La segnalazione intercellulare. L evoluzione degli organismi multicellulari dipende dalla capacità delle cellule di comunicare una con l altra.

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1 La segnalazione intercellulare L evoluzione degli organismi multicellulari dipende dalla capacità delle cellule di comunicare una con l altra. La comunicazione intercellulare regola lo sviluppo e l organizzazione dei tessuti, controlla la crescita e la divisione cellulare, la loro sopravvivenza e coordina le diverse attività cellulari. La comunicazione intercellulare negli animali superiori è complessa, suggerendo che molti geni in questi organismi siano coinvolti nel suo controllo e coordinazione. Discuteremo soprattutto dei meccanismi di comunicazione indiretti, cioè mediati da segnali chimici secreti, dette molecole segnale.

2 Segnali chimici diversi controllano sopravvivenza e proliferazione

3 Tre strategie di segnalazione chimica: paracrina, sinaptica ed endocrina Molte cellule secernono una o più molecole segnale,che funzionano come mediatori chimici locali Le cellule nervose secernono i neurotrasmettitori, mediatori chimici a corto raggio, che agiscono nelle sinapsi Le cellule endocrine secernono gli ormoni che influenzano cellule bersaglio anche molto lontane

4 Per trasmettere informazioni agli organi, l'organismo, oltre che del sistema nervoso, si serve di speciali sostanze chimiche, gli ormoni, prodotte da particolari ghiandole dette endocrine. A differenza del sistema nervoso, dove le informazioni sono trasmesse molto rapidamente, l'apparato endocrino agisce lentamente. Gli ormoni che si diffondono nel sangue necessitano di 5-10 secondi per scatenare il primo effetto. Normalmente, agiscono nell'arco di 30 minuti fino a tre ore, mentre alcuni, come l'ormone della crescita, da effetti che sono visibili solo dopo alcuni mesi.

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6 Gli ormoni diffondono a lunga distanza attraverso il sangue, dove si diluiscono. Agiscono a bassa concentrazione (10-8 M) I neurotrasmettitori si riversano nelle sinapsi a concentrazioni elevate (5 x 10-4 M)

7 La segnalazione autocrina: alcune cellule secernono una o più molecole segnale, che funzionano come mediatori chimici locali sulle cellule stesse.

8 La segnalazione attraverso le giunzioni strette: esempio di segnalazione diretta

9 Le molecole segnale possono essere: Idrosolubili: tutti i neurotrasmettitori, la maggior parte degli ormoni e dei mediatori chimici locali. Sono idrofilici per cui non possono attraversare la membrana plasmatica e interagiscono quindi con le cellule rimanendo all esterno. Liposolubili: gli ormoni steroidei e tiroidei. Sono idrofobici ed attraversano il doppio strato lipidico.

10 Per molecole segnale idrofiliche Per molecole segnale lipofiliche Attraversa la membrana intacellulare Espressione Genica

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12 Gli ormoni idrosolubili viaggiano nel sangue e raggiungono le cellule bersaglio. Gli ormoni idrosolubili viaggiano nel sangue legati a proteine di trasporto

13 Ormoni con struttura ad anelli steroidei: sono sintetizzati a partire dal colesterolo

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20 I principali organi endocrini sono: - l ipofisi, - la tiroide, - il timo, - le paratiroidi, - il pancreas endocrino, - le ghiandole surrenali, - le ovaie e la placenta per le donne, - i testicoli per l uomo.

21 Tre sono i meccanismi fondamentali con cui risponde la cellula target: - Meccanismo mediato da camp - Meccanismo mediato da IP3/DAG - Aumento della biosintesi proteica

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25 La capacità di una cellula di rispondere alle molecole segnale dipende dalla presenza di un recettore, cioè una proteina che riconosce e si lega alla molecola segnale. Le molecole segnale che funzionano a basse concentrazioni (10-8 M), hanno recettori che li legano ad alta affinità, mentre i neurotrasmettitori (10-4 M) hanno recettori a bassa affinità. Esistono recettori specifici per ogni molecola segnale. Ogni cellula possiede uno specifico set di recettori per rispondere ai segnali che sono necessari per le sue funzioni, a seconda della sua natura e del suo stato di differenziamento,. Le molecole segnale idrofiliche hanno recettori sulla membrana plasmatica, mentre quelli lipofiliche hanno recettori intracellulari

