Rassegna Stampa. Conferenza stampa. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata CANCRO DELLA VESCICA, NON AVERE (TU)TIMORE L AIOM:

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1 Rassegna Stampa Conferenza stampa CANCRO DELLA VESCICA, NON AVERE (TU)TIMORE L AIOM: SOTTO ACCUSA IL FUMO E ATTENZIONE AL SANGUE NELLE URINE Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B Brescia Tel Fax intermedia@intermedianews.it Roma, 29 Ottobre 2016

2 Segnalazioni INTERMEDIA OTTOB 2016 RILEVAZIONI Programma GR Data 29/10/2016 Emittente RADIO 24 Durata Programma GR Data 9 1 Emittente RADIO Durata Programma GR Data 29 1 Emittente RADIO 101 Durata Programma GR Data 29/10/2016 Emittente RADIO CAPITAL Durata Programma GR Data 29/10/2016 Emittente RADIO CUORE Durata Programma GR Data 29/10/2016 Emittente RADIO LATTE MIELE Durata

3 Fumo sigaretta aumenta di 5 volte rischio tumore vescica Subdolo e poco noto, colpisce circa 26mila italiani l'anno - ROMA, 29 OTT - Il fumo di sigaretta aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza di cancro alla vescica, neoplasia che risente molto degli stili di vita scorretti e che colpisce ogni anno circa italiani. Per promuovere informazione su questo tumore di cui si parla ancora poco l'associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha annunciato oggi il lancio di "Non avere Timore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale". Prima campagna nazionale di educazione sul tema; prevista la distribuzione di materiale informativo in stadi, piazze e farmacie. Meno conosciuto di altri, il tumore alla vescica colpisce soprattutto gli uomini e provoca, ogni anno nel mondo, circa nuovi casi e decessi. "In Italia per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l'anno", ha precisato Carmine Pinto, presidente Aiom, nel corso di una conferenza stampa tenuta durante il 18/esimo Congresso nazionale Aiom in corso a Roma. Neoplasia subdola, ovvero senza sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce, quella alla vescica ha come unico segnale che può destare sospetti la presenza di sangue nelle urine. In sette casi su dieci questo tumore rimane superficiale ed è caratterizzato da una prognosi abbastanza favorevole. Nel 30% dei casi invece arriva ad interessare l'interno della parete vescicale, è più aggressivo e tende a sviluppare metastasi. "In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - sottolinea Sergio Bracarda, direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea". A breve, aggiunge, "gli specialisti potranno avere un'arma in più" perché l'immunoterapia, basata sulla capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia "sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato".

4 Lettori Cancro della vescica, Non avere timore Roma, 29 ottobre 2016 E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere timore, campagna di sensibilizzazione sul tumore uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro Paese ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico - afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia.

5 Lettori CANCRO DELLA VESCICA, NON AVERE TIMORE L AIOM: SOTTO ACCUSA IL FUMO E ATTENZIONE AL SANGUE NELLE URINE Roma, 29 ottobre 2016 E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere timore, campagna di sensibilizzazione sul tumore uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro Paese ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico - afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM -.

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9 LETTORI CANCRO DELLA VESCICA, NON AVERE (TU)TIMORE L AIOM: SOTTO ACCUSA IL FUMO E ATTENZIONE AL SANGUE NELLE URINE Parte la prima campagna nazionale interamente dedicata ad una malattia per cui si fa ancora poca informazione. Prevista la distribuzione di materiale informativo negli stadi, piazze e farmacie. Il presidente Carmine Pinto: La neoplasia colpisce ogni anno italiani di cui donne Roma, 29 ottobre 2016 E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie urooncologiche come il carcinoma prostatico - afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia. La neoplasia colpisce soprattutto gli uomini ed è la nona più frequente al mondo. Secondo gli ultimi dati provoca, ogni anno in tutti e cinque i continenti, circa nuovi casi e decessi. In Italia - sottolinea il prof. Pinto - per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l anno. E arrivato dunque il momento per avviare, anche nel nostro Paese, un importante iniziativa nazionale di educazione e informazione sanitaria. Il modello vincente è quello già intrapreso in Canada e Regno Unito dove campagne simili hanno portato a risultati interessanti. Sette tumori su dieci rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole - afferma il prof. Bracarda -. Gli altri invece sono muscolo infiltranti e arrivano ad interessare l'interno della parete vescicale. Sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardio-vascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi.

