LA RADIOPROTEZIONE OPERATIVA ALLA LUCE DEL DLGS 241/200

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1 LA RADIOPROTEZIONE OPERATIVA ALLA LUCE DEL DLGS 241/200 Prof. Claudio Manfredotti Servizio Centralizzato di Esperto Qualificato Università degli Studi di Torino 1

2 SOMMARIO I nuovi concetti di legge Le norme per le pratiche autorizzative La classificazione delle zone e dei lavoratori I criteri di radioprotezione nei laboratori radioisotopi e nelle sale radiologiche La problematica radon 2

3 IL QUADRO LEGISLATIVO Legge n. 1860/ Impiego pacifico dell energia nucleare DPR n. 185/1964 Protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione contro i rischi delle radiazioni ionizzanti DLGS n. 230/1995 Attuazione delle direttive EURATOM in materia di radiazioni ionizzanti DLGS n. 241/2000 Attuazione della direttiva 96/29 EURATOM in materia di protezione della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti DLGS n. 187/2000 Attuazione della direttiva 97/43 EURATOM in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connessi ad esposizioni mediche 3

4 NUOVI CONCETTI DI LEGGE PRATICA ( sostituisce il concetto di attività con radiazioni ionizzanti ) RADIOPROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE ELIMINAZIONE DELLE CLASSI DI RADIOTOSSICITA RADIONUCLIDI NATURALI ( radon ) NUOVI LIMITI DI DOSE, NUOVA CLASSIFICAZIONE DI AREE E DI LAVORATORI ESPOSTI DEFINIZIONE DI DOSE EFFICACE ED DOSE EQUIVALENTE RICEVUTA DA UN TESSUTO O DA UN ORGANO DEL CORPO UMANO ( ICRP 60 ) NUOVE GRANDEZZE OPERATIVE DOSIMETRICHE 4

5 DEFINIZIONE DI PRATICA Attività umana suscettibile di aumentare l esposizione degli individui alle radiazioni provenienti da sorgenti artificiali ( trattate per le loro proprietà radioattive, fissili o fertili ) o naturali ( soggette al decreto ) PRINCIPI Giustificazione preventiva ( analisi rischio-beneficio ) Controllo dell esposizione ( criterio ALARA : As Low As Reasonably Achievable ) Rispetto dei limiti di dose ( somma delle dosi ricevute ed impegnate derivanti da tutte le pratiche ) ESENZIONI Pazienti, volontari, programi di ricerca, ecc. 5

6 DLGS n.241/2000 Art. 10 Esposizione da attività lavorative con particolari sorgenti naturali di radiazioni Art. 22 Comunicazione preventiva di pratiche Artt. 27, 28 e 29 Nulla osta all impiego di sorgenti di radiazioni Art. 30 Particolari disposizioni per l allontanamento dei rifiuti Art. 61 e seg. Obblighi dei datori di lavoro Art. 68 Obblighi dei lavoratori Art. 75 Sorveglianza fisica Artt. 77, 78 e 79 Esperti qualificati Art. 113 Controlli di qualità Art. 115 Piani di emergenza Art. 146 Regime transitorio per i provvedimenti autorizzativi 6

7 Art. 22 Comunicazione preventiva di pratiche 30 giorni prima dell inizio della detenzione Ai VV. FF. Organi del Servizio Sanitario Nazionale Ispettorato Provinciale del Lavoro Esenzione : Sorgenti radioattive : attività oppure concentrazione ( tabella ) Apparecchi contenenti sorgenti radioattive di tipo riconosciuto ed in forma di sorgenti sigillate Apparecchi elettrici di tipo riconosciuto o altre apparecchiature con tensioni inferiori a 30 kv Materiali contaminati da smaltimenti autorizzati 7

8 Contenuti della comunicazione preventiva Generalità del detentore Descrizione della pratica ed elementi di giustificazione Ubicazione dei locali Caratteristiche delle macchine radiogene o delle sorgenti radioattive (sigillate, non sigillate, attività detenute contemporaneamente e ricevute in ragione dell anno solare ) Modalità di smaltimento dei rifiuti Presenza di zone classificate Descrizione delle operazioni che si intendono svolgere Valutazione delle dosi ai lavoratori ed ai gruppi di riferimento della popolazione 8