26 L interazione tra le molecole segnale ed i loro recettori impone cambiamenti conformazionali ai recettori che subiscono transizioni allosteriche. L interazione molecola segnale-recettore scatena una cascata di segnali intracellulari. Segnali intracellulari

27 Molecola segnale recettore Cambiamento allosterico Attivazione della segnalazione (ad esempio fosforilazione) Risposte intracellulari (messaggeri secondari) 1) Modificazione del metabolismo 2) Attivazione della trascrizione genica

28 Recettori (7 segmenti transmembrana) β β1 > Cuore, aumenta frequenza e forza di contrazione > Adipociti, aumenta lipolisi > Intestino, diminuisce motilità β2 > Polmone, rilascio della muscolatura > Fegato, aumenta glicogenolisi > Intestino, diminuisce motilità Tirosin-chinasi 1 > Virus del sarcoma aviario, oncogene > Epidermide, fattore di crescita > Ubiquitario, recettore per insulina > Piastrine, fattore di crescita Guanilato ciclasi 1 > Atrio cardiaco, omeostasi dei liquidi corporei > Endotelio, recettore per NO α α1 > Iride dell'occhio, contrazione > Intestino, diminuisce motilità > Ghiandole salivari, secrezione di acqua e di potassio α2 > Cellule pancreatiche B, diminuisce secrezione > Piastrine, causa aggregazione > Cellule adipose, diminuisce la lipolisi > Stomaco, diminuisce motilità α? > Arteriole, costrizione > Sfintere della vescica, contrazione > Organi sessuali maschili, eiaculazione

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35 Proteine G Tipo Localizzazione Stimolo Effettore Effetto Gs Fegato Adrenalina, glucagone Adenilato ciclasi Scissione glicogeno Gs Adipociti Adrenalina, Adenilato ciclasi Lipolisi glucagone Gs Rene ADH Adenilato ciclasi Ritenzione acqua Gs Follicolo LH Adenilato ciclasi estrogeni Gi Cuore Acetilcolina Canale K forza Gi/Go Neuroni Endorfine, Adenilato ciclasi Attivit elettrica oppioidi Gq Muscolo liscio Angiotensina Fosfolipasi C Contrazione Golf Epitelio naso Molecole odorose Adenilato ciclasi Sensazione olfattiva Trasducina Coni e bastoncelli Luce cgmp fosfodiesterasi Segnali visivi

36 Proteina G (GTP-binding protein) Proteina G = α + β + γ α: unità catalitica α -GDP, inattiva α -GTP, attiva α s, stimola l effettore α i, inibisce l effettore >20 isoforme α γ: ancoraggio alla membrana >6 isoforme γ β: alta affinità per subunità γ, affinità variabile per subunità α >4 isoforme β Molte proteine G diverse, grande flessibilità di risposta INATTIVO β α GDP γ GTP Complesso ormonerecettore β γ α GDP INATTIVO GDP Pi GTPasi ATTIVO α GTP Stimola o inibisce Effettore

37 Meccanismo dei recettori adrenergici mediato dalla proteina G

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46 La fosforilazione: a) aggiunta di un gruppo fosfato b) addizione di un gruppo GTP Gli enzimi chinasi Le proteine G

47 La fosforilazione può avvenire sul gruppo -OH degli aminoacidi serina, treonina e tirosina

48 Secondi messaggeri camp; Fosfatidil inositolo difosfato; Fosfolipasi A2; Prostaglandine e leucotrieni;

49 camp Sistema β-adrenergico - proteina G s Meccanismo analogo per GTP cgmp GMP

50 Target: residui Ser e Thr di altre proteine (fosforilazione) AUMENTA l attività di alcuni enzimi Glicogeno fosforilasi, citrato liasi, fosforilasi b chinasi, HMG-CoA reduttasi chinasi e altri... DIMINUISCE l attività di altri enzimi Acetil-CoA carbossilasi, glicogeno sintasi, piruvato deidrogenasi, HMG-CoA reduttasi e altri... Protein kinasi A attivata da camp

51 Fosfodiesterasi (PDE) termina il segnale di camp e cgmp camp 5 -AMP, cgmp 5 -GMP Target di interventi farmacologici Metilxantine Teofilline Milrinone (cardiotonico) Attivazione delle piastrine, tono dei muscoli lisci (broncodilatatori, vasorilassanti etc), contrazione cardiaca Sildenafil (Viagra)

52 Fosfatidil inositolo difosfato (PIP 2 ) DAG, Attiva protein kinasi C IP 3 reticolo endoplasmico Mobilizzazione di Ca ++

53 Sistema fosfolipasi C, PIP 2 DAG + IP 3 DAG: protein kinasi C mitosi crescita IP 3 : rilascio Ca ++ da vescicole Li + (farmaco per depressione nervosa) IP 3 + ATP IP 4 + ADP risposte prolungate (memoria?)