10 "Se oggi i tumori possono fare un po' meno paura rispetto a qualche anno fa, è senz'altro grazie ad armi sempre più efficaci e mirate per combatterli, insieme a un costante lavoro di sensibilizzazione sul ruolo chiave della prevenzione. Ma tutto questo sarebbe inutile senza una corretta informazione conclude il dott. Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato e Presidente di Roche -. Roche, come azienda leader in oncologia, oltre a voler mettere a disposizione nuove terapie in grado di cambiare il corso di numerose neoplasie, sente il dovere di promuovere campagne informative come "Non avere (TU)Timore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale", mettendoci al fianco dei molti oncologi, ricercatori e pazienti che ogni giorno, con coraggio, lottano per sconfiggere questa malattia. Per questo motivo siamo orgogliosi di essere, ancora una volta, insieme ad AIOM."

11 Fumo sigaretta aumenta di 5 volte rischio tumore vescica Subdolo e poco noto, colpisce circa 26mila italiani l'anno - ROMA, 29 OTT - Il fumo di sigaretta aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza di cancro alla vescica, neoplasia che risente molto degli stili di vita scorretti e che colpisce ogni anno circa italiani. Per promuovere informazione su questo tumore di cui si parla ancora poco l'associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha annunciato oggi il lancio di "Non avere Timore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale". Prima campagna nazionale di educazione sul tema; prevista la distribuzione di materiale informativo in stadi, piazze e farmacie. Meno conosciuto di altri, il tumore alla vescica colpisce soprattutto gli uomini e provoca, ogni anno nel mondo, circa nuovi casi e decessi. "In Italia per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l'anno", ha precisato Carmine Pinto, presidente Aiom, nel corso di una conferenza stampa tenuta durante il 18/esimo Congresso nazionale Aiom in corso a Roma. Neoplasia subdola, ovvero senza sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce, quella alla vescica ha come unico segnale che può destare sospetti la presenza di sangue nelle urine. In sette casi su dieci questo tumore rimane superficiale ed è caratterizzato da una prognosi abbastanza favorevole. Nel 30% dei casi invece arriva ad interessare l'interno della parete vescicale, è più aggressivo e tende a sviluppare metastasi. "In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - sottolinea Sergio Bracarda, direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea". A breve, aggiunge, "gli specialisti potranno avere un'arma in più" perché l'immunoterapia, basata sulla capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia "sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato".

12 Cancro della vescica, sotto accusa il fumo. Attenzione al sangue nelle urine Il presidente AIOM Carmine Pinto: La neoplasia colpisce ogni anno italiani di cui donne. Parte la prima campagna nazionale interamente dedicata ad una malattia per cui si fa ancora poca informazione. Prevista la distribuzione di materiale informativo negli stadi, piazze e farmacie. Il progetto è presentato a Roma al XVIII Congresso nazionale degli oncologi Roma, 29 ottobre 2016 È una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. È il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro Paese e viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie

13 A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione e aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% aggiunge il prof. Sergio Bracarda, direttore dell Oncologia Medica dell Azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. È in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia. La neoplasia colpisce soprattutto gli uomini ed è la nona più frequente al mondo. Secondo gli ultimi dati provoca, ogni anno in tutti e cinque i continenti, circa nuovi casi e decessi. In Italia sottolinea il prof. Pinto per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l anno. È arrivato dunque il momento per avviare, anche nel nostro Paese, un importante iniziativa nazionale di educazione e informazione sanitaria. Il modello vincente è quello già intrapreso in Canada e Regno Unito dove campagne simili hanno portato a risultati interessanti. Sette tumori su dieci rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole afferma il prof. Bracarda Gli altri invece sono muscolo infiltranti e arrivano ad interessare l interno della parete vescicale. Sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardio-vascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi.

14 CANCRO DELLA VESCICA, NON AVERE (TU)TIMORE. CONGRESSO AIOM A ROMA E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico - afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia.

