La filosofia dell ICF e gli strumenti per la progettazione: dal PDF al PEI, al Progetto multidisciplinare e al progetto di vita

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1 La filosofia dell ICF e gli strumenti per la progettazione: dal PDF al PEI, al Progetto multidisciplinare e al progetto di vita Sara Coccolo Torino 9 gennaio 2018

2 Dalla Promozione della Salute al Modello ICF

3 La Promozione della Salute La Carta di Ottawa (1986) per la Promozione della Salute processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla attraverso decisioni consapevoli Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l ambiente circostante o di farvi fronte.

4 La salute è un concetto positivo, una risorsa per la vita quotidiana, valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche La promozione della salute non è una responsabilità esclusiva del settore sanitario La salute, così intesa, diviene per la SCUOLA un elemento strettamente collegato al successo formativo dei giovani, al loro essere attivi e responsabili come persone e cittadini di oggi e di domani: la salute è creata prendendosi cura di se stessi e degli altri, essendo capaci di prendere decisioni e di avere il controllo sulle diverse circostanze della vita

5 Quali relazioni tra.. Promozione della salute Didattiche e approcci inclusivi Sono processi da sviluppare per favorire il successo formativo di tutti e di ciascuno

6 Il modello ICF per l Inclusione e la Promozione della Salute nella scuola MIGLIORARE GLI AMBIENTI FISICI : aule, laboratori, palestre, spazi per i docenti, spazi esterni Rimuovere le barriere MIGLIORARE GLI AMBIENTI EDUCATIVI: metodologie e approcci, inclusione, relazioni Individuare i facilitatori

7 Le tappe in Italia: ante anni 60 : dall esclusione alla medicalizzazione anni 60/75 : dalla medicalizzazione all inserimento anni 70/90: dall inserimento all integrazione post anni 90 : dall integrazione all inclusione

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10 INCLUSIONE SCOLASTICA talo Fiorin Riconoscimento delle differenze tra gli alunni: organizzazione della scuola e didattica si debbono organizzare a partire dal riconoscimento di tali differenze

11 «Vi è gap tra mondo della scuola, società e vita quotidiana OCCORRE Integrare dentro e fuori la scuola Coordinando tempo di scuola e tempo di vita» Luigi Favro Dialogo con il territorio, costruzione di reti

12 SCUOLA INCLUSIVA Luigi Favro accoglie nella quotidiana ordinarietà scolastica tutte le diversità, trattando le differenze individuali e le difficoltà con una didattica plurale, capace di valorizzare le differenze, superando l indifferenza verso le diversità affrontare le difficoltà con competenza trasformandole da ostacolo per l allievo a obiettivo per gli insegnanti far apprendere ciascun allievo

13 Scuola inclusiva quando Una scuola è inclusiva quando è in grado di accogliere le diversità /differenze e di costruire percorsi individualizzati che consentono a ciascun allievo di raggiungere il massimo livello possibile di formazione (GUARDARE LE POTENZIALITA ) Il PTOF di una scuola è inclusivo quando prevede nella quotidianità interventi da adottare per dare risposte precise ad esigenze educative individuali, così che la presenza in classe di alunni disabili diventi un opportunità per tutti

14 Quali risorse per migliorare l inclusività della scuola? APPROCCIO OTTIMISTICO Ogni essere umano inteso come sistema aperto ai cambiamenti può essere modificabile a prescindere dalla età, dalla cultura e dalla natura delle carenze che può presentare

15 ICF International Classification of Functioning, Disability and Health OMS 2001 Funzionamento della persona come complessa interazione tra salute e fattori ambientali Approccio olistico a livello universale per descrivere il funzionamento di una persona

16 MODELLO ICF Salute come Funzionamento umano Fattori biologici Fattori bio-strutturali Fattori funzionali Fattori di capacità Fattori di partecipazione sociale elementi di contesto e ambientali

17 MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE SALUTE - riguarda tutto il benessere dell intera persona - è legata al funzionamento umano a tutti i livelli (biologico, fisico, personale, sociale, ) - non è estraneo all ambiente di vita DISABILITA non è una caratteristica della persona ma l impatto di una condizione di salute con un ambiente sfavorevole, che pone barriere ostacolanti attività e partecipazione (o non attiva facilitatori)

