ARGOMENTO DELLA LEZIONE La didattica speciale dell integrazione e i bisogni educativi speciali. Punti tematici:
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- Vittore Dolce
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1 ARGOMENTO DELLA LEZIONE La didattica speciale dell integrazione e i bisogni educativi speciali. Punti tematici: La didattica speciale I bisogni educativi speciali Approccio alle difficoltà di apprendimento
2 DIDATTICA SPECIALE LA DIDATTICA SPECIALE DIDATTICA SPECIALE = Didattica di qualità «Un integrazione di qualità ha bisogno di una didattica di qualità. La didattica è l insegnamento, cioè le prassi che pervadono l ambiente scuola, sia in verticale che in orizzontale, con i docenti e tra gli alunni. La didattica è la normalità dell operare finalizzato allo sviluppo di capacità e competenze utili, nel contesto di una relazione di aiuto profonda e significativa con chi apprende. La didattica è anche puntare a un obiettivo di crescita, avere a cuore lo sviluppo dell alunno, programmare, agire e valutare (anche severamente) la propria azione didattica e le azioni di chi apprende. Si fa didattica quando si insegna letteratura italiana o calcolo frazionario, quando si lavora nell educazione socio-affettiva, quando si insegna a collaborare, a soffiarsi il naso, a prendersi cura del materiale didattico, a rispondere con lo sguardo al proprio nome, e in tanti altri modi». (D. Ianes, Didattica speciale per l integrazione. Un insegnamento sensibile alle differenze, Erickson, Gardolo (TN) 2005 Seconda edizione) L integrazione di qualità passa attraverso la qualificazione della didattica: la didattica quotidiana è sempre speciale, nella misura in cui ogni individuo ha dei bisogni speciali.
3 LA DIDATTICA SPECIALE I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI DAL PARADIGMA MEDICO AL PARADIGMA BIO-PEDAGOGICO-SOCIALE MODELLO MEDICO MODELLO BIO- PEDAGOGICO-SOCIALE UNIDIREZIONALE CAUSALE PATOLOGIA ICIDH (OMS) INSERIMENTO INDIVIDUALISMO POLITICHE SANITARIE GHETTIZZAZIONE MULTIDIREZIONALE MULTIFATTORIALE QUALITA DELLA VITA ICF (OMS) INTEGRAZIONE COINVOLGIMENTO POLITICHE SOCIALI PARTECIPAZIONE
4 LA DIDATTICA SPECIALE I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI QUESTIONE TERMINOLOGICA SECONDO ICIDH-1980 (International Classification of Impairments, Disabilities and Handicaps) MENOMAZION E Riguarda organi e/o apparati funzionali Perdita o anomalia strutturale o funzionale, fisica o psichica. Si manifesta a livello della persona. DISABILITA Limitazione nello svolgimento di un attività secondo i parametri considerati normali. Si manifesta nella interazione con l ambiente. HANDICAP Svantaggio che limita o impedisce la possibilità di ricoprire il ruolo normalmente proprio.
5 LA DIDATTICA SPECIALE I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI QUESTIONE TERMINOLOGICA SECONDO ICIDH-1980 Menomazione = Esteriorizzazione di uno stato patologico (conseguenza diretta della patologia). Disabilità: Oggettivazione della menomazione (restrizione o carenza della capacità di compiere un attività di base nel modo o nell ampiezza considerati normali per un essere umano). Handicap: Socializzazione del deficit (condizione di svantaggio vissuta in conseguenza di una menomazione o di una disabilità).
