Politica monetaria e politica fiscale: effetti sulla domanda
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- Alfonsina Pasini
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1 Politica monetaria e politica fiscale: effetti sulla domanda Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Capitolo 34
2 Domanda Aggregata e politica economica Quando il livello desiderato di spesa si modifica si generano fluttuazioni di breve periodo nella produzione e nell occupazione. La politica monetaria e la politica fiscale vengono spesso impiegate per mitigare tali fluttuazioni.
3 Domanda Aggregata e politica economica Ci sono tre teorie alternative, ma coesistenti, secondo cui la quantità domandata di beni e servizi varia al variare dei prezzi: L effetto ricchezza L effetto tasso di interesse L effetto tasso di cambio
4 La teoria della preferenza per la liquidità Nelle economie sviluppate la curva di domanda ha pendenza negativa in particolare per l effetto tasso di interesse Nella Teoria Generale, Keynes propone la teoria della preferenza per la liquidità per spiegare quali fattori determinano il tasso di interesse di una economia. Secondo questa teoria il tasso di interesse si aggiusta per portare in equilibrio la domanda e l offerta di moneta nel breve periodo. Semplificazione: non ci sono aspettative sul tasso di inflazione futuro, quindi le variazioni del tasso di interesse riguardano sia quello nominale che quello reale.
5 Offerta di moneta L offerta di moneta è determinata dalla banca centrale attraverso: Operazioni di mercato aperto (compravendita di titoli di stato per aumentare o ridurre le riserve bancarie) Alterazione degli obblighi di riserva (riserva obbligatoria) Tasso ufficiale di sconto (tasso al quale le banche possono indebitarsi) L offerta di moneta NON dipende da alcuna variabile macroeconomica e in particolare non dipende dal tasso di interesse
6 Domanda di moneta La domanda di moneta è determinata da diversi fattori: transattivi, speculativi, precauzionali. Gli individui scelgono di detenere moneta, piuttosto che altre attività che offrono rendimenti maggiori, perché la moneta può essere impiegata direttamente per l acquisto di beni e servizi. La teoria della preferenza per la liquidità si concentra sul secondo tipo di fattori speculativi e sull importanza del tasso di interesse.
7 Domanda di moneta Il tasso di interesse misura il costo opportunità di detenere moneta perché da esso deriva il rendimento a cui si rinuncia non detenendo attività diverse dalla moneta liquida (azioni, obbligazioni, depositi bancari) Un incremento del tasso di interesse fa aumentare il costo opportunità di detenere moneta. Di conseguenza, la quantità di moneta domandata si riduce.
8 Equilibrio nel mercato della moneta Secondo la teoria della preferenza per la liquidità: Il tasso di interesse si aggiusta per portare in equilibrio la domanda e l offerta di moneta Esiste sempre un tasso di equilibrio in corrispondenza del quale la quantità di moneta domandata è uguale alla quantità di moneta offerta.
9 Equilibrio nel mercato della moneta Nel breve periodo il tasso di interesse garantisce l equilibrio nel mercato della moneta (non dei fondi mutuabili come nel lungo periodo) e l economia è caratterizzata da: I prezzi sono vischiosi e generalmente abbastanza stabili rispetto alla congiuntura economica; Per ogni livello dei prezzi, il tasso di interesse si aggiusta per far sì che la quantità domandata di moneta eguagli la quantità offerta; Il livello della produzione si aggiusta rispetto al livello della domanda aggregata di beni e servizi.
