I. La lettura e l importanza della prevenzione nel lavoro del pedagogista clinico.
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- Daniella Spina
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1 I. La lettura e l importanza della prevenzione nel lavoro del pedagogista clinico. Parlando in termini professionali, uno degli aspetti principali della figura del pedagogista clinico si riferisce ad interventi di tipo preventivo che hanno lo scopo di identificare precocemente un eventuale disturbo e di rafforzare le abilità necessarie ad una corretta acquisizione del processo di letto - scrittura e ad un suo uso efficiente ed efficace. Tenendo presente la complessità di tale processo, è necessario muoversi su più fronti per garantire un analisi preventiva in grado di sondare tutte le abilità che concorrono ad un corretto sviluppo e che possono condurre, se non acquisite correttamente, ad un disturbo dell apprendimento. Un identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento può avvenire in qualsiasi momento del processo di acquisizione della letto scrittura vero e proprio, cioè nei primi due anni della scuola primaria, tuttavia può avvenire già in età prescolare, in particolar modo nell ultimo anno della scuola dell infanzia. Essa offre dei vantaggi estremamente significativi sia per gli insegnanti che per gli specialisti: - Consente un intervento mirato e soprattutto tempestivo sui pre-requisiti dell apprendimento, sia in condizione di semplice ritardo maturazionale globale, sia come indicatori di un possibile disturbo specifico dell apprendimento; - Può contribuire a prevenire l insuccesso scolastico; - Può essere utile nell evitare la catena di eventi negativi che possono derivare da un problematico approccio alla letto scrittura. Da tutto ciò è importante osservare quelle abilità che vengono considerate il più efficace indice predittivo per il successivo apprendimento della letto scrittura: - Abilità linguistiche e meta - linguistiche (comprendere messaggi verbali, brevi storie narrate dall adulto o semplici esperienze, pronunciare correttamente fonemi, parole e brevi frasi, saper riferire verbalmente esperienze, usare il linguaggio come strumento per stabilire relazioni fra oggetti, eventi e per la socializzazione, capacità di riflessione, più o meno esplicita, sull uso del linguaggio, capacità di manipolazione del linguaggio)
2 - Abilità fonologiche e meta fonologiche (capacità di manipolazione delle unità fonologiche della parola, discriminazione fonemica, memoria fonologica, fluenza verbale, riconoscimento e produzione di rime, riconoscimento e identificazione del suono iniziale, intermedio o finale di una parola, capacità di unire singoli fonemi per comporre parole, capacità di segmentare parole date in singoli fonemi, capacità di segmentazione ed elisione di fonemi, sillabe e intere parole) - Abilità percettive (riconoscere e denominare forme, colori, dimensioni e grafemi, abbinare immagini uguali, individuare somiglianze o differenze, riconoscere forme diversamente orientate nello spazio, riconoscere, discriminare e classificare suoni e rumori) - Abilità motorie (capacità di riconoscere e denominare parti del corpo, capacità di rappresentare la figura umana, distinguere la destra dalla sinistra, imitare posizioni corporee e saperle verbalizzare, aver acquisito la dominanza laterale, possedere un adeguato equilibrio, muoversi nell ambiente variando i propri movimenti, eseguire movimenti in sequenza, eseguire semplici percorsi, individuare relazioni spaziali nell ambiente e nelle immagini, eseguire compiti di tipo spaziale, disegnare rispettando le relazioni spaziale fra i diversi elementi, riprodurre graficamente una serie di elementi mantenendo la sequenza spaziale data) - Abilità percettivo motorie (capacità di coordinazione oculo manuale, eseguire percorsi grafici, ripassare linee e curve, rispettare le direzioni alto basso, destra sinistra, sopra sotto, riprodurre figure geometriche e segni alfabetici, capacità di integrazione spazio temporale, riprodurre, leggere e rappresentare ritmi, riordinare in sequenze spaziali e temporali) - Abilità cognitive ( capacità di mantenimento dell attenzione, di ascolto di spiegazioni o brevi storie, capacità di portare a termine brevi consegne o un attività, capacità di memorizzazione di stimoli visivi e uditivi, capacità di memorizzare e riferire esperienze, classificare in base ad uno o più attributi, stabilire regole per individuare un insieme di oggetti, stabilire relazioni fra più insiemi, catalogare oggetti, immagini, simboli, capacità di simbolizzazione). 9
