RAPPORTO TRA FRATELLI: Dott. Andrea Spolaor, psicologo psicoterapeuta familiare

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Raffaela Casadei
6 anni fa
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1 FORMAZIONE PER GENITORI Dueville (VI), 27 ottobre 2011 RAPPORTO TRA FRATELLI: Perché litigare fa bene Dott. Andrea Spolaor, psicologo psicoterapeuta familiare

2 Quando nasce un bambino è un segno che Dio non si è ancora stancato degli uomini

famiglie di origine creando contemporaneamente un nuovo tipo di legame

3 Divenire una coppia COMPITI DI SVILUPPO Come coniugi: costruire l identità di coppia Come figli: differenziarsi-distinguersi dalle famiglie di origine creando contemporaneamente un nuovo tipo di legame con esse Compito permanente: rilancio della coniugalità nei passaggi della vita

La nascita di un figlio COMPITI DI SVILUPPO Come genitori: accettare il salto generazionale e accogliere la nuova generazione Come coniugi: legittimazione reciproca del ruolo genitoriale dell altro;

4 La nascita di un figlio COMPITI DI SVILUPPO Come genitori: accettare il salto generazionale e accogliere la nuova generazione Come coniugi: legittimazione reciproca del ruolo genitoriale dell altro; integrare la dimesione genitoriale nella relazione coniugale Come figli: differenziarsi dalla famiglia di origine pur mantenendo un legame con la storia familiare; condividere l esperienza della genitorialità

5 La nascita di un fratellino.. sono i genitori che decidono di avere un altro figlio, non il bambino di avere un altro fratellino

6 Quali effetti si possono osservare Le reazioni del primogenito/a Il ruolo di alcune variabili quali: l età del primogenito, il sesso, la differenza di età Le interazioni madre bambini/e Le personalità dei bambini Il rapporto con i coetanei Il rapporto tra genitori La storia della famiglia

7 Il rapporto tra fratelli

8 Un ATTACCAMENTO SICURO alla figura della madre facilita molto lo sviluppo di una buona relazione tra fratelli

9 ALCUNE TAPPE DI SVILUPPO la capacità di sentire l altro

10 A 2 ANNI sono capaci di sentire il dolore di un sono capaci di sentire il dolore di un altro di mettersi nei suoi panni, di identificarsi con la sua tristezza o paura di cercare di confortarlo o vendicarlo

11 VERSO I 3 ANNI mostrano una conoscenza pratica sul mostrano una conoscenza pratica sul piano della responsabilità delle giustificazioni accettabili delle diverse applicazioni delle regole in famiglia

12 DAI 3 ANNI cominciano a parlare dei propri stati mentali e di quelli degli altri: il conoscere, il ricordare, il dimenticare possono esprimere vergogna, imbarazzo e altri commenti autovalutativi spesso si paragonano agli altri in famiglia

13 I fratelli e le sorelle possono essere molto diversi E queste differenze pare derivino essenzialmente dalle DIFFERENZA MICROAMBIENTALI e dell AMBIENTE NON CONDIVISO come ad es. amici diversi, relazioni diverse con i familiari, periodo storico di nascita differente ecc.ra

14 Il rapporto tra fratelli è qualcosa di più di un semplice riflesso del rapporto con i genitori: esso può avere caratteristiche uniche e speciali

15 L ORDINE DI NASCITA: 1, 2, 3 IL BAMBINO PIU GRANDE, è l unico che ha avuto per un po mamma e papà tutti per sé.. IL SECONDO GENITO, spesso ha la sensazione di non poter mai raggiungere il primogenito. IL SECONDO DI TRE FIGLI, non è né privilegiato come il maggiore, ne viziato come il più piccolo IL BIMBO PIU PICCOLO, è spesso iperprotetto, con lui si è più indulgenti

16 Alla TV nessuno litiga La famiglia del mulino bianco..quanto siamo diversi

17 I FRATELLI NORMALI litigano Litigare è un modo per conoscere la vita! Perché l ambiente familiare diventa una palestra per imparare a condividere, a far valere i propri diritti, a essere a volte egoisti, e a volte generosi.

18 Ma quando i litigi servono veramente? Quando servono a confrontarsi e a trovare una mediazione tra punti di vista differenti. Viceversa sono distruttivi quando non conducono a nulla e ognuno resta della sua idea.

19 Quindi il genitore dev essere essenzialmente Un buon MEDIATORE!.e non un giudice

20 RICORDATE: Siete VOI genitori ad avere in mano L EDUCAZIONE dei figli e non viceversa Non cadete OSTAGGIO dei vostri figli

21 Ma perché SCOPPIA un conflitto? Per la naturale tendenza a provare: - invidia - gelosia - bisogno di affetto, spazio, attenzione

22 Che fare allora quando i fratelli litigano? RESTIAMO FUORI DALLE LORO DISCUSSIONI SE LA LOTTA DIVENTA TROPPO VIOLENTA INTERVENIAMO e se serve allontaniamoli ANCHE IN BATTAGLIA ESISTONO DELLE REGOLE NON LASCIATE CHE SI PICCHINO, CHE SI OFFENDANO, CHE ROMPANO OGGETTI

23 MANTENIAMO LA NEUTRALITA NON CERCHIAMO COLPEVOLI EVITIAMO PARAGONI INCORAGGIAMOLI A DISCUTERE E A RISOLVERE IL DIVERBIO NON SOFFOCHIAMO LE LORO EMOZIONI MA AIUTIAMOLI AD ESPRIMERLE

24 SOSPENDETE LE DISCUSSIONI CHE SI VERIFICANO IN PUBBLICO PROTEGGETE I LORO SPAZI AUTONOMI, LE AMICIZIE, GLI OGGETTI I BAMBINI NON DEVONO ESSERE ALLEATI A TUTTI I COSTI ELOGIATE E RINFORZATE I BUONI COMPORTAMENTI FRATERNI

25 In definitiva.. Sosteneteli nel loro cammino di crescita e differenziazione che passa anche attraverso conflitti e tensioni ricordando che ogni piccola CRISI è un modo per discernere, giudicare, valutare qual è la giusta via da prendere

26 ...Noi lo abbiamo accompagnato solo in quello che gli piaceva fare.la vita se non facciamo quello che ci piace diventa un rimpianto e lui sicuramente di rimpianti non ne avra'. Ci ha lasciato un bel messaggio e noi siamo fieri che sia stato cosi. La vita deve andare avanti Marco ci sara' sempre. Sono sempre convinta di essere una mamma fortunata per quello che ci ha dato Marco e per Martina che e' rimasta con me. Ci manchera' molto perche' era un grande casinaro, la casa era bombardata da quello che lasciava in giro, dal suo tono di voce forte...questo CHIASSO ci manchera'..non ci e' mai passato per l'anticamera del cervello" se non avessimo fatto". Mamma di Marco Simoncelli.

27 Buon cammino Dott. Andrea Spolaor c/o Viale S.Lazzaro 58/C, Vicenza. Cell

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