9 Obblighi conseguenti la comunicazione di pratica Registrazione delle sorgenti ( carico e scarico ) Cessazione di pratica con comunicazione 30 giorni prima ed invio al termine delle operazioni di una attestazione da parte dell Esperto Qualificato circa l assenza di vincoli di natura radiologica Smarrimento, perdita e ritrovamento di materie radioattive 9

10 REGIME AUTORIZZATIVO Art. 27, 28 e 29 Tutte le pratiche che implicano l impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti devono essere dotate di nulla-osta preventivo, a meno che non siano esenti In relazione ai rischi per la popolazione e per i lavoratori, l impiego di sorgenti radiogene si suddivide in due categorie : Impiego di categoria A Impiego di categoria B L allegato IX stabilisce le condizioni di esenzione dal nullaosta in relazione alle due categorie 10

11 MODALITA PER LA PROCEDURA DI ISTANZA Categoria A : Min. Ind. Comm. Artigianato, con copia al Ministero dell Ambiente, Interno, Lavoro e Previdenza Sociale, Sanità Categoria B ( Impiego a scopo medico ) : Autorità individuate dalla Regione Categoria B ( Impiego diverso da quello medico-sanitario ) : Prefetto con copia ai VV. FF. Ed alle autorità individuate dalla Regione ( copia del nulla-osta è inviato all ANPA ) Nel rilascio del nulla-osta possono esser inserite prescrizioni tecniche Il nulla-osta può essere variato su richiesta del titolare, degli organi di vigilanza o delle amministrazioni concertanti in seguito a comunicazione di variazione delle modalità di svolgimento della pratica 11

12 Obblighi del titolare del nulla osta Invio di relazione scritta ogni sette anni sottoscritta da titolare e dall Esperto Qualificato - con aggiornamento della documentazione,e dati relativi alla radioprotezione ed alla sicurezza, Comunicazione di ogni variazione dei dati trasmessi Comunicazione eventuale di intendimento di cessazione della pratica Eventuale invio del piano di disattivazione dell installazione Richiesta di parere attestante la mancanza di vincoli di natura radiologica da inviare all ANPA ( cat. A e B ) 12

13 Istanza per il rilascio del nulla osta - Contenuti Oltre alla documentazione prevista dall art. 22: Criteri seguiti nella delimitazione delle zone controllate e nella classificazione del personale addetto Individuazione ed analisi degli scenari comportanti esposizioni potenziali e delle specifiche modalità di intervento al fine di prevenire o di limitare le esposizioni dei lavoratori e della popolazione Valutazione ai fini dei piani di intervento Indicazione delle modalità con cui si intende adempiere agli obblighi citati nell art. 61 : contenuti delle norme interne di sicurezza, modalità di formazione dei lavoratori 13

14 Impiego di sorgenti radiogene Limiti autorizzativi Tipo di impiego Sorgenti radioattive Macchine radiogene Produz. neutroni Esenzione Conc. <=tab. IX-1 E <=200KeV Y<=10 4 A<=tab.IX-1 x 10 3 n/s A as <=tab.ix-1 x Cat. A Non sigillate E>= 20 MeV Y>10 7 A>= tab. IX-1 x 10 6 n/s A as >=tab. IX-1 x Sigillate I limiti sono moltiplicati per Cat. B Tra Cat. A ed esenzione Tra Cat. A ed esenzione Tra Cat. A ed esenzione A = attività totale contemporaneamente detenuta A as = attività totale impiegata in ragione di anno solare 14

