i credenti devono essere diaconi cioè servitori: Giovanni 12:26 In senso tecnico sono coloro che sono stati riconosciuti ufficialmente tali dalla Chiesa: Atti 6:3, Fil.1:1 Ai diaconi non si richiedono solo capacità e talenti naturali (certamente necessari: es. musica, capacità amministrativa, mestiere) ma in primo luogo spirituali. Ogni compito nella Chiesa è spirituale di natura, anche il più umile. I diaconi dovevano essere: Dei veri credenti Di buona testimonianza. Pieni di Spirito Santo. Pieni di sapienza. Cercate tra di voi Persone non suscettibili dell accusa di pregiudizio. Il compito non era solo materiale, ma spirituale. Necessaria per l equa distribuzione in quel clima teso. 8 8 Studi sugli Atti. Antonio Rozzini Pag 27

29 I nomi dei sette diaconi, di estrazione greca, rivelano le loro comuni origini; due di loro trovano ancora spazio nelle pagine del libro, degli altri cinque rimangono solo tradizioni o leggende: Stefano uomo pieno di fede e di Spirito Santo, il primo martire della Chiesa Filippo non l apostolo; divenne evangelista (Atti 8, Atti 21:8, 1 Timoteo 3:13) Procoro capo del coro Nicanore conquistatore Timone onorato Parmena costante Nicola vittoria del popolo proselito di Antiochia. (un gentile convertito all ebraismo) È interessante che la buona testimonianza viene richiesta prima delle qualifiche spirituali; questo perché le realtà invisibili devono produrre necessariamente effetti visibili. In seguito l apostolo Paolo elencherà le qualità necessarie per rivestire l incarico del diaconato ed anche queste sono incentrate sulla buona testimonianza : 1 Timoteo 3:8-12. Ai sette venivano però richieste altre due caratteristiche che nella lista di Paolo non troviamo: una pienezza di Spirito e una pienezza di sapienza qualità che erano chiaramente riscontabili nelle opere e nelle parole dei due. Stefano e Filippo chiamati al servizio diaconale vennero presto promossi sul campo a potenti ministri del Vangelo di Cristo. 6 Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. In Ebrei 6:1-2 si parla della dottrina delle imposizione delle mani come di una delle dottrine elementari della chiesa, praticata in Israele fin dai tempi più remoti nell Antico Testamento rappresentava: Benedizione Genesi 48: Matteo 19:15 Conferimento di un incarico Numeri 8:10, Numeri 27:22-23, Atti 6:6, Atti 13:3 Guarigione Marco 16:18, Marco 5:23, Marco 6:5, Atti 28:8 Intercessione per un dono Deuteronomio 34:9, Atti 19:6, 1 Timoteo.4:14 Chi imponeva le mani? Nella Scrittura solitamente sono gli apostoli e gli anziani. Marco 16 (passo non presente nei più antichi manoscritti) allarga la possibilità ai credenti per quel che concerne la guarigione del corpo; anche un certo discepolo (ma in verità chiamato all opera dal Signore in persona) come Anania poteva imporre le mani a Saulo pregando per la sua guarigione. L imposizione delle mani era preceduta solitamente dalla preghiera: Atti 6:6, Atti 8:15-17, Atti 13:3, Atti 28:8. Una regola da ricordare sempre: 1 Timoteo 5:22. L imposizione delle mani è una pratica seria, non superficiale, accompagnata dalla conferma interiore dello Spirito Santo che solo può agire nello spirito e nella vita dei credenti. Uomini e donne sono stati benedetti, guariti, incaricati e riempiti di Spirito Santo anche in assenza di tale gesto. La testimonianza e il martirio di Stefano (6:8-7-8:2) 8 Ora Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. 9 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini, di quelli di Cilicia e d'asia, si misero a discutere con Stefano; 10 e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 11 Allora istigarono degli uomini che dissero: «Noi lo abbiamo udito mentre pronunciava parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio». 12 Essi misero in agitazione il popolo, gli anziani, gli scribi; e, venutigli addosso, lo afferrarono e lo condussero al sinedrio; 13 e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: «Quest'uomo non cessa di proferire parole contro il luogo santo e contro la legge. 14 Infatti Pag 28