15 In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia. La neoplasia colpisce soprattutto gli uomini ed è la nona più frequente al mondo. Secondo gli ultimi dati provoca, ogni anno in tutti e cinque i continenti, circa nuovi casi e decessi. In Italia - sottolinea il prof. Pinto - per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l anno. E arrivato dunque il momento per avviare, anche nel nostro Paese, un importante iniziativa nazionale di educazione e informazione sanitaria. Il modello vincente è quello già intrapreso in Canada e Regno Unito dove campagne simili hanno portato a risultati interessanti. Sette tumori su dieci rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole - afferma il prof. Bracarda -. Gli altri invece sono muscolo infiltranti e arrivano ad interessare l'interno della parete vescicale. Sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardio-vascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi. "Se oggi i tumori possono fare un po' meno paura rispetto a qualche anno fa, è senz'altro grazie ad armi sempre più efficaci e mirate per combatterli, insieme a un costante lavoro di sensibilizzazione sul ruolo chiave della prevenzione. Ma tutto questo sarebbe inutile senza una corretta informazione conclude il dott. Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato e Presidente di Roche -. Roche, come azienda leader in oncologia, oltre a voler mettere a disposizione nuove terapie in grado di cambiare il corso di numerose neoplasie, sente il dovere di promuovere campagne informative come "Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale", mettendoci al fianco dei molti oncologi, ricercatori e pazienti che ogni giorno, con coraggio, lottano per sconfiggere questa malattia. Per questo motivo siamo orgogliosi di essere, ancora una volta, insieme ad AIOM."

16 /10/ L'Aiom: "sotto accusa il fumo e attenzione al sangue nelle urine" Roma, 29 ottobre 2016 E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico - afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia.

17 (Ente no profit in Italia ad interessarsi dei Malati Orfani di Diagnosi) CANCRO DELLA VESCICA, SOTTO ACCUSA IL FUMO. ATTENZIONE AL SANGUE NELLE URINE Il presidente AIOM Carmine Pinto: La neoplasia colpisce ogni anno italiani di cui donne. Parte la prima campagna nazionale interamente dedicata ad una malattia per cui si fa ancora poca informazione. Prevista la distribuzione di materiale informativo negli stadi, piazze e farmacie. Il progetto è presentato a Roma al XVIII Congresso nazionale degli oncologi Roma, 29 ottobre 2016 È una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. È il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro Paese e viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione e aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% aggiunge il prof. Sergio Bracarda, direttore dell Oncologia Medica dell Azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. È in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia.

18 Cancro della vescica, al via campagna informativa. Presto cure immunologiche Parte la prima campagna nazionale interamente dedicata ad una malattia per cui si fa ancora poca informazione. Prevista la distribuzione di materiale informativo negli stadi, piazze e farmacie. Il presidente AIOM Carmine Pinto: La neoplasia colpisce ogni anno italiani di cui donne E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale.

19 Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico - afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia. La neoplasia colpisce soprattutto gli uomini ed è la nona più frequente al mondo. Secondo gli ultimi dati provoca, ogni anno in tutti e cinque i continenti, circa nuovi casi e decessi. In Italia - sottolinea il prof. Pinto - per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l anno. E arrivato dunque il momento per avviare, anche nel nostro Paese, un importante iniziativa nazionale di educazione e informazione sanitaria. Il modello vincente è quello già intrapreso in Canada e Regno Unito dove campagne simili hanno portato a risultati interessanti. Sette tumori su dieci rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole - afferma il prof. Bracarda -. Gli altri invece sono muscolo infiltranti e arrivano ad interessare l'interno della parete vescicale. Sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardio-vascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi.

20 Tumore alla vescica attenzione al sangue nelle urine E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui... Tumore alla vescica: attenzione al sangue nelle urine (Di sabato 29 ottobre 2016) E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il Tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro ed è reso possibile da...

