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1 ANGELANDREA CASALE Ispettore Onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali LA CHIESA PARROCCHIALE DELL AVE GRATIA PLENA DI BOSCOTRECASE luogo di Fede e di Arte (L ANNUNZIATELLA) MMVIII

2 L autore ringrazia il parroco don Antonio Balzano, l arch. Ennio Gallo e don Ferdinando Ciani Passeri per la collaborazione e le notizie fornite. Riproduzione vietata proprietà letteraria ed artistica riservata all autore 2008 Centro Studi Archeologici di Boscoreale Boscotrecase Trecase via Vargas, Boscoreale (Napoli) In copertina: La chiesa parrocchiale dell Ave Gratia Plena, quartiere Annunziatella, Boscotrecase (cartolina del 1920 ca., collezione A. Casale). 2

3 Cenni storici Il territorio dell odierna Boscotrecase (Napoli), posto alle falde del Vesuvio, nel medioevo si denominava Sylva Mala, cioè bosco folto. Dai registri della cancelleria angioina sappiamo che Federico II di Svevia, imperatore e re di Sicilia ( ), staccò il bosco di Sylva Mala dal vasto territorio del castello di Ottajano, forse per utilizzarlo come luogo di caccia di proprietà demaniale per sé e per il suo seguito. Da un successivo documento angioino, datato 28 marzo 1337, apprendiamo che re Roberto d Angiò separò, come aveva fatto Federico II un secolo prima, il territorio denominato Sylva Mala dal territorio di Ottajano, per donarlo ai Monasteri che la moglie regina Sancia di Maiorca aveva fondato in Napoli: Santa Chiara, Santa Maria Egiziaca e Santa Maria Maddalena. Successivamente la regina Giovanna I d Angiò confermò la concessione ai tre Reali Monasteri, in data 22 novembre Comprendiamo così il perché della denominazione Bosco Tre Case fin dal 1400 circa. Il territorio apparteneva infatti alle suddette tre case religiose di Napoli. Il XV secolo vide il popolarsi del territorio di Boscotrecase. Il primo quartiere del nascente villaggio fu Trecase, dove venne eretta una cappellina intitolata a Santa Maria delle Grazie. Intorno ad essa si sviluppò un piccolo centro abitato che, col passare degli anni, andò sempre più ingrandendosi. Così la cappellina fu trasformata in parrocchia; al posto di quest ultima, abbattuta dalle eruzioni del Vesuvio, ne fu eretta una nuova nell anno 1589, sempre sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie (l odierna chiesa detta anche di San Gennaro). Il Seicento vide il sorgere di altri due quartieri: Oratorio ed Annunziatella, e lo svilupparsi di un terzo, Terra Vecchia (corrispondente a parte dell odierna Torre Annunziata). La contrada Oratorio prende il nome da un oratorio festivo di una cappella dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria sita in località Potechelle, già esistente nel 1628, ed ora Confraternita dell Immacolata, accosto alla chiesa parrocchiale di Sant Anna. Anche la contrada Annunziatella prende il nome da una chiesetta già esistente nel Seicento e poi successivamente eretta a parrocchia sotto il titolo dell Ave Gratia Plena, dedicata alla Vergine dell Annunziata. Sicuramente l attuale chiesa dell A.G.P. sorge sulle rovine o sull impianto di una chiesa e di un convento fondato dai padri Agostiniani ed in seguito soppresso sotto Papa Innocenzo X ( ). I due quartieri si svilupparono su un antica arteria stradale che, proveniente da Torre del Greco, attraversando Trecase e gli stessi Oratorio ed Annunziatella, giunge ancora oggi in località Piscinale di Boscoreale. 3

