Relatori: Prof.ssa Daniela Di Lena, Prof. Piergiorgio Pardo. ICF e progetto di vita: una rivoluzione antropologica
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- Bernadetta Murgia
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1 Relatori: Prof.ssa Daniela Di Lena, Prof. Piergiorgio Pardo 4 aprile 2013 ICF e progetto di vita: una rivoluzione antropologica Progettazione e didattica extracurricolare La valutazione e la certificazione nell era del progetto di vita LICEO SCIENTIFICO STATALE G.MARCONI - MILANO
2 Immaginare, fantasticare, desiderare, aspirare, volere Preparare le azioni necessarie, valutare i pro e i contro, comprendere la fattibilità
3 Rivoluzione della concettualizzazione della disabilità, che tiene conto per la prima volta di fattori contestuali e ambientali
4 Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute È uno strumento elaborato nel 2001 dall'oms con lo scopo di descrivere e misurare il funzionamento della persona, ovvero la sua condizione di salute, attraverso l'utilizzo di un linguaggio condiviso ed unificato. È stato elaborato in sostituzione delle classificazioni precedenti (ICIDH ed ICIDH-2 ) Disabilità Handicap Attività Partecipazione sociale Classificazione Strumento di descrizione Disabilità: condizione di salute in un ambiente sfavorevole Salute: non assenza di malattia, ma benessere bio-psico-sociale, realizzazione del proprio potenziale L ICF riguarda tutti, non solo le persone con disabilità. Ha uso e valore universali.
5 fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute, delle condizioni, conseguenze e cause determinanti ad essa correlate stabilire un linguaggio comune per la descrizione della salute e delle condizioni ad essa correlate allo scopo di migliorare la comunicazione fra i diversi utilizzatori rendere possibili il confronto fra dati raccolti in Paesi, discipline sanitarie, servizi e in periodi diversi fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari
6 Classificazione Internazionale delle Menomazioni, delle Disabilità e degli Handicap menomazione perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica disabilità qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un attività nel modo o nell ampiezza considerati normali per un essere umano handicap condizione di svantaggio conseguente a una menomazione o a una disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l adempimento del ruolo normale per tale soggetto in relazione all età, al sesso e ai fattori socioculturali
7 Integra due modelli di approccio Modello medico Modello sociale Trattamento individuale da parte di professionisti (classificazione ICD10) Il soggetto nella globalità dei suoi bisogni Necessaria convergenza e collaborazione tra scuola, famiglia, extrascuola
8 Dotazione biologica Ambiente in cui cresco Il mio corpo Struttura Funzioni Come è fatto Come funziona Attività personali Partecipazione sociale Agisce con reali capacità e performance Si integra socialmente
9 Organizza le informazioni in due parti Parte 1: Funzionamento e Disabilità può indicare problemi (menomazioni, limitazione dell attività o restrizione della partecipazione) può indicare aspetti neutri della salute e degli stati ad essa correlati Parte 2: Fattori contestuali
10 Nuova dinamica di sviluppo fra DF, PDF, PEI e progetto di vita Introdotto dalla legge n. 328 (8/11/2000), dopo essere stato adottato per gli alunni disabili, è stato esteso a tutti gli allievi Estende il concetto di PEI, introdotto dalla legge 104, in quanto non si ferma solo al periodo e al contesto della scuola Classificazione attraverso l ICD-10 (riferimento eziologico) e classificazione/documentazione del funzionamento attraverso l ICF
11 Approccio multiprospettico, interattivo ed evolutivo È possibile: avere menomazioni senza limitazioni di performance avere problemi di performance e limitazioni delle capacità senza menomazioni evidenti Rispetto alla classificazione ICIDH Nonl obbligo di dover specificare le cause di una menomazione o disabilità, ma solo di indicarne gli effetti Handicap abbandonato, esteso il termine disabilità a ricoprire sia la restrizione di attività sia la limitazione di partecipazione
