Lezione 1. L allattamento al seno: una priorità universale
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- Gabriele Martelli
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1 Lezione 1. L allattamento al seno: una priorità universale Obiettivo Alla conclusione di questa lezione i partecipanti saranno orientati alla conoscenza su come un ospedale si trasforma per diventare amico dei bambini. Durata media consigliata 30 minuti Materiali Lavagna luminosa e lucidi 1-4 Nota Questa prima lezione può essere presentata in una sessione più ampia per altri membri dell equipe ospedaliera o territoriale oltre a quelli partecipanti al corso. Il video Breast is best, se disponibile, introduce il tema dell allattamento al seno in generale. I partecipanti possono poi passare in rassegna i 10 passi per allattare al seno con successo, che costituiscono la base della pratica e degli orientamenti generali sull allattamento al seno presentati in questo corso. La presentazione dei 10 passi può sollevare alcune perplessità fra i partecipanti e capita spesso che essi pongano tutta una serie di domande cui sarà bene dare esauriente risposta in successive lezioni del corso, senza troppe anticipazioni durante la lezione iniziale. 25
2 Esposizione Le pratiche assitenziali possono avere un effetto determinante sull allattamento al seno. Purtroppo questo effetto é negativo quando la struttura ospedaliera é organizzata in maniera convenzionale, con orari fissi per le poppate, doppia pesata di routine, facile supplementazione con latte artificiale o con soluzione glucosata. Ma le strutture materno-infantili ospedaliere possono anche aiutare in maniera determinante ad avviare l allattamento al seno al momento del parto e possono in seguito aiutare a consolidarlo nel periodo neonatale. É per questo che nel 1989 i direttori dell OMS e dell UNICEF hanno pubblicato una dichiarazione congiunta per raccomandare ai responsabili delle maternità di tutto il mondo (compresi i responsabili dei reparti di pediatria e neonatologia) di applicare i 10 passi per allattare al seno con successo. Passo 1 Definire una linea di condotta scritta per l allattamento al seno e farla conoscere a tutto il personale sanitario. Il personale sanitario può ruotare di settore in settore (maternità, nido, neonatologia) e può esservi un continuo avvicendamento per effetto dell assunzione di nuovo personale e per i pensionamenti. La continuità non può essere che fornita da una linea di condotta scritta sull allattamento al seno che sia il risultato del consenso tra tutti i responsabili e gli operatori sanitari. Questa linea di condotta dev essere esposta e ben accessibile a tutto il personale, ma anche all utente. Passo 2 Fornire a tutto il personale sanitario le competenze necessarie per l attuazione completa di questa linea di condotta. Tutto il personale dev essere formato adeguatamente sulla promozione e sulla pratica dell allattamento al seno. Deve inoltre conoscere le definizioni standardizzate, importanti non solo per verificare l andamento del fenomeno ed il risultato degli interventi di promozione, ma anche per studiare i rapporti fra salute del bambino ed allattamento. 26
3 Passo 3 Informare tutte le donne in gravidanza sui vantaggi e le tecniche dell allattamento al seno. Questo vale soprattutto per le donne giovani in attesa del loro primo figlio. Alcuni temi possono essere discussi con gruppi di madri: spiegare i benefici dell allattamento al seno ed i rischi di quello artificiale; dare semplici e rilevanti informazioni su come si allatta; spiegare cosa accade dopo il parto; discutere le domande delle donne. Ma ve ne sono altri che richiedono un rapporto individuale tra donna ed operatore sanitario: chiedere delle precedenti esperienze di allattamento; chiedere se vi é qualche quesito particolare o qualche preoccupazione; esaminare le mammelle se la donna é preoccupata per questo; dare fiducia ed assicurare che sarà aiutata. Passo 4 Aiutare le madri ad iniziare l allattamento al seno entro mezz ora dal parto. Sarà bene asciugare e coprire il bambino per evitare che si raffreddi durante il primo contatto con la madre. La separazione del bambino dalla madre dev essere limitata il più possibile alle situazioni che veramente lo impongono. La separazione interferisce coll attaccamento fra madre e bambino e ostacola l avvio dell