3 La figura del pedagogista clinico, soprattutto in ambito progettuale o di consulenza, può avere un ruolo incisivo nel momento dell individuazione degli indici di sviluppo e dell eventuale valutazione dei pre-requisiti degli apprendimenti. Può essere una figura di riferimento concreta per gli insegnanti della scuola dell infanzia, della scuola primaria e per gli educatori in generale. Grazie alle sue specifiche competenze esso può dare vita a percorsi d apprendimento che integrino e sviluppino tutti gli aspetti che caratterizzano il processo di letto scrittura. Il pedagogista da una parte possiede lo sguardo clinico, cioè un occhio allenato nel valutare eventuali situazioni problema, dall altra ha un bagaglio di conoscenze specifiche che gli consentono di progettare percorsi strutturati e organizzati che possono essere integrati nelle normali attività didattiche. È una figura che è in grado di entrare nelle scuole, per così dire, dalla porta secondaria e, senza scardinare i normali meccanismi didattici, migliorare, valorizzare e strutturare percorsi qualitativamente efficaci. L occhio clinico consente, per esempio, di capire e far capire agli insegnanti delle scuola dell infanzia, quali sono gli elementi da tenere in considerazione in ottica di prevenzione dei disturbi di apprendimento e quindi intervenire in situazioni specifiche: disturbo del linguaggio, inadeguatezza nei giochi metafonologici, goffaggine nei movimenti, nel vestirsi, nel gestire il proprio materiale, difficoltà di memorizzazione delle filastrocche, inadeguato riconoscimento destra/sinistra. Nella scuola primaria, momento estremamente importante per l individuazione di eventuali disturbi specifici di apprendimento, il pedagogista può porre maggiore attenzione nei confronti di problemi che possono essere il campanello di allarme per problemi più grandi: difficoltà di copia dalla lavagna, difficoltà nella memorizzazione di sequenze specifiche (giorni della settimana, mesi, ordine alfabetico, tabelline ecc), uso difficoltoso dello spazio pagina, lenta acquisizione del codice alfabetico e della corrispondenza grafema fonema, scrittura speculare di grafemi e numeri, 10
4 difficoltà con i digrammi e i trigrammi, errori fonologici, soprattutto nella fase alfabetica della scrittura (inversioni, omissioni, sostituzione ecc), difficoltà grafo motorie, lettura lenta e con errori (salti di rigo, ripetizioni, confusione fra grafemi p/b/d, m/n, a/e/o, d/t ecc), difficoltà di calcolo a mente, lentezza ed errori nella enumerazione all indietro (da 10 a 0, da 20 a 0 ecc), difficoltà nella scrittura e nella lettura dei numeri, difficoltà nell incolonnamento dei numeri, nella memorizzazione dei fatti numerici e nelle procedure delle operazioni aritmetiche, difficoltà di attenzione, problemi emotivi e relazionali, comportamenti inadeguati. Il bagaglio di conoscenze specifiche che possiede un pedagogista clinico gli consente di creare degli interventi ad hoc che si possono integrare nelle normali attività didattiche e che possono essere utili, indipendentemente dalla presenza o meno di situazioni considerate problematiche. In termini generali si può affermare che l intervento del pedagogista consiste nel proporre un diverso modo di insegnamento delle abilità con strategie alternative, con una gradualità che sia in grado di rispettare i differenti tempi d apprendimento. In questa ottica l intervento del pedagogista risulta utile non solo per quei bambini che mostrano chiare difficoltà nell ambito dell apprendimento, ma anche per tutti gli altri. Proporre un diverso percorso, maggiormente strutturato e calibrato, porta ad un miglioramento globale dell apprendimento, in ogni situazione. La creazione di un laboratorio fonologico nella scuola dell infanzia, per esempio, facilita la capacità di analisi sul linguaggio verbale e favorisce nel bambino la capacità di giocare con l aspetto sonoro delle parole e di riconoscere i singoli suoni, competenza che risulta strategicamente importante nelle fasi iniziali del percorso di apprendimento della scrittura alfabetica. Nella scuola dell infanzia si possono proporre alcuni progetti che prevedono attività che utilizzando il gioco come via esecutiva, e facilitino l acquisizione, da parte dei bambini, di quelle conoscenze necessarie all apprendimento della 11