4 La popolazione di Boscotrecase, a fine Seicento, era di circa seimila abitanti, distribuiti negli sparsi casolari del territorio, nel quartiere Trecase, intorno alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, e in tre quartieri lontani fra loro: Oratorio, Annunziatella e Terra Vecchia. Questi tre villaggi dipendevano, per la cura delle anime, dall unica parrocchia esistente cioè quella di Trecase. La lontananza dalla parrocchia di Santa Maria delle Grazie, l aumento costante della popolazione e la mancanza di sacerdoti per l esercizio del culto fece sì che si istituissero nuove parrocchie. Infatti il 29 aprile del 1668 l Università (Comune) di Boscotrecase chiese alla Curia Arcivescovile di Napoli l istituzione di tre nuove parrocchie: la prima in contrada Oratorio sotto il titolo di Sant Anna; la seconda in contrada Annunziatella sotto il titolo dell Ave Gratia Plena; la terza nel quartiere Terra Vecchia sotto il titolo dello Spirito Santo. La richiesta fu accolta favorevolmente dal Cardinale Innico Caracciolo, Arcivescovo di Napoli. Il 19 gennaio dell anno 1669 l Università dotò le tre nuove parrocchie di una cospicua rendita per il mantenimento dei parroci e delle chiese stesse. Delle quattro parrocchie del casale di Boscotrecase, risulta che la chiesa dell Ave Gratia Plena, nel quartiere Annunziatella, è l unica di libera collazione arcivescovile, mentre le altre sono di jus patronato dell Università. Panorama del quartiere Annunziatella, sulla destra il campanile dell A.G.P., (cartolina del 1930 ca., collez. A. Casale). 4

5 Ciò significa che il parroco della chiesa dell Annunziatella (A.G.P.) veniva nominato direttamente dalla Curia Arcivescovile di Napoli, mentre quelli di Santa Maria delle Grazie, di Sant Anna e dello Spirito Santo venivano eletti dagli abitanti del casale. Nella prima metà del Settecento le parrocchie si ingrandirono e furono abbellite grazie alla munificenza di cittadini facoltosi che traevano cospicui guadagni dalle attività agricole ed industriali del territorio. Oltre ai Cirillo, altre famiglie tra cui i Carotenuto, i Casale, i D Amato, i De Rosa, i Langella, i Matrone, i Napodano, i Rajola, i Sorrentino, i Vitelli fondarono dei benefici ecclesiastici per le celebrazioni di un certo numero di messe l anno per i propri defunti. Anche il comune elargì delle somme a beneficio dei parroci per l ufficio sacro. Sappiamo che nella chiesa di Santa Maria delle Grazie si celebravano 365 mese l anno, in quelle di Sant Anna 240, ed in quella dell Ave Gratia Plena 156. Fin dalla loro fondazione le chiese di Sant Anna, dell A.G.P. e dello Spirito Santo, avevano l onere di dare al parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie la somma di quattro carlini per ogni nato o defunto. Una conferma della partecipazione del popolo alla vita religiosa di Boscotrecase, ci viene dal fatto che l Università si impegnò, fin dalla costituzione delle nuove tre parrocchie, al mantenimento dei loro parroci. Piazza Annunziatella con la chiesa parrocchiale dell A.G.P. (cartolina del 1960 ca., collez. A. Casale). 5

6 Infatti il parroco di Sant Anna riceveva 62 ducati l anno, quello dell Annunziatella 59 e quello dello Spirito Santo 72. Tale denaro proveniva dalle due gabelle che l Università possedeva con il consenso regio e, precisamente, per ogni carlino di pane venduto nel territorio di Boscotrecase l Amministrazione percepiva due tornesi e tre cavalli. Oltre alle quattro parrocchie, nel Settecento, esistevano varie Confraternite laicali, di cui la più antica è quella di Trecase, sotto il titolo della Santissima Trinità, risalente al Seicento ed adiacente alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Successive a questa sono la Confraternita dell Immacolata Concezione nel quartiere Oratorio, posta di lato alla chiesa di Sant Anna, e la Confraternita del SS. Rosario nel quartiere Annunziatella, presso la chiesa parrocchiale dell Ave Gratia Plena. Piazza e chiesa dell Annunziatella (cartolina del 1960 ca., collez. A. Casale). 6

