Alberto Castiglione Unità Operativa di Riabilitazione LE DISFUNZIONI DELL AREA SACRALE NELLA PATOLOGIA NEUROLOGICA

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1 Alberto Castiglione Unità Operativa di Riabilitazione LE DISFUNZIONI DELL AREA SACRALE NELLA PATOLOGIA NEUROLOGICA

2 Compito delle manovre riabilitative vescicali è quello di ottenere uno svuotamento vescicale completo a basse pressioni, salvaguardando la funzionalità renale, prevenendo le infezioni e favorendo la continenza

3 Possibili manovre per sostituire la minzione Percussione sovrapubica Elettrominzione (stimolazione diretta delle radici sacrali mediante neurostimolatore di Brindley) Cateterismo intermittente

4 Percussione sovrapubica (PSP) Deve essere riservata a casi selezionati Prevede un follow up accurato per il monitoraggio della morfologia vescicale Necessita a volte di completamento con CIC (cateterismo intermittente pulito)

5 Stimolazione elettrica intravescicale Tecnica riabilitativa per il ripristino della minzione fisiologica indicata nei disturbi di svuotamento e/o immagazzinamento da cause neurologiche congenite o acquisite Obiettivi: Miglioramento della sensibilità vescicale Aumento della capacità vescicale Aumento della compliance vescicale Induzione di contrazioni vescicali Raggiungimento di una minzione volontaria

6 Trattamento farmacologico Anticolinergici: ossibutinina,tolterodina, cloruro di trospio Alfalitici Tossina botulinica intrasfinterica o intradetrusoriale

7 Il Cateterismo Intermittente

8 DEFINIZIONE INTRODUZIONE TEMPORANEA IN VESCICA DI UN CATETERE PER VIA TRANSURETRALE A SCOPO: DIAGNOSTICO TERAPEUTICO EVACUATIVO

9 SCOPO DIAGNOSTICO DETERMINARE IL R.P.M. PERMETTERE L ESECUZIONE DI ESAMI SPECIFICI CISTOGRAFIA URODINAMICA

10 SCOPO TERAPEUTICO IRRIGAZIONI VESCICALI CHEMIOTERAPIA LOCALE NEL TRATTAMENTO DEI CARCINOMI PAPILLARI DELLA VESCICA BYPASSARE UN OSTRUZIONE

11 SCOPO EVACUATIVO RIABILITATIVO IL CATETERISMO VESCICALE INTERMITTENTE È UTILIZZATO IN TUTTI I CASI DI RITENZIONE URINARIA PARZIALE O COMPLETA

12 INDICAZIONI NEUROLOGICHE Nella vescica inattiva in fase di shock spinale. In fase acutissima post evento lesionale midollare si predilige il C.V.P. per un massimo di 15 gg Nei disturbi dello svuotamento vescicale da areflessia o ipocontrattilità detrusoriale (v. neurologica da lesione sacrale e/o periferica). Nella ritenzione di urine da areflessia farmacoindotta o chirurgica (es. in caso di iperattività neurogena da lesioni sovrasacralisottopontine[desd]). Nei disturbi misti di incontinenza con residuo (ad es. nella sclerosi multipla).

13 INDICAZIONI NON NEUROLOGICHE Ritenzione secondaria a scompenso detrusoriale (da disostruzione ritardata) Ritenzione Idiopatica (Sindrome di Fowler nel sesso femminile). Ritenzione post intervento chirurgico per incontinenza Ritenzione post intervento di cistectomia con ricostruzione vescicale.

14 CATETERISMO INTERMITTENTE dal punto di vista: Della FUNZIONE: EVACUATIVO (sostituzione dell atto minzionale) POST-MINZIONALE (a completamento dello stesso) Della GESTIONE: Autogestito (AUTOCATETERISMO) Gestito da parte di terzi ( care givers ). Dell OBIETTIVO: Terapeutico Ortesico

15 BENEFICI SALVAGUARDIA DELL ALTO APPARATO URINARIO RIDOTTE INFEZIONI E COMPLICANZE VALUTAZIONE DELLA RIPRESA DELL ATTIVITÁ VESCICALE MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÁ DELLA VITA in termini di: CONTROLLO CONTINENZA = >comfort INDIPENDENZA VITA RELAZIONALE TEMPO LIBERO LAVORO VITA SOCIALE