10 Equilibrio nel mercato della moneta Tasso di interesse Offerta di moneta r 1 tasso di interesse di equilibrio r 2 Domanda di moneta 0 M d 1 Quantità (BC) M d 2 Quantità di Moneta
11 Il mercato della moneta e la curva di domanda aggregata tasso di interesse (a) mercato della moneta OM Livello prezzi (b) curva di domanda aggregata r 2 P 2 DM 2 r 1 P 1 DA DM 1 0 M (BC) M 0 Y 2 Y 1 Output
12 Il mercato della moneta e la curva di domanda aggregata tasso di interesse (a) mercato della moneta OM Livello prezzi (b) curva di domanda aggregata r 1 P 1 r 2 P DM 2 1 DM 2 0 M (BC) M 0 Y 1 Y 2 DA Output
13 Il mercato della moneta e la curva di domanda aggregata La domanda varia al variare dei prezzi: Ad un più elevato livello dei prezzi corrisponde una quantità più elevata di moneta domandata per ogni dato tasso di interesse. Più è elevata la domanda di moneta, maggiore sarà il tasso di interesse di equilibrio. Al crescere del tasso di interesse la quantità di beni e servizi domandati nell economia diminuisce perché gli investimenti vengono disincentivati e il risparmio aumenta Questo conferma che la relazione tra il livello dei prezzi e la quantità di beni e servizi domandati nell aggregato è negativa.
14 Variazioni dell offerta di moneta La banca centrale può determinare uno spostamento della curva di domanda aggregata quando cambia la politica monetaria. Un aumento dell offerta di moneta, a parità di prezzi, fa diminuire il tasso di interesse. Un minor tasso di interesse fa aumentare la quantità domandata di beni e servizi.
15 tasso di interesse Effetti di un espansione monetaria (a) mercato moneta MS 1 MS 2 livello prezzi (b) curva di domanda aggregata P r 1 r 2 DA 2 DA 1 0 M 0 Y 1 Y 2 Output
16 Variazioni dell offerta di moneta Quando la BC aumenta l offerta di moneta si determina una diminuzione del tasso di interesse e un aumento della quantità domandata di beni e servizi per ogni livello di prezzo (spostamento della curva DA verso destra) perché vengono incentivati i consumi e disincentivati i risparmi. Al contrario, quando la BC conduce una politica monetaria restrittiva (diminuisce l offerta di moneta), il tasso di interesse aumenta e la quantità domandata di beni e servizi diminuisce.
17 Politica monetaria Consiste in: Variazioni dell offerta di moneta. Variazioni del tasso di interesse. La domanda aggregata aumenta per effetto di una diminuzione del target sul tasso di interesse o per un aumento della quantità target di moneta disponibile nell economia. I due target sono correlati.
18 Effetti della politica fiscale sulla domanda aggregata La politica fiscale fa riferimento alle scelte del governo per quanto riguarda la spesa pubblica e la tassazione. Nel LP influenza il risparmio, l investimento e la crescita; Nel BP ha effetti soprattutto sulla domanda aggregata di beni e servizi.
19 Variazioni della spesa pubblica Quando i responsabili della politica economica fanno sì che cambino l offerta di moneta oppure le imposte, allora gli effetti sulla domanda aggregata sono indiretti Perché gli effetti si verificano attraverso le decisioni di spesa delle famiglie e delle imprese. Quando il governo modifica la spesa pubblica, allora gli effetti sulla domanda aggregata sono diretti. Se varia la spesa pubblica (per esempio) si verificano due effetti distinti: L effetto moltiplicatore L effetto spiazzamento (crowding-out)
20 L effetto moltiplicatore Esempio: il governo decide di spendere per la costruzione di un nuovo ponte. La realizzazione di tale opera pubblica implica l acquisto di beni intermedi e l utilizzo di nuova forza lavoro. I nuovi lavoratori beneficeranno di un aumento di reddito che in parte verrà utilizzato per l acquisto di beni e servizi (e in parte verrà risparmiato). L aumento di domanda di questi beni genera un aumento di reddito per le imprese e per i lavoratori che saranno assunti per far fronte all aumentata domanda. Si genera dunque un ulteriore aumento di reddito che implica un consumo maggiore anche da parte di questi lavoratori. E così via.. Esiste un rapporto di interazione con feed-back tra reddito e consumo tale per cui il reddito si moltiplichi. Accelerazione degli investimenti
