Un apprendista con un cuore da ferroviere

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1 Un apprendista con un cuore da ferroviere #Tempo libero #Collaboratori #Ritratto Per Gioacchino Gavazzi tutto ruota attorno alla ferrovia: i treni sono protagonisti del suo apprendistato, dei suoi viaggi e della sua collezione. Un ritratto /5

2 Gioacchino Gavazzi è titubante. Un articolo su di lui e la sua collezione su «In viaggio»? Ha paura di sembrare troppo retrogrado, un po strambo e poco proiettato al futuro. Un pensiero di certo poco piacevole per un giovane di 17 anni agli inizi della propria carriera professionale. Ma accetta comunque e quando lo andiamo a trovare nella sua casa alla periferia di Lucerna ci rendiamo presto conto che Gioacchino Gavazzi non è né strambo né retrogrado, bensì un giovane sveglio e pieno di interessi. Gli piace fare sport (badminton, bici, palestra), suona il piano, è appassionato di fotografia e in primavera aiuta a raccogliere le rane durante la migrazione per trasportarle in tutta sicurezza al laghetto di quartiere. Raffaello come il treno Gioacchino Gavazzi è un teenager come tanti altri, solo con uno straordinario legame con la ferrovia. L argomento sembra essere un filo conduttore nella sua vita. Quando hanno scelto il suo secondo nome, «Raffaello», i suoi genitori hanno preso spunto dagli altisonanti nomi degli EuroCity di allora: «Raffaello», «Tiziano», «Verdi» Il treno è il mezzo di trasporto preferito dalla famiglia Gavazzi che non ha mai avuto un auto di proprietà. E poi c era il nonno, che mercoledì dopo mercoledì ha costruito con il nipote il suo modellino ferroviario. Il fatto che Gioacchino Gavazzi abbia optato per un apprendistato alle Ferrovie sembra la continuazione logica di questo percorso. «Non per forza», afferma il ragazzo, «ho preso in considerazione anche altre aziende». Ora però è soddisfatto della formazione che sta facendo alle FFS come ICTP. Sta frequentando il secondo anno di apprendistato e attualmente lavora alla Centrale d esercizio Centro di Olten nel coordinamento della circolazione dei treni. Sulle orme del padre L apprendistato ha fomentato anche la sua passione per il collezionismo, trasmessagli dal padre. Ma mentre Mario Gavazzi colleziona oggetti legati alla navigazione, il figlio preferisce indovinate un po il mondo dei treni. I pezzi più preziosi in suo possesso sono i diversi moduli di indicatori a palette che ha acquistato. Uno è appeso nel soggiorno di casa come ornamento e la scritta viene regolarmente cambiata. Ad esempio il giorno del compleanno della madre Elisabeth Gavazzi è comparsa la dicitura «Imperatrice Elisabeth». O ancora, quando una teologa ha fatto visita alla famiglia la scritta è diventata «Treno speciale pellegrini». Tra gli altri oggetti presenti nella collezione di Gioacchino Gavazzi si contano un erogatore di sapone, un pulsante per la richiesta di fermata, un cartello di percorrenza, un interruttore della luce di prima classe, il numero di una carrozza e un altro paio di pezzi, in tutto una quarantina. Insomma, una collezione ancora gestibile. Accumulare più cose possibili non è il suo obiettivo, spiega il ragazzo. «Preferisco concentrarmi su oggetti che hanno un certo significato per me.» Tutto quello che acquista su Internet, da colleghi o ai mercatini delle pulci viene accuratamente catalogato /5

3 Il pulsante di fermata proviene da un NPZ (nuovo treno spola). A Gioacchino Gavazzi piace dare un tocco personale al suo modellino ferroviario per renderlo più realistico /5

4 Un tempo, fuori dai treni venivano attaccati dei pannelli metallici: i cartelli di percorrenza. 50 franchi è costato a Gioacchino Gavazzi questo modulo per l indicatore a palette /5

5 Un modello realistico Gioacchino Gavazzi dà prova di meticolosità anche quando lavora al suo modellino ferroviario. Gli piace dare un tocco personale alle carrozze e farle sembrare quanto più realistiche possibile. Per questo colora di rosso e verde i sedili, altrimenti grigi, e attacca minuscole immagini sulle pareti. Anche dall esterno le carrozze non corrispondono sempre alle sue aspettative: sembrano troppo nuove e immacolate. Con speciali tecniche, Gioacchino Gavazzi fa in modo che sembrino più segnate dal tempo, come se avessero già percorso diverse centinaia di chilometri. Proprio come lui, l appassionato di treni, che a soli 17 anni ha già attraversato gran parte della rete ferroviaria /5