16 COMPLICANZE INFEZIONI DELLE BASSE VIE URINARIE (cattiva gestione) LESIONI TRAUMATICHE URETRALI CREAZIONE FALSE STRADE SANGUINAMENTI DA TEMPI PROLUNGATI TRA UN CATETERISMO E L ALTRO: SOVRADISTENSIONI VESCICALI REFLUSSO VESCICO-URETERALE CRISI DISREFLESSICHE (nei mielolesi sopra T6)

17 OBIETTIVI Ottimizzare i tempi dello svuotamento (il cateterismo intermittente deve essere impostato a scadenze tali da non superare volumi di 400/500 ml) Stimolo guidato Tempo guidato Volume guidato Tempo/volume guidato Elaborare un apporto idrico personalizzato Utilizzo di un diario minzionale (indispensabile soprattutto per i primi tempi) Generalmente si cerca di non superare i 4 cateterismi/die

18 OBIETTIVI Obiettivo principale del programma di uroriabilitazione è il miglioramento della qualità della vita Cercare di ottenere il massimo grado di AUTONOMIA relativamente al caso specifico. Realizzazione di un adeguato addestramento all AUTOCATETERISMO o al C.I. gestito da terzi.

19 PROGRAMMA TERAPEUTICO DI URO-RIABILITAZIONE (fase preparatoria) SELEZIONE DEL PAZIENTE: Motivazione Abilità mentale e funzionale PREPARAZIONE PSICOLOGICA: Spiegare gli obiettivi ed i benefici del C.I. Rassicurare la persona mettendola a proprio agio Se necessario coinvolgere un familiare

20 PROGRAMMA TERAPEUTICO DI URO-RIABILITAZIONE (fase attuativa) PRESENTAZIONE DELLE METODICHE SCELTA DEL CATETERE PIÙ IDONEO A ciascuno il suo catetere! PREPARAZIONE TECNICA Addestramento VERIFICHE PERIODICHE DEL PROGRAMMA TERAPEUTICO

21 METODICHE Cateterismo con tecnica sterile metodica di svuotamento eseguita in maniera sterile. (in ospedale, dove il rischio di infezioni è maggiore) Cateterismo con tecnica no touch Eseguito senza toccare direttamente il catetere Cateterismo tecnica pulita eseguito secondo le regole della comune igiene personale.viene di solito consigliato a domicilio del paziente dove il rischio di infezioni è minore

22 TIPOLOGIE di CATETERE

23 SCELTA DEL CATETERE Nelaton (ad estremità arrotondata con uno o due fori di drenaggio a poca distanza dall apice) Tiemann ad estremità conico olivare Punta olivare (ergoton)

24 SCELTA DEL CATETERE Catetere con gel Catetere idrofilo Catetere idrofilo con kit Catetere idrofilo pronto all uso Catetere prelubrificato Catetere prelubrificato con kit

25 Criteri e parametri di scelta La scelta del tipo di catetere si deve basare su una valutazione personalizzata di chi lo dovrà eseguire: Impatto sulla persona Il suo grado di abilità Il suo contesto e stile di vita

26 ADDESTRAMENTO LAVAGGIO SOCIALE DELLE MANI!

27 ADDESTRAMENTO

28 ADDESTRAMENTO

29 ADDESTRAMENTO

30 ADDESTRAMENTO

31 ADDESTRAMENTO

32 ADDESTRAMENTO

33 ADDESTRAMENTO

34 ADDESTRAMENTO

35 ADDESTRAMENTO

36 Ausili

37 ADDESTRAMENTO IMPORTANTE È INFORMARE, CONSIGLIARE E RASSICURARE!!! Informare sulle complicanze più comuni Trasmettere il concetto che C.I. non produce INFEZIONI in quanto gli eventuali microorganismi introdotti con il c.v. vengono eliminati con il drenaggio delle urine. Consigliare comunque controlli periodici delle urine Consigliare di evitare sovradistensioni vescicali Sconsigliare la sospensione del C.I. senza il parere del medico.

38 CONCLUSIONI La riuscita del C.I. dipende essenzialmente da tre fattori: Motivazione della persona Scelta appropriata del catetere Capacità dell operatore di trasferire le sue conoscenze alla persona superando ostacoli e timori

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