5 letto scrittura e del ragionamento logico matematico. In questa sede mi limiterò a dare alcuni esempi pratici di intervento nella scuola dell infanzia, precisando che tutte queste attività devono essere inserite in un contesto preciso, devono cioè essere studiate per essere applicate in un gruppo ben definito e ben motivato. Si possono sviluppare le abilità fonologiche e meta fonologiche dei bambini attraverso situazioni - gioco che utilizzino il loro linguaggio e le loro potenzialità: - rappresentare l alternanza suono silenzio attraverso la gestualità, facendo corrispondere movimento/suono, inattività/silenzio, - leggere e riprodurre sequenze ritmiche usando diversi materiali, - giocare con le filastrocche, - trasformare oralmente le parole dal maschile al femminile, dal singolare al plurale, - invitare i bambini ad utilizzare il proprio nome come stimolo per giocare con le parole, - battere le mani per ogni sillaba del nome, - riconoscere i suoni iniziali e quelli finali del proprio nome e poi passare a quello dei compagni, - trovare assonanze e rime, - stimolare la percezione e la discriminazione uditiva, - utilizzare la voce come strumento di accompagnamento delle situazioni ludiche attraverso la quale i bambini possono sperimentare la differenza fra suoni lunghi o brevi, continui (mmmmm; ffffffff; sssssssss), o esplosivi (p,t,k), - raggruppare figure che hanno alcune caratteristiche in comune, - invitare il bambino a trovare parole che iniziano con una determinata lettera o gruppi di lettere, - cercare coppie di parole in rima, magari utilizzando delle carte o dei disegni, - invitare il bambino a rappresentare i suoni con l attività grafica, - si possono proporre percorsi di simbolizzazione attraverso la lettura di tracce o simboli, - ascolto della lettura da parte dell adulto, 12
6 - non sottovalutare, anche se non ancora adeguata, la scrittura spontanea dei bambini e il confronto fra di loro, - costruire insieme ai bambini libricini e storie inventate da e con loro, - stimolare la conoscenza del proprio corpo attraverso giochi: alzare la mano destra, chiudere gli occhi, saltellare a piedi uniti, saltare su un piede solo ecc, - costruire dei percorsi ad ostacoli e invitare i bambini a verbalizzare il percorso. Questi sono solo alcuni esempi con cui è possibile costruire degli interventi nella scuola dell infanzia creando delle situazioni che non si distaccano dal loro livello maturazionale e consentono di allenare e rafforzare le loro capacità in evoluzione: percezione, simbolizzazione, motricità, attenzione, memoria, processi logici, integrazione visuo spaziale e uditiva. Anche nella scuola primaria è importante mantenere alta l attenzione sul processo di apprendimento della letto scrittura e del ragionamento logico matematico, sia come naturale processo d apprendimento, sia in ottica preventiva. Nei primi due anni della scola primaria, inoltre, comincia il vero e proprio apprendimento della letto scrittura ed è proprio in quel periodo che emergono le problematiche più grosse ed, eventualmente, i disturbi specifici dell apprendimento. È necessario infatti attendere la fine del secondo anno della scuola primaria per poter diagnosticare un D.S.A. e questo è significativo del fatto che nei primi anni di scuola i prerequisiti devono dare i loro frutti, attivare cioè il meccanismo che conduce a livelli normali di lettura e scrittura, altrimenti possono condurre a situazioni problematiche, da prendere in considerazione come disturbi specifici. Si è detto precedentemente che la lettura e la scrittura hanno come base indispensabile il lavoro fonologico; gli alunni devono arrivare ad associare in modo stabile e continuativo i suoni che compongono una parole (fonemi) con i rispettivi segni grafici (grafemi). È fondamentale quindi pensare all attività della presentazione del codice scritto come ad una serie di interventi che siano in grado di unire le sequenze fonologiche a quelle grafiche, per aiutare il più possibile i bambini a raggiungere e mantenere la corretta sequenza di suoni e segni. 13
7 Spesso inoltre, come scrive Monica Pratelli gli insegnanti si lasciano prendere dalla fretta di insegnare ai bambini a leggere e scrivere, ostacolando così processi di apprendimento graduali e personalizzati e creando nella classe un clima di tensione, all interno del quale gli alunni si sentono talvolta inadeguati rispetto alle aspettative degli adulti 1. È quindi necessario lavorare nella scuola in un clima sereno e favorevole, creando situazioni in cui possa emergere al massimo valore la potenzialità di ogni alunno e, nel momento in cui si presentano situazioni che possono definirsi problematiche, attivare percorsi di sostegno e di recupero. 1 Monica Pratelli, Le difficoltà di apprendimento e la dislessia Diagnosi, prevenzione, terapia e consulenza alla famiglia, Edizioni Junior, Azzano San Paolo (BG), 2004, p
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