6 LA DIDATTICA SPECIALE I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI QUESTIONE TERMINOLOGICA SECONDO ICF 2001 (International Classification of Functioning, Disability and Health ) Capacità e Performance Condizioni fisiche (disturbo o malattia) INPUT BIOLOGICO Funzione e struttura del corpo (menomazione) Attività (Disabilità) Fattori contestuali Partecipazione (handicap) INPUT CONTESTUALE Ambientali Personali
7 LA DIDATTICA SPECIALE I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI QUESTIONE TERMINOLOGICA SECONDO ICF Non più «disabilità» ma «limitazioni delle attività personali». Non più «handicap» o «svantaggio esistenziale» ma «diversa partecipazione sociale». La persona non è più vista in rapporto al suo deficit funzionale e sociale, ma è rapportata al concetto di salute Approccio bio-psico-sociale - benessere fisico, emotivo e sociale - risorsa per la vita quotidiana
8 LA DIDATTICA SPECIALE I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI MACRO OBIETTIVO DELLA DIDATTICA SPECIALE L INTEGRAZIONE ETIMOLOGIA Inserire una persona o un gruppo in un ambiente o in un contesto in modo che ne diventi parte organica; Rendere qualcosa completo, o più valido, più efficace. DISABILE INTERATTIVITA Integrazione sociale CONTESTO Integrazione scolastica SCUOLA A NUOVO INDIRIZZO
9 LA DIDATTICA SPECIALE L INTEGRAZIONE SCOLASTICA Inserimento VS Integrazione OBIETTIVO: lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione (Art. 12 della Legge quadro n. 104 del 5 febbraio 1992). Principi fondamentali per la qualità dell integrazione scolastica: 1. insegnamento individualizzato; 2. adeguata programmazione pedagogica; 3. razionalità del programma didattico; 4. accoglienza da parte della classe; 5. facilitazione delle attività didattiche.
10 LA DIDATTICA SPECIALE LE QUATTRO COORDINATE DELLA DIDATTICA DI QUALITA : Riconoscimento delle differenze e conoscenza dei bisogni educativi speciali Ovest: Collaborazione tra compagni di classe DIDATTICA DI QUALITA Est: Progettualità individualizzata e aperta alla vita adulta Sud: Efficacia relazionale e cognitiva
11 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Special Educational Needs: «Le difficoltà scolastiche sono di tanti tipi diversi e spesso non sono la conseguenza di una causa specifica ma sono dovute al concorso di molti fattori che riguardano sia lo studente sia il contesto in cui egli viene a trovarsi» (Cornoldi, 1999). Alunni con BES CON diagnosi psicologica e/o medica: Ritardo mentale Disturbi generalizzati dello sviluppo Disturbi dell apprendimento Disturbi del comportamento Patologie della motricità, sensoriali, neurologiche o riferibili ad altri disturbi Alunni con BES SENZA diagnosi psicologica e/o medica: Svantaggio o deprivazione sociale Provenienza e bagaglio linguistico-culturale diverso Famiglie difficili Difficoltà psicologiche non diagnosticabili come psicopatolgie organici
12 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Attivazione di risorse per l inclusione ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Bisogni letti attraverso l ICF PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDUALIZZATA Bisogni particolari PROFESSIONI PARTICOLARI
13 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Le risorse aggiuntive per l individualizzazione e l inclusione: 1. Organizzazione scolastica 2. Gestione degli spazi e aspetti architettonici 3. Partnership e alleanze extrascolastiche 4. Necessità formative e di aggiornamento specifico 5. Necessità di documentazione, di scambio di esperienze, di presa di contatto con altre scuole 6. Modalità didattiche ordinarie per tutta la classe 7. Materiale didattico ordinario per tutta la classe 8. Didattica individuale 9. Materiale didattico individuale specifico 10. Interventi educativi formativi ordinari 11. Interventi educativi formativi individuali 12. Interventi educativi relazionali ordinari 13. Interventi educativi relazionali individuali 14. Ausili e tecnologie di aiuto 15. Interventi riabilitativi 16. Interventi sanitari-terapeutici
