I Progetti di Comunità del Piano Regionale della Prevenzione
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- Adelaide Di Lorenzo
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1 I Progetti di Comunità del Piano Regionale della Prevenzione Alberto Arlotti Servizio Sanità Pubblica Direzione Generale Sanità Regione Emilia-Romagna Luoghi di Prevenzione, Reggio Emilia 6 Luglio 2012
2 Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,, ma nell avere nuovi occhi. Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, 1913/27
3 PRIMA PARTE Il Progetto La Comunità Il Progetto di Comunità La Progettazione Partecipata la partecipazione l opportunità della PP chi partecipa modalità di coinvolgimento dei partecipanti diversi livelli di partecipazione SECONDA PARTE I Progetti di Comunità del Piano Regionale della Prevenzione
4 PRIMA PARTE
5 Il Progetto Il Progetto è un processo che si fa per produrre cambiamenti Un Progetto si differenzia da un altro per i cambiamenti che intende produrre (obiettivi) e per i modi attraverso i quali intende produrli (processo) Raffaello Martini 1999
6 La Comunità La Comunità è un gruppo di persone che condivide elementi comuni: il luogo di vita (abitanti di uno stesso quartiere, di una stessa città o regione, ecc.), l identità (persone appartenenti alla stessa etnia, che hanno la stessa età o la stessa occupazione, ecc.), la sfera degli interessi o delle affinità (individui che condividono la stessa fede, ecc.), o altre circostanze comuni. E un concetto multidimensionale che richiama una complessità di relazioni orizzontali e verticali tra le persone e le organizzazioni. NICE 2008
7 Progetto di Comunità E un processo in cui l organismo promotore ha il compito, politico-culturale, di promuovere attorno al progetto l'organizzazione delle forze latenti del territorio, favorendo la presa di possesso da parte della Comunità Locale delle iniziative necessarie a raggiungere il risultato desiderato da Liliana Leone modificato
8 La Partecipazione La partecipazione è una procedura in cui è consentito alle persone di essere attivamente e effettivamente coinvolte nelle questioni che le interessano, nelle decisioni su aspetti che si ripercuotono sulla loro vita, nella definizione e attuazione di politiche, nella pianificazione, sviluppo e fornitura di servizi e nelle azioni volte a conseguire dei cambiamenti.
9 Il Processo: la Progettazione Partecipata La Progettazione Partecipata è una prospettiva metodologica che prevede la collaborazione dei vari attori di una comunità (cittadini o gruppi sociali destinatari di un iniziativa, amministratori e tecnici) che attraverso spazi e momenti di elaborazione, sono coinvolti nella ideazione e nella realizzazione comune di un progetto con ricadute positive sui partecipanti e il loro gruppo di appartenenza Raffaello Martini 2003
10 Il Processo: la Progettazione Partecipata Le Assunzioni che sostengono la opportunità della PP 1) le persone possono produrre cambiamento 2) i cambiamenti che sono partiti dai gruppi sociali hanno più probabilità di essere duraturi rispetto a quelli imposti dall esterno 3) le comunità e i gruppi sociali possono sviluppare le capacità per affrontare i propri problemi senza dover necessariamente delegare questo compito all esterno 4) se il problema da affrontare è complesso, è necessario l intervento di più soggetti 5) per affrontare alcuni problemi è importante attivare le risorse del territorio 6) i processi democratici richiedono che le persone partecipino nella produzione e nel controllo dei cambiamenti che li riguardano Alessandro Coppo e Claudio Tortone 2011
11 Il Processo: la Progettazione Partecipata Le Assunzioni che sostengono la opportunità della PP
12 Il Processo: la Progettazione Partecipata Da chi è sostenuta la PP Alcune Regioni si sono inoltre dotate di specifici strumenti per incrementare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica (in Toscana la LR 69/2007, in Emilia-Romagna la DL 115/2010) A livello sanitario la progettazione partecipata è un elemento essenziale dell empowerment della comunità, strategia posta in primo piano durante la settima Conferenza Internazionale di promozione della salute di Nairobi e sostenuta a livello internazionale dall International Union for Health Promotion and Education (IUPHE). Alessandro Coppo e Claudio Tortone 2011
13 Il Processo: la Progettazione Partecipata Chi partecipa
14 Il Processo: la Progettazione Partecipata Modalità di coinvolgimento dei partecipanti La progettazione partecipata ambisce a includere tutti gli attori interessati dall intervento, anche se nella pratica è possibile coinvolgerne solo una piccola parte. Modalità top-down I promotori possono procedere con una selezione casuale dei destinatari (campione rappresentativo) In alternativa è possibile procedere con una selezione mirata, ovvero attraverso il coinvolgimento di testimoni privilegiati della comunità e di stakeholder. Modalità bottom-up I promotori dell iniziativa cercano il coinvolgimento massimo di tutta la comunità, stipulano alleanze con le organizzazioni del territorio e chiedono il sostegno dell amministrazione pubblica.