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13 Definisce clinicamente il portatore di disabilità Segnalazione (famiglia) Individuazione (Scuola) Rilascio certificazione (ASL)
14 D. Ianes, S. Cramerotti, Usare l ICF nella scuola. Spunti operativi per il contesto educativo, Edizioni Erickson, Trento 2011, p. 228
15 descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno in situazione di handicap, al momento in cui accede alla struttura sanitaria per conseguire gli interventi previsti dagli articoli 12 (diritto all educazione e all istruzione ) e 13 (integrazione scolastica) della legge n. 104 del 1992
16 Unità multidisciplinare: medico specialista nella patologia segnalata specialista in neuropsichiatria infantile terapista della riabilitazione operatori sociali ASL
17 anamnesi fisiologica e patologica prossima e remota del soggetto (nascita, fasi dello sviluppo neuro psicologico da 0 a 16 anni, vaccinazioni, malattie, periodi di ospedalizzazione, eventuali programmi terapeutici in atto, eventuali interventi chirurgici, eventuali precedenti esperienze riabilitative) la diagnosi clinica, redatta dal medico specialista nella patologia segnalata (eziologia e conseguenze funzionali dell'infermità, previsione dell'evoluzione naturale)
18 potenzialità registrabili in ordine ai seguenti aspetti: Cognitivo Affettivo relazionale Linguistico Sensoriale Motorio prassico Neuropsicologico Autonomia personale e sociale
19 Cambia il nostro modello di Diagnosi funzionale non può essere realizzato da una persona sola non può essere elaborato da un unità multidisciplinare sanitaria che taglia fuori: - il personale della Scuola - la famiglia - altre figure della comunità Chi segue un approccio psicoeducativo ha sempre sostenuto la necessità di coinvolgere il più possibile figure rilevanti nei vari ecosistemi di vita del soggetto
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21 Storia clinica (malattie, disturbi, lesioni, traumi, ricoveri) Effetti per la scuola (precauzioni, farmaci, programmazione visite, referenti)
22 Sono le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti. Le menomazioni sono problemi nella struttura del corpo, intesi come deviazioni o perdite significative.
23 Sono le funzioni fisiologiche dei vari sistemi corporei (comprese le funzioni mentali). Le menomazioni sono problemi della funzione del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significativa
24 Bisogna cercare i punti di forza, da definire negli aspetti di capacità e performance Capacità, cosa è in grado di fare (rispetto ad un azione, esecuzione di un compito o funzione) senza alcuna influenza, positiva o negativa, di fattori contestuali, ambientali o personali. Performance, con influenza dei fattori contestuali (facilitatori/barriere) Importante vedere le competenze indispensabili all interno delle varie ecologie di vita e di relazioni (famiglia, scuola, quartiere, tempo libero..) e valutare il livello di adattamento. (art.3 dell Atto di indirizzo e coordinamento del 1994 della D.F. Aspetti/assi: cognitivo, affet-relaz, linguistico, sensoriale, motorioprassico, neuropsicologico, autonomia personale e sociale)
25 Funzioni mentali (cognitive e metacognitive) Analisi non solo con test di intelligenza, ma esaminando il modo abituale e quotidiano di operare nelle principali funzioni cognitive. Fra le abilità cognitive: Attenzione Memoria Discriminazione e generalizzazione Problem solving e planning Abilità metacognitive, stili cognitivi e di apprendimento
26 L attività è l esecuzione di un compito o di un azione da parte di un individuo. Le limitazioni dell attività sono le difficoltà che un individuo può incontrare nello svolgimento delle varie attività. Ogni attività può essere descritta con due qualificatori, per capacità e performance. Apprendimento e applicazione delle conoscenze Compiti e richieste generali Comunicazione Mobilità Cura della propria persona Vita domestica Interazioni e relazioni personali
