EUROPA BASTA SOGNARE LA SVEGLIA DELLA STORIA STA PER SUONARE

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Renata Marino
7 anni fa
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2 EUROPA BASTA SOGNARE LA SVEGLIA DELLA STORIA STA PER SUONARE

3 L Europa dei Lumi, della Ragione, del progresso, dell arte, dei diritti e del Welfare; ma anche l Europa delle guerre, degli stermini, delle lotte fratricide e della povertà. Mi sono sempre chiesto come mai una regione così piccola sia sempre stata al centro dei più importanti e significativi avvenimenti storici. Un continente che ha sempre mosso la Storia, nel bene e nel male. Un continente pieno di diversità sociali, culturali, linguistiche, economiche. La nostra piccola Europa carica di Storia, di tradizioni e popoli diversi. Dove tutti le famiglie che la compongono vogliono vivere in libertà, in pace e in armonia tra loro preservando ciascuna le proprie tradizioni e la propria identità. Europa: la nostra casa, il nostro nido.

4 Questo romanzo è dedicato a tutti gli imprenditori italiani che duranti questi anni di crisi hanno deciso di farla finita; a tutti i lavoratori d Europa che sono stati licenziati; a tutti coloro che a seguito di questa crisi si sono trovati a dover vivere in condizione di povertà.

5 9 novembre 1989 Erano le sei del mattino. Federico stava tornando a casa dopo il turno di notte quando da lontano vide una folla radunata nella piazza principale della capitale della Germania Occidentale. Che cosa ci facevano tutte quelle persone a quell ora nel centro di Bonn? Incuriosito da quell insolita vista, Federico abbassò il finestrino dell auto per cercare di capire il motivo per cui tutta quella gente si fosse riunita alle prime luci del mattino. Tutti sembravano festeggiare e c era un gran trambusto. A un certo punto partì un coro: È caduto! Il muro è caduto! Oggi è un gran giorno! Di nuovo uniti! Nessuno potrà più divedere la nostra grande nazione!. Che cosa? Federico non poteva credere a quello che aveva appena udito. Com era possibile? Era accaduto realmente? Il giovane voleva essere certo di quello che aveva sentito. Era vero che da diverso tempo si parlava di una possibile unificazione della Germania Ovest con la Germania Est. Era vero che l Unione Sovietica era prossima al collasso. Ma nessuno, almeno fino a quel momento, pensava che la Grande Germania potesse risorgere così presto. Federico parcheggiò l auto in una via laterale e si precipitò in Piazza. Venne immediatamente travolto da un gruppo di giovani che lo abbracciarono e gli offrirono della birra. Rivolgendosi a un ragazzo sulla trentina chiese: Ma allora è proprio vero quello che si dice? Il muro è caduto? E subito il giovane rispose: Il governo centrale di Bonn ha diffuso da circa un ora la notizia che in sede europea è stato raggiunto un accordo che dà il via libera alla riunificazione. Appena ha saputo della notizia il ragazzo che vedi li in fondo, quello con i capelli biondi e il cappotto grigio, si è precipitato in strada urlando per la felicità. Nel giro di due minuti l intero quartiere sapeva cos era successo: tutti sono scesi in piazza per festeggiare lo storico evento. Fratello mio oggi è un gran giorno! Chi in questo momento sta dormendo, chi oggi non festeggia non esiste! A Berlino sono già arrivate le ruspe per la demolizione del muro!. E subito ripartì il coro: È caduto! Il muro è caduto! Oggi è un gran giorno!! Di nuovo uniti! Nessuno potrà più divedere la nostra grande nazione!. Federico non poteva crederci. Era felicissimo. Quello che fino a quel momento gli era sembrato

6 solo un sogno improvvisamente era diventato realtà. Il mondo che per tanti anni aveva desiderato gli sembrava ora così vicino. Doveva subito tornare a casa e avvisare la sua Giulia. Corse verso la macchina con le lacrime agli occhi, un po per il freddo e un po per l immensa emozione. Mise in moto l auto e sfrecciò verso casa. Durante il tragitto di rientro pensò a come il Cancelliere della Germania Ovest fosse riuscito a convincere i partner europei ad accettare l idea di una Germania unita. Era stato raggiunto un compromesso? Come aveva fatto il Cancelliere Guglielmuth Col a ottenere l appoggio degli Stati più influenti del continente come per esempio la Francia? La grande nazione nuovamente unita avrebbe dovuto rinunciare a qualche simbolo o strumento di identità nazionale? Queste le domande che Federico si pose mentre guidava a gran velocità verso casa impaziente di diffondere la magnifica notizia alla fidanzata Giulia.

7 BRUXELLES, RIUNIONE DEI PRESIDENTI, DEI CAPI DI GOVERNO E DEI MINISTRI DELL ECONOMIA DEI PAESI EUROPEI, LA NOTTE TRA L 8 E IL 9 NOVEMBRE 1989 ORE Prende la parola Guglielmuth Col, Cancelliere della Germania Ovest: Signori Presidenti, Presidenti del Consiglio e Ministri dell Economia, questa è la terza riunione che teniamo nel giro di un mese. La quindicesima da inizio anno. Ormai bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà. Una superpotenza è allo sfacelo. Non esiste praticamente più. Sarà questione di qualche settimana, di qualche mese, un anno al massimo. L Unione Sovietica si è rivelata per quella che è: un gigante dai piedi d argilla. Questa è la verità. Possiamo continuare a far finta di niente e girarci dall altra parte, ma se non prendiamo atto di come stanno le cose non potremmo mai discutere del nuovo assetto politico e istituzionale del continente - Interviene il Presidente della Francia, François de Temmirand: Cancelliere Col, sappiamo bene come stanno le cose. Arrivi al punto. Tenga comunque conto che la situazione mi sembra ancora prematura per proporre un cambiamento significativo dell attuale assetto politico del continente. Prego continui pure, scusi l interruzione. -Il Cancelliere Col riprende la parola: Riguardo a quest ultimo punto vorrei fare una considerazione riagganciandomi a quello che stavo dicendo. Sono dell idea che è inutile procrastinare delle scelte che comunque andranno fatte di qui a poco. Sono diversi mesi che ci riuniamo ma facciamo di tutto per non decidere. Questo è il tempo delle azioni, signori, non delle chiacchere. Le azioni da intraprendere riguardano scelte di ordine politico. Io vi parlo da tedesco e in quanto tale sono qui per tutelare e andare incontro agli interessi del mio Paese. Il popolo della Germania Ovest vuole riunirsi con il popolo della Germania Est.

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