7 La facciata dell A.G.P. La facciata barocca dell Ave Gratia Plena (detta Annunziatella) è ripartita in due ordini. In basso lo spazio è scandito da quattro lesene sormontante da capitelli corinzi che inquadrano i due portali laterali e quello centrale. Quest ultimo è realizzato in pietra lavica ed è incorniciato da due lesene con capitelli geometrici sostenenti un frontone triangolare. L ordine superiore è delimitato ai lati da due lesene, in linea con quelle centrali dell ordine inferiore, poggianti su un architrave sporgente. Al centro, sopra una lunetta cieca, è un bassorilievo in stucco raffigurante l Annunciazione di Maria. Due volute raccordano i due ordini. La facciata è completata in alto da un frontone ad arco ribassato alleggerito al centro da un oculo a giorno e sormontato da una croce. La facciata è affiancata, alla sinistra, da un campanile che la sovrasta di poco, diviso in tre ordini: il primo, continuazione dell ordine inferiore della chiesa; il secondo contenente un orologio, il terzo finestrato corrispondente alla cella campanaria. A coronamento del campanile è una elegante struttura architettonica ad arco con pinnacolo sovrapposto. Alla base del campanile vi è la testimonianza di una S. Missione. Un basamento in pietra lavica vesuviana con l epigrafe A.G.P. G.P.C sorregge un croce di legno, con il Cristo dipinto su supporto ligneo sagomato e successivamente applicato alla croce. Il piccolo monumento sacro fu voluto dal parroco del tempo, don Giuseppe Calvanese (sigla G.P.C.). L accesso alla chiesa è delimitato da una cancellata in ferro battuto, con stemmi in ghisa, donata dal concittadino Card. Giuseppe Ermenegildo Prisco ( ), Arcivescovo di Napoli, e risalente agli inizi del Novecento. Limita il vestibolo d ingresso alla navata centrale una bussola in legno intarsiato, vetrata superiormente e sormontata da uno stemma con due ghirlande con il monogramma A.G.P., essa risale al 1917, sotto il parroco Vincenzo d Acunzo. L interno A croce latina, a tre navate, è diviso da grandi pilastri. Lo spazio è arricchito da cornici in stucco modanato sulle quali vibra la luce rendendo particolarmente luminose e suggestive le superfici murarie. Le navate laterali e il transetto presentano una serie di altari in marmo policromo. 7

8 Superato il vestibolo, ai lati, sono due acquasantiere seicentesche a forma di conchiglia in marmo bardiglio. Quattro colonne in finto marmo verde antico sorreggono la cantoria dove trova posto un organo settecentesco (con le lettere dipinte A.G.P. G.C.P.), dono del parroco Giuseppe Calvanese, acquistato dalla chiesa parrocchiale di Pugliano. Cantoria con l organo settecentesco (foto del 1979 di A. Casale). L interno della chiesa dell Annunziatella (foto del 1979 di A.Casale). 8

9 La navata destra Subito dopo l ingresso, alla sinistra, delimitata da una transenna è una scala che porta alla terra santa. Sempre a sinistra è una piccola acquasantiera seicentesca in marmo bianco a forma di conchiglia. Nella prima cappella, altare marmoreo con tela di autore ignoto della seconda metà del Settecento, raffigurante la Sacra Famiglia con S. Anna, San Gioacchino e Maria bambina; ai piedi Sant Aniello, Santa Lucia e San Pasquale Baylon. Tela della Sacra Famiglia con S. Anna, S. Gioacchino e Maria bambina (foto del 1979 di A.Casale). Nella seconda, altare marmoreo con tela dedicata alla Sacra Famiglia con San Carlo Borromeo, Santa Teresa d Avila e San Francesco; sullo sfondo anime purganti. Alla destra dell altare è un Crocifisso ligneo policromato, scultura di Luigi Santifaller di Ortisei del 1935, commissionata a ricordo del venticinquesimo anniversario di sacerdozio di D. Bonifacio Cirillo. 9