15 RADIONUCLIDE Quadro relativo ai radionuclidi più usati (A) (B) (C) (D) Limiti per DLgs. 241 (ATTIVITA' MAX CONTEMP. DETENUTA) (Bq) LIMITI ART. 22 (ATTIVITA' MAX CONTEMP. DETENUTA) LIMITI ART. 27 (ATTIVITA' MAX CONTEMP. DETENUTA) LIMITI ART. 27 (ATTIVITA' MAX IMPIEGATA/ANNO) (Bq) (Bq) (Bq) 3 H C P P S Cr I I Fe Ca Zn Legenda : (A) attività detenuta contemporaneamente in Laboratorio in qualsiasi istante (compresi i rifiuti contaminati) al di sotto della quale non si è soggetti all'applicazione del DLgs. 241/2000 (B) attività detenuta contemporaneamente in Laboratorio in qualsiasi istante (compresi i rifiuti contaminati) al di sopra della quale si deve effettuare la comunicazione preventiva ai sensi dell'art.22 del DLgs. 241/2000 (C) ) attività detenuta contemporaneamente in Laboratorio in qualsiasi istante (compresi i rifiuti contaminati) al di sopra della quale si deve richiedere il Nulla Osta Prefettizio ai sensi dell'art.27 del DLgs. 241/

16 16

17 Disposizioni transitorie Soggetto Azione Termine a partire dal 1/1/2001 Titolari di attività per cui è richiesto il nulla osta Richiesta di nulla osta 6 mesi Titolari di nulla osta previgenti Richiesta di conversione o convalida 2 anni o in occasione del rinnovo se previsto Titolari di nulla osta previgenti che esercitano pratiche esenti ai sensi del 241 Richiesta di revoca 1 anno Titolari di pratiche soggette a provvedimenti autorizzativi Invio valutazioni per i piani di intervento 6 mesi Titolari di proc. Ex DPR 185/64 Si applica il DPR Dalla data del provvedimento 17

18 Allontanamento dei rifiuti radioattivi Art. 30 L allontanamento di materiali destinati ad essere smaltiti o comunque utilizzati in attività non contemplate dal DLgs. 241, se non è già disciplinato dai relativi provvedimenti autorizzativi, è comunque soggetto ad autorizzazione quando detti rifiuti contengano radionuclidi con tempo di dimezzamento fisico superiore a 75 giorni o siano di concentrazione superiore ai limiti per l applicazione del DLgs I livelli di allontanamento stabiliti negli atti autorizzativi devono soddisfare i criteri fissati in successivi decreti ( da pubblicare ) 18

19 Classificazione delle aree e dei lavoratori Limiti di dose efficace e di dose equivalente La dose equivalente nel tessuto o in un organo si calcola con il prodotto della dose effettivamente assorbita espressa in Gray ( 1 Gy = 1 joule/kg ) per un fattore di ponderazione w dipendente dalla radiazione stessa. Il fattore di ponderazione w è pari a 1 per raggi X, gamma ed elettroni, 5 per i protoni, da 5 a 20 per i neutroni dipendentemente dalla loro energia e 20 per particelle alfa o ioni pesanti. La dose efficace viene calcolata dalla somma dei contributi delle dosi equivalenti ai vari organi o tessuti, causate da irradiazioni esterne ed interne, moltiplicati per un fattore ponderale dell organo stesso. Il fattore ponderale varia da 0.2 per le gonadi a 0.01 per la pelle. Dose equivalente e dose efficace si esprimono in Sievert ( Sv ) 19

20 Limite di dose efficace per la popolazione 1 msv per anno solare per i lavoratori esposti 20 msv per anno solare oppure 150 msv al cristallino o 500 msv alle estremità La valutazione della dose efficace tiene conto della dose efficace da esposizione esterna e della somma delle dosi impegnate per ingestione e per inalazione, calcolate in base alle introduzioni (espresse in Bq ) ed al fattore di dose impegnata per unità di introduzione ( espresso in Sv/Bq ). Questo fattore dipende dalla tipologia e forma chimica del radionuclide nonchè dall età dell individuo. 20

21 Classificazione dei lavoratori I lavoratori sono classificati in base alla possibilità o rischio di superamento di uno dei limiti indicati in tabella Esposti Esposti Popolazione Cat. A Cat. B Dose efficace 6mSv 1mSv < 1 msv Dose equivalente al cristallino 45 msv 15 msv < 15 msv Dose equivalente alle estremità o alla pelle 150 msv 50 msv < 50mSv 21