18 Per l OMS la salute - riguarda l intera persona Quale salute e quale disabilità? SALUTE NON come assenza di malattia, ma tensione verso piena armonia ed equilibrio fisico, psichico, spirituale e sociale - coinvolge non solo l assenza di malattie / disturbi/lesioni, ma tutte le dimensioni del funzionamento umano (fisico, psicologico, personale, familiare, sociale) - non può prescindere dall ambiente di vita

19 Nuovo concetto di salute con l ICF Ogni persona si caratterizza per differenti forme di funzionamento determinate dall interazione dinamica tra fattori personali e fattori contestuali I problemi si concretizzano ( o si superano) nell intersezione tra i 2 fattori

20 Il cambiamento culturale con l ICF Qualunque persona in qualunque momento della vita può avere una condizione di salute che in un AMBIENTE SFAVOREVOLE può peggiorare fino alla disabilità

21 Cos è l ICF Ordinatore concettuale Linguaggio comune e condiviso Strumento classificatorio descrittivo

22 ORDINATORE CONCETTUALE L ICF s avvale di un MODELLO CONCETTUALE di approccio globale al funzionamento dell individuo, che può essere definito unicamente nell interazione / reciprocità tra persona e contesto ambientale contiene la DESCRIZIONE delle diverse componenti del funzionamento della vita dell individuo nei suoi diversi momenti, condizioni, età, situazioni di vita, è a STRUTTURA GERARCHICA con più livelli di codifica ed indicatori/qualificatori di compromissione per ciascun aspetto considerato 22

23 L ICF LINGUAGGIO COMUNE E CONDIVISO L I.C.F. è strumento di classificazione della salute e degli stati ad essa correlati, perché serve a descrivere in termini scientifici condivisi e comuni lo stato di salute generale della persona e delle caratteristiche associate alle sue esperienze di vita, quindi per descrivere funzionamento e disabilità L I.C.F. possiede un vocabolario ritenuto completo del funzionamento umano e della disabilità 23

24 STRUMENTO CLASSIFICATORIO DESCRITTIVO L I.C.F. è dunque un SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE FINALIZZATO A DARE INFORMAZIONI SULLO STATO FUNZIONALE DELLA PERSONA quindi: sul funzionamento (= sugli aspetti positivi dell interazione tra individuo e suo ambiente) sulla disabilità (= sugli aspetti negativi dell interazione tra individuo e suo ambiente) sull ambiente (portatore di facilitatori o di barriere) 24

25 L ICF permette l elaborazione di un profilo di funzionamento del singolo individuo, confrontabile nel tempo (anche per valutare gli esiti degli interventi) e condivisibile con l interessato od il suo rappresentante, incrementando così la sua consapevolezza e partecipazione L ICF non è una classificazione delle persone, ma descrive le esperienze che le persone si trovano a vivere in un determinato contesto con la presenza di una condizione di salute uno strumento di misurazione o di valutazione (assessment)

26 MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE. funzionamento e disabilità sono in relazione con l ambiente di vita della persona. descrive l impatto dei fattori contestuali (ambientali e personali) in termini di barriere e facilitatori

27 barriere = fattori ambientali la cui assenza o presenza limita il funzionamento di una persona con una condizione di salute nelle aree di vita e crea disabilità facilitatori = fattori ambientali la cui assenza o presenza migliora il funzionamento di una persona con una condizione di salute nelle aree di vita e riduce la disabilità

28 DISABILITA - non configurabile come un dato oggettivo, assoluto, immutabile - ma da correlare all impatto sfavorevole di una condizione di salute con i contesti di vita di una persona (la disabilità è una variabile che dipende da una condizione personale di minorazione/ che si relaziona con i contesti di vita)

29 ma la scuola è facilitatore o barriera? Pensiamoci insieme Quali barriere? Quali facilitatori?

30 dipende da le scelte (pedagogiche, organizzative, logistiche, temporali, d accoglienza, strutturali,...) poste in essere da quel determinato ambiente scolastico atteggiamenti rivolti al disabile da parte delle persone (adulti o compagni) con cui il disabile entra in rapporto clima relazionale ed educativo spazi di attività e partecipazione realmente praticabili in classe e nella scuola ausili e sussidi didattici effettivamente disponibili ambienti fisici, attrezzature, soluzioni per la mobilità abbattimento barriere / posa facilitatori BUROCRAZIA AMICA.