54 Fosfolipasi - idrolizzano fosfogliceridi generando lipidi come secondi messaggeri Fosfolipasi A2 acido arachidonico (20C, 4 doppi legami) Mediatore dell infiammazione Precursore degli eicosanoidi (prostaglandine, prostacicline, trombossani e leucotrieni)

55 Prostaglandine Derivano da acido arachidonico via cicloossigenasi (COX) COX1 costitutivo, inibito da antiinfiammatori steroidei (cortisone) COX2 in risposta a mediatori dell infiammazione (citochine), inibito da antiinfiammatori non-steroidei (aspirina e ibuprofen) Agiscono come ormoni (via proteina G) Inattivate nei polmoni Precursori dei trombossani (coagulazione) Infiammazione (artrite reumatoide), sensazione di dolore e apparato riproduttivo Inibiscono secrezione gastrica (ulcera)

56 Leucotrieni Derivano da acido arachidonico via lipoossigenasi (LOX) Deficit di LOX in disordini mieloproliferativi ( trombossano), immunologici e coagulativi 3 tipi di acido monoidroperossieicosatetraenoico (HPETE) Leucotrieni (LTA 4 ) > T 1/2 =4h > Responsabili di reazioni anafilattiche: contrazione protratta dei muscoli lisci (trachea e del tratto GI) e aumento della permeabilità capillare

57 Trasduzione del segnale per ormoni steroidei e tiroidei Lipofilici, attraversano la membrana e legano recettori intracellulari (fattori di trascrizione) Il complesso ormone-recettore lega una regione del DNA e ne modifica l espressione Ormone tiroideo Ormone steroideo Recettore dell ormone steroideo Recettore dell ormone tiroideo DNA Nucleo

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63 Sintesi degli ormoni steroidei ACTH: ormone adreno corticotrofico PK: protein chinasi STAR: Steroidogenesis acute regulator Convertito a pregnenolone da citocromo P 450

64 Colesterolo Ormoni steroidei

65 Biosintesi degli ormoni steroidei Colesterolo Pregnenolone 17-OH pregnenolone deidroepiandrosterone Progesterone 17-OH progesterone Androstenedione 11-deossi corticosterone 11-deossi cortisolo Testosterone Corticosterone Aldosterone Mineralocorticoidi, 21C Cortisolo Glucocorticoidi, 21C Estradiolo Androgeni,19C Estrogeni, 18C

66 Secrezione degli ormoni steroidei Non immagazzinabili, liberati nel plasma appena sintetizzati Liposolubili, richiedono proteine di trasporto: Glucocorticoidi: α-globulina (la sua presenza determina la permanenza in circolo) Mineralocorticoidi: albumina (rapidamente eliminati) Androgeni: captati da gonadi e trasformati in altri ormoni sessuali Il livello di ormone circolante è determinato da Velocità di sintesi Presenza della proteina di trasporto Semivita nel plasma più lunga degli ormoni non-steroidei e non-tiroidei (non hanno proteine di trasporto)

67 I recettori di membrana per molecole idrofiliche ed i recettori intracellulari per molecole liposolubili

68 I recettori intracellulari degli ormoni steroidei: legano l ormone nel citoplasma, subiscono una transizione allosterica e si spostano nel nucleo dove mediano la trascrizione genica.

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73 I recettori intracellulari degli ormoni steroidei attivano risposte primarie e risposte secondarie: ad una prima ondata di trascrizione segue una risposta più tardiva, indotta dai prodotti della prima risposta.