21 L L effetto moltiplicatore Se la spesa da parte del governo aumenta si registra un aumento più che proporzionale della domanda aggregata di beni e servizi: Per ogni euro speso dal governo si crea domanda aggregata per un valore superiore a un euro. Un aumento della domanda genera un aumento di reddito e di occupazione, seguito da un ulteriore aumento di domanda e così via
22 L L effetto moltiplicatore Livello prezzi 20 miliardi DA 3 DA 2 DA 1 0 Output
23 Come si ottiene il moltiplicatore Consideriamo la domanda aggregata Y = C + I + G + NX (1) Se usiamo la funzione del consumo: C = A + c Y (2) Possiamo riscrivere la (1) come: Y = A + c Y + I + G + NX Y cy = A + I + G + NX (1-c) Y = A + I + G + NX Y = [ 1/(1-c) ] * (A + I + G + NX) dove 1/(1-c) = m è il moltiplicatore keynesiano
24 Il moltiplicatore keynesiano Il moltiplicatore keynesiano spiega che una variazione in una qualsiasi componente del PIL (consumi, investimenti, spesa pubblica o esportazioni nette) stimola la spesa per consumo e conseguentemente determina una variazione più che proporzionale del reddito. m = 1/(1 - c) dove c è la propensione marginale al consumo o pmc, ossia il rapporto incrementale tra consumo e reddito (dc/dy). La pmc ci dice quanta parte di un incremento unitario di reddito viene destinato ai consumi di beni e servizi. (0<c<1) Funzione del Consumo: C = A + c Y se A=3 e c = 0.75 C = Y
25 Come si calcola il moltiplicatore Variazione in Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 Fase 5 * G * Y 0 1 0,75 0,75 2 0,75 3 * C 0 0,75 0,75 2 0,75 3 0,75 4 * Moltiplicatore = Che per le proprietà delle serie geometriche è uguale a 1/(1 0.75) = 1/(1 3/4) = 4
26 La formula del moltiplicatore Esempio: incremento di spesa pubblica di 20 miliardi di euro genera un incremento di domanda aggregata di 80 miliardi di euro. Variazione della spesa pubblica? G (20 mld) 1 a variazione del consumo pmc x? G 2 a variazione del consumo pmc x (pmc x? G)=pmc 2 x? G 3 a variazione del consumo pmc x (pmc 2 x? G)=pmc 3 x? G n a variazione del consumo Variazione totale pmc n x? G (1+pmc+pmc pmc n ) x? G (1 +pmc +pmc pmc n )= 1/(1-pmc)
27 L effetto crowding-out out In alcuni casi gli effetti della politica fiscale espansiva non sono così forti come quelli previsti dal moltiplicatore perché vengono compensati da una riduzione dell investimento. Un aumento della spesa pubblica causa un aumento del reddito nazionale e conseguentemente un aumento del tasso di interesse (dovuto all aumento della domanda di moneta) e, quindi, una diminuzione degli investimenti immobiliari e produttivi. Se gli investimenti vengono spiazzati, la domanda aggregata si riduce anch essa. L effetto crowding-out o spiazzamento tende a ridurre gli effetti espansivi della spesa pubblica sulla domanda aggregata.
28 L effetto crowding-out out tasso di interesse (a) mercato moneta OM livello prezzi (b) domanda aggregata r 2 20 miliardi r 1 DA 2 DM 2 DA 3 DM 1 DA 1 0 M (BC) M 0 Output
29 L effetto crowding-out out Quando il governo aumenta la spesa pubblica di 20 miliardi di euro, la domanda aggregata può aumentare sino al massimo previsto dalla formula del moltiplicatore (80 miliardi se il moltiplicatore è pari a 4) o meno a seconda della grandezza dell effetto spiazzamento.
30 Variazioni nell imposizione fiscale Quando il governo riduce le imposte sui redditi aumenta il reddito disponibile. le famiglie risparmiano parte dell extra reddito; le famiglie spendono parte dell extra reddito in beni di consumo; aumenta la domanda aggregata e la curva si sposta verso destra.