15 Il Processo: la Progettazione Partecipata Diversi livelli di partecipazione
16 Il Processo: la Progettazione Partecipata Diversi livelli di partecipazione approccio: Sinottico-razionale Concertativo-partecipativo Euristico
17 Il Processo: la Progettazione Partecipata Diversi livelli di partecipazione approccio: Sinottico-razionale Tutti quei progetti per i quali la prestrutturazione è massima, dal momento che si conoscono già i fattori causali di eventuali disturbi individuali e sociali sui quali si vuole intervenire; L intervento è di causalità lineare tra determinanti ed effetti prodotti, ed è possibile predisporre un programma che rimanga invariato per tutto il corso della sua realizzazione; Gli obiettivi e le finalità sono esplicite e definite fin dal principio; Il progettista generalmente si ritrova a lavorare singolarmente e a concentrare su se stesso il massimo potere decisorio circa l obiettivo da raggiungere, le strategie di azione, gli strumenti a cui ricorrere. Approccio artificioso e rigido soprattutto se riconosciamo che tra obiettivi dichiarati e obiettivi perseguiti esiste un margine non controllabile Patrizia Pisano
18 Il Processo: la Progettazione Partecipata Diversi livelli di partecipazione Approccio Concertativo-partecipativo o di progettualità dialogica Gli obiettivi individuati in fase preliminare vanno confrontati e negoziati con la cultura, le aspettative, le priorità che prendono voce direttamente dal contesto; L ambiente non è il prodotto di fatti oggettivi, e l interazione e lo scambio con i destinatari è fondante l azione progettuale. Patrizia Pisano
19 Il Processo: la Progettazione Partecipata Diversi livelli di partecipazione Approccio Euristico Minimo di pre-strutturazione programmatica, tanto che la progettazione vera e propria rappresenta un obiettivo da raggiungere insieme agli ipotetici destinatari secondo una metodologia esclusivamente partecipativa (modello della ricerca-intervento partecipata). Patrizia Pisano
20 SECONDA PARTE
21 Piano Regionale della prevenzione
22 Piano Regionale della prevenzione
23 Gli Obiettivi Specifici del Progetto di Promozione della AF Setting: decisori dell ambiente fisico 2. Diffondere tra il personale competente dei settori della pianificazione territoriale, dei trasporti e della sanità, a livello centrale e locale, le Linee Guida regionali Definizione dei contenuti igienico-sanitari degli strumenti di pianificazione territoriale in tema di: esercizio fisico, incidentalità stradale, accessibilità, verde pubblico e spazi di socializzazione relativamente agli aspetti dell esercizio fisico (Popolazione target: tecnici e decisori dei settori interessati tutta la popolazione) Setting: la comunità 3. Attivare e diffondere gli interventi di promozione all'uso delle scale (popolazione target: tutta la popolazione) Setting: la comunità 4. Attivare e diffondere nelle comunità locali gli interventi che prevedono approcci multi-target e multi componenti per motivare e facilitare il movimento e l adozione di stili di vita salutari (popolazione target: tutta la popolazione)