30 lo abbiamo udito affermare che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e cambierà gli usi che Mosè ci ha tramandati». 15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissati gli occhi su di lui, videro il suo viso simile a quello di un angelo. Un episodio drammatico doveva cambiare drasticamente l esperienza della giovane Chiesa di Gerusalemme segnando il passaggio dal periodo di relativa popolarità alla persecuzione. Il nome di Stefano significa corona ed è di origine greca; questo fa supporre che lui stesso appartenesse al gruppo degli ellenisti. Era la corona con la quale veniva incoronato l atleta dopo avere vinto una corsa (2 Timoteo 4:8). Il suo nome stesso era dunque simbolo della corsa della sua vita che avrebbe vinto e della corona della vita che ha ricevuto da Dio (Giacomo 1:12). Stefano fu il primo credente a dovere morire per la sua testimonianza. La parola greca che indica testimone è martus da cui deriva la parola martire. Stefano insegna che il vero testimone di Cristo lo è anche a costo della vita. 9 I segni e prodigi che accompagnavano gli apostoli (Atti 2:43 accompagnavano anche la testimonianza di Stefano che in tre versi viene definito pieno : di fede, di Spirito Santo (6:6 e 7:55), di grazia, di potenza. Mentre gli apostoli predicavano nel tempio (5:21) Stefano lo ritroviamo a testimoniare nella sinagoga (nelle varie sinagoghe della città) dove incontra giudei dalle diverse origini: Liberti (uomini liberati dallo stato di schiavitù); Cirenei (della città Cirene in Libia) patria anche del Simone di Luca 23:26; Alessandrini (da Alessandria di Egitto); Quelli di Cilicia e Asia (dalla attuale Turchia, luogo d origine di Saulo, Atti 22:3). Non sappiamo che tipo di istruzione avesse ricevuto Stefano ma il suo discorso era irresistibile perché lo Spirito parlava per mezzo di lui; tutta la convinzione dello Spirito Santo era presente nella testimonianza di Stefano: 2 Corinzi 10:3-5. Di fronte ad una tale manifestazione di grazia e potenza quegli uomini non avevano che due scelte: la conversione o la ribellione; era impossibile rimanere neutrale e Stefano fece la stessa esperienza del suo Signore (Matteo 26:59-61, Marco 14:56-60) Anche l aspetto di Stefano testimoniava della sua pienezza spirituale (Esodo 34:29) Stefano predica nel sinedrio 7:1 Il sommo sacerdote disse: «Le cose stanno proprio così?» Stefano ora deve difendersi e rispondere delle accuse al Sinedrio e al Sommo Sacerdote, gli stessi che avevano condannato Gesù. Ma nello spirito degli apostoli, Stefano usa questa possibilità per predicare, non interessandosi per nulla della sua salvezza fisica. Stefano parla in maniera estemporanea dimostrando la verità della promessa di Gesù in Matteo 10: Il sermone è diviso in quattro parti: Il periodo patriarcale. 7: Egli rispose: «Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abraamo, nostro padre, mentr'egli era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran, 3 e gli disse: "Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e va' nel paese che io ti mostrerò". 4 Allora egli lasciò il paese dei Caldei, e andò ad abitare in Carran; e di là, dopo che suo padre morì, Dio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate. 5 In esso però non gli diede in proprietà neppure un palmo di terra, ma gli promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, quando egli non aveva ancora nessun figlio. 6 Dio parlò così: "La sua discendenza soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in schiavitù e maltrattata per quattrocento anni. 7 Ma io giudicherò la nazione che avranno servita", disse Dio; "e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo". 8 Poi gli diede il patto della 9 Studi sugli Atti. Antonio Rozzini Pag 29

