Recenti acquisizioni sui criteri di razionamento energetico e proteico dei suini di allevamento
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- Mariana Perri
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1 Recenti acquisizioni sui criteri di razionamento energetico e proteico dei suini di allevamento Giuseppe Baricco 2008
2 Non vi sono novità clamorose, però Aminoacidi digeribili Apparenti o ileali Utili o no? Energia netta Quali differenze rispetto alla Energia Digeribile Serve veramente? La modellizzazione delle produzioni Un argomento ostico, ma obbligatorio
3 La tecnica degli aminoacidi digeribili Si fonda sulla necessità di utilizzare in modo più preciso i metodi di valutazione Per quanto riguarda la definizione delle materie prime Per quanto riguarda i fabbisogni nutritivi della frazione proteica dei mangimi per suini Vi sono sostanzialmente due scuole: Olandese, che utilizza il valore della digeribilità apparente Francese e nordamericana, che utilizza il valore della digeribilità ileale vera
4 Digeribilità reale ed apparente: quali differenze? Aminoacido ingerito - Aminoacido escreto (alla fine dell ileo) DA = x 100 Aminoacido ingerito A.Ac. ingerito - (a.acido escreto - a.acido di prod. endogena) DR = x 100 Aminoacido ingerito quindi.
5 Digeribilità reale ed apparente: quali differenze? (2) In entrambi i metodi di valutazione occorre eliminare il fattore cieco-colon Il valore che determina la variabilità dei dati è la produzione endogena di aminoacidi, che si può determinare solo fornendo agli animali una dieta proteinopriva prima di iniziare il test di digeribilità: FR/USA : E una operazione indispensabile per avere una vera accuratezza NL : In realtà la produzione endogena non è costante, ma viene influenzata da ogni specifico ingrediente ( tipo di fibra, presenza di fattori antinutrizionali, ecc.) e quindi non viene ben simulata dalla somministrazione di una dieta proteinopriva
6 Digeribilità reale ed apparente: effetto del contenuto proteico Digeribilità reale ed apparente della proteina in diverse materie prime, di contenuto proteico crescente % Mais Grano Semola mais Soia extr. Soja fe Aringa DR DA Rhodimet Nutrition Guide, 1999
7 Digeribilità (reale o apparente) oppure aminoacidi grezzi: quale scegliere? Vi sono buone ragioni verso l una o l altra delle impostazioni Gli aa digeribili sono certamente più moderni e probabilmente efficienti, tuttavia Anche i sistemi di valutazione degli alimenti sono un linguaggio: occorre capirsi. Oggi ancora il 90% dei formulisti valuta e discute sulla base degli aa grezzi. Dunque
8 Operazioni necessarie per definire la digeribilità degli aminoacidi (1):
9 Operazioni necessarie per definire la digeribilità degli aminoacidi (2):
10 Operazioni necessarie per definire la digeribilità degli aminoacidi (3) : 5 giorni di adattamento all alimento da testare, riportato ad un tenore massimo di proteine del 16% 2 giorni di raccolta del succo ileale Misura degli aminoacidi escreti 5 giorni di adattamento al regime proteinoprivo 2 giorni di raccolta del succo ileale Misura della produzione di aminoacidi endogeni Calcolo della digeribilità ileale vera
11 Il profilo aminoacidico ideale: novità e prospettive Si è rivalutato il valore della sola metionina, piuttosto che del totale degli a.acidi solforati ( valore raccomandato. 35 % della lisina). Effetti su IPG ed ICA, diventa critico nelle formulazioni ecologiche a basso tenore proteico Si potrebbe tendere ad aumentare il livello di triptofano dal classico rapporto di 0,18 sulla lisina a quello di 0,21-0,22, con effetti sull ingestione alimentare e sui parametri zootecnici. Pratica diffusa nei mangimi da svezzamento. La Direttiva nitrati, e le sue applicazioni regionali, non tengono minimamente in conto le possibilità della nutrizione nella gestione delle emissioni azotate degli allevamenti!!
12 Rapporto lisina /triptofano: effetti zootecnici tra i 40 ed i 100 kg di p.v Adattato da Henry e Seve, 2003 IPG, g/giorno g ,15 0,18 0,22 921
13 Rapporto lisina /triptofano: effetti zootecnici tra i 40 ed i 100 kg di p.v Adattato da Henry e Seve, 2003 Consumo alimentare ed indice di conversione ,11 2,55 2,66 3,36 2,98 2, Consumo/d, Kg. I.C.A. 0,15 0,18 0,22
14 Il calcolo dell energia: Energia Digeribile o Netta Ad oggi il valore degli alimenti ed i fabbisogni sono espressi generalmente in Energia Digeribile, o Metabolizzabile ( legata alla prima da un coefficiente matematico fisso : 0,96) espresse in Kcal per kg Una direttiva UE stabilisce le unità di misura: per le potenze i KW al posto dei CV, per l energia i MJ al posto delle Kcal ( coefficiente di calcolo = :238,5, cioè 1000 Kcal valgono 4,19 MJ) Cambiando unità di misura, è opportuno cambiare anche il metro di misura?
