Giornata di Formazione per referenti delle Scuole Polo
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1 Giornata di Formazione per referenti delle Scuole Polo Milano, 18 gennaio
2 NORMATIVA RELATIVA ALLA SOLIDARIETA, AL BENESSERE DEGLI STUDENTI E ALL AUTONOMIA DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI L. 285/97 relativa alla promozione dei diritti dell infanzia e dell adolescenza L. 266/91 - Legge quadro sul volontariato per la funzione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, riconosciuta all attività di volontariato dallo Stato Italiano, e quanto previsto dalla normativa in merito ai Centri di Servizio per il Volontariato; 2
3 Le L. 22/93 e L. 23/99 della Regione Lombardia a tutela del volontariato e della famiglia: L. 22/93, in cui la regione - riconosce il ruolo del volontariato come strumento di solidarietà sociale, - ne promuove lo sviluppo per il perseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale L. 23/99 a tutela del volontariato e della famiglia con finalità di promuovere e sostenere le iniziative finalizzate alla creazione di reti primarie di solidarietà, l'associazionismo e la cooperazione Il Piano Nazionale per il Ben-essere dello studente del , che all azione 5 comprende le educazioni al volontariato e alla pace. 3
4 NORMATIVA RELATIVA ALLA SCUOLA ITALIANA L.59/97 art. 21 ed il Regolamento applicativo del DPR 275/99 relativi all avviamento e all organizzazione del processo di autonomia scolastica L. 440/97 che riguarda l arricchimento dell offerta formativa e le attività complementari ed integrative 4
5 Il DPR 249/98 relativo allo Statuto delle studentesse e degli studenti ed il successivo DPR 235/2007 che integra lo Statuto con il riferimento al recupero dello studente attraverso attivita' di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunita' scolastica; La L. 1/07 sugli Esami di Stato e la normativa sui crediti formativi D.M. 452/98 (tipologie di esperienze che danno luogo ai crediti formativi), D.M. 49/2000 artt. 1 e 3, D.M. 42/2007; 5
6 SCUOLA-VOLONTARIATO E ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO NEL QUADRO GIURIDICO DELLA RIFORMA DELLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO Legge n. 53/2003, art. 4 prevede per gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età la possibilità di realizzare i corsi del secondo ciclo in alternanza scuolalavoro. (1) La finalità è di assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze e abilità di base acquisite in classe, l acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. 6
7 L istituzione scolastica o formativa renderà possibile l attivazione di tali percorsi grazie alla stipulazione di convenzioni con imprese, associazioni di rappresentanza, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro (2). Le convenzioni regolano i rapporti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nei percorsi di alternanza, ivi compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicurezza dei partecipanti (3) 7
8 Finalità dei percorsi di alternanza (Decreto Lgs. n.15 aprile 2005, n.77) a) attuare modalità di apprendimento flessibili che, colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; b) arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; c) favorire l'orientamento futuro dei giovani; d) favorire la partecipazione attiva dei soggetti coinvolti appartenenti al mondo del lavoro e alla società civile ai processi formativi; e) creare un ponte tra scuola e territorio in un ottica di sussidiarietà (4). 8
9 Valutazione e certificazione dei percorsi di alternanza Le competenze acquisite costituiscono crediti riconosciuti sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma quinquennale o della qualifica triennale, sia per eventuali passaggi tra sistemi o per la transizione a percorsi di apprendistato (Decreto Lgs. 14 settembre 2011, n.167, T.U. sull apprendistato) (5). I periodi di apprendimento mediante alternanza scuola-lavoro sono estesi anche ai soggetti disabili e per questi ultimi prevedono un organizzazione finalizzata a promuoverne l autonomia per facilitarne l inserimento nel mondo del lavoro (6). La valutazione e la relativa certificazione di competenze acquisite sono effettuate a norma della Legge , n. 104, proprio con l obiettivo prioritario di riconoscerne e valorizzarne il potenziale, anche ai fini dell occupabilità (7). 9
10 LE POLITICHE EUROPEE A SOSTEGNO DELLE COMPETENZE DI CITTADINANZA ATTIVA ACQUISIBILI IN PERCORSI DI VOLONTARIATO L UE sottolinea il contributo del volontariato alla strategia di crescita Europa 2020, in particolare per favorire l aumento del tasso di occupazione, in quanto aiuta le persone ad acquisire nuove competenze e ad adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro (8), ma soprattutto perché traduce concretamente i valori su cui si fonda l'europa, che sono la giustizia, la solidarietà, l'inclusione e la cittadinanza (9). 10
11 Possibilità di finanziamento a favore dei volontari e delle attività di volontariato nel quadro dei seguenti programmi: Il servizio volontario europeo (SVE), nel quadro del programma Gioventù in azione, offre ai giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni la possibilità di svolgere attività di volontariato al di fuori del loro paese di origine per un periodo fino a 12 mesi. Oltre ad aiutare le comunità locali, il servizio volontario europeo permette ai volontari di acquisire nuove competenze, di imparare le lingue e di scoprire altre culture (10); 11