31 Pag 30 circoncisione; così Abraamo, dopo aver generato Isacco, lo circoncise l'ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi. 9 I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero, perché fosse condotto in Egitto; ma Dio era con lui, 10 e lo liberò da ogni sua tribolazione, e gli diede sapienza e grazia davanti al faraone, re d'egitto, che lo costituì governatore dell'egitto e di tutta la sua casa. 11 Sopraggiunse poi una carestia in tutto l'egitto e in Canaan; l'angoscia era grande, e i nostri padri non trovavano viveri. 12 Giacobbe, saputo che in Egitto c'era grano, vi mandò una prima volta i nostri padri. 13 La seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e così il faraone venne a sapere di che stirpe fosse Giuseppe. 14 Poi Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, composta di settantacinque persone. 15 Giacobbe discese in Egitto, dove morirono lui e i nostri padri; 16 poi furono trasportati a Sichem, e deposti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli di Emmor in Sichem. 17 Mentre si avvicinava il tempo del compimento della promessa fatta da Dio ad Abraamo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto. Fin dalle sue prime battute il sermone ci presenta uno Stefano non solo pieno di Spirito Santo ma anche di conoscenza della Scrittura. Con precisione e con grande capacità di sintesi infatti ripercorre tutta la storia di Israele partendo dalle vicende dei tre grandi patriarchi; Abramo, Isacco e Giacobbe con una particolare citazione per Giuseppe. Mosè e la Legge. 7: finché sorse sull'egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe. 19 Costui, procedendo con astuzia contro il nostro popolo, maltrattò i nostri padri, fino a costringerli ad abbandonare i loro bambini, perché non fossero lasciati in vita. 20 «In quel tempo nacque Mosè, che era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre; 21 e, quando fu abbandonato, la figlia del faraone lo raccolse e lo allevò come figlio. 22 Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani e divenne potente in parole e opere. 23 Ma quando raggiunse l'età di quarant'anni, gli venne in animo di andare a visitare i suoi fratelli, i figli di Israele. 24 Vedendo che uno di loro era maltrattato, ne prese le difese e vendicò l'oppresso, colpendo a morte l'egiziano. 25 Or egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio voleva salvarli per mano di lui; ma essi non compresero. 26 Il giorno seguente si presentò a loro, mentre litigavano, e cercava di riconciliarli, dicendo: "Uomini, voi siete fratelli; perché vi fate torto a vicenda?" 27 Ma quello che faceva torto al suo prossimo lo respinse, dicendo: "Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? 28 Vuoi uccidere me come ieri uccidesti l'egiziano?" 29 A queste parole Mosè fuggì, e andò a vivere come straniero nel paese di Madian, dove ebbe due figli. 30 Trascorsi quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente. 31 Mosè guardò e rimase stupito di questa visione; e, come si avvicinava per osservare meglio, si udì la voce del Signore: 32 "Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe". Mosè, tutto tremante, non osava guardare. 33 Il Signore gli disse: "Togliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è suolo sacro. 34 Certo, ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito i loro gemiti e sono disceso per liberarli; e ora, vieni, ti manderò in Egitto". 35 Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: "Chi ti ha costituito capo e giudice?", proprio lui Dio mandò loro come capo e liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparso nel pruno. 36 Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nel paese d'egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quarant'anni. 37 Questi è il Mosè che disse ai figli d'israele: "Dio vi susciterà, tra i vostri fratelli, un profeta come me". 38 Questi è colui che nell'assemblea del deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi. 39 Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero, e si volsero in cuor loro verso l'egitto, 40 dicendo ad Aaronne: "Facci degli dèi che vadano davanti a noi, perché di questo Mosè, che ci ha condotti fuori dall'egitto, non sappiamo che cosa sia avvenuto". 41 E in quei giorni fabbricarono un vitello, offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani. 42 Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, come sta scritto nel libro dei profeti: "Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant'anni nel deserto, o casa d'israele?43 Anzi, vi portaste appresso la tenda

