COMUNICARE EMOZIONANDO

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1 COMUNICARE EMOZIONANDO di

2 L attività teatrale: favorisce la conoscenza di sé e dell altro attraverso il linguaggio del corpo. porta il soggetto a formarsi attraverso l esperienza e la scoperta delle proprie possibilità rinforza l identità di gruppo, stimolando la conoscenza reciproca, la condivisione e la cooperazione

3 TEATRO Forma esperienziale di apprendimento È un esperienza comunitaria e afferma l identità di un gruppo Mette al centro l uomo attraverso un processo su di sé

4 Dal latino: cum = con munire = legare, costruire E il fondamento dell'identità personale e possiede, a differenza dell'informazione, una valenza relazionale.

5 1º ASSIOMA NON SI PUO NON COMUNICARE Qualsiasi tipo di comportamento osservabile è comunicazione

6 Ogni comunicazione ha due livelli: Contenuto Relazione In modo tale che il secondo classifica il primo

7 Quanto sono importanti? Verbale 7% Paraverbale 38% Non verbale 55%

8

9 Canali della comunicazione non verbale Gestualità Atteggiamento Distanza Tono Mimica

10 Paraverbale come lo dici

11 La congruenza tra verbale - non verbale -paraverbale La congruenza convince mentre l incongruenza rende instabile il rapporto e genera disagio ed incredulità Il doppio legame di Bateson

12 Le emozioni Energia in movimento e mozione Passaggi di energia che percorrono il corpo e che costituiscono segnali per il cervello. Lo stimolo passa attraverso il cervello che lo decodifica per trasformare le emozioni in sensazioni.

13 Le emozioni Primarie Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche a stimoli interni o esterni, naturali o appresi Rabbia Confusione Paura Gioia/felicità Tristezza

14 La conoscenza non deve limitarsi alla parte visibile, ovvero a quello che diremo, ma avere radici profonde. non deve limitarsi alla parte visibile, ovvero a quello che diremo, ma avere radici profonde.

15 Comprendere i valori e gli obiettivi che ci muovono Dove vado? Perché?

16 Un obiettivo deve essere SMART Intelligente e furbo! Specifico/Semplice (ossia ben definito e chiaramente comprensibile) Misurabile (o per lo meno valutabile) nella sua raggiungibilità Accettabile (nel senso di "considerato raggiungibile" dalle persone coinvolte nel progetto) Rilevante (ossia importante per il committente, al punto di affidare un mandato chiaro e forte a coloro che hanno responsabilità nel progetto) Tempificato/Tracciabile (nel senso che deve essere conseguito entro una data certa e poter essere tracciato nel suo avanzamento)

17 GRUPPO Avere un destino comune (Lewin) insieme di persone che, sulla base di azioni reciproche nel raggiungimento di obiettivi, influenzano i loro comportamenti traendo forza dalla condivisione come fattore vincolante che determina il senso di appartenenza. Esistenza di sentimenti comuni di natura tipicamente affettiva: bisogni, desideri, emozioni, attese di cui ogni membro è portatore e, rispetto ai quali, l essere aggregati ne garantisce la soddisfazione

18 IL GRUPPO IN AZIONE OBIETTIVO Funzione istituente rispetto al gruppo. Fa si che il gruppo ci sia e va esplicitato con chiarezza in modo che tutti se lo rappresentino allo stesso modo COMPITO Cosa va fatto L attività per il raggiungimento dell obiettivo STRATEGIA In presenza di obiettivi complessi che richiedono compiti complessi accanto al compito può essere individuata una strategia, ovvero un indirizzo nello svolgimento del compito che riduce i gradi di libertà possibili e contribuisce a semplificare e accelerare il lavoro

19 Programmazione dei progetti OBIETTIVI La possibilità di raggiungere gli obiettivi è legata a una buona PIANIFICAZIONE PIANIFICAZIONE Ci permette di sviluppare un PIANO CONTINGENTE PIANO CONTINGENTE Permette di verificare il nostro percorso passo per passo

20 Coordinare significa Fissare l obiettivo Garantire il metodo Padroneggiare risorse e vincoli

21 DOMANDE CHIUSE NEUTRE Per verificare per classificare Per sollecitare l assenso Quando si usano? Per gestire il dialogo ed il tempo Cominciano con un verbo: potere / avere / essere / fare / sapere Si risponde con si/no N.B. se usate troppo comportano un atteggiamento manipolatorio

22 DOMANDE APERTE il miglior modo per mettere l interlocutore a proprio agio Quando si usano? Per capire/conoscere Per avere informazioni Per definire le esigenze Per dimostrare interesse FATTI: chi /che cosa /quando /dove /quale /quanto OPINIONI: perché / come /in che senso N.B. Esse riflettono il reale interesse per le opinioni e le idee dell interlocutore, evidenziano la capacità di ascoltare. Sono le domande che danno avvio al vero dialogo.

23 Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso, lavorare insieme un successo! ( H. Ford)

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