DIDATTICA PER COMPETENZE

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1 DIDATTICA PER COMPETENZE Corso di formazione neo-immessi in ruolo Istituto A. Cairoli - Pavia Cinthia Sempio

2 che cos é la didattica per competenze? E una didattica che ha deciso di spostare l attenzione da un insegnamento basato prevalentemente su una trasmissione dei contenuti a un insegnamento del saper fare, o meglio, del saper agire, con una particolare attenzione rivolta al saper essere dell allievo e ai suoi processi di maturazione

3 perche? da dove nasce? Nasce dalla consapevolezza che esiste un divario troppo ampio tra sapere scolastico (dentro la scuola) la scuola richiede prestazioni individuali la scuola richiede un pensiero puro, privo di supporti la scuola lavora sui simboli si insegnano capacità e conoscenze generali e sapere reale (fuori dalla scuola) il lavoro mentale all esterno é spesso condiviso socialmente fuori, ci si avvale di strumenti la mente é sempre direttamente alle prese con oggetti e situazioni dominano competenze specifiche, legate alla situazione

4 Per colmare in parte questo divario e per favorire il pieno sviluppo dell individuo, si è reso necessario cambiare visione dell insegnamento

5 due visioni dell insegnamento profondamente diverse organizzato intorno ai contenuti incentrato sul libro di testo e sui programmi lo studente come riproduttore di conoscenze l insegnante come unico giudice che valuta vs vs vs vs organizzato intorno a problemi, situazioni di realtà sostenuto da una pluralità di strumenti studente come costruttore della sua conoscenza aperture molte forme di valutazione

6 Ma partiamo dall inizio CHE COSA SI INTENDE PER COMPETENZA? Una definizione ormai nota é quella proposta da Michele Pellerey, il quale definisce la competenza come la capacità di far fronte ad un compito, o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili, in modo coerente e fecondo

7 In questa definizione c è il riferimento a 3 DIMENSIONI che vanno a costituire una competenza e che si aggiungono a quelle solitamente considerate dalla scuola, conoscenze ed abilità: cioè: il riferimento ad un compito (che richiama la dimensione operativa della competenza) la mobilitazione di risorse interne (determinazione, creatività, capacità di mettersi in gioco, di sbagliare, ecc.) l utilizzo di risorse esterne disponibili nel contesto d azione (strumenti, mezzi, altri soggetti,ecc.)

8 questo vuol dire che le competenze non sostituiscono i saperi conoscenze sapere - know what? io so cos è sapere - know how - io so come fare abilità saper fare - io so fare ma le integrano e completano la competenza è la combinazione virtuosa di conoscenze, abilità, attitudini

9 quali competenze? Le Raccomandazioni del Parlamento Europeo (18/12/2006) riprese dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione (D.M. 16/11/2012) ha individuato 8 COMPETENZE CHIAVE comunicare nella madrelingua comunicare nelle lingue straniere competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia competenza digitale imparare ad imparare competenze sociali e civiche spirito di iniziativa ed imprenditorialità consapevolezza ed espressione culturale

10 da dove cominciare? alcune indicazioni metodologiche.

11 lavorare per situazioni problema Far partire il lavoro didattico da contesti operativi concreti e definiti, fatti inevitabilmente di risorse e vincoli, ma in grado di attivare le abilità (cognitive, affettive, relazionali) degli allievi qualche esempio ATTIVITA A BASSA STRUTTURAZIONE scrivere una lettera in lingua ad un partner straniero simulare un intervista ad un personaggio noto della storia creare una presentazione multimediale utilizzando software (Digital Storytelling) A CARATTERE ESPLORATIVO/ PROGETTUALE far progettare e realizzare un uscita didattica realizzare una biblioteca di classe organizzare un torneo di softball COMPITI COMPLESSI realizzare un progetto/ un plastico/ un video preparare una campagna di sensibilizzazione

12 condividere i progetti formativi con i propri allievi Una definizione esplicita, condivisa del lavoro che si andrà a fare promuove una disponibilità ad apprendere e mettersi in gioco da parte degli studenti, e di tutti i soggetti coinvolti, che sono in grado così di riconoscere i fini cui i propri sforzi sono diretti. definizione: dello scopo del prodotto che si vuole realizzare dei ruoli/attori della strutturazione di tempi/spazi/ risorse delle modalità di valutazione

13 apprendimento facilitato dalla collaborazione L apprendimento è inserito in una esperienza sociale strategie didattiche apprendimento cooperativo (cooperative learning) peer education /tutoring classe capovolta (flipped classroom) approcci indiretti giochi di ruolo approcci narrativi brain storming studi di caso

14 la valutazione se cambia il modo di fare scuola, anche la valutazione dovrà cambiare La valutazione assume una funzione : FORMATIVA si concentra sul processo PROATTIVA mette in moto gli aspetti motivazionali far crescere emozioni di riuscita Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con quello che sa (Wiggings 1993)

15 si tratta di: prestare attenzione alla dimensione trasversale dell apprendimento elaborare prove più autentiche responsabilizzare lo studente nella valutazione potenziare la valenza metacognitiva della valutazione impiegare una pluralità di fonti informative

16 STRUMENTI VALUTATIVI una pluralità di strumenti DIMENSIONE OGGETTIVA prove di verifica compiti di realtà autentici documentazione dei percorsi/ prodotti/ manufatti DIMENSIONE SOGGETTIVA diari di bordo (auto)biografie cognitive questionari di autopercezione resoconti verbali DIMENSIONE INTERSOGGETTIVA protocolli di osservazione osservazione in itinere valutazioni incrociate analisi del comportamento sul campo

17 rubrica valutativa livelli di competenza la competenza si articola in livelli di possesso da un minimo ad un massimo (avanzato/intermedio/base/iniziale) con relativi indicatori un esempio: competenza competenze specifiche LIVELLO AVANZATO LIVELLO INTERMEDIO LIVELLO BASE LIVELLO INIZIALE IMPARARE AD IMPARARE ESSERE CONSAPEVOLE DELLE PROPRIE POTENZIALITA E LIMITI Autonomamente fa previsioni sulle sue performance e riconosce i propri punti dio forza e debolezza organizzandosi per migliorare Autonomamente fa previsioni sulle sue performance e riconosce i propri punti dio forza e debolezza Effettua previsioni sulla riuscita nei vari compiti e talvolta riconosce i propri punti di forza e di debolezza Se guidato,è in grado di fare semplici previsioni sulla riuscita nei vari compiti; se guidato riconosce i propri punti di forza e debolezza RICONOSCERE IL VALORE FORMATIVO DELL ERRORE E consapevole dell errore e lo accetta considerandolo come un occasione di apprendimento Accetta l errore e si impegna a trasformarlo in occasione di apprendimento Accetta l errore e, se guidato, lo considera una occasione di apprendimento Se guidato, arriva a riconoscere ed accettare l errore

18 certificare le competenze La scuola è tenuta a rilasciare un documento di certificazione delle competenze all fine della classe quinta della scuola primaria e alla fine della classe terza della scuola secondaria. Il documento è dato alla famiglia dell alunno e, in copia, all Istituzione scolastica o formativa del ciclo successivo La certificazione avviene attraverso la compilazione di una scheda. La scheda è coerente con il Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione delineato nelle Indicazioni nazionali, in quanto esplicita, in relazione più o meno diretta con le discipline del curricolo, la traduzione delle singole competenze chiave fissate dalla Raccomandazione europea del 2006 in esperienza concreta dello studente. Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione C.M. 13 Febbraio 2015

19 e ora progettiamo una unita formativa di apprendimento (ufa) buon lavoro!

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