32 di Moloc e la stella del dio Refàn; immagini che voi faceste per adorarle. Perciò io vi deporterò di là da Babilonia". Mosè stesso aveva profetizzato di un altro gran profeta che sarebbe venuto tra il popolo (Deut. 18:15). La rivelazione divina, dunque, non poteva limitarsi e fermarsi a Mosè, come volevano i giudei. Per Stefano il profeta promesso era Gesù e la rivelazione divina, dunque, non poteva limitarsi e fermarsi a Mosè, come sostenevano i Sadducei. Il tabernacolo e il Tempio 7: I vostri padri avevano nel deserto la tenda della testimonianza, come aveva ordinato colui che aveva detto a Mosè di farla secondo il modello da lui veduto. 45 I nostri padri, guidati da Giosuè, dopo averla ricevuta, la trasportarono nel paese posseduto dai popoli che Dio scacciò davanti a loro. Là rimase fino ai tempi di Davide, 46 il quale trovò grazia davanti a Dio, e chiese di poter preparare lui una dimora al Dio di Giacobbe. 47 Fu invece Salomone che gli costruì una casa. 48 L'Altissimo però non abita in edifici fatti da mano d'uomo, come dice il profeta: 49 "Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi costruirete, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo? 50 Non ha la mia mano creato tutte queste cose?" Stefano ora tratta con forza il concetto di luogo di adorazione. Era stato accusato di avere insegnato contro il tempio (6:13). Nel deserto, luogo di disubbidienza ed di idolatria, c era la tenda di testimonianza, ordinata da Dio secondo un modello preciso. Eppure essa non garantì la fedeltà o l ubbidienza di Israele. La presenza del tempio in Gerusalemme non garantiva allo stesso modo l ubbidienza dei giudei. Stefano conclude con l inutilità del tempio (48); Dio è troppo grande per abitare una costruzione fatta da uomini; Iddio è ovunque, riempie i Cieli e la terra. A che pro dunque il tempio? Il vero Tempio di Dio, secondo Stefano, era Gesù (Giovanni 2:21). E un discorso di grande coraggio ad un popolo che basava sul tempio la propria speranza e certezza di essere il popolo di Dio. (Geremia 7:4). 10 L accusa contro il Sinedrio 7: «Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d'orecchi, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi. 52 Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti i traditori e gli uccisori; 53 voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli, e non l'avete osservata». Stefano finisce il suo sermone dimostrando di non temere la prevedibile reazione del Sinedrio. Troviamo nelle sue parole la stessa autorità che il Signore Gesù aveva nel riprendere e condannare gli scribi e i farisei. Le parole di condanna sono anch esse riprese dalla Scrittura (cfr Deuteronomio 10:16) e dagli insegnamenti del Signore: Matteo 23:35. Stefano, primo martire della fede 54 Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.55 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra, 56 e disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio». 57 Ma essi, gettando grida altissime, si turarono gli orecchi e si avventarono tutti insieme sopra di lui; 58 e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono. I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 10 Studi sugli Atti. Antonio Rozzini Pag 31

33 59 E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 60 Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputar loro questo peccato». E detto questo si addormentò. Resistere allo Spirito Santo è la più grave forma di peccato e porta a reazioni sempre peggiori: prima interiore: fremono di rabbia, poi controllata a fatica: digrignano i denti, infine violenta: si avventano urlando su di lui. E odio allo stato puro, un raptus omicida collettivo, non c è una sentenza di condanna, c è solo ira e violenza. Fremevano di rabbia nei loro cuori ( diaprio feriti nel cuore) in Atti 2:37 la reazione è diversa Nonostante l odio dei giudei e nonostante la condanna contenuta nella sua predica, Stefano invoca il perdono per i suoi assassini. Non è possibile non scorgere la somiglianza tra la morte di Gesù e quella di Stefano. Entrambi si rimettono a Dio ed entrambi chiedono perdono per gli uccisori. Ma Stefano chiede a Gesù di accogliere il suo spirito: non è questa una confessione della deità di Cristo? Come Stefano riconosceva Cristo davanti agli uomini Gesù, in piedi, lo riconosceva davanti al Padre. un giovane chiamato Saulo Entra in scena uno dei protagonisti del libro degli Atti: Saulo da Tarso. Forse fu Paolo stesso a raccontare a Luca di quella esperienza. Quel giorno presero forma quegli stimoli che lo misero in una profonda crisi interiore (Atti 26:14). Come Stefano, Saulo sapeva che il giudaismo non poteva convivere con il cristianesimo. Se si voleva mantenere l antico ordine, la purezza giudaica, c era una sola soluzione: sradicare il cristianesimo. si addormentò Non a caso i primi cristiani chiamarono i loro luoghi di sepoltura cimiteri (da koimhthrion in greco, e dal latino coemeterium ovvero luogo ove si dorme, luogo dove uno riposa ) : Giovanni 11:11; Matteo 27:52; 1 Tessalonicesi 4: Si compie con Stefano la triste escalation dell indignazione delle autorità giudaiche di Gerusalemme: 4:2 indignati 5:17 invidiosi 5:33 pieni d ira 7:54 frementi di rabbia e digrignanti i denti 7:54 violenti e omicidi Pag 32

34 Inizio delle persecuzioni (8:1-3) 8:1 E Saulo approvava la sua uccisione. Vi fu in quel tempo una grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme. Tutti furono dispersi per le regioni della Giudea e della Samaria, salvo gli apostoli. 2 Uomini pii seppellirono Stefano e fecero gran cordoglio per lui. 3 Saulo intanto devastava la chiesa, entrando di casa in casa; e, trascinando via uomini e donne, li metteva in prigione. Ci troviamo storicamente tra il 31 ed il 33 dc. Il martirio di Stefano dà inizio ad un nuovo periodo per la chiesa di Gerusalemme. Sebbene l atmosfera dei primi capitoli è drammaticamente cambiata Dio permette la prova nella sua Chiesa per guidarla a compiere interamente la sua volontà (Atti 1:8): dalla grande persecuzione alla grande evangelizzazione. Saulo è presentato addirittura come il protagonista, della nuova persecuzione che si scatena (Galati 1:13-14) Dal suo racconto postumo sembra che Egli ne fosse il responsabile incaricato dal sinedrio; Atti 26:9-11. La sua pericolosità derivava dal fatto che Egli fosse convinto di agire nell approvazione di Dio e consenziente potrebbe essere tradotto con approvava con piacere (Filippesi 3:6) Saulo era un persecutore in buona fede (1 Timoteo 1:13, Giovanni 16:1-3). Tutti furono dispersi per le regioni della Giudea e della Samaria, salvo gli apostoli. La chiesa di Gerusalemme non si era ancora posto il problema di evangelizzare le zone circostanti la Giudea, e tanto meno la Samaria. Forse perché erano ancora troppo legati al tempio. La predicazione di Stefano prepara teologicamente l evangelizzazione di luoghi lontano dal tempio. 4 Allora quelli che erano dispersi se ne andarono di luogo in luogo, portando il lieto messaggio della Parola. La Chiesa viene sparpagliata da ogni parte e la persecuzione che vorrebbe distruggerla la moltiplica e il popolo maltrattato porta il lieto messaggio (lieto = che rende contenti, allegri, gioiosi). Il passo evidenzia il forte contrasto tra coloro che perseguitavano e coloro che evangelizzavano. Nonostante le sofferenze e la fuga questi dispersi furono i primi missionari oltre le mura di Gerusalemme. Non si erano scandalizzati, non si erano ribellati a Dio ma continuavano fedelmente, anche nella prova, ad annunciare la Parola. Filippo predica a Samaria (8: E Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. La grande persecuzione porta Filippo e l Evangelo a Samaria il terzo obiettivo geografico del grande mandato del Signore alla sua Chiesa; potremmo considerare quello di Filippo è il primo dei viaggi missionari. Filippo era uno dei magnifici sette (i sette diaconi di Atti 6) uomini di buona testimonianza e ripieni dello Spirito. Probabilmente era un ellenista come Stefano. il Cristo (non una nuova filosofia, un dibattito sul sociale o sui diritti dei samaritani) ma il messaggio che salva; il lieto messaggio della Parola ha come centro e soggetto unico : Cristo Gesù il Salvatore, l Unto, il Messia promesso al genere umano, ed è il solo messaggio in grado di rivoluzionare la vita di una persona o di una città intera. Predicare il Cristo significa che la nostra predicazione deve mettere in risalto Lui e non noi (2 Corinzi 4:5). Pag 33