10 Tela della Sacra Famiglia con S. Carlo Borromeo S. Teresa e S. Francesco ( foto del 1979 di A.Casale). A sinistra vi è un gruppo in cartapesta policromata con Santa Rita da Cascia e Angelo, risalente al Novecento. Il transetto destro Altare marmoreo detto del Crocifisso, con statua lignea policromata dell Immacolata Concezione risalente alla metà del Settecento. L altare, anticamente, accoglieva la statua ottocentesca di Sant Alfonso Maria de Liguori e, prima ancora, la tela con la Crocifissione oggi in sagrestia. Nella volta Sant Alfonso Maria de Liguori in gloria, affresco di Ettore Lalli (1937). In fondo alla navata è la Cappella dell Addolorata. All interno la statua dell Addolorata, con volto e mani in legno policromato e vesti non originali, è posta all interno di un altare in stile neogotico risalente alla fine dell Ottocento. 10

11 L altare neogotico dell Addolorata (foto del 1979 di A.Casale). Il busto ligneo di San Gennaro (foto del 1979 di A.Casale). 11

12 Alla destra, in una nicchia, è la statua di San Gennaro a mezzo busto, in legno con policromia, risalente alla metà del Settecento. Il cancello di ingresso alla cappella, in ferro battuto, è datato 1821 e siglato A.L., opera di un valente mastro ferraro. La cupola Restaurata dai gravi danni sofferti durante il sisma del novembre 1980, presenta nei pennacchi i quattro Evangelisti realizzati in stucco a bassorilievo nel 1933, opera di Antonio Mennella. Particolare della cupola (foto del 1979 di A.Casale). Il Presbiterio E cinto da balaustra in marmi policromi di pregevole fattura. All interno risalta l altare maggiore per la ricchezza di marmi, risalente al 1748, epoca dell ampliamento della chiesa, sotto il parroco Principio Carotenuto. 12

13 L altare maggiore in marmi policromi (foto del 1979 di A.Casale). Sull altare è la pala seicentesca, olio su tela, in stile tardo manieristico, rappresentante l Annunciazione, opera di Francesco Vaglio, firmata e datata (Fr. Vaglio pinget an. dom. 1637), restaurata nel 1997 a cura dell Inner Wheel Club Pompei Oplonti Vesuvio Est. Nella volta è l affresco con l Incoronazione della Vergine regina del Cielo e della Terra di Ettore Lalli (1937). L Annunciazione, pala d altare di Francesco Vaglio. 13

14 Il transetto sinistro Altare marmoreo con statua in cartapesta del Sacro Cuore di Gesù, risalente alla seconda metà dell Ottocento, commissionata dal parroco Vincenzo d Acunzo. L altare precedentemente ospitava la tela dell Assunzione di Maria Vergine, oggi in sagrestia. Nella volta è l affresco con l Apparizione del Sacro Cuore di Gesù a S. Margherita Maria Alacoque opera del pittore Ettore Lalli (1937). A destra dell altare è la porta di accesso ad una antica terrasanta e alla Congrega del SS. Rosario con volta affrescata nei modi giordaneschi, raffigurante la Battaglia di Lepanto, dipinto andato in gran parte distrutto. Ortogonale alla porta è la nicchia che ospita l Annunciazione di Maria Vergine, gruppo in legno policromato, risalente agli inizi del Settecento. L Annunciazione di Maria Vergine. Il gruppo aveva trovato posto sull altare maggiore nel 1937 ad opera del parroco Giuseppe Panariello, promotori il Sig. Romualdo Tedesco e il Notaio Francesco Matrone. A sinistra dell altare è la porta di accesso all ariosa e luminosa sagrestia. 14