12 Il programma dell'ue Europa per i cittadini sostiene un'ampia gamma di attività e di organizzazioni che promuovono la cittadinanza europea, ad esempio attraverso progetti di gemellaggio tra città. Il programma dedica un'attenzione particolare alla promozione del volontariato, che è stata infatti una delle priorità per il 2011 (11); 12
13 Il programma nel campo dell'apprendimento permanente comprende il programma Grundtvig, che promuove la partecipazione dei cittadini europei a progetti di volontariato in un paese europeo diverso dal proprio, consentendo loro di acquisire e condividere conoscenze ed esperienze oltre le frontiere(12). 13
14 Lo stato dell arte Proposta di Raccomandazione del Consiglio del 5/9/2012 riguardante la convalida dell'apprendimento non formale e informale, che tenga conto della dimensione del volontariato 14
15 Applicazione delle azioni proposte dalla Raccomandazione del Consiglio Comporta per gli Stati membri: Istituire entro il 2015 sistemi nazionali di convalida delle conoscenze, capacità e competenze, indipendentemente dal contesto di apprendimento, basati su: - identificazione, - documentazione, - valutazione in base a standard - validazione - certificazione 15
16 (Linee Guida europee sulla validazione dell apprendimento non formale e informale, Cedefop, 2009) Identificazione individua competenze dell individuo sulla base delle sue esperienze. Viene detta anche valutazione formativa, che accerta il possesso delle competenze e conformità a standard (13), ma non porta al rilascio di una certificazione Validazione, detta anche valutazione sommativa, individua e misura i risultati dell apprendimento. Nel settore del volontariato i 2 metodi considerati validi sono quello dichiarativo e il Portfolio Certificazione, che vede coinvolti 5 soggetti: operatori di orientamento, valutatori, responsabili dei centri di valutazione, osservatori esterni, altri stakeholder 16
17 Sul piano pratico, le esperienze di lavoro volontario e le competenze acquisite con il volontariato a livello europeo possono figurare nei documenti Europass ments e saranno inserite nel futuro Passaporto Europeo delle Competenze (14). 17
18 Supplemento al certificato: Un documento che descrive le conoscenze e le competenze acquisite dai possessori dei certificati d'istruzione e formazione professionale. Completa le informazioni già comprese nel certificato ufficiale, agevolandone la comprensione specie da parte di datori di lavoro o enti stranieri, ma non sostituisce il certificato originale. Per ottenerne il rilascio la maggior parte dei paesi ha istituito degli Inventari nazionali degli Europass Supplementi al Certificato. Oppure è possibile contattare il Punto Nazionale di Riferimento. 18
19 Supplemento al Diploma: Un documento che descrive le conoscenze e le competenze acquisite dai possessori dei titoli d'istruzione superiore. Completa le informazioni già comprese nei diplomi e nei titoli ufficiali, agevolandone la comprensione specie da parte di datori di lavoro o enti al di fuori del paese che lo rilascia, ma non sostituisce il diploma o il titolo originale E rilasciato dall'ente d'istruzione superiore che rilascia il diploma o titolo originale. 19
20 Strategia Europa 2020 Il 75% delle persone tra i 20 ed i 64 anni deve avere un lavoro Il 3% del PIL dell UE investito in R&S Abbandono scolastico inferiore al 10% e 40% dei giovani laureati 20 milioni di persone in meno a rischio povertà 20
21 Legge 92 del 28 Luglio 12. Art 4 commi 51-60; Per apprendimento permanente si intende qualsiasi attivita' intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacita' e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale (c.51) Volontariato come ambito di apprendimento non formale (c.53) Riconoscimento di crediti formativi e la certificazione degli apprendimenti comunque acquisiti (c.55b) 21
22 Legge 92 del 28 Luglio 12. Art 4 commi 51-60; possibilita' di riconoscimento degli apprendimenti non formali e informali convalidati come crediti formativi in relazione ai titoli di istruzione e formazione e alle qualificazioni (c.58e) previsione di procedure di convalida dell'apprendimento non formale e informale e di riconoscimento dei crediti da parte dei soggetti istituzionalmente competenti in materia di istruzione, formazione e lavoro, ivi incluse le imprese e loro rappresentanze nonche' le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (c.58d/f) 22
23 Legge 92 del 28 Luglio 12. Art 4 commi La certificazione delle competenze acquisite nei contesti formali, non formali ed informali e' un atto pubblico finalizzato a garantire la trasparenza e il riconoscimento degli apprendimenti, in coerenza con gli indirizzi fissati dall'unione europea. La certificazione conduce al rilascio di un certificato, un diploma o un titolo che documenta formalmente l'accertamento e la convalida effettuati da un ente pubblico o da un soggetto accreditato o autorizzato (c.65) 23
24 Legge 92 del 28 Luglio 12. Art 4 commi Tutti gli standard delle qualificazioni e competenze certificabili ai sensi del sistema pubblico di certificazione sono raccolti in repertori codificati a livello nazionale o regionale, pubblicamente riconosciuti e accessibili in un repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali. (67) e contengono gli elementi essenziali per la riconoscibilita' e ampia spendibilita' delle certificazioni in ambito regionale, nazionale ed europeo; le modalita' di registrazione delle competenze certificate, anche con riferimento al libretto formativo ed alle anagrafi del cittadino 24
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