21 Lettori L Aiom: Uno studente su due è convinto che fumare provochi solo tosse e mal di stomaco Le sigarette causano il 90% dei tumori al polmone, ma non solo. Riparte la campagna dell Associazione Italiana di Oncologia Medica: in 10 anni cresciuti del 40% sopravvissuti al cancro grazie alle diagnosi Oltre un italiano su due ha iniziato a fumare prima dei 18 anni: le sigarette sono la causa di circa il 90% dei tumori al polmone, del 75% alla testa e al collo, del 25% al pancreas. I fumatori rappresentano il 22% della popolazione, il 51% consuma quasi un pacchetto al giorno (dati Doxa 2016). Questi numeri hanno spinto l Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) a tornare nelle scuole per spiegare ai giovani che Con le sigarette è meglio smettere. Testimonial della seconda edizione della campagna, che vedrà gli oncologi confrontarsi con gli studenti di medie e superiori, la tennista F lavia Pennetta e l allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. «È nelle scuole - afferma Carmine Pinto, presidente Aiom - che molti ragazzi iniziano a fumare regolarmente. Vogliamo ripartire con la nostra campagna proprio dai banchi: anche una singola sigaretta, accesa per gioco, può condannare una persona ad un vizio che dura tutta la vita». C è tanta disinformazione: uno studente su due è convinto che fumare provochi solo tosse e mal di stomaco. In realtà causa 100 mila decessi l anno, solo in Italia. Parallelamente l Aiom avvierà una campagna di prevenzione sul tumore alla vescica, la prima a livello nazionale. Sarà distribuito materiale informativo in stadi, piazze e farmacie. Il fumo di sigaretta aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza di cancro uroteliale ( italiani all anno). Un tumore meno conosciuto, che colpisce soprattutto gli uomini (430 mila nuovi casi al mondo e 145 mila decessi ogni dodici mesi). L unico segnale della presenza del cancro alla vescica è la presenza di sangue nelle urine. Difficile, quindi, diagnosticarlo in tempo. In sette casi su dieci questo tumore rimane superficiale ed è caratterizzato da una prognosi abbastanza favorevole. Nel 30% dei casi, però, interessa l interno della parete vescicale, è più aggressivo e tende a sviluppare metastasi. «In Italia per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l anno», spiega Carmine Pinto. «Nel nostro Paese - sottolinea Sergio Bracarda, direttore dell Oncologia Medica dell Azienda USL8 di Arezzo - il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78%. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea». A breve, gli specialisti potranno avere un arma in più: l immunoterapia, basata sulla capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia, «sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato». In 10 anni cresciuti del 40% sopravvissuti a tumori Li chiamano survivor : sono persone che hanno vinto la loro personale battaglia contro il

22 cancro. Nel nostro Paese sono il 5% della popolazione, 1 italiano su 20 che vive dopo la diagnosi di tumore. Per le stime relative al 2016 si tratta di circa 3,1 milioni di cittadini. Nel 2006 erano 2,2 milioni. In 10 anni l aumento è stato di circa il 40% (39,1%). Segno che la lotta alla malattia ha mosso passi avanti costanti. Tali da permettere a 2 milioni di persone nel Paese di dire di aver definitivamente sconfitto la malattia. È il quadro tracciato dall Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) che per la prima volta ha deciso di dedicare un progetto nazionale all oncologia di precisione. Una rivoluzione grazie alla quale, a partire dal momento della diagnosi, si può oggi delineare una terapia disegnata a misura di singolo paziente, e delle sue caratteristiche. «Oggi sappiamo che non esiste il tumore ma i tumori e che la malattia si sviluppa e progredisce diversamente in ogni paziente - spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom - Il gioco di squadra rappresenta il cardine dell oncologia di precisione. Oncologi, chirurghi, radiologi, biologi molecolari e psicologi da tempo fanno parte del team, ora devono entrare anche il paziente e i familiari. Si tratta di una sfida non facile da vincere». Primo obiettivo: assicurare una completa e chiara informazione. «Imparare a conoscere la malattia e le possibilità terapeutiche aiuta il malato ad affrontare con più serenità il tumore e a sentirsi parte attiva delle decisioni - dice l esperto - Anche i familiari, grande fonte di energie, vanno coinvolti». La diagnosi e la caratterizzazione del tumore sono momenti fondamentale nella gara contro il cancro. «Solo partendo da una puntuale individuazione delle caratteristiche genetiche e molecolari della malattia è possibile stabilire la terapia migliore - spiega Nicola Normanno, direttore del Dipartimento di ricerca dell Istituto nazionale tumori Fondazione G. Pascale di Napoli - Le alterazioni genetiche dei tumori presentano infatti punti deboli che possono essere attaccati con terapie specifiche, come ad esempio è accaduto nel melanoma». Per questo tumore della pelle, dice Paola Queirolo, responsabile del Disease management team Melanoma e tumori cutanei all Irccs San Martino Ist di Genova, esistono «trattamenti a bersaglio molecolare che agiscono su specifiche mutazioni a carico del Dna della cellula tumorale, come quella del gene Braf-V600 presente in circa il 50% dei pazienti colpiti dalla malattia metastatica». È necessaria pertanto, aggiunge Normanno, «anche una diagnosi molecolare di precisione che può essere garantita grazie al lavoro di laboratori in grado di fornire risultati standardizzati utili ai medici». L Aiom ha costituito un tavolo di lavoro permanente con la Società italiana di anatomia patologica e citopatologia (Siapec) per la caratterizzazione molecolare delle neoplasie in funzione terapeutica, per la creazione di una rete di laboratori diffusa sul territorio in grado di offrire con adeguata qualità test biomolecolari in oncologia. L oncologia di precisione, conclude Pinto, implica anche un nuovo modello di follow up per una malattia che diventa sempre più `cronica, con una più completa gestione delle problematiche di salute grazie all alleanza con i medici di famiglia.