15 La sagrestia A destra della porta di ingresso dalla chiesa è la tela, 300 x 160 cm, con la Vergine Maria Assunta, sorretta da angeli tra l Eterno Padre e il figlio Gesù; ai piedi i Santi Gennaro e Filippo Neri, oranti, opera, datata 1749, di Nicola Cacciapuoti, seguace di Francesco Solimena. Tela della Vergine Maria Assunta, di N. Cacciapuoti, datata 1749 (foto del 1979 di A.Casale). Nella parete contrapposta è collocata una Crocifissione con la Vergine Maria, sorretta dalle Pie Donne e San Giovanni Evangelista. Anche questa tela, 300 x 160 cm, è opera del Cacciapuoti, realizzata nella prima metà del Settecento. Dall altare maggiore della Confraternita laicale del quartiere Annunziatella, distinta dalla chiesa parrocchiale, proviene la tela settecentesca, 233 x 170 cm, posta sulla parete di fondo, di autore ignoto, raffigurante la Madonna del Rosario (o del baldacchino), a cui era intitolata la Congrega, con ai piedi il Priore e i Santi Domenico e Rosa da Lima. L opera è copia della tela di analogo soggetto, di Luca Giordano, datata 1685, conservata nel Museo di Capodimonte e proveniente dalla chiesa, oggi scomparsa, di Santo Spirito di Palazzo in Napoli. 15

16 Crocifissione con la Vergine Maria, di N. Cacciapuoti (foto del 1979 di A.Casale). La Madonna del Rosario o del baldacchino dalla Congrega (foto del 1979 di A.Casale). 16

17 Di fronte si può ammirare un prezioso lavabo in marmo, datato 1895, con l epigrafe dipinta: COR PRIUS DEIN MANUS Una lapide ricorda la nomina ad Arcivescovo di Napoli (1898) del cardinale Giuseppe Ermenegildo Prisco, nato a Boscotrecase l 8 settembre 1833 e in questa chiesa battezzato. Filosofo, teologo, uomo di profonda cultura le cui opere furono tradotte e studiate in tutta Europa, il card. Prisco fu Arcivescovo di Napoli dal 24 marzo 1898 al 4 febbraio 1923, data della sua dipartita. Tela raffigurante il Card. G. Prisco, Arcivescovo di Napoli. La navata sinistra Nella prima cappella, dopo il transetto, sull altare marmoreo, è collocata la tela della Vergine del Rosario con San Vincenzo Ferreri, San Domenico di Guzman e Santa Caterina da Siena; sul fondo puttini reggenti i 15 misteri del Rosario; olio di autore ignoto della seconda metà del Settencento. Nella seconda, sull altare marmoreo, è la tela di Sant Antonio di Padova in gloria, con San Rocco, San Vito e San Biagio. Olio di autore ignoto della seconda metà del Settecento. Nell angolo, all inizio della navata, è un seicentesco fonte battesimale realizzato con marmi di recupero, anche di epoca medioevale, con la data 1668 incisa. Di fronte, piccola acquasantiera seicentesca a forma di conchiglia in marmo bianco. 17

18 Tela della Vergine del Rosario con S. Vincenzo, S. Domenico e S. Caterina (foto del 1979 di A.Casale). Tela di S. Antonio di Padova in gloria con S. Rocco S. Vito e S. Biagio (fotto del 1979 di A.Casale). 18

19 La navata mediana Nella volta della navata mediana sono due affreschi: il primo nella campata verso l ingresso, raffigura la Sacra Famiglia, il secondo, nella campata successiva, la Madonna Addolorata che protegge Boscotrecase dalle ceneri dell eruzione del Vesuvio del 1928, entrambi opera, come gli altri affreschi presenti in chiesa, del pittore Lalli (1934). Affresco della Madonna Addolorata che protegge Boscotrecase ( foto del 1979 di A.Casale). Seguono nell ultima campata, in prossimità della cupola, tre pannelli, opera di Antonio Mennella (1934), con angeli a bassorilievo: il primo pannello presenta angeli che esaltano la croce, quello centrale angeli sorreggenti un bandone con il titolo della parrocchia Ave Gratia Plena, il terzo, oggi scomparso, raffigurava angeli esaltanti il sudario di Cristo. Sempre nel 1934, per abbellire ancora di più la volta, la crociera e la cupola, le modanature furono arricchite di oro zecchino dal doratore Antonio De Berardis. Interessante il Pulpito settecentesco, addossato ad uno dei pilastri di sinistra della navata, in legno modanato con paravoce (baldacchino) decorato da un fregio intagliato al centro del quale è la scultura raffigurante la colomba dello Spirito Santo in legno dorato. Il Crocifisso, posto sul palco, è una pregiata scultura di scuola napoletana del Settecento. 19