31 L ICF PER GLI ALLIEVI DISABILI E DSA: LE SINERGIE LA SCUOLA LA FAMIGLIA LA SANITA

32 pproccio ottimistico I cromosomi non hanno l ultima parola Noi siamo più dei nostri geni Sebastian Seung Reuven Feurstein Ogni essere umano inteso come sistema aperto ai cambiamenti può essere modificabile a prescindere dalla età, dalla cultura e dalla natura delle carenze che può presentare.

33 AREA DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI BES Direttiva del MIUR Circolare Ministeriale n Disabilità Disturbi evolutivi specifici Svantaggio socio-economico, linguistico culturale

34 STRUTTURA dell I.C.F. e CENNI di CODIFICA / DECODIFICA 34

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36 Le 6 componenti della salute (OMS) condizione di salute (malattia) body functions (fisiologia) - funzioni corporee body structures (anatomia) - strutture corporee domain of activities & partecipations (ciò che la persona fa) - attività e partecipazione enviromental factors (contesto) - fattori ambientali fattori personali

37 Il caso di B.N. : dal PDF alla progettazione del PEI Pensiamoci insieme in gruppo Individuare le potenzialità da cui partire.. Osservare annotare confrontarsi

38 Qualificatori numeri aggiunti al codice e preceduti da un punto divisore che per ogni item definiscono e specificano -su scala ordinaleo il grado di compromissione di una funzione / struttura corporea o il grado di difficoltà che una persona incontra nello svolgere attività o a partecipare alla vita sociale N.B. Numero e tipo di qualificatori variano a seconda della componente di ICF oggetto di codifica

39 per Funzioni corporee un solo qualificatore che specifica, su una scala ordinale a 5 punti, l estensione della menomazione bxxx.0 = nessuna menomazione bxxx.1 = menomazione lieve bxxx.2 = menomazione moderata bxxx.3 = menomazione grave bxxx.4 = completa bxxx.8 = non specificato bxxx.9 = non applicabile

40 Diagnosi funzionale ICD Impostazione clinico - medica Funzionamento Free contex Normalità Valutazione dei prodotti Profilo descrittivo di funzionamento ICF-CY Modello bio-psico-sociale Funzionamento dinamico Centralità del contesto Speciale normalità Valutazione dei processi

41 Il percorso in estrema sintesi.. Rilevazione del problema da parte della sanità o della scuola Elaborazione del PEI da parte della scuola, della sanità, enti locali, famiglia L Unità Multidisciplinare Integrata completa il PDF con la parte 2 ed elabora il Progetto Multidisciplinare La famiglia si rivolge all ASL - NPI Gruppo Disabilità Minori prende in carico il bambino con disabilità ed elabora il PDF parte 1 (sanitaria) Il PDF viene esaminato in Commissione Integrata (con medico INPS) e si pronuncia su disabilità e/o invalidità

42 CHE FARE? osservare l impatto dell ambiente scolastico e riconoscere la funzione di facilitatore / barriera costruire un contesto scolastico che da barriera diventi facilitatore operare scelte pedagogico-didattiche per il potenziamento delle capability individuare capacità, performance e performance 1

43 Parte 2:profilo descrittivo di funzionamento (a cura dell Unità Multidisciplinare Integrata) ATTIVITA E PARTECIPAZIONE Descrivere solo l entità delle limitazioni e gli eventuali punti di forza delle attività e della partecipazione che appaiono significative per la persona La descrizione deve essere fatta in forma narrativa facendo esplicito riferimento al codice ICF completo dei suoi qualificatori in termini di Performance (ciò che la persona fa nel suo ambiente -facilitatori e barriere compresi-), Performance 1 (ciò che la persona fa con facilitatori e barriere strumentali, senza l influenza delle persone) e Capacità (ciò che la persona sarebbe in grado di fare da sola, senza facilitatori né barriere di alcun tipo). In caso di differenze tra Performance, Performance1 e Capacità descrivere i Fattori Ambientali che ne sono responsabili e la loro modalità di interazione con le persone Utilizzare come traccia la checklistpmt ed il Breve elenco dei fattori ambientali

44 barriere = fattori ambientali la cui assenza o presenza limita il funzionamento di una persona con una condizione di salute nelle aree di vita e crea disabilità facilitatori = fattori ambientali la cui assenza o presenza migliora il funzionamento di una persona con una condizione di salute nelle aree di vita e riduce la disabilità

