IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento

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1 26 marzo 2013 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI in provincia di Trento

2 il contesto economico Nel 2012 l area dell euro è nuovamente in recessione, con una riduzione del Pil pari allo 0,6%; si stima che permanga anche nel 2013 (Pil -0,3%) e solo nel 2014 si prevede una crescita del Pil pari all 1,4%, anche se rimane elevata l incertezza. L Italia è fra i paesi dell euro con gli andamenti del Pil peggiori. Nel 2012, per la seconda volta negli ultimi anni, il Pil italiano è in calo del 2,4%, nel 2013 è già acquisita una perdita del Pil pari all 1% e nel 2014 la ripresa sarà modesta e fragile. Dal 2007 l Italia ha perso più di 7 punti percentuali del suo Pil. Il Trentino risente di questo contesto negativo e altamente incerto e, come l Italia, nel 2012 è tornato in recessione (tra -1,4% e -1,8%); nel 2013 si prevede una crescita del Pil prossima allo zero e solo nel 2014 si stima che il Trentino torni ad un Pil con valori di crescita superiori al punto percentuale. I dati sono aggiornati con le previsioni d inverno per il della Commissione europea (22 febbraio 2013) e con i dati diffusi da Istat su PIL e indebitamento AP (1 marzo 2013)

3 Trento e Italia l andamento del PIL in volume 3,0 1,5 0, ,5-3,0-4,5-6,0 Trento Italia Il PIL per la provincia di Trento è nuova serie ISTAT fino al 2011; il 2011 è stima anticipata del PIL e è MEMT; per l Italia il è stima UE variazioni percentuali, valori concatenati

4 il settore delle costruzioni in Italia Il settore delle costruzioni è fra i più colpiti dal lungo periodo di crisi che è andata ad aggravare una situazione complessa iniziata prima della crisi finanziaria del 2008/2009. CRESME stima che in Italia gli investimenti del comparto nel 2012 siano diminuiti del 7,4%, permangano in negativo anche nel 2013 (-2,2%) e solo nel 2014 dovrebbero tornare a crescere, con un settore però trasformato, più contenuto e riconfigurato. Il settore aveva già accumulato perdite pari al 10% nel biennio , che si sommano ad una caduta di oltre 9 punti percentuali persi nel A soffrire maggiormente sono le nuove abitazioni (-53% rispetto al 2006). I lavori pubblici sono stimati in regressione di oltre 6 punti percentuali nel 2012 ed è il settimo anno consecutivo di arretramento. A evitare il crollo del settore, oltre alla domanda estera, sono gli investimenti in impianti di energie rinnovabili e il recupero abitativo.

5 il peso delle costruzioni nell economia Italia Valore aggiunto Addetti 6,1 8,0 5,8 8,0 5,8 8,2 5,6 8,0 5,4 7, Trento Valore aggiunto 7,4 7,0 6,0 6,6 6,3 Addetti 9,0 8,9 8,3 8,1 7,9 Il settore delle costruzioni è composto dai comparti edilizia (residenziale e non residenziale) e dai lavori pubblici. Il peso del settore è il rapporto percentuale del valore aggiunto e degli occupati del settore delle costruzioni sul totale dell economia.

6 le costruzioni e la diffusione sul territorio Il settore delle costruzioni conta circa imprese che rappresentano il 17% delle imprese trentine (escluso il settore dell agricoltura e della pubblica amministrazione). La dimensione media è pari a 3,3 addetti. In termini assoluti, nell asta dell Adige, nella Valsugana e nelle Giudicarie si concentra il maggior numero delle imprese del settore e parimenti anche in termini di addetti. In termini di incidenza relativa (numero imprese edili sul totale delle imprese presenti), le costruzioni incidono in modo più significativo nella Valle di Cembra, nella Valle dei Laghi e nella Valsugana e Tesino. In questi territori sono meno presenti le attività dei servizi. La specializzazione per territorio conferma quindi che il settore edile costituisce una fonte di reddito importante per molte vallate.