20 La cripta Fino al 1828 circa, i defunti venivano sepolti nelle cripte delle chiese parrocchiali, dette Terre sante. Tutte le chiese parrocchiali di Boscotrecase, avevano nelle loro cripte le cosiddette terre sante, in particolare all ingresso di quella dell Ave Gratia Plena, si conserva una curiosa epigrafe settecentesca che così recita: Tu che entri in questa porta pensa ben che assai ti importa, nell entrare e nell uscire pensa ben che hai da morire. D. Nicola Cirillo La chiesa dell A.G.P., fu sede nella seconda metà del Settecento dell apostolato di D. Nicola Cirillo, santo e virtuoso sacerdote, nato a Boscotrecase il 7 Dicembre 1752 e ivi morto il 5 Novembre Fondatore della Congregazione dei Giovani presso la nostra chiesa parrocchiale, nel 1804 fu nominato Vescovo di Ariano Irpino, ma per dedicarsi ai giovani e ai bisognosi della parrocchia non volle accettare, ricusando anche il Canonicato della Cattedrale Metropolita di Napoli. Autore di due opere assai accreditate: La conversione del cuore e la Riparazione dell uomo operata da Gesù Cristo (in 5 volumi), lasciò inedita la terza Maria SS.ma come quella che concorse alla nostra riparazione. I suoi ultimi anni di vita li trascorse in penosa infermità, che accolse con animo grato ed eroica pazienza. Morì all età di 53 anni e le sue spoglie, glorificate da Dio anche con segni prodigiosi, furono deposte nella Congregazione dei Giovani presso l Ave Gratia Plena. Il terremoto del 1980 A causa del sisma del 23 novembre 1980, che colpì la Campania centrale e la Basilicata centrosettentrionale, anche la chiesa dell A.G.P. rimase notevolmente danneggiata. Dopo una lunga parentesi di chiusura e lavori di restauro, il 1 aprile 2001 il tempio fu riaperto ufficialmente al culto. La solenne cerimonia fu presieduta da S.E. il Cardinale Michele Giordano, Arcivescovo di Napoli, il quale consacrò anche il nuovo altare mensa. 20

21 I parroci A chiusura di questo excursus riportiamo i nomi dei parroci dell Ave Gratia Plena, che si sono succeduti dalla fondazione della parrocchia a tutt oggi: don Giacinto Cioffo, don Camillo Matrone, don Paolo Magliola, 1728, è anche economo don Cesare Castaldo, don Principio Carotenuto, , è anche economo don Pascale Vitelli, 1783, è coadiutore don Gaetano Carotenuto, don Vincenzo Vitelli, don Antonio Cirillo, don Luigi Anastasio, don Andrea Marano, don Bernardo Vitelli, don Giuseppe Calvanese, don. Evangelista Cozzolino, don Vincenzo d Acunzo, don Giuseppe Panariello, don Angelo Panariello, don Romualdo De Rosa, don Giovanni Monteasi, don Pietro Perrella, don Romualdo De Rosa, don Luigi Tornatore, don Antonio Balzano, 2008 ad multos annos Via Card. Prisco con l A.G.P. sullo sfondo (cartolina del 1930 ca., collez. A. Casale). 21

22 INDICE Cenni storici pag. 3 La facciata dell A.G.P. 7 L interno 7 La navata destra 9 Il transetto destro 10 La cupola 12 Il Presbiterio 12 Il transetto sinistro 14 La sagrestia 15 La navata sinistra 17 La navata mediana 19 La cripta 20 D. Nicola Cirillo 20 Il terremoto del I parroci 21 22

23 QUESTA PUBBLICAZIONE E STATA IMPRESSA IN CXXX ESEMPLARI NON VENALI DALLA LINEA GRAFICA AURORA DI BOSCOREALE IN OCCASIONE DEL SANTO NATALE MMVIII 23

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