45 performance = ciò che una persona fa realmente nel suo ambiente attuale (introduce l aspetto del coinvolgimento di una persona nelle situazioni di vita con l influenza dei fattori ambientali riferibili a cose/oggetti o persone) L ambiente attuale è descritto anche utilizzando la componente Fattori Ambientali performance1 = ciò che un individuo fa nel suo ambiente con l influenza dei fattori ambientali riferibili però alle sole cose / oggetti e non alle persone

46 capacità = il più alto livello probabile di funzionamento che una persona può raggiungere in un determinato momento in un dominio di Attività e Partecipazione La capacità va misurata in un ambiente considerato uniforme (standard) ed indica l abilità dell individuo adattata all ambiente, senza l aiuto o il supporto di cose/oggetti o persone La componente Fattori Ambientali può essere usata per descrivere le caratteristiche di questo ambiente standard

47 Piano Educativo Individualizzato Costruire obiettivi, attività didattiche e atteggiamenti educativi su misura per la singola e specifica peculiarità di quell alunno, ponendo particolare attenzione anche ai suoi punti di forza, dai quali si potrà partire per impostare il lavoro. Co-costruzione Tutti gli insegnanti devono essere partecipi, perché l integrazione degli alunni in difficoltà deve riguardare tutti gli ambiti della vita scolastica e non essere solo una presenza limitata a qualche ora o a qualche attività svolta con l insegnante di sostegno.

48 COME SI FA? 1. Ci si mette in moto: cercando fra gli oltre 1000 codici ICF quelli adatti a descrivere i nostri alunni 2. Si dà significato ai codici: qualificando le CAPACITA e le PERFORMANCE 0 - NESSUNA difficoltà 1 - difficoltà LIEVE 2 - difficoltà MEDIA 3 - difficoltà GRAVE 4 difficoltà COMPLETA

49 per Funzioni corporee un solo qualificatore che specifica, su una scala ordinale a 5 punti, l estensione della menomazione bxxx.0 = nessuna menomazione bxxx.1 = menomazione lieve bxxx.2 = menomazione moderata bxxx.3 = menomazione grave bxxx.4 = completa bxxx.8 = non specificato bxxx.9 = non applicabile

50 - per Strutture corporee tre i qualificatori che definiscono 1) l estensione della menomazione: sxxx.0 = nessuna menomazione sxxx.1 = menomazione lieve sxxx.2 = menomazione moderata sxxx.3 = menomazione grave sxxx.4 = completa sxxx.8 = non specificato sxxx.9 = non applicabile 2) la natura della menomazione sxxx._0 = nessun cambiamento nella struttura sxxx._1 = assenza totale sxxx._2 = assenza parziale sxxx._3 = parte in eccesso sxxx._4 = dimensioni anormali sxxx._5 = discontinuità sxxx._6 = posizione deviante sxxx._7 = cambiamenti qualitativi nella struttura (incluso l accumulo di fluidi) sxxx._8 = non specificato sxxx._9 = non applicabile 3) la localizzazione della menomazione nel corpo sxxx. 0 = più di una regione sxxx. 1 = destra sxxx. 2 = sinistra sxxx. 3 = entrambi i lati sxxx. 4 = frontale sxxx. 5 = dorsale sxxx. 6 = prossimale sxxx. 7 = distale sxxx. 8 = non specificato sxxx. 9 = non applicabile

51 - E importante sottolineare il CAMBIO di PROSPETTIVA che si fa con ICF. - Perché ci si deve porre la domanda: quali adattamenti ragionati ho inserito IO nel contesto? - non mi chiedo solo che cosa la persona sa fare (la capacità) ma se io ho MESSO LA PERSONA IN CONDIZIONE DI FARE.

52 Approccio Umanistico Affettivo Attività curriculare: percorsi multidisciplinari pluralità metodologie Promuovere inclusione attraverso una molteplicità di approcci didattici Didattica Laboratoriale Approccio cognitivo e meta - cognitivo Didattica della domanda

53 I materiali del corso sono scaricabili su

54 GRAZIE PER L ATTENZIONE! Sara Coccolo Ufficio Inclusione UST Torino Sostegnotorino@istruzione.it

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