allattamento al seno. Il contatto precoce pelle a pelle fra madre e bambino fa sì che a colonizzare il neonato siano i germi poco pericolosi che la madre alberga e non i germi ospedalieri. La profilassi oculare per essere efficace dev essere fatta entro un ora dal parto. Per minimizzare l interferenza di questa profilassi con l allattamento al seno, si può lasciare che il bambino succhi per un po prima di provvedere all applicazione delle gocce. Le gocce di tetraciclina sono da preferire rispetto al nitrato d argento perché meno irritanti. I bambini sono normalmente in stato di veglia attiva e responsivi nelle prime 1-2 ore dopo il parto e quindi l inizio dell allattamento al seno é facilitato. La soluzione ideale é lasciare madre e bambino assieme consentendo al bambino di succhiare quando é pronto. Dopo un taglio cesareo é possibile che la madre allatti entro 4 ore anche in caso di anestesia generale. Se l anestesia era epidurale, l allattamento può iniziare entro un ora dal parto. Le donne che hanno avuto un taglio cesareo per lo più trovano confortevole allattare distese sulla schiena nelle prime 24 ore, distese di lato nelle 24 ore successive, sedute con cuscini di sostegno dalla terza giornata in poi. Passo 5 Mostrare alle madri come allattare e mantenere la secrezione lattea anche nel caso di separazione dal neonato. Bisogna indicare alla madre come allattare al seno alla prima poppata o ad una delle successive, comunque nelle prime 24 ore (prima é, meglio é): 27
4 evitare fretta e confusione, anche se si hanno a disposizione solo pochi minuti; chiedere alla madre come si sente e come va con l allattamento al seno; osservare la poppata, la posizione e l attaccamento del bambino, senza mostrare come fare; se necessario, aiutare a posizionare bene il bambino; dare informazioni solo su cosa si intende per allattamento a domanda, sui segni di fame del bambino, su come arriva e viene stimolata la montata lattea. I segni di fame nel bambino sono: risveglio e agitazione; piccoli rumori; suzione della mano con la bocca; ricerca del seno; pianto. Nei primi 1-2 giorni il bambino può attaccarsi ogni 8-12 ore soltanto. Sempre che si tratti di un nato a termine, normotermico, di buon peso, che ha mostrato di succhiare bene al seno almeno una volta, non é necessario svegliarlo per farlo succhiare di nuovo. Nei 3-7 giorni successivi il bambino può voler poppare molto spesso. In seguito le poppate saranno meno frequenti, anche se la variabilità é grande. Bisogna anche spiegare alla madre come mantenere la lattazione in caso di separazione dal bambino (spremitura del latte). Passo 6 Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne su precisa prescrizione medica. Gli alimenti prelattei interferiscono con lo sviluppo della suzione al seno, favorendo un disorientamento del bambino che fa confusione tra biberon e seno. Inoltre il loro impiego é causa di ingorgo mammario. Le più frequenti ragioni per il ricorso agli alimenti prelattei sono: timore dell ipoglicemia: i neonati a termine, di buon peso, hanno riserve di glicogeno sufficienti per evitare l ipoglicemia; basta il colostro! timore della disidratazione: é tuttavia normale che un neonato perda fino al 10% del suo peso! timore di peggioramento dell ittero neonatale: i neonati itterici hanno viceversa bisogno di più latte materno, che aiuta a lavar via l ittero. Questo passo é strettamente collegato al Passo 9. Passo 7 Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre in modo che stiano assieme 24 ore su 24 durante la permanenza in ospedale. Quando un bambino é situato in un altra stanza (o al nido), separato dalla madre, piange di più! É più facile allora che le infermiere giungano a dare il succhiotto o qualche biberon di soluzione glucosata o di latte artificiale. Le madri dal canto loro si sentono meno sicure sull allattamento al seno, incontrano più difficoltà e smettono di allattare. Quattro sono le 28