31 Variazioni nell imposizione fiscale La variazione della domanda aggregata anche in questo caso dipende dall effetto moltiplicatore e dall effetto spiazzamento. Dipende inoltre da quanto la riduzione delle imposte viene percepita come permanente o temporanea.
32 Politiche di stabilizzazione Pro Le politiche economiche stabilizzano la domanda aggregata, e quindi la produzione e l occupazione In presenza di politiche fiscali restrittive, per eliminare il deficit di bilancio, la BC potrebbe condurre una politica monetaria espansiva per evitare la riduzione del reddito e disoccupazione e contro Maggior destabilizzazione Ritardi degli effetti della politica adottata Ritardi nel deliberare le decisioni di politica economica E importante che politica fiscale e politica monetaria siano coordinate.
33 Politiche di stabilizzazione Secondo i Keynesiani, il governo deve stimolare attivamente la domanda aggregata se il settore privato non riesce a farlo per raggiungere l equilibrio di pieno impiego. Animal Spirits pessimismo e ottimismo delle famiglie determinano fluttuazioni nella domanda (la DA si contrae o si espande, con cali o aumenti della produzione e dell occupazione).
34 Stabilizzatori automatici Gli stabilizzatori automatici sono variazioni nella politica fiscale che stimolano la domanda aggregata senza che il governo debba deliberare misure di intervento specifiche. Gli stabilizzatori automatici dipendono dal sistema fiscale e dalla spesa del governo (esempio: il sussidio di disoccupazione; le imposte proporzionali al reddito o ai profitti).
35 La regola monetarista Secondo i monetaristi le autorità monetarie dovrebbero adottare una regola fissa che preveda l espansione dell offerta di moneta a un tasso basso e costante. Partendo dalla teoria quantitativa della moneta M x V = P x Y possiamo ricavare la formula per determinare il tasso di inflazione,? P:? M +? V =? P +? Y? M +? V -? Y =? P se V è costante, allora? V = 0? P =? M? Y 3% = 5% - 2%
36 La regola monetarista Chi è favorevole alle regola monetarista sostiene che: nel lungo periodo essa garantisce un basso tasso di inflazione rappresenta un importante stabilizzatore automatico isola la politica monetaria da influenze del potere politico elimina il rischio di errori da parte delle autorità monetarie Chi sostiene una politica monetaria discrezionale afferma che: la regola non è valida se la velocità di circolazione della moneta non è stabile nel tempo la banca centrale non ha il pieno controllo sull offerta di moneta è necessaria maggiore flessibilità
37 Concetti chiave / 1 La teoria della preferenza per la liquidità di Keynes spiega le determinanti del tasso di interesse nel BP. Secondo questa teoria il tasso di interesse si modifica per portare in equilibrio domanda e offerta di moneta. Relazione negativa tra domanda aggregata e livello dei prezzi. Un aumento del livello dei prezzi determina un aumento della domanda di moneta e del tasso di interesse, cosicchè gli investimenti vengono ridotti e, quindi, anche la domanda aggregata.
38 Concetti chiave / 2 I responsabili di politica economica possono influenzare la domanda aggregata attraverso la politica monetaria. Un aumento dell offerta di moneta determina uno spostamento verso destra della curva di DA. Una diminuzione dell offerta di moneta determina invece uno spostamento verso sinistra della curva di DA. I responsabili di politica economica possono influenzare la domanda aggregata attraverso la politica fiscale. Un aumento della spesa pubblica (o una riduzione delle imposte) causa uno spostamento verso destra della curva di domanda aggregata.
39 Concetti chiave / 3 L effetto finale di un aumento della spesa pubblica dipende da due effetti: Moltiplicatore: che tende ad amplificare gli effetti di un aumento di G su DA. Spiazzamento: dovuto all aumento del tasso di interesse, che tende invece a ridimensionare l effetto del moltiplicatore. La politica fiscale e monetaria vengono spesso impiegate per stabilizzare l economia Alcuni economisti sono contrari a interventi di questo tipo perché possono generare ulteriori fluttuazioni indesiderate dell attività economica.
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