23 CANCRO DELLA VESCICA, NON AVERE (TU)TIMORE. CONGRESSO AIOM A ROMA E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie urooncologiche come il carcinoma prostatico - afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% - aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia. La neoplasia colpisce soprattutto gli uomini ed è la nona più frequente al mondo. Secondo gli ultimi dati

24 provoca, ogni anno in tutti e cinque i continenti, circa nuovi casi e decessi. In Italia - sottolinea il prof. Pinto - per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l anno. E arrivato dunque il momento per avviare, anche nel nostro Paese, un importante iniziativa nazionale di educazione e informazione sanitaria. Il modello vincente è quello già intrapreso in Canada e Regno Unito dove campagne simili hanno portato a risultati interessanti. Sette tumori su dieci rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole - afferma il prof. Bracarda -. Gli altri invece sono muscolo infiltranti e arrivano ad interessare l'interno della parete vescicale. Sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardio-vascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi. "Se oggi i tumori possono fare un po' meno paura rispetto a qualche anno fa, è senz'altro grazie ad armi sempre più efficaci e mirate per combatterli, insieme a un costante lavoro di sensibilizzazione sul ruolo chiave della prevenzione. Ma tutto questo sarebbe inutile senza una corretta informazione conclude il dott. Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato e Presidente di Roche -. Roche, come azienda leader in oncologia, oltre a voler mettere a disposizione nuove terapie in grado di cambiare il corso di numerose neoplasie, sente il dovere di promuovere campagne informative come "Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale", mettendoci al fianco dei molti oncologi, ricercatori e pazienti che ogni giorno, con coraggio, lottano per sconfiggere questa malattia. Per questo motivo siamo orgogliosi di essere, ancora una volta, insieme ad AIOM."

25 Lettori Tumore alla vescica: attenzione al sangue nelle urine Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il

26 tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell Oncologia Medica dell Azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia. La neoplasia colpisce soprattutto gli uomini ed è la nona più frequente al mondo. Secondo gli ultimi dati provoca, ogni anno in tutti e cinque i continenti, circa nuovi casi e decessi. In Italia sottolinea il prof. Pinto per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l anno. E arrivato dunque il momento per avviare, anche nel nostro Paese, un importante iniziativa nazionale di educazione e informazione sanitaria. Il modello vincente è quello già intrapreso in Canada e Regno Unito dove campagne simili hanno portato a risultati interessanti. Sette tumori su dieci rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole afferma il prof. Bracarda -. Gli altri invece sono muscolo infiltranti e arrivano ad interessare l interno della parete vescicale. Sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardio-vascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi. Se oggi i tumori possono fare un po meno paura rispetto a qualche anno fa, è senz altro grazie ad armi sempre più efficaci e mirate per combatterli, insieme a un costante lavoro di sensibilizzazione sul ruolo chiave della prevenzione. Ma tutto questo sarebbe inutile senza una corretta informazione conclude il dott. Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato e Presidente di Roche. Roche, come azienda leader in oncologia, oltre a voler mettere a disposizione nuove terapie in grado di cambiare il corso di numerose neoplasie, sente il dovere di promuovere campagne informative come Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale, mettendoci al fianco dei molti oncologi, ricercatori e pazienti che ogni giorno, con coraggio, lottano per sconfiggere questa malattia. Per questo motivo siamo orgogliosi di essere, ancora una volta, insieme ad AIOM.

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28 Cancro della vescica E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro ed è reso possibile da Roche. Viene presentato nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Nelle prossime settimane sarà distribuito materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Verranno anche coinvolte le farmacie e organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico afferma il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78% aggiunge il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell Oncologia Medica dell Azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM -. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia. La neoplasia colpisce soprattutto gli uomini ed è la nona più frequente al mondo. Secondo gli ultimi dati provoca, ogni anno in tutti e cinque i continenti, circa nuovi casi e decessi. In Italia sottolinea il prof. Pinto per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l anno. E arrivato dunque il momento per avviare, anche nel nostro Paese, un importante iniziativa nazionale di educazione e informazione