14 L INSEGNANTE DI SOSTEGNO COMPETENZE E CAPACITA RICHIESTE ALL INSEGNANTE SPECIALIZZATO Capacità relazione Capacità di iniziativa correlata alla disponibilità Capacità di coinvolgere non solo la classe ma tutta la scuola nel processo di integrazione Capacità di individuare gli specifici bisogni formativi di ogni alunno Capacità di rispondere ai bisogni educativi degli alunni con interventi calibrati sulle condizioni personali di ciascuno Capacità di conoscere sia la specifica situazione dellapersona, sia quelle del gruppo e della comunità scolastica in cui esso viene inserito e, pertanto, di diversificare tempi e modi di intervento in relazione alla natura e all entità dell handicap. Principi: Preparazione polivalente Competenze psico pedagogiche Formazione accurata Conoscenze didattiche strategiche
15 APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Difficoltà di apprendimento Intervento educativo speciale L espressione difficoltà di apprendimento si riferisce a tutti quegli ostacoli o rallentamenti che si possono manifestare nei processi di apprendimento, i quali influenzano negativamente l integrazione nella vita scolastica e nella comunità, evidenziando così bisogni educativi speciali 1 2 Alunni con ritardo mentale dovuto a sindrome organica specifica e ben definita (cfr. Sindrome di Down) Alunni con disturbi di Apprendimento (cfr. dislessici)
16 APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO DISABILITA MENTALI Caratteristiche Un funzionamento intellettivo inferiore alla media Ritardo mentale Fattori scatenanti Un deficit o un inadeguatezza nel comportamento adattivo Familiarietà nei genitori e nei consanguinei Basso livello economico (deprivazione sociale) Fattori ambientali di rilevanza organica (es. malnutrizione) Tipologie Ritardo mentale lieve Ritardo mentale medio Ritardo mentale grave Ritardo mentale gravissimo
17 APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO FOCUS SUI RITARDI MENTALI Ritardo mentale lieve 50/55 < QI < 70 Disabilità minime Ritardo mentale medio 35/40 < QI < 50/55 Difficoltà nei rapporti interpersonali Ritardo mentale gravissimo QI < 20/25 Gravi limitazioni motorie Ritardo mentale grave 20/25 < QI < 35/40 Significativi deficit motori
18 APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO DISTURBI GENERALIZZATI DI SVILUPPO Grave distorsione nello sviluppo di molte funzioni fondamentali Disturbo autistico Disturbi di sviluppo non altrimenti specificati Disturbo pervasivo dello sviluppo con compromissione di tre aree: 1. Deficit nell interazione sociale; 2. Deficit nella sfera emotivo-relazionale; 3. Limitazione nel repertorio di attività e interessi. Disturbi di tipo relazionale/comunicativo non rientranti nei criteri di diagnosi di disturbo autistico, né di schizofrenia o di disturbo schizotipico o schizoide di prsonalità.
19 APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO DISTURBI DELL APPRENDIMENTO I disturbi di grande rilevanza a causa dei quali le normali modalità di apprendimento appaiono alterate sin dalle fasi iniziali della scolarizzazione Dislessia Disturbo di sviluppo dell articolazione della parola Disgrafia Disturbo di sviluppo nella comprensione del linguaggio Discalculia Disturbo di sviluppo del linguaggio espressivo
20 APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Presenza di comportamenti problematici piuttosto che di compromissione di una o più funzioni psichiche Disturbi da deficit di attenzione con iperattività Disturbo oppositivo-provocatorio Disturbi della condotta
21 APPROCCIO ALLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO PATOLOGIE DELLA MOTRICITA, SENSORIALI, NEUROLOGICHE O RIFERIBILI AD ALTRI DISTURBI ORGANICI Situazioni particolari da cui emergono bisogni educativi speciali (precisa diagnosi medica) Deficit motori: Paralisi Cerebrali Infantili (Spasticità), ecc. Deficit sensoriali: cecità, sordità, pluriminorazioni. Disturbi neurologici: lesioni prodotte da traumi, pat. neurologiche (Epilessia), ecc. Patologie organiche varie: immunodeficienze, allergie, ecc.
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