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75 Glucocorticoidi e cortisolo Sotto controllo di ACTH Ritmo diurno (10x la mattina vs la sera) Proteina di trasporto: Cortisol binding protein (CBG) T 1/2 =100 min EFFETTI: Aumento di gluconeogenesi, glicogeno, lipolisi, biosintesi proteica (come glucagone, ma più lento) > Può causare diabete Soppressione di risposta immunitaria ed infiammatoria (specialmente cortisone) PATOLOGIE PRINCIPALI Morbo di Addison: insufficienza surrenalica ipoglicemia, intolleranza a stress, debolezza, ipotensione Sindrome di Cushing: eccesso di glucorticoidi (somministrazione farmacologica o adenoma delle surrenali) iperglicemia, catabolismo delle proteine, perdita di massa corporea

76 Catecolamine: Ormoni della midollare surrenale mediano l adattamento allo stress Tyr: precursore (anche Phe) Tyr idrossilasi: Reazione limitante DOPA, diidrossifenilalanina (carente in Parkinson) Passa la barriera emato-encefalica e funge da farmaco Dopammina: non passa la barriera ematoencefalica In caso di deficit: DOPA In caso di eccesso: metil-dopa Adrenalina e noradrenalina Accumulo nei granuli cromaffini Rilasciati con stimolazione β-adrenergica Metabolizzati rapidamente nel plasma > catecolo metiltransferasi (COMT) e monoamina ossidasi (MAO) > Inibitori di COMT e MAO: eccitatori nervosi

77 Ormoni pancreatici: insulina, glucagone e somatostatina Pancreas Aumenta il glucosio ematico Cellule α Glucagone Cellule β Insulina Diminuisce il glucosio ematico Fegato Glicolisi Gluconeogenesi Glicolisi Gluconeogenesi Glucosio Glicogeno Glucosio Glicogeno

78 Maturazione di insulina + peptide C

79 Insulina Cellule β delle isole di Langerhans Agonisti α-adrenergici inibiscono Agonisti β-adrenergici e i derivati della sulfonilurea (tolbutammide) stimolano Fortemente conservata: insulina bovina e suina usabili nell uomo Pro-insulina dà reazioni crociate con insulina Livello di peptide C discrimina insulina eso- ed endogena Pre-pro-insulina Pro-insulina Pro-insulina 5% Reticolo endoplasmico Insulina + C Apparato di Golgi Insulina + C 95% Circolazione

80 Risposte metaboliche veloci (tendenti a diminuire la glicemia) Aumento del trasporto di glucosio con GLUT-4 Aumento di glicolisi Inibizione di gluconeogenesi Inibizione di lipolisi Risposte lente o a lungo termine Aumento della sintesi proteica Stimolazione della replicazione cellulare Recettore per insulina

81 Nel 2001, insulina alterava: Altri effetti di insulina L attività di >50 proteine attraverso modificazioni covalenti L espressione di >100 mrna Principale responsabile del diabete Insulino-dipendente (10%, o giovanile, bassa secrezione di insulina) Non-insulino-dipendente (90% o dell età adulta, bassa espressione del recettore) Resistenza all insulina: bassa espressione, degradazione o internalizzazione del recettore, causa obesità

82 Altri effetti (!!!) di insulina

83 Altri enzimi pancreatici Glucagone Antagonista di insulina Stimola gluconeogenesi e lipolisi Rallenta glicolisi Cellule α delle isole di Langerhans Secreto come pro-glucagone Agisce tramite recettori e camp Inattivato nel fegato Breve T 1/2 Somatostatina Cellule γ delle isole di Langerhans Inibisce la secrezione di insulina e glucagone Diminuisce la secrezione di gastrina Prolunga il tempo di svuotamento gastrico Rallenta l assorbimento intestinale degli zuccheri Riduce il passaggio dei nutrienti in circolo

84 I recettori di membrana Tre tipi di recettori: a canali ionici legati alle proteine G ad attività enzimatica intrinseca

85 Un recettore tipo a 7 domini transmembrana associato alle proteine G: non ha proprietà enzimatiche, si modifica in risposta al ligando, attivando le proteine G eterotrimeriche.

86 Le proteine G eterotrimeriche: 3 subunità α, β e γ. La subunità α è dotata di attività GTPasica. Quando sono legate al GDP sono inattive.

87 Il legame della molecola segnale con il recettore attiva la proteina G, la subunità α si lega al GTP ed attiva enzimi a valle

88 Una delle vie attivate è l attivazione dell adenilato ciclasi e la produzione di AMP ciclico. L idrolisi del GTP a GDP ripristina lo stato inattivo della proteina G e spegne il segnale

89 A) L attivazione dell adenilato ciclasi e la produzione di AMP ciclico porta all attivazione della PROTEINA CHINASI A. B) L attivazione della fosfolipasi e la produzione di diacil glicerolo, inositol-tri-fosfato e rilascio di ioni Ca2+ porta all attivazione della PROTEINA CHINASI C C) AMP ciclico, ioni Ca2+ sono definiti messaggeri secondari

90 camp Ca2+

91 L AMP ciclico attiva la proteina chinasi A

92 La via camp/pka porta alla mobilizzazione del glicogeno in glucosio tramite l attivazione della glicogeno fosforilasi e l inibizione della glicogeno sintetasi

93 Le fosfatasi sono regolate in modo simile

94 Le proteine G e gli ioni Ca2+ come secondi messaggeri. La fosfolipasi C taglia il PIP3 a DAG ed inositolo tri fosfato, che a sua volta rilascia ioni Ca2+ dai depositi intracellulari: attivazione della proteina chinasi C (Ca2+ dip.)