29 sanitaria. Il modello vincente è quello già intrapreso in Canada e Regno Unito dove campagne simili hanno portato a risultati interessanti. Sette tumori su dieci rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole afferma il prof. Bracarda -. Gli altri invece sono muscolo infiltranti e arrivano ad interessare l interno della parete vescicale. Sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardiovascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi. Se oggi i tumori possono fare un po meno paura rispetto a qualche anno fa, è senz altro grazie ad armi sempre più efficaci e mirate per combatterli, insieme a un costante lavoro di sensibilizzazione sul ruolo chiave della prevenzione. Ma tutto questo sarebbe inutile senza una corretta informazione conclude il dott. Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato e Presidente di Roche -. Roche, come azienda leader in oncologia, oltre a voler mettere a disposizione nuove terapie in grado di cambiare il corso di numerose neoplasie, sente il dovere di promuovere campagne informative come Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale, mettendoci al fianco dei molti oncologi, ricercatori e pazienti che ogni giorno, con coraggio, lottano per sconfiggere questa malattia. Per questo motivo siamo orgogliosi di essere, ancora una volta, insieme ad AIOM.

30 CANCRO DELLA VESCICA, UNA MALATTIA DI CUI SI PARLA ANCORA POCO E una malattia di cui si parla ancora poco anche se quest anno colpirà italiani, di cui donne. Risente molto degli stili di vita scorretti e nel passato è anche stata correlata ad esposizioni professionali. Il fumo di sigaretta per esempio aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza. E il tumore della vescica, una neoplasia subdola che non presenta sintomi specifici che possano permettere una diagnosi precoce. L unico segnale che può destare sospetti è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi. Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha deciso di lanciare l iniziativa Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. Il prof. Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM, afferma che: Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico. L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia. Il prof. Sergio Bracarda, Direttore dell'oncologia Medica dell'azienda USL8 di Arezzo e membro del Direttivo Nazionale AIOM, afferma che: "In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questa forma di cancro è del 78%. Si tratta di un valore del 10% più alto rispetto alla media europea. Questo dato è un ulteriore conferma dell ottimo livello ormai raggiunto dalla sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. A breve gli specialisti potranno avere un arma in più a loro disposizione. L immunoterapia è la nuova frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato. E in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia. La neoplasia colpisce soprattutto gli uomini ed è la nona più frequente al mondo. Secondo gli ultimi dati provoca, ogni anno in tutti e cinque i continenti, circa nuovi casi e decessi. Il prof. Bracarda afferma: Sette tumori su dieci rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole. Gli altri invece sono muscolo infiltranti e arrivano ad interessare l'interno della parete vescicale. Sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardio-vascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi. "Se oggi i tumori possono fare un po' meno paura rispetto a qualche anno fa, è senz'altro grazie ad armi sempre più efficaci e mirate per combatterli, insieme a un costante lavoro di sensibilizzazione sul ruolo chiave della prevenzione. Ma tutto questo sarebbe inutile senza una corretta informazione conclude il dott. Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato e Presidente di Roche.

31 TUMORI Tre milioni di surivivor grazie all oncologia di precisione e al gioco di squadra Test genetici capaci di individuare le caratteristiche del cancro e una strategia terapeutica multidisciplinare hanno fatto la differenza: in dieci anni i sopravvissuti alla malattia sono aumentati del 40 per cento. L Aiom però avverte: il fumo resta un temibile pericolo La squadra cresce in continuazione: nel 2006 era formata da 2 milioni e 200 mila persone, oggi può contare su 3 milioni e 130 mila membri. Un aumento del 40 per cento in dieci anni. Stiamo parlando di un team speciale, composto solo da vincenti, che segna punti sconfiggendo un nemico insidioso: il cancro. Tra i segreti del successo ci sono i progressi dell oncologia di precisione e una strategia d azione che coinvolge specialisti, pazienti e famigliari. Il gioco di squadra e le terapie innovative in questi anni hanno fatto la differenza. «Grazie a dati molecolari e clinici, è possibile individuare con la massima precisione le caratteristiche del cancro che colpisce la singola persona e definire la strategia di trattamento migliore per ognuno spiega Carmine Pinto, Presidente nazionale dell Associazione Italiana di Oncologia Medica Oggi sappiamo che non esiste il tumore ma i tumori e che la malattia si sviluppa e progredisce diversamente in ogni paziente». L Aiom, nel corso del XVII Congresso nazionale, ha presentato un progetto sulla medicina di precisione, realizzato con il sostegno di Novartis:incontri sul territorio con le associazioni dei pazienti e una sezione del sito aiom.it dedicata all iniziativa. La lotta al cancro è come il MotoGp In tutti i reparti di oncologia italiani verrà distribuito un opuscolo strutturato come un