15 Il calcolo dell energia: La gerarchia energetica 100 = Energia grezza Energia delle feci (18%) 82 = Energia digeribile Energia delle urine (3%) Energia del metano (0,3%) 78,7= Energia metabolizzabile Extracalore e costi metabolici (20,5%) 58,2= Energia netta Manini e Noblet, 1995
16 1. Da GE a DE Dipende in modo proporzionale diretto dal Coefficiente di Digeribilità dell energia (CUDe), il quale viene influenzato, in via principale, dal contenuto in NSP e lignina dell ingrediente considerato. Di conseguenza, esso dovrebbe venire influenzato dall età dell animale: % CUD e Manini e Noblet, 1995, adattato % di NDF sulla SS Scrofe Suini 45 kg
17 2. Da DE ad EM Questo passaggio viene influenzato dalle perdite di energia dovute alla produzione di gas (principalmente metano), e dal valore energetico delle urine. Quest ultimo valore è direttamente legato alla quantità di azoto presente nelle stesse: aumenta quindi all aumentare dell inutilizzo della proteina dietetica, dipendente in via primaria dagli eccessi di proteina alimentare, ed in via secondaria dal variare, nell animale, della capacità di attuare una efficiente ritenzione azotata. Si calcola per convenzione al 96 % della DE, ma in realtà dovrebbe variare da un 100 % per i grassi, fino ad un 90 % per le sostanze proteiche con elevato tenore in fibra.
18 3. Da ME/DE a NE Il valore in NE viene ottenuto sottraendo alla ME il costo energetico derivante dalla produzione di calore connessa alla ingestione, alla digestione, ed alla utilizzazione metabolica della sostanza in esame. Il costo metabolico varia, a seconda del tipo di produzione ed a seconda della natura dell ingrediente ( diminuisce con il tenore di amido e grassi, aumenta se aumentano le proteine e la fibra digeribile)
19 ..insomma, che casino! ED ed EM si misurano sperimentalmente NE si può ottenere solo con calcoli matematici Bisogna continuamente operare delle mediazioni tra la applicabilità concreta ed i presupposti teorici NE, come proposta da Noblet (1994), sta divenendo la referenza internazionale accettata per coloro che intendono avvalersi dell energia netta
20 Allora cosa fare in concreto? L equazione Noblet N4 MJ NE= (0,703xDE) - (0,0041xPG) + (0,0066xLG) - (0,0041xFG) + (0,002xAmido) è quella meglio applicabile nelle nostre condizioni, a causa della affidabilità dei dati di partenza. Prende in conto la resa diversa degli amidi e dei grassi rispetto a proteine e fibra, ma non del fattore età degli animali e del tipo di produzione.
21 Allora cosa fare in concreto (2)? Utilizzare l equazione Noblet N 4 per la valorizzazione delle materie prime, se si vuole utilizzare la NE Altrimenti, vale il discorso fatto per gli aminoacidi: il sistema della NE, espressa in MJ, è quello up to date e corretto sulla base delle disposizioni CE tuttavia, il 90% dei formulisti ragiona in termini di DE e di Kcal, dunque.
22 Dunque approfondire le tecniche di nutrizione significa... Complicarsi la vita Introdurre fattori di variazione legati Alle prestazioni dell animale In anabolismo muscolare In anabolismo lipidico In prestazioni riproduttive All ambiente in cui viene allevato Un ambiente cattivo, od un allevatore non bravo, chiedono livelli alimentari e di integrazione migliori Utilizzare l unico strumento capace di considerare un gran numero di parametri allo stesso tempo...
23 Il computer, adeguatamente programmato, è la risposta Per definire programmi alimentari adeguati alle esigenze Per tenere in conto, nello stesso tempo, un grande numero di parametri variabili Il problema sta nel software...
24 ..cioè nella modellizzazione. Modellizzazione significa prevedere, partendo da un esame obiettivo delle condizioni di allevamento e del potenziale produttivo degli animali, i loro fabbisogni giornalieri e, da questi, raccordandoli con il consumo alimentare previsto, definire le caratteristiche del mangime, sia per quanto riguarda i valori nutritivi fondamentali, che per quanto concerne la fase di integrazione. Programmi di questo tipo sono già, almeno in parte, disponibili ( Es. AUSPIG in Australia, NCPIG negli USA) Nessuno di questi, però, sarà mai adattato alle condizioni atipiche del suino pesante italiano...
25 modellizzazione le domande... Incremento peso giornaliero In tessuto magro In tessuto grasso Predisposizione genetica alla deposizione di magro Alta Media Scarsa Predisposizione genetica alla assunzione di alimento Alta Media Scarsa Sesso Maschi (-G, ++M) Femmine (+G, +-M) Castrati Misti (+G, -M) (+-G, +-M)
26 modellizzazione le domande (2)... Range di peso Da kg. p.v.. A kg p.v.. Clima Controllato Caldo Freddo Livello di stress ambientale (densità, qualità dell aria, malattie) Alto Medio Scarso Vincoli ambientali su azoto e fosforo Alti Medi Scarsi
27 modellizzazione le risposte... Fabbisogno energetico MJ/NE/d (Kcal /DE/d) Fabbisogno in proteine g/d Fabbisogno in lisina g/d ( i restanti aminoacidi vengono automaticamente calcolati sulla base dei vari profili di aminogramma ideale) Fabbisogno nelle principali vitamine, ed oligoelementi Consumo alimentare previsto Nel caso di alimento a volontà Nel caso di alimento razionato: x% dell assunzione libera COMPOSIZIONE ED INTEGRAZIONE DEL MANGIME, calcolo della formulazione completa al minor costo
28 Una situazione solo apparentemente complicata Il software, se e quando sarà disponibile, non sarà difficile da usare Per ora, l uso di tavole efficienti, di databases aggiornati, e la riduzione degli intervalli di peso serviti dalle diverse formulazioni sono la via di introduzione più amichevole a queste tecniche futuribili...
29 e questo ci introduce a.
Mauro Spanghero, Dipartimento di Scienze Animali, Università di Udine, mauro.spanghero@uniud.it
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