Ambiente: le acque superficiali
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- Eva Rossini
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1 Ambiente: le acque superficiali Le acque superficiali e i depuratori Il monitoraggio delle acque superficiali prevede il controllo dei principali corsi d acqua (laghi e fiumi) tramite la misura delle acque, della vegetazione acquatica, dei sedimenti e del detrito minerale organico sedimentabile (DMOS). I pesci, ed in particolare le specie carnivore, sono in grado di accumulare i radionuclidi presenti e forniscono utili indicazioni sulla qualità delle acque superficiali. Vengono controllati anche i principali depuratori misurando le acque in ingresso (reflui fognari), le acque depurate in uscita ed i fanghi usati per i trattamenti di depurazione. Il monitoraggio radiometrico delle acque superficiali prevede il controllo dei principali laghi e fiumi tramite la misura delle acque, della fauna e della vegetazione acquatica, dei sedimenti e del detrito minerale organico sedimentabile. Vengono controllati anche i principali impianti di depurazione delle acque reflue urbane, allo scopo di verificare la qualità delle acque immesse nei corpi idrici a valle della depurazione e controllare nel contempo la presenza di eventuali accumuli di radioattività presso gli impianti (in particolare nei fanghi di depurazione). Le acque superficiali Il controllo delle acque di lago e di fiume prevede la misura della concentrazione di attività alfa e beta totale, dei gamma emettitori (tra cui cesio 137 e iodio 131) nonché, in alcuni casi, analisi di approfondimento per la ricerca dei radioisotopi artificiali stronzio 90 e plutonio 238, 239 e 240. Nel 2014 sono state monitorate le acque del Lario - o lago di Como - prelevate in due distinti punti (Como e Dervio) e quelle del fiume Po prelevate immediatamente a valle dell immissione del Mincio (Ostiglia) vedi Figura 1. I sedimenti e il Detrito Minerale Organico Sedimentabile (DMOS) Il Detrito Minerale Organico Sedimentabile (DMOS) è il materiale in sospensione nell acqua di un fiume che tende a sedimentarsi nell alveo del fiume stesso. A differenza dei sedimenti, il DMOS è in fase di sospensione, concentra i radionuclidi presenti in acqua e fornisce quindi informazioni sulla storia recente del corso d acqua superficiale, permettendo l individuazione di eventuali recenti contaminazioni. Per tale motivo le misure previste sono quelle dei radionuclidi gamma emettitori a vita breve, oltre alla misura del cesio 137. Nel 2014 è stata completata la ridefinizione dei punti di prelievo del DMOS avviata nel 2013 (Figura 1). Sono stati esaminati con cadenza trimestrale campioni provenienti dal fiume Po a valle delle immissioni del Ticino, Lambro, Adda e Mincio (rispettivamente prelevati presso Linarolo, Orio Litta, Cremona e Ostiglia), dai fiumi Oglio (Pumenengo), alto Adda (Dubino) e Mella (Milzano). 33
2 I pesci d acqua dolce I pesci d acqua dolce costituiscono, oltre che un alimento, anche un buon bioindicatore della contaminazione delle acque superficiali, in particolare per quanto riguarda i laghi che sono spesso caratterizzati da fattori di ricambio delle acque molto limitati. Poiché i maggiori laghi della zona prealpina, Ceresio e Lario, sono stati colpiti in modo significativo dalle ricadute di Chernobyl, il controllo della contaminazione delle specie ittiche è stato avviato subito dopo l incidente e prosegue tutt oggi (Figura 2). Il piano dei controlli prevede il prelievo, nei laghi Ceresio e Lario, di specie ittiche erbivore od onnivore, soggette a bioaccumulo dei radionuclidi, e specie carnivore soggette a biomagnificazione. L analisi delle serie storiche evidenzia una contaminazione residua più significativa nel lago di Lugano (Ceresio) rispetto al lago di Como (Lario). E continuato il monitoraggio dei pesci del lago Maggiore e del lago di Garda inserito nel 2013 nel piano di campionamento. Gli impianti di depurazione delle acque La presenza di radioattività nelle acque reflue è dovuta principalmente all utilizzo di sostanze radioattive non sigillate nelle strutture sanitarie: i radiofarmaci, che sono somministrati ai pazienti a scopo diagnostico o terapeutico, vengono parzialmente escreti e possono confluire nelle reti fognarie cittadine, sia in quelle collegate alle strutture sanitarie che in quelle delle abitazioni dei pazienti dimessi dopo i trattamenti. Le strutture sanitarie operano normalmente all interno di specifici ambiti legislativi (D.L.vo 230/95 e s.m.i.) che consentono lo scarico, in quantità controllate, di sostanze radioattive nell ambiente. Poiché i tempi di dimezzamento fisico dei radionuclidi utilizzati a questo scopo variano da poche ore ad alcuni giorni, nella maggioranza dei casi la radioattività decade rapidamente e scompare entro pochi giorni dalla somministrazione; fa eccezione lo iodio 131 che avendo un tempo di dimezzamento fisico di circa 8 giorni decade completamente in circa un mese e mezzo. Gli impianti di depurazione delle acque rappresentano di conseguenza un punto di accumulo dei reflui radiocontaminati: le campagne di indagine hanno lo scopo di verificare l impatto ambientale dell uso a scopo sanitario di sorgenti radioattive non sigillate e di appurare l efficacia dei processi di depurazione nella rimozione di sostanze