Il Vescovo di Crema. Piazza Duomo, CREMA (CR) Telefono 0373/256565

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1 Il Vescovo di Crema Alle Parrocchie di Palazzo Pignano, Cascina Caprio, Cascina Gandini, riunite in unità pastorale; al parroco, don Benedetto Tommaseo, al cappellano, don Ernesto Mariconti al consiglio pastorale, ai catechisti e animatori. La visita pastorale, celebrata da giovedì 12 a domenica 15 marzo 09, si è rivelata come un momento di festa e di gioia, con tante persone che mi hanno accolto come inviato nel nome del Signore. La accurata preparazione alla visita, iniziata con un sufficiente anticipo, mediante un confronto tra gruppi e il coinvolgimento del consiglio pastorale, ha suscitato una forte attesa, ma anche ha generato il desiderio di qualcosa di nuovo. A tutti voi il compito di accogliere queste mie consegne per poter proseguire con rinnovata speranza il cammino di discepoli e testimoni di Gesù risorto. Ho avvertito fin da subito che ci si attendeva dal Pastore parole di incoraggiamento, di speranza e di impegno, una conferma per il cammino vissuto, ma anche uno stimolo per un ulteriore avanzamento nel vivere la vita cristiana, sia a livello di singoli che come comunità. A voi l impegno di non lasciare passare invano gli appelli del Signore suscitati durante la mia visita. 1. Ho incontrato una comunità viva, all interno delle tre parrocchie, condotta da un pastore amabile, che sa intessere relazioni personali con la gente; una comunità con un nutrito numero di collaboratori impegnati, sia come catechisti ed educatori, sia anche persone impegnate nei lavori più umili, ma pur tanto necessari; persone quindi che hanno a cuore i problemi della gente e che sentono la necessità di fare della comunità cristiana una casa accogliente.

2 2. I momenti comunitari si sono succeduti con l entusiasmo dei bimbi della scuola d Infanzia e della scuola Elementare, con lo stupore degli anziani e dei malati, visitati nelle loro case, con l accoglienza attenta degli adolescenti e dei giovani, con la disponibilità all ascolto dei genitori, con la carica esplosiva dei ragazzi del catechismo: tutti questi appuntamenti sono il segno tangibile della gioia con cui le diverse categorie di persone hanno accolto il loro Pastore. 3. Il dono e la responsabilità di essere membri della Chiesa madre La parrocchia di Palazzo Pignano si segnala all interno della nostra comunità diocesana per le sue antiche origini. Essa è situata nel territorio in cui si è avuta la prima testimonianza di vita cristiana del cremasco, confermata dai diversi reperti archeologici, scoperti nel tempo e anche recentemente. Un ambiente ricco di storia locale, dunque, testimoniato, oltre che dalla pieve di s.martino, anche dal famoso fonte battesimale del V secolo, per cui giustamente viene attribuita a questa chiesa il titolo di Chiesa madre. E opportuno che un tesoro così prezioso, maturato nei secoli, sia conosciuto e apprezzato soprattutto dalle giovani generazioni, nella consapevolezza di essere gli eredi di quelle radici sante da cui possono emergere oggi nuove e insperate testimonianze di vita cristiana. 4. Tre parrocchie in unità pastorale: una realtà maturata nel tempo Le tre comunità parrocchiali, quella di Palazzo Pignano, Cascina Capri e Cascine Gandini, formano, ormai da alcuni anni, un unica realtà pastorale. I tre nuclei fondamentali, con una loro precisa identità, si impegnano a vivere momenti di unità, senza tuttavia omologarsi. In tutte le tre Chiese ho avuto modo di celebrare i divini Misteri. Ho apprezzato la cura profusa in ognuna di esse anche attraverso il coinvolgimento liturgico del canto. Ricordo in modo speciale la s.messa celebrata a Cascine con l amministrazione dell Olio degli infermi, a cui hanno partecipato con molta devozione tante persone anziane. Per le testimonianze raccolte nei giorni della mia visita, ho compreso che non deve essere stato facile né immediato per le tre parrocchie fondersi in unità pastorale, percepirne l utilità, comprenderne la necessità. Non sono nemmeno mancati momenti di difficoltà, tuttavia l impegno del parroco di rispettare le singole comunità, promuovendo in ciascuna gli spazi necessari, ha fatto in modo che le persone maturassero la convinzione che ciascuna parrocchia ha qualcosa da offrire alle altre e che nessuna è tanto ricca da non avere nulla da ricevere. E pure auspicabile una più costante collaborazione con la vicina comunità di Scannabue.

