L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

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1 Convegno L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Catania, 5 dicembre 2002 SINTESI INTERVENTO DR. GAETANO SCOGNAMIGLIO

2 Corporate Governance tradotto letteralmente significa Governo societario. Tuttavia tale espressione è ormai correntemente utilizzata nel linguaggio giuridico, economico, aziendale e finanziario in un accezione ben più ampia del suo significato letterale; con essa infatti si fa riferimento al sistema di direzione e controllo di un organismo (sia esso appartenente al settore pubblico o privato), e cioè a quell insieme di istituzioni e di regole, giuridiche e tecniche, finalizzate alla realizzazione di un governo dell'organismo in questione, che sia, non solo efficace ed efficiente, ma anche corretto, ai fini della tutela di tutti i soggetti interessati alla vita dello stesso. Nel settore pubblico locale ai fini della corporate governance, assume rilevanza sia la gestione dell'ente affidata all'attività dei dirigenti, sia il controllo dell amministrazione da parte degli organi politici. E evidente inoltre che il "nuovo" impiego della formula corporate governance non è finalizzato ad esprimere un concetto nuovo, ma piuttosto a qualificare con una comune denominazione tutte le componenti che concorrono a determinare il moderno sistema di governo pubblico locale, facendo però riferimento ad una specifica prospettiva di analisi dell ente locale, ovvero quella che considera l ente stesso, oltre che nella sua dimensione interna di gestione, anche nel contesto dei molteplici rapporti ed interessi che gravitano intorno ad esso. In questo senso è possibile individuare due dimensioni di governance: - - la governance interna, quale insieme coerente di metodologie, modelli e sistemi di pianificazione, programmazione, valutazione e controllo necessari al funzionamento complessivo delle diverse componenti che costituiscono il sistema Provincia - la governance esterna, o governance del territorio, quale insieme di decisioni politiche relative ad esempio alle modalità di gestione ed erogazione dei servizi

3 pubblici locali attraverso il ricorso ad organizzazioni di diritto pubblico o privato, esterne all ente e dallo stesso eventualmente partecipate. La governance del territorio: il controllo del gruppo locale La definizione di un complessivo modello di controllo degli organismi partecipati da Enti locali richiede, oltre ad una riorganizzazione interna agli enti in funzione delle nuove esigenze professionali e strumentali manifestate dal contesto di riferimento, un attivo comportamento delle aziende partecipate incentrato sulla tutela dei soci e indirettamente dei cittadini utenti. Il primo comma dell'art.112 del nuovo TUELL (D.Lgs.267/00) individua, in linea generale, le caratteristiche di quei servizi pubblici la cui gestione può essere assunta dagli Enti Locali, richiedendo che l'oggetto del servizio debba consistere nella "produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali". Le più recenti norme in materia di servizi pubblici locali oggi contenute all'art. 35 della Legge 28 dicembre 2001, n. 448 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002), individuano sostanzialmente due tipologie di servizi pubblici locali per i quali si prevedono distinte modalità di gestione ed erogazione: Servizi pubblici locali di rilevanza industriale, disciplinati nel nuovo testo dell'art.113 del D.Lgs.267/00; Servizi pubblici locali privi di rilevanza industriale, ora disciplinati all'art.113 bis dello stesso provvedimento. In entrambi i casi la Legge Finanziaria 2002 dispone che i rapporti degli Enti Locali con le società di erogazione del servizio e con le società di gestione delle reti e degli impianti siano regolati da contratti di servizio.

4 L'esternalizzazione dei servizi pubblici (outsourcing) è una scelta di natura gestionale che implica, da parte dell'ente Locale, valutazioni legate alla natura del servizio stesso e dei diversi contesti socio-economici e territoriali in cui ci si trova ad operare. Proprio su questa linea, si indirizzano le amministrazioni locali verso il conseguimento di rilevanti risparmi e migliori performance attraverso un attento monitoraggio sull'andamento di quei servizi la cui gestione e/o erogazione viene solitamente affidata a società di capitali in cui l'ente Locale detiene una partecipazione che legittima - proporzionalmente alla rilevanza della partecipazione stessa - il suo potere di indirizzo e controllo su quelle società. Occorre dunque capire, data l'importanza assunta dall'ente Locale nel ruolo di guida/controller dell'attività svolta dalle società partecipate pubbliche, quali siano le modalità organizzative e gli strumenti operativi funzionali all'azione di monitoraggio e controllo concentrando l'attenzione verso il perseguimento di elevati standard qualitativi dei servizi alla collettività. La governance finanziaria Nell evoluzione della Pubblica Amministrazione verso un modello organizzativo basato sul controllo strategico delle risorse e sulla relativa trasformazione in erogazione ottimizzata di servizi (anche esternalizzati), la politica di controllo e di indirizzo dell Ente non può prescindere da un efficace monitoraggio e condizionamento delle finanze, tanto sul versante (più ovvio) delle uscite che delle entrate. L innovazione costante caratteristica dei mercati finanziari e degli operatori privati rappresenta un opportunità per le Pubbliche Amministrazioni poiché oggi in misura crescente è possibile applicarne nel settore pubblico gli schemi e le soluzioni più interessanti. Coerentemente con il quadro generale infatti, anche nel campo della

5 finanza pubblica (locale) si ravvisa la chiara tendenza a mutuare i modelli organizzativi aziendali, che garantiscono maggiore efficienza ed affidabilità. In effetti, è soprattutto in questo campo che si possono ipotizzare i benefici più eclatanti dal trasferimento di conoscenze, in virtù della specificità della finanza (soprattutto quella pura ) che consente significativi balzi di efficienza senza stravolgere la struttura organizzativa. I VANTAGGI: Un regime di gestione finanziaria ottimale delle risorse, - incrementa la dotazione sia in senso relativo (riducendo le inefficienze o gli oneri connessi) che assoluto, permettendo di trovare nuove fonti di approvvigionamento e soprattutto formule più redditizie di sfruttamento di quelle già in essere; - crea lo scenario idoneo per la programmazione amministrativa delle attività perché offre un quadro chiaro delle disponibilità dell ente; - contribuisce in modo determinante al monitoraggio dello stato di attuazione dei programmi dell Ente ed alla individuazione delle diseconomie dovute ad inefficienze ed esternalità, individuando anche le soluzioni più efficaci; - fornisce agli organi di governo un cruscotto ricco di indicatori del grado di efficacia della struttura e rappresenta un valido ausilio all esercizio della funzione di indirizzo loro propria, potendo suggerire le leve sui cui agire per influenzare le macrodinamiche della spesa e delle entrate.

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