22 Obblighi dei lavoratori esposti Cat. A Sorveglianza medica semestrale da parte di un Medico Autorizzato Cat. B Sorveglianza medica annuale da parte di un Medico Autorizzato o di un Medico Competente Nelle zone controllate e sorvegliate viene effettuata la sorveglianza fisica della radioprotezione e la valutazione delle dosi al personale - Nelle zone controllate e - se necessario - nelle zone sorvegliate viene effettuato il servizio dosimetrico personale ( e ambientale per le valutazioni di dose ) 22

23 Contributi della radiazione naturale alla dose media Internal : cibi e bevande Gamma : irraggiamento dalla crosta terrestre Valore medio italiano msv/anno

24 Variazione della dose oraria con la quota 24

25 Limiti di dose annua per lavoratori esposti e per la popolazione 25

26 Criteri di protezione dalle radiazioni Irradiazione esterna (esposizione) e irradiazione interna ( contaminazione ) IRRADIAZIONE Conoscenza Tempo Distanza Schermatura CONTAMINAZIONE Pulizia degli ambienti e dei posti di lavoro Destinazione unica dei laboratori radioisotopi Controllo sistematico delle superfici di lavoro Uso paziente e metodico degli indumenti protettivi ( camici, guanti, ecc. ) 26

27 RADIAZIONI DIRETTAMENTE IONIZZANTI Percorso ( range ) definito Perdita di energia ( ionizzazione ) dipendente dalla massa e dal quadrato della carica Particelle leggere ( elettroni o particelle beta ) Distribuz. di energia ( Fermi plot ) Particelle pesanti ( protoni, particelle alfa ) Energia definita ( MeV ) RADIAZIONI INDIRETTAMENTE IONIZZANTI Attenuazione esponenziale dell intensità Valori elevati della lunghezza di attenuazione a ½ ( spessore emivalente ) o a 1/e Raggi gamma, X ( prod. elettroni ) e neutroni ( prod. protoni, alfa, nuclei di rinculo ) Energia definita ( gamma, X caratteristici ) o distribuita ( raggi X da frenamento ) Larghe distribuzioni di energia ( neutroni ) Effetto della moderazione ( mat. idrogenato ) Basso LET ( gamma, X ), alto LET ( neutroni ) 27

28 Comportamento delle particelle pesanti 28

29 29

30 Spettri energetici beta 30

31 31

32 Schemi di decadimenti beta con emissioni gamma 32

33 Spettro energetico del Co-60 33

34 Ra

35 Interazione dei neutroni con la materia Problemi : Ampio intervallo di energie Neutroni termici, epitermici, veloci ( ev 20 MeV ) Grande numero di reazioni possibili Diffusione elastica, anelastica, reazioni (n,2n ), cattura radiativa ( n, γ ), produzione di particelle cariche ( n,p ), fissione ( n, f ), spallazione (n, sciame ) Comportamento diverso nei vari materiali ( numero di massa ) Elementi leggeri ( moderazione, risonanze con cattura radiativa o produzione di particelle pesanti ), elementi medi ( diffusione elastica ), elementi pesanti ( diffusione elastica, diffusione anelastica Fe, W -, cattura Cd 7200 ev ) 35

36 Attenuazione dei neutroni nella materia Lunghezza di rallentamento o di rilassamento ( riduzione dell energia del neutrone di un fattore 1/e ) Calcolo con la teoria del trasporto o con il metodo Monte Carlo Presenza quasi inevitabile di gamma di cattura ( anche più penetranti ) Attenuazione da esprimersi come andamento dell indice di equivalente di dose per unità di fluenza ( Sv cm 2 ) per tener conto del diverso fattore di qualità alle varie energie del neutrone Uso di materiali idrogenati ( 30 % di perdita di energia per urto su H ), ma l energia media per neutroni pesanti cambia poco Accoppiamento materiali pesanti materiali idrogenati per avere assorbimento e moderazione o rallentamento ( Fe-politene ) 36