radioattive. Nel 2014 si sono effettuati prelievi semestrali negli stessi depuratori selezionati nel 2013, complessivamente 12 depuratori (uno per provincia lombarda, vedi Figura 3), scelti tra i maggiori. Di questi sono stati realizzati campionamenti, su base semestrale, delle acque in ingresso (reflui fognari), delle acque in uscita (acque depurate) e dei fanghi di depurazione. I risultati sono riassunti in Tabella 1, tra i radionuclidi di origine sanitaria è riportato solo il più significativo (iodio 131). Il cesio 137 riscontrato, invece, è probabilmente derivante dall incidente di Chernobyl. I dati raccolti sono stati esaminati sotto più profili, considerando tra l altro la possibile esposizione dei lavoratori operanti presso gli impianti di depurazione e le esposizioni derivanti dal destino finale dei fanghi di depurazione che, in quote differenti da impianto a impianto, vengono inceneriti, usati come concime agricolo, inviati in discarica ecc. Nella figura 4 si evidenzia come nei fanghi di depurazione la maggior parte della radioattività presente sia ascrivibile allo iodio 131 di origine ospedaliera ma sia anche presente una quantità non trascurabile di cesio 137; il maggior contributo alla dose 34
3 derivante dall eventuale uso di questi fanghi in agricoltura è però ascrivibile al cesio 137, principalmente a causa del suo più lento decadimento fisico (Figura 5). Per una più precisa e obbiettiva valutazione dell impatto ambientale e sanitario della radioattività nei processi di depurazione, sono stati usati degli strumenti di simulazione modellistica ad hoc, accettati e riconosciuti dalle Agenzie ambientali europee e statunitensi (ResRad, PC Cream, Microshield). I risultati ottenuti mostrano che, con le modalità di gestione attualmente adottate, non è ipotizzabile alcun problema radioprotezionistico in relazione ai processi di depurazione delle acque, né nei confronti dei lavoratori degli impianti né della popolazione. Data tuttavia la diffusione di tali impianti e l ubiquitaria presenza di radioattività il loro monitoraggio costante è certamente un utile presidio a tutela della popolazione e dell ambiente. Una relazione disponibile sul sito ARPA Lombardia descrive in dettaglio le attività svolte e tutti i risultati ottenuti. CONCLUSIONI Il monitoraggio delle acque e sedimenti dei fiumi e laghi lombardi non ha portato alla rilevazione di anomalie dal punto di vista della radioattività. L esame della serie storica delle misure sui pesci d acqua dolce mostra una diminuzione costante delle concentrazioni di cesio 137 che si è stabilizzata negli ultimi anni su valori dell ordine di 1 per le specie erbivore/onnivore e di circa 2-3 per le specie carnivore, assolutamente inferiore a qualsiasi soglia di rischio. La presenza di radioattività negli impianti di depurazione è un fatto atteso ed è dovuta principalmente alle deiezioni di persone cui sono stati somministrati radiofarmaci; la radioattività presente nei fanghi è dovuta in modo prioritario allo iodio 131; le concentrazioni misurate non sono rilevanti dal punto di vista della radioprotezione. Poiché si tratta comunque di un radionuclide a vita relativamente breve, tutta la radioattività presente decade quasi completamente in circa 40 giorni. Sono comunque rispettati i criteri che secondo la normativa vigente in materia di radioprotezione garantiscono la non rilevanza radiologica, vale a dire l assenza di qualunque implicazione per l ambiente e per le persone. 35
4 Figura 1 - Punti di prelievo delle acque superficiali e DMO Figura 2 - Punti di prelievo dei pesci 36
5 Figura 3 - Punti di controllo degli impianti di depurazione delle acque 37
6 Tabella 1 - Sintesi dei risultati delle misure di cesio 137 e iodio 131 effettuate sui campioni di acque superficiali, sedimenti, DMO e depuratori nel 2014 Cesio 137 Categoria Matrice N. campioni N. camp. < MAR N. camp. > MAR FIUMI E LAGHI MAR media Att. Media ( > MAR) Att. max. (> MAR) ACQUA FIUME , DMO FIUME ,28 44,20 ACQUA LAGO , (ACQUE INGRESSO) (ACQUE USCITA) , , (FANGHI) ,31 1,67 5,07 Iodio 131 Categoria Matrice N. campioni N. camp. < MAR N. camp. > MAR FIUMI E LAGHI MAR media Att. Media ( > MAR) Att. max. (> MAR) ACQUA FIUME , DMO FIUME ,96 18,34 64,30 ACQUA LAGO , (ACQUE INGRESSO) (ACQUE USCITA) ,15 0,48 0, ,14 0,20 0,34 (FANGHI) ,32 59, Tabella 2 - Sintesi dei risultati delle misure effettuate sui campioni di acqua di fiume e di lago nel 2014 Matrice Radionuclide N. campioni N. camp. < MAR N. camp. > MAR MAR media Att. media( > MAR) Att. max. (> MAR) Cs , ACQUA FIUME I , α tot ,032 0,038 β tot ,08 0,10 Cs , ACQUA LAGO I , α tot ,020 0,019 β tot ,
7 Figura 4 - Concentrazione dei radionuclidi nei fanghi di depurazione: ripartizione % delle attività di iodio 131 e cesio 137 (dati secondo semestre 2014) % Bresso Seveso Sud Fino Mornasco Alto Seveso Lecco Lodi Pavia Gavirate Varese Lago Monza (San Rocco) Bergamo Brescia - Verziano Cremona Mantova Sondrio I-131 [%] CS-137 [%] Figura 5 Dose conseguente all uso dei fanghi di depurazione in agricoltura: contributo % dei vari radionuclidi (dati secondo semestre 2014) % Bresso Seveso Sud I-131 Fino Mornasco Alto Seveso Lecco Lodi CS-137 Pavia Gavirate Varese Lago Monza (San Rocco) Bergamo Brescia - Verziano Cremona Mantova Sondrio 39
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