35 I Samaritani Tra i numerosi racconti che avrebbe potuto narrare Luca sceglie questo di Filippo in Samaria perché ci aiuto a comprendere l evoluzione del pensiero della chiesa. La Samaria era posta tra la Giudea e la Galilea. Predicare ai Samaritani dunque rischiava di suscitare l ira non solo dei giudei, ma anche dei giudei convertiti che non riuscivano ancora ad accettare che Dio avesse riguardo per un popolo così lontano dalla purezza ebraica: Giovanni 4:9. I Samaritani erano un popolo di razza eterogenea proveniente dai matrimoni misti degli ebrei delle tribù del nord (Regno di Israele) con gli Assiri invasori dopo il 722 a.c. : 2 Re 17: Avevano un loro tempio ed erano considerati degli eretici Luca 10:29-37; Aspettavano il Messia (Giovanni 4:25) Avevano ascoltato Gesù (Giovanni 4:1-42; Luca 9:51-56). Filippo stava per raccogliere quello che era stato seminato dal Signore (Giovanni 4:37). Samaritani spirituali. In senso spirituale i samaritani esistono oggi più di ieri e sono diffusi su tutta la faccia della terra, seguaci di quel cristianesimo samaritano tanto diffuso anche nella nostra Italia (basti pensare a tutte le feste e tradizioni popolari pagane cristianizzate ) I samaritani erano credenti dalla doppia vita (2 Re 17:41) dominati dalla superstizione, ma nonostante tutto pronti a ricevere la lieta notizia dell Evangelo. Atti 8:6 E le folle unanimi prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, ascoltandolo e osservando i miracoli che faceva. 7 Infatti gli spiriti immondi uscivano da molti indemoniati, mandando alte grida; e molti paralitici e zoppi erano guariti. 8 E vi fu grande gioia in quella città. Nel libro degli Atti, segni e miracoli accompagnano sempre la predicazione quando i discepoli entrano in una nuova città. In poche righe e in un breve periodo di tempo, quello che avrebbe dovuto distruggere per sempre il primo nucleo di credenti ebbe l effetto opposto. La grande persecuzione produsse invece una grande gioia : Romani 8:28, Isaia 54:17. Come in tanti episodi del passato, della storia della Chiesa o nella vita dei singoli, Dio è capace di cambiare il male in bene Deuteronomio 8:16 Giobbe 42:5 e 42:12, Salmo 11:71 Se siamo fedeli al Signore lo amiamo : Deuteronomio 11:1, Giovanni 14:21 Se amiamo Dio ogni tipo di esperienza positiva o negativa, ogni tipo di circostanza, tutto, collabora al nostro benessere spirituale e al progresso dell Evangelo. Come la pioggia che prima bagna le colline e poi scende in torrenti nella valle così la benedizione di Dio arriva al mondo attraverso la chiesa (Spurgeon) La finta e la vera potenza di Dio Atti 8:9 Or vi era un tale, di nome Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un personaggio importante. 10 Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto, dicendo: «Questi è "la potenza di Dio", quella che è chiamata "la Grande"».11 E gli davano ascolto, perché già da molto tempo li aveva incantati con le sue arti magiche. 12 Ma quando ebbero creduto a Filippo che portava loro il lieto messaggio del regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, furono battezzati, uomini e donne. Pag 34

36 Simone lo stregone Di Simone, meglio conosciuto come, Simon Mago, la Bibbia non parla che in questi pochi versi e nulla sappiamo più di lui se non dalle leggende e dagli scritti apocrifi (nei quali per esempio lo viene ritratto come il mago personale di Nerone) Simone esercitava era un libero professionista delle tenebre rappresenta tutto quello che ci viene proposto nel mondo e vorrebbe rimpiazzare la potenza di Dio (scienze occulte - astrologi - indovini e negromanti ecc). E il primo scontro della Chiesa con la magia. Allontanandosi dalla Giudea, la chiesa avrebbe incontrato nuovi problemi; non è più solamente lo scontro teologico con i Sadducei e i Farisei; la gente era schiava di altre forme di oppressione satanica: idolatria e magia (Atti 13:8). I Samaritani non erano idolatri, ma affascinati dall occulto sì. 11 faceva stupire la gente La gente era ed è alla ricerca degli effetti speciali, del miracolistico e dell appariscente che stupisce; il lavoro di Simone era quello di stupire (mandare in visibilio), sedurre e incantare le folle con le sue arti magiche ; era un mago, uno stregone, un prestigiatore, un fattucchiere, un occultista di successo che da lungo tempo si arricchiva (la sua offerta