ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO SCUOLE DELL INFANZIA DI LENO, CASTELLETTO E PORZANO PROGETTO
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1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO SCUOLE DELL INFANZIA DI LENO, CASTELLETTO E PORZANO PROGETTO ANNO SCOLASTICO
2 RAGIONI DELLA SCELTA L acqua è un elemento fondamentale per la nostra vita. E importante quindi sviluppare fin da piccoli un buon rapporto di fiducia tra il nostro corpo e tale elemento. I corsi di acquaticità che ci vengono proposti aiutano i bambini a vincere le proprie paure e a sperimentare, attraverso il gioco, nuove forme di movimento e di fiducia. L obiettivo primario non è quello di imparare a nuotare, ma quello di avvicinarsi all acqua con consapevolezza, autocontrollo, piacere e divertimento. Negli anni abbiamo riscontrato sempre la totale adesione dei bambini interessati ed abbiamo osservato come quest esperienza sia un ulteriore opportunità di integrazione per bambini di culture diverse o con bisogni speciali e per chi non avrebbe la possibilità di frequentare un corso al di fuori del contesto scolastico. La scuola, ponendosi alla continua ricerca di opportunità capaci di far crescere in modo armonico i bambini, per il corrente anno scolastico continua il progetto piscina, già attuato in passato. Il collegio docenti ritiene significativa questa esperienza, al fine di offrire ai bambini ed alle bambine la possibilità di compiere nuove e stimolanti esperienze, di permettere loro di affrontare situazioni inusuali, di far scoprire la propria corporeità, vivendola in una dimensione nuova e aumentando la propria autonomia. Nell ambiente acquatico i bambini/e avranno l opportunità di migliorare il coordinamento dei movimenti, potranno scoprire sensazioni ed emozioni nuove e si troveranno talvolta a dover superare ansie e paure, acquistando sicurezza e fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. RIFERIMENTI TEORICI Il campo di esperienza della corporeità e della motricità contribuisce alla crescita e alla maturazione complessiva del bambino promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo inteso come una delle espressioni della personalità e come condizione funzionale, relazionale, cognitiva e pratica da sviluppare in ordine a tutti i piani di attenzione formativa.
3 COLLEGAMENTI CON IL POF FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO COMPETENZE ATTESE IL SE E L ALTRO E consapevole della propria identità. - Prende coscienza del proprio corpo e delle sue caratteristiche; - prende coscienza dei propri interessi, di ciò che gli piace e non gli piace e del fatto che ognuno ha caratteristiche proprie e diverse che lo differenziano; - ha stima di sé e fiducia nelle proprie capacità. E consapevole dei propri bisogni e li comunica con più canali, in relazione ai diversi contesti. E consapevole dei propri vissuti affettivi ed emotivi e li comunica. - dà un nome ai propri stati d animo e li esprime con uno o più canali di comunicazione; - attiva strategie adeguate al contesto per esprimere e motivare i propri vissuti emotivi ed affettivi. Utilizza interessi, conoscenze abitudini personali che trasferisce in altri contesti. - confronta le proprie esperienze con quelle degli altri. Si riconosce parte di un gruppo. Pensa ed agisce con consapevolezza e senso di responsabilità verso se stesso e gli altri. - regola il proprio comportamento in base a ciò che si può e non si può fare e in relazione alle motivazioni e al comportamento dell altro. Riconosce e rispetta l autorità e le regole. - assume e mantiene comportamenti adeguati in relazione a contesti e ruoli diversi. IL CORPO E IL MOVIMENTO Raggiunge una buona autonomia personale. Si identifica in relazione all identità di genere. Controlla e coordina schemi motori dinamici. Esegue giochi di gruppo con regole condivise. Esplora, manipola e utilizza correttamente attrezzi.