3 5. Vivere a contatto con famiglie esterne, compresi gli extra europei, di religioni diverse L ambiente, a carattere rurale, respira, tuttavia, i problemi della nostra società secolarizzata. Il confronto con persone provenienti da altre culture, l impatto con altri modi di vivere e di giudicare la vita, il mondo del lavoro e della scuola, generano nuovi interrogativi, cambiano antiche abitudini, obbligano, presto o tardi, a interrogarsi sulla validità della fede cristiana oggi. Interrogano sulla fecondità della nostra testimonianza cristiana e sul senso di una vita comunitaria offerta dalla frequentazione della parrocchia. Attorno a un nucleo di persone che frequentano la Chiesa, sono giunte nuove famiglie, con nuove abitazioni, persone provenienti da altri ambienti che a fatica, salvo lodevoli eccezioni, entrano in rapporto e si amalgamano con la gente del paese. E richiesta una impegnativa disponibilità alla accoglienza attraverso l offerta di un amicizia sincera, che può sfociare in un dialogo profondo sui temi della fede e quindi un dialogo rispettoso da parte di tutti i membri della comunità ecclesiale. La domanda che deve fare riflettere è quindi come accogliere i nuovi arrivati, come stabilire rapporti amicali, così che sentano la voce accogliente della comunità cristiana. Non si dimentichi tuttavia che molti di quelli che si riaccostano al fonte battesimale sono di origine straniera. Lo spirito di accoglienza e la testimonianza della carità delle nostre comunità cristiane hanno in sé una forte valenza evangelizzatrice, che può produrre frutti di grazia inaspettati La parrocchia come luogo di esercizio di vita cristiana La comunità parrocchiale non è un rifugio in cui vivere esclusivamente momenti cultuali, culturali e distensivi, una parentesi per estraniarsi dagli ambienti ordinari della vita, che spesso sono estranei alla mentalità di fede. E piuttosto il luogo dove si vive una feconda esperienza di fede e di vita fraterna, che permette poi di offrire una testimonianza di vita cristiana dentro le diverse realtà, negli ambiti professionali e prima ancora familiari, e che nello stesso tempo prepara i discepoli di Gesù nel contribuire a plasmare la vita sociale e la cultura degli uomini del loro tempo. 7. Testimoni della passione evangelizzatrice della Chiesa Nella lettera che il Papa ha inviato ai vescovi di tutto il mondo proprio nei giorni in cui era in corso nelle vostre Comunità la visita pastorale, egli afferma: Condurre gli uomini verso Dio, verso il Dio che parla nella Bibbia: questa è la priorità suprema e fondamentale della Chiesa e del successore di Pietro in questo tempo 1 CEI, Convegno ecclesiale nazionale Verona 2006, n.9