di denaro a Pietro fa pensare ne avesse parecchio) sulle spalle dei poveri Samaritani. Le pratiche occulte aprono la via al nemico ed è probabile che i molti posseduti liberati a cui si fa riferimento fossero un risultato proprio di quelle pratiche. E ferma ed implacabile la condanna di ogni forma di magia e pratica occulta nella Scrittura: Levitico 19:26, Esodo 7:11, Deuteronomio 18:10-12, Isaia 2:6, Apocalisse una regola da seguire a riguardo: Romani 16:19. tutti gli davano ascolto teneva in una forma di soggezione un intera popolazione e questo accrebbe in lui l orgoglio e la presunzione di essere veramente un personaggio importante e non rifiutava anzi si compiaceva dei titoli divini che gli venivano tributati da chi lo definiva: la grande potenza di Dio. Simone il credente apparente 8:12 Ma quando ebbero creduto a Filippo che portava loro il lieto messaggio del regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, furono battezzati, uomini e donne. 13 Simone credette anche lui; e, dopo essere stato battezzato, stava sempre con Filippo; e restava meravigliato, vedendo i miracoli e le opere potenti che venivano fatti. Simone credette al lieto messaggio della Parola o solo in virtù dei miracoli che lo meravigliavano? Fu battezzato insieme alle sue vecchie vittime e certamente la notizia della sua conversione ebbe un grande impatto per la città (vedi la conversione di personaggi famosi e le tante delusioni: Bob Dylan ecc.). Ma Gesù non si fidava di loro Giovanni 2:23-25 Gli apostoli prendono atto del risveglio 14 Allora gli apostoli, che erano a Gerusalemme, saputo che la Samaria aveva accolto la Parola di Dio, mandarono da loro Pietro e Giovanni. La notizia del risveglio di Samaria giunge alle orecchie degli apostoli. La cosa poteva suscitare qualche perplessità; i Samaritani erano inclusi nel piano di salvezza? Poteva esserci un vero risveglio senza un apostolo? Se la risposta era sì ad entrambi queste domande, allora si doveva aprire tutto un nuovo 11 Studi sugli Atti. Antonio Rozzini Pag 35

37 capitolo nella storia della chiesa; creando non pochi subbugli dottrinali e culturali. Non per nulla gli anziani mandarono ad esaminare la situazione, non due chiunque, ma Pietro e Giovanni, considerati le colonne della chiesa (Galati 2:9). Lo Spirito Santo discende sui Samaritani 15 Essi andarono e pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; 16 infatti non era ancora disceso su alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 17 Quindi imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo. E evidente che il risveglio provocato dalla predicazione di Filippo comprendeva miracoli, ma non il battesimo di Spirito Santo. Perché? Il motivo più plausibile è che Pietro e Giovanni dovevano essere convinti dell autenticità del risveglio; in altre parole avevano dei dubbi. E il modo più sicuro era quello di essere testimoni di una effusione di Spirito Santo simile a quello che loro stesso avevano sperimentato a Pentecoste. Sembra infatti che il battesimo di Spirito Santo, per gli apostoli, era il segno che Dio aveva operato davvero (Atti 11:15-17). Il versetto ci dice anche che non sempre nella chiesa primitiva il battesimo di Spirito Santo avveniva alla conversione. In questo caso avviene dopo il battesimo in acqua. Il passo ci aiuta a quindi a distinguere l esperienza della Nuova Nascita dall esperienza del Battesimo nello Spirito Santo. Per la prima volta il battesimo nello Spirito Santo viene associato all imposizione delle mani. In precedenza era disceso senza alcun particolare gesto da parte dei discepoli (cfr. 2:2-4). Sicuramente l imposizione delle mani, e quindi il tocco fisico, assumeva particolare importanza fatto da Giudei a Samaritani; un segno di amore di accoglienza e di fratellanza. L amore di Cristo ha finalmente rotto il vecchio pregiudizio razziale. Notiamo che la discesa di Spirito era evidenziata da qualche manifestazione percepibile agli altri. Infatti Simone il Mago vede che lo Spirito Santo è dato. Riteniamo che abbiano visto i credenti parlare in altre lingue, come in altri casi (Atti 2:4; 10:45-46; 19:6). Simone credente ma non ravveduto 18 Simone, vedendo che per