24 Gli Obiettivi Specifici del Progetto di Promozione della AF Setting: scuola/comunità 5. Attivare e diffondere gli interventi che prevedono approcci multi-target per incoraggiare l attività motoria nell ambito della mobilità scolastica, nell ambito del curricolo e delle attività ricreative (popolazione target: giovani della scuole primaria e secondaria) Setting: centri sociali/comunità 6. Attivare e diffondere gli interventi di attività fisica per anziani in gruppo utilizzando strutture e luoghi di ritrovo esistenti (popolazione target: anziani) Setting: associazioni sportive/comunità 7. Costruire, dare applicazione e diffondere accordi di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna, CONI e enti di promozione sportiva per promuovere lo sport per la salute e l attività fisica nella comunità locale e rendere il contesto sociale più orientato al benessere dei cittadini (popolazione target: giovani, adulti, anziani) Setting: ambiente sanitario 8. Attivare e diffondere gli interventi di promozione della attività fisico-sportiva nelle persone portatrici di fragilità o handicap
25 Piano Regionale della prevenzione
26 Piano Regionale della prevenzione I Progetti speciali di Comunità
27 Piano Regionale della prevenzione Progetto: Azioni per la Prevenzione e Diagnosi precoce dei problemi correlati in un contesto di comunità FR: abuso di alcol Comunità: Correggio Popolazione Target: Giovani (età dai 14 ai 19 aa); Donne e Famiglie con particolare riguardo verso i comportamenti a rischio Obiettivi: sensibilizzazione e responsabilizzazione della Comunità sul consumo consapevole di alcol; costruzione di strumenti operativi e indicatori comuni per la sorveglianza, prevenzione e cura che valutino sia l efficacia dei singoli interventi, sia l efficacia delle interrelazioni e la loro ricaduta in termini di cambiamento della percezione e modifica dei comportamenti Rete S. Sanità: AUSL, Cure Primarie, SerT, Sanità Pubblica (Med Lavoro), Spazio Salute Donna. Alleanze: Comune (tutti gli Assessorati), LILT, Associazioni Sportive, Tutti gli Istituti scolastici, FF. OO., Scuole Guida, Associazione ACAT, Associazione Giovani, Associazione Famiglie
28 Piano Regionale della prevenzione Progetto: Azioni per la Prevenzione e Diagnosi precoce dei problemi correlati in un contesto di comunità FR: abuso di alcol Comunità: Correggio Popolazione Target: Giovani (età dai 14 ai 19 aa); Donne e Famiglie con particolare riguardo verso i comportamenti a rischio Obiettivi: sensibilizzazione e responsabilizzazione della Comunità sul consumo consapevole di alcol; costruzione di strumenti operativi e indicatori comuni per la sorveglianza, prevenzione e cura che valutino sia l efficacia dei singoli interventi, sia l efficacia delle interrelazioni e la loro ricaduta in termini di cambiamento della percezione e modifica dei comportamenti Iniziative e attività: Delibera Consiglio Comunale, Progetto nei PPS, Formazione personale sanitario, coinvolgimento delle scuole in appositi programmi, Patto di intenti con Associazioni del territorio, Manifestazioni (Mese prev alcologica), Campagna di Marketing sociale, ottimizzazione interventi MMG, ecc.