32 dialogo fra Pinto e Jorge Lorenzo, per cinque volte campione del mondo di motociclismo. «Il mondo dei motori e quello dell oncologia presentano molti aspetti simili sottolinea Pinto -. Il pilota è paragonabile al paziente che deve percorrere la strada della malattia e, per poter vincere, ha bisogno di un team affiatato alle spalle che gli fornisca tutti gli strumenti, il supporto e l assistenza necessari. L oncologo è il capo della squadra che coordina e si confronta con tutti i membri del team. Ogni pilota è unico e deve avere la propria moto per vincere, così ogni paziente presenta caratteristiche che lo differenziano dagli altri e deve essere curato con una terapia su misura». Una buona partenza: la diagnosi esatta «Solo partendo da una puntuale individuazione delle caratteristiche genetiche e molecolari della malattia è possibile stabilire la terapia migliore spiega Nicola Normanno, Direttore del Dipartimento di Ricerca dell Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale di Napoli -. Le alterazioni genetiche dei tumori presentano infatti punti deboli che possono poi essere attaccati con terapie specifiche». Diventa quindi prezioso il lavoro dei laboratori in grado di fornire risultati standardizzati utili ai medici per individuare la cura iniziale e aggiustare la terapia a seconda della risposta del singolo paziente. L Aiom ha costituito un tavolo di lavoro permanente con la Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia (Siapec) per la caratterizzazione molecolare delle neoplasie in funzione terapeutica. Scopo principale di questo gruppo di lavoro è la creazione di una rete italiana di laboratori diffusa sul territorio in grado di offrire con adeguata qualità test biomolecolari in oncologia. Il monitoraggio "in gara" «L innovazione nella ricerca farmacologica - afferma Pinto - e lo sviluppo di tecnologie genetiche, che consentono di caratterizzare e trattare i pazienti nella loro individualità, stanno quindi determinando una rivoluzione nel modo di affrontare il cancro che parte dalla diagnosi fino alla fase delle visite di controllo. L oncologia di precisione implica infatti anche un nuovo modello di follow up per una malattia che diventa sempre più cronica, con una più completa gestione delle problematiche di salute grazie all alleanza con i medici di famiglia. Lo specialista formula il programma di follow up: da un lato il paziente può conoscere tipo e durata dei controlli, dall altro al medico di famiglia viene inviata una lettera con informazioni precise e con l indicazione del clinico di riferimento in caso di dubbi. In questo modo la programmazione è esplicita, chiara e condivisa da tutti». La sfida contro il melanoma «In questo tumore della pelle spiega lpaola Queirolo, Responsabile del Dmt (Disease

33 Management Team) Melanoma e Tumori cutanei all IRCCS San Martino IST di Genova - funzionano trattamenti a bersaglio molecolare che agiscono su specifiche mutazioni a carico del DNA della cellula tumorale, come quella del gene BRAF-V600 che è presente in circa il 50 per cento dei pazienti colpiti dalla malattia metastatica. Queste alterazioni genetiche sono anche definite biomarcatori proprio per la loro caratteristica di predire la risposta a determinate terapie. L utilizzo dei biomarcatori è indispensabile perché il paziente possa ricevere una terapia di precisione». Chi fuma parte in svantaggio Per il 56 per cento dei fumatori italiani le sigarette arrivano prima della maggiore età. Sette giovani su 10 iniziano a fumare per imitare gli amici e i compagni di classe. Il 7 per cento per sentirsi più grande, il 6 per cento perché influenzato negativamente da genitori o parenti a loro volta tabagisti. Il numero di nuovi casi di tumore aumenta del 2,6 per cento l anno tra le donne mentre assistiamo a una riduzione tra gli uomini. È tutta colpa del fumo, un abitudine che una volta era quasi esclusivamente maschile mentre ormai interessa ben il 17 per cento delle italiane. Per cercare di limitare il più possibile questo stile di vita scorretto l Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) lancia la seconda edizione della campagna educazionale Con le sigarette Meglio Smettere 2.0. Il progetto, reso possibile da un educational grant di MSD, prevede lezioni nelle scuole da parte degli oncologi, distribuzione di materiale informativo, attività di formazione degli insegnanti e, soprattutto, una grande campagna sui social media, dove, fra l altro, sarà indetto un concorso per la migliore foto realizzata contro il fumo. Flavia Pennetta, protagonista lo scorso anno di uno spot antifumo, sarà di nuovo la testimonial del progetto e verrà affiancata dall allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. e viene presentato a Roma, in una conferenza stampa, nel corso della seconda giornata del XVIII Congresso Nazionale Aiom. Non solo polmoni Il fumo di sigaretta aumenta di cinque volte il rischio di insorgenza del cancro alla vescica, neoplasia che colpisce ogni anno italiani di cui donne. «L unico segnale che può destare sospetti - spiega Pinto - è la presenza di sangue nelle urine. È quindi fondamentale, in caso di positività, recarsi immediatamente dal medico per svolgere esami più approfonditi». Per incentivare questi comportamenti l Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha deciso di lanciare, con il sostegno di Roche, l iniziativa Non avere TUTimore,