27 La partecipazione è il coinvolgimento attivo in una normale situazione di vita integrata. Le restrizioni della partecipazione sono i problemi che un individuo può incontrare nel coinvolgimento nelle normali situazioni di vita (istruz., lavoro, vita econ). Ogni ambito di partecipazione può essere descritto con gli stessi due qualificatori (capacità e performance) della sezione Attività personale Aree di vita principali Vita sociale, civile e di comunità
28 I fattori contestuali ambientali costituiscono gli atteggiamenti, l ambiente fisico e sociale in cui la persona vive. prodotti e tecnologie ambiente naturale e cambiamenti effettuati dall uomo relazioni e sostegno sociale atteggiamenti servizi, sistemi, politiche
29 I fattori contestuali personali sono il background personale della vita e dell esistenza di un individuo e rappresentano quelle sue caratteristiche individuali che non fanno parte della condizione fisica. Questi fattori comprendono il sesso, la razza, l età, lo stile di vita, modelli di comportamento generali e stili caratteriali. Stili di attribuzione Senso di autoefficacia Autostima (scolastica, relazionale, emozionale, corporea..) Emotività Comportamenti problema/aspetti psicopatologici Motivazione
30 E UN SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE ALFANUMERICO A GRAPPOLO b (body): Funzioni corporee s (structure): Strutture corporee d (domain): Attività e Partecipazione e (evironment): Fattori contestuali
31 I codici ICF sono significativi solo se accompagnati da un qualificatore
32 Per i Fattori ambientali, invece, il qualificatore indica un facilitatore o una barriera.
33 Strumento di raccordo tra la conoscenza dell alunno, prodotta dalla DF, e la definizione di attività, tecniche, mezzi e materiali per la prassi didattica quotidiana Fasi operative e funzioni: 1. Sintetizzare in modo significativo i risultati della DF - punti di forza-capacità ICF - punti di forza-performance ICF - deficit - relazioni di influenza 2. Definire gli obiettivi a lungo termine (1-3 anni) 3. Scegliere gli obiettivi a medio termine (alcuni mesi o 1 anno) 4. Definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze di sotto-obiettivi (come ridurre le difficoltà degli obiettivi?)
34 Indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l'alunno in situazione di handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni). unità multidisciplinare docenti curriculari insegnanti specializzati della scuola familiari dell'alunno
35 Soluzioni operative nella dinamica insegnamento-apprendimento per favorire il raggiungimento degli obiettivi individuati Spazi Tempi Persone Risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche
36 Quando? Le verifiche devono accompagnare le varie attività realizzate Quali modalità? Non devono limitarsi all acquisizione di obiettivi, ma occorre valutare anche: - grado di generalizzazione delle abilità - sviluppo in reali competenze - capacità di autoregolazione autonoma - appropriatezza, validità e sensatezza rispetto ad un progetto complessivo di vita degli obiettivi individuati Verifica, valutazione e correzione anche della DF
37 1. Scegliere obiettivi orientati il più possibile alla vita adulta 2. Usare modalità adulte di lavorare all apprendimento di questi obiettivi (simulazione, role playing, risorse informali..) Quali macrodirezioni di sviluppo? - Ruoli lavorativi - Competenze di gestione del tempo libero - Competenze di gestione autonoma e/o assistita di un proprio luogo di vita - Competenze di sviluppo/mantenimento di una rete di supporto sociale informale - Competenze (di gestione risorse economiche, affettive, sessuali, vita familiare)
38 Profilo A (ICIDH) - 30 anni -lesione midollare -paraplegia ipertonica - incapace a deambulare - vescica neurologica - inabile al lavoro fino ad ora svolto (manovale) Profilo B (ICF) - 30 anni - lesione midollare - autosufficiente in carrozzina - guida l automobile - mago del computer - buone capacità relazionali
39 - D. Ianes, S. Cramerotti, Il piano educativo individualizzato. Progetto di vita, Edizioni Erickson, Gardolo (TN) D. Ianes, S. Cramerotti, Usare l ICF nella scuola. Spunti operativi per il contesto educativo, Edizioni Erickson, Trento
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