4 ASPETTI DELL ORGANIZZAZIONE Al progetto partecipano tutti i bambini e bambine di 5/6 anni delle scuole dell infanzia del circolo; il progetto ha la durata di sei incontri presso una piscina pubblica. Durante la permanenza nelle vasche i bambini/e sono seguiti dagli istruttori dipendenti della piscina e al termine della lezione, i genitori con le insegnanti possono accedere agli spogliatoi e provvedere alla cura dei bambini. CALENDARIO CORSO NUOTO PLESSO di CASTELLETTO 30 ALUNNI + 2 alunni H 29/10/2012 lunedì 05/11/2012 lunedì 12/11/2012 lunedì 19/11/2012 lunedì 26/11/2012 lunedì 03/12/2012 lunedì PLESSO GIALLO INFANZIA LENO + INFANZIA DI PORZANO 16 ALUNNI + 18 ALUNNI 30/10/2012 martedì 06/11/2012 martedì 13/11/2012 martedì 20/11/2012 martedì 27/11/2012 martedì 04/12/2012 martedì PLESSO VERDE LENO 16 ALUNNI 08/11/2012 giovedì 15/11/2012 giovedì 22/11/2012 giovedì 29/11/2012 giovedì 06/12/2012 giovedì 20/12/2012 giovedì
5 PLESSO ROSSO LENO 20 ALUNNI + 1 alunno H 02/11/2012 venerdì 09/11/2012 venerdì 16/11/2012 venerdì 23/11/2012 venerdì 30/11/2012 venerdì 07/12/2012 venerdì entrata /uscita piscina PLESSO BLU 19 ALUNNI 16/01/2013 mercoledì 23/01/2013 mercoledì 30/01/2013 mercoledì 06/02/2013 mercoledì 13/02/2013 mercoledì 20/02/2013 mercoledì ASPETTI DELLA RELAZIONE L insegnante ha sostanzialmente il ruolo di osservatore, fornisce stimoli ed analizza le risposte, non dimenticando il fine voluto: l adattamento all acqua,far gruppo e l autonomia del bambino/a; Insomma una compagna di giochi che predispone situazioni che facilitano e rendono piacevole la scoperta dell acqua e delle sue sensazioni. ASPETTI DELLA METODOLOGIA Il clima affettivo, caloroso e rassicurante che si crea durante questo tipo di attività, favorisce lo sviluppo psicologico e la socializzazione del bambino. Scoperte sensoriali, attività motoria, sviluppo psico-affettivo, socializzazione, apertura al simbolismo dell'acqua sono accessibili con l'acqua e nell'acqua. Tutto questo porterà il bambino progressivamente allo star bene ed a una autonomia nell'ambiente acquatico. L esperienza fatta con il gruppo di coetanei della scuola ha una valenza diversa di un corso fatto singolarmente o con un gruppo di bambini sconosciuti. Con i compagni e con le insegnanti si parla prima di che cosa si andrà a fare, ci si confronta, ci si sostiene a vicenda, si rielabora successivamente prendendo sempre maggior sicurezza e consapevolezza dell accaduto; in questo modo si facilita il superamento di eventuali difficoltà che qualche bambino può incontrare nell approccio con l acqua contribuendo al consolidamento del gruppo stesso
6 stimolando contemporaneamente l autonomia organizzativa e pratica di ogni singolo bambino. Il processo è qualcosa di molto più complesso, una vera e propria educazione motoria globale intesa come strumento per stimolare totalmente la personalità del bambino, con ricadute positive sull area affettiva, cognitiva e relazionale, oltre naturalmente a quelle specifiche sull area motoria. Acquaticità dunque, non avviamento precoce al nuoto, ma insieme di esperienze piacevoli e gioiose finalizzate ad un armonioso sviluppo psicomotorio. AQVA SPORT DI BAGNOLO MELLA precisa: Gli obiettivi principali che ci siamo prefissati di raggiungere con il corso di nuoto per la scuola dell infanzia di Leno sono divisi in due parti: la prima parte aiuta il bambino a superare la paura dell acqua con giochi e/o esercizi; la seconda parte attraverso esercizi più complessi facilita il bambino a conoscere il nuoto in tutte le sue forme. Prima parte : Prime nozioni di acquaticità (seduti al bordo i bambini muovono le gambe, successivamente si mettono in posizioni prona con la pancia appoggiata al bordo e muovono le gambe, ), Immersione completa del capo con apertura degli occhi sott acqua ( con l aiuto dell istruttore i bambini si immergono e devono cercare di teneri gli occhi aperti ), Prime nozioni di educazione respiratoria ( viene spiegato ai bambini come si respira in acqua, cioè come si fanno le bolle quando la bocca o il naso vanno sott acqua; ma anche come ci si può immergere in apnea, ovvero senza fare le bolle ), Scivolamenti proni e supini con l aiuto dell istruttore( o di un tubo dietro la testa in posizione supina). Seconda parte : Immersione del capo con occhi aperti e respirazione, Scivolamento proni e supini ( il bambino riesce autonomamente a staccarsi dal bordo e compiere piccoli scivolamenti senza l aiuto di nessuno), Scivolamento proni e supini con la battuta delle gambe ( l istruttore insegna al bambino il movimento delle gambe per poter muoversi in acqua), Galleggiamento in acqua profonda, staccati dal bordo e con associata la respirazione (respirazione in verticale).
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