7 l attività svolta dalle imprese di costruzioni La prevalenza delle imprese edili è organizzata nella forma di società individuale (61,5%). Le imprese artigiane rappresentano l 80% delle imprese del settore. La maggior parte delle imprese ha come attività il completamento e la finitura degli edifici (40% delle imprese edili), a seguire la costruzione di edifici residenziali e non residenziali (26%) e l istallazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione ed istallazione (23%). Circa la metà delle imprese con 10 e più addetti svolge come attività la costruzione di edifici residenziali e non residenziali. La maggior parte degli addetti lavora in questo sottoinsieme di imprese. L attività di completamento e finitura degli edifici, invece, è rappresentata in prevalenza da artigiani che lavorano in proprio. In questo comparto è occupato solo il 12% degli addetti del settore.

8 le costruzioni e la redditività Negli ultimi anni si è assistito ad una repentina crescita degli imprenditori stranieri nel settore. Il 19,7% delle imprese individuali è di un imprenditore nato all estero. Gli occupati stranieri sono circa il 20%. Circa il 60% delle imprese non ha dipendenti; il 93,5% ha meno di dieci addetti. Le imprese con 10 e più addetti sono il 6,5% delle imprese del settore e impiegano il 62% dei dipendenti. Circa il 90% delle imprese ha un fatturato fino a 1 milione di euro; meno dell 1% è sopra i 5 milioni di euro. Mediamente il fatturato per addetto delle imprese di costruzioni è pari a circa 130mila euro; questo valore si differenzia in modo significativo per classe dimensionale dell azienda. Le imprese con 50 e più addetti (0,5% delle imprese) rilevano un fatturato per addetto doppio rispetto alle aziende con meno di 10 addetti (93,5% delle imprese). Lo stesso avviene per la redditività.

9 la crisi e le costruzioni Dal 2008 il valore aggiunto delle costruzioni si contrae con variazioni annue prossime al 5%. Anche per il 2012 si stima un andamento regressivo mentre per il 2013 si prevede una variazione negativa vicina allo zero. Nel 2014 dovrebbe esserci una ripresa del valore aggiunto di poco superiore all 1%. Dal 2009 le nuove imprese sono meno di quelle che cessano e la produttività del settore è in arretramento, seppur con intensità minore di quanto si rilevi nell industria nel suo complesso. La situazione di sofferenza del settore delle costruzioni viene ad essere aggravata anche dai problemi di accesso al credito, comuni, peraltro, a tutto il sistema produttivo. Nell ultimo anno i finanziamenti al settore hanno registrato una riduzione più o meno doppia del resto dell economia (-4,8% contro -2,6%). Le sofferenze sui prestiti nell edilizia sono cinque volte di più di quelle del sistema produttivo complessivo (10,2% contro 2,1%).

10 il turnover delle imprese di costruzione Periodo Imprese nate Imprese cessate Valore medio del periodo Tasso di natalità 5,5 4,7 3,7 Tasso di mortalità 7,0 6,2 7,0 Tasso di turnover -1,5-1,5-3,3 Tasso di natalità è il rapporto tra il numero di imprese nate e le imprese attive nell anno Tasso di mortalità è il rapporto tra il numero di imprese cessate e le imprese attive nell anno Tasso di turnover è la differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità

11 i numeri della crisi 2012 su su su 2011 Produzione delle imprese -33,1-7,1-11,4 Fatturato delle imprese -27,2-2,1-8,6 Valore aggiunto -21,5-4,0-5,0 Compravendite immobiliari -34,8-3,7-18,3 Nel periodo considerato il valore aggiunto del settore delle costruzioni è mediamente pari a 1 miliardo di euro in valori correnti.

12 l andamento della produzione

13 gli occupati nel settore delle costruzioni 2012 su su su 2011 Occupati -12,5 9,1-10,3 di cui: indipendenti -14,2 10,3-8,2 di cui: stranieri 59,8 43,1 7,5 Ore lavorate in edilizia -29,2-3,4-12,8 Ore autorizzate di CIG 82,9 9,0 4,3 Ore di GIC in deroga n.d. n.d. 177,4 Nel periodo considerato il settore occupa mediamente persone, nel periodo non vi sono grandi oscillazioni. Nel 2012 gli occupati sono scesi sotto le 20mila unità ( lavoratori). I lavoratori del settore rappresentano l 8,6% degli occupati. Le ore di CIG in deroga sono disponibili a partire dal secondo semestre 2010

14 l andamento delle ore lavorate Fonte: Cassa edile del Trentino

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