37 Attenuazione dei neutroni in materiali idrogenati Politene CLS 37

38 Sorgenti : Am-Be e Cf-252 Variazione dell energia media in fz. dello spessore 38

39 Produzione di raggi γ in cls basse energie, grandi spessori Schermi misti per neutroni Fe-politene 39

40 Fattori di qualità dei vari tipi di radiazione 40

41 Fattori di qualità per la radiazione neutronica 41

42 Percorsi in acqua ed in aria delle particelle direttamente ionizzanti 42

43 43

44 Valori delle energie massime di emissione beta e delle più importanti emissione gamma di diversi radionuclidi, tempi di dimezzamento radioattivo, biologico ed effettivo, organi critici di accumulo e tempi di dimezzamento biologico relativi Radionucli de E max (kev) T 1/2 (d) T b (corpo) (d) T eff (d) Organo critico 3 H 18.6 β CORPO C β OSSO S β PELLE P 1710 β OSSO P β OSSO Cr 320 β CORPO Ca β OSSO I 30 γ TIROIDE I γ TIROIDE Fe β POLMONI γ OSSO 65 Zn 1115 γ MUSCOLO 1959 T b (organo critico) (d) 44

45 45

46 PERCORSI DEGLI ELETTRONI DI ENERGIA MASSIMA EMESSI DA VARI RADIONUCLIDI IN ARIA ED ACQUA ( RELAZIONE DI KATZ-PENFOLD ) PERCORSO MASSIMO DEI RAGGI BETA (ELETTRONI) RADIONUCLIDE IN ARIA IN ACQUA H mm 5.8 µm C cm 0.28 mm Ca cm 0.62 mm S cm 0.32 mm P cm 7.8 mm P cm 0.59 mm Fe cm 1.5 mm I cm 1.7 mm 46

47 Percorsi massimi per gli elettroni 47

48 48

49 49

50 50

51 Andamento dello spessore emivalente in piombo in fz. dell energia 51

52 VALORI DEL SEV O HVL ( STRATO EMIVALENTE ) E DEL DVL (STRATO DECIVALENTE) PER DIVERSE RADIAZIONI GAMMA Il SEV ( HVL) o strato emivalente è dato dallo spessore (in mm o in cm) di un determinato materiale che riduce a metà il rateo d'esposizione o di dose assorbita del fascio incidente. Il DVL o strato decivalente è dato dallo spessore (in mm o in cm) di un determinato materiale che riduce di un fattore 10 il rateo d'esposizione o di dose assorbita del fascio incidente. RADIONUCLIDE HVL (Pb) DVL (Pb) HVL (acqua) DVL (acqua) I µm 100 µm 2 cm 6.6 cm I cm 0.83 cm 19.5 cm 65 cm Fe cm 4 cm 23 cm 76 cm Cr cm 0.63 cm 22 cm 73 cm Zn-65 1 cm 3.3 cm 23 cm 76 cm 52

53 Generatori di raggi X 53

54 Attenuazione dei raggi X in piombo 54

55 Attenuazione dei raggi gamma in piombo 55

56 Attenuazione dei raggi gamma in calcestruzzo 56

57 57

58 58

59 59

60 60

61 Tabella dei coefficienti di dose impegnata per unità di introduzione di attività per ingestione e per inalazione per persone del pubblico ( all. IV, DLgs. 241/2000 ) Valori massimi per persone al di sopra di 17 anni Radionucli de INGEST. (Sv/Bq) INALAZ. (Sv/Bq) ALI INGEST. (MBq) 3 H C S P P Cr Ca I I Fe Zn ALI INALAZIONE (MBq) Nota - I valori di ALI ( Annual Limit of Intake ), non riportati del DLgs. 241/2000, sono stati ricavati sulla base di una dose impegnata annua per la popolazione di 1 msv. Essi sono stati calcolati in base al valore più cautelativo di assorbimento polmonare tra quelli indicati nella Tab. IV.8 del DLgs. 241/2000, del massimo valore di f 1 ( frazione assorbita a livello polmonare ) come riportato in Tab. IV.6, per età superiori ai 18 anni. I dati si riferiscono unicamente all introduzione esterna. 61