34 campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale. «Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico - afferma Pinto - L obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia».

35 Tumore della vescica, al via campagna informativa Aiom. Ematuria primo segnale Ogni anno colpisce italiani, di cui donne. Eppure è una neoplasia di cui si parla molto poco. Parliamo del tumore della vescica, una patologia a esordio subdolo - il cui rischio è aumentato di 5 volte dal fumo di sigaretta - che non presenta sintomi specifici tali da permettere una diagnosi precoce, a parte la presenza di ematuria che deve indurre il paziente a recarsi subito dal medico. È uno dei messaggi chiave dell'iniziativa "Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale", lanciata dall'associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e resa possibile grazie a Roche. Si tratta della prima campagna nazionale interamente dedicata a questa patologia ed è presentata nel corso del XVIII Congresso nazionale della società scientifica, a Roma. Materiale informativo sarà distribuito durante le prossime settimane negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di serie A e B. Saranno coinvolte anche le farmacie e verranno organizzati incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane. «Il tumore della vescica non gode della stessa notorietà di altre patologie uro-oncologiche come il carcinoma prostatico» afferma Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom. «L'obiettivo della campagna è favorire la corretta informazione e aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione. Vogliamo inoltre favorire gli stili di vita sani tra gli over 50 che sono i più esposti al rischio di neoplasia». «In Italia» aggiunge Sergio Bracarda, direttore dell'oncologia medica dell'azienda Usl8 di Arezzo e componente del direttivo nazionale Aiom «il tasso di sopravvivenza a 5 anni per questa forma di cancro è del 78%. È un valore superiore del 10% rispetto alla media europea». Questo dato - sottolinea Bracarda - è un'ulteriore conferma dell'ottimo livello ormai raggiunto dalla Sanità pubblica e dalla multidisciplinarietà nel nostro Paese. Inoltre, a breve gli specialisti potranno avere un'arma in più a loro disposizione. «L'immunoterapia è la nuova

36 frontiera contro i tumori e sta dimostrando di poter essere efficace anche per il carcinoma della vescica in stadio avanzato» conferma l'oncologo. «È in grado di ripristinare la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere e aggredire la malattia». In ogni caso la neoplasia, che colpisce soprattutto gli uomini, è la nona più frequente al mondo e per quanto riguarda l'italia, sottolinea Pinto, per il 2020 sono previste oltre nuove diagnosi l'anno. «È arrivato dunque il momento per avviare, anche nel nostro Paese, un'importante iniziativa nazionale di educazione e informazione sanitaria. Il modello vincente è quello già intrapreso in Canada e Regno Unito dove campagne simili hanno portato a risultati interessanti» afferma il presidente Aiom. «Su 10 tumori, 7 rimangono superficiali e sono caratterizzati da una prognosi abbastanza favorevole» specifica Bracarda. «Gli altri invece sono muscolo-infiltranti e arrivano a interessare l'interno della parete vescicale: sono decisamente più aggressivi e tendono a sviluppare metastasi viscerali, epatiche, polmonari e anche ossee. I pazienti colpiti sono soprattutto anziani e quindi possono presentare altre patologie a livello cardiovascolare che rendono le cure anti-cancro più difficili. Si tratta quindi di una patologia complessa e pericolosa che però è possibile prevenire in molti casi» conclude.

37 Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati Tiratura 08/2016: Diffusione 08/2016: Lettori Ed. II 2016: Quotidiano - Ed. nazionale Dir. Resp.: Luciano Fontana 30-OTT-2016 da pag. 47 foglio 1

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