29 Piano Regionale della prevenzione Progetto: Movimento fisico e salute FR: attività fisica Comunità: Castenovo ne Monti Popolazione Target: Tutta la popolazione over 6 aa Obiettivi: diffondere la consapevolezza che i cittadini e, singoli e in associazione, sono i primi attori della propria salute e che l attività fisica è un importante determinante di salute; utilizzare il territorio quale palestra naturale dell esercizio fisico Rete S. Sanità: AUSL, Distretto, Cure Primarie, Sanità Pubblica, Cardiologia, Medicina dello Sport. Alleanze: Comune (Assessorato allo Sport), LILT, Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano, Associazione Cuore della Montagna
30 Piano Regionale della prevenzione Progetto: Movimento fisico e salute FR: attività fisica Comunità: Castenovo ne Monti Popolazione Target: Tutta la popolazione over 6 aa Obiettivi: diffondere la consapevolezza che i cittadini e, singoli e in associazione, sono i primi attori della propria salute e che l attività fisica è un importante determinante di salute; utilizzare il territorio quale palestra naturale dell esercizio fisico Iniziative e attività: Formazione dei MMG e PLS, Individuazione in ogni comune del Distretto di tre percorsi naturalistici con tabelle descrittive, loro attrezzatura (zone di sosta, di ristoro, ecc.) e segnaletica, individuazione di una Palestra sicura, Distribuzione di materiale informativo, diffusione dell iniziativa tramite le scuole e reti e associazioni presenti sul territorio
31 Piano Regionale della prevenzione Progetto: Azioni per la Prevenzione e Cura del tabagismo. FR: fumo di sigaretta Comunità: Scandiano Popolazione Target: Popolazione Generale, Giovani ; Fumatori, Sportivi, Obiettivi: cambiamento della percezione dell abitudine al fumo da parte della popolazione generale; attivazione di programmi di prevenzione al fumo nelle scuole; attivazione di programmi di disassuefazione al fumo; rispetto della normativa nei luoghi pubblici e ambienti di lavoro Rete S. Sanità: AUSL, Cure Primarie, Sanità Pubblica, Spazio Salute Donna, SerT, Pediatria di Comunità, Ospedale di Scandiano Alleanze: Comune (tutti gli Assessorati), LILT, Farmacie, Scuola di ogni O. e G., Associazioni Sportive, Associazione Famiglie, Scout, Associazione Giovani, Biblioteca.
32 Piano Regionale della prevenzione Progetto: Azioni per la Prevenzione e Cura del tabagismo. FR: fumo di sigaretta Comunità: Scandiano Popolazione Target: Popolazione Generale, Giovani ; Fumatori, Sportivi, Obiettivi: cambiamento della percezione dell abitudine al fumo da parte della popolazione generale; attivazione di programmi di prevenzione al fumo nelle scuole; attivazione di programmi di disassuefazione al fumo; rispetto della normativa nei luoghi pubblici e ambienti di lavoro Iniziative e attività: Delibera Consiglio Comunale, Progetto nei PdiZ e PPS, Formazione personale sanitario, coinvolgimento delle scuole in appositi programmi, attivazione centro di informazione sul fumo, inchiesta epidemiologica dedicata, Campagna di Marketing sociale,coinvolgimento Associazioni sportive e di categoria, Manifestazioni (Giornata mondiale senza Fumo)con allestimento rassegna didattica, ottimizzazione interventi MMG con il fumatore, ecc.
33 Piano Regionale della prevenzione Progetto: Progetto Bibiano: insieme per Guadagnare Salute. FR: fumo di sigaretta, attività fisica, alimentazione Comunità: Bibiano Popolazione Target: Popolazione Generale Obiettivi: fornire a MMG, PLS, infermieri e farmacisti gli strumenti per il colloquio motivazionale volto agli stili di vita; promuovere corsi per smettere di fumare; mettere in rete gli interventi educazionali fatti nelle scuole dal SSR per la alimentazione, e per la attività fisica da UISP e altre associazioni sportive Rete S. Sanità: AUSL Cure Primarie, Distretto, Sanità Pubblica, Alleanze: Comune (Sindaco), Unione dei Comuni,
34 Piano Regionale della prevenzione Progetto: Progetto Bibiano: insieme per Guadagnare Salute. FR: fumo di sigaretta, attività fisica, alimentazione Comunità: Bibiano Popolazione Target: Popolazione Generale Obiettivi: fornire a MMG, PLS, infermieri e farmacisti gli strumenti per il colloquio motivazionale volto agli stili di vita; promuovere corsi per smettere di fumare; mettere in rete gli interventi educazionali fatti nelle scuole dal SSR per la alimentazione, e per la attività fisica da UISP e altre associazioni sportive Iniziative e attività: Formazione personale sanitario, condivisione metodi e strumenti dell approccio motivazionale al cambiamento, disseminazione dei gruppi per smettere di fumare, attività informative/formative nelle scuole su alimentazione e attività fisica, organizzazione di eventi presso associazioni sportive e di volontariato per la promozione della attività fisica.
35 Bibliografia essenziale
36 Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma. Bruce Chatwin, Anatomia dell irrequietezza, 1997
37 Grazie per l attenzione! alarlotti@regione.emilia-romagna.it
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