62 CONCENTRAZIONI DI RADIONUCLIDI IN ARIA CORRISPONDENTI AD UNA DOSE IMPEGNATA ANNUA DI 1 msv PER PERSONE DEL PUBBLICO ED ATTIVITA IMPIEGABILI ANNUALMENTE PER LO STESSO LIMITE DI DOSE IMPEGNATA E PER UNA CONTAMINAZIONE PREVISTA COMPLESSIVA DELLO 0.01% ( ricavate dal DLgs. 241/2000 ) Radionucli de CONCENTRAZIONE AMMISSIBILE IN ARIA PER 100/ORE DI PERMANENZA IN LABORATORIO ( * ) (Bq/m 3 ) ATTIVITA' IMPIEGABILI NEL CORSO DI UN ANNO SOLARE SULLA BASE DI UNA PERCENTUALE DI CONTAMINAZIONE DEL 0.01 % 3 H C S P P Cr Ca I I Fe Zn (Bq) ( * ) Questa concentrazione va moltiplicata eventualmente per il numero di ricambi aria e divisa per il numero di ore di permanenza diviso per

63 Laboratori di Diffrazione Raggi X. Uso delle apparecchiature: - l uso delle apparecchiature radiologiche è riservato esclusivamente al personale abilitato, iscritto nel relativo elenco, e al personale di controllo; - l accesso ai locali in cui sono ubicate le apparecchiature radiogene, è libero ed è consentito a tutto il personale quando la lampada rossa posta al di fuori della porta del locale è spenta. A lampada accesa, può permanere nei locali solo il personale abilitato e il personale d controllo; Controllo dosimetrico: - il personale autorizzato all uso delle apparecchiature radiogene secondo il gradi di esposizione e di rischio, viene classificato dall Esperto Qualificato, che deciderà sui provvedimenti di radioprotezione da intraprendere; - il personale soggetto a controllo dosimetrico deve usare in modo corretto i dosimetri assegnatigli; in particolare si ricorda che: - i dosimetri non devono essere esposti in modo improprio a radiazioni ionizzanti, a sorgenti di calore, e non devono essere portati al di fuori del luogo di lavoro; - nel luogo di lavoro si deve sempre portare il dosimetro personale; il dosimetro al petto deve essere appuntato sul taschino del camice, il dosimetro ad anello deve essere portato al dito in particolare durante le operazioni con le mani in prossimità dei diffrattometri; 63

64 Laboratorio di diffrazione X Intervento sulle apparecchiature: - ogni intervento sui generatori RX o sulle camere per prove misure o per manutenzione, deve essere annotato compilando con cura ed in ogni sua parte l apposito registro di macchina; - ogni disfunzione riscontrata nell uso dell apparecchiatura dovuta a qualsiasi causa, deve essere segnalata immediatamente al personale di controllo o al Responsabile del Laboratorio; - lo spostamento delle camere di diffrazione, come pure il controllo e l allineamento del fascio radiante, sono operazioni riservate esclusivamente al personale di controllo; - il personale abilitato all uso delle apparecchiature radiogene si deve limitare, nell uso delle stesse, alle operazioni strettamente necessarie per eseguire la prova o l esame da effettuare (preparazione del campione, accensione del diffrattometro), evitando di compiere manovre che possano compromettere il buon funzionamento dell apparecchiatura.in particolare per nessun motivo deve: - manomettere, o rendere non funzionanti i dispositivi tecnici di protezione presenti sull apparecchiatura, quali otturatori, microinterruttori, etc., e gli indicatori luminosi di segnalazione di apparecchiatura in funzione o di emissione raggi; - eseguire operazioni che implicano la rimozione di camere, guaine o guide di contenimento, schermature, otturatori o collimatori, e che possano in qualsiasi modo influire sulle caratteristiche radioprotezionistiche dell apparecchiatura stessa. Tali operazioni possono essere eseguite esclusivamente dal personale di controllo, con il tubo a raggi X disattivato, il quale successivamente prima di porre in esercizio l apparecchiatura avrà cura di richiedere l intervento dell Esperto Qualificato. 64