l'imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro, dicendo: 19 «Date anche a me questo potere, affinché colui al quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo». Simone con la sua richiesta dimostra di non aver compreso ancora nulla della grazia di Dio a dimostrazione che il battesimo in acqua da solo non salva; è disposto a pagare per avere questo privilegio così sarebbe stato di nuovo una persona importante che poteva distribuire o trattenere il dono di Dio a piacere. Sarebbe stato allo stesso livello di Pietro e Giovanni, cioè più in alto di Filippo. Insomma, sarebbe tornato ad essere la persona più importante della zona. I suoi fini erano egoistici e politici, come tutti quelli che sono venuti dietro a lui ed hanno infestato la Chiesa con il peccato di simonia intesa come compravendita di cose sacre che fu una delle cause scatenanti della Riforma. Nella Divina Commedia i simoniaci sono condannati a restare capovolti all'interno di fori nella roccia, con una fiamma rossastra che brucia sui loro piedi. Quando sopraggiunge un nuovo dannato, prende posto facendo sprofondare in basso gli altri. Tale pena segue questo contrappasso: come in vita, vendendo i posti ecclesiastici, "calpestarono" lo spirito santo, ora esso (sotto forma di fiamma) brucia loro i piedi : O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che di bontate deon essere spose, e voi rapaci per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la tromba, però che ne la terza bolgia state. Pag 36

38 20 Ma Pietro gli disse: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio. 21 Tu, in questo, non hai parte né sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. 22 Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti perdoni il pensiero del tuo cuore. 23 Vedo infatti che tu sei pieno d'amarezza e prigioniero d'iniquità». La diagnosi spirituale di Pietro non lascia dubbi: Simone non si era mai interamente ravveduto: pieno di amarezza forse non riusciva ad accettare di non essere più il numero uno della città prigioniero dell iniquità le sue azioni non sono dettate da un cuore nuovo ma dal vecchio uomo. Il suo cuore era ancora malvagio e incredulo Luca 6:45, Geremia 17:9-10, Ebrei 3:12. Pietro esercita pubblicamente ancora una volta il dono del discernimento degli spiriti La parola "discernimento" è la traduzione dei vocabolo greco diakrisis che significa "giudicare attraverso"; il significato essenziale di questa parola implica una penetrazione al di là di ciò che è solamente esteriore e apparente, un vedere "attraverso' per poi formulare un giudizio in base a quella percezione'" (D.Gee). Pietro lo invita a ravvedersi e chiedere perdono al Signore. Il se è possibile non è riferito alla capacità o alla volontà del Signore di perdonare, quanto ai dubbi di Pietro che Simone voglia veramente ravvedersi. 24 Simone rispose: «Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi accada». Simone non è dispiaciuto per il peccato commesso; ha paura del castigo. Solo nell eternità sapremo come si è veramente conclusa la sua vita. Pietro e Giovanni erano arrivati in Samaria con spirito investigativo, più che evangelistico ma ritornando a Gerusalemme evangelizzano i villaggi della Samaria. Finalmente ubbidienti alla terza parte del mandato di Gesù. Finalmente convinti che anche i Samaritani avessero un posto nel Regno di Dio. La conversione di un etiope (8:26-40) Filippo e la guida dello Spirito 8:26 Un angelo del Signore parlò a Filippo così: «Àlzati, e va' verso mezzogiorno, sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza. Essa è una strada deserta». 27 Egli si alzò e partì. Ed ecco un etiope, eunuco e ministro di Candace, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i tesori di lei, era venuto a Gerusalemme per adorare, 28 e ora stava tornandosene, seduto sul suo carro, leggendo il profeta Isaia. 29 Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati, e raggiungi quel carro». 30 Filippo accorse, udì che quell'uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?» 31 Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?» E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui. Pag 37

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