95 La concentrazione degli ioni Ca2+ viene mantenuta bassa nel citoplasma con sistemi attivi e passivi, spostando il Ca2+ verso l esterno della cellula o in compartimenti intracellulari Antiporto Na+/Ca2+ Pompa del Ca2+

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98 I recettori a tirosin chinasi

99 I recettori a tirosin chinasi Dominio chinasico Y Y Y Y- P Y- P Y- P Segnali intracellulari

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102 La desensibilizzazione dei recettori

103 Le vie di segnalazione si disattivano per : 1) regolazione negativa del recettore: il recettore viene spostato dalla membrana e portato negli endosomi. Qui può essere riciclato sulla membrana, o condotto nei lisosomi dove viene degradato. 2) desensibilizzazione per fosforilazione con fosforilazione su più residui.

104 La calmodulina e la regolazione da ioni Calcio: il Ca2+ come secondo messaggero

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106 In cellule bersaglio diverse la stessa molecola segnale può avere effetti diversi: l acetilcolina stimola la contrazione delle cellule muscolari scheletriche, mentre diminuisce la forza di contrazione delle cellule muscolari cardiache. Inoltre stimola la secrezione di cellule secernenti. Il recettore può essere lo stesso, ma differiscono le risposte a valle del recettore.

107 L AMP ciclico

108 Vie attivate dall AMP ciclico: 1) La mobilizzazione del glucosio nelle cellule del fegato Glucagone o adrenalina///recettore/proteina G camp PKA (nel citoplasma) Fosforilazione della glicogeno sintetasi = blocco della sintesi del glicogeno Fosforilazione della fosforilasi chinasi = fosforilazione della glicogeno fosforilasi = degradazione del glicogeno a glucosio 1P

109 Vie attivate dall AMP ciclico: 2) Attivazione del fattore trascrizionale CREB nelle cellule di fegato Glucagone o adrenalina----recettore/proteina G camp PKA (nel nucleo) Fosforilazione di CREB, che diventa capace di legare il DNA nella sequenza CRE (camp Responsive Element) Attivazione trascrizionale di geni coinvolti nella gluconeogenesi, per produrre enzimi anabolici necessari per formare glucosio da piccoli precursori.

110 Gli ioni Ca2+ rilasciati dai depositi intracellulari attivano la proteina chinasi C (Ca2+ dipendente). La proteina chinasi C è costituita da una subunità catalitica ed una subunità regolatrice, che è una calmodulina, cioè una proteina regolata dagli ioni Ca2+. Inoltre la proteina chinasi C si associa al DAG sulla membrana. Quindi sia gli ioni Ca2+ che il DAG contribuiscono all attivazione della PKC. La PKC può attivare molte vie intracellulari. Negli epatociti fosforila la glicogeno sintetasi e la inattiva, contribuendo alla regolazione del metabolismo del glicogeno. Inoltre fosforila ed attiva fattori trascrizionali.

111 Proliferazione

112 Alcune tossine batteriche inibiscono il normale shutt-off delle proteine G: l attività GTPasica viene bloccata risultando in una persistente attivazione delle vie a valle, per esempio dell adenilato ciclasi. Es. nelle cellule epiteliali intestinali, la tossina del colera blocca la proteina G alfa legata al GTP, aumenta i livelli di camp e provoca rilascio di ioni Na+ e acqua nell intestino, con conseguente diarrea e squilibrio degli elettroliti.