65 65

66 66

67 Quadro sorgenti radioattive da utilizzare nei locali del Lab. Sincrotrone Radionuclide Attività ( mci ) Rate di emissione (n/s) Distanza di sicurezza (*) Sr m Am m Am m (**) Cs m Cs m Sorgenti neutroniche Ra-Be m Po-Be m Am-Be m (*) Distanza alla quale il rateo di dose equivalente è pari a 25 µsv/h (**) Sorgente a energia X variabile 67

68 MISURE DI DOSE ORARIA AMBIENTALE Le misure vengono effettuate periodicamente nel corridoio di detenzione a circa 0.5 metri dai relativi pozzi e contenitori, e nella sala sud del Sincrotrone, in prossimità del muro di separazione con il corridoio. Dosi orarie 0.5 mt Sala sud (usv/h) Pozzo Dosi orarie gamma ( usv/h) Pozzo Cassaforte Cassaforte Cassaforte Pozzo Pozzo

69 DLGS. 187/2000 PROGRAMMA DI GARANZIA DELLA QUALITA Introduzione della nuova figura di Esperto in Fisica Medica Dlgs. 241/2000 manuale di qualità Prove di accettazione, di stato, di costanza sulle attrezzature radiogene DLgs.187/2000 Introduzione dei LDR ( limiti derivati di radioprotezione ) Valutazione della dose assorbita per ogni esame radiologico Ottimizzazione della qualità delle immagini radiologiche e minimizzazione delle dosi al paziente Programmi di screening ( sulle apparecchiature radiologiche ) Progetto di garanzia della qualità insieme con il Medico Responsabile 69

70 La problematica radon e delle sorgenti naturali Distinzione tra pratica ed intervento : Pratica : principio di giustificazione, di ottimizzazione della protezione e di limite della dose individuale e del rischio Intervento : principio di miglioramento ( senza giustificazione per gli eventuali costi sociali ) e di massimizzazione del beneficio ICRP 65 : L esposizione al radon, in quanto ubiquitaria, viene esclusa dal sistema delle esposizioni professionali. I lavoratori che non sono occupazionalmente esposti sono considerati come persone del pubblico. 70

71 71

72 RADON Si abbandona la distinzione tra edifici costruiti e da costruire Unico livello d azione : 3 10 msv/anno Nuovi fattori di conversione tra la concentrazione di radon e la dose individuale, per cui il livello d azione per gli edifici scende a Bq/mc Applicazione dei nuovi livelli d azione anche ai lavoratori non occupazionalmente esposti : per 2000 ore lavorative/anno, il livello d azione nei luoghi di lavoro risulta di Bq/mc Quindi : Azioni di rimedio per riportare il livello di radon al di sotto del limite fissato dai singoli stati In caso negativo, si passa alla pratica, con definizione delle aree lavorative a rischio radon, monitoraggio ambientale e se necessario personale, additività delle esposizioni 72

73 Legislazione italiana : art. 10 del DLgs. 241/2000 Differenziazione dei luoghi di lavoro : Cat. a : attività lavorative per lavoratori e persone del pubblico in ambienti sotterannei Cat. b: attività lavorative simili alle precedenti in luoghi diversi ma ben determinati e con caratteristiche specifiche Cat. c: attività lavorative con stoccaggio o uso di materiali non considerati radioattivi ma contenenti radionuclidi naturali Cat. d: attività lavorative che producono residui con radionuclidi naturali Cat. e: stabilimenti termali Cat. f : personale operativo su aerei o simili 73

74 74

75 Quadro operativo per il radon Cat. lavorative a e b Misure entro 2 anni < 500 Bq/mc > 400 Bq/mc > 500 Bq/mc Nessun obbligo < 500 Bq/mc 1 anno per ripetere la misura 3 anni per rimedio Ripetere la misura Comunicaz. ARPA,. Lavoratori esposti > 500 Bq/mc 75

76 Quadro operativo per il radon Categorie lavorative c, d, e Iter analogo al precedente Il livello di riferimento scende a 1 msv/anno ( 150 Bq/mc ) 76

77 FINE 77

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