5 ragioni più comuni per separare i neonati dalle madri; le intenzioni che stanno dietro a queste ragioni sono apparentemente buone, ma la separazione in sé e per le conseguenze che comporta é un fatto sicuramente negativo. Queste quattro ragioni sono: 1. Permettere alla madre di riposare. Subito dopo il parto madre e bambino sono ben svegli ed hanno bisogno di uno stretto contatto. Potranno riposare dopo. 2. Prevenire le infezioni. Sistemare i neonati al nido non protegge dalle infezioni; al contrario vi possono essere infezioni crociate fra neonati o infezioni prese dal personale sanitario. 3. Mancanza di spazio per le culle nelle stanze di maternità. Lo spazio non può rappresentare un problema, dal momento che si può fare in maniera che madre e figlio stiano nello stesso letto ( bedding-in ). 4. Per osservare il bambino. Le madri in realtà sono le migliori osservatrici dei loro bambini. Di solito colgono qualcosa di storto nel neonato prima delle infermiere, spesso troppo indaffarate. Il rooming-in (madre e neonato nella stessa stanza per 24 ore al giorno) ed il bedding-in hanno quindi numerosi vantaggi: consentono alla madre di rispondere subito alle esigenze del bambino; favoriscono l attaccamento ed il legame (bonding) fra madre e bambino; riducono il pianto del bambino, per cui c é meno tentazione di dare supplementazioni di latte artificiale; rendono le madri più sicure di sé; fanno sì che l allattamento continui più a lungo. Questo passo é strettamente collegato al Passo 8. Passo 8 Incoraggiare l allattamento al seno tutte le volte che il neonato sollecita di essere nutrito. Questo tipo di allattamento si chiama a domanda o a richiesta. L allattamento a domanda significa allattamento ogni volta che il bambino lo chiede (cioè per un numero non predeterminato di poppate al giorno), sia di giorno che di notte, con intervalli gestiti dal bambino e non fissati dal personale sanitario, e per una durata di tempo non prestabilita, sempre che il bambino risulti attaccato adeguatamente al seno materno. Alcuni bambini assumono il latte che desiderano in pochi minuti, altri anche in 30 minuti, specialmente nelle prime due settimane di vita. Bisogna lasciare che il bambino si stacchi da solo dalla prima mammella dopo aver bevuto anche il latte terminale, ricco di grassi. Passerà allora al latte iniziale meno grasso della seconda mammella. Il passaggio alla seconda mammella non é obbligatorio. I numerosi vantaggi dell allattamento a domanda sono: la montata lattea arriva ore prima; si evitano gli ingorghi mammari; c è maggior produzione di latte; il bambino guadagna peso più rapidamente; l allattamento si stabilizza più facilmente; l ittero si riduce. 29
6 Passo 9 Non usare tettarelle artificiali o succhiotti durante il periodo dell allattamento al seno. L uso di tettarelle artificiali e succhiotti interferisce con lo sviluppo della suzione al seno e provoca la cosiddetta confusione del capezzolo, disorientando il bambino che non si attacca bene al seno, non lo svuota, provoca ingorghi, e favorisce quindi un abbandono precoce dell allattamento in favore del latte in polvere e del biberon. Questo passo é strettamente collegato al Passo 6. Passo 10 Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell allattamento al seno in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo la dimissione dall ospedale. Anche l ospedale con le migliori pratiche di incoraggiamento dell allattamento al seno non può prevenire tutte le difficoltà. Queste difficoltà potranno consistere in: problemi con l allattamento al seno; problemi ed esigenze familiari; sensazione d isolamento e mancanza d aiuto; rientro al lavoro. Le possibili fonti d aiuto e di sostegno per la madre sono: amici e famiglia: é l aiuto più importante, ma qualche idea tradizionale può essere errata; un controllo postnatale precoce, entro la prima settimana dalla dimissione dall ospedale; un sostegno continuo da parte dei servizi sanitari e del pediatra di famiglia; l aiuto della comunità; i gruppi di sostegno sull allattamento al seno Prima della dimissione di una puerpera dall ospedale si possono prendere delle misure per favorire la continuazione dell allattamento al seno: verificare il sostegno che la donna può ricevere in famiglia; se possibile, discutere con gli altri membri della famiglia su quali siano i bisogni della neo-madre; fissare un appuntamento con la madre dopo una settimana presso l ospedale o il pediatra di famiglia; verificare che la madre sappia come mettersi in contatto con le strutture sanitarie per ricevere aiuto sull allattamento al seno in caso di bisogno; indirizzare la madre ad un gruppo di sostegno come la Lega per l Allattamento al Seno (se esiste), in caso di necessità. 30
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