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114 Recettori ad attività enzimatica intrinseca Sono proteine di membrana monopasso che posseggono un dominio catalitico, in particolare sono delle tirosino chinasi, cioè in grado di fosforilare l aminoacido tirosina. Sono recettori per fattori di crescita, mitogeni ed ormoni quali: PDGF (platelet-derived growth factor) fattore di crescita Insulina: rimozione del glucosio dal sangue

115 Il recettore del PDGF (fattore di crescita piastrinica) in risposta al ligando: Due recettori si associano (dimerizzazione) ed avviene la transfosforilazione, cioè ogni recettore fosforila le tirosine presenti sul recettore associato

116 Il recettore fosforila se stesso e altre proteine citoplasmatiche, che sono suoi substrati. Le tirosine fosforilate servono da punti di attacco per domini particolari, chiamati SH2 (da Src homology 2).

117 Il recettore del PDGF: le tirosine fosforilate sul recettore servono da attacco per i domini SH2

118 La via delle chinasi MAP e l attivazione dei fattori trascrizionali. Le MAP chinasi sono una famiglia di enzimi che si fosforilano e si attivano in cascata in risposta a proteine G/PKC o alla via di Ras, tipica dei recettori ad attività enzimatica intrinseca. L ultimo elemento della catena, dopo fosforilazione, entra nel nucleo, e fosforila fattori trascrizionali, attivandoli, cioè rendendoli capaci di legare il DNA e di montare l apparato di trascrizione.

119 PDGF-R Proliferazione

120 La proteina Ras è una proteina G monomerica, che si attiva per legame di GTP ed ha attività GTPasica: è attivata a valle dei recettori tirosino chinasici

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122 L IPOFISI È detta anche ghiandola PITUITARIA, ha forma ovoidale. È situata nella testa entro la sella turcica dell osso sfenoide; collegata all Ipotalamo mediante un peduncolo, può essere distinta in due parti: - la neuroipofisi, che per la sua struttura è detta anche pars nervosa o lobo nervoso, costituisce la porzione posteriore della ghiandola, deriva dalle pareti del terzo ventricolo, viene considerata, anche funzionalmente una parte dell Ipotalamo, non è che la sede in cui gli ormoni prodotti da nuclei dell Ipotalamo (ADH e Ossitocina) vengono messi in circolo; - l adenoipofisi, che è una vera ghiandola endocrina, tra gli ormoni adenoipofisari vi è anche l ormone della crescita. La produzione degli ormoni ipofisari è sottoposta a regolazione: - dell Ipotalamo, che secerne fattori stimolanti la produzione degli stessi; - degli ormoni prodotti dagli organi bersaglio. La secrezione di ormoni è regolata in genere da processi di retroazione, i quali permettono che la secrezione di un ormone ipofisario venga inibita da determinate concentrazioni di ormone prodotto dall organo bersaglio. A sua volta, la successiva diminuzione di ormone dell organo bersaglio porterà ad un nuovo incremento del rilascio di ormone stimolante da parte dell Ipofisi.

123 Il sistema endocrino è composto da vari organi che espletano mansioni di regolazione per le diverse funzioni corporee mediante messaggi di tipo ormonale. Gli ormoni giungono a destinazione per mezzo dell apparato sanguigno. Questa maniera di comunicare riguarda cellule distanti tra loro ed è detta indiretta per distinguerla dalla comunicazione tra cellule vicine chiamata diretta. Esistono anche altri tipi di messaggi, quelli relativi a: - segnalazioni neuroendocrine, in cui sono le cellule nervose che rilasciano segnali chimici nel sangue; - segnalazioni autocrine, in cui le cellule rispondono a sostanze rilasciate da loro stesse. I messaggi ormonali, trasportati dal sangue, possono agire su organi e cellule in qualsiasi parte dell organismo, la comunicazione può richiedere anche diverse ore. Per l apparato endocrino non si può parlare di continuità anatomica, ma di continuità funzionale, infatti spesso gli ormoni modulano la loro azione o sono modulati da quelli prodotti da un altro organo o da altre cellule. - le gonadi (ovaio e testicolo).

124 ormoni adenoipofisari della crescita o somatotropo, (GH o STH) corticotropo (ACTH) tireotropo (TSH) FSH LH prolattina stimola l accrescimento, in particolare dello scheletro e dei tessuti molli stimola trofismo e attività delle ghiandole surrenali stimola trofismo e attività della tiroide consente la maturazione del follicolo ooforo e la produzione di estrogeni nell ovaio; stimola la spermatogenesi nel testicolo nella femmina provoca l ovulazione, mentre nel maschio stimola le cellule interstiziali del testicolo a produrre testosterone mantiene attivo il corpo luteo, che secerne progestinici, durante la gravidanza; dopo il parto stimola la produzione di latte

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