4 Le domande fondamentali che interpellano quanti sono impegnati nell educare alla fede sono perciò: Come aiutare le persone a incontrare Dio vivendo una autentica esperienza cristiana come scelta e non solo per tradizione? Come aiutare le persone a vivere da figli di Dio imparando l arte del servizio fraterno, della condivisione, dell accoglienza reciproca, della solidarietà? Questi interrogativi vanno ripresi ed elaborati in rapporto alle singole età: - per i ragazzi e i giovani: come aiutarli a vivere una esperienza di fede che dia loro la possibilità di sentirsi uomini di questo tempo, capaci di dialogo con quanti non frequentano la parrocchia? Quali linguaggi e segni sono oggi comprensibili, tali da esprimere le attese e le problematiche dei ragazzi di oggi? - per i genitori: come fare delle famiglie una piccola Chiesa dove imparare la vita cristiana per osmosi? Come testimoniare il Vangelo ai propri figli? - per gli anziani: come aiutarli ad affrontare nella fede la malattia e la sofferenza? Come offrire loro la speranza della vita più forte della morte, di una vita oltre questa vita? 8. Catechisti educatori, evangelizzati per evangelizzare Indubbia la presenza e la disponibilità di tante persone disposte ad un impegno costante in parrocchia. Sono numerosi i catechisti parrocchiali, da me incontrati, che ringrazio per la loro disponibilità, ma che invito anche a una formazione sempre più appropriata, non solo per offrire delle lezioni metodologicamente corrette, ma soprattutto per insegnare con la testimonianza personale di vita e attraverso una vita comunitaria che sia evidente trasparenza della fede. Come ha ricordato J.Ratzinger, oggi Benedetto XVI, nel suo noto libro: Introduzione al cristianesimo : La fede, da sempre, non può essere rinchiusa nel mondo astratto delle teorie, ma deve essere calata in un esperienza storica concreta, che raggiunge l uomo nella verità più profonda della sua esistenza. Come già nel passato, la conoscenza personale del Signore Gesù, l adesione nella libertà e per amore alla sua vita, prima ancora che al suo insegnamento, è stata trasmessa da persona a persona, da genitori a figli, quasi per contagio. Invito pertanto, con i genitori, anche i catechisti e gli educatori a offrire una esemplare testimonianza di vita cristiana, annunciando la bellezza della fede.

5 9. Accelerare l ora dei laici, rilanciandone l impegno ecclesiale e secolare, più volte ripreso nel Convegno ecclesiale di Verona (2006),al n.26, significa aiutare tutti i battezzati e cresimati a divenire animatori responsabili non solo della gestione delle opere presenti in parrocchia, ma direttamente impegnati nel primo compito affidato da Cristo alla sua Chiesa, cioè l evangelizzazione. Mettere in grado i laici di assumersi responsabilmente questa impegnativa missione significa attribuire le competenze che spettano loro per diritto e per dovere, e assicurare il giusto ruolo nella comunità. Appare chiaro che il nucleo portante della parrocchia, formato da persone adulte, ma anche da un nutrito gruppo di giovani, è il primo gruppo da evangelizzare, ossia da formare secondo una mentalità e uno stile apostolico. È necessario quindi un salto qualitativo nella fede se questo gruppo significativo di battezzati vuole essere quello che deve essere: sale della terra e luce del mondo! La diocesi mette a disposizione varie occasioni formative riservate a questi animatori: è utile che siano maggiormente conosciute e frequentate. 10. La domenica, Pasqua della settimana Centrale è l esperienza della Messa domenicale, spesso disattesa anche da chi frequenta l oratorio o il catechismo. Far nascere l esigenza della s.messa della domenica come il cuore della settimana, ma soprattutto come il luogo per un incontro vivo con il Signore risorto e nello stesso tempo con i membri della Comunità, è il punto di partenza per quel salto qualitativo così da qualificare la parrocchia come comunità eucaristica. Il momento celebrativo, vero punto di incontro comunitario, diventi una occasione per vivere insieme una profonda esperienza di fede, che si traduce poi in gesti generosi di vita cristiana nel servizio solidale, soprattutto verso i più poveri. Mi congedo da voi, invitandovi a ravvivare sentimenti di benevolenza verso tutti e a estendere il vostro cuore alle necessità dei tanti poveri che vivono nel mondo, a partire da quanti sono provati da sciagure e calamità naturali come i terremotati dell Aquila o come le famiglie in difficoltà economiche per la perdita del lavoro, causa la crisi finanziaria in atto. Con la mia benedizione: + Oscar Cantoni, vescovo Crema, residenza vescovile 25 aprile 2009